Calcio Serie A

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Calcio Serie A

 

La Serie A è il massimo livello professionistico del → campionato italiano di calcio.
Organizzata dalla → Lega Nazionale Professionisti, è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo,[2] nonché il terzo più competitivo d'Europa secondo l'attuale ranking stilato dall'UEFA.[3]


Formula

Vi partecipano attualmente 20 squadre che si affrontano a turno nel girone di andata (orientativamente disputato tra settembre e gennaio) e nel girone di ritorno (tra gennaio e maggio). Per ogni partita sono assegnati tre punti alla squadra vincitrice dell'incontro (a partire dalla stagione 1994-1995) e zero a quella sconfitta. In caso di pareggio è assegnato un punto a entrambe.
Alla fine della stagione la squadra prima classificata vince lo → scudetto, un simbolo che fu introdotto per la prima volta nel 1924, e viene premiata con la Coppa campioni d'Italia, il trofeo ufficiale del campionato dalla stagione 1960-1961.
In base al coefficiente per campionati nazionali stilato annualmente dall'UEFA, che vede al momento l'Italia al 3° posto, le prime tre squadre accedono direttamente alla Champions League, mentre la quarta classificata si qualifica all'ultimo turno preliminare della medesima competizione; la quinta si qualifica all'ultimo turno preliminare della Europa League, mentre la sesta si qualifica al penultimo turno preliminare della medesima competizione. Alla squadra vincitrice della → Coppa Italia spetta un posto in Europa League, ma se la vincitrice risulta qualificata per la Champions League e l'altra finalista risulta qualificata in una delle due coppe europee, allora la settima classificata della Serie A si qualifica al penultimo turno preliminare della Europa League, mentre la sesta classificata del campionato dovrà affrontare unicamente l'ultimo turno preliminare.
Retrocedono invece in → Serie B le ultime tre squadre classificate.
Si considera anche che in caso che due o più squadre finiscono la stagione a parità di punti, si stila la cosidetta classifica avulsa.

La Stella d'Oro

Nel 1958, da un’idea di Umberto Agnelli, fu deciso di assegnare la Stella dOro al Merito Sportivo ai club che avessero conquistato il campionato di Serie A per dieci volte. Tale simbolo è composto da una stella dorata a 5 punte la quale è indossata sulle maglie e divise dei club ai quali è stata assegnata. La Juventus, dopo la conquista del suo decimo → scudetto nella stagione 1957-1958, fu la prima squadra italiana ed europea[4] a fregiarsi sulla maglia di  uno stemma commemorativo di un titolo vinto sul campo. La Vecchia Signora indossò poi una seconda stella dorata dopo la vittoria nel campionato 1981-1982.
Le attuali società assegnatarie delle stelle in Serie A sono:
•                     Juventus (1958 e 1982)
•                Inter (1966)
•                Milan (1979)


Storia

Sebbene gli storici parlino di giochi assai simili al calcio risalenti al Medioevo, la storia del pallone moderno in Italia incominciò a fine Ottocento, a seguito degli intensi traffici commerciali con l'Inghilterra. Furono infatti le città portuali che videro nascere i primi Football Clubs, società prevalentemente calcistiche e formate in gran parte da  soci britannici.

Il Genoa e le prime Grandi

 

La più antica formazione italiana di cui si abbia notizia certa è il Genoa, fondato il 7 settembre 1893 (ma attivo già da alcuni anni prima ufficiosamente), anche se  taluni sostengono che in tale data a Torino fosse già attivo un altro club, l'Internazionale Torino, di cui non si dispone però di un analogo atto fondativo. L'ultimo decennio dell'Ottocento vide poi nascere molte altre squadre: la Torinese nel 1894, l'Udinese nel 1896, la Juventus nel 1897, l'Ascoli e la Vis Pesaro nel 1898, e  il Milan nel 1899.
Nonostante i pionieri del nuovo sport fossero diffusi  in
tutto il Paese, era solo nel Nordovest che si aveva una concentrazione di società tali da poter formare uno stabile torneo. La → Federazione Italiana di Football fu fondata a Torino il 16 marzo 1898, e subito organizzò il primo campionato italiano che fu vinto proprio dai genoani.
Sia il primo torneo, chiusosi addirittura in una sola giornata, sia i successivi, erano strutturati su un sistema ad eliminazione diretta sul modello della Coppa d'Inghilterra. A partire dal 1900 a primi turni erano a carattere  regionale seguivano, in caso di qualificazione, le semifinali e le finali nazionali, queste ultime congiurate come l'atto conclusivo della manifestazione a cui accedevano due sole squadre. In questo periodo, visto l'esito delle amichevoli, solo tre regioni potevano schierare squadre in grado di combattersi piuttosto equilibratamente: il Piemonte, la Liguria e la Lombardia, mentre le formazioni delle altre regioni anche nelle amichevoli rimediavano sistematicamente pesanti sconfitte da squadre del Nordovest anche non di primo piano.
Il Genoa fu indiscutibilmente la prima Grande del calcio italiano, aggiudicandosi i primi tre tornei. Fu il Milan, capitanato da Herbert Kilpin, la prima  avversaria a riuscire a fermare la corsa degli assi genovesi, aggiudicandosi il titolo del 1901. I genoani, che nel frattempo adottarono quella che diverrà la loro classica casacca rossoblù, si rifecero vendicandosi dei rossoneri l'anno successivo, per infilare poi una  seconda tripletta tricolore.
Lo svilupparsi del movimento calcistico convinse la → FIF, da poco iscrittasi alla FIFA, ad una riforma del campionato a partire dal 1905, sostituendo alle gare secche una serie di gruppi preliminari, i cosiddetti Gironi  Eliminatorii  Regionali,  propedeutici  al Girone
Finale Nazionale, ed introducendo le partite di andata e ritorno. La nuova formula fece la fortuna della Juventus, triste perdente nelle due precedenti finali, che riuscì a cogliere il suo primo trionfo senza neanche scendere in campo grazie ad un inaspettato scivolone casalingo del Grifone contro la modesta Milanese all'ultima giornata.


 

Mentre le pionieristiche società avversarie pian piano chiudevano i battenti, rossoblù, rossoneri e bianconeri erano gli autentici pilastri di questo primordiale  football italiano. Col passare degli anni, tuttavia, la primigenia matrice inglese cominciò ad attenuarsi, mentre larghissimo piede acquistò la  nuova componente formata da giocatori svizzeri tedeschi: fu grazie ad essi che il Milan tornò alla vittoria nel 1906 e nel 1907.

La crisi del 1908 e l'italianizzazione del torneo

Chiusosi il primo decennio, il calcio italiano andò incontro ad importanti cambiamenti, dovuti alla decisione   della   →   FIF   di   italianizzare   a   forza il
campionato, escludendovi i giocatori stranieri che pure, abbiamo visto, avevano fondato il gioco in Italia. La scelta della Federazione colpì duramente i Football Clubs, e diede largo spazio alle Unioni Sportive e Ginniche che, più deboli in quanto non dirette dai maestri albionici, erano però usualmente formate completamente da atleti italiani, e fino ad allora si erano interessate maggiormente al parallelo campionato organizzato dalla Federazione Ginnica. La reazione dei Clubs classici fu durissima, sfociando addirittura nel ritiro dal torneo. Fu così la debuttante Pro Vercelli ad approfittare della situazione: i nuovi arrivati neutralizzarono i liguri dell'Andrea Doria e i lombardi dell'US Milanese conquistando il loro primo titolo, bissato l'anno successivo. Il nuovo calcio italiano usciva così dalle metropoli: cominciava il periodo d'oro delle provinciali.
I cambiamenti non finirono però qui, poiché in questo periodo nacquero due nuovi clubs frutto di scissioni dalle società originarie. Già nel 1906 soci dissidenti della Juventus si erano riuniti a sportivi orfani delle altre defunte squadre del capoluogo piemontese, fondando il Torino. Anche a Milano nel 1908 il Milan subì un'analoga secessione che diede origine all'Inter.
Nel frattempo la Federazione, ora ridenominata → FIGC, fece una parziale marcia indietro riaprendo a quote di stranieri, ma soprattutto decise una drastica riforma del campionato. Sul modello della English League, nella stagione 1909-10 il meccanismo del torneo venne semplificato iscrivendo tutte le nove partecipanti ad un Girone Unico che avrebbe determinato una classifica di cui la squadra che ne avesse guadagnato la testa a fine stagione avrebbe vinto il titolo. Il successo arrise ai giovani nerazzurri dopo un polemicissimo spareggio contro i campioni uscenti vercellesi, che si rifaranno però infilando una tripletta   di trionfi nelle tre annate successive.
La Federazione era a questo punto intenzionata ad allargare gli angusti confini del torneo, onde dargli davvero una valenza nazionale, ma il problema era, come si è detto, la nettissima differenza di valore fra le squadre provenienti dalle diverse parti del Paese. Nel 1910, comunque, la FIGC decise di innalzare  il  campionato  veneto,  che  già  si  disputava  da  alcune  stagioni,  facendolo  diventare  parte  del  torneo
nazionale col nome di Girone Veneto, ed includendovi anche il Bologna che non aveva alcuna avversaria in Emilia. Nel 1911 il Vicenza e nel 1912 il Venezia sfidarono i campioni occidentali, in entrambi i casi la Pro Vercelli, nella


gara conclusiva, rimediando sonore lezioni con cinque gol al passivo per i biancorossi e addirittura tredici per i neroverdi lagunari.Da segnalare nel campionato del 1912/13 la prima retrocessione della Juventus poi ripescata a seguito di una parziale riforma dei gironi.
Per garantire la definitiva patente di nazionalità al titolo, la → FIGC aveva però bisogno che il  campionato coinvolgesse anche tutto il Centro e il Sud, e non solo la Pianura Padana. A quei tempi le formazioni meridionali disputavano vari tornei regionali inquadrati nella Terza Categoria, livello consono in rapporto alle forza delle squadre del Nord. Per raggiungere l'obiettivo prefissatosi, la Federazione attuò una sfasatura tra l'organizzazione calcistica delle due parti del Paese, elevando d'ufficio i tornei del Sud alla Prima Categoria, pur non essendo tali raggruppamenti minimamente paragonabili a quelli  del
Nord, ed apparendo dunque tale ricatalogazione puramente fittizia. Dato che contemporaneamente al Nord erano  stati ristabiliti i Gironi Eliminatori regionali propedeutici al Girone Finale, gli incontri conclusivi fra i campioni dl Nord e quelli del Sud presero il nome di Girone Finalissimo o, semplicemente, di finalissima.
Il complicato meccanismo testé descritto rese però sempre più lungo ed affollato il campionato anche perché se da  un lato si era istituita una Seconda Categoria che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1912-13, fu subito di fatto abbandonato a suon di ripescaggi.
Nel 1914 venne la volta del piccolo Casale, sorprendente formazione del Monferrato mentre il successivo torneo fu bloccato ad un passo dalla conclusione a causa dell'intervento italiano nella Prima guerra mondiale. Per quest'ultima stagione il titolo del Genoa fu riconosciuto solo dopo la fine del conflitto.

La crisi del 1921 e la Prima Divisione

 

Con la ripresa postbellica del 1919 cominciarono intensi dibattiti in vista di una riduzione e razionalizzazione del campionato, discussioni che sfociarono però in un nulla di fatto a causa dell'ostruzionismo delle provinciali che temevano per il proprio futuro all'interno di un eventuale torneo più elitario. L'Inter nel 1920 e la Pro Vercelli nel 1921 si laurearono così campioni dopo una lunghissima serie di gironi e partite, molte delle quali inutili e scontate. L'insofferenza delle società metropolitane giunse al culmine quando un progetto di riforma presentato da Vittorio Pozzo fu respinto dal Consiglio Federale: fu così che 24 squadre, le più forti e rappresentative, abbandonarono la federazione fondando una Confederazione Calcistica Italiana col compito di organizzare un campionato sul sistema del Progetto Pozzo. Nel 1922 si ebbero così due campioni, la sorprendente Novese e una Pro Vercelli giunta al canto del cigno; ma l'insostenibilità della situazione portò le due fazioni a riconciliarsi sulla base del Compromesso Colombo, che consacrava la nuova massima   categoria,
la → Prima Divisione, composta da una Lega Nord a regime di 24 società, più una Lega Sud che invece continuava coi vecchi gironi regionali.


Nel 1923 e nel 1924 il Genoa completò la sua epopea vincendo i suoi due ultimi titoli e facendo in tempo a divenire la prima società a fregiarsi dello → scudetto. La riforma del 1922 aveva definitivamente cambiato il calcio italiano, che si avviava verso il professionismo, chiudendo le porte alle provinciali e a molte Grandi di inizio secolo. Nuove forze facevano irruzione nel campionato.

Gli Agnelli e il fascismo nel calcio

Il 24 luglio 1923 fu una data storica per il calcio italiano, poiché l'elezione di Edoardo Agnelli alla presidenza della Juventus segnò l'ingresso della potentissima famiglia torinese proprietaria della FIAT nelle vicende del campionato. Gli abbondanti capitali di Casa Agnelli fecero rifiorire il sodalizio bianconero, in gravissima crisi dai tempi della scissione che aveva fatto nascere il Torino, e lo portarono nel giro di tre decenni a diventare la più titolata squadra italiana.
Nel frattempo però nacque anche l'astro del Bologna che, protetto dal potente ministro fascista Leandro Arpinati, e sospinto dalle reti del bomber Angelo Schiavio, raggiunse lo scudetto nel 1925 dopo un'interminabile e polemicissima serie di finali contro i genoani, segnate da gravi disordini di ordine pubblico che sfociarono addirittura in scontri con colpi di armi  da fuoco.
Con la prima storica Grande del campionato definitivamente avviata sul viale del tramonto, le due nuove Potenze del torneo si ritrovarono a contendersi direttamente  fra  loro  la  vittoria  l'anno  successivo,  e
stavolta a prevalere furono i bianconeri che si aggiudicarono il loro secondo scudetto a ventun anni di distanza dal primo.
Nell'estate del 1926 con la Carta di Viareggio il governo fascista riorganizzò il campionato abolendo la divisione fra Nord e Sud, inaccettabile dal punto di vista degli ideali nazionalistici del regime, che la consideravano un motivo di divisione per la nazione. Le vecchie Leghe Nord e Sud vennero di conseguenza smantellate: diciassette formazioni provenienti dall'ex Lega Nord e tre formazioni provenienti dall'ex Lega Sud, l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e il Napoli, furono iscritte alla nuova → Divisione Nazionale che apriva ufficialmente le porte al professionismo.

Dal Caso Allemandi al Girone unico

 

La nuova formula della manifestazione prevedeva ora, in loco della serie di finali, un raggruppamento conclusivo con le migliori squadre della fase eliminatoria. Il Torino, allestito dal presidente conte Enrico Marone di Cinzano, vinse il proprio girone e, trascinato dal cosiddetto Trio delle Meraviglie composto da Julio Libonatti, Adolfo Baloncieri e Gino Rossetti, spiccò il volo tagliando in testa il traguardo.  La gioia dei granata fu però di breve durata, poiché nell'autunno successivo il sodalizio piemontese incappò nello scandalo del → Caso Allemandi, in cui venne accusato   di   aver   avvicinato   e   corrotto   il   terzino


juventino Luigi Allemandi, e che gli costò la revoca dello scudetto. La reazione psicologica alla condanna avvenuta su base indiziaria e non probatoria, fu comunque la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente un po' appagati nella nuova stagione. La sorte volle che la nuova annata divenisse quasi la copia della precedente, e il 22 luglio a San Siro il Torino si riaggiudicò nuovamente un titolo che questa volta non gli tolse nessuno.
Il deciso attivismo del presidente federale Leandro Arpinati partorì nell'estate del 1928 una novità che divenne tappa storica per il calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella del campionato inglese, e fu così decisa quella svolta che portò all'introduzione anche in Italia della formula del Girone Unico, tra le proteste dei clubs più piccoli, spaventati all'idea di venire inghiottiti, come puntualmente avvenne, dalle categorie inferiori. Il nuovo campionato sarebbe stato quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta nel 1921, mentre dalla stagione successiva le grandi squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, la Serie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto inedita → Serie B. A tal fine Arpinati decise unilateralmente l'allargamento una tantum dell'ultimo torneo di Divisione Nazionale, includendovi varie squadre cadette nel tentativo di dare maggiore rappresentatività geografica alla manifestazione, e la cui finale vide i granata soccombere al Bologna nello spareggio disputato al Flaminio di Roma.
Nel 1929 la → FIGC e Arpinati realizzarono dunque, come negli altri paesi, un campionato nazionale a girone unico. Il progetto iniziale prevedeva una prima categoria composta da sedici squadre, ovvero quelle che si erano classificate tra le prime otto nei due gironi in cui era diviso il campionato precedente. Il protrarsi dello spareggio per l'ottavo posto fra Napoli e Lazio portò ad ammetterle entrambe, e con il ripescaggio della Triestina per motivi patriottici il numero delle squadre fu alzato a 18. Il 6 ottobre 1929 si disputarono dunque le prime 9 partite del campionato 1929-30 che alla fine vide il successo della nuova Ambrosiana di Giuseppe Meazza, una squadra creata dal regime fondendo d'autorità l'Inter con l'Unione Sportiva Milanese.

La Juventus del Quinquennio d'oro

Nel 1930-31 iniziò l'epopea della Juventus di Edoardo Agnelli, che in estate aveva ingaggiato dall'Alessandria l'allenatore Carlo Carcano e Giovanni Ferrari. I piemontesi partirono lanciatissimi e, nonostante una leggera flessione che li aveva fatti avvicinare dalla Roma di bomber istriano Rodolfo Volk, si aggiudicarono il loro terzo titolo. I bianconeri si ripeterono subito l'anno successivo, superando in rimonta il Bologna dell'ormai maturo Angelo Schiavio.
Nel 1931-1932 il sodalizio torinese ammise in prima
squadra il promettente diciottenne nizzardo Felice Borel, che si rivelò un ragazzo prodigio segnando ben 29 reti in ventotto presenze: fu una scommessa vinta che fruttò il terzo scudetto consecutivo. Nel 1932-1933 fu inaugurato lo stadio Mussolini, poi ridenominato Comunale, che ospiterà i bianconeri per 57 anni. Questa volta le Zebre dovettero rincorrere per lungo tempo la lanciatissima Ambrosiana, ma alla fine fu ancora un successo. Da segnalare, nel 1933-1934, la prima retrocessione del glorioso Genoa, che segnava definitivamente la fine del calcio dei pionieri. A questa andrà ad aggiungersi la retrocessione della Pro Vercelli nel 1934-1935, l'altra grande protagonista della fase precedente la nascita del girone unico.
Dopo il successo della Nazionale ai Mondiali 1934, la Juventus operò un discreto rinnovamento della sua  formazione. La nuova stagione fu assai emozionante, con una Fiorentina per lunghi tratti capolista, ed inseguita da bianconeri e nerazzurri. Alla lunga i toscani mollarono però la presa, e la lotta si concluse quando i milanesi crollarono a Roma lasciando ai piemontesi il loro settimo scudetto, il quinto consecutivo. Un record che non verrà mai  più  battuto.  Il  15  luglio  Edoardo  Agnelli  moriva  improvvisamente  a  Genova,  ucciso  dall'elica  del     suo


idrovolante, dopo che questo era caduto in mare.

La squadra che tremare il mondo fa

Nel 1935 le squadre partecipanti alla Serie A erano state ridotte a 16 già da un anno, così come previsto nel progetto originale del 1929. Emerse subito il Bologna che, da quando gli emiliani si erano aggiudicati due edizioni della Coppa Europa, i giornalisti dicevano fosse la squadra che tremare il mondo fa, essendo a quei tempi la Coppa Europa un precursore della moderna Coppa Campioni. I petroniani, sospinti dalla reti di Angelo Schiavio, dovettero guardarsi le spalle dai campioni uscenti e dai loro cugini del Torino, coi granata che ad un certo punto balzarono addirittura in testa alla classifica, e si inserì poi nella contesa anche la Roma; il testa a testa fu molto combattuto e furono infine i rossoblù a conquistare il loro terzo scudetto. E gli emiliani si ripeterono subito l'anno successivo, recuperando in corsa la sorprendente  Lazio del bomber Silvio Piola.
Sembrava l'inizio di un nuovo dominio, ma il ritiro di Schiavio penalizzò gli emiliani che nel 1937-1938 cedettero il titolo ad un'Ambrosiana-Inter  che seppe  tener  a  bada  l'imperioso  ritorno  primaverile  dei  bianconeri.  Renato
Dall'Ara, dopo la deludente stagione, si buttò sul mercato alla ricerca di un nuovo attaccante che sapesse cogliere la pesante eredità di Schiavio; la ricerca fu felice poiché fu ingaggiato l'uruguaiano Hector Puricelli il quale, capitalizzando al meglio i cross dell'ala destra Amedeo Biavati, vinse la classifica dei cannonieri e riportò gli  emiliani allo scudetto.
La sfida fra rossoblù e nerazzurri divenne una costante in un'Italia sull'orlo della guerra, e una piccola distrazione da ben più grandi problemi. Se nel 1940 l'Ambrosiana-Inter, dopo un lungo inseguimento, riuscì a riprendere e superare  i felsinei, battendoli nel decisivo match dell'Arena Civica, nel 1941 nulla poté di fronte all'inarrestabile fuga dei bolognesi, che colsero il loro sesto titolo.

Il Grande Torino

 

L'acuirsi del conflitto bellico cominciò ad influire pesantemente sul torneo. La nuova stagione si caratterizzò per l'inedita lotta tra il Torino, il Venezia dei giovani Ezio Loik e Valentino Mazzola, e la Roma. I capitolini, braccati dai veneti, furono superati in primavera dai granata, ma ripresero la testa della classifica nel finale e riuscirono a diventare la prima squadra della vecchia Lega Sud a vincere uno scudetto.
Deluso dall'occasione persa, il presidente granata Ferruccio Novo acquistò Loik e Mazzola dai veneziani. Il salto di qualità fu notevole, e nel nuovo torneo i piemontesi furono protagonisti di  un'emozionantissima
fuga a due con l'autentica rivelazione del Livorno, contesa che si risolse proprio sul filo di lana coi toscani a piangere l'irripetibile e sfortunata cavalcata. Per il Torino giunse il secondo titolo, che non poté essere difeso l'anno seguente poiché le invasioni americana e tedesca spaccarono l'Italia in due determinando lo stop del campionato per due anni.
In un'Italia dilaniata dalla guerra, il campionato tornò nella stagione 1945-1946 con una formula speciale secondo la quale le squadre furono separate in due gironi geografici con un raggruppamento finale di otto squadre, anche se


furono solo le quattro rappresentanti padane a contendersi il titolo che andò d'un soffio ancora al Torino.
Fu nell'annata 1946-1947 che si ricrearono le  condizioni per un girone unico: le squadre ammesse furono ben 20, quante rimarranno fino al 1951-52. La Juventus sembrò dapprima poter interrompere l'egemonia dei cugini, ma il superiore tasso tecnico dei granata prevalse ancora permettendo loro di cogliere il quarto scudetto. Il 1947 segnò il risveglio del Milan dopo un letargo durato un'intera generazione. I rossoneri condussero a lungo la classifica, prima di cedere sotto i colpi dell'inesperienza e di lasciare primo posto e titolo ancora al Torino; per i lombardi si trattò comunque del miglior risultato dal 1912. I rossoneri torneranno al successo nel 1950-1951. Il campionato 1947-1948 ebbe una piccola particolarità: fu disputato a
21 club per il ripescaggio, per ragioni politiche, della Triestina.

I granata non avevano più rivali: colonne portanti della Nazionale alla quale fornivano la quasi totalità dell'organico, anche nel 1948-1949 presero ben presto il comando della graduatoria e, nonostante qualche segno d'affanno, mantennero un discreto vantaggio finché il 30 aprile, pareggiando a San Siro contro gli inseguitori dell'Inter, ipotecarono l'ennesimo scudetto. Ma a questo punto, l'epopea del Grande Torino si interruppe improvvisamente. Il 3 maggio la squadra si recò a Lisbona per un'amichevole e, al termine del viaggio di ritorno, a causa del maltempo l'aeroplano che li stava riportando a casa perse la rotta e, anziché puntare sull'aeroporto di Caselle, si schiantò contro il terrapieno della basilica di Superga. Nessuna delle persone a bordo sopravvisse alla tragedia. L'Italia perdeva una delle più forti squadre che abbiano mai partecipato alla Serie A. Agli sportivi torinisti, e agli italiani in generale, non rimase che piangere i giovani campioni prematuramente scomparsi.

Le tre regine

 

La tragedia di Superga fu un passaggio epocale per il calcio italiano, che segnò il tramonto delle vecchie gerarchie e diede inizio a quell'era moderna del campionato tricolore che dura ancora oggi. Al di là delle singole stagioni, il palcoscenico della Serie A fu da quel giorno occupato da tre attori, la Juventus di Casa Agnelli, il ritrovato Milan e i cugini lombardi dell'Inter, che lasceranno a tutte le altre società solo  un ruolo da coprimarie o da meteore destinate a brevi e mai stabili passaggi ai vertici delle classifiche.


 

Il primo campionato del nuovo corso, nel 1949-1950, rimase a Torino,  ora però nelle mani dei bianconeri che seppero tener a bada i rossoneri nonostante la pesantissima sconfitta casalinga per 1-7 che i milanesi inflissero loro. Straripante in attacco, dove poteva contare sul trio svedese del Gre-No-Li, con Gunnar Nordahl, ariete di 190 cm, che vinse 5 volte il titolo di capocannoniere, il Milan peccava ancora in difesa: alcuni acquisti di valore tra cui quello di Arturo Silvestri assestarono anche il reparto arretrato cosicché nel 1950-1951, in rimonta sui cugini e dopo 44 anni, i rossoneri tornarono finalmente allo scudetto. Dopo una stagione appannaggio dei piemontesi, e la riduzione del lotto delle partecipanti a 18, venne il turno dei nerazzurri che si affermarono per due anni consecutivamente.
Nel 1954 l'ambizioso editore Andrea Rizzoli comprò il Milan con l'ambizione di portarlo ai massimi livelli sia all'interno sia nelle nascenti competizioni     europee.     Acquistato     il     talentuoso   centrocampista
uruguaiano Juan Alberto Schiaffino, stella del Mondiale svizzero, i rossoneri dominarono un torneo al termine del quale il campionato fu toccato dalla prima grossa serie di scandali dopo quello del → 1927, che portarono alla retrocessione a tavolino di Udinese e Catania. Il dominio delle tre Grandi ebbe un momento di pausa nel 1955-1956, quando la rampante Fiorentina ottenne il primo scudetto per la Toscana dopo una lunga ed autorevole fuga, che si concluse con 12 punti di scarto sul Milan, ma riprese subito con un nuovo titolo a testa per il Milan e per la Juventus: per i torinesi significò divenire la prima squadra a fregiarsi della stella d'oro permanente sulle maglie, nonché la più titolata d'Italia superando definitivamente il Genoa.
Mentre i viola, assai sfortunati, ottennero fra il 1956-1957 e il 1959-1960 il poco desiderabile record di quattro secondi posti consecutivi, milanisti e juventini si spartirono gli scudetti del quadriennio fra i Mondiali di Svezia e i Mondiali del Cile, anche grazie a due grandi attaccanti sudamericani, José Altafini ed Omar Sivori. Nel 1960 intanto, in pieno regime commissariale, la → FIGC introdusse la novità dell'innalzamento a tre del numero delle retrocessioni, determinando a lungo andare un maggior turn over delle partecipanti al massimo campionato.

La Grande Inter

 

Angelo Moratti, presidente dell'Inter dal 1955, nel 1960 aveva affidato la panchina della squadra all'argentino Helenio Herrera, allenatore che rigenerò la rosa dando filo da torcere agli juventini nel 1960-1961 e ai rossoneri nel 1961-1962, i quali dovettero faticare ottenendo i rispettivi scudetti solo in rimonta sugli incostanti interisti. Fu, come spesso accaduto, il Mondiale a scompaginare le carte in tavola e a dar spazio alle formazioni più giovani, come quella di Moratti, che raggiunse il tricolore nel 1962-1963; in  più, sull'altra sponda dei Navigli, le dimissioni del presidente Rizzoli, che con la conquista della Coppa  dei Campioni 1962-1963 e la costruzione del modernissimo centro sportivo di Milanello considerò concluso  il  suo  apporto  alla  società  di  via     Turati,


chiusero il ciclo rossonero e, con il periodo di transizione in cui versava la Juventus, lasciarono totalmente campo libero alle ambizioni nerazzurre.
L'anno successivo però la corazzata interista, che conquistò la Coppa dei Campioni, trovò in patria un inaspettato ostacolo nel Bologna di Fulvio Bernardini. Nonostante una brutta storia di infondate accuse di doping fra i rossoblù, con il sospetto di una macchinazione orchestrata da ambienti nerazzurri, i felsinei chiusero a pari punti coi milanesi rendendo necessaria, caso unico nella storia del girone unico, la disputa di uno spareggio: a Roma, il 7 giugno 1964 gli emiliani si imposero 2-0, conseguendo il loro settimo ed ultimo scudetto.
Il sodalizio morattiano ebbe modo di rifarsi l'anno successivo, in quella che fu la più memorabile stagione di sempre dell'Inter: mentre conseguivano il titolo europeo e quello mondiale, i nerazzurri riuscirono in una clamorosa rimonta ai danni dei cugini rossoneri, ad un certo punto in vantaggio di addirittura sette punti: allo squadrone di Herrera sfuggì solo, e di un soffio, la → Coppa Italia, che andò in finale alla Juventus. Dopo un nuovo titolo intercontinentale, nel 1965-1966 in Italia fu ancora Inter, questa volta mantenendo la vetta della classifica per tutta la stagione: fu il decimo scudetto che valse anche per i lombardi la stella d'oro, otto anni dopo quella bianconera.
Anche le fatiche del Mondiale d'Inghilterra sembrarono non intaccare il predominio morattiano in un torneo  dominato per tutta la stagione. A metà di maggio del 1967 per gli interisti, capolisti della Serie A e finalisti in Coppa dei Campioni, sembrò profilarsi una nuova campagna trionfale. Ma avvenne l'imponderabile. Giovedì 25 maggio, a Lisbona, la rimonta dei non irresistibili scozzesi del Celtic fece volar via la Coppa. Tornati in patria per l'ultima giornata di campionato, domenica 28, i nerazzurri persero clamorosamente a Mantova per una papera del portiere Giuliano Sarti su tiro dell'ex nerazzurro Beniamino Di Giacomo, cedendo il titolo alla sorprendente Juventus. A completare l'opera arrivò, il 7 giugno, l'eliminazione in semifinale di Coppa Italia per mano della formazione → cadetta del Padova. Per la Grande Inter, che aveva affascinato milioni di tifosi, fu il catastrofico capolinea.

Una piccola favola: il Cagliari di Gigi Riva

 

 

l'Estudiantes de La Plata.


Il 1967 segnò anche il ritorno del torneo a sedici partecipanti. Dopo un quadriennio, il primato sul calcio milanese, e su quello nazionale, passò nelle mani del Milan. Col ritorno in panchina di Nereo Rocco, i rossoneri del giovane presidente Franco Carraro aprirono un ciclo che aveva già fruttato, il giugno precedente, la prima → Coppa Italia; trascinato da Gianni Rivera, il Diavolo fece agilmente suo sia lo scudetto che la Coppa delle Coppe 1967-1968, e continuò un cammino che arriverà fino al titolo europeo del Bernabéu contro l'Ajax, sconfitta per 4-1, e a quello mondiale della Bombonera, dopo due partite trasformatesi   in   vere   e   proprie   battaglie,     contro


In Campionato, distratto dagli obiettivi internazionali, il Milan non seppe ripetersi l'anno successivo. Fu invece l'incredibile Cagliari a mantenere per molte settimane il comando della graduatoria, ma l'inesperienza dei sardi giocò loro contro, tant'è che alla lunga uscì la forza della Fiorentina: per i viola lo Scudetto 1968-1969 fu il secondo e finora ultimo titolo. Ma i cagliaritani non persero morale. Sempre sostenuti dai gol del varesotto Gigi Riva, ripartirono alla testa della classifica, ma quando in inverno furono avvicinati da due potenze come Inter e Juventus, tutti pensarono che non ci sarebbero state speranze per la piccola squadra isolana. Incredibilmente però i sardi riuscirono a tenere a debita distanza le inseguitrici e il 12 aprile 1970 conquistarono lo scudetto tra lo stupore generale. Cagliari, coi suoi centosettantamila abitanti, divenne la più piccola città a vincere la A a girone unico, e scrisse una piccola favola che verrà raccontata nei decenni a seguire.


Il Cagliari sembrò partir bene anche nella nuova stagione agonistica e, dopo la vittoria in casa dell'Inter il 25 ottobre, sognò il secondo trionfo: ma sei giorni dopo a Vienna, durante la partita tra Italia e Austria, un grave infortunio mise fuori gioco Riva, compromettendo in parte la carriera della grande ala, e mandando in frantumi i sogni del club rossoblù. Il campionato tornò dunque ad essere un discorso milanese, coi nerazzurri che recuperarono i cugini rossoneri e colsero il loro 11° titolo.

La Juventus di Boniperti

 

Nell'estate del 1971 un riassetto societario portò ai vertici della Juventus l'ex capitano Giampiero Boniperti, uomo di fiducia del patron Gianni Agnelli. Imbottendo la rosa di giovani promettenti, e nel quadro di un generale scadimento tecnico del torneo, la nuova dirigenza seppe dar vita ad un ciclo di tre lustri in cui i bianconeri rafforzarono definitivamente il loro primato nell'albo d'oro del campionato, ma attirando sul sodalizio piemontese varie polemiche su presunti ricorrenti favori arbitrali.
Nelle prime stagioni la lotta fu col Milan di Nereo Rocco: già nel 1971-1972 il capitano rossonero Gianni Rivera fu squalificato per 4 giornate (ridotte a 2 in appello) per le sue pesanti accuse al Palazzo, ma nel 1972-1973 le polemiche divennero ancor più aspre. Il torneo consistette in una serrata lotta fra i lombardi, i piemontesi e la sorprendente neopromossa Lazio di Tommaso Maestrelli, coi    rossoneri
favoriti fino allo scontro diretto dell'Olimpico che li vide uscire sconfitti per la pessima conduzione di gara di Concetto Lo Bello, che annullò un gol regolare di Luciano Chiarugi; le tensioni che ne seguirono compromisero la corsa del Diavolo che vide assottigliarsi il suo vantaggio fino all'ultima giornata che lo vedeva impegnato a Verona: stanco per la vittoriosa trasferta greca a Salonicco che in settimana gli aveva fruttato la Coppa delle Coppe 1972-1973, il Milan crollò clamorosamente al Bentegodi per 3-5, subendo il sorpasso in extremis della Juventus. La Fatal Verona lasciò il segno nella società rossonera, aprendo un'instabilità dirigenziale ultradecennale che si rifletté in scarsi risultati agonistici. Fu invece pronta la risposta della Lazio che, smentendo chi la considerava una meteora, si propose in vetta lungo tutta la stagione successiva e cogliendo il suo primo storico scudetto, anche grazie ai gol del capocannoniere Giorgio Chinaglia.

L'arrivo di Carlo Parola sulla panchina bianconera coincise col pronto riscatto dei piemontesi. Coi biancocelesti distratti dal male che stava divorando il suo sfortunato allenatore, i torinesi non ebbero particolare difficoltà a rimettere le mani sul titolo nel 1974-1975. Assai più emozionante fu il torneo successivo,  capofila di un triennio di assoluta centralità della città di Torino  nel calcio nostrano. Per i bianconeri, spesso protagonisti di insperati recuperi, fu stavolta il proprio turno di vedersi sfilare di mano uno scudetto già assaporato: la sconfitta fu ancor più bruciante perché avvenuta per mano dei cugini del Torino i quali, trascinati dai Gemelli del gol Pulici e Graziani, tornarono al successo ad un quarto di secolo dalla sciagura di Superga. Ancor più squilibrato fu il successivo campionato che vide le torinesi come dominatrici assolute, distando di ben quindici punti le inseguitrici: la Juventus del neotecnico Giovanni Trapattoni  riuscì


a vendicarsi dei granata, bruciando al fotofinish i cugini per una sola lunghezza, oltre a vincere la Coppa UEFA, primo trofeo internazionale del club bianconero. E anche nel 1977-1978 il tricolore fu appannaggio dei bianconeri, che distanziarono stavolta più nettamente il Toro e una temibile neopromossa, il Lanerossi Vicenza del giovane  Paolo Rossi.
I Mondiali d'Argentina segnarono un momentaneo rimescolamento delle carte e, in una stagione non certo esaltante, portarono ad un'estemporanea resurrezione del Milan il quale, guidato in panchina dalla vecchia gloria Nils Liedholm, grazie ad un accorto schieramento difensivo, riuscì ad assicurarsi quella tanto sospirata Stella d'oro che così beffardamente se ne era volata via sei anni prima; la medaglia d'onore, e quella d'argento, andarono però al Perugia di Ilario Castagner, prima squadra a riuscire a chiudere la stagione imbattuta dai tempi del Genoa del 1923.
I sogni di gloria dei tifosi rossoneri invece svanirono presto, trasformandosi al contrario del peggiore degli incubi. Il campionato 1979-1980 fu l'anno del dodicesimo scudetto dell'Inter, allenata da Eugenio Bersellini, e guidata in campo da Alessandro "Spillo" Altobelli ed Evaristo Beccalossi, ma soprattutto fu la stagione dello scandalo del → Totonero: il 23 marzo la Guardia di Finanza fece irruzione negli stadi arrestando quattordici tesserati coinvolti in un giro di scommesse clandestine e compravendite di partite, gettando nell'occhio del ciclone la Lazio e proprio il Milan, che furono retrocesse a tavolino in → Serie B, mentre numerose altre società subirono pesanti penalizzazioni. Per i rossoneri fu la prima discesa nella cadetterìa. Nello scandalo furono coinvolti calciatori di primo livello come Enrico Albertosi del Milan, Lionello Manfredonia, Bruno Giordano e Giuseppe Wilson della Lazio, e Paolo Rossi  del Lanerossi Vicenza; quest'ultimo fu squalificato per 2 anni e sarà costretto a saltare il campionato d’Europa 1980 giocato pochi mesi dopo proprio in Italia.
La Serie A uscì dallo scandalo assai indebolita, tanto che per correre ai ripari di fronte allo scadimento tecnico del torneo - certificato dal dimezzamento dei posti disponibili per l'Italia in Coppa UEFA - la → FIGC decise di abbandonare la linea autarchica degli Anni Settanta autorizzando l'ingaggio di uno straniero per squadra (dalla stagione 1982-1983 diventarono due). Il campionato italiano fu avvicente fino all'ultima giornata: la lotta per il  titolo, nell'anno della finora unica apparizione in A della Pistoiese, fra la Juventus, il Napoli, l'Inter e la Roma del Presidente Dino Viola e del tecnico Nils Liedholm si infiammò alla terzultima giornata, il 10 maggio 1981, in occasione dello scontro diretto fra bianconeri e capitolini al Comunale, quando un gol del giallorosso Maurizio Turone, che le moviole dimostrarono regolare, fu annullato dalla terna arbitrale guidata da Paolo Bergamo. Lo Scudetto venne assegnato nell'ultimo turno, il 24 maggio 1981, con la vittoria della Juventus per 1-0 contro la Fiorentina in casa, e con il pareggio romanista per 1-1 in trasferta a Como, ma il gol di Turone, che avrebbe significato il sorpasso dei romani al vertice della classifica a due giornate dalla fine, divenne uno dei più celebri argomenti di coloro che, negli anni a seguire, sostennero l'esistenza di una sudditanza psicologica dei fischietti italiani nei confronti della società di Casa Agnelli. Argomenti che trovarono subito nuova linfa nel 1981-1982, quando il testa a testa fra i bianconeri e la Fiorentina di Giancarlo Antognoni si risolse solo all'ultimo turno, il 16 maggio 1982, in occasione del quale un gol viola in casa di un Cagliari impegnato in una lotta per la salvezza con Genoa e Milan, fu annullato fra mille recriminazioni, mentre a Catanzaro un rigore molto dubbio trasformato da Liam Brady premiava la Juventus, consegnandole il suo 20° Scudetto, quello della Stella d'oro.


La sfida anni '80 tra Juventus e Roma e il miracolo Verona

 

I trionfali Mondiali di Spagna lasciarono il segno nella stanca Juventus e la Roma del presidente Dino Viola, di Nils Liedholm, e degli idoli di casa Agostino Di Bartolomei e Bruno Conti, tornò al titolo a 41 anni da quello del 1941-1942. La lotta fra bianconeri e giallorossi divenne un classico degli Anni Ottanta, vedendo imporsi i primi nel 1983-1984, e sfociando in un esito clamoroso nel 1985-1986.

 

 

Nel mezzo, coi piemontesi impegnati in una  controversa cavalcata in Coppa dei Campioni, il Campionato 1984-1985 vide concretizzarsi il miracolo di una provinciale: sei decenni dopo i successi della Pro Vercelli, fu il Verona di Osvaldo Bagnoli e della coppia d'attaccanti formata da Elkjær e Galderisi a firmare l'impresa di vincere lo scudetto. In un campionato ricco di fuoriclasse stranieri, come Rummenigge dell'Inter, Boniek e Platini della Juventus, Maradona del Napoli e Zico dell'Udinese, la squadra gialloblù ottenne la matematica  vittoria  del  titolo  il  12  maggio  1985    a
Bergamo, pareggiando contro l'Atalanta per 1-1. Da ricordare che la stagione 1984-1985 è anche passata alla storia per il numero massimo di spettatori, tra paganti e abbonati, allo stadio nella storia del campionato a girone unico,
38.000 a partita, un record ancora oggi imbattuto. Come anticipato, il torneo 1985-1986 ripropose la lotta fra capitolini e torinesi, e l'esito fu incredibile: quando tutti si aspettavano il trionfo dei giallorossi, la Roma crollò in casa contro il Lecce, già retrocesso ed ultimo in classifica. Fu il nono titolo in quindici anni per la gestione Boniperti, che chiuse così il suo formidabile ciclo dopo aver vinto, l'8 dicembre 1985, la prima Coppa Intercontinentale della sua storia a Tokyo. Già dal 20 febbraio forze nuove, destinate a rivoluzionare gli equilibri del campionato, avevano fatto il loro ingresso nel torneo.

 

L'era Berlusconi e il Napoli di Maradona

L'inverno del 1985 fu molto tormentato per il Milan. La clamorosa eliminazione dalla Coppa UEFA per mano dei belgi del Waregem scatenò la contestazione dei tifosi contro il presidente Giussy Farina, che fuggì all'estero. Quando la Federazione dispose una ricognizione dei libri contabili, emerse una situazione  di dissesto finanziario tale da prefigurare un immediato rischio di fallimento, ma fu l'imprenditore televisivo Silvio Berlusconi ad acquistare la società il 24 marzo 1986 impegnandosi nel ripianamento dei debiti.


La nuova stagione fu appannaggio del Napoli di Diego Armando Maradona. Gli azzurri, trascinati dal campione argentino, presero il comando della classifica cogliendo il primo scudetto della loro storia. La squadra del presidente Corrado Ferlaino riuscì a prendere il comando il 9 novembre dopo aver battuto la Juventus nello scontro diretto al Comunale di Torino. Da quel momento in poi i partenopei non lasciarono più la testa della classifica, anche se ci furono dei momenti in cui altre squadre si avvicinarono, più in particolare l'Inter. Ma due sconfitte consecutive della squadra milanese allenata da Trapattoni, rispettivamente alla tredicesima e quattordicesima giornata del girone di ritorno, permisero al Napoli di festeggiare il primo storico scudetto della sua storia il 10 maggio dopo il pareggio allo stadio San Paolo contro la Fiorentina. Quella gara è ricordata anche per il primo gol in Serie A segnato dal ventenne attaccante viola Roberto Baggio, che collezionerà 205 gol fino alla stagione 2003-2004.
In estate il Milan di Silvio Berlusconi si attivò sul mercato e portò a Milanello le due stelle olandesi Ruud Gullit e Marco van Basten, il centrocampista Carlo Ancelotti, e l'allenatore che a Parma aveva  stupito per il suo gioco innovativo: Arrigo Sacchi, seguace del gioco a zona e del calcio totale, tecniche assolutamente innovative nel difensivistico calcio italiano. I rossoneri partirono bene, ma alcune discusse decisioni del Giudice Sportivo lanciarono in fuga ancora gli azzurri partenopei[5] . Il successo rossonero nello scontro diretto di San Siro parve un episodio isolato fino a Pasqua, dopo la quale i napoletani accusarono un crollo verticale. Sconfitta anche al San Paolo, la formazione di Maradona non vinse neppure le gare rimanenti, e un pareggio a Como all'ultima giornata consegnò ai lombardi lo scudetto.

 

 

 

Nella stagione 1988-1989 il campionato tornò a comporsi di 18 partecipanti e aumentò il numero di stranieri da schierare in campo, passando da due a tre. Mentre i rossoneri erano vittoriosi nelle partite che portarono alla conquista della Coppa dei Campioni a Barcellona, i cugini dell'Inter di Giovanni Trapattoni si resero protagonisti di un campionato che riuscirono a dominare in ogni aspetto, cogliendo lo "scudetto dei record". Diversa fu l'annata successiva: la squadra nerazzurra si spense presto, e tornarono protagonisti partenopei e milanisti. Se l'andata fu appannaggio degli azzurri, il ritorno vide l'avanzata rossonera che fruttò loro la testa della classifica. L'8 aprile il Giudice Sportivo assegnò però ai partenopei una vittoria a tavolino,  che significò l'aggancio in vetta, per una moneta da 100 lire che colpì  in testa Alemão nella trasferta di Bergamo. L'entità del danno, apparsa subito dubbia e anni dopo confermata nella sua inesistenza dal presidente Corrado Ferlaino[6] , fu oggetto di polemiche, che trovarono nuova linfa la penultima giornata, allorquando i rossoneri caddero a Verona, in una gara in cui Rosario Lo Bello - figlio di quel Concetto che era costato al Milan lo scudetto del 1973 - espulse tre milanisti  più
l'allenatore [7] suscitando numerose polemiche. Con la sconfitta del Milan a Verona, i napoletani ratificarono lo scudetto la settimana successiva, battendo in casa la Lazio per 1-0.


 

Per i partenopei fu l'ultima stagione di successi: Diego Armando Maradona abbandonò la squadra fuggendo in Argentina, e per gli azzurri fu l'inizio di un declino che li porterà, nel giro di poco più di un decennio, in → Serie C1. La stagione 1989-1990 è passata alla storia anche per la vittoria delle squadre italiane in tutte le tre competizioni europee organizzate dall'UEFA; il Milan conquistò per il secondo anno consecutivo la Coppa dei Campioni, la Sampdoria conquistò la Coppa delle Coppe e la Juventus si aggiudicò la Coppa UEFA battendo nella doppia finale un'altra squadra italiana, la Fiorentina. La stessa estate fu anche quella dei Mondiali di Italia '90, chiusi al terzo posto dalla Nazionale italiana. Il nuovo campionato vide dapprima una notevole bagarre in vetta, con numerose squadre in lotta tra cui il Milan, l'Inter, la Juventus, la sorprendente Sampdoria e la matricola del Parma. Dopo la pausa natalizia, il gruppone si sgranò ed emersero le due milanesi e i genovesi. Furono gli scontri diretti a sancire il predominio doriano: battendo i rossoneri a Marassi e i nerazzurri a San Siro, i blucerchiati  dei
bomber Gianluca Vialli e Roberto Mancini, e del presidente Paolo Mantovani, colsero il loro primo e finora unico scudetto. I principali delusi furono i rossoneri, che avevano sì incamerato la loro seconda Coppa Intercontinentale consecutiva (e anche un'altra Supercoppa Europea, vinta curiosamente proprio contro i genovesi), ma erano malamente usciti dalla Coppa dei Campioni in una tribolata notte marsigliese che per giunta era costata ai rossoneri un anno di squalifica dalle coppe europee, ed erano descritti dagli organi di stampa come una formazione giunta  alla
fine di un ciclo[8] .

Il Milan lasciò quindi partire Sacchi per la Nazionale affidando la panchina a Fabio Capello. Il tecnico di Pieris rigenerò lo spogliatoio costruendo una stagione  in cui i rossoneri non ebbero rivali: vinsero lo scudetto distanziando nettamente la Juventus di Giovanni Trapattoni, chiusero imbattuti come non capitava  ad una squadra da 13 anni (allora fu il Perugia) e ai campioni da 69, segnarono 74 reti, guadagnandosi così l'appellativo di Invincibili. Anche la stagione  successiva fu un monologo del Diavolo, che conobbe la sua prima sconfitta, dopo una striscia record di 58 gare, solo il 21 marzo per il successo del Parma a San Siro con una rete di Faustino Asprilla; fu unicamente l'Inter di Osvaldo Bagnoli a tentare l'inseguimento, fugato  dal
pareggio firmato Ruud Gullit nel derby della vigilia di Pasqua. La partenza in estate proprio di Gullit verso la Sampdoria, quella di Frank Rijkaard all'Ajax, ed il prematuro ritiro di Marco van Basten, che ad Ancona segnò, contro la squadra locale, matricola in A, la sua ultima rete nella massima serie, sembrarono suggerire un cambio di
strategia in cui Capello valorizzò la difesa guidata da Franco Baresi[9] che permise al portiere Sebastiano Rossi di
battere il record di imbattibilità della propria porta con 929 minuti. Come due anni prima, la principale inseguitrice  fu la Juventus, a cui si aggiunse la Sampdoria, ma ancora la squadra di Capello seppe tener testa agli avversari, cogliendo il terzo scudetto consecutivo e collezionando una striscia di successi che non si verificava dai tempi del Grande Torino. A completare il palmarès, giunse anche la vittoria nella finale di Coppa dei Campioni 1993-1994  sul

Barcellona per 4-0, che permise ai lombardi di cogliere quell'accoppiata che solo i loro cugini interisti erano riusciti a realizzare nel 1965. Il Milan seppe, quell'anno, sfruttare i gol di un attaccante che il ritiro di Van Basten aveva


promosso titolare, Daniele Massaro, e le giocate del montenegrino Dejan Savićević.
Per il campionato italiano quella tarda primavera del 1994 fu un punto di svolta. La sera stessa della finale di Coppa ad Atene, in Senato, Silvio Berlusconi, da pochi mesi entrato nell'agone politico, riceveva la fiducia da Presidente del Consiglio, e gli impegni istituzionali lo portarono sempre più lontano dal mondo del calcio, affidando la società di  via Turati nelle mani del vicepresidente Adriano Galliani. Con un minor impegno finanziario del loro presidente, i rossoneri rallentarono; col materiale umano a loro disposizione, rinforzato dall'attaccante liberiano George Weah, riusciranno a condurre ininterrottamente il campionato 1995-1996 e a conquistare il loro quindicesimo scudetto, ma subito dopo ebbero un crollo verticale. Già dall'estate del 1994, peraltro, il posto lasciato dal Milan era stato preso da una vecchia potenza del calcio tricolore.

La Triade

 

Mai nel Dopoguerra erano trascorse ben otto stagioni consecutive senza che la Juventus cogliesse un titolo. Decisi a non allungare ulteriormente la striscia negativa, Gianni e Umberto Agnelli rivoluzionarono l'assetto organizzativo della società, affidandone la gestione al manager Antonio Giraudo, al re del mercato Luciano Moggi, e alla vecchia gloria Roberto Bettega: i tre dirigenti formarono un discusso, ma indubbiamente abilissimo gruppo di amministratori, la Triade, che nel bene e nel male condizionò il calcio italiano per dodici anni.
Sulla panchina bianconera fu chiamato Marcello Lippi, che      seppe      sfruttare      ottimamente      la    novità
regolamentare introdotta dopo i Mondiali USA; seguendo la linea della FIFA tesa a disincentivare i pareggi favorendo lo spettacolo, anche la → FIGC introdusse la norma che assegnava tre punti ad ogni vittoria, e non più due (in realtà tale regola ebbe una prima sperimentazione l'anno prima in Serie C). Il torneo vide balzare in testa l'ormai consolidato Parma di Nevio Scala, ma Lippi dimostrò di aver compreso appieno le conseguenze del nuovo sistema di punteggi: schierando la squadra con un inedito ed iperoffensivo schema 4-3-3, che sostituì il classico 4-4-2 che  aveva fatto le fortune del Milan, ottenne un alto numero di vittorie, non curandosi di contro delle sette sconfitte stagionali, di cui tre consecutive in casa. Il tridente formato da Gianluca Vialli, Roberto Baggio e Fabrizio Ravanelli, assicurò gol a grappoli in un'annata in cui i bianconeri si trovarono a competere coi gialloblù su tutti i fronti. Se i ducali prevalsero nella finale di Coppa UEFA, la truppa di Lippi si aggiudicò quella di → Coppa Italia e, soprattutto, lo scudetto dopo nove anni di attesa. E l'ascesa della Juventus continuò la stagione successiva quando, lasciando spazio in campionato - come già accennato - al Milan, i torinesi riuscirono a conquistare a Roma contro l'Ajax la seconda Coppa dei Campioni della storia bianconera.


 

Tra il 1996-1997 e il 1997-1998 si susseguirono due stagioni speculari sotto molti aspetti. In entrambe, un Milan alle prese con un difficilissimo ricambio generazionale, conseguì piazzamenti deludentissimi, rimanendo fuori dalle coppe europee e dovendosi anzi guardare le spalle; in entrambe, la Juventus subì le delusioni di perdere la Coppa dei Campioni all'ultimo atto; in entrambe, i bianconeri seppero ben consolarsi cogliendo un duplice scudetto; in entrambe, infine, tali successi maturarono in un clima di sospetti e polemiche. Rafforzatisi con l'acquisto del talentuoso trequartista franco-algerino Zinedine Zidane, i torinesi presero a stento il comando di un campionato  mediocre,    a    novembre    guidato    dal  sorprendente
Vicenza di Francesco Guidolin (vincitore nel 1997 del suo primo trofeo nazionale, la → Coppa Italia), in cui le inseguitrici stentavano; in inverno vennero fuori prima l'Inter, fermata nel recupero dallo 0-0 contro la Juventus a  San Siro, poi il Parma, realtà consolidata e storica, essendo l'unica società nel Dopoguerra che fosse riuscita ad insidiare in maniera non episodica le gerarchie tradizionali del calcio italiano. I gialloblù sembrarono aver grosse chances per cogliere il loro primo scudetto quando sbancarono l'Olimpico di Roma, ma alcuni passi falsi li frenarono finché, nello scontro diretto, il 18 maggio 1997 dello Stadio Delle Alpi, la concessione di un rigore inesistente a favore dei bianconeri vanificò gli sforzi degli emiliani, che persero matematicamente il titolo alla penultima giornata (25 maggio 1997), quando sconfissero in casa il Bologna, dopo che la Juventus pareggiò 1-1 a Bergamo contro l'Atalanta due giorni prima, il 23 maggio (gara anticipata per via della finale Coppa dei Campioni 1996-1997 in programma il 28 maggio): l'episodio di Torino fu solo l'ultimo di una serie di arbitraggi più che discutibili, che avevano tratto d'impaccio i piemontesi in varie gare stagionali. E l'anno successivo le polemiche furono ancor maggiori. Stavolta fu l'Inter di Massimo Moratti e di Luigi Simoni ad impensierire la truppa di Lippi: capolista per gran parte del girone d'andata e vincitrice del primo scontro diretto, la squadra nerazzurra vanificò tutto con alcune clamorose sconfitte tra cui quelle interne contro il Bari e il Bologna (entrambe per 0-1). I Le polemiche divamparono violente su tutti i mass-media e persino in parlamento, ma ciò non impedì alla Juventus di cogliere il suo 25° titolo, arrivato il 10 maggio, con un turno di anticipo.

Furono i Mondiali 1998 a rimescolare temporaneamente le carte in tavola. I bianconeri, molti dei quali protagonisti della manifestazione estiva, risentirono in pieno delle stanchezze da essa procurate, come accadde peraltro anche ai loro avversari nerazzurri. Ne originò un campionato anomalo, in cui ad un certo punto salirono le quotazioni della Fiorentina di Giovanni Trapattoni e del bomber Gabriel Batistuta: i viola veleggiarono in testa fino a febbraio, quando l'infortunio della punta argentina (e le assenze del talentuoso Edmundo) compromise i loro sforzi a vantaggio della Lazio di Sven Goran Eriksson, che sembrò a sua volta avviata al titolo quando, inaspettatamente, subì due sconfitte consecutive nel derby e contro la Juventus. A questo punto si fece sotto il Milan di Alberto Zaccheroni, allenatore che aveva colto ottimi risultati negli anni precedenti con l'Udiense: i rossoneri, viaggiando a fari spenti e supportati da un buon pizzico di fortuna, riuscirono a sorpassare i biancocelesti nel penultimo turno e, la domenica seguente a Perugia, in una gara tesissima in cui gli umbri si giocavano la salvezza, conseguirono quella vittoria che permise loro di cingere lo scudetto del loro Centenario, forse il più inaspettato di sempre. Nel frattempo la Juve, che aveva sostituito Marcello Lippi con Carlo Ancelotti, perse lo spareggio per la zona UEFA con l'Udinese, chiudendo così al settimo posto della graduatoria e venendo costretta agli straordinari estivi dell'Intertoto: una fatica supplementare (voluta dalla società per non rinunciare alle coppe europee) che costerà assai cara ai piemontesi.


 

I biancocelesti cercarono un pronto riscatto nel nuovo campionato, ma dovettero assistere al ritorno in forze della Juventus, che dopo un serrato testa a testa, chiuse in testa il girone d'andata, per poi prendere progressivamente il largo: spentisi alla distanza i rossoneri (che chiuderanno al terzo posto), i bianconeri sembravano veleggiare tranquilli verso il titolo grazie  ai loro nove punti di vantaggio sui romani. Ma, improvvisamente, le fatiche dell'Intertoto e della mancata preparazione estiva esplosero fragorosamente: il 26 marzo la Juve cadde a San Siro e subito dopo  nello scontro diretto casalingo; i bianconeri dettero la netta sensazione di essere scoppiati, ed infatti arrivò un nuovo  tonfo  a  Verona,  riducendo  a  soli  due  i punti
distanzianti le contendenti. Quando all'ultimo minuto della penultima giornata il difensore del Parma Fabio Cannavaro segnò ai bianconeri una rete del possibile pareggio che avrebbe significato l'aggancio, l'arbitro Massimo De Santis l'annullò senza alcun apparente motivo(anche se l'angolo da cui era scaturita l'azione era in effetti inesistente): in settimana scoppiarono ancora caldissime polemiche sul fronte Juventus-arbitri, cui fecero corollario scontri e disordini a Roma tra la polizia e gli ultras biancocelesti che cercarono di dare l'assalto alla sede della → FIGC. Fu in questo clima che, all'ultima giornata, una Lazio con poche speranze e una sola combinazione utile, vinse in casa contro la Reggina, mentre a Perugia la gara della Juventus era stata interrotta per un violentissimo temporale. L'opzione del rinvio era però impraticabile per l'incombente inizio dell'Europeo di calcio 2000 (ma anche per non falsare troppo l'esito del campionato), quindi l'arbitro Pierluigi Collina (scelto volutamente per tale delicatissima situazione) dopo una lunga attesa diede l'ordine di giocare, anche perché il match per i torinesi pareva una formalità, in quanto bastava non perdere: ma, contrariamente alle attese, i perugini giocarono col massimo impegno, anche perché il vulcanico presidente biancorosso Luciano Gaucci, acerrimo nemico della dirigenza torinese, aveva minacciato la propria squadra di mandarla in ritiro, anziché in vacanza, se non avesse battuto i bianconeri. E fu così che, incredibilmente, un gol del perugino Alessandro Calori costò sconfitta e titolo agli juventini, mentre in un Olimpico in surreale attesa, scoppiava l'irrefrenabile festa tricolore, proprio nell'anno del Giubileo che aveva messo  la città di Roma sotto gli occhi del mondo intero; inoltre tale titolo suggellò, come nella passata stagione per il  Milan, il Centenario dei biancocelesti. L'Anno Santo portò gioia anche all'altra metà della Capitale, visto che nella nuova stagione fu la Roma di Fabio Capello a prendere il largo: i giallorossi mantennero vantaggi rassicuranti sulla Juventus inseguitrice, ma in primavera sembrarono in netto calo; un gol di Vincenzo Montella nello scontro diretto diede però tranquillità ai romani, che colsero il loro terzo scudetto il 17 giugno. Stavolta furono i bianconeri a recriminare, perché la posizione del giocatore romanista Nakata, di nazionalità giapponese, era stata regolarizzata dalla Federazione solo pochi giorni prima del big match dello Stadio Delle Alpi, allargando le norme sul tesseramento dei calciatori extra-comunitari (Nakata aveva comunque giocato alcune stagioni a Perugia).


 

Nell'estate del 2001 il patron juventino Umberto Agnelli decise di prendere in mano la situazione, e richiamò in panchina Marcello Lippi. La squadra fu fortemente rimaneggiata, con le partenze di Filippo Inzaghi verso il Milan e di Zinedine Zidane al Real, e gli arrivi di Gianluigi Buffon (pagato 100 miliardi), Pavel Nedved e Lilian Thuram. Nella stagione che vide un inedito derby in Serie  A, il quinto, quello fra Verona e Chievo, il gruppetto formato dai campioni in carica, dai bianconeri, e dall'Inter di Hector Cuper, si staccò via via dalle inseguitrici. La vittoria dei nerazzurri nello scontro diretto con i giallorossi, sembrò lanciarli verso il titolo,  che parve ad un passo ad un minuto dalla fine della terzultima giornata, quando i milanesi godevano di cinque lunghezze di vantaggio: un gol subito dall'Inter a Verona, ed uno fatto dalla Juventus a Piacenza, portò però i torinesi ad un solo punto di distanza, situazione con cui si arrivò all'ultima giornata, il 5 maggio. Decine di migliaia di tifosi nerazzurri invasero lo Stadio Olimpico di Roma, contando nella solida amicizia con i sostenitori della  Lazio,  mentre  i  bianconeri  si  recarono  dalla      tranquilla
Udinese, e i romanisti erano di scena allo Stadio Delle Alpi contro il Torino. Mentre gli juventini risolsero agilmente la loro pratica, come previsto gli interisti si portarono in vantaggio, annullando un primo recupero biancoceleste: ma accadde l'incredibile. Dapprima la Lazio pareggiò, portandosi poi sul doppio vantaggio, quindi anche la Roma trafisse i granata: per la Juventus fu scudetto dopo quattro anni di digiuno, alla Roma andò il secondo posto, mentre la raggelata Inter si ritrovò terza e costretta ai preliminari estivi di Coppa dei Campioni 2002-2003. Lo shock per un obiettivo inseguito da tredici anni e sfumato sulla linea del traguardo lasciò il segno nell'ambiente nerazzurro, da cui fuggì il brasiliano Ronaldo, ex pupillo del presidente Moratti. In quella stagione, grande sorpresa fu il Chievo Verona, che al debutto in A sfiorò la Champions. Sotto la guida di Luigi Delneri e con una squadra cresciuta in provincia, con molti debuttanti, la squadra del piccolo quartiere di Verona, dopo essersi ritrovata in testa alla classifica per buona parte del girone d'andata, sfiorò i preliminari di Champions League, arrivando quinta e in Coppa UEFA.

L'insperato successo diede nuove convinzioni invece alla Juventus, che nel 2003 fu protagonista di una storica lotta col Milan di Carlo Ancelotti, rafforzatosi con l'acquisto del capitano biancoceleste Alessandro Nesta e degli interisti Clarence Seedorf e Dario Simic, oltre che del portiere brasiliano Dida. In campionato i rossoneri, dopo alcune annate grige, partirono determinati, passando in testa il giro di boa, ma alla lunga lasciarono decisamente il passo all'imperioso ritorno dei bianconeri, anche a causa del lungo impegno europeo; i piemontesi si aggiudicarono nuovamente, e più facilmente, il titolo, ma non poterono godere appieno del successo: il 28 maggio a Manchester, proprio il Milan li batté nella prima finale tutta italiana di Coppa dei Campioni. Data l'enorme posta in palio, stavolta fu l'ambiente bianconero ad uscirne destabilizzato. Lippi negli spogliatoi dell'Old Trafford presentò addirittura le dimissioni, respinte dalla società, andando quindi incontro ad un anno di transizione.


Fu così il Milan, sull'onda dell'entusiasmo infuso dal trionfo inglese, a vincere il suo diciassettesimo scudetto nel 2003-2004. In un primo momento i bianconeri sembrarono poter tenere il ritmo   di vertice, ma pian piano scivolarono indietro; inizialmente furono invece i giallorossi di Fabio Capello ad accreditarsi come favoriti al titolo, ma le quotazioni dei romani, campioni d'inverno,  uscirono fortemente ridimensionate dalla triplice sconfitta - comprese due gare di → Coppa Italia - inflitta loro dal Milan tra gennaio e febbraio. I milanesi, trascinati dalla coppia d'assi  formata dall'ucraino Andriy Shevchenko e dal neoacquisto brasiliano Kaká, fecero propri entrambi i derby, espugnarono il Delle Alpi e, battendo in casa proprio la Roma il 2 maggio, ottennero il titolo con un largo primato (11 punti), nonostante un team che, esclusi gli arrivi, oltre che di Kaka e dei terzini Cafù e Giuseppe Pancaro, era pressapoco lo stesso dell'anno prima. Dal 2004-2005, in seguito a un compromesso con le squadre della → Serie B turbate dal Caso Catania, la Serie A tornò a 20 squadre.

I rossoneri, definitivamente riassestati dopo le annate in altalena successive all'ingresso in politica di Berlusconi, erano gli strafavoriti anche per la nuova stagione, stante la carenza di avversari, ma una clamorosa operazione di calciomercato   cambiò
le carte in tavola: a fine agosto, la Juventus del neoallenatore Fabio Capello cedette all'Inter il semisconosciuto e panchinaro portiere Fabian Carini, cambiandolo alla pari col difensore e capitano della Nazionale Fabio Cannavaro. La mossa della dirigenza interista, apparsa oltremodo azzardata se non apertamente irrazionale, risolse i problemi difensivi palesati dai bianconeri nel 2004, lanciandoli in testa alla classifica. Il Milan fu costretto ad inseguire, e lo scontro diretto di Torino, in cui i rossoneri dimostrarono uno sterile predominio, fece riaffiorare un clima di polemiche per l'opinabile arbitraggio di Paolo Bertini, dopo che già la settimana prima si era avuto molto da  discutere sulla direzione di Tiziano Pieri nella trasferta bianconera di Bologna. Il vantaggio dei torinesi, cresciuto ad otto lunghezze a gennaio, si ridusse clamorosamente a febbraio, fino all'aggancio dei milanesi. A questo punto i due colossi del sistema calcistico italiano, che mai erano stati coinvolti in una sfida diretta per il titolo nazionale, iniziarono un sensazionale testa a testa, funestato però da nuove diatribe sugli arbitraggi dei bianconeri: dopo il prodromo di Cagliari, le discussioni si incentrarono sulle conduzioni di Salvatore Racalbuto a Roma(dove vi fù però anche un gol nettamente regolare annullato al neo acquisto Juventino Zlatan Ibrahimovic), e soprattutto quella di Gianluca Paparesta a Verona, dove l'arbitro non vide entrare in porta un netto gol del Chievo Verona. Alla fine, furono gli impegni di Champions League a fare la differenza: coi bianconeri già eliminati, i rossoneri faticarono alquanto a mantenersi in lotta sui due fronti, perdendo prima lo scontro diretto casalingo, e conseguentemente il titolo, l'8 maggio, e poi pure la coppa nella terribile finale di Istanbul. Per i torinesi si trattò del ventottesimo scudetto. Decisamente più netto fu il primato della Juventus nella nuova stagione. Gli uomini di Capello staccarono tutte le inseguitrici e guadagnarono distacchi abissali. Un calo di rendimento primaverile, con conseguente scialba uscita dall'Europa, favorì il ritorno prepotente del Milan, ma i bianconeri seppero difendere i loro tre residui punti di vantaggio. Il predominio bianconero sembrava non avere fine, ma il campionato, e l'intera organizzazione del calcio italiano, furono sconvolti, a maggio 2006, dal più grande scandalo nella storia del pallone tricolore: Calciopoli.


Calciopoli e la riscossa dell'Inter

 

A due settimane dall'assegnazione del titolo del 2006, il 2 maggio 2006, la Procura della Repubblica di Napoli iscrisse nel registro degli indagati, con l'ipotesi di frode sportiva, numerosi dirigenti calcistici. Secondo gli inquirenti, basatisi su intercettazioni telefoniche, la società bianconera si sarebbe adoperata per accomodare numerose gare del campionato 2004-2005, tramite minacce e la costruzione di un sistema di potere in grado di condizionare la classe arbitrale: i già menzionati episodi controversi di quel torneo, sarebbero stati parte di una macchinazione ideata da una cupola in grado di influenzare ogni aspetto dell'attività della → FIGC. In seguito al coinvolgimento diretto nello scandalo del presidente federale Franco Carraro, dimessosi l'8 maggio 2006, e del  suo   vice   Innocenzo   Mazzini,   dimessosi   il   10   maggio   2006,   la
Federazione venne commissariata dal CONI a partire dal 16 maggio 2006.Insieme alla Juventus, furono inquisite  altre società, accusate di essersi rivolte a Luciano Moggi per ottenere indebiti favori: la Fiorentina, che si sarebbe adoperata per salvarsi in luogo delle due pericolanti emiliane Parma e Bologna, la Lazio, anch'essa impelagata in una traballante posizione di classifica, come pure la Reggina. Rientrarono nell'inchiesta anche le azioni di Leonardo Meani, ristoratore dirigente rossonero, il quale si sarebbe mosso per iniziare a costruire un contro-potere con cui opporsi a quello juventino, avvicinando alcuni guardalinee: se la condotta di Adriano Galliani, vicepresidente rossonero e presidente della Lega Calcio, non fu giudicata irregolare dai carabinieri, il procuratore della → FIGC, Stefano Palazzi, ritenne di accusare il dirigente milanista per responsabilità oggettiva, inoltre si scoprì che furono solo tre le partite che il ristoratore avrebbe tentato di truccare. Lo scandalo, battezzato Calciopoli dalla maggior parte della stampa, portò alle sentenze di primo grado del 14 luglio, mitigate, ma comunque pesanti, nell'appello del 25 luglio: la Juventus, privata sia del titolo del 2004-2005 sia, per incompatibilità, di quello del 2005-2006, fu  ricollocata all'ultimo posto in classifica e retrocessa in → Serie B per la prima volta nella sua storia; inoltre le vennero comminati 17 punti di penalizzazione, poi ridotti a 9, che la costrinsero ad una lunga rimonta nel successivo campionato cadetto. La Fiorentina e la Lazio, graziate da analogo provvedimento, furono escluse dalle coppe europee; il Milan fu escluso dalla riassegnazione del titolo e costretto al turno preliminare estivo per rientrare in Coppa dei Campioni 2006-2007; alla Reggina, come a tutte le squadre coinvolte, furono comminate penalizzazioni per la stagione entrante. Tutti i dirigenti coinvolti furono inibiti, mentre Luciano Moggi e Antonio Giraudo furono radiati. La Juventus perse molti campioni; Gianluca Zambrotta, Lilian Thuram, Emerson e Fabio Cannavaro andarono a giocare in Spagna, i primi due al Barcellona, gli altri due al Real Madrid, Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimović vennero ceduti all'Inter mentre altri, come Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero, Mauro Germán Camoranesi,David Trezeguet e Pavel Nedvěd decisero di prestare fedeltà alla propria bandiera.


 

L'estate del 2006, per il calcio italiano, è passata alla storia per due avvenimenti; lo scandalo di Calciopoli e la conquista del 4° titolo di Campione del Mondo della Nazionale italiana al Mondiale 2006 giocato in Germania; gli azzurri, guidati da Marcello Lippi, riuscirono a riportare in Italia la Coppa del  Mondo dopo 24 anni d'attesa, sconfiggendo in finale la Francia per 5-3 ai rigori la sera del 9 luglio 2006 a Berlino.
Tornando allo scandalo, la principale beneficiaria fu l'Inter, cui la → FIGC il 26 luglio assegnò a tavolino lo scudetto 2006, il primo dopo diciassette anni di digiuno per i nerazzurri. Infatti, dopo la retrocessione della Juventus (giunta al 1° posto al termine della stagione) e la penalizzazione di 30 punti del Milan (giunto 2°) si
decise di assegnare lo scudetto alla terza classificata: l'Internazionale. La posizione della società di Massimo Moratti, non coinvolta nella vicenda né a livello penale né a livello sportivo, non fu però esente da critiche a causa di alcune scomode coincidenze: il commissario federale che assegnò il titolo, Guido Rossi, era un ex membro del consiglio di amministrazione dell'Inter; il socio in affari di Moratti, Marco Tronchetti Provera, fino ad aprile 2007 era  proprietario della TIM (tra l'altro sponsor del torneo dal 1998-1999), società telefonica appartenente alla stessa holding di Telecom Italia, il principale provider di telefonìa nazionale, nello stesso periodo al centro di un'inchiesta penale per presunte intercettazioni telefoniche ed uso delle stesse a fini privati (le indagini sono ancora in corso); le penalizzazioni inflitte a molte delle più temibili avversarie, infine, garantivano ai nerazzurri un cammino probabilmente agevole verso il titolo del 2006-2007. Fu così che Calciopoli, anziché ridare serenità al mondo del calcio italiano, sortì l'effetto contrario di seminare nuovi veleni.

Come previsto, l'Inter vinse facilmente il campionato, che comunque la squadra di Roberto Mancini seppe interpretare al meglio conquistando diversi record, tra cui spiccarono il maggior numero mai fatto di punti (97), e la più lunga striscia di vittorie consecutive (17). Da segnalare, per la stagione 2006-2007, la straordinaria salvezza della Reggina che, penalizzata di 11 punti, riesce comunque a salvarsi con 40 punti (51 escluse le penalità). Decisamente più competitivo si presentava invece il torneo dell'anno dopo, che vede il pronto ritorno in scena della rinnovata Juventus di Claudio Ranieri, oltre al Genoa e al Napoli, entrambe reduci dalla → Serie C. L'Inter vinse solo all'ultima giornata, battendo 2-0 il Parma e condannandolo alla B dopo 18 anni, staccando di 3 punti la Roma (1-1 a Catania) che pure era stata capace di rimontare diversi punti dopo essere stata anche a -11, e che addirittura era andata all'intervallo dell'ultima giornata con un punto di vantaggio sull'Inter, vincendo 1-0 a Catania mentre i nerazzurri erano ancora fermi sullo 0-0 al "Tardini".

Nel campionato 2008-2009 con l'approdo in nerazzurro del tecnico
portoghese Josè Mourinho, l'Inter si conferma la più forte e va in fuga già dal girone d'andata: nonostante la
resistenza delle rivali storiche Juventus e Milan (che pagarono gli evidenti errori commessi dalle rispettive dirigenze sul mercato), che si alternano al secondo posto e chiudono a pari punti (con la Juventus avanti per gli scontri  diretti),


(in questa stagione infatti la Roma, unica sfidante nei due anni precedenti, accusa una battuta a vuoto e chiude solo al sesto posto), conquista la certezza matematica della vittoria a due giornate dalla fine, con la vittoria per 2-1 da parte dell'Udinese nei confronti dei cugini rossoneri il 16 maggio. Con questo tricolore stampato sul petto, il 17° della sua storia (il quarto di fila contando anche quello vinto a tavolino), raggiungono per numero di scudetti proprio i cugini del Milan.

Le squadre

Sono 60 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire  dal 1929-30 e fino alla stagione entrante 2009-10.

  1. 78 volte:      Inter[10]
  2. 77 volte:  Juventus,  Roma
  3. 76 volte:  Milan
  4. 72 volte:  Fiorentina
  5. 68 volte:  Torino
  6. 67 volte:  Lazio
  7. 64 volte:  Bologna,  Napoli
  8. 62 volte:      Sampdoria[11]
  9. 50 volte:  Atalanta
  10. 43 volte:  Genoa
  11. 37 volte:  Udinese
  12. 31 volte:  Cagliari
  13. 30 volte:  Vicenza
  14. 29 volte:  Bari
  15. 26 volte:  Triestina
  16. 24 volte:  Verona
  17. 23 volte:  Palermo
  18. 21 volte:  Brescia
  19. 19 volte:  Parma
  20. 17 volte:  Livorno
  21. 16 volte:  Ascoli,  Padova,  SPAL
  22. 13 volte:  Alessandria,  Catania,  Como,  Lecce,  Modena,  Perugia
  23. 12 volte:  Novara,  Pro Patria,  Venezia
  24. 11 volte:  Foggia
  25. 10 volte:  Avellino,  Cesena
  26. 9 volte:  Empoli,  Reggina
  27. 8 volte:  Chievo,  Lucchese,  Piacenza
  28. 7 volte:  Catanzaro,  Cremonese,  Mantova,  Pisa,  Siena,  Varese
  29. 6 volte:  Pro Vercelli
  30. 5 volte:  Messina,  Pescara
  31. 4 volte:  Casale
  32. 3 volte:  Lecco,  Legnano,  Reggiana
  33. 2 volte:  Ancona,  Salernitana,  Ternana
  34. 1 volta:  Pistoiese,  Treviso

Albo d'oro

Campionati di Serie A vinti.[12]

Squadra

Titoli

Juventus

27 (+ 2 revocati)

Inter

17 (di cui 1 assegnato a tavolino)

Milan

17

Genoa

9

Bologna

7

Pro Vercelli

7

Torino

7 (+ 1 revocato)

Roma

3

Fiorentina

2

Lazio

2

Napoli

2

Cagliari

1

Casale

1

Novese

1

Sampdoria

1

Verona

1

Piazzamenti delle squadre

Ecco i migliori piazzamenti delle squadre che hanno preso parte ai 77 campionati a girone unico dal torneo 1929-30 al 2008-09 raffrontate a tutti i piazzamenti nel campionato italiano.

 

Camp.Italiano

Serie A

Squadra

1°posto

2°posto

3°posto

1°posto

2°posto

3°posto

Partec.

Podi %

Juventus

27 (+1)

21

14

25 (+1)

16

10

76

68%

Milan

17

15

22

14

12

16

75

55%

Inter

17

14

15

15

14

13

77

55%

Genoa

9

8

4

0

1

0

42

1%

Torino

7 (+1)

7

9

5

4

6

68

19%

Bologna

7

7

3

5

3

3

63

14%

Pro Vercelli

7

2

1

0

0

0

6

0%

Roma

3

10

5

3

10

5

76

23%

Fiorentina

2

5

5

2

5

5

71

16%

Napoli

2

4

6

2

4

6

63

16%

Lazio

2

3

5

2

3

5

66

13%

Cagliari

1

1

0

1

1

0

30

3%

Sampdoria

1

0

1

1

0

1

61

3%


 

Verona

1

0

0

1

0

0

24

1%

Casale

1

0

0

0

0

0

4

0%

Novese

1

0

0

0

0

0

0

0%

US Milanese

0

2

1

-

-

-

-

nell'Inter

Internazionale Torino

0

2

0

-

-

-

-

nel Torino

Parma

0

1

2

0

1

2

18

4%

Udinese

0

1

1

0

1

1

36

3%

FC Torinese

0

1

1

-

-

-

-

nel Torino

Livorno

0

1

0

0

1

0

16

1%

Vicenza

0

1

0

0

1

0

30

1%

Perugia

0

1

0

0

1

0

13

1%

Sampierdarenese

0

1

0

-

-

-

-

nella Samp

Padova

0

0

2

0

0

1

16

1%

Andrea Doria

0

0

2

-

-

-

-

nella Samp

Venezia

0

0

1

0

0

1

12

1%

Modena

0

0

1

0

0

1

13

1%

Alessandria

0

0

1

0

0

0

13

0%

Novara

0

0

1

0

0

0

12

0%

Ginnastica Torino

0

0

1

-

-

-

-

disciolta

SPAL

0

0

1

0

0

0

16

0%

Totale

105
(+2)

107

106[13]

76 (+1)

77

77

-

-

In quattro occasioni una società ha vinto lo scudetto nell'anno del centenario; la prima volta capitò alla Juventus nel 1997, poi al Milan nel 1999, alla Lazio nel 2000 e, infine, all'Inter nel 2008.

Record del campionato italiano di calcio

 

Squadre

Imbattibilità Assoluta
  1. 58 giornate:  Milan

Serie aperta domenica 26 maggio 1991: Milan-Parma 0-0

Serie chiusa domenica 21 marzo 1993: Milan-Parma 0-1

 

Casalinga
  1. 88 giornate:  Torino

Serie aperta domenica 31 gennaio 1943: Torino-Juventus 2-0

Serie chiusa domenica 6 novembre 1949: Torino-Juventus 1-3


Esterna
  1. 38 giornate:  Milan

Serie aperta domenica 1 settembre 1991: Ascoli-Milan 0-1

Serie chiusa domenica 31 ottobre 1993: Sampdoria-Milan 3-2

Intero campionato

•    Milan: 1991-92 (34 giornate)
•    Perugia: 1978-79 (30 giornate)
•    Genoa: 1922-23 (28 giornate)
•    Pro Vercelli: 1912-13 (19 giornate)

Punti
  1. campionato a 20 squadre con 3 punti per vittoria: 97 punti -  Inter nel 2006/07

Rapporto di 2,55 punti a partita

  1. campionato a 18 squadre con 2 punti per vittoria: 58 punti -  Inter nel 1988/89

Rapporto di 2,47 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo

  1. campionato a 16 squadre con 2 punti per vittoria: 51 punti -  Juventus nel 1976/77

Rapporto di 2,46 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo

  1. campionato a 18 squadre con 3 punti per vittoria: 82 punti -  Milan nel 2003/04

Rapporto di 2,41 punti a partita

  1. campionato a 20 squadre con 2 punti per vittoria: 63 punti -  Torino nel 1946/47

Rapporto di 2,39 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo

Reti Prolificità
  1. 125 gol:  Torino nel 1947/48

Media di una marcatura segnata ogni 29 minuti di gioco

 

Invulnerabilità
  1. 11 gol:  Cagliari nel 1969/70

Media di una marcatura subita ogni 245 minuti di gioco

 

Attacchi e difese

Migliori attacchi e migliori difese
Statistiche aggiornate al 2009.[14]
•    Juventus; 22 volte miglior attacco e 17 volte miglior difesa
•    Inter: 18 volte miglior attacco e 13 volte miglior difesa
•    Milan: 16 volte miglior attacco e 12 volte miglior difesa
•    Roma: 8 volte miglior attacco e 6 volte miglior difesa
•    Torino: 5 volte miglior attacco e 9 volte miglior difesa
•    Lazio: 4 volte miglior attacco e 4 volte miglior difesa
•    Napoli,  Sampdoria: 3 volte miglior attacco e 1 volta miglior difesa
•    Fiorentina: 2 volte miglior attacco e 8 volte miglior difesa


•    Bologna: 2 volte miglior attacco e 4 volte miglior difesa
•    Genoa,  Vicenza: 1 volta miglior attacco
•    Cagliari,  Triestina: 2 volte miglior difesa
•    Modena,  Padova,  Perugia,  Verona: 1 volta miglior difesa

Calciatori

 

Cannonieri

Primi 20 giocatori per numero di reti assolute in Serie A:
1.   Silvio Piola 274
2.   Gunnar Nordahl 225
3.   Giuseppe Meazza 216
4.                Josè Altafini 216
5.   Roberto Baggio 205
6.   Kurt Hamrin 190
7.   Giuseppe Signori 188
8.   Gabriel Omar Batistuta 184
9.   Francesco Totti 184
10.   Giampiero Boniperti 178
11.   Amedeo Amadei 174
12.   Giuseppe Savoldi 168
13.   Alessandro Del Piero 168
14.   Guglielmo Gabetto 165
15.   Roberto Boninsegna 163
16.   Luigi Riva 156
17.   Roberto Mancini 156
18.   Luís Vinício 155
19.   Carlo Reguzzoni 155
20.         István Nyers 153
In grassetto i giocatori ancora in attività in Serie A.

Imbattibilità del portiere

1.   Sebastiano Rossi, 1993-94 (Milan): 929 minuti
2.   Dino Zoff, 1972-73 (Juventus): 903 minuti
3.   Mario Da Pozzo, 1963-64 (Genoa): 791 minuti
4.   Ivan Pelizzoli, 2003-04 (Roma): 773 minuti
5.   Davide Pinato, 1997-98 (Atalanta): 757 minuti
6.   Luca Marchegiani,1997-98 (Lazio): 744 minuti
7.   Adriano Reginato,1966-67 (Cagliari): 712 minuti
8.   Fabio Cudicini, 1971-72 (Milan): 687 minuti
9.   Ivano Bordon, 1979-80 (Inter): 686 minuti
10.   Lido Vieri, 1970-71 (Inter): 685 minuti


Classifica presenze in A

Primi 20 giocatori per numero di presenze assolute in Serie A:
1.   Paolo Maldini 647
2.   Gianluca Pagliuca 592
3.   Dino Zoff 570
4.   Pietro Vierchowod 562
5.   Roberto Mancini 541
6.   Silvio Piola 537
7.   Enrico Albertosi 532
8.   Gianni Rivera 527
9.   Giuseppe Bergomi 519
10.   Ciro Ferrara 500
11.   Giovanni Galli 496
12.   Tarcisio Burgnich 494
13.   Giancarlo De Sisti 478
14.   Angelo Peruzzi 478
15.   Giacinto Facchetti 475
16.   Giuseppe Favalli 472
17.   Javier Zanetti 471
18.   Franco Baresi 470
19.   Pietro Ferraris II 469
20.   Sergio Cervato 466
In grassetto i giocatori ancora in attività

Giocatori pluriscudettati

Primi 20 giocatori per numero di scudetti vinti in Serie A:
1.   Giuseppe Furino 8
2.   Giovanni Ferrari 8

  1. Virginio Rosetta 7,5[15]

4.   Ciro Ferrara 7
5.   Roberto Bettega 7
6.   Gaetano Scirea 7
7.   Alessandro Costacurta 7
8.   Paolo Maldini 7
9.   Claudio Gentile 6
10.   Pietro Ferraris II 6
11.   Guglielmo Gabetto 6
12.   Edoardo Pasteur 6
13.   James Spensley 6
14.   Guido Ara 6
15.   Franco Causio 6
16.   Antonello Cuccureddu 6
17.   Dino Zoff 6
18.   Antonio Cabrini 6
19.   Franco Baresi 6
20.   Roberto Donadoni 6


Diritti tv

A partire dalla stagione 1993-1994 le partite di Serie A vengono trasmesse sulla pay-tv; fino al 1999 venivano trasmesse solo su Tele+, tra il 1999 e il 2003 su Tele+ e su Stream, dal 2003 su SKY (per metà stagione 2003-2004 alcune partite di Serie A venivano trasmesse sulla piattaforma satellitare Gioco Calcio, fallita nell'estate 2004).
Dal gennaio 2005 sono trasmesse anche sul digitale terrestre (Mediaset Premium e La7 Cartapiù poi chiusa e sostituita nel 2009 da dahlia TV).
I posticipi della domenica sera iniziarono nel 1993, e gli anticipi del sabato nel 1999.

Bibliografia

  1. Almanacco del calcio, pubblicato dalla Panini

 

Voci correlate

  1. → Albo d'oro del campionato italiano di calcio
  2. Campionato di calcio italiano (classifiche)
  3. Lista di calciatori stranieri della Serie A
  4. → Classifica perpetua della Serie A
  5. → Serie B
  6. → Coppa Italia
  7. → Statistiche della Serie A di calcio italiana
  8. → Statistiche della Serie B di calcio italiana

Riferimenti

[1]  http://www.lega-calcio.it/
[2] Pei i soli diritti televisivi nazionali della Juventus, l'emittente satellitare Sky ha versato 157 milioni di euro per un triennio. (http://www. corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/01_Gennaio/14/sky.shtml)
[3]   Ranking UEFA (http://www.xs4all.nl/~kassiesa/bert/uefa/data/method4/crank2009.html)
[4]   (EN) Notizia su FIFA.com (http://www.fifa.com/clubworldcup/organisation/media/newsid=687173.html)
[5] Al Napoli fu assegnata la vittoria a tavolino nella gara originariamente persa a Pisa, mentre ai rossoneri fu data persa la gara vinta sul campo di San Siro contro la Roma. Dall'almanacco Panini.
[6]  Dichiarazioni del presidente Ferlaino rilasciate a "Il Mattino" di Napoli del 10 dicembre 2003.
[7] Il direttore di gara decretò l'espulsione di Frank Rijkaard, Marco Van Basten, Alessandro Costacurta e Arrigo Sacchi. Dall'almanacco Panini. [8]  Dall'almanacco illustrato del Milan, Panini; cfr. La Gazzetta dello Sport di giovedì 21 marzo 1991.
[9] Il Milan vinse i titoli del 1993 e del 1994 col medesimo punteggio in classifica, ma rispetto alla precedente annata, nel 1994 i rossoneri sostanzialmente dimezzarono sia i gol fatti che quelli subiti, chiudendo con sole 15 marcature al passivo, una delle medie più basse di tutta la storia della Serie A.
[10] Nel periodo infrabellico, fra il 1929 e il 1943, l'Inter partecipò alla Serie A in fusione con l'Unione Sportiva Milanese, con il nome ufficiale di Ambrosiana (successivamente Ambrosiana-Inter).
[11] Nel 1934 approdò in Serie A la Sampierdarenese che, nel 1937, si fuse con formazioni minori nel Liguria e, nel 1946, si unì alla rediviva Andrea Doria nella Sampdoria.
[12]   Serie A - Albo d'oro (http://www.lega-calcio.it/it/Serie-A-TIM/Albo-doro.page). URL consultato il 20-9-2009.
[13] Ignota la terza classificata del primo campionato in quanto le fonti, pur accennando ad una finalina di consolazione, non ne riportano il risultato.
[14]  Almanacco del calcio 2008
[15] Lo scudetto vinto nel campionato 1921-22 con la Pro Vercelli è stato considerato metà in quanto in quella stagione si sono disputati due tornei riconosciuti e quindi si sono laureate due squadre Campioni d'Italia

Elenco dei vincitori del campionato italiano di calcio di → Serie A.[1]

Stagione

Vincitore

Secondo Posto

Terzo posto

Note

1898

 

Genoa

Internazionale Torino

?

 

1899

 

Genoa

Internazionale Torino

Ginnastica Torino

 

1900

 

Genoa

FC Torinese

Milan

 

1901

 

Milan

Genoa

Juventus

 

1902

 

Genoa

Milan

FC Torinese

 

1903

 

Genoa

Juventus

Milan

 

1904

 

Genoa

Juventus

Milan

 

1905

 

Juventus

Genoa

US Milanese

 

1906

 

Milan

Juventus

Genoa

 

1907

 

Milan

Torino

Andrea Doria

 

1908

 

Pro Vercelli

US Milanese

Andrea Doria

 

1909

 

Pro Vercelli

US Milanese

Genoa

 

1909-10

 

Inter

Pro Vercelli

Juventus

Dopo spareggio: Inter-Pro Vercelli 10-3

1910-11

 

Pro Vercelli

Milan

Torino

Finalissima col Vicenza[2]

 

1911-12

 

Pro Vercelli

Milan

Genoa

Finalissima col Venezia

 


 

 


1912-13

 

Pro Vercelli

Genoa

Milan

Finalissima con la Lazio

 

1913-14

 

Casale

Genoa

Inter

Finalissima con la Lazio

 

1914-15

 

Genoa

Torino

Inter

 

1915-19
Non disputati

Nel 1915-16 sostituito dalla Coppa Federale vinta dal Milan

 

 

 

1919-20

 

Inter

Juventus

Genoa

Finalissima col Livorno

 

1920-21

 

Pro Vercelli

Bologna

Alessandria

Finalissima col Pisa

 

1921-22 (C.C.I.)

 

Pro Vercelli

Genoa

Novara

Finalissima con la Fortitudo

 

1921-22 (F.I.G.C.)

 

Novese

Sampierdarenese

SPAL

 

1922-23

 

Genoa

Pro Vercelli

Padova

Finalissima con la Lazio

 

1923-24

 

Genoa

Bologna

Torino

Finalissima col Savoia[3]

 

1924-25

 

Bologna

Genoa

Pro Vercelli

Finalissima con l'Alba Roma

 

1925-26

 

Juventus

Bologna

Torino

Finalissima con l'Alba Roma

 

1926-27

Torino

Bologna

Juventus

Revocato [4]

1927-28

 

Torino

Genoa

Juventus

 

1928-29

 

Bologna

Torino

Milan

 

1929-30

 

Ambrosiana

Genoa

Juventus

 

1930-31

 

Juventus

Roma

Bologna

 

1931-32

 

Juventus

Bologna

Roma

 


 

 


1932-33

 

Juventus

Ambrosiana-Inter

Bologna

 

1933-34

 

Juventus

Ambrosiana-Inter

Napoli

 

1934-35

 

Juventus

Ambrosiana-Inter

Fiorentina

 

1935-36

 

Bologna

Roma

Torino

 

1936-37

 

Bologna

Lazio

Torino

 

1937-38

 

Ambrosiana-Inter

Juventus

Milan

 

1938-39

 

Bologna

Torino

Ambrosiana-Inter

 

1939-40

 

Ambrosiana-Inter

Bologna

Juventus

 

1940-41

 

Bologna

Ambrosiana-Inter

Milan

 

1941-42

 

Roma

Torino

Venezia

 

1942-43

 

Torino

Livorno

Juventus

 

1943-45
Non disputati

Nel 1943-44 sostituito dal Campionato Alta Italia vinto dallo Spezia[5]

 

 

 

1945-46

 

Torino

Juventus

Milan

 

1946-47

 

Torino

Juventus

Modena

 

1947-48

 

Torino

Milan

Juventus

 

1948-49

 

Torino

Inter

Milan

 

1949-50

 

Juventus

Milan

Inter

 

1950-51

 

Milan

Inter

Juventus

 


 

 


1951-52

 

Juventus

Milan

Inter

 

1952-53

 

Inter

Juventus

Milan

 

1953-54

 

Inter

Juventus

Milan

 

1954-55

 

Milan

Udinese

Roma

 

1955-56

 

Fiorentina

Milan

Inter

 

1956-57

 

Milan

Fiorentina

Lazio

 

1957-58

 

Juventus

Fiorentina

Padova

 

Stella d'oro bianconera

1958-59

 

Milan

Fiorentina

Inter

 

1959-60

 

Juventus

Fiorentina

Milan

 

1960-61

 

Juventus

Milan

Inter

 

1961-62

 

Milan

Inter

Fiorentina

 

1962-63

 

Inter

Juventus

Milan

 

1963-64

 

Bologna

Inter

Milan

Dopo spareggio: Bologna-Inter 2-0

1964-65

 

Inter

Milan

Torino

 

1965-66

 

Inter

Bologna

Napoli

 

Stella d'oro nerazzurra

1966-67

 

Juventus

Inter

Bologna

 

1967-68

 

Milan

Napoli

Juventus

 

1968-69

 

Fiorentina

Cagliari

Milan

 


 

 


1969-70

 

Cagliari

Inter

Juventus

 

1970-71

 

Inter

Milan

Napoli

 

1971-72

 

Juventus

Milan

Torino

 

1972-73

 

Juventus

Milan

Lazio

 

1973-74

 

Lazio

Juventus

Napoli

 

1974-75

 

Juventus

Napoli

Roma

 

1975-76

 

Torino

Juventus

Milan

 

1976-77

 

Juventus

Torino

Fiorentina

 

1977-78

 

Juventus

Vicenza

Torino

 

1978-79

 

Milan

Perugia

Juventus

 

Stella d'oro rossonera

1979-80

 

Inter

Juventus

Milan

 

1980-81

 

Juventus

Roma

Napoli

 

1981-82

 

Juventus

Fiorentina

Roma

 

Doppia stella d'oro bianconera

1982-83

 

Roma

Juventus

Inter

 

1983-84

 

Juventus

Roma

Fiorentina

 

1984-85

 

Verona

Torino

Inter

 

1985-86

 

Juventus

Roma

Napoli

 

1986-87

 

Napoli

Juventus

Inter

 


 

 


1987-88

 

Milan

Napoli

Roma

 

1988-89

 

Inter

Napoli

Milan

 

1989-90

 

Napoli

Milan

Inter

 

1990-91

 

Sampdoria

Milan

Inter

 

1991-92

 

Milan

Juventus

Torino

 

1992-93

 

Milan

Inter

Parma

 

1993-94

 

Milan

Juventus

Sampdoria

 

1994-95

 

Juventus

Lazio

Parma

 

1995-96

 

Milan

Juventus

Lazio

 

1996-97

 

Juventus

Parma

Inter

 

1997-98

 

Juventus

Inter

Udinese

 

1998-99

 

Milan

Lazio

Fiorentina

 

1999-00

 

Lazio

Juventus

Milan

 

2000-01

 

Roma

Juventus

Lazio

 

2001-02

 

Juventus

Roma

Inter

 

2002-03

 

Juventus

Inter

Milan

 

2003-04

 

Milan

Roma

Juventus

 

2004-05

Juventus

Milan

Inter

Revocato [6]


 

2005-06

 

Inter

Roma

Milan

Assegnato a tavolino [7]

2006-07

 

Inter

Roma

Lazio

 

2007-08

 

Inter

Roma

Juventus

 

2008-09

 

Inter

Juventus

Milan

 

Scudetti per squadra

 

Squadre

Titoli

Anni

Juventus

27
(+2 revocati nel 2005)

1905, 1926, 1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1950, 1952,
1958
1960, 1961, 1967, 1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1981,
1982
1984, 1986, 1995, 1997, 1998, 2002, 2003

Milan

17

1901, 1906, 1907, 1951, 1955, 1957, 1959, 1962, 1968,
1979
1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004

Inter

17
(-1 assegnato a tavolino)

1910, 1920, 1930, 1938, 1940, 1953, 1954, 1963, 1965,
1966
1971, 1980, 1989, 2006, 2007, 2008, 2009

Genoa

9

1898, 1899, 1900, 1902, 1903, 1904, 1915, 1923, 1924

Torino

7
(+1 revocato nel 1927)

1928, 1943, 1946, 1947, 1948, 1949, 1976

Pro Vercelli

7

1908, 1909, 1911, 1912, 1913, 1921, 1922 (C.C.I.)

Bologna

7

1925, 1929, 1936, 1937, 1939, 1941, 1964

Roma

3

1942, 1983, 2001

Fiorentina

2

1956, 1969

Napoli

2

1987, 1990

Lazio

2

1974, 2000

Casale

1

1914

Cagliari

1

1970

Verona

1

1985

Sampdoria

1

1991

Novese

1

1922 (F.I.G.C.)


Riferimenti
[1]  Denominato ufficialmente Serie A solo dalla stagione 1929/30.
[2] Dal 1911 al 1926 la vittoria dello scudetto doveva essere ratificata in una finalissima nazionale. Tale appuntamento era comunque puramente protocollare data la nettissima inferiorità delle avversarie dapprima venete e poi meridionali. In tale arco temporale vennero assegnati dieci titoli di Campioni dell'Italia Meridionale.
[3]  Dal 1924 il titolo dei campioni d'Italia viene chiamato scudetto.
[4] Revocato al Torino durante la stagione successiva poiché, nell'ambito dello scandalo relativo al Caso Allemandi, un dirigente della società granata dichiarò di aver pagato un difensore juventino per vincere il derby.
[5]  Titolo onorifico riconosciuto dalla F.I.G.C. il 22 gennaio 2002.
[6] A seguito della sentenza della Corte d'Appello Federale del 14 luglio 2006, confermata nei successivi gradi di giudizio, lo scudetto è stato revocato alla Juventus poiché ritenuta colpevole, nell'ambito dell'inchiesta di Calciopoli, di aver gravemente influenzato la classe arbitrale a proprio vantaggio.
[7] La Corte d'Appello Federale nel processo di primo grado, e la Corte Federale nel relativo appello, non hanno assegnato lo scudetto vinto inizialmente dalla Juventus. La F.I.G.C. il 26 luglio 2006 ha deciso di assegnarlo all'Inter in conseguenza della nuova classifica ridisegnata dall'esito dei processi disciplinari, i quali peraltro avevano precedentemente declassato il Milan dal secondo al terzo posto per responsabilità oggettiva.

 


Statistiche della Serie A di calcio italiana

Questa pagina raccoglie statistiche e record significativi riguardanti il campionato di calcio italiano di → Serie A.

Evoluzione del campionato di Serie A a girone unico

  1. Dalla Serie A 1929-30 alla Serie A 1933-34 : 18 squadre
  2. Dalla Serie A 1934-35 alla Serie A 1942-43 : 16 squadre
  3. Serie A 1946-47 : 20 squadre
  4. Serie A 1947-48 : 21 squadre
  5. Dalla Serie A 1948-49 alla Serie A 1951-52 : 20 squadre
  6. Dalla Serie A 1952-53 alla Serie A 1966-67 : 18 squadre
  7. Dalla Serie A 1967-68 alla Serie A 1987-88 : 16 squadre
  8. Dalla Serie A 1988-89 alla Serie A 2003-04 : 18 squadre
  9. Dalla Serie A 2004-05 alla Serie A 2009-10 : 20 squadre

 

Campionati disputati

78 campionati disputati :

  1. 36 volte : a 18 squadre (ultima volta : Serie A 2003-04)
  2. 30 volte : a 16 squadre (ultima volta : Serie A 1987-88)
  3. 11 volte : a 20 squadre (ultima volta : Serie A 2009-10)
  4. 1 volta : a 21 squadre (unica volta : Serie A 1947-48) campionati disputati :
  5. a 16 squadre : 30 volte (Serie A 1934-35 ; Serie A 1935-36 ; Serie A 1936-37 ; Serie A 1937-38 ; Serie A 1938-39 ; Serie A 1939-40 ; Serie A 1940-41 ; Serie A 1941-42 ; Serie A 1942-43 ; Serie A 1967-68 ; Serie A 1968-69 ; Serie A 1969-70 ; Serie A 1970-71 ; Serie A 1971-72 ; Serie A 1972-73 ; Serie A 1973-74 ; Serie A 1974-75 ; Serie A 1975-76 ; Serie A 1976-77 ; Serie A 1977-78 ; Serie A 1978-79 ; Serie A 1979-80 ; Serie A 1980-81 ; Serie A 1981-82 ; Serie A 1982-83 ; Serie A 1983-84 ; Serie A 1984-85 ; Serie A 1985-86 ; Serie A 1986-87 ; Serie A 1987-88)
  6. a 18 squadre : 36 volte (Serie A 1929-30 ; Serie A 1930-31 ; Serie A 1931-32 ; Serie A 1932-33 ; Serie A 1933-34 ; Serie A 1952-53 ; Serie A 1953-54 ; Serie A 1954-55 ; Serie A 1955-56 ; Serie A 1956-57 ; Serie A

1957-58 ; Serie A 1958-59 ; Serie A 1959-60 ; Serie A 1960-61 ; Serie A 1961-62 ; Serie A 1962-63 ; Serie A
1963-64 ; Serie A 1964-65 ; Serie A 1965-66 ; Serie A 1966-67 ; Serie A 1988-89 ; Serie A 1989-90 ; Serie A
1990-91 ; Serie A 1991-92 ; Serie A 1992-93 ; Serie A 1993-94 ; Serie A 1994-95 ; Serie A 1995-96 ; Serie A
1996-97 ; Serie A 1997-98 ; Serie A 1998-99 ; Serie A 1999-00 ; Serie A 2000-01 ; Serie A 2001-02 ; Serie A
2002-03 ; Serie A 2003-04)

  1. a 20 squadre : 11 volte (Serie A 1946-47 ; Serie A 1948-49 ; Serie A 1949-50 ; Serie A 1950-51 ; Serie A 1951-52 ; Serie A 2004-05 ; Serie A 2005-06 ; Serie A 2006-07 ; Serie A 2007-08 ; Serie A 2008-09 ; Serie A 2009-10)
  2. a 21 squadre : 1 volta (Serie A 1947-48)

Squadre partecipanti

Sono 60 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire  dal 1929-30 fino alla stagione 2009-10.

  1. 78 volte :        Inter[1]
  2. 77 volte :  Juventus ,  Roma
  3. 76 volte :  Milan
  4. 72 volte :  Fiorentina
  5. 68 volte :  Torino
  6. 67 volte :  Lazio
  7. 64 volte :  Bologna ,  Napoli
  8. 62 volte :        Sampdoria[2]
  9. 50 volte :  Atalanta
  10. 43 volte :  Genoa
  11. 37 volte :  Udinese
  12. 31 volte :  Cagliari
  13. 30 volte :  Vicenza
  14. 29 volte :  Bari
  15. 26 volte :  Triestina
  16. 24 volte :  Verona
  17. 23 volte :  Palermo
  18. 21 volte :  Brescia
  19. 19 volte :  Parma
  20. 17 volte :  Livorno
  21. 16 volte :  Ascoli ,  Padova ,  SPAL
  22. 13 volte :  Alessandria ,  Catania ,  Como ,  Lecce ,  Modena ,  Perugia
  23. 12 volte :  Novara ,  Pro Patria ,  Venezia
  24. 11 volte :  Foggia
  25. 10 volte :  Avellino ,  Cesena
  26. 9 volte :  Empoli ,  Reggina
  27. 8 volte :  Chievo ,  Lucchese ,  Piacenza
  28. 7 volte :  Catanzaro ,  Cremonese ,  Mantova ,  Pisa ,  Siena ,  Varese
  29. 6 volte :  Pro Vercelli
  30. 5 volte :  Messina ,  Pescara
  31. 4 volte :  Casale
  32. 3 volte :  Lecco ,  Legnano ,  Reggiana
  33. 2 volte :  Ancona ,  Salernitana ,  Ternana
  34. 1 volta :  Pistoiese ,  Treviso

Squadre partecipanti per Regioni

  1. Lombardia : 11 (  Atalanta ,  Brescia ,  Como ,  Cremonese ,  Inter ,  Lecco ,  Legnano ,  Mantova ,  Milan ,  Pro Patria ,  Varese)
  2. Emilia Romagna : 7 (  Bologna ,  Cesena ,  Modena ,  Parma ,  Piacenza ,  Reggiana ,  SPAL)
  3. Toscana : 7 (  Empoli ,  Fiorentina ,  Livorno ,  Lucchese ,  Pisa ,  Pistoiese ,  Siena)
  4. Piemonte : 6 (  Alessandria ,  Casale ,  Juventus ,  Novara ,  Pro Vercelli ,  Torino)
  5. Veneto : 6 (  Chievo ,  Padova ,  Treviso ,  Venezia ,  Verona ,  Vicenza)
  6. Campania : 3 (  Avellino ,  Napoli ,  Salernitana)
  7. Puglia : 3 (  Bari ,  Foggia ,  Lecce)
  8. Sicilia : 3 (  Catania ,  Messina ,  Palermo)
  9. Calabria : 2 (  Catanzaro ,  Reggina)
  10. Friuli Venezia Giulia : 2 (  Triestina ,  Udinese)
  11. Lazio : 2 (  Lazio ,  Roma)
  12. Liguria : 2 (  Genoa ,  Sampdoria)
  13. Marche : 2 (  Ancona ,  Ascoli)
  14. Umbria : 2 (  Perugia ,  Ternana)
  15. Abruzzo : 1 (  Pescara)
  16. Sardegna : 1 (  Cagliari)
  17. Basilicata : 0
  18. Molise : 0
Trentino Alto Adige : 0
  1. Valle d'Aosta : 0

 

Squadre retrocesse in Serie B

  1. 11 volte :  Brescia
  2. 10 volte :  Atalanta ,  Bari
  3. 8 volte :  Genoa
  4. 7 volte :  Lecce ,  Palermo ,  Verona
  5. 6 volte :  Modena ,  Napoli ,  Torino ,  Venezia
  6. 5 volte :  Ascoli ,  Como ,  Cremonese ,  Foggia ,  Lazio ,  Livorno ,  Padova ,  Pisa ,  Udinese ,  Vicenza
  7. 4 volte :  Cagliari ,  Catania ,  Empoli ,  Pescara ,  Sampdoria ,  Varese
  8. 3 volte :  Alessandria ,  Bologna ,  Catanzaro ,  Cesena ,  Fiorentina ,  Legnano ,  Mantova ,  Novara ,  Perugia ,  Piacenza ,  Pro Patria
  9. 2 volte :  Ancona ,  Lecco ,  Lucchese ,  Messina ,  Milan ,  Reggiana ,  Reggina ,  Salernitana ,  SPAL ,  Ternana ,  Triestina
  10. 1 volta :  Avellino ,  Casale ,  Chievo ,  Juventus ,  Parma ,  Pistoiese ,  Pro Vercelli ,  Roma ,  Treviso
  11. 0 volte :  Inter ,  Siena

Presente in Serie A dal...

•   1929-30 :  Inter
•   1952-53 :  Roma
•   1983-84 :  Milan
•   1988-89 :  Lazio
•   1995-96 :  Udinese

  1. 2003-04 :  Sampdoria ,  Siena
  2. 2004-05 :  Cagliari ,  Fiorentina ,  Palermo
  3. 2006-07 :  Atalanta ,  Catania
  4. 2007-08 :  Genoa ,  Juventus ,  Napoli
  5. 2008-09 :  Bologna ,  Chievo
  6. 2009-10 :  Bari ,  Livorno ,  Parma

Assente dalla Serie A dal...

•   1933-34 :  Casale

  1. 1934-35 :  Pro Vercelli
  2. 1951-52 :  Lucchese

•   1953-54 :  Legnano

  1. 1955-56 :  Novara ,  Pro Patria
  2. 1958-59 :  Triestina
  3. 1959-60 :  Alessandria

•   1966-67 :  Lecco
•   1967-68 :  SPAL
•   1971-72 :  Mantova

  1. 1974-75 :  Ternana ,  Varese
  2. 1980-81 :  Pistoiese
  3. 1982-83 :  Catanzaro
  4. 1987-88 :  Avellino
  5. 1990-91 :  Cesena ,  Pisa

•   1992-93 :  Pescara
•   1994-95 :  Foggia

  1. 1995-96 :  Cremonese ,  Padova
  2. 1996-97 :  Reggiana
  3. 1998-99 :  Salernitana

•   2000-01 :  Vicenza

  1. 2001-02 :  Venezia ,  Verona
  2. 2002-03 :  Como ,  Piacenza
  3. 2003-04 :  Ancona ,  Modena ,  Perugia

•   2004-05 :  Brescia
•   2005-06 :  Treviso

  1. 2006-07 :  Ascoli ,  Messina

•   2007-08 :  Empoli

  1. 2008-09 :  Lecce ,  Reggina ,  Torino

Esordio in Serie A

  1. 1929-30 :  Alessandria ,  Bologna ,  Brescia ,  Cremonese ,  Genoa ,  Inter ,  Juventus ,  Lazio ,  Livorno ,  Milan ,  Modena ,  Napoli ,  Padova ,  Pro Patria ,  Pro Vercelli ,  Roma ,  Torino ,  Triestina
  2. 1930-31 :  Casale ,  Legnano
  3. 1931-32 :  Bari ,  Fiorentina

•   1932-33 :  Palermo

  1. 1934-35 :  Sampdoria
  2. 1936-37 :  Lucchese ,  Novara
  3. 1937-38 :  Atalanta

•   1939-40 :  Venezia
•   1942-43 :  Vicenza

  1. 1947-48 :  Salernitana

•   1949-50 :  Como
•   1950-51 :  Udinese
•   1951-52 :  SPAL
•   1954-55 :  Catania
•   1957-58 :  Verona
•   1960-61 :  Lecco
•   1961-62 :  Mantova
•   1963-64 :  Messina

  1. 1964-65 :  Cagliari ,  Foggia ,  Varese

•   1968-69 :  Pisa

  1. 1971-72 :  Catanzaro

•   1972-73 :  Ternana
•   1973-74 :  Cesena
•   1974-75 :  Ascoli
•   1975-76 :  Perugia
•   1977-78 :  Pescara

  1. 1978-79 :  Avellino
  2. 1980-81 :  Pistoiese

•   1985-86 :  Lecce
•   1986-87 :  Empoli
•   1990-91 :  Parma
•   1992-93 :  Ancona

  1. 1993-94 :  Piacenza ,  Reggiana

•   1999-00 :  Reggina
•   2001-02 :  Chievo
•   2003-04 :  Siena
•   2005-06 :  Treviso


Albo d'Oro del Campionato italiano

•    Juventus : 27 volte campione + 1 titolo revocato
•    Inter ,  Milan : 17 volte campione
•    Genoa : 9 volte campione
•    Bologna ,  Pro Vercelli : 7 volte campione
•    Torino : 7 volte campione + 1 titolo revocato
•    Roma : 3 volte campione
•    Fiorentina ,  Lazio ,  Napoli : 2 volte campione
•    Cagliari ,  Casale ,  Novese ,  Sampdoria ,  Verona : 1 volta campione

Ultima volta Campione

•    Inter : 2008-09
•    Milan : 2003-04
•    Juventus : 2002-03
•    Roma : 2000-01
•    Lazio : 1999-00
•    Sampdoria : 1990-91
•    Napoli : 1989-90
•    Verona : 1984-85
•    Torino : 1975-76
•    Cagliari : 1969-70
•    Fiorentina : 1968-69
•    Bologna : 1963-64
•    Genoa : 1923-24
•    Novese : 1921-22 (Campione F.I.G.C.)
•    Pro Vercelli : 1921-22 (Campione C.C.I.)
•    Casale : 1913-14

Campione consecutivo

•    Juventus : 5 volte (1930-31 ; 1931-32 ; 1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
•    Torino : 5 volte (1942-43 ; 1945-46 ; 1946-47 ; 1947-48 ; 1948-49)
•    Inter : 4 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08 ; 2008-09)
•    Genoa : 3 volte (1898 ; 1899 ; 1900)
•    Genoa : 3 volte (1902 ; 1903 ; 1904)
•    Pro Vercelli : 3 volte (1910-11 ; 1911-12 ; 1912-13)
•    Milan : 3 volte (1991-92 ; 1992-93 ; 1993-94)
•    Milan : 2 volte (1906 ; 1907)
•    Pro Vercelli : 2 volte (1908 ; 1909)
•    Pro Vercelli : 2 volte (1920-21 ; 1921-22 (C.C.I.))
•    Genoa : 2 volte (1922-23 ; 1923-24)
•    Bologna : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
•    Inter : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
•    Juventus : 2 volte (1959-60 ; 1960-61)
•    Inter : 2 volte (1964-65 ; 1965-66)
•    Juventus : 2 volte (1971-72 ; 1972-73)
•    Juventus : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)


•    Juventus : 2 volte (1980-81 ; 1981-82)
•    Juventus : 2 volte (1996-97 ; 1997-98)
•    Juventus : 2 volte (2001-02 ; 2002-03)

La Stella d'Oro

La Stella d'Oro è assegnata alla società che conquista 10 campionati di Serie A. Attualmente le società assegnatarie delle Stelle sono :
•    Juventus : 2 Stelle (la prima Stella fu conquistata nel 1957-58 mentre la seconda Stella fu conquistata  nel 1981-82)
•    Inter : 1 Stella (conquistata nel 1965-66)
•    Milan : 1 Stella (conquistata nel 1978-79)

Piazzamenti delle squadre nella Serie A a girone unico

 

Scudetti (1°posto)

•    Juventus : 25 volte*
•    Inter : 15 volte
•    Milan : 14 volte
•    Bologna ,  Torino : 5 volte
•    Roma : 3 volte
•    Fiorentina ,  Lazio ,  Napoli : 2 volte
•    Cagliari ,  Sampdoria ,  Verona : 1 volta

  1. non viene calcolato lo scudetto 2004-05, revocato dalla CAF
Ultima volta 1°posto

•    Inter : 2008-09
•    Milan : 2003-04
•    Juventus : 2002-03
•    Roma : 2000-01
•    Lazio : 1999-00
•    Sampdoria : 1990-91
•    Napoli : 1989-90
•    Verona : 1984-85
•    Torino : 1975-76
•    Cagliari : 1969-70
•    Fiorentina : 1968-69
•    Bologna : 1963-64

1°posto consecutivo

•    Juventus : 5 volte (1930-31 ; 1931-32 ; 1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
•    Torino : 4 volte (1942-43 ; 1946-47 ; 1947-48 ; 1948-49)
•    Inter : 4 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08 ; 2008-09)
•    Milan : 3 volte (1991-92 ; 1992-93 ; 1993-94)
•    Bologna : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
•    Inter : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
•    Juventus : 2 volte (1959-60 ; 1960-61)
•    Inter : 2 volte (1964-65 ; 1965-66)
•    Juventus : 2 volte (1971-72 ; 1972-73)
•    Juventus : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)
•    Juventus : 2 volte (1980-81 ; 1981-82)
•    Juventus : 2 volte (1996-97 ; 1997-98)
•    Juventus : 2 volte (2001-02 ; 2002-03)

2°posto

•    Juventus : 17 volte
•    Inter : 14 volte
•    Milan : 13 volte
•    Roma : 10 volte
•    Torino : 6 volte
•    Fiorentina : 5 volte
•    Napoli : 4 volte
•    Bologna ,  Lazio : 3 volte
•    Parma : 2 volte
•    Cagliari ,  Genoa ,  Livorno ,  Perugia ,  Triestina ,  Vicenza : 1 volta

Ultima volta 2°posto

•    Juventus : 2008-09
•    Roma : 2007-08
•    Milan : 2004-05
•    Inter : 2002-03
•    Lazio : 1998-99
•    Parma : 1996-97
•    Napoli : 1988-89
•    Torino : 1984-85
•    Fiorentina : 1981-82
•    Perugia : 1978-79
•    Vicenza : 1977-78
•    Cagliari : 1968-69
•    Bologna : 1965-66
•    Triestina : 1947-48
•    Livorno : 1942-43
•    Genoa : 1929-30


2°posto consecutivo

•    Fiorentina : 4 volte (1956-57 ; 1957-58 ; 1958-59 ; 1959-60)
•    Inter : 3 volte (1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
•    Milan : 3 volte (1970-71 ; 1971-72 ; 1972-73)
•    Roma : 3 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08)
•    Juventus : 2 volte (1946-47 ; 1947-48)
•    Juventus : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
•    Torino : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)
•    Napoli : 2 volte (1987-88 ; 1988-89)
•    Milan : 2 volte (1989-90 ; 1990-91)
•    Juventus : 2 volte (1999-00 ; 2000-01)

3°posto

•    Milan : 14 volte
•    Inter : 13 volte
•    Juventus : 10 volte
•    Fiorentina : 8 volte
•    Napoli : 7 volte
•    Lazio : 6 volte
•    Roma : 5 volte
•    Torino : 4 volte
•    Bologna : 3 volte
•    Genoa ,  Modena ,  Padova ,  Parma ,  Sampdoria ,  Udinese ,  Venezia : 1 volta

Ultima volta 3°posto

•    Milan : 2008-09
•    Juventus : 2007-08
•    Lazio : 2006-07
•    Inter : 2004-05
•    Fiorentina : 1998-99
•    Udinese : 1997-98
•    Sampdoria : 1993-94
•    Parma : 1992-93
•    Torino : 1991-92
•    Roma : 1987-88
•    Napoli : 1985-86
•    Bologna : 1966-67
•    Padova : 1957-58
•    Modena : 1946-47
•    Venezia : 1941-42
•    Genoa : 1937-38


3°posto consecutivo

•    Napoli : 2 volte (1932-33 ; 1933-34)
•    Torino : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
•    Milan : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
•    Lazio : 2 volte (1955-56 ; 1956-57)
•    Milan : 2 volte (1962-63 ; 1963-64)

Ultimo posto

•    Bari ,  Pro Patria : 4 volte
•    Lecce ,  Legnano ,  Modena ,  Pescara ,  Varese ,  Venezia ,  Verona : 3 volte
•    Ascoli ,  Atalanta ,  Brescia ,  Catania ,  Como ,  Cremonese ,  Empoli ,  Genoa ,  Livorno ,  Mantova ,  Napoli ,  Palermo ,  Triestina ,  Udinese : 2 volte
•    Alessandria ,  Ancona ,  Bologna ,  Cagliari ,  Casale ,  Catanzaro ,  Cesena ,  Fiorentina
,  Juventus ,  Lazio ,  Lecco ,  Lucchese ,  Messina ,  Padova ,  Piacenza ,  Pistoiese ,  Pro Vercelli ,  Reggiana ,  Sampdoria ,  Ternana ,  Torino : 1 volta

Record Squadre Imbattibilità

Assoluta
  1. 58 giornate:  Milan

Serie aperta domenica 26 maggio 1991 : Milan-Parma 0-0
Serie chiusa domenica 21 marzo 1993 : Milan-Parma 0-1

Casalinga
  1. 89 giornate:  Torino

Serie aperta domenica 31 gennaio 1943 : Torino-Juventus 2-0
Serie chiusa domenica 6 novembre 1949 : Torino-Juventus 1-3

Esterna
  1. 38 giornate:  Milan

Serie aperta domenica 1 settembre 1991 : Ascoli-Milan 0-1
Serie chiusa domenica 31 ottobre 1993 : Sampdoria-Milan 3-2

Intero campionato

•    Milan : 1991-92 (34 giornate)
•    Perugia : 1978-79 (30 giornate)


Punti
  1. campionato a 20 squadre con 3 punti per vittoria : 97 punti -  Inter nel 2006/07 Rapporto di 2,55 punti a partita
  2. campionato a 18 squadre con 2 punti per vittoria : 58 punti -  Inter nel 1988/89 Rapporto di 2,47 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
  3. campionato a 16 squadre con 2 punti per vittoria : 51 punti -  Juventus nel 1976/77 Rapporto di 2,46 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
  4. campionato a 18 squadre con 3 punti per vittoria : 82 punti -  Milan nel 2003/04 Rapporto di 2,41 punti a partita
  5. campionato a 20 squadre con 2 punti per vittoria : 63 punti -  Torino nel 1946/47 Rapporto di 2,39 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo

 

Reti

Prolificità

  1. 125 gol :  Torino nel 1947-48

Media di una marcatura segnata ogni 29 minuti di gioco

Invulnerabilità
  1. 11 gol :  Cagliari nel 1969-70

Media di una marcatura subita ogni 245 minuti di gioco

Attacchi e difese[3] Miglior attacco

•    Juventus : 22 volte
•    Inter : 18 volte
•    Milan : 16 volte
•    Roma : 8 volte
•    Torino : 5 volte
•    Lazio : 4 volte
•    Napoli,  Sampdoria : 3 volte
•    Bologna ,  Fiorentina : 2 volte
•    Genoa,  Vicenza : 1 volta

Miglior difesa

•    Juventus : 17 volte
•    Inter : 13 volte
•    Milan : 12 volte
•    Torino : 9 volte
•    Fiorentina : 8 volte
•    Roma : 6 volte
•    Bologna ,  Lazio : 4 volte
•    Cagliari ,  Triestina : 2 volte
•    Modena ,  Napoli ,  Padova ,  Perugia ,  Sampdoria ,  Verona : 1 volta


Peggior attacco

•    Bari : 8 volte
•    Ascoli ,  Atalanta ,  Brescia ,  Palermo : 4 volte
•    Catania ,  Lecce ,  SPAL ,  Torino ,  Triestina: 3 volte
•    Catanzaro ,  Empoli ,  Fiorentina ,  Genoa ,  Lazio ,  Legnano ,  Padova ,  Pescara ,  Sampdoria ,  Varese ,  Venezia ,  Verona  Vicenza : 2 volte
•    Alessandria ,  Ancona ,  Avellino ,  Bologna ,  Casale ,  Cesena ,  Chievo ,  Como ,  Cremonese ,  Foggia ,  Lucchese ,  Mantova ,  Modena ,  Napoli ,  Novara ,  Perugia ,  Piacenza ,  Pisa ,  Pro Vercelli ,  Reggiana ,  Reggina  Treviso : 1 volta

Peggior difesa

•    Lecce ,  Palermo ,  Pescara ,  Udinese : 4 volte
•    Bari ,  Fiorentina ,  Lazio ,  Pro Patria ,  Sampdoria ,  Venezia ,  Vicenza : 3 volte
•    Casale ,  Catania,  Como ,  Cremonese ,  Legnano ,  Livorno ,  Lucchese ,  Modena ,  Napoli ,  Torino ,  Triestina ,  Varese : 2 volte
•    Alessandria ,  Ancona ,  Ascoli ,  Atalanta ,  Bologna ,  Brescia ,  Cagliari ,  Catanzaro ,  Cesena ,  Empoli ,  Foggia ,  Genoa ,  Lecco ,  Messina ,  Novara ,  Padova ,  Parma ,  Piacenza ,  Pistoiese ,  Pro Vercelli ,  Reggiana ,  Reggina ,  Ternana ,  Verona : 1 volta

Capocannonieri Serie A

 

Numero di capocannonieri per squadra
•    Milan : 16 volte
•    Juventus : 12 volte
•    Inter : 11 volte
•    Lazio ,  Roma : 8 volte
•    Bologna : 7 volte
•    Fiorentina ,  Torino : 5 volte
•    Cagliari : 3 volte
•    Sampdoria ,  Udinese ,  Vicenza : 2 volte
•    Atalanta ,  Bari ,  Livorno ,  Napoli ,  Piacenza : 1 volta

Doppiette (due giocatori in testa alla classifica cannonieri)
  1. 1948-1949 :  Inter (Istvan Nyers , 26 gol , e Amedeo Amadei , 22 gol)
  2. 1987-1988 :  Napoli (Diego Armando Maradona , 15 gol , e Antonio Careca , 13 gol)
  3. 2007-2008 :  Juventus (Alessandro Del Piero , 21 gol , e David Trezeguet , 20 gol)

 

Altri
  1. La Pro Vercelli è l'unica squadra tra quelle che hanno partecipato alla Serie A, che non è mai stata promossa in Serie A
  2. In 4 occasioni una società ha vinto lo scudetto nell'anno del centenario, la prima volta capitò alla Juventus nel 1996-97, poi al Milan nel 1998-99, alla Lazio nel 1999-2000 e, infine, all'Inter nel 2007-08

Calciatori

 

Cannonieri

Primi 20 giocatori per numero di reti assolute in Serie A:
1.   Silvio Piola 274
2.   Gunnar Nordahl 225
3.   Giuseppe Meazza 216

  1. Josè Altafini 216

5.   Roberto Baggio 205
6.   Kurt Hamrin 190
7.   Giuseppe Signori 188
8.   Gabriel Omar Batistuta 184
9.   Francesco Totti 184
10.   Giampiero Boniperti 178
11.   Amedeo Amadei 174
12.   Giuseppe Savoldi 168
13.   Alessandro Del Piero 168
14.   Guglielmo Gabetto 165
15.   Roberto Boninsegna 163
16.   Luigi Riva 156
17.   Roberto Mancini 156
18.   Luís Vinício 155
19.   Carlo Reguzzoni 155
20.         István Nyers 153
In grassetto i giocatori ancora in attività in Serie A.

Imbattibilità del portiere
  1. Sebastiano Rossi , 1993-94 (Milan) : 929 minuti
  2. Dino Zoff , 1972-73 (Juventus) : 903 minuti
  3. Mario Da Pozzo , 1963-64 (Genoa) : 791 minuti
  4. Ivan Pelizzoli , 2003-04 (Roma) : 773 minuti
  5. Davide Pinato , 1997-98 (Atalanta) : 757 minuti
  6. Luca Marchegiani , 1997-98 (Lazio) : 744 minuti
  7. Adriano Reginato , 1966-67 (Cagliari) : 712 minuti
  8. Fabio Cudicini , 1971-72 (Milan) : 687 minuti
  9. Ivano Bordon , 1979-80 (Inter) : 686 minuti
  10. Lido Vieri , 1970-71 (Inter) : 685 minuti

 

Classifica presenze in A

Primi 20 giocatori per numero di presenze assolute in Serie A:

  1. Paolo Maldini 647
  2. Gianluca Pagliuca 592
  3. Dino Zoff 570
  4. Pietro Vierchowod 562
  5. Roberto Mancini 541
  6. Silvio Piola 537
  7. Enrico Albertosi 532
  8. Gianni Rivera 527
  9. Giuseppe Bergomi 519
  10. Ciro Ferrara 500
  11. Giovanni Galli 496
  12. Tarcisio Burgnich 494
  13. Giancarlo De Sisti 478
  14. Angelo Peruzzi 478
  15. Giacinto Facchetti 475
  16. Franco Baresi 470
Giuseppe Favalli 470
  1. Pietro Ferraris II 469
  2. Sergio Cervato 466
Javier Zanetti 464

Maggior numero di squadre in A in cui si è giocato

  1. 12 squadre : Nicola Amoruso (Cerignola , 29 agosto 1974)

 Sampdoria  (1993-1994)  ,   Padova  (1995-1996)  ,   Juventus  (1996-1999  e  2001)  ,      Perugia
(1999-2000 e 2002) ,  Napoli (2000-2001) ,  Como (2003) ,  Modena (2003-2004) ,  Messina
(2004-2005) ,  Reggina(2005-2008) ,  Torino (2008) ,  Siena (2009 ,  Parma 2009)

Maggior numero di squadre in A in cui si sono realizzati gol
  1. 11 squadre : Nicola Amoruso (Cerignola , 29 agosto 1974)

 Sampdoria  (1993-1994)  ,   Padova  (1995-1996)  ,   Juventus  (1996-1999  e  2001)  ,      Perugia
(1999-2000 e 2002) ,  Napoli (2000-2001) ,  Como (2003) ,  Modena (2003-2004) ,  Messina
(2004-2005) ,  Reggina (2005-2008) ,  Torino (2008) ,  Parma (2009)

Altri
  1. Più giovane esordiente : Amedeo Amadei , 15 anni 9 mesi e 6 giorni ,  Roma (4 maggio 1947 contro il  Modena)
  2. Più vecchio esordiente : Alessandro Cesaretti , 38 anni 6 mesi e 20 giorni ,  Messina (27 maggio 2007 contro la  Roma)
  3. Più vecchio a giocare : Marco Ballotta , 44 anni 1 mese e 8 giorni ,  Lazio (11 maggio 2008 contro il  Genoa)
  4. Più campionati disputati : Paolo Maldini (25 , dal 1984-85 al 2008-09 , tutti con il  Milan)
  5. Più campionati disputati consecutivamente : Paolo Maldini (25 , dal 1984-85 al 2008-09 , tutti con il  Milan)
  6. Vincitori di più campionati : Giovanni Ferrari (  Juventus 5 ,  Ambrosiana-Inter 2 ,  Bologna 1) ,

Giuseppe Furino (  Juventus 8) 8


  1. Più presenze in Serie A per la stessa squadra : Paolo Maldini ,  Milan (647 dal 20 gennaio 1985 al 31 maggio 2009)
  2. Più gol in Serie A per la stessa squadra : Gunnar Nordahl ,  Milan (210 gol tra il 1948 e il 1956)
  3. Miglior realizzatore in A per più squadre diverse : Silvio Piola , 3 (  Lazio con 143 gol ,  Novara con 70 gol

,  Pro Vercelli con 51 gol)

  1. Più rigori realizzati : Roberto Baggio , 68 (  Bologna 11 ,  Brescia 11 ,  Fiorentina 17 ,  Inter 1 ,  Juventus 25 ,  Milan 3)
  2. Miglior rigorista in A per più squadre : Eugenio Corini , 2 (  Palermo con 7 , alla pari con Gulesin Sukur ,  Chievo con 6)
  3. Più volte retrocesso : Fabio Pecchia , 5 (  Sampdoria 1998-1999 ,  Torino 1999-2000,  Napoli 2000-2001 ,  Como 2002-2003 ,  Ascoli 2006-2007)
  4. Più vecchio realizzatore in Serie A : Alessandro Costacurta , 41 anni e 25 giorni ,  Milan (19 maggio 2007 contro l'  Udinese)
  5. Vincitori di campionati per più squadre diverse : Giovanni Ferrari (  Juventus 5 ,  Ambrosiana-Inter 2 ,  Bologna 1) , Pietro Fanna (  Juventus 3 ,  Verona 1 ,  Inter 1) , Attilio Lombardo (  Sampdoria 1 ,  Juventus 1 ,  Lazio 1) , Sergio Gori ( Inter 2 ,  Cagliari 1 , Juventus 1) , Aldo Serena (  Juventus 1 , Inter 1 ,  Milan 2) 3 , Patrick Vieira ( Milan 1 , Inter 3 , Juventus 1 revocato) 4+1 revocato

Record risultati

  1. Partita con più gol (12) :  Milan-  Atalanta 9-3 (Serie A 1972-73)
  2. Vittoria in casa con maggiore scarto di gol (10) :  Torino-  Alessandria 10-0 (Serie A 1947-48)
  3. Vittoria in trasferta con maggiore scarto di gol (8) :  Venezia-  Padova 0-8 (Serie A 1949-50) ,  Genoa-  Milan 0-8 (Serie A 1954-55)
  4. Pareggio con più gol (10) :  Torino-  Ambrosiana 5-5 (Serie A 1940-41)

 

Massimi e minimi

Girone unico a 16 squadre
  1. Campionati disputati : 30 volte (Serie A 1934-35 ; Serie A 1935-36 ; Serie A 1936-37 ; Serie A 1937-38 ; Serie A 1938-39 ; Serie A 1939-40 ; Serie A 1940-41 ; Serie A 1941-42 ; Serie A 1942-43 ; Serie A 1967-68 ; Serie A 1968-69 ; Serie A 1969-70 ; Serie A 1970-71 ; Serie A 1971-72 ; Serie A 1972-73 ; Serie A 1973-74 ; Serie A 1974-75 ; Serie A 1975-76 ; Serie A 1976-77 ; Serie A 1977-78 ; Serie A 1978-79 ; Serie A 1979-80 ; Serie A 1980-81 ; Serie A 1981-82 ; Serie A 1982-83 ; Serie A 1983-84 ; Serie A 1984-85 ; Serie A 1985-86 ; Serie A 1986-87 ; Serie A 1987-88)
  2. Massimo numero di reti segnate : 742 (1942-43)
  3. Media di reti segnate per partita : 3,091 (1942-43)
  4. Media di reti segnate per giornata : 24,73 (1942-43)
  5. Minimo numero di reti segnate : 449 (1972-73)
  6. Media di reti segnate per partita : 1,87 (1972-73)
  7. Media di reti segnate per giornata : 14,96 (1972-73)
  8. Massimo numero di vittorie : 185 (1942-43)
  9. Media di vittorie per giornata : 6,16 (1942-43)
  10. Massimo numero di pareggi : 107 (1978-79)
  11. Media di pareggi per giornata : 3,56 (1978-79)
  12. Massimo numero di vittorie in trasferta : 59 (1942-43)
  13. Massimo numero di punti in trasferta : 191 (1980-81)

 

  1. Massimo numero di calci di rigore : 94,di cui 68 realizzati (1973-74)
  2. Massimo numero di reti segnate in una giornata : 40 (11°giornata:1934-35)
  3. Media di reti segnate per partita : 5 (11°giornata:1934-35)
  4. Minimo numero di reti segnate in una giornata : 6 (27°giornata:1968-69 ; e 1°giornata:1979-80)
  5. Media di reti segnate per partita : 0,75 (27°giornata:1968-69 ; e 1°giornata:1979-80)
  6. Massimo numero di punti in trasferta in una giornata : 11 su 16 (7°:1935-36 ; 21°:1939-40 ; 12°:1969-70

;16°:1975-76 ; 28°:1978-79 ; 30°:1979-80 ; 6°,12° e 28°:1980-81 ; 18°:1981-82 ; e 17°:1985-86)
•   Vittorie in trasferta in una giornata : 5 su 8 (7°:1934-35 ; 12°:1969-70 ; e 30°:1979-80)

  1. Miglior sequenza di partite utili : 30 (  Perugia 1978-79)
  2. Massimo punteggio in classifica : 51 (  Juventus 1976-77)
  3. Minor punteggio in classifica : 12 (  Catania 1983-84)
  4. Maggior vantaggio sulla seconda classificata : 9 punti (  Milan 1967-68)
  5. Maggior numero di vittorie complessive : 23 (  Juventus 1976-77)
  6. Maggior numero di pareggi complessivi : 20 (  Udinese 1982-83)
  7. Minor numero di pareggi complessivi : 2 (  Alessandria 1936-37 ;  SPAL 1967-68)
  8. Partite vinte in campo proprio : 14 su 15 (  Torino 1975-76)
  9. Partite vinte in trasferta : 10 su 15 (  Torino 1942-43 ; e  Juventus 1976-77)
  10. Partite consecutive vinte in trasferta : 6 (  Juventus 1976-77)
  11. Vittorie iniziali consecutive : 8 (  Juventus 1985-86)
  12. Partite negative consecutive(senza vittorie) : 28 (  Varese 1971-72:11 pareggi e 17 sconfitte)
  13. Primato di vittorie consecutive : 8 (  Ambrosiana 1939-40 ;  Juventus 1969-70 ;  Lazio 1972-73 ;  Juventus 1975-76 ;  Juventus 1985-86)
  14. Primato dei punti in trasferta : 24 su 30 (  Juventus 1976-77)
  15. Primato dei punti nelle partite casalinghe : 29 su 30 (  Torino 1975-76)
  16. Massimo dei punti persi in campo proprio : 24 su 30 (  Varese 1971-72)
  17. Minor numero di sconfitte complessive : 0 (  Perugia 1978-79)
  18. Minor numero di sconfitte in trasferta : 0 (  Fiorentina 1968-69 ;  Perugia 1978-79 ;  Milan 1987-88)
  19. Maggior numero di sconfitte casalinghe : 9 (  Varese 1971-72 ;  Pistoiese 1980-81)
  20. Maggior numero di sconfitte complessive : 20 (  Pro Vercelli 1934-35 ;  Alessandria 1936-37 ;  Pistoiese 1980-81)
  21. Minor numero di vittorie complessive : 1 (  Varese 1971-72 ;  Catania 1983-84)
  22. Maggior numero di reti segnate : 75 (  Juventus 1942-43)
  23. Media di reti segnate per partita : 2,5 (  Juventus 1942-43)
  24. Minor numero di reti subite : 11 (  Cagliari 1969-70)
  25. Media di reti subite per partita : 0,36 (  Cagliari 1969-70)
  26. Primato delle reti segnate in campo proprio : 51 (  Juventus 1942-43)
  27. Primato delle reti segnate in trasferta : 31 (  Torino 1942-43)
  28. Minor numero di reti subite in casa : 2 (  Milan 1968-69 ;  Como 1984-85)
  29. Minor numero di reti subite in trasferta : 5 (  Torino 1976-77 ;  Juventus 1981-82)
  30. Maggior numero di reti subite : 84 (  Bari 1940-41)
  31. Media di reti subite per partita : 2,8 (  Bari 1940-41)
  32. Minor numero di reti segnate : 11 (  Bari 1969-70)
  33. Media di reti segnate per partita : 0,36 (  Bari 1969-70)
  34. Miglior quoziente reti : 3,818 (  Cagliari 1969-70)
  35. Peggior quoziente reti : 0,25 (  Catania 1983-84)
  36. Miglior differenza reti : +37 (  Torino 1942-43 ;  Torino 1976-77)
  37. Peggior differenza reti : -53 (  Bari 1940-41)

 



  1. Massimo dei calci di rigore al passivo : 12 (  Novara 1940-41)
  2. Massimo dei calci di rigore all'attivo : 12 (  Inter 1981-82)

•   Massimo dei calci di rigore in una giornata : 7 (19°:1939-40 ; 18°:1942-43 ; 27°:1970-71 ; 20° e 24°:1973-74)

  1. Massimo punteggio nel girone di andata : 26 su 30 (  Juventus 1975-76 e 1985-86)
  2. Massimo punteggio nel girone di ritorno : 26 su 30 (  Juventus 1976-77 e 1980-81)
  3. Primato delle reti segnate in una partita : 5 (Meazza:15°giornata(1937-38) ; Gabetto:12°giornata(1939-40) ; Pruzzo:21°giornata(1985-86)
  4. Partita con più gol (12) :  Milan-  Atalanta 9-3 (1972-73)
  5. Vittorie in casa più rilevanti :  Genoa-  Bari 8-0 (1938-39) ,  Fiorentina-  Modena 8-0 (1941-42) ,  Torino-  Atalanta 9-1 (1941-42)
  6. Vittoria in trasferta più rilevante :  Liguria-  Bologna 1-7 (1942-43)
  7. Pareggio con più gol (10) :  Torino-  Ambrosiana 5-5 (1940-41)
Girone unico a 18 squadre
  1. Campionati disputati : 36 volte (Serie A 1929-30 ; Serie A 1930-31 ; Serie A 1931-32 ; Serie A 1932-33 ; Serie A 1933-34 ; Serie A 1952-53 ; Serie A 1953-54 ; Serie A 1954-55 ; Serie A 1955-56 ; Serie A 1956-57 ; Serie A 1957-58 ; Serie A 1958-59 ; Serie A 1959-60 ; Serie A 1960-61 ; Serie A 1961-62 ; Serie A 1962-63 ; Serie A 1963-64 ; Serie A 1964-65 ; Serie A 1965-66 ; Serie A 1966-67 ; Serie A 1988-89 ; Serie A 1989-90 ; Serie A 1990-91 ; Serie A 1991-92 ; Serie A 1992-93 ; Serie A 1993-94 ; Serie A 1994-95 ; Serie A 1995-96 ; Serie A 1996-97 ; Serie A 1997-98 ; Serie A 1998-99 ; Serie A 1999-00 ; Serie A 2000-01 ; Serie A 2001-02 ; Serie A 2002-03 ; Serie A 2003-04)
  2. Massimo numero di reti segnate : 969 (1929-30)
  3. Media di reti segnate per partita : 3,16 (1929-30)
  4. Media di reti segnate per giornata : 28,5 (1929-30)
  5. Minimo numero di reti segnate : 613 (1966-67)
  6. Media di reti segnate per partita : 2,003 (1966-67)
  7. Media di reti segnate per giornata : 18,029 (1966-67)
  8. Massimo numero di vittorie : 250 (1930-31)
  9. Media di vittorie per giornata : 7,35 (1930-31)
  10. Massimo numero di pareggi : 117 (1966-67)
  11. Media di pareggi per giornata : 3,44 (1966-67)
  12. Massimo numero di vittorie in trasferta : 84 (2003-04)
  13. Massimo numero di punti in trasferta : 245 (1991-92) ; 342* (2003-04)
  14. Massimo quantitativo di calci di rigore : 126 (89 realizzati) nel 1997-98
  15. Massimo numero di reti segnate in una giornata : 48 (5°giornata:1992-93)
  16. Media di reti segnate per partita : 5,33 (5°giornata:1992-93)
  17. Minimo numero di reti segnate in una giornata : 8 (8°giornata:1991-92)
  18. Media di reti segnate per partita : 0,88 (8°giornata:1991-92)
  19. Massimo numero dei punti in trasferta in una giornata : 13 su 18 (14°:1954-55 ; 1°:1960-61 ; 19°:1961-62 ; 33°:1991-92) ; 17 su 27* (11°:1994-95 ; 16°:1997-98 ; 5° e 11°:2000-01 ; 8°:2002-03)

•   Vittorie in trasferta in una giornata : 6 su 9 (1°:1960-61 ; 7° e 19°:1961-62 ; 33°:1991-92)

  1. Maggior sequenza di partite utili : 34 (  Milan 1991-92)
  2. Miglior serie iniziale di partite utili : 34 (  Milan 1991-92)
  3. Massimo punteggio in classifica : 58 (  Inter 1988-89) ; 82* (  Milan 2003-04)
  4. Maggior vantaggio sulla seconda classificata : 12 punti (  Fiorentina 1955-56) ; 11 punti* (  Milan 2003-04)
  5. Maggior numero di vittorie complessive : 26 (  Inter 1988-89)
  6. Maggior numero di pareggi complessivi : 22 (  Mantova 1966-67)

 



  1. Minor numero di pareggi complessivi : 1 (  Napoli 1930-31)
  2. Partite vinte in campo proprio : 16 su 17 (  Bologna 1931-32 ;  Juventus 1932-33 ;  Napoli 1989-90)
  3. Partite vinte in trasferta : 11 su 17 (  Milan 1963-64 ;  Inter 1963-64 ;  Inter 1988-89 ;  Juventus 1994-95 ;  Milan 2003-04)
  4. Partite consecutive vinte in trasferta : 8 (  Milan 1992-93)
  5. Vittorie iniziali consecutive : 8 (  Juventus 1930-31)
  6. Partite negative consecutive(senza vittorie) : 28 (  Ancona 2003-04 :7 pareggi e 11 sconfitte)
  7. Primato di vittorie consecutive : 10 (  Juventus 1931-32 ;  Bologna 1963-64)
  8. Primato dei punti in trasferta : 27 su 34 (  Milan (1963-64)) ; 38 su 51* (  Milan 2003-04)
  9. Primato dei punti nelle partite casalinghe : 33 su 34 (  Bologna 1931-32 ;  Juventus 1932-33 ;  Napoli 1989-90) ; 47 su 51* (  Juventus 1997-98)
  10. Massimo dei punti persi in campo proprio : 26 su 34 (  Lazio 1960-61 ;  Lecce 1993-94 ; 41 su 51* (  Brescia 1994-95 ;  Napoli 1997-98)
  11. Minor numero di sconfitte complessive : 0 (  Milan 1991-92)
  12. Minor numero di sconfitte in trasferta : 0 (  Milan 1991-92 e 1992-93)
  13. Minor punteggio in classifica : 0 (-18) (  Genoa 1959-60) ; 11 (  Lecce 1993-94) ; 12* (  Brescia 1994-95)
  14. Maggior numero di sconfitte casalinghe : 11 (  Lazio 1960-61 ;  Udinese 1961-62 ;  Lecce 1993-94 ;  Brescia 1994-95 ;  Napoli 1997-98)
  15. Maggior numero di sconfitte complessive : 26 (  Lecce 1993-94 ;  Brescia 1994-95)
  16. Minor numero di vittorie complessive : 2 (  Varese 1965-66 ;  Brescia 1994-95 ;  Reggiana 1996-97 ;  Napoli 1997-98 ;  Ancona 2003-04)
  17. Miglior media inglese : +7 (  Inter 1988-89) ; +14* (  Milan 2003-04)
  18. Peggior media inglese : -40 (  Lecce 1993-94) ; -56* (  Brescia 1994-95)
  19. Maggior numero di reti segnate : 95 (  Fiorentina 1958-59)
  20. Media di reti segnate per partita : 2,79 (  Fiorentina 1958-59)
  21. Primato delle reti segnate dalla squadra campione : 92 (  Juventus 1959-60)
  22. Primato delle reti segnate in campo proprio : 65 (  Juventus 1931-32)
  23. Primato delle reti segnate in trasferta : 41 (  Juventus 1959-60)
  24. Minor numero di reti segnate dalla squadra campione : 36 (  Milan 1993-94)
  25. Minor numero di reti subite : 15 (  Milan 1993-94)
  26. Media di reti subite per partita : 0,44 (  Milan 1993-94)
  27. Minor numero di reti subite in campo proprio : 5 (  Foggia e  Juventus 1965-66 ;  Cagliari 1966-67)
  28. Minor numero di reti subite in trasferta : 6 (  Milan 1993-94)
  29. Maggior numero di reti subite : 91 (  Casale 1933-34)
  30. Media di reti subite per partita : 2,676 (  Casale 1933-34)
  31. Minor numero di reti segnate : 17 (  Pisa 1988-89)
  32. Media di reti segnate per partita : 0,5 (  Pisa 1988-89)
  33. Miglior quoziente reti : 3,609 (  Juventus 1932-33)
  34. Peggior quoziente reti : 0,276 (  Brescia 1994-95)
  35. Miglior differenza reti : +60 (  Juventus 1932-33 ;  Fiorentina 1958-59)
  36. Peggior differenza reti : -59 (  Casale 1933-34)
  37. Primatista fra i marcatori : 33 reti in 33 partite (Angelillo,  Inter 1958-59)
  38. Primato delle reti segnate in una giornata : 6 (Piola:7°giornata(1933-34) ; Sivori:28°giornata(1960-61))
  39. Primato delle reti segnate in una partita in trasferta : 5 (Hamrin:19°giornata(1963-64))
  40. Massimo dei calci di rigore al passivo : 16 (  Lecce 2000-01)
  41. Massimo dei calci di rigore all'attivo : 15 (  Milan 2002-03)

 

•   Massimo dei calci di rigore in una giornata : 9 (29°:1988-89 ; 20°:1995-96 ; 23°:1998-99)

  1. Massimo punteggio nel girone di andata : 31 su 34 (  Milan 1992-93) ; 42 su 51* (  Milan e  Roma 2003-04)
  2. Massimo punteggio nel girone di ritorno : 31 su 34 (  Milan 1961-62) ; 40 su 51* (  Milan 1998-99 ;  Juventus 2000-01 e 2001-02 ;  Milan 2003-04)
  3. Partite con più gol (10) :  Brescia-  Alessandria 7-3 (1930-31) ,  Juventus-   Bari 7-3 (1931-32) ,  Lazio-  Modena 9-1 (1931-32) ,  Udinese-   Pro Patria 7-3 (1952-53) ,  Juventus-  Palermo 6-4 (1956-57) ,  Juventus-  Inter 9-1 (1960-61) ,  Inter-  Bologna 6-4 (1961-62) ,  Napoli-  Pescara 8-2 (1988-89) ,  Foggia-  Milan 2-8 (1991-92) ,  Fiorentina-  Milan 3-7 (1992-93) , Lazio-  Fiorentina 8-2 (1994-95) ,  Fiorentina-  Padova 6-4 (1995-96) , Inter- Padova 8-2 (1995-96)
  4. Vittorie in casa più rilevanti :  Roma-  Cremonese 9-0 (1929-30) ,  Torino-  Casale 9-0 (1932-33) ,  Ambrosiana-  Casale 9-0 (1933-34)
  5. Vittoria in trasferta più rilevante :  Genoa-  Milan 0-8 (1954-55)
  6. Pareggi con più gol (8) :  Casale-  Livorno 4-4 (1933-34) ,  Bologna-  Sampdoria 4-4 (1960-61) ,  Roma-  Catania 4-4 (1963-64) ,  Atalanta-  Foggia 4-4 (1991-92) ,  Genoa-  Ancona 4-4 (1992-93)

,  Lazio-  Milan 4-4 (1999-00) , Brescia-  Reggina 4-4 (2003-04)

  1. Dalla stagione 1994-95 vengono assegnati 3 punti per la vittoria
Girone unico a 20 squadre
  1. Campionati disputati : 11 volte (Serie A 1946-47 ; Serie A 1948-49 ; Serie A 1949-50 ; Serie A 1950-51 ; Serie A 1951-52 ; Serie A 2004-05 ; Serie A 2005-06 ; Serie A 2006-07 ; Serie A 2007-08 ; Serie A 2008-09 ; Serie A 2009-10)
  2. Massimo numero di reti segnate : 1265 (1949-50)
  3. Media di reti segnate per partita : 3,328 (1949-50)
  4. Media di reti segnate per giornata : 33,289 (1949-50)
  5. Minimo numero di reti segnate : 960 (2004-05)
  6. Media di reti segnate per partita : 2,526 (2004-05)
  7. Media di reti segnate per giornata : 25,26 (2004-05)
  8. Massimo numero di vittorie : 296 (1949-50 e 1950-51)
  9. Media di vittorie per giornata : 7,789 (1949-50 e 1950-51)
  10. Massimo numero di pareggi : 125 (2004-05)
  11. Media di pareggi per giornata : 3,289 (2004-05)
  12. Massimo numero di punti in trasferta : 269 (1946-47) ; 396* (2005-06**)
  13. Massimo quantitativo di calci di rigore : 140 (nel 1949-50:98 realizzati)
  14. Massimo numero di reti segnate in una giornata : 54 (38°giornata:1950-51)
  15. Media di reti segnate per partita : 5,4 (38°giornata:1950-51)
  16. Minimo numero di reti segnate in una giornata : 14 (11°giornata:1951-52)
  17. Media di reti segnate per partita : 1,4 (11°giornata:1951-52)
  18. Maggior numero di vittorie interne in una giornata : 10 su 10 (28°:1951-52)
  19. Minor numero di vittorie in una giornata : 3 su 10 (10° e 38°:2004-05 ; 11°:2007-08)
  20. Maggior numero di vittorie in trasferta in una giornata : 6 su 10 (14°:1946-47 ; 13°:2004-05 ; 30°:2005-06 ; 18°:2007-08)
  21. Minor numero di vittorie interne in una giornata : 0 su 10 (11°:2007-08)
  22. Maggior numero di pareggi in una giornata : 7 (10° e 38°:2004-05 ; 11°:2007-08)
  23. Maggior numero di punti in trasferta in una giornata : 14 su 20 (14°:1946-47) ; 21 su 30* (13°:2004-05)
  24. Minor numero di punti in trasferta in una giornata : 0 (28°:1951-52)

 

  1. Miglior sequenza di partite utili : 31 (  Inter:dalla 1°giornata alla 32°giornata del 2006-07;la 22°giornata è stata recuperata dopo la 32°)
  2. Miglior serie di vittorie consecutive : 17 (  Inter:dall'8°giornata alla 25°giornata del 2006-07;la 22°giornata è stata recuperata dopo la 32°)
  3. Miglior serie di vittorie iniziali consecutive : 9 (  Juventus 2005-06)
  4. Miglior serie iniziale di partite senza sconfitte : 31 (  Inter:dalla 1°giornata alla 32°giornata del 2006-07:la 22°giornata è stata recuperata dopo la 32°)
  5. Maggior numero di partite consecutive senza vittorie : 21 (  Treviso:dalla 17°giornata alla 37°giornata del 2005-06)
  6. Maggior numero di partite iniziali senza reti al passivo : 7 (  Bologna 1946-47)
  7. Maggior numero di partite iniziali senza vittorie : 17 (  Ascoli 2006-07 : 6 pareggi e 11 sconfitte)
  8. Maggior vantaggio sulla media inglese : 6 punti (  Torino 1946-47) ; 21 punti* (  Inter 2006-07)
  9. Maggior numero di vittorie complessive : 30 (  Inter 2006-07)
  10. Maggior numero di partite vinte in campo proprio :  Torino (18 su 19:1948-49) ;  Milan (18 su 19:2005-06)
  11. Maggior numero di punti conquistati in campo proprio :  Torino (37 su 38:1948-49) ;  Milan (55* su 57:2005-06**)
  12. Maggior numero di vittorie complessive in trasferta : 15 su 19 (  Inter 2006-07)
  13. Maggior numero di vittorie consecutive in trasferta : 11 (  Inter 2006-07)
  14. Maggior numero di punti conquistati in trasferta : 32 su 38 (  Juventus 1949-50) ; 49 su 57* (  Inter 2006-07)
  15. Maggior numero di sconfitte complessive : 27 (  Venezia 1949-50)
  16. Maggior numero di sconfitte casalinghe : 13 (  Treviso 2005-06)
  17. Maggior numero di punti persi in campo proprio : 47 su 57* (  Treviso 2005-06)
  18. Minor numero di punti conquistati in trasferta : 2 su 38 (  Venezia e  Bari 1949-50) ; 4 su 57* (  Messina 2006-07)
  19. Minor punteggio in classifica : 16 (  Venezia 1949-50) ; 21* (  Treviso 2005-06)
  20. Minor numero di vittorie complessive : 3 (  Treviso 2005-06)
  21. Minor numero di sconfitte in trasferta : 0 (  Inter 2006-07)
  22. Minor numero di sconfitte complessive : 1 (  Juventus 2005-06 ;  Inter 2006-07)
  23. Maggior numero di pareggi complessivi : 18 (  Inter 2004-05)
  24. Minor numero di pareggi complessivi : 3 (  Milan 1949-50)
  25. Massimo punteggio in classifica : 63 (  Torino 1946-47) ; 97*(  Inter 2006-07)
  26. Maggior vantaggio sulla seconda classificata : 10 punti (  Torino 1946-47) ; 22 punti* (  Inter 2006-07)
  27. Miglior punteggio nel girone di andata : 34 su 38 (  Juventus 1949-50) ; 52 su 57* (  Juventus 2005-06**)
  28. Miglior punteggio nel girone di ritorno : 34 su 38 (  Torino 1946-47) ; 48 su 57* (  Milan 2005-06)
  29. Maggior numero di reti segnate : 118 (  Milan 1949-50)
  30. Media di reti segnate per partita : 3,105 (  Milan 1949-50)
  31. Maggior numero di reti segnate in campo proprio : 73 (  Milan 1949-50)
  32. Maggior numero di reti segnate in trasferta : 46 (  Juventus 1949-50)
  33. Maggior numero di reti subite : 89 (  Venezia 1949-50)
  34. Media di reti subite per partita : 2,34 (  Venezia 1949-50)
  35. Minor numero di reti segnate : 24 (  Treviso 2005-06)
  36. Media di reti segnate per partita : 0,63 (  Treviso 2005-06)
  37. Minor numero di reti subite : 24 (  Modena 1946-47 ;  Juventus 2005-06)
  38. Media di reti subite per partita : 0,63 (  Modena 1946-47 ;  Juventus 2005-06)
  39. Minor numero di reti subite in campo proprio : 9  Juventus 2005-06:19 partite ;  Lazio 2006-07 :19 partite)
  40. Minor numero di reti subite in trasferta : 11  Milan 2004-05)

  1. Miglior quoziente reti : 2,97 (  Torino 1946-47)
  2. Peggior quoziente reti : 0,28 (  Venezia 1949-50)
  3. Miglior differenza reti : +73 (  Milan 1949-50)
  4. Peggior differenza reti : -64 (  Venezia 1949-50)
  5. Maggior numero di calci di rigore all'attivo : 18  Milan 1950-51)
  6. Maggior numero di calci di rigore al passivo : 13 (  Atalanta 2006-07)
  7. Minor numero di calci di rigore all'attivo : 0 (  Siena 2007-08)
  8. Minor numero di calci di rigore al passivo : 1 (  Atalanta 1946-47 ;  Juventus 2004-05 ;  Fiorentina 2007-08)
  9. Maggior numero di calci di rigore in una giornata : 11 (13°:1950-51)
  10. Maggior numero di calci di rigore in una partita : 4 (  Atalanta-  Livorno,19°giornata del 1948-49)
  11. Maggior numero di reti segnate da un giocatore in una partita : 5 (Mike,24°giornata del 1948-49; e Ispiro,35°giornata del 1948-49)
  12. Partite con più gol (11) :  Inter-  Milan 6-5 (1949-50) ,  Milan-  Novara 9-2 (1950-51) ,  Atalanta-  Milan 4-7 (1950-51)
  13. Vittoria in casa più rilevante :  Milan-  Palermo 9-0 (1950-51)
  14. Vittoria in trasferta più rilevante :  Venezia-  Padova 0-8 (1949-50)
  15. Pareggi con più gol (8) :  Sampdoria-  Pro Patria 4-4 (1948-49) ,  Inter-  Milan 4-4 (1948-49) ,  Padova-  Torino 4-4 (1948-49) ,  Milan-  Atalanta 4-4 (1951-52) ,  Chievo-  Roma 4-4 (2005-06) ,  Roma-  Napoli 4-4 (2007-08) , Torino- Parma 4-4 (2007-08)
  16. Dalla stagione 1994-95 vengono assegnati 3 punti per la vittoria

** Primati stabiliti prima della penalizzazione di  Juventus ,  Milan ,  Fiorentina e  Lazio

Girone unico a 21 squadre
  1. Campionati disputati : 1 volta (Serie A 1947-48)
  2. Massimo numero di reti segnate : 1200 (1947-48)
  3. Media di reti segnate per partita : 2,857 (1947-48)
  4. Media di reti segnate per giornata : 28,57 (1947-48)
  5. Minimo numero di reti segnate : 1200 (1947-48)
  6. Massimo numero di vittorie : 320 (1947-48)
  7. Media di vittorie per giornata : 7,619 (1947-48)
  8. Massimo numero di pareggi : 100 (1947-48)
  9. Media di pareggi per giornata : 2,38 (1947-48)
  10. Massimo numero di reti segnate in una giornata : 44 (23°giornata:1947-48)
  11. Media di reti segnate per partita : 4,4 (23°giornata:1947-48)
  12. Minimo numero di reti segnate in una giornata : 17 (6°giornata:1947-48)
  13. Media di reti segnate per partita : 1,7 (6°giornata:1947-48)
  14. Minor numero di vittorie in una giornata : 3 su 10 (8°giornata:1947-48)
  15. Maggior numero di pareggi in una giornata : 7 (8°giornata:1947-48)
  16. Massimo punteggio in classifica : 65 (  Torino 1947-48)
  17. Minor punteggio in classifica : 26 (  Vicenza 1947-48)
  18. Maggior vantaggio sulla seconda classificata : 16 punti (  Torino 1947-48)
  19. Maggior numero di vittorie complessive : 29 (  Torino 1947-48)
  20. Maggior numero di pareggi complessivi : 15 (  Triestina 1947-48)
  21. Minor numero di sconfitte complessive : 4 (  Torino 1947-48)
  22. Minor numero di vittorie complessive : 10 (  Vicenza 1947-48)
  23. Minor numero di pareggi complessivi : 5 (  Fiorentina e  Inter 1947-48)

 

  1. Maggior numero di sconfitte complessive : 24 (  Vicenza 1947-48)
  2. Maggior numero di partite vinte in campo proprio :  Torino (19 su 20 : 1947-48)
  3. Maggior numero di punti conquistati in campo proprio :  Torino (39 su 40 : 1947-48)
  4. Maggior numero di reti segnate : 125 (  Torino 1947-48)
  5. Media di reti segnate per partita : 3,125 (  Torino 1947-48)
  6. Minor numero di reti subite : 33 (  Torino 1947-48)
  7. Media di reti subite per partita : 0,825 (  Torino 1947-48)
  8. Minor numero di reti segnate : 31 (  Vicenza 1947-48)
  9. Media di reti segnate per partita : 0,775 (  Vicenza 1947-48)
  10. Maggior numero di reti subite : 82 (  Lucchese 1947-48)
  11. Media di reti subite per partita : 2,05 (  Lucchese 1947-48)
  12. Maggior numero di reti segnate in campo proprio : 89 (  Torino 1947-48)
  13. Minor numero di reti subite in campo proprio : 9 (  Modena 1947-48 : 20 partite)
  14. Miglior quoziente reti : 3,788 (  Torino 1947-48)
  15. Peggior quoziente reti : 0,41 (  Vicenza 1947-48)
  16. Miglior differenza reti : +92 (  Torino 1947-48)
  17. Peggior differenza reti : -44 (  Vicenza 1947-48)
  18. Minor numero di calci di rigore all'attivo : 0 (  Sampdoria e  Triestina :1947-48)
  19. Minor numero di calci di rigore al passivo : 1 (  Atalanta e  Vicenza : 1947-48)
  20. Partita con più gol (10) :  Torino-  Alessandria 10-0 (1947-48)
  21. Vittoria in casa più rilevante :  Torino-  Alessandria 10-0 (1947-48)
  22. Vittoria in trasferta più rilevante :  Roma-  Torino 1-7 (1947-48)
  23. Pareggi con più gol (6) :  Salernitana-  Napoli 3-3 (1947-48) ,  Lazio-  Bari 3-3 (1947-48) ,  Bologna-  Modena 3-3 (1947-48) ,  Lazio-  Sampdoria 3-3 (1947-48)

Voci correlate

  1. → Statistiche della Serie B di calcio italiana
  2. → Classifica perpetua della Serie A
  3. → Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929
  4. → Serie A
  5. → Serie B
  6. Campionato di calcio italiano (classifiche)

 

Riferimenti

[1] Nel periodo infrabellico , fra il 1929 e il 1943 , l'Inter partecipò alla Serie A in fusione con l'Unione Sportiva Milanese , con il nome ufficiale di Ambrosiana (successivamente Ambrosiana-Inter).
[2] Nel 1934 approdò in Serie A la Sampierdarenese che , nel 1937 , si fuse con formazioni minori nel Liguria e , nel 1946 , si unì alla rediviva Andrea Doria nella Sampdoria.
[3]  Almanacco del calcio 2008

Fonte: http://www.wikilibri.it/calcio1.pdf

Sito web da visitare: http://www.wikilibri.it/

Autore del testo: indicato nel documento di origine

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