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VOLUMETRIA
Vengono definite analisi volumetriche quelle analisi in cui la quantità di analita viene determinata mediante una misura del volume di una soluzione a concentrazione esattamente nota (soluzione standard) necessario per reagire in maniera completa con l’analita.
La soluzione a concentrazione nota viene detta soluzione standard.
Attrezzatura per la volumetria:
buretta = è un tubo di vetro graduato munito di rubinetto con capacità compresa tra i 5 ed i 100 mL; la precisione della misura è circa dello 0,2%; serve a dispensare un qualsiasi volume di soluzione entro i limiti della sua capacità. Serve ad effettuare le titolazioni.
pipetta tarata = è un tubo di vetro con un’ampolla centrale ed una tacca di riferimento; serve a trasferire volumi esattamente noti corrispondenti alla sua capacità; da 0,5 a 100 mL. Precisione dello 0,2%.
matraccio tarato = serve a contenere uno specifico volume se riempiti fino alla tacca di riferimento. Capacità da 5mL a 5 L. Precisione dell’ordine dello 0,2%.
Definizioni
Si può affermare che al termine della titolazione, il neq di reattivo (soluzione standard) è = al neq di analita
neqR = neqA
il punto d’eqivalenza è teorico e non può essere determinato sperimentalmente; ciò che può essere determinato è il
La differenza tra il volume impiegato (e quindi gli equivalenti impiegati) per la determinazione del punto finale ed il punto d’equivalenza determina l’errore di titolazione
Errore di titolazione = Vpf - Vpe
Classificazione dei metodi di analisi
La reazione chimica tra reagente ed analita deve essere:
Soluzioni standard
possono essere preparate:
Standard primari o sostanze madri: composto altamente purificato che serve come materiale di riferimento in tutti i metodi basati sulle titolazioni volumetriche
caratteristiche:
Titolazione di 100 mL di HCl 1N con NaOH 1N.
Fase di pre-equivalenza: [H+] = [HCl]
mL di NaOH aggiunti |
meq di NaOH aggiunti |
meq di HCl rimasti |
Volume totale (mL) |
[HCl]=[H+] meq/mL |
pH |
0 |
0 |
100x1=100 |
100 |
1 |
0 |
50 |
50 |
50 |
150 |
3,33x10-1 |
0,48 |
75 |
75 |
25 |
175 |
1,43x10-1 |
0,83 |
99 |
99 |
1 |
199 |
5,02x10-3 |
2,3 |
99,9 |
99,9 |
0,1 |
199,9 |
5,01x10-4 |
3,3 |
99,95 |
99,95 |
0,05 |
199,95 |
2,5x10-4 |
3,6 |
Con 100 mL di NaOH si ha l’equivalenza (pH = 7)
Fase di post-equivalenza: il pH dipende dall’eccesso di NaOH
mL di NaOH aggiunti |
meq di NaOH aggiunti |
meq di NaOH rimasti |
Volume totale (mL) |
[NaOH]=[OH-] meq/mL |
pOH |
pH |
100,05 |
100,05 |
0,05 |
200,05 |
2,498x10-4 |
3,6 |
10,4 |
100,1 |
100,1 |
0,1 |
200,1 |
5x10-4 |
3,3 |
10,7 |
101 |
101 |
1 |
201 |
4,9x10-3 |
2,3 |
11,7 |
110 |
110 |
10 |
210 |
4,76x10-2 |
1,3 |
12,7 |
Operando in modo analogo si possono ricavare i valori di pH per soluzioni di HCl più diluite (0,1 e 0,01N) titolate con NaOH di eguale concentrazione
mL di NaOH aggiunti |
pH |
||
HCl 1N |
HCl 0,1N |
HCl 0,01N |
|
0 50 75 90 99 99,9 100 (equiv.) 100,1 101 110 200 |
0 0,5 0,8 1,3 2,3 3,3 7 10,7 11,7 12,7 13,5 |
1 1,5 1,8 2,3 3,3 4,3 7 9,7 10,7 11,7 12,5 |
2 2,5 2,8 3,3 4,3 5,3 7 8,7 9,7 10,7 11,5 |
Curve di titolazione relative alle determinazioni succitate e scelta dell’indicatore
Titolazione di un acido debole HA con una base forte MOH
HA + MOH → M+ + A- + H2O
Fase della titolazione |
Specie presenti in soluzione
|
Calcolo pH |
inizio |
AH |
acido debole |
fase di pre-equivalenza |
AH + A- |
soluzione tampone |
equivalenza |
A- |
idrolisi del sale |
fase di post-equivalenza |
A- + OH- |
eccesso di base forte |
Variazioni di pH durante la titolazione di un acido debole con una base forte
Titolazione di 50.00 mL di acido acetico 0,100 e 0,001 N
con NaOH di pari Normalità
Volume di NaOH |
pH |
|
CH3COOH 0,100 N |
CH3COOH 0,001 N |
|
0,00 10,00 25,00 40,00 49,00 49,90 50,00 50,10 51,00 60,00 75,00 |
2,88 4,16 4,76 5,36 6,45 7,46 8,73 10,00 11,00 11,96 12,30 |
3,91 4,30 4,80 5,38 6,46 7,47 7,73 8,09 9,00 9,96 10,30 |
Titolazione di un acido diprotico H2A con una base forte MOH
Fase della titolazione
|
Specie presenti in soluzione |
Calcolo del pH |
Formula |
inizio |
H2A |
acido debole |
|
prima pre-equivalenza
|
H2A e HA- |
prima zona tampone |
|
prima equivalenza |
HA- |
sale acido |
|
seconda pre-equivalenza |
HA- e A2- |
seconda zona tampone
|
|
seconda equivalenza |
A2- |
idrolisi |
|
post-equivalenza
|
A2- e OH- |
base forte in eccesso |
[OH-] |
APPLICAZIONI DELLE TITOLAZIONI DI NEUTRALIZZAZIONE
Le titolazioni di neutrlizzazione trovano applicazione principalmente nella determinazione di analiti di natura acida o basica. Esse potranno anche essere utilizzate per quegli analiti che, pur non essendo essi stessi acidi o basi, possono essere convertiti mediante appropriati trattamenti, in acidi e basi.
Il solvente utilizzato comunemente è l’acqua distillata; essa presenta notevoli vantaggi:
Vstand = Vdeterm[1+cet(Tstand-Tdeterm)]
Tra gli inconvenienti:
(lim. titol. Ka x Ca > 10-8; ® solventi non-acquosi)
Acidimetria
Con il termine acidimetria s’intende la determinazione in alcali di un campione utilizzando una soluzione standard di acido.
HCl, H2SO4, HClO4
Sono tutti acidi forti; anche la seconda dissociazione dell’acido solforico viene considerata forte (1,02 x 10-2).
Le soluzioni sono stabili indefinitamente, quindi non richiedono una ristandardizzazione periodica.
Nessuna di queste sostanze ha le caratteristiche di sostanza madre; soluzioni standard vengono preparate a partire da soluzioni concentrate e successivamente standardizzate con un opportuno standard primario.
Ad esempio:
preparazione di 250 mL di una soluzione di HCl circa 0,1 N a partire da una soluzione di HCl concentrato (titolo 37% m/m; d = 1,186 g/mL)
? volume di soluzione conc. dovrà essere prelevato per essere quindi diluito a 250 mL al fine di ottenere 250 mL di HCl circa 0.1N ?
Calcolo dei meq necessari = N1 × V1 = 250 × 0.1 = 25;
25 = Nconc × Vconc; Nconc = % m/m × d × 10 /PE
Standard primari
Na2CO3 anidro (pKa1 = 6,35; pKa2 = 10,32; pKb1 = 3, 68; pKb2 = 7,65)
eventuali tracce di umidità possono essere eliminate per riscaldamento a 110 °C;
può essere contaminato da tracce di NaHCO3 (per assorbimento della CO2 dalla atmosfera in presenza di umidità) che possono essere eliminate per riscaldamento a 270 °C:
Na2CO3 + H2O + CO2 ⇄ 2 NaHCO3
un riscaldamento a temperature maggiori (700 °C) potrebbe portare alla decomposizione del carbonato a CaO.
Normalmente la reazione è condotta in modo da neutralizzare completamente il carbonato ad acido carbonico (pH = 3,8; indicatore metilarancio 3,1-4,4 R-GA); quindi il PE è PM/2 (105,99/2 = 52,995 ⇒ 53,00). Altro p.e. pH =8,3.
Poiché prima del punto equivalente è presente il tampone HCO3-/H2CO3, il cui pH dipende dalla concentrazione dell’acido e della base (pH = pKa + log cs/ca), allo scopo di migliorare il salto di pH al punto di equivalenza, è opportuno bollire brevemente la soluzione alla comparsa del primo colore (metilarancio o verde bromocresolo –pH= 3,8-5,4 G-B) e completare la titolazione dopo raffreddamento.
Fig. 12-1
Borace Na2B4O7·10H2O
Non è igroscopico; il suo peso equivalente è pari alla metà del peso molecolare (381,372/2 = 190,686)
Na2B4O7·10H2O → 2 Na+ + 2H3BO3 + 2 H2BO3-
2 H2BO3- + 2 H+ ⇄ 2H3BO3
pKa = 9,24 (= pH soluzione tampone); pKb = 4,76
Poiché al punto di equivalenza è presente acido borico, è necessario utilizzare un indicatore che viri in ambiente acido (rosso metile 4,2 -6,3 R-G).
Ossido di mercurio
HgO; è un’ottima sostanza madre che si ottiene pura e secca; in presenza di bromuri o ioduri libera ioni ossidrilici:
HgO + 4 I- → HgI4- + 2 OH-
La base forte che si libera viene quindi titolata con l’acido, utilizzando un qualsiasi indicatore acido-base.
Il peso equivalente è la metà del PM (216,59/2 = 108,30)
TRIS
Tris-(idrossimetil)-aminometano, (HOCH3)3CNH2 è disponibile in commercio in purezza da standard primario. Ha PE 0 PM = 121,1; come indicatore si usa un indicatore che viri in ambiente acido (rosso metile o metilarancio)
Alcalimetria
Nell’alcalimetria si determina mediante una soluzione a titolo noto di base l’acidità contenuta in una soluzione del campione in esame.
Le basi utilizzate sono: NaOH (principalmente), KOH, Ba(OH)2. Nessuna di esse è sostanza madre; devono quindi essere preparate soluzioni a titolo approssimate che verranno successivamente standardizzate.
Preparazione di una soluzione di NaOH a titolo approssimato:
il principale contaminante è costituto dal Na2CO3 che deriva dall’assorbimento della CO2 sia dall’atmosfera che dalla CO2 disciolta nell’acqua distillata, che talvolta è sovrassatura di CO2 (all’equilibrio la [CO2] ≈ 1,5 x 10-5 M, concentrazione trascurabile); allo scopo di eliminare la CO2 in eccesso, è opportuno, prima di un suo impiego in alcalimetria, bollire l’acqua per qualche minuto e farla successivamente raffreddare a temperatura ambiente.
Non si commette errore se la titolazione avrà il punto equivalente in ambiente acido, mentre, se si usa un indicatore che viri in ambiente basico, verrà commesso un errore sistematico negativo (per eccesso!), detto errore da carbonato. Se tuttavia si usa lo stesso indicatore sia per la standardizzazione che per l’analisi, la presenza di questo contaminante non provoca errore.
Esistono essenzialmente tre metodi di preparazione (usare occhiali protettivi):
Le soluzioni di basi sono ragionevolmente stabili finchè vengono protette dal contatto con l’atmosfera. Fig 12-2. La contaminazione che avviene durante le fasi di trasferimento dal recipiente di conservazione alla buretta è generalmente trascurabile. Oltre alla anidride carbonica, le soluzioni di idrossido di sodio reagiscono lentamente con la silice che costituisce il vetro per formare i silicati di sodio, ciò che determina la diminuzione della concentrazione della soluzione di uno 0,1-0,3% alla settimana (saldatura dei tappi a smeriglio)
⇒ bottiglie in politene
Sostanze madri in alcalimetria
Applicazioni di acidimetria/alcalimetria
Determinazione di Na2CO3:
primo punto d’equivalenza: pH = (pKa1 + Ka2)/2 = 8,34 (indicatore Fenolftaleina 8,3-10,0 incol-V)
secondo punto d’equivalenza (pH = 3,8; indicatore metilarancio 3,1-4,4 R-GA)
Determinazione di miscele di carbonati e idrati
Metodo di Warder: una porzione - due indicatori (fenolftaleina e metilarancio)
Metodo di Winkler: due porzioni:
Questo metodo è accurato solo se la quantità di carbonato è piccola (ad esempio può essere utilizzato per controllare il grado di carbonatazione di una soluzione di soda).
Determinazioni di miscele di carbonati e bicarbonato
Si impiega il metodo di Warder.
Determinazione dell’azoto secondo Kjeldahl (Fig 8.1)
Per la determinazione dell’azoto presente in substrati organici; è il metodo standard per la determinazione del contenuto proteico in alimenti (cereali, carni, latte etc.) ed altri materiali biologici; si basa sull’assunzione che la maggior parte delle proteine contiene circa la stessa percentuale di azoto, moltiplicando questa percentuale per un opportuno fattore (6,25 per le carni; 6,38 per i prodotti caseari; 5,70 per i cereali) si ottiene la percentuale di proteine in un campione.
La fase critica è la decomposizione del campione in acido solforico concentrato a caldo (p.e. H2SO4 ), in presenza di additivi quali CuSO4, K2SO4, Se, palline di vetro.
Il metodo funziona bene con azoto di tipo amminico e ammidico, mentre invece gruppi nitro (-NO2), azo (-N=N-), azossi (-N=N-(O)-) non vengono trasformati quantitativamente in ione NH4+, ma danno azoto elementare e vari ossidi d’azoto che vengono persi; in questi casi è necessario utilizzare agenti riducenti (come il tiosolfato) per formare prodotti che si comportano come i gruppi ammidici ed amminici. Anche la piridina ed altri composti aromatici eterociclici sono particolarmente resistenti alla decomposizione completa con acido solforico, dando risultati bassi a meno di adottare speciali precauzioni.
Sali d’ammonio
Determinazione dell’acido borico
Determinazione dell’acido acetilsalicilico
Determinazione del sodio benzoato
Fonte: https://elearning2.uniroma1.it/pluginfile.php/252768/mod_resource/content/1/Volumetria.doc
Sito web da visitare: https://elearning2.uniroma1.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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