I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: BARATHIER ELISIR D’HERBES |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
L’elisir d’erbe BARATHER è prodotto a Pomaretto fin dalla fine del 1800 con il nome di Amaro Cozie (dalle Alpi Cozie ). Il nome cambia in Barathier nel 1905. Il grado alcolico è di 20% in vol. Il prodotto in oggetto è ottenuto con la sola macerazione ( non è un distillato) in alcool e acqua di 7 qualità di erbe e fiori raccolti allo stato spontaneo.
|
4) ZONA DI PRODUZIONE |
La zona di produzione è esclusivamente a Pomaretto. |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
Le attrezzature sono semplici e non sono cambiate nel corso degli anni, se non quelle per il confezionamento in bottiglia, oramai meccanizzato, e un nuovo laboratorio anche per un maggior controllo igienico. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
Il Barathier è prodotto in laboratori realizzati secondo le norme igieniche sanitarie vigenti. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
Nato per il solo consumo familiare, la produzione – nel corso degli anni – diventa gradualmente più consistente, per accontentare anche amici e parenti. Oggi lo si può trovare soprattutto nella ristorazione di qualità e presso alcune enoteche di Torino e provincia, oltre che nel negozio di vendita a Pomaretto adiacente al locale di produzione. |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: LIQUORE GENEPI’ |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
L’Artemisia mutellina (genepì maschio) è la pianta spontanea che cresce nelle più alte zone delle Alpi Marittime e Cozie. Per disporre di quantità sufficienti alla produzione del liquore la pianta viene anche coltivata su terreni e in posizioni appropriate a quote molto elevate dai montanari residenti in loco che hanno acquisito, in questi ultimi decenni, una vera specializzazione in questa coltura difficile che richiede tempo ed impegno pluriennale. |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
Il Genepì viene prodotto in provincia di Cuneo. |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
Le piantine di Genepì essiccate vengono trasportate in sacchi al liquorificio dove vengono controllate, selezionate e , se non vengono subito poste in infusione alcolica, sono conservate in contenitori areati. La lavorazione viene effettuata in recipienti e attrezzature di acciaio inossidabile e il liquore viene imbottigliato nel vetro. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
I montanari conservano le piantine del Genepì nelle loro abitazioni, nel liquorificio la lavorazione e l’imbottigliamento avvengono in appositi locali (infusione e distillazione, lavorazione e stagionatura, filtrazione e imbottigliamento). |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
La coltivazione del Genepì si è iniziata nelle valli della Provincia di Cuneo negli anni ’60 e le metodiche sono sempre le stesse. I metodi di lavorazione già erano in uso quando si lavorava soltanto con il Genepì spontaneo ed è stata fornita documentazione al riguardo. |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: GRAPPA CON ALAMBICCO A BAGNOMARIA PIEMONTESE |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
La grappa è l’unico distillato al mondo che si ottiene da una materia prima solida, palabile. Le implicazioni che derivano da questo aspetto sono importantissime : essendo la vinaccia ciò che rimane dal processo di vinificazione ( ci si riferisce alle vinificazioni in rosso,vale a dire quelle in cui la vinaccia rimane a contatto con il vino), essa raduna e concentra tute le sostanze aromatiche presenti nel vino. Oggigiorno la maggior parte delle grappe è ottenuta con il disalcolatore continuo, importato dall’America e destinato alle produzioni di massa.Vi sono apparecchiature di questo tipo in gradi di disalcolare anche 5.000 quintali di vinaccia nel corso delle 24 ore.Il risultato è facilmente intuibile anche dalla persona non addetta ai lavori. In quest’ambito si vuole segnalare non tanto la grappa, prodotto tradizionale italiano, quanto la tecnologia tradizionale piemontese con alambicco a Bagnomaria. |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
In Piemonte esistono ancora 2 impianti che utilizzano questa antica tecnologia Piemontese |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
Non è possibile definire o descrivere la vinaccia tipo:I distillatori sono quasi sempre autodidatti: tendono quindi a dare un’impostazione decisamente personale alla distilleria in cui operano. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
La grappa deve essere stoccata in appositi magazzini: i recipienti normalmente utilizzati sono di acciaio inossidabile. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
Il Piemonte dedica da sempre una grande attenzione alla distillazione della vinaccia: ne sono testimonianza la creazione della Università degli Acquavitai e la presenza di alambicchi, in tutte le epoche, nei castelli e nelle tenute agricole nobiliari; emblematico il caso del Conte di Cavour che da Grinzane si faceva spedire i campioni della grappa prodotta per accertarne personalmente la qualità. Veramente all’epoca si chiamava “branda” e, ancora, oggi in dialetto si fa fatica a pronunciare il neologismo giunto dall’Italia orientale.
|
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: LIQUORI DI ERBE ALPINE: AMARO CHIOTSAINT VERAN |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
Le erbe alpine utilizzate per i diversi liquori sono principalmente:
Queste specie sono tutte spontanee e vengono raccolte dai montanari residenti nei Comuni montani delle Valli dellaProvincia di Cuneo e dagli stessi conservate ed essiccate con le metodiche del Genepy . |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
I liquori di erbe alpine vengono prodotti principalmente in provincia di Cuneo. |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
I fiori, le piante e le radici essiccate vengono trasportate in sacchi allo stabilimento dove vengono controllate, selezionate e, se non vengono subito poste in infusione alcolica, sono conservate in contenitori areati. La lavorazione viene effettuata in recipienti e attrezzature di acciaio inossidabile e il liquore.viene imbottigliato nel vetro. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
I montanari conservano le specie alpine nelle loro abitazioni; nel liquorificio la lavorazione e l’imbottigliamento avvengono in appositi locali (infusione e distillazione, lavorazione e stagionatura, filtrazione e imbottigliamento). |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
L’utilizzo delle specie spontanee raccolte dai montanari per produrre liquori risale, come evidenziato da ricerche storiche, all’inizio del 1900. |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: NOCCIOLINO DI CHIVASSO |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
Il nocciolino di Chivasso è un liquore dolce al 24% di alcool a base di infuso di nocciole. |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
Il Nocciolino viene prodotto nel Comune di Chiasso e nelle zone limitrofe. |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
La miscelazione e la stagionatura del prodotto avviene in contenitori di acciaio inox, per la filtrazione a freddo ci si serve di pannelli filtranti, l’imbottigliamento e il confezionamento avviene con macchine semiautomatiche. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
I locali dove avviene la produzione del Nocciolino sono distillerie che rispettano le attuali normative riguardanti l’igiene degli alimenti. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
Il Nocciolino è stato ideato e brevettato dalla ditta Capella Giovanni di Chivasso negli anni immediatamente successivi il secondo conflitto mondiale. Nel 1950 la ditta Capella ottenne dal Comune di Chiasso l’autorizzazione a fregiare le etichette ed il marchio di fabbrica del prodotto con lo stemma gentilizio della città (deliberazione della Giunta Comunale n.216 del 5 dicembre 1950). La ditta Capella depositò il marchio all’Ufficio Centrale dei brevetti, modelli e marchi presso il Ministero dell’Industria e del Commercio il 28 aprile 1959 col n.149458. |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: RATAFIA’ |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
Liquore a base di ciliegie nere, di moderata gradazione alcoolica (alc. 26% Vol.) |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
Attualmente esiste un’unica azienda che produce questo liquore ed è situata nel comune di Adorno Micca (Biella). |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
La produzione avviene in contenitori di acciaio inox. Il prodotto confezionato in bottiglie viene messo in commercio seguendo le disposizioni di leggi. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
La produzione e l’imbottigliamento si svolgono in appositi locali rispondenti alle normative in materia di igiene. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
La tradizione ultra centenaria del prodotto può essere attestata da diverse documentazioni storiche tra cui merita di essere citato un documento tratto dal libro “Tradizioni italiane” stampato in Torino nel 1848 e le varie onorificenze ottenute dal “Ratafià” dal 1891 al 1914. |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: BEVANDE SPIRITOSE E DISTILLATI |
2) NOME DEL PRODOTTO: VERMUT |
3) CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO E TECNICHE DI PRODUZIONE |
Il vermut deve il suo nome all’assenzio (Artemisia Absinthium), che viene usato nella sua preparazione e dà ad esso un’aroma e uno speciale sapore amaro. |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
Il vemut è prodotto in tutto il Piemonte. |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER L’OTTENIMENTO DEL PRODOTTO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
Il processo di preparazione del vermut consta delle fasi di preparazione degli ingredienti, macerazione in alcool a freddo o infusione in alcool e vino a caldo o distillazione di differenti droghe ed erbe aromatiche, imbottigliamento. La lavorazione viene effettuata in recipienti ed attrezzature di acciaio inossidabile e il liquore viene imbottigliato nel vetro. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI PRODUZIONE |
Nel liquorificio la lavorazione e l’imbottigliamento avvengono in appositi locali realizzati secondo le norme igieniche vigenti. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE CHE LE TECNICHE DI PRODUZIONE SONO CONSOLIDATE NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI |
La fama del vermut è indissolubilmente legata al Piemonte e a Torino in particolare dove, alla fine del 1700 era una vera e propria arte la preparazione di questo vino aromatico. E’ uno dei più interessanti e tipici vini di lusso italiani. La vecchia grafia del nome stesso era Vermouth (o Wermouth, o Wermuth). L’origine di questo nome non è sicura; generalmente si fa risalire al tedesco Wermuth “assenzio” (Artemisia absinthium). Si vuole che un vino di questo genere fosse già preparato nell’antichità dai Romani, sotto il nome di Absinthiatum (o Absinthianum) vinum. Il primo autore italiano che parli di questo vino è C.Villifranchi, nella sua Oenologia toscana (1773). |
SCHEDA DI SEGNALAZIONE PER L’ELENCO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI – sezione A (PRODOTTO)
1) CATEGORIA: OLI ESSENZIALI |
2) NOME DEL PRODOTTO: “OLIO ESSENZIALE DI MENTA PIPERITA DI PANCALIERI” |
3) CARATTERISTICHE DELLE VARIETA’ LOCALI DA SALVAGUARDARE, |
L’olio essenziale greggio di menta piperita è ottenuto dalla distillazione a corrente di vapore dell’erba verde in pianta intera proveniente dalla coltivazione della specie botanica Menta Piperita nera (Black Mint degli Inglesi) varietà Officinalis sole, forma Ruben scens, Camus nota come Menta Italo-Mitcham (1). |
4) ZONA DI PRODUZIONE |
Le zone vocate sono l’area ristretta lungo il Po e i suoi affluenti (Pellice, Varaita, Macra), compresa tra Carignano e Villafranca Piemonte con centro in Pancalieri (3) |
5) MATERIALI ED ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER LA |
La distillazione in corrente di vapore è realizzata per mezzo di alambicchi in acciaio inossidabile di capacità varia in regola con le attuali disposizioni di legge. |
6) DESCRIZIONE DEI LOCALI DI CONFEZIONAMENTO E/O DI |
La menta deve essere stoccata in appositi magazzini. |
7) DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE LA VOCAZIONALITA’ TERRITORIALE CONSOLIDATA NEL TEMPO PER UN PERIODO NON INFERIORE AI VENTICINQUE ANNI DEL PRODOTTO ORTOFRUTTICOLO INDICATO NELLA PRESENTE SCHEDA |
La Menta Piperita nera venne introdotta in Italia nel 1903 da Honorè Carles, associatosi nel 1901 a Giovanni Varino fondatore della omonima distilleria di Pancalieri nel 1870. Dal 1908 questa specie botanica si diffuse velocemente sia per le rese in campo, remunerative per gli agricoltori, sia per le rese in essenza, remunerative per i distillatori (4). (4)Giovanni Fenaroli, Sostanze Aromatiche Naturali, Ed. Hoepli 1963, Milano. |
Fonte: http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2000/21/attach/05_alle.doc
Sito web da visitare: http://www.regione.piemonte.it
Autore del testo: indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve