I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Perché un vademecum sul metodo di studio?
Che cos'è il metodo di studio? Chiamiamo "metodo" la strada e tutto ciò che usiamo e facciamo per raggiungere la meta. Il metodo di studio, infatti, è l'insieme dei passi da compiere per studiare nel modo personale più efficace ed adeguato possibile.
• Uno studente efficace non è uno studente che possiede un solo metodo di studio efficace, ma è uno studente elastico, che sa passare da un metodo all'altro, che sa modularlo, che sa adattarlo agli obiettivi, alle conoscenze e competenze precedenti, al tempo a disposizione, alle varie materie.
• Si passa dalle "strategie" di studio all'Apprendimento autoregolato, ovvero la capacità di gestire ed autovalutare le fasi del proprio metodo di studio, senza applicare in modo passivo una tecnica, ma elaborandone uno "personale".
• Infatti, il successo scolastico richiede un'elevata flessibilità per affrontare diverse situazioni di apprendimento, utilizzando strategie appropriate.
1. NON C’E’ STUDIO SENZA ATTENZIONE E SENZA MOTIVAZIONE
1.1 LA CONCENTRAZIONE
Concentrarsi significa fare una cosa per volta, dedicarle il tempo necessario senza fretta né impazienza, impegnando in questa attività la vista, l’udito, l’immaginazione, l’intelligenza, la ragione, la memoria, il sentimento, la volontà, in pratica tutto se stesso.
La distrazione non permette, al contrario, alla persona di impegnare tutte le sue facoltà in quello che sta facendo; distrarsi significa farsi “portare via” e finire con l’essere fuori, assenti dall’attività che si sta compiendo.
1.2 OTTO REGOLE PER LA CONCENTRAZIONE E L’ATTENZIONE
1. Non pretendere di fare mille cose contemporaneamente, come guardare la TV, utilizzare WhatsApp, mangiare un panino… e nello stesso tempo fare gli esercizi di matematica o studiare diritto
2. Prendi le distanze da tutto ciò che ti potrebbe distrarre come il cellulare, le persone rumorose...
3. Cerca un posto “comodo”dove studiare: prepara il tuo spazio di studio, attrezzato, comodo, illuminato, accogliente.
4. Prima di iniziare ogni attività, concentrati un attimo, come fanno gli atleti prima di una gara, per facilitare il passaggio da un’attività di svago ad una di studio
5. Evita di rimandare i compiti più lunghi e impegnativi, di tergiversare, di trovare scappatoie:occorre infatti decidersi e iniziare a concentrarsi da subito
6. Durante lo studio aiutati sottolineando, schematizzando, ma anche concedendoti, al momento opportuno, qualche minuto di pausa.
7. Per lavorare bene occorre un clima di amicizia e solidarietà ed è quello che bisogna creare in classe con compagni ed insegnanti: evita malumori, risentimenti, sentimenti negativi, crucci e rimuginii.
8. Cura l’alimentazione e il sonno, poiché per affrontare qualsiasi attività occorre avere a disposizione l’energia necessaria. Non riuscirai a rimanere attento e concentrato in classe se non hai dormito abbastanza o non hai fatto colazione.
1.3 CHI E’ MOTIVATO STUDIA CON MINOR FATICA
Lo sforzo di uno studente motivato è sostenuto dalla consapevolezza che andare a scuola ha degli scopi validi.
Fra le motivazioni che spingono a studiare, le più valide sono legate al piacere di imparare, di scoprire, di migliorare, mentre le meno valide sono quelle legate al bisogno di evitare un castigo o di ricevere un premio. Queste ultime, infatti, possono aiutare a studiare per qualche giorno, ma poi perdono efficacia.
1.4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA’ SCOLASTICHE
I ragazzi che a scuola non si limitano a far da spettatori, ma collaborano attivamente con i compagni e gli insegnanti, non si annoiano e apprendono più facilmente.
RIFLETTI:
1. Quando l’insegnante ha finito di spiegare, uno studente che ha capito che cosa fa?
2. Quando l’insegnante ha finito di spiegare, uno studente che non ha capito che cosa potrebbe fare?
3. Quando l’insegnante propone una nuova attività, uno studente che ha voglia di svolgerla come si attiva?
4. Quando l’insegnante propone una nuova attività, uno studente che non è d’accordo come può manifestarlo?
5. Quando in classe si discute di qualche problema, qual è il mio comportamento?
6. Quando il professore si lamenta della classe, mi sento coinvolto?
7. Quando l’insegnante vuole affidare un incarico, mi propongo mai?
8. Quando in classe si lavora in gruppo, come mi pongo io?
1.5 LA MEMORIA
Per spiegare rapidamente come funziona la memoria si può utilizzare il seguente esempio:
Immagina di essere al supermercato. Sei immerso in un ambiente pieno di prodotti che colpiscono i tuoi sensi: puoi percepirne gli odori, vederli, immaginare i sapori, toccarli, sentire i rumori o i suoni che possono produrre.
Cominci a scegliere qualcosa, hai in mano un pacco di pasta e decidi se prenderlo o lasciarlo, rimetterlo a posto o metterlo nel carrello. Arrivi alla cassa con tutti i prodotti che hai scelto: puoi ancora decidere se lasciare qualcosa. Alla fine tutti gli articoli passano dal carrello al lettore ottico, che legge il codice a barre individuando il tipo di prodotto, il prezzo, l’eventuale sconto.
Paghi. Soltanto allora i prodotti saranno tuoi per sempre ed entreranno nella tua dispensa.
La memoria umana funziona così e può essere divisa in tre tipi:
1. memoria immediata: registra tutto ciò che arriva ai nostri sensi, nell’esempio è tutto ciò che si trova nel supermercato.
2. memoria a breve termine: seleziona solo alcuni elementi da ricordare, nell’esempio sono soltanto i prodotti che scegli di mettere nel carrello.
3. memoria a lungo termine: è la dispensa; deve essere immaginata grandissima e in essa tutto è disposto con un criterio ed un ordine precisi. Tutto ciò che rimane al supermercato ben presto viene dimenticato.
Alcune considerazioni e regole che riguardano la memoria:
• Le memorie sensoriali (uditiva, visiva…) sono più forti di quelle verbali. Immagini, suoni, musiche e video aiutano, associati allo scritto, a ricordare meglio nomi e avvenimenti.
• Per memorizzare dati numerici puoi utilizzare alcune strategie:
▪ raggruppamento di elementi (per 2, 3 ecc.)
▪ associazione con ricordi passati
▪ attivazione della memoria uditiva e musicale ( ripetizione ritmata ad alta voce)
▪ collegamenti logici (elementi progressivi,elementi in contrasto)
▪ attivazione della memoria d’immagine e fotografica (forma degli elementi)
• Per memorizzare parole nuove o complesse puoi utilizzare alcune tecniche:
▪ somiglianza con parole conosciute
▪ divisione e ripetizione ritmica
▪ attribuzione di significato anche fantasioso
▪ associazione con parole e concetti conosciuti
▪ utilizzo della tecnica grafico-motoria (forma
della parola)
• Per memorizzare testi, concentrati sul significato, individua le parole chiave e ricostruisci la struttura sintattica: soggetto, predicato, complementi
• Un testo può inoltre essere memorizzato con più facilità, se accompagnato da un’immagine che ne rappresenti i contenuti
• Per memorizzare un testo si possono attivare tutti i sensi e costruire delle immagini mentali pensando a sensazioni uditive, gustative…
• Immagina ciò che leggi come se tu fossi un attore o un regista.
• Per concludere non bisogna dimenticare che, per ricordare con facilità,occorre essere fiduciosi nelle proprie capacità ed essere motivati; per questo è molto più facile memorizzare le formazioni delle squadre di calcio piuttosto che i simboli degli elementi chimici.
1.6 LO STUDIO CON UN COMPAGNO
Studiare con un compagno può offrire molti vantaggi a patto però che lo si faccia nel modo giusto e che non si confonda l’amicizia con la capacità di
lavorare insieme.
2. LEGGERE E PRENDERE APPUNTI DA UN TESTO E DA UNA LEZIONE
2.1 LA LETTURA
Per apprendere si richiede che durante la lettura si comprenda il testo, si estraggano le informazioni e le idee più importanti e si mettano in rapporto con ciò che già si conosce, riorganizzandole e sintetizzandole, secondo un proprio criterio e rendendo così più facile il processo di memorizzazione.
• Sapere perché si legge e adattare la strategia di lettura
• Richiamare alla mente ciò che si sa e crearsi aspettative
• Farsi un'idea generale degli argomenti del testo
• Porsi le giuste domande prima e durante la lettura
• Adattare e attivare quadri di riferimento disciplinari
• Riconoscere, in particolare, elementi tipici dei testi scolastici (ripresa, introduzione, anticipazione di elementi,caratteri particolari, definiioni, enunciazioni, esempio, frase - sintesi)
L’approccio di base alla lettura è lo stesso per tutte le materie di studio, anche se ogni tipo di testo e argomento richiedono abilità specifiche.
Per esempio, la lettura di testi di storia richiede di saper organizzare in ordine cronologico eventi e idee, mentre la lettura di testi scientifici richiede di saper riconoscere rapporti di causa-effetto. Ma sia lo studio della storia sia quello delle scienze richiedono abilità di lettura comuni: per esempio, l’abilità di individuare le idee principali di un testo o di memorizzare i termini nuovi.
Fasi di lettura:
• Prelettura: si scorre il testo, cercando di cogliere gli elementi più importanti, di valutare l’interesse del contenuto, di individuare la struttura generale e farsene un’idea globale.
• Prima di intraprendere la lettura analitica, parola per parola, di un libro, è utile inquadrarlo, valutandone diversi elementi, ogni volta che essi siano presenti. Questi elementi sono la copertina (da cui ricaviamo il nome dell’autore, il titolo, la casa editrice); la quarta di copertina e i risvolti in cui è possibile trovare le prime informazioni relative al contenuto del testo o notizie sull’autore; l’introduzione che può essere scritta sia dall’editore sia dall’autore e in cui si offre un quadro sintetico dell’argomento e del modo in cui sarà trattato; l’indice generale ; l’indice analitico che presenta in ordine alfabetico l’elenco degli argomenti trattati e ci permette di verificare se il testo contiene i temi e i problemi che ci interessano; il primo capitolo che di solito inquadra l’argomento del testo; l’ultimo capitolo che costituisce una sintesi di quanto è stato detto nel libro; la bibliografia che permette di valutare l’ampiezza e il tipo di fonti utilizzate dall’autore; le note che danno indicazioni sulla difficoltà del testo.
• Uno degli obiettivi della prelettura è anche risvegliare la nostra attenzione attraverso la creazione di aspettative che ci aiutino a comprendere il testo
• E' importante prima di leggere fare “mente locale” sull'argomento del testo: richiamare alla mente conoscenze già possedute (chiedersi di che cosa parla il testo, che cosa si sa sull'argomento).
• Lettura critica del testo: è importante distinguere fatti da opinioni, individuare scopi del brano letto e determinare le informazioni di maggior rilievo. Chiamiamo fatto ciò che può essere detto in modo oggettivo; chiamiamo opinione una interpretazione della realtà, qualcosa di soggettivo, un giudizio di valore che non può essere verificato. In certi casi lo scopo dichiarato o quello evidente di uno scritto non coincidono con lo scopo effettivo dell’autore. Ad esempio, le satire sono un genere letterario in cui è sempre presente una differenza fra lo scopo dichiarato e quello reale: a un primo livello di lettura sembra che l’obiettivo sia quello di divertire, mentre in realtà esse ci inviano precisi e seri messaggi, riflettendo uno scopo ben definito del loro autore. La lettura critica può essere accompagnata da una sottolineatura del testo e da una raccolta di appunti;
• Dopo-lettura: per completare l’apprendimento, è necessario controllare e riorganizzare gli appunti. In particolare, si possono costruire mappe, rappresentazioni grafiche che evidenziano la struttura dell’informazione, oppure schede di sintesi che aiutano a memorizzare. Tali informazioni sono alla base della preparazione di una relazione scritta o di una esposizione orale.
La lettura critica.
Alcuni aspetti importanti per sviluppare la propria capacità di lettura comprendono:
• l’individuazione degli scopi dell’autore,
• la valutazione dell’autorevolezza della fonte dello scritto,
• la distinzione dei fatti dalle opinioni.
Comprendere un testo significa anche rendersi conto degli scopi primari del suo Autore. Talvolta gli scopi principali vengono dichiarati in modo esplicito, altre volte è il lettore a doverli individuare attraverso un complesso processo di combinazione di scopi secondari presenti nel testo.
E’ utile imparare a mettere in rapporto un’informazione con l’autorevolezza della sua fonte. Ad esempio una dichiarazione del Fondo Monetario Internazionale circa l’andamento dell’inflazione può essere più affidabile della valutazione di un singolo operatore economico. Molti fatti vengono messi in dubbio nel corso del tempo.
La lettura per divertimento
La passione per la lettura per divertimento si sviluppa nei ragazzi un po’ per volta, assecondando i loro gusti ed interessi.
Si legge per il piacere di leggere e per soddisfare curiosità.
Qualche consiglio che possa facilitare la crescita della “passione per la lettura”:
• scegliere libri al livello delle proprie capacità di lettura. Inoltre, la scelta di un libro deve comunque riflettere il gusto del lettore;
• provare libri di argomenti e generi letterari diversi, in modo da individuare quelli che possono procurare maggior piacere. Non bisogna limitarsi alla narrativa: esistono autobiografie, saggi, libri di costume che possono creare lo stesso diletto di un romanzo, senza richiedere grande impegno o fatica;
• mettere impegno e costanza nella lettura delle prime 20-30 pagine di un testo, che vanno affrontate tutte assieme,nello stesso giorno, in modo da entrare nello spirito del libro;
• una volta entrati nello spirito del libro non vergognarsi di saltare righe, pagine o intere sezioni se non ci interessano e se la loro lettura potrebbe causare l’interruzione del libro. Nel saltare alcune parti ci si costruisce una propria visione del libro e questo fa sentire attivi. Tuttavia, non bisogna abusare di questa pratica, anche perché a lungo andare può crearci lo stesso tipo di frustrazione che si ha quando, con il telecomando, si passa da un canale all’altro della televisione per cercare un programma che diverta maggiormente;a
• avere sempre a disposizione qualche libro che ci interessi
• alla fine del libro, fare mente locale sul testo letto, raccogliere le proprie idee, valutare quali aspetti del libro ci sono maggiormente piaciuti e quali ci hanno lasciato perplessi. Questa riflessione ci consentirà di darci argomenti validi per consigliare il libro (o sconsigliarlo) ad altri lettori, e ci farà ricordare quelle parti del libro che vorremmo rileggere, dopo alcuni anni.
2.2 SOTTOLINEARE, PRENDERE APPUNTI,SCHEMATIZZARE
Sottolineare, prendere appunti, costruire degli schemi sono azioni che ci aiutano ad apprendere e a memorizzare il testo letto, a collegarlo con le altre informazioni in nostro possesso, e a costruire una struttura che può essere utilizzata per una esposizione scritta o orale: si passa così dalla LETTURA allo STUDIO.
• Individuare argomenti e informazioni
• Fare inferenze, ipotesi, deduzioni
• Selezionare, sottolineare, evidenziare, annotare a margine
• individuare argomenti e informazioni in parti di testo
• integrare le informazioni usando conoscenze possedute o ricavate da altri testi
• utilizzare il testo per rispondere a domande
• confrontare informazioni provenienti da fonti diverse
• organizzare le informazioni con criteri disciplinari
Le sottolineature o gli appunti sono tanto più efficaci quanto più sono essenziali. E’ un errore comune quello di sottolineare l’intero libro di testo, o di costruire appunti che riproducono integralmente il testo originario, perché sottolineature ed appunti, in questo caso, perdono la funzione di evidenziare concetti-guida del testo, e sono poco utili per l’apprendimento.
• Sottolineare un testo:
Mentre leggi, sottolinei parti del testo? Evidenzi parole o frasi? Annoti a margine? Ti sembra di capire quello che stai leggendo? Ti sembra di leggere ad una velocità adatta alle tue esigenze?
Dopo avere appreso ciò che abbiamo letto, è facile individuare le frasi nel testo che meglio lo sintetizzano e sottolinearle o trascriverle come appunti. La sottolineatura è utile quando seleziona un numero ridotto di informazioni del testo. Un testo discorsivo, tipico in campo umanistico, ha maggior bisogno di essere sottolineato di uno tecnico. Nei testi umanistici e discorsivi gioca un gran ruolo l’argomentazione: in questi casi è necessario cogliere la tesi e ricordare degli argomenti. Una volta capita l’argomentazione, si sottolinea la frase che la sintetizza, se c’è, oppure sul bordo del libro si segna una frase di nostra invenzione che la presenta.
• Riconoscere rapporti e successione degli argomenti
• Seguire il “filo del discorso”
• individuare i legami logici fra le parole e le frasi
• cogliere la coerenza tematica del testo e riconoscerne lo scopo
I testi di tipo scientifico-tecnico possono essere letti in due modi diversi: in modo sintetico, per estrarne solo le conclusioni, oppure in modo analitico, quando bisogna imparare tutti i passaggi o verificarne la correttezza. In entrambi i casi, la sottolineatura deve essere molto discreta.
In una prima fase di apprendimento può essere utile utilizzare più colori per suddividere il testo. Per esempio, blu per le affermazioni o le conclusioni, rosso per gli esempi, verde per le tesi principali, marrone per gli elementi strutturali del testo.
L’uso di diversi colori però è da sconsigliare in seguito perché,pur costringendo a fare delle scelte e a non essere passivi, può togliere concentrazione e spingere a sottolineare troppo.
Regole pratiche per sottolineare
1. Sottolineare poco
2. Sottolineare frasi positive (affermazioni).Qualora vengano sottolineate frasi negative, evidenziare anche una negazione (non), in modo che nello scorrere il testo non si sia tratti in inganno
3. Riscrivere a lato con parole proprie i concetti espressi nel testo
4. Se il testo è costituito da una enumerazione di idee, cause,conseguenze o altro tipo di elementi, numerarli progressivamente
5. Quando un testo sottolineato è una definizione, evidenziarla tramite una freccia a margine. In presenza di molti esempi, evidenziare il più caratteristico con una freccia usare, oltre alla sottolineatura, altri segni grafici che colpiscano l’occhio e che facilitino le attività da compiere per la comprensione
6. Differenziare, ad es., tra parentesi quadra, i propri commenti, critiche,consensi, in modo da non confonderli con i contenuti del testo
7. Non usare troppe matite o evidenziatori diversi per distinguere le sottolineature. Invece, alternare due diversi modi di sottolineare con una sola penna o matita (per es., usando una linea ondulata per informazioni di maggior rilievo, una linea dritta per le altre informazioni)
Prendere appunti da un testo: prendere appunti vuol dire selezionare le informazioni, rielaborarle, riorganizzarle e portare il lettore a svolgere un ruolo attivo e ad aumentare la sua attenzione.
Mentre nel sottolineare ci si limita a scegliere tra le parole, nel prendere appunti si rielabora anche l’informazione. Gli appunti risultano tanto più utili quanto più sono personali, cioè scritti con organizzazione e parole diverse da quelle del testo: elaborare dei buoni appunti porta veramente ad apprendere. La copiatura degli appunti di un compagno, anche se ben fatti, è di utilità limitata.
Prendere appunti presenta un vantaggio più importante rispetto alla sottolineatura,perché dà la possibilità di sganciarsi maggiormente dal testo e di ristrutturare l’informazione nel modo che risulta più comodo.
Diversi tipi di appunti:
• appunti per parole-chiave: si elencano parole prive di connettivi. Il principale rischio è di lasciare sottintese le relazioni che intercorrono tra le parole-chiave;
• appunti per piccole frasi:si usano proposizioni di struttura elementare ma completa. Gli appunti che contengono piccole frasi complete sono quelli meglio utilizzabili per lo studio a distanza di tempo;
• appunti per riassuntini:ciò può avvenire quando l’argomento trattato è complesso. In questo modo si compiono una selezione di informazioni e un esercizio di sintesi,ma la forma finale degli appunti non è facile da memorizzare;
• appunti sotto forma di tabelle e mappe: gli appunti per tabelle e mappe utilizzano parole-chiave disposte nella pagina in modo da evidenziare i rapporti tra i concetti e le informazioni. La ricerca di una organizzazione nello spazio del foglio, attraverso una tabella o una mappa, è molto utile perché costringe a dedicare tempo e sforzo all’individuazione di rapporti complessi fra le informazioni; inoltre essa aiuta la memorizzazione
◦ tabelle
◦ assi temporali
◦ diagrammi di flusso
◦ schemi logici causa effetto
◦ processi
◦ mappe concettuali
Quando prendere appunti: prendere appunti è una fase fondamentale dello studio, che deve svolgersi durante la lettura analitica di un testo. E’ bene scorrere una porzione piuttosto ampia di testo prima di iniziare a prendere appunti, in modo da scegliere la struttura degli appunti che meglio rifletta la struttura del testo.
La stesura materiale degli appunti potrà poi essere fatta per ciascuna unità di lettura separatamente, dopo averla sottolineata. E’ sempre utile sottolineare prima di prendere appunti, perché fa risparmiare tempo nel localizzare le informazioni.
Come prendere appunti:gli appunti sono il risultato dei nostri sforzi, quindi vanno valorizzati e conservati. Si sconsiglia di prendere appunti su foglietti volanti, si consiglia invece di usare supporti durevoli.
Il principale merito degli appunti consiste nel forzarci a ragionare sul testo ed è bene cercare di esprime i contenuti del testo con parole proprie.
Alcune tecniche per prendere appunti possono essere:
• dividere la pagina con una riga verticale, lasciando sulla sinistra un terzo della pagina e a destra i due terzi. Nella parte di destra si fanno degli appunti normali, per frasi, per parole-chiave o per riassuntini, in quella di sinistra si costruiscono delle domande per permettere una autointerrogazione in momenti successivi;
• dividere verticalmente le pagine in tre parti: nella prima colonna vengono segnate tutte le affermazioni, nella seconda gli esempi e nella terza i commenti. E’ possibile utilizzare in modo molto agevole questi appunti nello studio: coprendo la prima colonna restano visibili gli esempi e si prova a ricordare le affermazioni; coprendo la seconda colonna restano visibili le affermazioni e si può provare a ricordare gli esempi.
Consigli pratici per prendere appunti:
1. scorrere una porzione abbastanza ampia del testo prima di iniziare a prendere
appunti per coglierne la struttura;
2. scrivere appunti che siano comprensibili alla rilettura, anche a distanza di tempo;
3. esprimere i contenuti del testo con parole proprie, eccetto quando è importante fare
una citazione;
4. scrivere appunti sintetici e concisi e, quando è possibile, semplificare il testo di
partenza;
5. costruire appunti che mettano le informazioni in relazione gerarchica;
6. finito di prendere appunti, rileggerli per verificare che siano comprensibili.
Prendere appunti ascoltando una lezione:
anche a una lezione o a una conferenza è importante prendere appunti sia per registrare informazioni che ci consentano di ricostruire a posteriori il contenuto del discorso sia per rafforzare la nostra attenzione.
Questa situazione è più complessa di quella in cui si prendono appunti da
un libro; infatti, mentre si scrive, l’oratore continua a parlare. E’ necessario quindi abituarsi a SCRIVERE IN MODO SCHEMATICO E RAPIDO, senza però perdere troppi collegamenti.
Per usare una SCRITTURA VELOCE è bene:
• evitare le parole che non sono indispensabili per il senso della frase
• impiegare brevi frasi riassuntive
• abbreviare il più possibile le parole: es. agg. (non: aggettivo); pagg.
• (non : pagine)
• usare segni convenzionali. Esempio: +sai=+impari
• utilizzare ideogrammi per mettere in evidenza i rapporti logici,per es.: = uguale,≠ diverso, /in rapporto, →causalità,↔interazione, <minore, >maggiore
Quando gli appunti presi sono incompleti o di difficile interpretazione, è buona norma completarli subito, alla fine della lezione, quando il ricordo è ancora fresco, aggiungendo esempi e collegamenti mancanti. Qualora vi siano parti poco chiare, è bene interagire con l’insegnante, chiedendo di rispiegarcele.
PRENDERE APPUNTI IN CLASSE AIUTA LA CONCENTRAZIONE ED EVITA LA NOIA! GLI APPUNTI SONO MEMORIA DI CARTA
Consigli pratici per rafforzare le capacità di ascolto
1. combattere la normale caduta dell’attenzione cercando di non rilassarsi troppo e non lasciarsi influenzare da particolari esterni
2. chiedere chiarimenti, prima del termine della lezione, sulle cose non capite o non
3. ascoltate con attenzione
4. individuare i concetti fondamentali facendo attenzione a ripetizioni, avvertimenti, cambiamenti del tono della voce dell’insegnante
5. essere organizzati ed usare un quaderno per ogni materia
Le mappe e gli schemi
In una mappa le idee vengono sistemate in forma ordinata e sistematica evidenziando le loro relazioni. Le mappe sono strumenti di grande utilità per la presentazione organizzata di informazioni, per comprendere e schematizzare un testo, per la produzione di uno scritto. Una mappa è una rete che collega elementi testuali (parole-chiave o piccole frasi).
Mappe a raggiera
In questo caso il titolo o concetto principale della mappa viene posto al centro della pagina; le frasi o parole-chiave che sono immediatamente collegate al titolo vengono ad esso collegate tramite archi. La differenza fondamentale rispetto all’albero consiste nello sviluppare la struttura in tutte le direzioni, a raggiera; tuttavia viene a mancare un implicito ordinamento che è presente in un albero fra tutti i nodi di livello inferiore collegati a un livello superiore. Tale ordinamento può essere riprodotto in modo esplicito numerando gli archi che si dipartono da un medesimo nodo.
La costruzione di una mappa prevede che, a ciascun passo si scelga un concetto da espandere, si determinano altri concetti che sono ad esso subordinati. Tali concetti si rapprendano con parole-chiave o brevi frasi e li si collega al concetto da espandere. Il processo termina quando i concetti alla periferia della raggiera (o le foglie dell’albero) sono descritti in un dettaglio ritenuto sufficiente
3. LO STUDIO E I COMPITI A CASA
3.1-LO STUDIO PRODUTTIVO
Per studiare in modo produttivo:
• bisogna isolarsi e spegnere il cellulare
• bisogna stare seduti ad un tavolo
• bisogna stare in un ambiente silenzioso
• bisogna avere a portata di mano tutte le cose che servono
• bisogna alternare momenti di concentrazione a momenti di pausa
• bisogna pianificare le attività
Per pianificare le attività di studio è necessario conoscere e valutare se stessi con lealtà e con realismo, avere idee chiare sull’utilità della pianificazione.
• E’ bene preparare ogni giorno su un foglio o sul diario l’elenco degli impegni, dei compiti e delle lezioni da studiare
• Distribuire le attività di studio in modo logico ed equilibrato, alternando, ad esempio, materie letterarie ad argomenti scientifici e non lasciare per ultima la disciplina più difficile o che piace meno
• Fissare delle ore di studio tutti i giorni, anche quando non ci sono in vista interrogazioni o compiti da svolgere
• Quando un certo lavoro non viene assegnato con scadenze precise,annotare sul diario una data per non rimandare a tempo indeterminato quel compito
Dopo essersi organizzati, bisogna:
• Rielaborare gli appunti presi in classe:
• precisare i punti rimasti oscuri durante la lezione
• riscrivere le abbreviazioni e le parole poco leggibili
• sottolineare i passaggi e le parole-chiave
• inquadrare i paragrafi importanti
• formulare brevi sintesi personali
• annotare eventuali richiami o rimandi ad altri appunti o ad altri argomenti
• Affrontare i capitoli che i professori hanno assegnato e mettere in atto le strategie di studio di cui si è già detto (sottolineare, parafrasare, schematizzare…)
• Dopo avere studiato una lezione o avere ascoltato una spiegazione, fare una mappa è molto utile per verificare se si sono capiti tutti i passaggi. Alla fine del lavoro si ottiene una rappresentazione grafica che aiuta a tenere sotto controllo tutti i concetti ma che, essendo in genere molto complessa, non può essere ricordata a memoria. Quando si costruisce una mappa si esercitano capacità creative: si possono scoprire o inventare legami nuovi fra i concetti, si possono scoprire o inventare concetti sempre nuovi da collegare. La mappa è molto utile anche in quei casi in cui si vogliono trovare nuove idee (esempio per preparare a svolgere un tema, tenere un discorso, ecc.)
• Anche fare uno schema ad albero è molto utile per verificare se si sono capiti tutti i passaggi e se si è capito quali e quanti concetti possono nascere da uno solo. Quando si fa uno schema ad albero non troppo complesso si ottiene una rappresentazione grafica che può essere ricordata a memoria
• Procedere con i compiti scritti
• Ripassare anche per parole-chiave, soffermandosi sui punti che hanno
presentato difficoltà durante lo studio
Test: SAI ORGANIZZARTI?
Quali di queste frasi hai pronunciato o pensato almeno una volta?
1. L’interrogazione è andata male, eppure avevo studiato
2. Devo telefonare ad un mio compagno, perché non mi ricordo più quali compiti bisogna fare per domani
3. Ho studiato tutto il pomeriggio, ma non sono riuscito a fare tutti i compiti per domani!
4. L’interrogazione è andata male, perché la lezione l’ho studiata qualche giorno fa e l’ho già dimenticata
5. A scuola mi sembra di capire ma poi a casa non mi ricordo più le spiegazioni
6. Per domani ci sono troppi compiti: è impossibile farli tutti!
7. Ieri ho dovuto studiare in fretta,perché avevo un impegno
8. Questa materia è antipatica:oggi la studierò per ultima!
9. Adesso mi metto alla scrivania: prima voglio togliermi il pensiero di tutti i compiti scritti, poi studierò le lezioni
10. Il prof. non si rende conto che abbiamo da fare anche i compiti delle altre materie!
11. Oggi pomeriggio posso spassarmela, perché non ho compiti per domani
12. Non ho potuto studiare,perché sono andato dal dentista (oppure dal medico, dalla zia…)
TI SEI RICONOSCIUTO IN QUALCHE FRASE? ANCHE IN UNA SOLA?ALLORA HAI SICURAMENTE BISOGNO DI ORGANIZZARE MEGLIO IL TUO STUDIO
3.2- RIELABORARE GLI ARGOMENTI
Rielaborare significa ripensare per conto proprio. Rielaborare richiede un ripensamento di quanto si apprende concretizzando i concetti, confrontando le conoscenze,personalizzando gli argomenti, tenendo conto dei metodi specifici delle varie discipline.
Concretizzare i concetti vuol dire riferirli e legarli a parole,frasi,situazioni già significative per lo studente, cioè appartenenti alla sua esperienza.
Confrontare le conoscenze
• per analogia: cercare delle relazioni di somiglianza tra informazioni dello stesso argomento di materie diverse o argomenti diversi della stessa materia
• per contrasto: mettere due o più informazioni di fronte e cercare di coglierne le differenze
• per contiguità (o vicinanza):ricerca delle concordanze e delle simmetrie tra gli elementi da apprendere e quelli già appresi
• tra due o più discipline:occorre studiare ponendosi domande, oltre che sui contenuti, anche sulle possibili connessioni, parallelismi,convergenze e/o differenze tra i punti di vista
• delle discipline che trattano gli stessi argomenti (per es. il concetto di spazio in geografia, in arte, in geometria)
• Personalizzare gli argomenti: i contenuti di un testo non sono semplicemente nozioni, ma anche punti di vista dell’autore. Dopo avere ben capito che cosa l’autore ha voluto dirci, occorre prolungare il filo conduttore del suo discorso fino ai nostri interessi, alle nostre domande sulla realtà, ai nostri ideali
• Tenere conto delle varie discipline: la rielaborazione richiede consapevolezza del metodo specifico delle singole discipline.
Approfondire: una buona rielaborazione deve essere completa; deve riportare fedelmente le informazioni, i concetti,i loro legami; deve essere personale. Per approfondire è utile l’esercizio della ricerca, dell’indagine.
3.2- RIELABORARE GLI ARGOMENTI
Un argomento non può essere considerato appreso fino a quando non si è capaci di comunicarlo in modo chiaro e coerente.
Comunicare vuol dire mettere in comune qualcosa,rendere partecipi gli altri della propria esperienza o delle proprie conoscenze.
La comunicazione può essere considerata una vera e propria prova per vedere se uno ha effettivamente studiato.
Le forme di comunicazione più diffuse nella scuola sono:
• l’esposizione o relazione (scritta oppure orale)
• il tema o trattazione di un argomento
Consigli per una buona esposizione orale:
1. chiarezza ed intelligibilità
2. coerenza: dire le cose seguendo uno schema precedentemente preparato e
senza dar nulla per scontato
3. pertinenza fermandosi sui punti senza divagare
4. proprietà: usare termini chiari,precisi,adeguati.
4. LE VERIFICHE / LA PRESENTAZIONE DI UNA RICERCA
IN POWER POINT
A scuola gli insegnanti interrogano periodicamente gli studenti non solo per verificare il loro apprendimento, ma anche per dar loro l’opportunità di allenarsi a parlare di fronte al piccolo uditorio della classe.
Alcuni ragazzi dicono di aver studiato e poi falliscono le prove: sbagliano le verifiche scritte e non sanno rispondere a quelle orali.
In molti casi la verità è che non hanno studiato bene, forse senza rendersene conto; in altri casi invece, non sanno affrontare le prove, perché hanno paura o perché proprio non sanno come si fa.
5.1- CONSIGLI PER AFFRONTARE UN’INTERROGAZIONE
1. Non rispondere mai ad una domanda di cui non ti è chiaro il significato
2. Evita la scena muta;di fronte a una domanda che ti coglie impreparato, reagisci ripetendo ad alta voce i ragionamenti per inquadrare il problema
3. Inizia l’esposizione della risposta inquadrando il problema ed evitando di spendere troppo tempo sulle premesse che possono spazientire l’insegnante.
4. Di fronte ad alternative rendi espliciti i tuoi ragionamenti.
5. Non perdere mai di vista la domanda dell’insegnante e completa l’esposizione con una risposta esauriente.
5.2 CONSIGLI UTILI PER PREPARARE UNA VERIFICA SCRITTA
1. Preoccupati di sapere con esattezza che cosa dovrai affrontare nella verifica
2. Accertati di sapere la data della verifica e di averla scritta sul diario
3. Accertati di avere a disposizione eventuali appunti e fotocopie consegnate dall’insegnante
4. Se non hai capito qualcosa chiedi aiuto all’insegnante
5. Organizza il tuo studio in più giornate tenendo conto dei tuoi impegni extrascolastici
6. Inizia a studiare per tempo, è meglio scoprire di avere molto tempo che di averne troppo poco
7. Prevedi sempre un momento di ripasso (può essere con un compagno) nel giorno precedente la verifica
8. Affronta la prova di verifica con determinazione, data dal fatto di aver studiato con cura, e cercando di dominare l’ansia per poter avere il migliore risultato possibile.
Riflessioni:
a) Hai una verifica di geografia tra una settimana. La verifica verterà sui capitoli dal 7 al 12. Hai già studiato con cura i capitoli 7,8,9,10 e 11. Poiché sei stato ammalato non hai ancora letto il capitolo 12. Che cosa faresti?
b) Oggi è lunedì. Hai una verifica di scienze mercoledì. Martedì non avrai molto tempo per studiare perché andrai ad una recita scolastica. Inoltre non sei sicuro di cosa tratta esattamente la verifica. Che cosa faresti?
Dopo ogni verifica c’è sempre il momento in cui l’insegnante la consegna corretta: anche questo è una fase di fondamentale importanza, poiché la comprensione dei propri errori, così come la consapevolezza dei propri successi, è decisiva per i tuoi progressi!!
5.3 PRESENTAZIONE DI UNA RICERCA IN POWER POINT
La funzione dei lucidi oggi viene svolta da uno strumento più comodo e semplice per una presentazione: Power Point, un programma per costruire slide da proiettare durante l’esposizione.
Le slide ideali presentano una scaletta, non un testo da leggere. I compagni
devono seguire il discorso soprattutto attraverso le parole dell’oratore. Le idee da presentare vanno riassunte con parole-chiave o brevi frasi.
Le slide hanno sempre un titolo che richiama il tema che si sta sviluppando.
Le slide ideali sono ben visibili, semplici, ma piacevoli. Sono da usare ampiamente disegni, foto, grafici che possono aiutare la comprensione, magari per associazione.
Le slide sono costruite in modo da poter mostrare il loro contenuto gradatamente.
Completate le slide, l’oratore deve allenarsi a sviluppare i punti schematici presenti su ciascuna di esse. Per ogni videata l’oratore scrive su un foglio tutto ciò che deve dire sotto forma di appunti sintetici o di frasi complete. Segue un lungo allenamento fino a quando si è in grado di parlare senza consultare gli appunti o il testo.
5. LE REGOLE DELLO STUDIO
Anche lo studio ha le sue regole: possono essere regole imposte dalla scuola (orari, programmazioni, interrogazioni, compiti….), dalla famiglia,oppure spontanee.
Le une e le altre, se accettate e accolte in modo serio, divengono un valido mezzo per acquisire autodisciplina nel proprio cammino di
apprendimento.
5.1. ACCETTARE SE STESSI
Nello studio, una regola molto importante è che ognuno accetti se stesso per quello che è, cioè non pretenda troppo da sé ma nemmeno sottovaluti le proprie forze in modo rinunciatario.
A chi non piacerebbe essere il primo della classe?
E’ giusto però fissare delle mete ragionevoli, raggiungibili, facilmente verificabili. Passo dopo passo si raggiungono così le vette. Per conoscere e accettare se stessi è molto importante il contributo di esterni: genitori, insegnanti e anche i compagni di classe.
La condizione fondamentale è un impegno leale e costante in qualsiasi attività perché nell’applicazione seria e motivata, un ragazzo scopre le sue capacità e le moltiplica. Accettare se stessi non significa quindi rimanere passivi.
6.2 IMPARARE SEMPRE
Per riuscire nello studio occorre essere pronti a trarre profitto da tutte le esperienze della vita. Il sapere infatti non è solo l’insieme delle nozioni apprese a scuola, è anche ciò che noi impariamo giorno dopo giorno mediante l’osservazione, la riflessione, la vita di famiglia, le amicizie, i mass media.
Questo sapere è indispensabile perché precede, sostiene e accompagna tutto quello che si impara nelle aule e nei libri.
6.3 SEGUIRE CON FIDUCIA CHI CI GUIDA
Seguire qualcuno nel campo degli studi significa prestare attenzione al perché e al come egli studia, cercare di capire le ragioni del suo comportamento, fare propri i principi del suo metodo.
Gli insegnanti hanno percorso una lunga strada “del sapere” e possono indirizzare il tuo cammino, importante è avere fiducia.
5.4 NON “SCIUPARE” ERRORI NE’ INSUCCESSI
Gli insuccessi sono all’ordine del giorno in qualsiasi campo della vita. Anche gli uomini di successo incontrano problemi e difficoltà sia nei rapporti interpersonali che nello svolgimento del proprio lavoro.
Gli errori sono importantissime risorse, materiali da sfruttare, possibili ipotesi di lavoro per le prove successive.
Comprendere e valorizzare i propri errori significa avere un’ulteriore possibilità d’imparare e di approfondire la propria esperienza personale.
5.5 MENS SANA IN CORPORE SANO
Francesco oggi ha digerito male, Claudia invece ha litigato con sua
sorella…Chi dei due riuscirà a stare attento a scuola?
Tutti sappiamo che quando non siamo in forma la nostra attenzione è fiacca, fatichiamo a concentrarci, impieghiamo più tempo a studiare…Questo perché la concentrazione e lo studio richiedono una grande energia fisica, intellettuale e morale.
Non possiamo prevedere inconvenienti come litigi, malesseri … Possiamo però partire da una situazione di benessere fisico se ci abituiamo a fare regolarmente colazione prima di venire a scuola e se dormiamo un numero sufficiente di ore.
Alimentazione: certamente ne parlerai con l’insegnante di scienze, ricorda
comunque :
1. di fare una buona colazione tutte le mattine
2. di non fare una merenda abbondante a metà mattina
3. di non metterti a studiare appena pranzato (quando è possibile)
4. di fare uno spuntino a metà pomeriggio
5. di prevedere una pausa in cui fare un po’ di movimento.
Sonno: la scarsità di sonno non provoca solamente vuoti di memoria, ma aumenta l’ansietà, l’irritabilità e la difficoltà di concentrazione; per questo è bene dormire regolarmente, dalle otto alle nove ore per notte, evitando quindi nottate sui libri prima di una verifica, perché si rischia di arrivare al momento della prova privi di energia e grandemente confusi.
6. IL MIO IDEALE DI STUDENTE
A conclusione del percorso, e dopo le attività svolte e le conoscenze
acquisite, ogni studente potrebbe riflettere sulla propria tipologia di allievo
in forma grafica o stendendo una relazione.
Il lavoro potrebbe essere facilitato somministrando agli alunni il seguente
questionario e facendo compilare la sottostante tabella.
QUESTIONARIO
1- Qual è la tua dote principale nelle attività di studio?
2- Quali altre doti ritieni di possedere?
3- Qual è il tuo difetto dominante nello studio?
TABELLA
Che cosa dicono sulle tue doti e sui tuoi difetti nello studio:
GLI EX
COMPAGNI
GLI EX
INSEGNANTI
I GENITORI
Fonte: http://www.cavazzisorbelli.it/sites/default/files/VADEMECUM%20PER%20LO%20STUDENTE.docx
Sito web da visitare: http://www.cavazzisorbelli.it/
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