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LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
Quasi tutte le conoscenze che abbiamo riguardo l’atomo derivano dall’assortimento da parte della luce emessa ed assorbita dagli atomi stessi.
La luce ha doppia natura:
Alcune caratteristiche la fanno sembrare uguale a onde, altre a particelle.
Come dimostriamo che la luce è un’onda?
Perché subisce una difrazione (passando attraverso una fessura di opportuna larghezza la luce si propaga a ventaglio, come se i punti lungo la fessura diventassero loro stessi sorgenti).
La luce è un onda elettromagnetica. Le onde elettromagnetiche si possono organizzare in uno spettro organizzato a seconda della frequenza o della lunghezza d’onda (infatti la velocità di un onda elettromagnetica è costante ed è quella della luce).
La frequenza e la lunghezza d’onda sono dunque inversamente proporzionali. La luce è la parte dello spettro elettromagnetico (400-700 nano-metri) percepita dall’occhio umano. Poiché il sole emette principalmente questo tipo di onde l’evoluzione ci ha consentito di percepirle grazie alla vista.
Lo spettro varia dai raggi gamma (cortissimi) e le onde radio (lunghissime).
EFFETTO FOTOELETTRICO: dato dall’iterazione fra onde elettromagnetiche e materia. Le onde elettromagnetiche sono in grado di strappare elettroni alla materia.
Luce + intensa à maggior quantità di elettroni strappati ma velocità di essi =
Luce con frequenza maggiore à velocità degli elettroni liberata maggiore ma quantità di elettroni strappati costante.
Come la materia, così l’energia è formata da quantità discrete. E’ suddivisibile in pacchetti che non sono ulteriormente divisibili (chiamati QUANTI per l’energia in generale e FOTONI per le onde elettromagnetiche).
L’energia è quantificabile.
Per scomporre la luce si utilizza un prisma di vetro. Tuttavia hanno osservato che scomponendo la luce con dell’idrogeno rarefatto troviamo solo 4 bande (colori) emesse.
PlancK fonda la meccanica quantistica dimostrando la quantificazione dell’energia. Non è continua ma varia secondo quantità discrete.
Da qui il danese Bohr mise assieme queste scoperte sullo spettro dell’idrogeno e quelle della meccanica quantistica per formulare la sua teoria (al variare della frequenza aumenta l’energia contenuta nel fotone).
Se cade graduatamente anche la frequenza varia graduatamente e di conseguenza il colore! (errore: esperimento con l’idrogeno rarefatto lo smentisce).
Fonte: http://cs93.altervista.org/CHIMICA/22-01-11%20Le%20onde%20elettromagnetiche.doc
Sito web da visitare: http://cs93.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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