Idracidi

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Idracidi

Gli idruri metallici sono composti chimici costituiti di un (o più) atomo di metallo e di un (o più) atomo di idrogeno con stato di ossidazione -1.

Per gli idruri, la nomenclatura tradizionale adotta lo stesso metodo utilizzato per gli ossidi, con la sola differenza che il termine ossido di si sostituisce con idruro di.

Ad esempio:

CuH2 prende il nome di idruro rameico

FeH2 prende il nome di idruro ferroso

Per gli idruri, la nomenclatura IUPAC si attiene alle stesse regole adottate per gli ossidi, con la sola differenza che il termine *ossido di si sostituisce con *idruro di.

Ad esempio:

CuH4 prende il nome di tetraidruro di rame

FeH2 prende il nome di diidruro di ferro

Per gli idracidi, la nomenclatura tradizionale prevede il termine Acido seguito dal nome del nonmetallo con desinenza in -idrico.

Per esempio:

HCl prende il nome di acido cloridrico

HBr prende il nome di acido bromidrico

Per gli idracidi, la nomenclatura IUPAC propone che il nome del nonmetallo con desinenza rigorosamente in -uro sia seguito dal termine di idrogeno.

Per esempio:

HCl prende il nome di cloruro di idrogeno

HBr prende il nome di bromuro di idrogeno

 

Ossidi

Gli ossidi sono composti chimici in cui un (o più) atomo di ossigeno lega con un (o più) atomo di un metallo, semimetallo o nonmetallo. Nel primo caso si parla si ossidi basici, nel secondo di ossidi anfoteri, nel terzo di ossidi acidi.

Per gli ossidi basici, la nomenclatura tradizionale propone il termine ossido seguito da complemento di specificazione e il nome del metallo preso in considerazione.

Ad esempio:

Li2O prende il nome di ossido di litio

Al2O3 prende il nome di ossido di alluminio


Se lo stesso metallo forma più di un composto con l'Ossigeno, allora bisogna prendere in considerazione il variare del numero di ossidazione (o valenza) del metallo stesso nei suoi diversi composti.

Nel composto con il numero di ossidazione del metallo minore, la nomenclatura tradizionale prevede il termine Ossido seguito dal nome del metallo con suffisso -oso.

Nel composto con il numero di ossidazione del metallo maggiore, la nomenclatura tradizionale prevede il termine Ossido seguito dal nome del metallo con suffisso -ico.

Ad esempio:

FeO [n.o. +2] prende il nome di ossido ferroso

Fe2O3 [n.o. +3] prende il nome di ossido ferrico

Qualora i composti fossero più di due (fino ad un massimo di quattro), si adotta la regola secondo la quale: i due composti con numero di ossidazione minore hanno suffisso -oso e in particolare il minimo avrà anche prefisso ipo-; mentre quelli con numero di ossidazione maggiore hanno suffisso -ico e in particolare il massimo avrà anche prefisso per-.

Per gli ossidi basici, la nomenclatura IUPAC invece propone di aggiungere un prefisso per ogni termine del composto che indichi il numero di atomi dell'elemento nella molecola. Tali prefissi sono di derivazione greca (di-, tri-, tetra-, penta-, ecc.).

Ad esempio:

Li2O prende il nome di ossido di dilitio

Al2O3 prende il nome di triossido di dialluminio

FeO prende il nome di ossido di ferro

Fe2O3 prende il nome di triossido di diferro

Per gli ossidi acidi, la nomenclatura tradizionale si attiene alle regole adottate per gli ossidi basici, purché il composto reagendo con l'acqua non produca un acido. In tal caso, anziché ossido di, il termine viene sostituito con anidride.

Ad esempio:

NO prende il nome di ossido di azoto

Cl2O prende il nome di anidride ipoclorosa [reagisce con H2O per produrre HClO]

Cl2O3 prende il nome di anidride clorosa [reagisce con H2O per produrre HClO2]

Cl2O5 prende il nome di anidride clorica [reagisce con H2O per produrre HClO3]

Cl2O7 prende il nome di anidride perclorica [reagisce con H2O per produrre HClO4]

Per gli ossidi acidi, la nomenclatura IUPAC si attiene alle stesse regole adottate per gli ossidi basici.

Ad esempio:

N2O prende il nome di ossido di diazoto

N2O3 prende il nome di triossido di diazoto

 

 

In chimica, lo stato di ossidazione (o numero di ossidazione) di un elemento chimicoè la carica positiva o negativa di un elemento in un composto, che un atomo ha o sembra avere quando si contano gli elettroni del composto stesso

Regole empiriche per determinare il numero di ossidazione

  • per gli atomi di una qualsiasi specie chimica allo stato elementare il numero di ossidazione è 0
  • per gli elementi del gruppo I (metalli alcalini) nei composti il numero di ossidazione è +1
  • per gli elementi del gruppo II (metalli alcalino terrosi) nei composti il numero di ossidazione è +2
  • nei suoi composti, l'idrogeno ha numero di ossidazione +1, negli idruri dei metalli ha numero di ossidazione -1
  • nei suoi composti, l'ossigeno ha numero di ossidazione -2, (poche eccezioni: -1 nei perossidi, -1/2 nei superossidi, in OF2 è +2)
  • per qualsiasi elemento allo stato di ione monoatomico il numero di ossidazione è uguale alla carica dello ione
  • la somma dei numeri di ossidazione degli elementi presenti in una molecola neutra è uguale a zero; in uno ione poliatomico la somma dei numeri di ossidazione coincide con la carica dello ione.

 

Per gli idracidi, la nomenclatura tradizionale prevede il termine Acido seguito dal nome del nonmetallo con desinenza in -idrico.

Per esempio:

  • HCl prende il nome di acido cloridrico
  • HBr prende il nome di acido bromidrico

Per gli idracidi, la nomenclatura IUPAC propone che il nome del nonmetallo con desinenza rigorosamente in -uro sia seguito dal termine di idrogeno.

Per esempio:

  • HCl prende il nome di cloruro di idrogeno
  • HBr prende il nome di bromuro di idrogeno

 

 

Fonte: http://mirwen.altervista.org/file/appunti/nomenclatura_chimica.doc

Sito web da visitare: http://mirwen.altervista.org

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