Rete

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Significato di Rete

 

Rete

Il concetto di rete, in diverse accezioni, assume nell’attuale fase di sviluppo economico un ruolo centrale, che va aldilà dell’originario significato di sistemi tecnologici interconnessi, quali rete elettrica, rete gas, rete telefonica, rete idrica, rete di trattamento rifiuti liquidi, che rientrano nelle cosiddette utilities (servizi a rete). Un primo significato metaforico, partendo da quello di rete di telecomunicazione, ne estende la portata a comprendere la rete informatica e più in generale la rete di informazioni, la rete di rapporti commerciali e di produzione, in una parola la rete di interdipendenza. Un secondo significato metaforico è l’insieme degli scambi che sulla rete hanno luogo. Il concetto stesso di rete riduce la rilevanza della distinzione tra centro e periferia. Per estensione si arriva a definire rete il risultato del sistema di interconnessione, al punto che si arriva a parlare di “net economy”, cioè di economia a rete, una rete che tende ad estendersi progressivamente, in coerenza con il processo di globalizzazione. Da questo punto di vista il concetto di mercato viene ad essere sostituto dal (o meglio, superato nel) concetto di rete nel senso che i ruoli degli operatori economici sono meno netti di quelli tradizionali riconducibili al dualismo schematico produttore-venditore, consumatore-acquirente: oggi sono tutti simultaneamente venditori e acquirenti ma soprattutto tutti sono, più o meno, direttamente cointeressati ad operare nella rete. Un’evoluzione parallela e interconnessa a quella dal mercato alla rete è l’evoluzione dalla proprietà all’accesso. Uno slogan semplicistico, ma efficace può essere il nuovo mercato è la rete, la nuova proprietà è l’accesso. Non è più decisiva la valutazione del prezzo d’acquisto ma quella della tariffa, per il servizio prestato ma anche la tariffa a volte viene superata in una standardizzazione semplificazione che è quella della cosiddetta tariffa piatta (flat), una sorta di abbonamento. Per sottolineare il legame con il concetto di accesso si preferisce addirittura usare il termine tassa di iscrizione, come se si fosse ammessi a un privilegio. Anzi i in molti casi il pagamento è indiretto attraverso sponsorizzazioni, banner, richiami a servizi a valore aggiunto e quant’altro al cliente si dà l’illusione di ricevere qualcosa di gratuito, purché si iscriva, purché si procuri l’accesso. Cos’è ora mercato? Chi fa le regole? Il nuovo ruolo delle istituzioni. L’esempio di NAPSTER come un mercato non mercato con “regole” tutte sue. Qual è allora la forza dominante: il capitale intellettuale (idee, concetti, immagini) non più cose. Ecco perché abbiamo insistito nel definire risorse di tre tipi: finanziarie, reali, e immateriali (conoscenze). Anche il capitale intellettuale (IPR) raramente viene scambiato, normalmente viene dato in uso (licenze sui brevetti, cessione di know-how, accordi di continuous know-how). Cambia significato la nozione di potere economico. Non sempre le istituzioni sono adeguate al nuovo scenario. Alcune lo sono da sempre: l’esempio scherzoso della Chiesa Cattolica come globalizzazione-internalizzazione, fidelizzazione, quaternarizzazione, accesso, dematerializzazione. Produzione industriale e produzione culturale: se si vuole legata al tempo libero, ma la stessa definizione di tempo libero sta mutando profondamente. Etica del lavoro etica del gioco, sì ma che gioco. Quanto è importante la produzione di beni e a chi è demandata: nell’antichità agli schiavi e oggi alle macchine? Le macchine costruiranno le macchine? Energia e informazione. Dematerializzazione dell’economia. Mercificazione del lavoro e mercificazione della cultura. Le sceneggiate per i turisti. Il singolo va verso l’economia dell’esperienza. Le imprese verso l’economia della conoscenza. Dobbiamo rivalutare alcuni personaggi di Verdone? Non solo dal prodotto al servizio, ma anche dal servizio all’esperienza. Il neologismo wetware componente umana nei sistemi informativi). In fondo la vecchia struttura capitalistica era meno mercificata: maggiore autonomia nella sfera privata. Può vivere una cultura in queste condizioni ? Che vuol dire alternativo e chi ci vende l’alternatività.l’esempio delle grandi aziende culturali. Il caso italiano.

 

Fonte: http://host.uniroma3.it/docenti/iacobone/testi/glossario%20parte%201_.doc 2,3,4,5

Sito web da visitare: http://host.uniroma3.it/docenti/iacobone/Economia.htm

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