I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
INTRODUZIONE
Il ciclo d'esperienze che ci accingiamo a realizzare consente di comprendere quali sono le reazioni chimiche che avvengono, quando il cibo è digerito e metabolizzato.
Ci serviremo di materiali di laboratorio che si suddividono in oggetti in vetro, strumenti e reattivi chimici.
I materiali in vetro sono: barattoli vari, provette, imbuti, Cilindro da 50 ml, bacchettine, termometro da -10 a 100, vetrino ad orologio 6 cm, vetrino al cobalto, pipette, becher ml 250 ecc.
Gli strumenti sono: spatola, lampada ad alcool, reticella, treppiedi, mortaio con pestello, filo di platino, contagocce tarato, bottiglie a spruzzetta, pinza di legno (per prendere provette che scottano), portaprovette ecc.
I reattivi chimici sono composti chimici che servono, nell’analisi chimica, per il riconoscimento o il dosaggio d'altre sostanze. I reattivi possono essere pericolosi se vengono a contatto con le mani che dovranno essere protette da guanti anticorrosivi.
Ogni esperienza è descritta nei minimi particolari. Bisogna seguire le istruzioni per eseguirle, con la massima precisione.
Ciò che si chiede all’allievo è d'osservare e descrivere, su un quaderno, le reazioni che avvengono.
Le attività si baseranno principalmente in:
a) L’acqua nell’alimentazione
b) Studio dei carboidrati negli alimenti
c) Studio dei lipidi e dei coloranti presenti negli alimenti
LEZIONE N°1
La chimica generale studia i fenomeni chimici e le leggi che vi presiedono.
La chimica inorganica si occupa delle sostanze che si trovano in natura e dei loro composti tranne quelli derivati dal carbonio.
La chimica organica ha per oggetto esclusivamente i composti del carbonio.
Il nome CHIMICA deriva o dall’egiziano chemia = terra nera o dall’ebraico chaman = segreto perché il suo studio era riservato a pochi.
Si dicono sostanze semplici quelle che, con i mezzi a nostra disposizione, non si separano in specie differenti. Es. l’oro, l’alluminio, l’ossigeno. La qualità di materia che costituisce la sostanza semplice, si chiama elemento es. il diamante è costituito dall’elemento carbonio.
Gli elementi sono divisi in metalli e non metalli.
I metalli sono |
Sodio, potassio, magnesio, calcio, radio, alluminio, rame, argento, oro, zinco, mercurio, stagno, piombo, ferro, platino |
I non metalli sono |
Idrogeno, ossigeno, fluoro, cloro, bromo, iodio, zolfo, fosforo, azoto, arsenico antimonio, boro, carbonio silicio. |
Si dicono sostanze composte quelle che, sottoposte a processi di analisi, si decompongono in sostanze semplici, esempio l’acqua si può scindere in idrogeno e ossigeno con un processo di elettrolisi. L’elettrolisi è la decomposizione degli elettroliti mediante la corrente elettrica continua
Le sostanze sono formate da particelle piccolissime, invisibili microscopio ottico, chiamate molecole.
La molecola è la più piccola particella di sostanza semplice o composta, che e può esistere libera e che della sostanza conserva le proprietà specifiche.
Le molecole non sono a contatto tra loro, ma sono separate da spazi intermolecolari e sono unite dalla forza di coesione.
Vi sono tante specie di molecole quante sono le sostanze semplici o composte.
L’ADESIONE è la forza attrattiva, che si esercita fra le molecole superficiali, di due o più corpi di una stessa sostanza o di sostanze diverse. Per questa forza le lastre di vetro aderiscono fra loro, e l’acqua aderisce al recipiente.
ATOMO (dal greco a= senza, temno = divido)
L’atomo è il costituente fondamentale della materia.
Pur essendo dal punto di vista chimico la più piccola struttura materiale esistente, l’atomo non rappresenta però il costituente ultimo della materia. I progressi della fisica sperimentale, determinati dalla scoperta dei raggi X e della radioattività, hanno messo in luce la complessità della struttura dell’atomo e hanno invalidato il concetto di atomo inteso come particella ultima della materia. I differenti elementi che compongono la materia sono formati da atomi con caratteristiche ben determinate, quali per esempio la massa e il numero atomico.
Una molecola può essere composta da 1, 2, 3 o più atomi, e si dice: molecola monoatomica, biatomica, triatomica.
Le molecole delle sostanze semplici sono formate da uno o più atomi uguali.
Le molecole delle sostanze composte sono formate da uno o più atomi diversi.
STRUTTURA DELL’ATOMO
L’atomo ha un nucleo centrale nel quale sono presenti protoni e neutroni. Intorno al nucleo ruotano, in orbite, gli elettroni.
Il protone è una particella di massa 1 e provvista di carica elettrica positiva.
L’elettrone è una particella con carica elettrica negativa ed avente la massa , vale a dire 1845 volte più piccola di quella del protone.
Il neutrone, elettricamente neutro, è formato essenzialmente dall’unione di un protone e di un elettrone, di massa .
Un atomo ha tanti protoni al nucleo quanti elettroni gli ruotano intorno, per questo risulta neutro.
Il numero atomico è il numero dei protoni ed individua un elemento chimico.
Il peso atomico, di un elemento è il numero che indica quante volte un atomo pesa di più della dodicesima parte dell’isotopo 12 del carbonio1. Esempio: sostenere che il sodio (Na) ha peso atomico 23 vuol dire che un atomo di sodio pesa 23 volte di più della dodicesima parte dell’isotopo 12 del carbonio.
Il peso molecolare di una sostanza è il numero che indica quante volte una molecola pesa di più della dodicesima parte dell’isotopo 12 del carbonio.
LEZIONE N°2
LA VALENZA
La capacità che hanno gli elementi di combinarsi con 1,2,3, o più atomi di idrogeno, o di sostituirne 1,2,3 o più atomi, si chiama valenza.
1° Esempio (Elementi che si combinano con atomi di idrogeno)
HCL |
H2O |
NH3 |
CH4 |
1 atomo di cloro è unito a 1 di idrogeno |
1 atomo di ossigeno è unito a 2 di idrogeno |
1 atomo di azoto è unito a 3 di idrogeno |
1 atomo di carbonio è unito a 4 di idrogeno |
MONOVALENTE |
BIVALENTE |
TRIVALENTE |
TETRAVALENTE |
STRATI-SOTTOSTRATI-ORBITE
Gli elettroni sono distribuiti in 7 strati o livelli e ognuno ha uno o più sottostrati.
STRATO |
SOTTOSTRATI |
N° ELETTRONI |
K |
s |
2 |
L |
s, p |
8 |
M |
s, p, d |
18 |
N |
s, p, d, f |
32 |
O |
s, p, d, f |
32 |
P |
p, d |
18 |
Q |
s, p |
8 |
Gli atomi possono perdere uno o più elettroni e poiché il numero dei protoni è maggiore degli elettroni gli atomi avranno carica positiva prendendo il nome di ioni positivi o cationi.
Gli atomi possono acquistare uno o più elettroni e poiché il numero dei protoni risulta minore degli elettroni gli atomi avranno carica negativa e prendono il nome di ioni negativi o anioni.
Se un atomo ha 2 elettroni sul primo livello e 8 sul secondo esso si trova in uno stato di equilibrio. I gas nobili si trovano in uno stato di equilibrio; tutti gli altri elementi tendono a raggiungerlo acquistando o cedendo elettroni per formare le molecole.
Vediamo come:
Se nello strato esterno ci sono 7 o 6 o 5 elettroni, l’atomo tende ad acquistare 1 o 2 o 3 elettroni per completare l’ottetto e saranno monovalente, bivalente o trivalente. Esempio:
Il sodio (Na) si lega al cloro (Cl) per formare il cloruro di sodio (comunemente detto sale da cucina).
Il Na (sodio) ha sull’ultimo livello 1 elettrone
Il Cloro (Cl) ha sull’ultimo livello 7 elettroni
Il Sodio cede il suo elettrone caricandosi positivamente (Na+)
Il Cloro acquista un elettrone caricandosi negativamente (Cl-)
LEZIONE N°3
LE REAZIONI CHIMICHE
I fenomeni chimici si possono chiamare anche reazioni chimiche le quali sono determinate da diversi fattori quali:
Le reazioni possono essere:
Esempio:
800°
BaO2 BaO + O
580°
Le reazioni chimiche si possono ridurre a 4 tipi:
Analisi: separazione di un composto in due o più sostanze
AB = A + B
esempio
CH4 = C + 2H2
A + B = AB
esempio
H2 + O = H2O
AB + C = AC + B
(Reazione di ossidazione)
4HCl + O = H2O + 2 Cl2
I coefficienti numerici, che precedono i simboli degli elementi, si definiscono coefficienti di reazione.
Bilanciare un’equazione significa determinare i coefficienti di reazione
AB + CD = AD + BC
esempio
HCl + NaOH = NaCl+ H2O
acido Idrossidio cloruro acqua
cloridrico di sodio di sodio
LEZIONE N°4
LEGGI FONDAMENTALI DELLA CHIMICA
LEGGE DI LAVOISIER (1734-1794)
<<In ogni reazione chimica la somma dei pesi (masse) delle sostanze che reagiscono, è sempre uguale alla somma dei pesi (masse) delle sostanze che si ottengono dalla reazione>>
LEGGE DI PROUST (1754-1826)
<<In ogni composto gli elementi che lo costituiscono sono combinati fra loro in un rapporto in peso fisso e costante>>
Se 2 gr di idrogeno si uniscono con 16 gr di ossigeno; 1 gr di idrogeno si unisce con 8 gr di ossigeno mantenendo sempre costante il loro rapporto, infatti:
LEGGE DI DALTON (1766-1844)
<<Quando due elementi si combinano per dare diversi composti, le quantità di un elemento che si combinano con quantità fissa dell’altro stanno tra loro in rapporti esprimibili mediante numeri interi e generalmente piccoli>> esempio:
2 gr di H2 + 16 gr di O = 18 gr di H2O (acqua)
2 gr di H2 + 32 gr di O = 34 gr di H2O2 (acqua ossigenata)
ESAME DI ALCUNE GRANDEZZE FISICHE E CHIMICO-FISICHE
COSTRUZIONE DI UN’APPARECCHIATURA PER MISURARE L’ENTALPIA DI COMBUSTIONE DI UN ALIMENTO.
OBIETTIVO: calcolare il potere calorico degli alimenti a base di lipidi e a base di carboidrati
PER SAPERNE DI PIÙ
L’uomo, per svolgere qualsiasi attività, ha bisogno d'energia che è fornita dalle sostanze contenute negli alimenti. La maggior quantità d'energia è fornita dai carboidrati o zuccheri e dai lipidi o grassi.
Ogni alimento che ingeriamo ha un potere calorico, in altre parole, libera una quantità d'energia, che chiamiamo Kilocaloria o Caloria ed è l’unità di misura usata per descrivere l’energia che s'ottiene dal cibo.
Una Caloria corrisponde alla quantità di calore che serve per aumentare di un grado Celsius un grammo d'acqua. La quantità di calore per aumentare di un grado Celsius un Chilogrammo d'acqua si definisce Kilocaloria (kcal).
Nei lavori scientifici per misurare la Caloria si usa il kilojoul (kJ), quindi 1 kcal è = a 4,187 kJ.
Per calcolare i kJ prodotti da un cracker salato con kcal 428 bisogna eseguire la seguente moltiplicazione: kcal 428 x 4,187 kJ = 1792 kJ
Prova a calcolare i kJ dell’olio d'oliva che sviluppa un'energia equivalente a 900 kcal e scrivila nel rigo sottostante:
-----------------------------------------------------------------------
Il calorimetroo bomba calorimetricaè un dispositivo usato per calcolare la quantità di calore ceduta o assorbito in processi fisici e chimici. Il calorimetrosi usa per determinare il calore specifico ed i poteri calorifici delle sostanze.
Il calorimetro è un dispositivo ben isolato e resistente alle alte pressioni. In tale contenitore avviene una combustione in presenza d'ossigeno in eccesso a volume costante. Tutto il calore che si sviluppa si trasmette sia all’acqua, contenuta nel calorimetro, che al calorimetro stesso, dopo aver innescato la combustione mediante un sistema elettrico.
La quantità di calore può essere calcolata misurando l’aumento di temperatura dell’acqua e conoscendo la capacità termica del calorimetro.
Un calorimetro lo possiamo costruire con materiale semplice, come ad esempio un vasetto di creta, rivestito di una garza di gesso, nel quale sono praticate dei fori e un’apertura bi base.
I valori che si possono ottenere con tale strumento, non sono molto affidabili ma s'avvicinano a quelli riportati nelle tabelle delle calorie.
Il potere calorifico è calcolato in joule secondo la seguente formula:
FORMULA N° 1 DH (J) = 4,187 x m x DT
legenda
m massa (quantità di acqua nel becher)
T (temperatura registrata dopo la combustione)
ESERCITAZIONE
MATERIALI
CAMPIONI ALIMENTARI:
cracker, mandorla, noce e pane
ATTENZIONE !!! Le operazioni indicate devono essere eseguite nell’ordine stabilito
(differenza di temperatura dell’acqua prima e dopo della combustione)
Alimento |
Peso in grammi |
Temperatura iniziale dell’acqua |
Entalpia di combustione |
Cracker |
|
|
|
Mandorla |
|
|
|
Noce |
|
|
|
PANE |
|
|
|
1 Isotopo: gli atomi di due isotopi, hanno lo stesso numero di elettroni, cioè hanno uguale numero atomico e la medesima carica positiva del nucleo atomico, mentre differiscono per il numero di neutroni che sono contenuti nel nucleo stesso. Il carbonio ha due isotopi Carbonio 12 e Carbonio 14. L’idrogeno ha tre isotopi il prozio (massa 1), trizio (massa 2), il deuterio (massa 3).
LEZIONE N°6
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
L’ACQUA NELL’ ALIMENTAZIONE
Esame della solubilità in acqua di sostanze e alimenti
OBIETTIVO: riconoscere quali sostanze sono solubili e quali quelle insolubili
PER SAPERNE DI PIÙ
Nella gran parte delle reazioni chimiche, legate ai processi vitali, avvengono in soluzione. Conosce le proprietà delle reazioni è importante, per comprendere perché alcuni liquidi si mescolano e altri no oppure perché l’acqua non è in grado di sciogliere alcune sostanze.
Facciamo un esempio: l’olio e l’aceto con il quale condiamo le nostre insalate non si mescolano; l’acqua non è in grado di sciogliere le macchie di vernice ma è necessario l’intervento di solventi adatti.
Le soluzioni si distinguono in omogenee, eterogenee e colloidali
Analizzando una bibita gassata, noteremo che i suoi componenti, zucchero, anidride carbonica e aromi, sono distribuiti nella soluzione in modo uniforme. Questo tipo di soluzione è definita omogenea.
Se in acqua immergiamo la sabbia e agitiamo ritroveremo, sempre la sabbia nel fondo e tale soluzione è definita soluzione eterogenea.
Le soluzioni colloidali sono apparentemente simili alle soluzioni omogenee perché si presentano trasparenti ma in realtà rappresentano una via di mezzo tra la soluzione omogenea e quella eterogenea. Le particelle colloidali sono più grandi dei singoli atomi, ioni o molecole delle soluzioni, ma sono più piccole delle particelle delle sospensioni tali da poter essere viste solo al microscopio e che tendono a precipitare quando la sospensione è lasciata a riposo. I liquidi colloidali più noti sono il latte e il sangue.
In una soluzione omogenea distinguiamo due componenti il solvente, presente in maggiore quantità, e il soluto presente in minore quantità.
Quando tutte le particelle di soluto si diffondono fra le molecole del solvente, si ottiene una soluzione non satura. Se in tale soluzione aggiungo un’altra quantità di soluto l’eccesso, si deposita sul fondo ottenendo una soluzione satura.
Le soluzioni che dimostrano una completa solubilità sono caratterizzate da componenti con caratteristiche simili.
La capacità di un composto di sciogliersi in acqua dipende dalla capacità delle molecole di attrarsi o respingersi secondo la loro polarità§.
A volte, solvente-soluto formano una soluzione, qualsiasi sia la loro proporzione, in questo caso sono definiti miscibili.
Quando i componenti della soluzione hanno la stessa dimensione e polarità, oppure hanno la stessa dimensione e non hanno polarità, si dicono miscibili in tutte le proporzioni.
Quando i componenti della soluzione hanno polarità diverse mostrano un limite alla solubilità e sono detti parzialmente miscibili§
Quando i componenti, della soluzione, sono formati da uno polare e l’altro non polare la soluzione si dicono immiscibili §.
Nell’esercitazione, che ci accingiamo ad operare, si vedrà come i composti inorganici sono più solubili degli organici.
I composti inorganici formano con l’acqua ioni idrati oppure formano legami con ponte a idrogeno. I composti organici, invece, sono poco solubili e si ha una solubilità solo se la natura polare del loro gruppo rende possibile legame dipolo-dipolo.
ESERCITAZIONE
MATERIALI
SOSTANZE CHIMICHE (inorganiche e organiche)
ATTENZIONE !!! Contare le gocce con accurata precisione.
Versare 25 gocce di acqua nelle provette contrassegnate dal n° 1 al n°5.
Tenendo conto che nelle provette n° 1 e n°2 vi sono composti inorganici, mentre nelle provette dal n°3 al n°5 vi sono composti organici, valuta il grado di solubilità attraverso la limpidezza del miscuglio. Ricorda che la torbidità e la separazione di due fasi indica l’insolubilità.
In conformità a quanto detto, osserva bene le soluzioni nelle provette e trascrivi nella griglia, sotto indicata, il grado di solubilità del miscuglio (esempio: solubile - insolubile - parzialmente solubile).
N° PROVETTA |
MISCUGLI |
GRADO DI SOLUBILITÀ’ |
1 |
cloruro di potassio + acqua |
|
2 |
bicarbonato di sodio + acqua |
|
3 |
fruttosio + acqua |
|
4 |
amido + acqua |
|
5 |
alcool etilico + acqua |
|
6 |
olio + acqua |
|
7 |
olio + alcool etilico |
|
LEZIONE N°7
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
L’ACQUA NELL’ALIMENTAZIONE
Separazione dell’acqua da un vegetale e suo riconoscimento
PER SAPERNE DI PIÙ
Tutti gli organismi viventi contengono acqua, che di regola rappresentano il loro costituente più abbondante.
Negli animali e nelle piante, in generale, il contenuto totale d’acqua varia, entro limiti compresi, tra la metà e il 9/10 del peso dell’intero organismo.
Nei vegetali superiori il 75-90% del peso totale è costituito d’acqua, presente in maggiore quantità nella foglia (60-80%) che nei rami (5-10%) e più abbondante durante i fenomeni di germinazione.
L’acqua che l’organismo perde attraverso il sudore l’urina, la respirazione è reintegrata attraverso gli alimenti. La frutta e la verdura fresca contengono molta acqua, infatti, quando si mangia l’insalata è come se si bevesse un sorso d’acqua perché ne contiene circa il 90%. Vediamo nella seguente tabella le percentuali d’acqua nei diversi alimenti:
Alimento |
percentuale d’acqua |
latte intero |
87% |
prosciutto |
13% |
verdura fresca |
90% |
frutta fresca |
85% |
uova |
74% |
pane bianco |
35% |
In natura l’acqua si trova presente nei tre stati, costituendo un ciclo ininterrotto. Assistiamo, infatti, ad una continua trasformazione dell’acqua dallo stato liquido (mare, fiumi, laghi) a quello di vapore (umidità atmosferica, nuvole) e poi nuovamente a quello di liquido (pioggia) o solido (neve, grandine) che riporta a terra l’acqua, salita come vapore nell’atmosfera, per effetto del riscaldamento solare.
L’acqua che penetra nel terreno viene in parte trattenuta dal terreno stesso, in parte assorbita dalle piante.
La presenza dell’acqua nei vegetali rende, questi ultimi, facile preda di microrganismi perciò si ricorre comunemente ai sistemi di conservazione che non alterino le caratteristiche chimico-fisiche e le proprietà biologiche.
Uno dei metodi più diffusi, per la conservazione dei vegetali, è la liofilizzazione.
La liofilizzazione
Tale metodo si basa sulla proprietà dell’acqua di passare dallo stato solido allo stato gassoso.
In ambiente rarefatto a temperature minori di 0°C (Sublimazione), il procedimento consiste essenzialmente in due fasi: congelamento ed essiccazione.
La liofilizzazione permette di disidratare delle sostanze mantenendo inalterate le caratteristiche chimico-fisiche e le proprietà biologiche.
ESERCITAZIONE
MATERIALI
ALIMENTI
Grammi di:
Per misurare la quantità d'acqua presente in un vegetale si può procedere nei due modi seguenti:
1) registrare il peso prima e dopo un procedimento d'essiccazione
2) irradiare una quantità di vegetale con una fonte di calore generata da una lampadina da 25W
PROCEDIMENTO N° 1
Procuratevi una quantità equivalente di alimenti, nel modo in cui è indicato alla 1a pesata nella tabella sottostante.
Sottoponete ogni alimento ad una temperatura di 100° per un tempo di 15’ in un fornetto.
Trascorso il tempo prestabilito, registrare il peso degli alimenti nella colonna che indica la 2a pesata e calcolarne la differenza.
Alimento |
1a pesata (prima della cottura)
|
2a pesata (dopo la cottura) |
Diminuzione di peso (perdita di acqua) |
Mele |
400 g. |
|
|
Lattuga fresca |
400 g. |
|
|
Patate |
400 g. |
|
|
Fagioli freschi |
400 g. |
|
|
Cosa rappresenta la differenza peso?
In quale alimento si è registrata la minore differenza di Peso?
In quale alimento si è registrata la maggiore differenza di peso?
PROCEDIMENTO N° 2
Raccogliere una quantità di foglie e registrare il peso nella tabella sottostante.
Fissate, con un morsetto, un imbuto ad un’asta metallica e mettete sotto di esso un bicchiere graduato o un vasetto di marmellata.
Ponete nel recipiente le foglie e illuminatele con una lampada da 25W.
Osservate cosa succede durante l’irraggiamento e registrare, nel quaderno delle scienze, le vostre osservazioni.
Dopo un certo tempo misurate il liquido raccolto nel bicchiere.
Ripetete tale procedimento con diversi tipi di foglie e annotate le differenze.
Quantità di foglie |
Quantità d'acqua raccolta in c.c. |
Mele |
|
Lattuga fresca |
|
Patate |
|
Fagioli freschi |
|
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
L’ACQUA NELL’ ALIMENTAZIONE
Individuazione di alcuni ioni presenti nelle acque (saggi alla fiamma)
OBIETTIVO: rilevare i sali minerali presenti negli alimenti in base alla colorazione che la fiamma assume
L’acqua per il suo elevato potere solvente è il costituente fondamentale delle soluzioni acquose negli ambiente naturali.
I soluti contenuti in esse sono presenti in forma di ioni, derivanti dalla solubilizzazione di alcuni minerali contenuti nelle rocce e trasportati in superficie.
Sia le acque superficiali che sotterranee continuano la loro azione di trasporto degli ioni che, in condizioni idonee, rendono possibile la ricristallizzazione dei minerali.
In quanto soluzioni, le acque naturali presentano proprietà colligative3.
Le particelle di soluto possono, fisicamente, alterare le proprietà colligative delle soluzioni indipendentemente dal tipo di soluto.
Le proprietà colligative sono sfruttate per molti scopi pratici ad esempio:
il glicole etilenico è un liquido che si usa come antigelo per proteggere i motori delle automobili, raffreddati ad acqua, dal congelamento abbassando il punto di congelamento del liquido refrigerante e innalzando il punto di ebollizione della soluzione sottraendo il calore al motore in modo più efficace.
Un altro esempio che sfrutta tali proprietà è cospargere il sale sulle strade innevate o ghiacciate per renderle transitabili e più sicure per gli automobilisti.
Quando il sale si mescola con la neve, si scioglie e forma una soluzione di acqua e sale. Il punto di congelamento di questa soluzione è più basso di quello dell’acqua pura e quindi la neve si scioglie. Se invece del sale fosse stato usato un altro soluto la neve, si scioglieva comunque perché la variazione della temperatura di congelamento non dipende dal tipo di soluto ma dalla concentrazione delle particelle di soluto all’interno della soluzione.
Come abbiamo detto, a pagina 4, l’acqua che penetra nel terreno viene in parte trattenuta dal terreno stesso, in parte assorbita dalle piante e l’uomo assume gli ioni sia attraverso l’acqua e sia attraverso gli alimenti di origine vegetale e animale.
Di alcuni ioni non se ne conosce la funzione, di altri è riconosciuta la tossicità se sono presenti in determinate quantità, di altri ancora, biologicamente importanti, si conoscono le principali funzioni.
Le acque utilizzate dall’uomo per uso alimentare sono quelle potabili.
L’acqua è definita potabile quando è limpida, insapore, inodore, incolore e innocua cioè quando è priva di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l’uomo.
Con il D.P.R. 24/5/1988 n°236, in attuazione della direttiva C.E.E. n° 80/778, sono state stabilite le caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo umano, ad eccezione delle acque minerali che per la loro caratteristica sono soggette ad una normativa specifica e sono adoperate per le proprietà terapeutiche (diuretiche, lassative, antibatteriche).
Le acque potabili devono soddisfare a precisi requisiti organolettici, fisici, chimici e microbiologici, stabiliti dal decreto e sono:
temperatura tra 12°C e 25°C
pH tra 6,5 e 8,5
durezzaª tra 15°F e 50°F
Analizziamo ora la presenza, nell’acqua potabile, degli ioni consentiti e non:
Analizziamo adesso l’aspetto batteriologico dell’acqua:
I coliformi fecali1 e streptococchi fecali2 la loro presenza non è ammessa
I metalli pesanti (mercurio, piombo e cromo) presenti nelle acque sotto forma di composti inorganici rappresentano un pericolo nella catena alimentare perché li ritroviamo negli alimenti (pesce, latte, carne, verdura ecc.). La pericolosità è dovuta al fatto che, tali metalli, reagiscono con il gruppo SH degli enzimi cellulari e di altre proteine provocando gravi danni metabolici e strutturali alle cellule.
ESERCITAZIONE
MATERIALI
SOSTANZE CHIMICHE
CAMPIONI ALIMENTARI
Castagna, banana, succo di frutta, acqua di fontana
ATTENZIONE!!! NON TOCCARE MAI IL FILO DI PLATINO CON LE MANI
Ogni operazione deve essere eseguita con accuratezza ed eseguite nell’ordine.
SOSTANZE ALIMENTARI |
COLORE ALLA FIAMMA |
Castagna |
|
banana |
|
Succo di frutta |
|
Acqua di fontana |
|
|
|
ELEMENTI CHIMICI |
|
Sodio |
|
Potassio |
|
Osservando i colori nella tabella tra quelli risultanti dagli elementi e quelli risultanti dalle sostanze alimentari trova analogie e annotale nelle righe sottostanti.
LEZIONE N°9
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
Saggi di solubilità - Saggio con il Sudan IV
OBIETTIVO: verificare l’insolubilità in acqua e la solubilità in un solvente apolare (Sudan IV)
PER SAPERNE DI PIÙ
Con il nome di lipidi si indicano numerosi composti organici che pur avendo una costituzione chimica e proprietà biologica diversa hanno in comune alcune caratteristiche:
Insolubilità in acqua
I lipidi sono sostanze di origine sia animale e sia vegetale quelli biologicamente importanti sono:
I lipidi si classificano in:
Dal punto di vista chimico i grassi sono il prodotto della reazione fra un alcool (glicerina) e un acido grasso (acido carbossilico con un numero di atomi di carbonio superiore a 12).
Secondo il numero di molecole d'acido grasso distinguiamo:
I trigliceridi si distinguono in:
La molecola d'acido grasso è caratterizzata dal gruppo -COOH legata ad una catena di carbonio costituendo acidi grassi del tipo:
I grassi sono una miscela d'acidi grassi saturi e insaturi.
Se prevalgono gli acidi grassi saturi il composto si presenta in forma solida ed è chiamato grasso (es. Strutto, lardo).
Se prevalgono gli acidi grassi insaturi il composto si presenta in forma liquida ed è chiamato olio.
Gli alimenti contengono tutti e tre questi acidi grassi (saturo, insaturo e poli-insaturi), in combinazione diverse secondo la loro natura.
Le carni, per esempio, come tutte le sostanze d'origine animale, sono ricche di grassi saturi, i vegetali di grassi insaturi.
ESERCITAZIONE
MATERIALI
CAMPIONI ALIMENTARI
SOSTANZE CHIMICHE
PROCEDIMENTO N° 1 “SAGGI DI SOLUBILITÀ”
ATTENZIONE!!!! Eseguite le operazione nell’ordine dato e con assoluta precisione nelle dosi indicate.
Avete 3 provette contrassegnate con una etichettatura da 1 a 3.
Nella provetta n°1 vi sono 5 mL di isopropanolo
Nella provetta n°2 ci sono 5 mL di acqua distillata
Nella provetta n°2 ci sono 5 mL di acqua distillata
Osservare il miscuglio ottenuto nelle singole provette e indicate, nella tabella, in quale provetta si verifica la solubilità e in quale si verifica la non solubilità utilizzando i simboli:
S (solubile)
NS (non solubile
PROVETTE |
SOLVENTE + SOLUTO |
S / NS |
ISOPROPANOLO + OLIO |
|
|
ACQUA DISTILLATA + OLIO |
|
|
ACQUA DISTILLATA + ISOPROPANOLO |
|
Quesiti
In quale provetta si è verificato un miscuglio omogeneo? ....................................
In quale provetta si è verificato un miscuglio eterogeneo? ....................................
Sai giustificare l’insolubilità del miscuglio olio-acqua tenendo conto della natura dei legami delle molecole dell’acqua e quelle dei trigliceridi?
PROCEDIMENTO N° 2 SAGGIO CON SUDAN IV
ATTENZIONE!!!! Eseguite le operazione nell’ordine dato e con assoluta precisione nelle dosi indicate.
Il Sudan IV è un colorante non polare1 solubile che, a contatto con sostanze non polari, forma goccioline rosse.
Avete a disposizione 2 provette contrassegnate con il n°1 e il n°2
Osservare il miscuglio ottenuto nelle singole provette e indicare, nella tabella, in quale provetta si verifica la solubilità e in quale si verifica la non solubilità utilizzando i simboli:
S (solubile)
NS (non solubile
PROVETTE |
SOLVENTE + SOLUTO |
S/NS |
ACQUA DISTILLATA + OLIO + Sudan IV |
|
|
ACQUA DISTILLATA + SUGNA + Sudan IV |
|
APPROFONDIMENTO
Avete a disposizione:
Provate a smacchiare i pezzi di stoffa, con le sostanze a disposizione e descrivete il comportamento dei solventi inserendo, nella tabella, il potere solvente utilizzando il simbolo (+).
Esempio se non s'ottiene alcun risultato indicate con (0), se s'ottiene un risultato scadente indicare con (+) e man mano, che il solvente è più efficace, aggiungete il numero di crocette fino ad un massimo di 3 crocette.
PEZZETTI DI STOFFA |
SOLVENTE |
POTERE SOLVENTE |
TRIELINA |
|
|
ACQUA |
|
|
ALCOOL |
|
|
BENZINA |
|
Quesiti
Nell’esperienza con il Sudan IV avete ottenuto delle goccioline rosse in superficie, tenendo conto della caratteristica molecolare sia del Sudan IV e sia dei trigliceridi spiega perché le goccioline galleggiano.
§ Le molecole che hanno legami con differenze di elettronegatività, si dicono polari.
Esempio: la molecola HCl (acido cloridrico) ha l’atomo d’idrogeno con elettronegatività 2,1 mentre l’atomo di cloro
ha elettronegatività 3 quindi esiste una differenza di 0,9 e gli elettroni non sono condivisi in misura uguale per questo
l’idrogeno assume una carica positiva e il cloro una carica negativa ed insieme costituiscono una molecola
dipolare. Le molecole che hanno legami con la medesima elettronegatività, si dicono non polari.
§ Esempio di soluzione parzialmente miscibile: acqua + benzina. Quando i due componenti, benzina e acqua hanno
raggiunto il limite di solubilità un’ulteriore quantità di liquido non entrerà in soluzione e si formerà uno strato
distinto
§ Esempio di soluzioni immiscibili: l’olio e l’acqua non si sciolgono l’uno nell’altro perché le molecole dell’olio non
sono polari e non si disperdono tra le particelle polari dell’acqua formando due strati distinti.
3 le proprietà colligative sono: la pressione osmotica e la temperatura di ebollizione e di congelamento
ª La durezza delle acque è espressa in gradi francesi °F che indicano la quantità in grammi di
CaCO3 (carbonato di calcio) contenuta in 100 litri di acqua ossia 10 mg di CaCO3 in un litro di acqua.
°F (grado Fahrenheit) corrisponde all’intervallo tra il ghiaccio fondente e l’acqua bollente diviso in 180 parti e non
in 100 parti come nella scala centigrada o Celsius.
CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE SECONDO LA DUREZZA |
|
GRADI FRANCESI |
TIPO |
0 ¸ 7 |
dolcissime |
7 ¸ 15 |
dolci |
15 ¸ 22 |
dure |
22 ¸ 35 |
molto dure |
> 35 |
durissime |
1 I coliformi fecali hanno forma di bacilli ed hanno un ruolo patogeno per l’organismo. Nell’uomo provocano
infezioni all’intestino e in alcuni casi si localizzano nelle vie urinarie o genitali o nelle vie biliari e in casi gravi si
localizzano nel sistema nervoso provocando meningiti.
2 Gli streptococchi fecali sono microrganismi a forma sferica (cocchi), al microscopio appaiono come una
catena. Sono generalmente saprofiti con capacità virulenti dando luogo ad infezioni di vario tipo.
§La fabbricazione del sapone è un processo antico. Quando, al tempo di Giulio Cesare, bollivano il grasso di capra con la potassa, ottenuta dalla cenere dei fuochi a legna, eseguivano la stessa reazione chimica che ora i moderni fabbricanti di sapone applicano su larga scala: l’idrolisi dei trigliceridi i cui prodotti la glicerina e i sali degli acidi carbossilici propriamente detto sapone. La composizione e il metodo di lavorazione possono variare, infatti, si prepara con l’olio di oliva si ottiene il sapone di Marsiglia, se si usa il sale di potassio si ottiene il sapone molle.
1 Le molecole che hanno legami con la medesima elettronegatività si dicono non polari.
LEZIONE N°10
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
Saggi di solubilità - Saggio con il Sudan IV
PER SAPERNE DI PIÙ
Un po’ di storia
Fino agli anni “30” le sostanze grasse erano considerate solo fonte d'energia.
Negli anni “50” i grassi del corpo umano erano solo conseguenza del tipo di alimentazione.
Per il resto i grassi erano considerati sostanze immutabili. Si credeva che non esistesse alcuna relazione tra la qualità del cibo e le sostanze grasse che ricoprivano tutti gli organi del corpo. Solo negli ultimi decenni si è scoperto che i lipidi, secondo il tipo di grasso che s'assume, modificano la composizione delle cellule, persino a livello cerebrale.
Ruoli fondamentali dei lipidi
I GRASSI NELLA DIETA
Una dieta ricca di grassi può provocare:
Una dieta povera di grassi può provocare:
I pericoli delle alterazione dei grassi
I grassi s'alterano a contatto con l’aria e con il calore subendo trasformazioni secondo il tipo di grasso. Si possono verificare due fenomeni:
ESERCITAZIONE
MATERIALI
CAMPIONI ALIMENTARI (in ogni bicchierino c’è un alimento ed è contrassegnato da un numero)
n°1 noce, n° 2 formaggio, n° 3 patata, n°4 panna per dolci, n°5 latte scremato
SOSTANZE CHIMICHE
PROCEDIMENTO N° 1 “SAGGI DI SOLUBILITÀ”
ATTENZIONE!!!! Eseguite le operazione nell’ordine dato e con assoluta precisione
PROVETTE |
SOSTANZE ALIMENTARI |
SI/NO |
NOCE |
|
|
FORMAGGIO |
|
|
PATATA |
|
PROCEDIMENTO N°2 ATTIVITÀ OPERATIVA DIMOSTRATIVA
“SAGGIO CON SUDAN IV”
ATTENZIONE!!!! Eseguite le operazione nell’ordine dato e con assoluta precisione
PROVETTE |
|
S I/ NO |
NOCE |
|
|
FORMAGGIO |
|
|
PATATA |
|
|
PANNA DA MONTARE |
|
|
LATTE SCREMATO |
|
Osservando i risultati della tabella giustifica i comportamenti degli alimenti.
FORMAGGIO
PATATA
PANNA DA MONTARE
LATTE SCREMATO
QUESITI
Il colesterolo è un grasso buono |
V |
F |
|
LDL è un grasso cattivo |
V |
F |
|
HDL è un grasso cattivo |
V |
F |
|
HDL provoca l’arteriosclerosi |
V |
F |
|
LDL non provoca l’arteriosclerosi |
V |
F |
|
DL non provoca l’arteriosclerosi |
V |
F |
|
L’olio d’oliva ha un basso punto di fumo |
V |
F |
|
Il burro ha un basso punto di fumo |
V |
F |
|
Il grasso con un punto di fumo alto può essere fritto |
V |
F |
|
Il grasso con un punto di fumo alto non può essere fritto |
V |
F |
|
L’olio di semi è buono per friggere |
V |
F |
|
L’olio di arachide è buono per friggere |
V |
F |
|
L’olio di oliva è buono per friggere |
V |
F |
|
Il calore danneggia gli acidi grassi polinsaturi |
V |
F |
|
La dieta ricca di grassi è idonea per coloro che hanno un tasso di colesterolo elevato |
V |
F |
|
Una dieta priva di grassi è adatta ai bambini |
V |
F |
|
Una dieta priva di grassi è adatta agli anziani |
V |
F |
|
Il buio danneggia i grassi rompendo i legami dando cattivo odore |
V |
F |
|
L’acido linoleico è fabbricato dall’organismo |
V |
F |
|
I lipidi sono in grado di sciogliere le vitamine |
V |
F |
LEZIONE N°11
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
RICONOSCIMENTO DEI CARBOIDRATI NEGLI ALIMENTI
Saggio si riconoscimento dell’amido
Saggio con il Benedict
PER SAPERNE DI PIÙ
Chi produce i carboidrati?
I carboidrati o glucidi o propriamente detti zuccheri forniscono, a parità di massa, meno energia dei grassi perché prodotti direttamente dalla fotosintesi clorofilliana.
I carboidrati, anche se forniscono minore energia, hanno la capacità di scindersi nell’organismo in glucosio o zucchero semplice con processi rapidi rispetto ai lipidi che, pur fornendo maggiore energia, s'assimilano lentamente. Questa è la motivazione per la quale gli atleti assumono alimenti a base di carboidrati, prima di un’attività ad esempio la corsa, in quanto devono sviluppare uno sforzo notevole in pochi secondi. Il potere energetico di un alimento si misura in calorie (vedi pagina 12).
I carboidrati sono fondamentali nella catena alimentare perché sono prodotti dalle piante a partire dall’anidride carbonica, sono utilizzate dagli animali erbivori come fonte d'energia per produrre lipidi e proteine, poi utilizzate dai carnivori.
La chimica dei carboidrati
Secondo la composizione della molecola i carboidrati si suddividono in:
1 MONOSACCARIDI |
DISACCARIDI |
POLISACCARIDI |
glucosio fruttosio |
saccarosio = glucosio + fruttosio maltosio = a glucosio + b galattosio lattosio = 2 a glucosio (due strutture ad anello) |
cellulosa amido glicogeno |
I MONOSACCARIDI sono i carboidrati più semplici
Uno dei monosaccaridi più importanti è il glucosio o zucchero semplice C6H12O6 ed è il costituente fondamentale del miele.
Altro monosaccaride è il fruttosio C6H12O6 esso presenta la stessa formula del glucosio ma ha una diversa formula di struttura ed è responsabile del sapore dolce della frutta matura e di alcune verdure.
I DISACCARIDI sono carboidrati composti da due monosaccaridi a questi appartengono:
I POLISSACARIDI1 sono carboidrati costituiti da molecole di glucosio unite in grandi catene.
La cellulosa si trova nelle pareti delle cellule e costituisce la struttura delle piante legnose.
L’amido è la forma nella quale le piante immagazzinano il glucosio formato durante la fotosintesi.
Il glicogeno si trova solo nelle cellule animali. Nell’organismo si trova nel fegato e nei muscoli.
Il Glucosio è prodotto dalle piante attraverso la sintesi clorofilliana2. L’energia necessaria per tale processo è fornita dalla luce del sole.
(1) 6 CO2 + 6 H2O + luce del sole e clorofilla ----®C6H12O6 + 6O2
Anidride Acqua Glucosio Ossigeno
carbonica
Per ottenere i prodotti di questa reazione Glucosio e Ossigeno la pianta ha bisogno di:
Anidride carbonica che viene fornita dall’aria e penetra attraverso le aperture superficiali (stomi) che si trovano nella pagina inferiore.
Acqua che viene assorbita dalle radici.
Luce che viene fornita dal sole
Le piante utilizzano il glucosio per fabbricare altri carboidrati (come ad es. l’amido), gli amminoacidi, le proteine, i grassi, le vitamine; cioè tutte le altre sostanze necessarie per l’accrescimento e le attività cellulari.
Il glucosio prodotto dalla fotosintesi viene utilizzato o dalla stessa cellula che l’ha prodotta o da una cellula animale (quando l’animale mangia l’erba). In questo processo il glucosio ha bisogno di energia e subisce una trasformazione dando luogo alla respirazione cellulare.
La reazione che avviene è inversa alla reazione (1)
(2) C6H12O6 + 6O2 -----------® 6 CO2 + 6 H2O + energia vitale1
Glucosio Ossigeno Anidride carbonica Acqua + energia vitale
Il glucosio e il fruttosio si trovano in natura sia con una struttura a catena lineare sia con una struttura ad anello. Quest’ultima struttura rende la molecola più stabile nelle soluzioni acquose dove si presenta in ambe le due forme chiamate anomero a e anomero b.
Il riconoscimento dei monosaccaridi è possibile attraverso il reattivo di Benedict (Cu+2) che riducendosi da Cu+2 a Cu+1da una caratteristica colorazione blu
I carboidrati che riducono i reattivi come quello di Benedict Cu+2, che useremo nel nostro esperimento, sono noti come zuccheri riducenti.
Tutti i monosaccaridi e gran parte dei disaccaridi sono zuccheri riducenti; fa eccezione il saccarosio (il comune zucchero da tavola) che è riducente solo dopo la sua scissione.
ESERCITAZIONE
MATERIALI
SOSTANZE CHIMICHE
SOLUZIONI ALIMENTARI
PROCEDIMENTO N° 1 “Saggio si riconoscimento dell’amido”
Avete a disposizione 5 bicchierini con i 5 campioni (elencati nel materiale) e cinque siringhe contrassegnate dai numeri da 1 a 5.
ATTENZIONE !!!!! ESEGUITE LE OPERAZIONI CON LA MASSIMA PRECISIONE
SOLUZIONI |
COLORAZIONE
|
Soluzione di amido + Tintura di iodio |
|
Soluzione di saccarosio + Tintura di iodio |
|
Soluzione di fructosan + Tintura di iodio |
|
Soluzione di ammoniaca + Tintura di iodio |
|
Soluzione di nitrato d’argento + Tintura di iodio |
|
PROCEDIMENTO N° 2 SAGGIO DI BENEDICT
Avete a disposizione 5 bicchierini con i 5 campioni (elencati nel materiale) e cinque siringhe contrassegnate dai numeri da 1 a 5.
ATTENZIONE !!!!! ESEGUITE LE OPERAZIONI CON LA MASSIMA PRECISIONE
SOLUZIONI |
COLORAZIONE
|
Soluzione di amido + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di saccarosio + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di fructosan + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di ammoniaca + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di nitrato d’argento + reattivo di Benedict |
|
6. Riscaldare le provette nel bagnomaria per 3 minuti
7. Osservare se vi sono stati cambiamenti di colore registrandoli nella tabella sottostante
SOLUZIONI |
COLORAZIONE dopo il riscaldamento
|
Soluzione di amido + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di saccarosio + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di fructosan + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di ammoniaca + reattivo di Benedict |
|
Soluzione di nitrato d’argento + reattivo di Benedict |
|
LEZIONE N°12
ESAMI DI LABORATORIO PER LA RICERCA E SAGGI DI RICONOSCIMENTO DEI PRINCIPI ALIMENTARI:
RICERCA DEI CARBOIDRATI NEGLI ALIMENTI
PER SAPERNE DI PIÙ
Chi produce i carboidrati?
I carboidrati o glucidi o propriamente detti zuccheri forniscono, a parità di massa, meno energia dei grassi perché prodotti direttamente dalla fotosintesi clorofilliana.
I carboidrati, anche se forniscono minore energia, hanno la capacità di scindersi nell’organismo in glucosio o zucchero semplice con processi rapidi rispetto ai lipidi che, pur fornendo maggiore energia, s'assimilano lentamente. Ecco perché gli atleti assumono alimenti a base di carboidrati, prima di un’attività ad esempio la corsa, in quanto devono sviluppare uno sforzo notevole in pochi secondi. Il potere energetico di un alimento si misura in calorie (vedi pagina 12).
I carboidrati sono alla base della catena alimentare perché sono prodotti dalle piante a partire dall’anidride carbonica, sono utilizzate dagli animali erbivori come fonte d'energia per produrre lipidi e proteine, poi utilizzate dai carnivori. Non tutti i glucidi liberano energia, uno di questi è la cellulosa. La cellulosa non può essere digerita dall’apparato digerente, sia dell’uomo e sia di tutti gli animali, perché non produce l’enzima per la sua digestione.
ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEI CARBOIDRATI
I monosaccaridi ed i disaccaridi si distinguono per le seguenti caratteristiche:
I polisaccaridi si distinguono per le seguenti caratteristiche:
Non vi sono solo carboidrati naturali ma anche sintetici cioè i dolcificanti e i più diffusi sono:
Aspartame e Saccarina.
L’ASPARTAME ha un potere dolcificante di circa 200 volte maggiore di quello del saccarosio e un uguale potere calorico. Non può essere utilizzato né per bevande a lunga conservazione e né per cibi cotti perché è instabile in acqua e al calore. Se ingerito in quantità modiche non presenta controindicazioni, in caso contrario sembra che dia origine a sostanze tossiche per l’embrione per questo è sconsigliato per le donne in gravidanza. Il Comitato Mondiale della Sanità ha stabilito una dose giornaliera di 0-40 mg per Kg di peso corporeo mentre il Comitato scientifico per l’alimentazione della CEE ha ridotto tale quantità a 10 mg.
La SACCARINA ha un potere dolcificante di circa 400 volte maggiore di quello del saccarosio e un potere calorico nullo. Non viene metabolizzata dall’organismo ma si accumula in organi irrorati dal sangue (fegato, rene, polmoni) e nella vescica. Il suo gusto amaro e l’odore sgradevole che sviluppa con il calore non è la rendono adatta nella preparazione dei dolci.
Il Comitato Mondiale della Sanità ha stabilito una dose giornaliera di 2,5 mg per Kg di peso
corporeo.
La saccarina è un componente del Fructosan insieme con il fruttosio, zucchero presente nella frutta e nel miele. Il Fructosan ha un potere dolcificante circa una volta e mezza più elevato del saccarosio e può essere impiegato nella preparazione dei dolci cotti; può essere assunto anche dai diabetici.
MATERIALI
|
SOSTANZE CHIMICHE
|
|
|
CAMPIONI ALIMENTARI (in ogni bicchierino di plastica, numerato, c’è una campione)
PROCEDIMENTO N° 1 “RICERCA DELL’AMIDO”
ATTENZIONE !!!!! ESEGUITE LE OPERAZIONI CON LA MASSIMA PRECISIONE
|
SOLUZIONI |
COLORAZIONE
|
Bollitura di riso + Tintura di iodio |
|
|
Soluzione di Fructosan + Tintura di iodio |
|
|
Soluzione di Aspartame + Tintura di iodio |
|
|
Latte + Tintura di iodio |
|
PROCEDIMENTO N° 2 “RICERCA DI ZUCCHERI RIDUCENTI”
Avete a disposizione i campioni alimentari contrassegnati da 5 a 8 già pesati (2g)
|
SOLUZIONI |
COLORAZIONE
|
Bollitura di riso + reattivo di Benedict |
|
|
Soluzione di Fructosan + reattivo di Benedict |
|
|
Soluzione di Aspartame + reattivo di Benedict |
|
|
Latte + reattivo di Benedict |
|
|
Cracker |
|
|
Cipolla |
|
|
Riso crudo |
|
|
Soia |
|
7. Riscaldare le 8 provette nel bagnomaria per 3 minuti
|
SOLUZIONI |
COLORAZIONE dopo il riscaldamento |
Bollitura di riso + reattivo di Benedict |
|
|
Soluzione di Fructosan + reattivo di Benedict |
|
|
Soluzione di Aspartame + reattivo di Benedict |
|
|
Latte + reattivo di Benedict |
|
|
Cracker |
|
|
Cipolla |
|
|
Riso crudo |
|
|
Soia |
|
1 Il colesterolo è un grasso presente normalmente nel sangue e si distingue in:
Ogni persona deve conoscere necessariamente il valore del colesterolo (HDL) quello (LDL) e il valore totale.
1 La terminologia dei tre tipi di Carboidrati è la seguente
MONOSACCARIDE ® MONO = uno SACCARIDE = zucchero
DISACCARIDE ® DUE Monosaccaridi
POLISACCARIDE ® MOLTI MONOSACCARIDI formando catene complesse (cellulosa e amido)
1 Gli enzimi responsabili della digestione sono in grado di digerire il glucosio presente nell’amido e non quello
della digestione
2 La fotosintesi o sintesi clorofilliana è il punto di partenza per la formazione di tutte le altre sostanze
organiche necessarie alle piante
.
1 l’energia vitale è l’energia che ogni organismo utilizza per tutte le proprie funzioni vitali.
L’energia necessaria per tale reazione è di 673 Kcal
Fonte: http://www.profpatriziasannino.it/lezioni/LEZIONI%20CHIMICA.DOC
Sito web da visitare: http://www.profpatriziasannino.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve