I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Per pascal l’interrogativo principale è il senso della vita, che sembra essere avvolto da un inspiegabile mistero.
Pascal è cosciente del mistero dell’esistenza e di tutto ciò che ne è strettamente legato: “non so cosa sia il mondo, ne cosa sia io stesso. Sono in una ignoranza spaventosa di tutto…”
Ancora afferma: “non so perché vivo qui, adesso, piuttosto che altrove ed in un altro momento. Da ogni parte vedo solo infiniti, che mi assorbono…tutto quello che so è che devo morire, non lo posso evitare”
Ritiene che il problema di ciò che sia l’uomo per sé stesso sia di fondamentale importanza.
Trova mostruoso che gli individui presentino indifferenza di fronte a questi interrogativi, sono ciechi.
Questo problema è l’unico studio che sia appropriato all’uomo, tutto il resto è svago, esercizio intellettuale.
Pascal è altresì convinto che l’enigma dell’esistenza non possa trovare risposte se non nella fede.
IL filo conduttore di tutta la sua filosofia consiste nell’evidenziare lo scacco al senso comune riguardo ai problemi esistenziali e trovare nel cristianesimo il modo di superarli.
Ritiene che la mentalità comune, nei confronti delle tematiche esistenziali, assume un atteggiamento dei “divertisement” (distrazione, diversivo)
Filosoficamente significa: oblio e stordimento di sé nella molteplicità delle occupazioni quotidiane e degli intrattenimenti sociali.
È quindi una fuga da sé stessi.
L’uomo fugge da due cose:
Il pieno riposo è per l’uomo una situazione insopportabile che lo porta a sentire il suo vuoto interiore.
In situazione di riposo escono le disperazioni, i malcontenti e la noia: essa è la percezione dell’insufficienza che un uomo ha di sé e della sua miseria costitutiva.
Tutte le occupazioni servono a distrarre.
Da qui derivano le cose e le abitudini, le carriere, ecc.. che l’uomo non cerca per la propria felicità, ma per distrarci:
Il divertissement non porta all’uomo felicità: esso viene dall’esterno, e l’uomo è esposto a troppi accidenti che lo rendono afflitto.
Tuttavia il divertimento non si addice all’uomo: esso deve saper accettare e guardare in faccia la propria condizione.
Il pregio dell’uomo è il pensiero, deve pensare rettamente. L’ordine del pensiero esige che egli cominci a riflettere su di sé.
nel trattato sul vuoto esprime la sua critica al principio di autorità
vo sono però degli ambiti in cui esso può essere valido:
Le verità teologiche (espresse con il ragionamento), sono progressive, rispetto alla eternità delle verità di fede.
Bisogna compiangere chi si appella al principio di autorità nelle verità scientifiche, e chi si appella al ragionamento in quelle di fede
Chi nelle verità scientifiche fa valere il principio di autorità va contro le progressive scoperte: ciò che è detto dagli antichi, è un mezzo che ci deve aiutare a scoprire cose nuove.
È lecito contraddire i padri se è vero che la scienza va per gradi.
La ragione umana si sviluppa a contatto con i segreti della natura, che sono molti e mai definitivamente decifrabili.
Paragona la sapienza dell’anziano, alla sapienza dell’umanità che invecchia, che cresce, che progredisce.
Nello scritto “sullo spirito geometrico e l’arte del persuadere” pascal delinea le regole del metodo scientifico, e individua due limiti
Il primo limite è l’esperienza: per pascal essa è li punto di partenza, ed è l’unico principio possibile della fisica
Quando si formula una ipotesi per spiegare i fenomeni si danno tre casi:
L’esperienza è momento interno alla scienza.
Il secondo limite della ragione è l’indeducibilità dei principi primi.
X pascal una dimostrazione si deve basare sulle regole della geometria: dimostrare la tesi con proposizioni già note e dimostrate.
Per dimostrare, bisogna però dare per presupposti alcuni principi non dimostrati, per evitare il regresso all’infinito.
Nonostante vi siano alcuni principi che non si possono dimostrare, pascal sostiene che non serve abbattersi, occorre evitare l’alternativa Tutto/nulla.
Blaise, sostiene che vi è il Coeur che assiste la ragione e l’intelletto facendogli individuare i principi primi.
Il cuore ha le sue ragioni, divergenti dalla ragione scientifica: questo antagonismo viene espresso con la differenza tra:
Traendo le somme si può dire che lo spirito di geometria ragiona, e che lo spirito di finezza comprende intuitivamente.
Pascal usa lo spirito di finezza per trarre i postulati della scienza.
Lo spirito di finezza ha per oggetto gli uomini ed intervieni in scienze come la morale, l’eloquenza e la filosofia, nelle quali solo il sentimento e l’intuito possono trovare i risultati.
La scienza, di fronte ai problemi umani è impotente, quasi nella stessa situazione del divertissement: in relazione ai destini ultimi dell’individuo essa risulta vana. La conoscenza dell’uomo è la cosa più preziosa.
La filosofia, contrariamente alla scienza ed al senso comune, si pone i massimi problemi esistenziali e metafisici, però non li risolve.
I filosofi hanno per secoli indagato vanamente su dio, sull’uomo e sull’essere senza giungere a risultati sicuri.
Le dimostrazioni dell’esistenza di dio a partire dalla natura, sono errate, poiché essa può esistere sia con che senza dio, a seconda delle convinzioni di chi la considera.
Per Pascal, l’esistenza di un creatore non è razionalmente chiara e certa: è tanto incerta quanto l’assenza di Dio.
La ragione non può dire se Dio esista o meno, c’è un caos mentale infinito.
Anche il dio metafisico, è del tutto impersonale e lontano dall’uomo: Critica Cartesio.
“il Dio dei cristiani è un dio d’amore e consolazione: riempie l’anima ed il cuore di chiunque gli apra”.
La filosofia è anche incapace di spiegare la condizione specifica dell’uomo nel mondo, piena di grandezza e di miseria.
L’analisi esistenziale di pascal è concentrata sulla dottrina della posizione mediana dell’uomo nell’ordine delle cose.
La posizione nel cosmo dell’uomo ne è la priva: è compreso tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, tra il tutto ed il niente, è nulla di fronte al tutto e tutto di fronte al nulla.
L’uomo è un misto di essere e non essere.
La medierà dell’uomo trova anche spazio nell’ordine della conoscenza e nell’ordine pratico:
La stessa medierà che lo caratterizza riguardo al conoscere, si trova in relazione al bene e alla felicità:
Se nell’uomo vi è desiderio di giungere alla verità, la nostalgia del bene e della felicità assoluti, consegue che vi è un carattere di nobiltà che lo fa tendere verso cose più grandi, superiori per essere e valore.
La stessa coscienza della propria miseria, è già un segno di grandezza. Il pensiero è la grandezza dell’uomo, se dal canto cosmologico è un nulla in confronto al tutto, sul piano di valore egli è ben superiore alla materia.
La compresenza ambigua di miseria e grandezza, fa dell’uomo un mostro incomprensibile, un qualcosa di unico al mondo.
Tutta questa dualità e medietà si muta in una situazione di equilibrio, per la quale sembra che nessuna delle due condizioni umane possa prevalere.
Sbagliavano i filosofi precedenti a sottolineare un carattere o l’altro:cercando di spiegare la dualità, gli scettici e i dogmatici hanno preferito annullarla.
Per pascal, di fronte agli uomini, bisogna far risaltare equamente le due connotazioni dell’esistenza umana.
Anche nel filone pratico-morale e politico la ragione filosofica non vale più.
Infatti gli uomini, con la sola ragione non hanno saputo mettersi d’accordo sulle regole per convivere e non hanno elaborato un’etica universale.
Il bene non ha un carattere assoluto: le opinioni sul sommo bene sono le più disparate.
Ogni norma etica viene discussa e i cosiddetti principi etici universali sono soltanto derivati da convenzioni, storia, cultura, ecc..
Tutte le norme etiche hanno fondamento extraetico ed extrarazionale: smaschera l’errore degli uomini che tendono di far diventare naturali o assoluti dei fattori extra-etici.
Mentre per montagne e per i libertini questa tendenza umana serviva per smascherare costumi e religioni, per pascal, il relativismo serve a mostrare come la ragione con le sue sole forze non può dare norme morali: è necessaria la fede.
I limiti della filosofia sono i limiti della ragione stesa nei confronti dei massimi problemi.
Per pascal l’unica filosofia è una meta-filosofia che è cosciente dei suoi limiti.
Pascal afferma che il grande passo della ragione è ammettere che essa può essere sorpassata da una miriade di cose.
La meta-filosofia di Cartesio è funzionale alla giunzione di ragione e religione e trova nella fede il suo sostentamento: il cristianesimo spiega ciò che la ragione non può spiegare.
Tuttavia la filosofia è fondamentale perché ci indica che dobbiamo cercare altre strade per rispondere ai quesiti sull’uomo: queste possono essere trovate soltanto nella rivelazione religiosa, la soluzione al problema dell’uomo si trova soltanto in Dio.
Solo il cristianesimo fornisce una risposta adeguata: La caduta nel peccato originale spiega la situazione specifica dell’uomo
La convivenza di grandezza e miseria possono essere spiegate come la privazione di ciò che l’uomo aveva in principio: l’uomo sente la nostalgia della sua situazione paradisiaca.
Essendo nato per l’infinito, l’uomo cerca la felicità per soddisfare il suo desiderio di infinito, dimenticando che solo dio può colmare la carenza che possiede.
Tuttavia anche il cristianesimo, per fornire una adeguata spiegazione, è ragionevole: è tanto vicino alla ragione che consente di chiarire ciò che la ragione non chiarisce, indicando la necessità che la ragione si sottometta alla fede.
Per pascal, quindi, la fede non è una fuga nell’irrazionale, ma un mezzo che aiuta a comprendere ciò che la ragione non è in grado di spiegare.
Pascal elabora la scommessa: l’uomo deve scegliere di vivere come se non ci fosse dio e come se ci fosse:
In altri termini: scommettendo sull’esistenza e verità di Dio:
Ne consegue che l’infinita distanza tra la certezza di ciò che si scommette non vale il confronto con l’infinito che si può vincere.
Tuttavia non si può credere forzatamente, ma bisogna cercare di convincersi eliminando le passioni materiali che ostacolano la fede, bisogna fare come se si credesse.
Pascal è convinto che non serva la ragione ad avvicinare l’uomo alla fede definitivamente, ma egli deve avvicinare le sue abitudini alla fede, facendo nascere in sé una emozione che porti verso dio
Trovato Dio, anche la morale diventa qualcosa di saldo perché i precetti sono fondati sull’amore di Dio, e lui ne è il fondamento.
Che il cristianesimo sia conforme alla ragione non significa che:
Per pascal tra ragione e fede non vi è solo passaggio, ma salto, poiché la logica della fede è trascendente la ragione.
Poiché la fede è extra-razionale il suo organo non è la mente, bensì il cuore.
Il cuore per pascal no è qualcosa di puramente emotivo, tuttavia è una percezione diversa dalla ragione, che va oltre.
Fonte: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/Appunti_liceo_filosofia_storia_e_altro_files/Blaise%20%20Pascal.doc
Sito web da visitare: http://www.bluejayway.it/
Autore del testo: indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve