Corso eno-gastronomia vino

Corso eno-gastronomia vino

 

 

 

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Corso eno-gastronomia vino

Premessa
Questa piccola dispensa è stata realizzata in occasione del corso serale organizzato dall’ENFAP di Ravenna in collaborazione la Scuola Alberghiera di Riolo Terme.
Deve essere di stimolo per approfondire gli argomenti e per utilizzare prodotti qualità

  • Un piccolo aforisma da non dimenticare quando si partecipa ad un corso

«Se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo».

  • Donare un sorriso rende felice il cuore;
  • Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona;
  • Non dura che un istante ma il suo ricordo dura a lungo;
  • Nessuno è così ricco da poterne fare a meno, né così povero da non poterlo donare;
  • Il sorriso crea gioia in famiglia, dà sostegno nel lavoro ed è segno tangibile di amicizia;
  • Un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina;
  • Se incontri chi non te lo offre sii generoso e porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo.

P. Faber


FORMAGGI & VINI            UN PERFETTO ABBINAMENTO
Formaggi e vino sono due alimenti che affascinano la fantasia dei degustatori.
Entrambi con una tradizione invidiabile in tutta l'Europa, sono influenzati dal clima e dalle tradizioni. I due prodotti fermentati, provenienti dalla fermentazione alcolica e dalla cagliatura hanno un ciclo di maturazione più o meno importante a seconda della tipologia.
L'abbinamento formaggio ‑ vino è un evento che deve essere vissuto momento per momento in ogni particolare occasione. Gli abbinamenti servono a smussare gli equilibri gustativi dei cibi in quanto soggetti ad assuefazione. Molti formaggi hanno un sapore così importante che possono stancare il palato ed è così che il vino crea un equilibrio di gusto tale da consentire di evitare che si verifichi un fenomeno dei genere.
Prima di illustrare gli abbinamenti tra formaggio e vino vorrei indicare alcune soluzioni di abbinamento tra formaggio ed altri cibi.
Per fare qualche esempio: ottima la polenta di mais arrostita e fatta a fette con del Gorgonzola e del Taleggio o la polenta “taragna” (un misto di farina di mais e grano saraceno) con del Bitto.
Con la frutta potete provare: le albicocche e Taleggio o Camembert, ciliegie e Crescenza, fichi e Parmigiano Reggiano, fragole e Caciotta di Urbino, frutti di bosco con Tome o Quartirolo, i cachi con del Montasio o Pecorino Sardo. E poi la pera che è uno degli abbinamenti ideali con i formaggi quali la Robiola di Roccaverano, Castelmagno, Pecorino Toscano, Brie e Munster, ecc...
Con la frutta secca i migliori abbinamenti sono: noci e Gorgonzola, mandorle polverizzate, unite al miele, su Taleggio o Munster o Camembert.
Le mostarde ben si sposano con i formaggi freschi, ma provate un asparago con del Pecorino stagionato oppure dei ceci o lenticchie di contorno a Caciocavallo o Provolone, fave fresche con del Pecorino fresco e cucinate con dell'ottima Fontina. Le melanzane grigliate con la Scamorza o Caciocavallo; i pomodori, poi, sono perfetti con la Mozzarella e la Ricotta, il sedano lega bene con formaggi saporiti, gli spinaci ottimi con la ricotta.
Si possono anche fare abbinamenti tra alimenti, formaggi e vini quali ad esempio:
Ricotta e marmellata d'arancia ottima con del moscato, oppure Gorgonzola e miele, noci e lonzino di fico con del Sautern, oppure miele d'acacia con Formaggio di Fossa e del verdicchio ottenuto da uve attaccate da Botritis.
Gli abbinamenti ideali sul formaggio sono quelli legati al territorio quali: Grana Padano con un rosso dell'Oltrepò Pavese o un Pecorino di Pienza stagionato con del Brunello di Montalcino, o dell'ottimo Castelmagno e Barolo o Barbaresco.
Ora, andando al di là di tradizioni e territorio, consideriamo altri accostamenti:
ad un formaggio molto stagionato e saporito come il Bitto abbineremo un vino rosso maturo di grande struttura alcolico e potente quale un Barbaresco, Barolo, Gattinara, Valtellina Sfurzat o Chianti Classico Riserva o Nobile di Montepulciano.
Se il nostro prodotto è fresco e delicato come una mozzarella di bufala che si distingue per le sue piacevoli e percettibili sensazioni gusto‑olfattive di succulenza, aromaticità, tendenza dolce e sapidità, il vino abbinato sarà bianco secco con un bouquet ricco di aromi, caldo di alcool e fresco di acidità come un Chardonnay, una Ribolla Gialla o un Greco di Tufo. E perché non provare un Pecorino Sardo stagionato con un Rosso alcolico qual è l'Anghelu Ruju o un Sagrantino di Montefalco?
Per chi ama gli erborinati: Gongorzola con Amarone della Valpolicella o un Marsala Vergine, lo Stilton con Moscato di Pantelieria Passito, il Roquefort con del Picolit o del Bleu d'Auvergne con del Cinque Terre Sciacchetrà.


Abbinamento formaggi - vini
Criteri

Formaggi freschi non salati

Vini bianchi, meglio se ricchi di glicerina o con residui zuccherini, dal profumo leggere, rotondi, mediamente freschi, leggermente caldi.

Formaggi freschi salati

Vini rossi non molto impegnativi, dal profumo leggero, moderatamente morbidi e moderatamente freschi, appena tannici, leggermente caldi.

Formaggi a pasta molle

Vini rossi di buon corpo e buona personalità, con dei profumi abbastanza intensi, moderatamente morbidi e moderatamente freschi, abbastanza tannici, leggermente caldi.

Formaggi a pasta dura non cotta

Vini rossi giovani, dal profumo tenue, moderatamente morbidi, discretamente freschi, appena tannici, leggermente caldi.

Formaggi a pasta dura cotta e poco stagionati

Vini rossi di buon corpo, dal profumo intenso, equilibrati, moderatamente sapidi, abbastanza tannici, abbastanza caldi.

Formaggi a pasta dura cotta, molto stagionati

Vini rossi di grande struttura ed invecchiati, dal profumo abbastanza intenso, molto equilibrati, sapidi, giustamente tannici e caldi.

Formaggi a pasta erborinata

Vini rossi di notevole gradazione e tannicità, dal profumo abbastanza intenso, abbastanza equilibrati, molto tannici, molto caldi.
Vini passiti.

Formaggi caprini giovani

Vini bianchi freschi e leggeri, dal profumo leggero, appena morbidi, giustamente freschi e caldi

Formaggi caprini stagionati

Vini rossi invecchiati di grande struttura, dal profumo intenso, mediamente equilibrati e sapidi, abbastanza tannici, molto caldi.


IL  VINO
Il vino è una soluzione idroalcolica di composti chimici (235 circa), dopo l’acqua il componente maggiore è l’alcol etilico, cui sono dovuti in larga parte gli effetti positivi e negativi del vino
Il vino è il prodotto ottenuto dalla fermentazione di uve pigiate (fresche o appassite); è questa la definizione che ne dà la Legge Italiana.

LA CANTINA

L'ambiente di conservazione e/o maturazione dei vini deve avere alcune importanti caratteristiche:
- una temperatura costante tra i 12° e i 15° con giusta umidità
- essere buia con luce artificiale
- isolata il più possibile acusticamente e termicamente
- non conservare altri alimenti che con i loro odori potrebbero alterare i sapori dei vini (es. Cipolla, salumi) o peggio sostanze chimiche (solventi, carburanti, ecc).
Le bottiglie vanno coricate e riposte su scaffali mattoni, in posizione orizzontale per mantenere il contatto del vino con il sughero, che, in caso contrario, si asciugherebbe nel tempo lasciando filtrare poi aria e odori creando muffe nocive. Generalmente si usa dare questa giusta sistemazione alle bottiglie partendo dal basso verso l'alto:


  • spumanti e champagne
  • vini bianchi
  • vini rosati
  • vini rossi giovani
  • vini di medio invecchiamento
  • vini rossi da grande invecchiamento

Tale ordine è consigliato per la temperatura esistente in cantina che dal basso all'alto ha variazione di grado anche di 3/4° (più in basso fresco, più in alto più caldo) .

LA VINIFICAZIONE

PIGIATURA

Dopo la raccolta dei grappoli, la PIGIATURA viene effettuata con macchinari appositi (pigia-diraspatrici) che estraggono il succo dagli acini delicatamente ottenendo così il MOSTO; questo è composto da 70% di acqua, 15% di zuccheri ed il restante da acidi e altri enzimi.
I sistemi di vinificazione sono tre:  BIANCO, ROSATO, ROSSO.

  • 1) -      prevede l'immediato allontanamento delle bucce dal mosto, evitando la pigmentazione dello stesso; otterremo vini poco colorati e fruttati.
  • 2) -      le bucce di uve rosse restano a contatto con il mosto per 24/48 ore; si avranno vini di un colore rosato più o meno intenso, profumati, leggeri e non corposi.
  • 3) -      prevede la maturazione del mosto a contatto con le bucce di uve rosse; si avranno vini corposi, di colore più o meno intenso a seconda delle uve usate.

FERMENTAZIONE ALCOLICA

La fermentazione alcolica, è la fase seguente, è quel fenomeno naturale operato dai lieviti (piccoli funghi presenti all'esterno dell'acino) contenuti nel mosto che trasforma gli zuccheri in alcol. Durante la fermentazione (che dura 15/20 giorni) il calore emanato dalla stessa viene mantenuto costante da acqua corrente che viene fatta scorrere all'esterno delle pareti delle vasche di fermentazione; (se si abbassasse o alzasse oltre i 20° il vino non sarebbe più buono). Dopo la fermentazione si filtra il composto e si mette a maturare in botti; in cantina poi verranno fatte lavorazioni che porteranno ad ottenere il prodotto finale voluto.
Due sono le fasi che il vino affronta nel tempo:

  • MATURAZIONE - è quel tempo che serve al vino per sviluppare le sue qualità.
  • INVECCHIAMENTO - è in questa fase che i vini (in botte e in bottiglia) affinano le loro caratteristiche e acquistano profumi e corpo nell'arco di mesi o addirittura anni (dai 2 ai 15/20).

Il legislatore ha creato un disciplinare che regola la produzione dei vini suddividendola dal minimo al massimo così:
- VINI DA TAVOLA SENZA DENOMINAZIONE GEOGRAFICA - (vini di media qualità, immessi al consumo con nomi di fantasia; es. TAVERNELLO)
- VINI DA TAVOLA CON DENOMINAZIONE GEOGRAFICA - (riportano in etichetta la dicitura del colore e della zona di provenienza; es. ROSSO DI TOSCANA)
- VQPRD - (vini di qualità prodotti in regioni determinate) - comprende i DOC (Denominazione d’Origine Controllata) e i DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita).
I vini DOC e DOCG possono presentare alcune aggiunte specificazioni:

  • - CLASSICO - per quei vini prodotti in zone riconosciute di antica tradizione
  • - RISERVA - per rossi invecchiati per almeno due anni
  • - SUPERIORE - per vini prodotti in zone specifiche per il clima e che hanno una gradazione minima di 12 gradi.

Il Vino Novello
Origini storiche.
Quello del vino Novello è un fenomeno tutto contemporaneo. Fino al diciassettesimo secolo, il vino era venduto assai velocemente dopo la vendemmia e con molta frequenza non passava l’inverno nel luogo di produzione. Ecco perché nella regione parigina, nel 1600, più della metà delle aziende vitivinicole non possedeva cantine, così pure in Champagne: perché fare investimenti in cantine, quando in poche settimane o pochissimi mesi il vino veniva venduto?
Una volta chi consumava il vino acquistava la damigiana e se lo imbottigliava in casa. E’ soltanto dal nostro secolo che le cantine dei produttori si sono attrezzate anche di “bottiglieria”, cioè di cantina per la conservazione evolutiva del vino in bottiglia, un po’ ovunque dalla Borgogna al Bordolese, dal Piemonte al Veneto, alla Toscana. E così i produttori sono diventati anche imbottigliatori.
Date queste premesse, sembrerebbe che il vino Novello sia un ritorno al passato, ma non è così.
Vi sono molte “storie” che vantano la primogenitura della nascita del Novello, alcune molto romanzate. Tra le più accreditate vi è quella che richiama un esperimento condotto nel 1934 da un’equipe di ricercatori francesi, intenti a ricercare un metodo per conservare il più a lungo possibile l’uva da tavola dopo la raccolta.
Uno degli esperimenti includeva la conservazione dei grappoli a 0° C sotto una cortina di anidride carbonica. Dopo un paio di mesi si accorsero che i grappoli erano diventati gassosi e frizzanti, dal sapore singolare ma non sgradevole. Naturalmente i grappoli non erano più adatti per la commercializzazione e pertanto decisero di vinificarli e ne risultò un vino particolare e piacevole.
In Francia i novelli sono chiamati vins en primeur; il primo vino a beneficiare di questa evoluzione fu il Beaujolais Nouveau. Negli ultimi anni, la produzione di vini Novelli è diventata sempre più massiccia anche in Italia.
Il metodo di produzione
Ma come fa un vino a essere pronto dopo poche settimane dalla raccolta dell'uva?
La tecnica di preparazione di questi vini è originale e si chiama macerazione carbonica, detta anche “fermentazione aromatica” perché esalta enormemente il profumo dell’uva che viene sottoposta a questo procedimento.
Con questo metodo, le uve vengono introdotte ancora intere, non pigiate, in serbatoi da 50-70 hl., che vengono chiusi ermeticamente dopo avere tolto tutta l’aria mediante l’immissione di anidride carbonica. All'interno della vasca viene a crearsi un ambiente totalmente asfittico, che induce i lieviti indigeni presenti sulle bucce delle uve (organismi aerobici) a penetrare all'interno degli acini per ricavarne acqua ed ossigeno, innescando così un processo di fermentazione intracellulare.
Le uve rimangono in queste condizioni 6-10 giorni a seconda della loro qualità e dell’oscillazione termica, dopo di che vengono convogliate in una pressa e pigiate, facendo così fuoriuscire un succo parzialmente dolce che concluderà la sua fermentazione in altre vasche. La fermentazione alcolica tumultuosa termina nel giro di 24-30 ore, dopodiché si spilla il vino che, nel giro di una settimana, si presenta profumato, morbido e gradevolmente beverino.


Le caratteristiche del Novello.
Le principali caratteristiche organolettiche del vino Novello sono:

  • colore brillante, vivo, intenso e piacevole, tipico di un vino giovanissimo
  • assenza quasi totale di tannini, che li rende bevibili anche alla temperatura di servizio dei bianchi;
  • omogeneità aromatica fra Novelli di diverse varietà di uva;
  • intensamente profumato e fragrante: si colgono nette note di frutta, in particolare lampone, e spezie (chiodi di garofano e cannella).

Queste caratteristiche sono dovute al mancato (o ridotto) contatto del succo con le bucce, situazione che determina una scarsa estrazione dei composti polifenolici, tanto più che parte di queste sostanze (scarsamente idrosolubili) passa generalmente al succo solo in seguito allo sviluppo di alcool, che agisce come vero e proprio solvente durante la macerazione. Per il loro contenuto alcolico e polifenolico, oltre che per la semplicità del profilo aromatico, i vini Novelli hanno una durata breve, una sensibilità alla precoce maturazione ed una fragranza non duratura, che tende ad esaurirsi nell'arco di un anno. È bene quindi non invecchiarli troppo tempo e consumarli preferibilmente entro la loro prima estate, onde apprezzarli nel pieno delle loro migliori caratteristiche: profumo intenso fruttato e colore rosso rubino brillante.

Accostamenti e servizio.
Vino versatile, si sposa con tutti i piatti: moderni, tradizionali e rustici, salumi, formaggi di media stagionatura e primi piatti, caldarroste e pasticceria salata. Ottimo con piatti a base di carne di maiale e spiedo. Il Novello va benissimo anche fuori pasto, come compagno di una chiacchierata in allegria
Va servito a 14 C° nel calice medio foggiato a tulipano. Non va stappato in anticipo e non va messo nel decanter.
Da consumarsi preferibilmente entro i primi 6-12 mesi di vita.

La commercializzazione
In base alla legislazione italiana la commercializzazione dei vini novelli non può avvenire prima del 6 novembre di ogni anno, mentre quella francese prevede l’immissione sul mercato dei “nouveaux” il terzo giovedì di novembre.


IL SERVIZIO DEI VINI

LE TEMPERATURE DI SERVIZIO DEI VINI

I vini vanno serviti a temperature differenti, non si dovrebbe generalizzare, ma non è sbagliato dire che i vini bianchi e i rosati si servono freschi e i vini rossi a temperatura ambiente.
La temperatura di servizio di un vino varia a seconda delle abitudini e a seconda della stagione, in estate i vini devono essere serviti ad una temperatura leggermente più alta.
È bene evitare di lasciare per troppo tempo in frigorifero i vini bianchi, l'ideale è raffreddarli un paio d'ore prima di servirli.
Ecco un esempio di temperature di servizio, ricordando che in estate devono essere un poco più elevate:
La Temperatura di servizio dei vini varia leggermente a seconda della stagione, in inverno leggermente più freschi in estate meno

  • Spumanti e champagne  5° - 7°
  • Bianchi  7° - 10°
  • Rosati  10° - 12°
  • Rossi giovani e novelli  12°-15°
  • Rossi di medio invecchiamento  15° - 18°
  • Rossi di grande invecchiamento 18° o più

COME LEGGERE L'ETICHETTA

Cinque sono le voci da analizzare per capire di fronte a che tipo di vino ci troviamo:

  • il nome del vino (che però può essere anche di fantasia)
  • l'anno di imbottigliamento (ci fa capire che corposità può avere)
  • il nome dell'azienda vinicola e la zona di produzione
  • la gradazione alcolica (9 - 12 per i bianchi, 11 - 13 per i rossi)
  • gli eventuali consigli di abbinamento della controetichetta.

LA STAPPATURA

Quasi tutti i vini vengono stappati al momento del loro utilizzo; solo i rossi invecchiati si devono aprire un po' prima a seconda dell'età per far sì che il contatto del vino con l'ossigeno gli ridia i profumi ed il bouquet originali.
Come stappare una bottiglia correttamente:

  • Tagliare la capsula con il coltello del levatappi un cm. sotto la parte in rilievo del collo girando la mano e non la bottiglia.
  • Pulire la parte superiore del tappo con un tovagliolo di servizio.
  • Tenere la bottiglia dritta e ferma, far girare il levatappi senza forare tutto il sughero.
  • Far leva ed estrarre il tappo.
  • Annusare il tappo per sentire se vi sono odori sgradevoli e se necessario pulire di nuovo l'imboccatura della bottiglia e procedere al servizio.

GLI ABBINAMENTI ENOGASTRONOMICI

Abbinare un vino ad una pietanza non è facile poiché bisogna conoscere le caratteristiche del cibi e dei vini, ma non bisogna nemmeno spaventarsi, l'importante è usare il buon senso e ricordarsi che un cibo e un vino devono completarsi e valorizzarsi a vicenda e non essere in contrapposizione in modo tale che uno sovrasti l'altro.
In linea generale si seguono queste regole:


vini bianchi, secchi, leggeri, frizzanti

aperitivi;

vini leggeri

pietanze delicate;

vini robusti

carni rosse, cacciagione, formaggi stagionati;

vini abboccati e dolci

dessert;

I vin santi e i passiti provengono dalla pigiatura tardiva di uve raccolte e poi lasciate su graticci per alcuni mesi per ottenere una maggiore concentrazione degli zuccheri; sono vini che vanno gustati a fine pasto, di colore dorato intenso; sono buoni da gustarsi freschi.
Una vecchia e semplice regola consiglia di abbinare piatti tipici regionali con vini della stessa regione perché essi sono nati e si sono evoluti insieme e sono più affini.
Alcuni alimenti "rifiutano" l’abbinamento con il vino e sono: carciofi crudi - cibi a base o conditi con aceto (insalate) - agrumi - dolci al cioccolato - gelati (ai quali meglio si abbinano caffè, distillati e liquori).

Successione dei vini a tavola

I vini a tavola devono seguire una successione tale da permettere sempre di apprezzare il vino che segue un altro, quindi quando si devono servire più vini occorre seguire queste piccole regole:


  • bianchi rosati rossi
  • giovani invecchiati
  • leggeri robusti
  • secchi dolci
  • meno profumati più profumati
  • più freschi più caldi di temperatura


SCHEMA  ABBINAMENTI

  • Pietanza
  • Tipi Vini
  • Esempio vini
  • APERITIVI
  • spumanti brut o vini bianchi secchi frizzanti
  • AFFETTATI
  • rosati o rossi giovani
  • Lambrusco secco, Vini Novelli
  • ANT. DI MARE
  • bianchi secchi e leggeri
  • Galestro, Trebbiano
  • ANT. DELICATI
  • bianchi delicati e leggeri
  • Verdicchio
  • PASTE AL FORNO
  • rossi giovani leggeri
  • Sangiovese, Vini Novelli
  • PASTE CON SUGHI ROSSI
  • bianchi strutturati o rosati giovani
  • Pinot Grigio, Chiaretto
  • PASTE CON SUGHI FORTI (tagliatelle alla lepre)
  • rossi di medio corpo
  • Chianti, Bardolino
  • PASTE DELICATE
    (penne al salmone)
  • bianchi giovani e leggeri
  • Chardonnay
  • UOVA
  • bianchi strutturati
  • Tocai, Riesling
  • PESCI BOLLITI
  • bianchi leggeri e delicati
  • Galestro, Orvieto
  • PESCI AI FERRI
  • bianchi leggeri
  • Soave, Müller-Thurgau
  • PESCE IN UMIDO
    (triglie alla livornese)
  • bianchi di corpo
  • Greco Di Tufo
  • PESCI FRITTI
  • bianchi di corpo
  • Gavi, Verdicchio
  • ZUPPE DI PESCE
  • rosati di buona struttura
  • Rosato Del Salento
  • Pollo, Tacchino, Coniglio - ARROSTO
  • rossi giovani e leggeri
  • Bardolino, Valpolicella
  • CARNI BIANCHE MOLTO CONDITE
  • rossi di medio corpo
  • Chianti Giovane, Sauvignon
  • ARROSTI IN GENERE
  • rossi dal giovane al vecchio in base al tipo di carne
  • Sangiovese, Barbera
  • CARNI ROSSE AI FERRI
  • rossi di 1 o 2 anni
  • Sangiovese Riserva, Cabernet
  • BRASATI - SPEZZATINI
  • rossi di corpo
  • Barbera, Barolo
  • CACCIAGIONE
  • rossi di buon invecchiamento
  • Brunello, Barbera
  • FORMAGGI DELICATI  - (stracchini, mozzarelle)
  • bianchi o rosé delicati
  • Orvieto, Chiaretto
  • FORM. POCO STAGION. - (taleggio, fontina)
  • rossi giovani
  • Teroldego, Sangiovese
  • FORM. MOLTO STAGION.  (grana, pecorino)
  • rossi di buon corpo
  • Sangiovese Riserva, Brunello
  • FORM. ERBORINATI - (gorgonzola)
  • vini liquorosi
  • Marsala, Porto
  • CROSTATE
  • vini dolci
  • Vernaccia Di Serrapetrona, Brachetto
  • TORTE CON CREMA
  • spumanti dolci
  • Cartizze Amabile, Moscato
  • BAVARESI O MOUSSE
  • vini amabili
  • Albana Amabile
  • PANETTONE
  • vini dolci frizzanti
  • Moscato d'Asti
  • PASTICCERIA SECCA
  • spumanti dolci
  • Asti, Brachetto Spumante

 


GLOSSARIO ENOLOGICO

ABBOCCATO

Vino con un leggero sapore dolce dato dagli zuccheri che non si sono totalmente trasformati in alcol durante la fermentazione.

ACERBO

Di un vino aspro, con acidità eccessiva.

AMABILE

Più dolce dell'abboccato per lo stesso motivo.

BOUQUET

L'insieme dei profumi di un vino maturo.

BRUT

Secco, relativo a spumanti e champagne.

CORPOSO

Di un vino che ha una certa forza e grado alcolico.

DÉGORGEMENT

Stappatura e "sboccatura" di una bottiglia di Champagne (in fase di lavorazione).

DOLCE

Un poco più "dolce" dell'amabile.

FRIZZANTE

Di un vino contenente una certa quantità di anidride carbonica.

FRUTTATO

Si dice di un vino giovane con profumo di frutta matura.

GIOVANE

Vino di vendemmia recente.

LEGGERO

Vino a bassa gradazione.

LIQUER DE TIRAGE

Miscela di zuccheri e lieviti.

LIQUEUR D'EXPÉDITION

Miscela di Campagne e Zucchero.

NOVELLO

Vino ottenuto in maniera particolare, imbottigliato poco dopo la vendemmia, da bersi entro  4/5 mesi.

PASSITO

Vino ottenuto da uve fatte appassire sulla pianta o su graticci per esaltarne il grado zuccherino.

PERLAGE

Le bollicine che si formano dal fondo del bicchiere di spumante o champagne; più fini e persistenti sono, più il prodotto è valido.

PIENO

Di un vino di corpo.

PUPITRES

Rastrelliere per bottiglie di Champagne (in lavorazione).

RETROGUSTO

È la sensazione che si prova dopo aver deglutito il vino; non è sempre indice di positività.

ROBUSTO

Si dice di un vino di buona struttura e elevato grado alcolico.

SECCO

Vino in cui gli zuccheri si sono trasformati tutti in alcol durante la fermentazione.

STRUTTURA

È l'insieme di tutte le componenti del vino.

TANNINO

Componente fondamentale che proviene dalle bucce e dai vinaccioli; influenza il colore dei vini rossi e gli da forza; assente o quasi nei vini bianchi.


LO SPUMANTE

Uno spumante è un vino fatto rifermentare in un recipiente ermeticamente chiuso. Questo recipiente può essere la bottiglia, come nel caso degli champagne e degli altri spumanti prodotti con il metodo classico, oppure un recipiente chiuso di grandi dimensioni (autoclave) secondo il metodo Charmat. Gli spumanti ottenuti mediante l'utilizzo di queste due tecniche sono detti NATURALI.
Gli spumanti per legge devono avere dalle tre alle sei atmosfere di pressione.
Gli spumante ottenuti mediante aggiunta diretta di anidride carbonica da parte dell'uomo sono detti ARTIFICIALI e devono riportare in etichetta la dicitura “gassati artificialmente” o “addizionati di Anidride carbonica”.

METODO CHARMAT

La rifermentazione del vino, viene innescata in un grande recipiente a tenuta ermetica (autoclave). Il vino base è ottenuto mediante l'utilizzo di uve bianche. Il vino viene immesso nell'autoclave addizionato allo sciroppo di fermentazione (zucchero e lieviti selezionati). Una volta conclusa la rifermentazione nell'autoclave, bisogna eliminare rapidamente il lievito residuo poiché ha un effetto dannoso per gli aromi. L'operazione si compie filtrando (o centrifugando) il vino e trasferendolo in appositi recipienti di refrigerazione. Dalla chiusura del vino nell'autoclave, con lo sciroppo di fermentazione, sono trascorsi 12/14 giorni.
Lo spumante è pronto, non rimane che imbottigliarlo e vestire la bottiglia (mettere il tappo a fungo, serrare la gabbietta, coprire con la carta stagnola e incollare l'etichetta).

METODO CLASSICO  (Metodo Champenoise)

I francesi sono riusciti ad imporre l'esclusiva della dicitura "metodo champenoise" riservata solo agli champagne; gli altri vini spumanti prodotti con la medesima tecnica devono denominarsi con altre diciture in etichetta: in Italia è ormai in uso il termine "classico" o "metodo classico".
Detto questo passiamo a descrivere le varie fasi del metodo champenoise.
In Champagne sono autorizzati solo tre vitigni: Pinot Noir, Pinot Meunier (uve nere) e Chardonnay (uva bianca). Le uve nere vengono vinificate in bianco; questo vino base è ottenuto mediante l'assemblaggio di vini (cuvée) provenienti dalle diverse zone della Champagne.
In Italia si utilizzano il Pinot Bianco, il Pinot Grigio e lo Chardonnay. Si parte quindi da un vino di base bianco. Per trasformarlo in spumante occorre compiere una serie di operazioni, la prima delle quali è l'imbottigliamento con l'aggiunta di uno sciroppo zuccherino, che innescherà la rifermentazione con l'ausilio di lieviti selezionati (liqueur de tirage). Il periodo migliore per questa operazione è la primavera.
All'interno della bottiglia (posta in scaffali coricata) i lieviti trasformano lo zucchero in alcol e anidride carbonica (seconda rifermentazione), la quale non potendo disperdersi nell'aria perché rinchiusa nella bottiglia da un tappo a corona, rimane sciolta nel vino.
Dopo due o tre anni (un anno per legge) dalla fine della rifermentazione, quasi tutte le cellule sono morte e nella bottiglia si depositano le fecce. Le fecce si depositano nella parte inferiore della bottiglia e a intervalli di qualche mese devono essere rimesse in sospensione nel vino per una migliore formazione del bouquet.
Esaurita anche questa funzione, si procede alla rimozione delle fecce stesse dal vino con una serie di operazioni dette di rimozione (remuage) e di spurgo (dégorgement). Il remuage consiste in una serie di rotazioni che vengono impresse alla bottiglia, collocata su appositi cavalletti detti pupitres, a intervalli di qualche giorno per alcuni mesi. Insieme alla rotazione, la bottiglia viene progressivamente inclinata fino a portarla in posizione verticale e capovolta, in modo che le fecce si accumulino a ridosso del tappo.
L'operazione conclusiva è l'eliminazione delle fecce mediante sboccatura o dégorgement. Un tempo si faceva a mano. Oggi tale operazione viene eseguita da macchine che congelano la piccola massa di fecce sulla punta della bottiglia e ne consentono l'estrazione senza rischi (dégorgement à la glace). Per sostituire le perdite provocate dalla sboccatura si aggiunge lo sciroppo di dosaggio (liqueur d'expédition) composto da zucchero e vino delle migliori annate.
Lo spumante è pronto, alla tappatura si procede come per il metodo Charmat.
Gli champagne prodotti solo con uve bianche riportano in etichetta la dicitura BLANC de BLANC.
Gli spumanti e/o gli champagne del tipo rosé si ottengono con aggiunta di vino rosso ricavato dal Pinot Nero.
Un millesimato è uno champagne imbottigliato in annate di vendemmia favolosa; è solo in questi casi che l'anno di imbottigliamento viene riportato in etichetta.

 

 

Fonte: http://www.rioloweb.it/serale/09/dati/09-10-corso-enogasto-sala-serale-i-formaggi-il-vino.doc

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Autore del testo: Pier Luigi Conti - www.rioloweb.it - Corso serale eno-gastronomia – vino

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