Angeli

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Angeli

Santi Angeli Custodi
2 ottobre

Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli.

Figure celesti presenti nell'universo religioso e culturale della Bibbia - così come di molte religioni antiche - e quasi sempre rappresentati come esseri alati (in quanto forza mediatrice tra Dio e la Terra), gli angeli trovano l'origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos =messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione. Ed è proprio con questo significato che la parola ricorre circa 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell'Antico Testamento, che ne individua anche la funzione di milizia celeste, suddivisa in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Oggi il tema degli Angeli, quasi scomparso dai sermoni liturgici, riecheggia stranamente nei pulpiti dei media in versione new age, nei film e addirittura negli spot pubblicitari, che hanno voluto recepirne esclusivamente l'aspetto estetico e formale.
Martirologio Romano: Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza.

 

La memoria dei Santi Angeli, oggi espressamente citati nel “Martirologio Romano” della Chiesa Cattolica, come Angeli Custodi, si celebra dal 1670 il 2 ottobre, data fissata da papa Clemente X (1670-1676); la Chiesa Ortodossa li celebra l’11 gennaio.

Ma chi sono gli Angeli e che rapporto hanno nella storia del genere umano? Prima di tutto l’esistenza degli Angeli è un dogma di fede, definito più volte dalla Chiesa (Simbolo Niceno, Simbolo Costantinopolitano, IV Concilio Lateranense (1215), Concilio Vaticano I (1869-70)).

Tutto ciò che riguarda gli Angeli, ha costituito una scienza propria detta ‘angiologia’; e tutti i Padri della Chiesa e i teologi, hanno nelle loro argomentazioni, espresso ed elaborato varie interpretazioni e concetti, riguardanti la loro esistenza, creazione, spiritualità, intelligenza, volontà, compiti, elevazione e caduta.

Come si vede la materia è così vasta e profonda, che è impossibile in questa scheda succinta, poter esporre esaurientemente l’argomento, ci limiteremo a dare qualche cenno essenziale.


Esistenza e creazione

La creazione degli angeli è affermata implicitamente almeno in un passo del Vecchio Testamento, dove al Salmo 148 (Lode cosmica), essi sono invitati con le altre creature del cielo e della terra a benedire il Signore: “Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti suoi angeli, lodatelo, voi tutte sue schiere… Lodino tutti il nome del Signore, perché al suo comando ogni cosa è stata creata”.

Nel nuovo Testamento (Col. 1.16) si dice: “per mezzo di Cristo sono state create tutte le cose nei cieli e sulla terra”. Quindi anche gli angeli sono stati creati e se pure la tradizione è incerta sul tempo e nell’ordine di questa creazione, essa è ritenuta dai Padri indubitabile; certamente prima dell’uomo, perché alla cacciata dal paradiso terrestre di Adamo ed Eva, era presente un angelo, posto poi a guardia dell’Eden, per impedirne il ritorno dei nostri progenitori.

Spiritualità
La spiritualità degli angeli, è stato oggetto di considerazioni teologiche fra i più grandi Padri della Chiesa; s. Giustino e s. Ambrogio attribuivano agli angeli un corpo, non come il nostro, ma luminoso, imponderabile, sottile; s. Basilio e s. Agostino furono esitanti e si espressero non chiaramente; s. Giovanni Crisostomo, s. Gerolamo, s. Gregorio Magno, asserirono invece l’assoluta spiritualità; il già citato Concilio Lateranense IV, quindi il Magistero della Chiesa, affermò che gli Angeli sono spirito senza corpo.

L’angelo per la sua semplicità e spiritualità è immortale e immutabile, privo di quantità non può essere localmente presente nello spazio, però si rende visibile in un luogo per esplicare il suo operato; non può moltiplicarsi entro la stessa specie e s. Tommaso d’Aquino afferma che tante sono le specie angeliche quanti sono gli stessi angeli, l’uno diverso dall’altro.
Nella Bibbia si parla di angeli come di messaggeri ed esecutori degli ordini divini; nel Nuovo Testamento essi appaiono chiaramente come puri spiriti.

Nella credenza ebraica essi furono talvolta avvicinati a esseri materiali, ai quali si offriva ospitalità, che essi ricambiavano con benedizioni, promesse di prosperità, ecc.


Intelligenza e volontà

L’Angelo in quanto essere spirituale non può essere sprovvisto della facoltà dell’intelligenza e della volontà; anzi in lui debbono essere molto più potenti, in quanto egli è puro di spirito; sulla prontezza e infallibilità dell’intelligenza angelica, come pure sull’energia, la tenace volontà, la libertà superiore, il grande Dottore Angelico, s. Tommaso d’Aquino, ha scritto ampiamente nella sua “Summa Theologica”, alla quale si rimanda per un approfondimento.

Elevazione
La Sacra Scrittura suggerisce più volte che gli Angeli godono della visione del volto di Dio, perché la felicità alla quale furono destinati gli spiriti celesti, sorpassa le esigenze della natura ed è soprannaturale.

E nel Nuovo Testamento frequentemente viene stabilito un paragone fra uomini, santi e angeli, come se la meta cui sono destinati i primi, altro non sia che una partecipazione al fine già conseguito dagli angeli buoni, i quali vengono indicati come ‘santi’, ‘figli di Dio’, ‘angeli di luce’ e che sono ‘innanzi a Dio’, ‘al cospetto di Dio o del suo trono’; tutte espressioni che indicano il loro stato di beatitudine; essi furono santificati nell’istante stesso della loro creazione.

Caduta
Il Concilio Lateranense IV, definì come verità di fede che molti Angeli, abusando della propria libertà caddero in peccato e diventarono cattivi.

San Tommaso affermò che l’Angelo poté commettere solo un peccato d’orgoglio, lo spirito celeste deviò dall’ordine stabilito da Dio e non accettandolo, non riconobbe al disopra della sua perfezione, la supremazia divina, quindi peccato d’orgoglio cui conseguì immediatamente un peccato di disobbedienza e d’invidia per l’eccellenza altrui.
Altri peccati non poté commetterli, perché essi suppongono le passioni della carne, ad esempio l’odio, la disperazione. Ancora s. Tommaso d’Aquino specifica, che il peccato dell’Angelo è consistito nel volersi rendere simile a Dio.
La tradizione cristiana ha dato il nome di Lucifero al più bello e splendente degli angeli e loro capo, ribellatosi a Dio e precipitato dal cielo nell’inferno; l’orgoglio di Lucifero per la propria bellezza e potenza, lo portò al grande atto di superbia con il quale si oppose a Dio, traendo dalla sua parte un certo numero di angeli.

Contro di lui si schierarono altri angeli dell’esercito celeste capeggiati da Michele, ingaggiando una grande e primordiale lotta nella quale Lucifero con tutti i suoi, soccombette e fu precipitato dal cielo; egli divenne capo dei demoni o diavoli nell’inferno e simbolo della più sfrenata superbia.

Il nome Lucifero e la sua identificazione con il capo ribelle degli angeli, derivò da un testo del profeta Isaia (14, 12-15) in cui una satira sulla caduta di un tiranno babilonese, venne interpretata da molti scrittori ecclesiastici e dallo stesso Dante (Inf. XXIV), come la descrizione in forma poetica della ribellione celeste e della caduta del capo degli angeli.
“Come sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora! Come sei stato precipitato a terra, tu che aggredivi tutte le nazioni! Eppure tu pensavi in cuor tuo: Salirò in cielo, al di sopra delle stelle di Dio innalzerò il mio trono… salirò sulle nubi più alte, sarò simile all’Altissimo. E invece sei stato precipitato nell’abisso, nel fondo del baratro!”

L’esercito celeste

La figura dell’Angelo come simbolo delle gerarchie celesti, in genere appare fin dai primi tempi del cristianesimo, collocandosi in prosecuzione della tradizione ebraica e come trasformazione dei tipi precristiani delle Vittorie e dei Geni alati, che avevano anche la funzione mediatrice, tra le supreme divinità e il mondo terrestre.
Attraverso l’insegnamento del “De celesti hierarchia” dello pseudo Dionigi l’Areopagita, essi sono distribuiti in tre gerarchie, ognuna delle quali si divide in tre cori.

La prima gerarchia comprende i serafini, i cherubini e i troni; la seconda le dominazioni, le virtù, le potestà; la terza i principati, gli arcangeli e gli angeli.

I cori si distinguono fra loro per compiti, colori, ali e altri segni identificativi, sempre secondo lo pseudo Areopagita, i più vicini a Dio sono i serafini, di colore rosso, segno di amore ardente, con tre paia di ali; poi vengono i cherubini con sei ali cosparse di occhi come quelle del pavone; le potestà hanno due ali dai colori dell’arcobaleno; i principati sono angeli armati rivolti verso Dio e così via.

Più distinti per la loro specifica citazione nella Bibbia, sono gli Arcangeli, i celesti messaggeri, presenti nei momenti più importanti della Storia della Salvezza; Michele presente sin dai primordi a capo dell’esercito del cielo contro gli angeli ribelli, apparve anche a papa s. Gregorio Magno sul Castel S. Angelo a Roma, lasciò il segno della sua presenza nel Santuario di Monte S. Angelo nel Gargano; Gabriele il messaggero di Dio, apparve al profeta Daniele; a Zaccaria annunciante la nascita di s. Giovanni Battista, ma soprattutto portò l’annuncio della nascita di Cristo alla Vergine Maria; Raffaele è citato nel Libro di Tobia, fu guida e salvatore dai pericoli del giovane Tobia, poi non citato nella Bibbia, c’è Uriele, nominato due volte nel quarto libro apocrifo di Ezra, il suo nome ricorre con frequenza nelle liturgie orientali, s. Ambrogio lo poneva fra gli arcangeli, accompagnò il piccolo s. Giovanni Battista nel deserto, portò l’alchimia sulla terra.

L’angelo nell’arte

Ricchissima è l’iconografia sugli angeli, la cui condizione di esseri spirituali, senza età e sesso, ha fatto sbizzarrire tutti gli artisti di ogni epoca, nel raffigurarli secondo la dottrina, ma anche con il proprio estro artistico.
Gli artisti, specie i pittori, vollero esprimere nei loro angeli un sovrumano stato di bellezza, avvolgendoli a volte in vesti sacerdotali o in classiche tuniche, a volte come genietti dell’arte romana, quasi sempre con le ali e con il nimbo (nuvoletta); dal secolo IV e V li ritrassero in aspetto giovanile, efebico, solo nell’epoca barocca apparirà il tipo femminile.
Gli angeli furono raffigurati non solo in atteggiamento adorante, come nelle magnifiche Natività o nelle Maestà medioevali, ma anche in atteggiamento addolorato e umano nelle Deposizioni, vedesi i gesti di disperazione per la morte di Gesù, degli angeli che assistono alla deposizione dalla croce, nel famoso dipinto di Giotto “Compianto di Cristo morto” (Cappella degli Scrovegni, Padova).

Poi abbiamo angeli musicanti e che cantano in coro, che suonano le trombe (tubicini); gli angeli armati in lotta con il demonio; angeli che accompagnano lo svolgersi delle opere di misericordia, ecc.


L’angelo nella Bibbia

Specifici episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, indicano la presenza degli Angeli: la lotta con l’angelo di Giacobbe (Genesi 32, 25-29); la scala percorsa dagli angeli, sognata da Giacobbe (Genesi, 28, 12); i tre angeli ospiti di Abramo (Genesi, 18); l’intervento dell’angelo che ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare Isacco; l’angelo che porta il cibo al profeta Elia nel deserto.

L’annuncio ai pastori della nascita di Cristo; l’angelo che compare in sogno a Giuseppe, suggerendogli di fuggire con Maria e il Bambino; gli angeli che adorano e servono Gesù dopo le tentazioni nel deserto; l’angelo che annunciò alla Maddalena e alle altre donne, la resurrezione di Cristo; la liberazione di s. Pietro, dal carcere e dalle catene a Roma; senza dimenticare la cosmica e celeste simbologia angelica dell’Apocalisse di s. Giovanni Evangelista.


L’Angelo Custode

Infine l’Angelo Custode, l’esistenza di un angelo per ogni uomo, che lo guida, lo protegge, dalla nascita fino alla morte, è citata nel Libro di Giobbe, ma anche dallo stesso Gesù, nel Vangelo di Matteo, quando indicante dei fanciulli dice: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”.

La Sacra Scrittura parla di altri compiti esercitati dagli angeli, come quello di offrire a Dio le nostre preghiere e sacrifici, oltre quello di accompagnare l’uomo nella via del bene.


Il nome di ‘angelo’ nel discorrere corrente, ha assunto il significato di persona di eccezionale virtù, di bontà, di purezza, di bellezza angelica e indica perfezione.


Autore: Antonio Borrelli

Fonte: http://www.sstrinita-villachigi.com/public/news/Santi%20Angeli%20Custodi.doc

Chi sono gli Angeli

Studio biblico:
La dottrina biblica

“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.”  Matteo 11:25

La dottrina degli angeli (angelologia):
Lo scopo di questo argomento è studiare l'insegnamento biblico sulla natura e sul ministerio delle creature angeliche.

  • Significato del termine:

La parola ANGELO deriva dal latino “angelus” che a sua volta deriva dal greco “ággelos” (il termine ebraico usato nell'Antico Testamento per indicare gli angeli è “mal'akh”); significa MESSAGGERO. Perciò dal significato stesso del termine comprendiamo la funzione essenziale degli angeli: essi furono creati per essere i messaggeri di Dio.

Esistono due categorie principali di angeli: quelli che sono al servizio di Dio e vengono in aiuto ai santi (Ebrei 1:13-14) e quelli che si sono opposti a Dio e sono al servizio del male e della menzogna (Efesini 6:12 / Apocalisse 12:7-9).

  • Gli angeli:

a) Le caratteristiche degli angeli:
Gli angeli sono creature non divinità, perciò rifiutano l'adorazione (Apocalisse 19:10) ed è proibito adorarli o rivolgere loro alcuna preghiera (Colossesi 2:18). Essi sono spiriti, ovvero esseri incorporei perciò, a differenza degli esseri umani, non sono soggetti a limitazioni fisiche e naturali (Matteo 8:16 / Luca 24:39 / Colossesi 1 :16); non posseggono gli attributi propri (assoluti) di Dio. Nonostante siano spiriti, hanno la facoltà di assumere sembianze umane per rendere visibile la loro presenza (Genesi 19:1-3). Gli angeli hanno una propria intelligenza e morale (Matteo 24:36 / 25:31); il loro carattere è atto al servizio di Dio, infatti sono ubbidienti e santi (Salmo 103:20 / Luca 9:26). Essi sono immortali (Luca 20:35-36) e numerosissimi (Daniele 7:10 / Luca 2:13 / Ebrei 12:22). Gli angeli, sebbene la Bibbia si riferisca ad essi esclusivamente al maschile, sono asessuati (Luca 20:34-35) e non procreano la loro specie.

b) La classificazione degli angeli:
È importante chiarire che una sorta di classificazione degli angeli si può solamente dedurre da alcuni passi del Nuovo Testamento. Sembra che nelle schiere angeliche vi sia, come in un esercito, una differenziazione di compiti (Efesini 1:20-21 / Colossesi 1:15-16 / I Pietro 3:22). Probabilmente, l'ordine è gerarchico: principati (Efesini 3:10), troni (Colossesi 1:16), signorie (Efesini 1:21), potenze (Efesini 1:21).
Ci sono inoltre delle figure particolari:

  • b.1) L'angelo del Signore: che nell'Antico Testamento è Dio stesso che si rende visibile agli uomini, perciò non appartiene alla categoria degli angeli; Egli è Dio, in quanto perdona e ritiene  le trasgressioni, il nome di Dio è in Lui , non rifiuta l'adorazione, Giacobbe lo identifica con Dio stesso (Esodo 23:20-23 / 32:34 / 33:14 / Isaia 63:9 / Genesi 32:30 / 48:16 Genesi 3:8 / Genesi 16:7-13 (il contrasto con l'esperienza di Giovanni in Apocalisse 19:9-10 è notevole!) / Genesi 18:1-2 e 18:20-33 (cfr. Giacomo 2:23, Abraamo è chiamato amico di Dio) Esodo 3:2-6 / Esodo 24:9-11 / Esodo 33:11 / Numeri 12:8 ) potremmo citare tutti i passi nei quali Dio appare a Balaam, Giosuè, Gedeone, Manoah...
  • b.2) L'arcangelo Michele: appare come capo degli angeli (Giuda 9 / Apocalisse 12:7), custodisce la nazione israelita (Daniele 12:1).
  • b.3) Gabriele: probabilmente anche lui di rango elevato; sta alla presenza di Dio e gli vengono affidati messaggi importanti (Luca 1:19 / Daniele 8:19 / 9:21)
  • b.4) I cherubini: lett. “pieni di sapienza”, nella Bibbia difendevano l'Albero della Vita (Genesi 3:24) e manifestano la presenza di Dio (Ezechiele 10:12,16)
  • b.5) I serafini: lett. “ardenti d'amore”, citati solo in Isaia 6:2-3, annunciano la gloria di Dio.

c) Il minsterio degli angeli:
Il servizio degli angeli è molteplice, ma è sempre volto alla gloria di Dio ed all'esaltazione della Sua opera fra gli uomini. Essi adorano Dio (Ebrei 1:6 / Apocalisse 5:11-13), in alcune occasioni portano i Suoi messaggi (Matteo 1:20). Vengono in soccorso ai credenti senza che in alcun modo questi possano accorgersi di loro o contattarli (Ebrei 1:14 / Luca 16:22 / Salmo 91:11). Servono Cristo (Matteo 4:11) e compariranno con Lui al Suo ritorno (Matteo 25:31 / II Tessalonicesi 1:7-8).

d) False credenze sugli angeli:
Elencheremo solo quelle più importanti del nostro ambiente:

  • d.1) l'angelo custode: che secondo la tradizione della Chiesa Cattolica Romana è un angelo che accompagna ogni uomo nella vita, aiutandolo nelle difficoltà e guidandolo verso Dio (il 2 ottobre si celebra degli angeli). L'angelo è invocato con la tradizionale preghiera “Angelo di Dio” (in latino Angele Dei). Ovviamente non abbiamo nella Parola di Dio conferme a questa dottrina, errata sotto molti aspetti, soprattutto riguardo a quest'ultima preghiera tanto cara ai Cattolici Romani (Colossesi 2:18 / Apocalisse 19:9-10).
  • d.2) l'Arcangelo Raffaele: per la Chiesa Cattolica Romana, è l'angelo guaritore o angelo della salute (dal significato del suo nome “Dio guarisce” o “medicina di Dio” - da qui trae origine il nome dell'ospedale “San Raffaele” di Milano, fondato da Don Luigi Verzè). È una figura erroneamente definita biblica, in quanto compare solo nel libro non canonico (deuterocanonico) di Tobia (libro che giustifica le preghiere d'intercessione per i morti). Qualcuno, date le sue facoltà guaritrici, identifica Raffaele con l'Angelo della vasca di Betesda (Giovanni 5:3-4), per noi è inaccettabile dato che la Bibbia non ne parla.

 

e) Alcuni punti controversi sugli angeli:
Due sono i principali:

  • e.1) Matteo 18:10 – non ci sentiamo di stabilire da questo unico versetto la dottrina sull'angelo custode. Per gli ebrei, l'angelo era considerato lo spirito di ogni uomo. Nel passo di Matteo Gesù sembra dirci che, data la purezza spirituale dei bambini, essi “vedono continuamente”, ovvero sono continuamente in comunione con Dio.
  • e.2) I Corinzi 11:4-10 - perché la donna deve avere il velo sul capo “a causa degli angeli”? Gli angeli sono sottomessi a Dio, sono subordinati, rispettano l'ordine eterno stabilito da Dio. Il contesto del passo parla dell'ordine (non della superiorità dell'uomo – vd. I Corinzi 11:11-12) stabilito da Dio anche tra gli esseri umani. Perciò la donna, avendo il capo coperto mentre “prega o profetizza”, dimostra agli angeli la propria sottomissione ed ubbidienza all'ordine stabilito da Dio, affinché “sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo”  (Matteo 6:10).
  • Gli angeli decaduti:

La Bibbia ci parla dell'esistenza di alcuni angeli decaduti, malvagi, che sono contro Dio e cercano di danneggiare l'uomo.

a) Le caratteristiche degli angeli decaduti:
In quanto angeli, sono creature ed hanno personalità ben definita (Giovanni 8:44 / II Timoteo 2:26 / Matteo 4:3,6). Furono creati perfetti e senza colpa e, come l'uomo, ebbero la possibilità di scegliere. Sotto la guida di Satana molti di essi peccarono e furono scacciati dal cielo (II Pietro 2:4 / Giuda 6). La loro natura spirituale li pone in una condizione di superiorità rispetto agli esseri umani (Efesini 2:2 / 6:12).

b) La classificazione degli angeli decaduti:
Dai passi della Bibbia sembra che sia rimasta una forma di ordine gerarchico anche all'interno delle schiere degli angeli decaduti:

  • b.1) Satana: lett. “avversario” (Giobbe 1:6-12), il serpente antico (Apoalisse 12:9), Beelzebub (Matteo 12:24), il principe della potestà dell'aria (Efesini 2:2). Da alcuni passi capiamo la sua origine; originariamente era un cherubino che l'orgoglio indusse ad una rovinosa ribellione nei confronti di Dio (Isaia 14:12-15 / Ezechiele 28:12-19). Egli desidera l'adorazione dagli uomini (Matteo 4:9), è l'accusatore dei credenti (Zaccaria 3:1 / Apocalisse 12:10), calunniatore di Dio (Genesi 3:1-5). È il tentatore (Matteo 4:3), bugiardo tanto da manifestarsi sotto false vesti (II Corinzi 11:14), pecca fin dal principio (I Giovanni 3:8), talvolta è causa di malattia (Luca 13:11,16). Fu definito da Martin Lutero “la scimmia di Dio” per i continui tentativi di imitare Dio (vd. Matteo 4:8-9).
  • b.2) angeli ribelli: coloro che seguirono Satana nella Sua ribellione (Giuda 6)
  • b.3) demòni: sono gli autori delle possessioni, in quanto bramano i corpi degli uomini (Matteo 12:43-44).

c) L'opera degli angeli decaduti:
È volta a danneggiare il più possibile l'opera di Dio, i credenti e gli esseri umani in generale. Accecano le menti (II Corinzi 4:4), istigano al peccato (II Corinzi 11:3). Tentano di ostacolare l'opera della Grazia, innanzitutto distraendo (Matteo 13:19), creando confusione (Matteo 13:14, 30), allettando l'orgoglio (I Timoteo 3:6), creando occasioni di caduta (Efesini 4.26-27). Nei casi in cui posseggono un corpo umano, cercano di farlo perire (Marco 9:20-22).

d) La sorte degli angeli decaduti:
Il diavolo non ha mai potuto nulla contro Dio. Cristo, in quanto Uomo perfetto, lo ha sconfitto per rendere liberi gli uomini dal peccato (I Giovanni 2:13 / 3:8). Ciò non vuol dire che i credenti  non siano chiamati ad una vigilanza costante. Il diavolo e tutte le creature angeliche che lo hanno seguito sono destinati  alla punizione finale ed eterna insieme a tutti gli esseri umani che hanno rifiutato l'Evangelo della Grazia (Matteo 25:41 / Apocalisse 20:1-3 / 7:10).

 

Fonte: http://www.assembleedidio.org/_chiese/oristano/meditazioni/Studio%20biblico%20-%20Dottrina%20%20-%20Gli%20angeli.doc

Sito web da visitare: http://www.assembleedidio.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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