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Come si è arrivati al calcolo del numero di Avogadro?
Gli atomi come pure le molecole si combinano e hanno reazioni chimiche tra singole particelle. Quindi ciò che interessa è sapere il numero di atomi o molecole coinvolte nelle reazioni chimiche e non il loro peso.
Esempio:
2 atomi di idrogeno si combinano con 1 atomo di ossigeno formando una molecola di acqua. Ora, nella pratica comune, si ha sempre a che fare con quantità molto più grandi di atomi e molecole e quindi si è interessati a definire una unità di misura che permetta di correlare le unità di massa (p.e. grammi) con i rapporti di reazione degli elementi. Queste unità di misura sono rispettivamente : grammoatomi e grammomolecole
Da cui 2 grammoatomi di idrogeno si combinano con 1 grammoatomo di ossigeno per dare una grammomolecola di acqua, ovvero:
2 grammoatomi H * 1,01 = 2,02 grammi H (1,01 è il peso atomico dell’idrogeno)
1 grammoatomo O * 16,0 = 16,0 grammi O (16,0 è il peso atomico dell’ossigeno)
1 grammomolecola H2O * 18.02 = 18,02 grammi acqua
2,02 grammi di idrogeno si combinano con 16,0 grammi di ossigeno per dare 18,02 grammi di acqua.
A questo punto non resta che definire il numero di Avogadro cioè quante sono le molecole presenti in una grammomolecola (mole)?
Questo problema è stato risolto in maniera sperimentale constatando che un atomo di radio disintegrandosi produce una particella a e dà luogo alla formazione di un atomo di elio. È stato misurato sperimentalmente che disintegrazioni (che producono altrettanti atomi di elio) occupano un volume di 0,0433 ml (in condizioni normali).
Dopo questa prima determinazione sperimentale sono state fatte innumerevoli altre determinazioni nei più svariati modi ricavando il seguente valore sperimentale:
Fonte: http://bovara.altervista.org/lezioni/numero_avogadro.doc
Sito web da visitare: http://bovara.altervista.org
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