Identità

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Identità

 

Cos’è l’identità?

L’ identità di un essere umano che vive in un contesto sociale è soggetta a continui cambiamenti, adattamenti, evoluzioni ed involuzioni.
L’identità è ciò che caratterizza una persona che denota l’uomo in quanto individuo ed è costituita dagli aspetti psicologici, emozionali e cognitivi. Essendo l’identità intrinsecamente legata all’individuo stesso, questa non può rimanere indifferente ai cambiamenti concernenti l’ambiente esterno: vi è in essa una continua stimolazione, crescita ed espansione direttamente proporzionale al livello di sensibilità ed intelligenza raggiunto dalla persona. In questo frangente l’intelligenza non è intesa come cultura ma come capacità di interiorizzare e comprendere gli eventi legati all’esistenza del mondo e della società stessa. Un individuo intelligente è in grado di percepire la propria identità, di elaborarla e utilizzarla come strumento di integrazione o di ascesa sociale. Seguendo questo filo logico posso affermare l’esistenza di persone limitate, incapaci di vedere e sentire come reale la propria identità; vi è un difetto di introspezione e di codificazioni del Sé. Esistono persone insulse, inutili e poco interessanti poiché esistono identità limitate.

 

Identità Multiple
Gli individui che non comprendono il proprio Sé interiore non possono utilizzare la propria identità come strumento di integrazione: l’esistenza di identità multiple non è, dunque, presa in considerazione. Le identità multiple sono semplicemente elaborazioni mentali del Sé utilizzate in modi diversi ed in campi differenti; Sono maschere dalle molteplici fisionomie che servono per camminare tra le genti senza timore di essere urtati. Sapere intraprendere rapporti sociali è fondamentale per la propria sopravvivenza come individui ricchi di dignità e di interesse; sorge la necessità di situare se stessi in diversi contesti e di selezionare i rapporti al fine di renderli utili e proficui. Le identità multiple servono a padroneggiare le relazioni obbligate nell’ambito sociale quotidiano: vi sono, infatti, incontri e condivisioni che non si possono evitare e che è bene sfruttare in modo intelligente e razionale. Le persone ricche di intelligenza sapranno estrapolare dal proprio Sé differenti identità a seconda della domanda per poter offrire l’immagine più adatta e utile. Nei rapporti obbligati è indispensabile concentrare la propria attenzione sulle persone maggiormente utili per il raggiungimento del proprio benessere, a tal fine nascono le identità multiple: falsificazioni, caricature volte a semplificare l’intricata rete dei rapporti sociali. Il fatto di creare rapporti basati su finzioni non mi pare una confutazione sufficiente all’utilizzo delle identità multiple. Naturalmente le persone geniali non si smarriranno in questo complesso di creazioni e manterranno sempre ed indubbiamente ben presente il proprio vero Sé interiore. Non è assolutamente possibile comunicare proficuamente con gli individui disseminati sul proprio cammino senza creare pensieri falsificati volti alla seduzione, al compiacimento o alla demolizione delle altrui identità. La propria interiorità è troppo importante per essere manifestata alla collettività senza aver attuato un sistema di scelta e selezione delle persone volte a riceverla. L’immagine è la chiave che permette di attraversare tutte le porte di cui è composta la società; l’identità, l’autenticità è dannosa in una società che reclama individui monoformi e speculari tra loro. Le identità multiple sono una forma di sopravvivenza poiché la società è un gioco al quale si è obbligati a partecipare e nel quale è necessario quante più posizioni ed individui possibili.

 

Identità ed Ideologie
La società è costituita da una serie di ideologie comunemente condivise atte alla creazione di equilibri necessari. Tali ideologie caratterizzano l’assetto sociale e sono solitamente inconfutabili e inalterabili. Queste correnti di pensiero non possono inglobare in sé il concetto di identità: la società non è un’insieme di identità ma di compromessi “ragionevoli” dettati dalla necessità di condivisione e comunicazione degli individui. Essendo le identità uniche, singole e diverse in ogni uomo è impossibile raggruppare tali espressioni del Sé sotto un’unica ideologia sia questa politica, religiosa, filosofica, artistica… Non sono quindi le identità che si uniscono nella società e nella sua formazione ma solo determinate concezioni e atti umani, parti della ragione, particelle di identità, necessità umane e costrizioni. Tra identità e ragione umana c’è una diversificazione: la ragione non è intrinsecamente legata all’identità poiché la prima può comprendere e concepire tutte quelle nozioni che non fanno parte del modo d’essere della seconda; la ragione può capire non solo l’identità stessa ma anche tutto ciò che di essa non fa parte e quindi la società non è un insieme di identità ma un compromesso di ragioni. L’identità forte e rispettabile non si lascia assorbire dalle concezioni sociali ma la ragione ne permette la cooperazione. Le ideologie distruggono il concetto stesso di identità poiché tentano di assorbire in un unico nucleo essenze uniche e quindi impossibilitate a fondersi tra loro. Quando si dedica la propria vita o parte di essa ad un ideologia, ovvero ad un insieme di determinati concetti, si unisce la propria identità (non solo la ragione) a questa. Se si parte dal presupposto che ogni identità è unica, si arriva al risultato che tali essenze differenti non potranno mai uniformemente riflettersi in una determinata serie di concezioni. Com’è possibile che la molteplicità costituita da elementi nei quali non ve ne sono due uguali si possa unire e fondere, o meglio incastrare, in una serie di determinati concetti accettandoli tutti senza eccezioni? Immaginate una serie di forme geometriche irregolari tutte differenti( identità ) che si incastrano ad un numero definito di altre forme geometriche regolari (concetti): non si possono unire tutte poiché le forme irregolari non collimano tra loro e poiché l’irregolare non coincide con il regolare. Come possono esistere dunque innumerevoli ideologie condivise da altrettanti adepti? Semplicemente le identità, queste forme irregolari e diverse, vengono riplasmate, modificate e trasformate nelle forme regolari (concetti) che formano l’ideologia; l’incastro avviene ma si perde l’unicità dell’identità la quale diviene simile ad altro e smarrisce la sua forma primordiale. Questo fanno le ideologie nelle quali gli uomini si perdono e disperdono. E’ impossibile che un numero elevato di individui si trovino concordi su una serie definita di concetti senza confutarne nemmeno uno; nella maggior parte dei casi gli individui si adattano perdendo la propria identità oppure si dicono appartenenti ad un ideologia senza attuarne tutti i precetti.

 

Identità e Concetto
E’ verosimile invece che la molteplicità di individui si unisca sotto la guida di un unico concetto (un solo concetto non può formare un’ideologia). Se è vero però che ogni uomo ha una visione della realtà differente, com’è possibile che due soli individui vedano ed interiorizzino un medesimo concetto nello stesso modo? Questo è possibile con il compromesso ma ciò significa impedire alla propria identità una condivisione totale del concetto stesso con un altro individuo e quindi la vera adesione non esiste con la conseguenza che non esistono concetti universalmente accettati nella società. L’uomo è una creatura debole poiché mortale dunque sente la necessità di una unione ideologica/spirituale con una comunità di simili mortali a discapito della propria identità. Come le genti si adattano alle politiche vigenti ricercando quelle che assicurano una vita materiale migliore così si accostano a quelle religioni che meglio placano le loro paure e senso di vuoto. Le identità forti bastano a se stesse poiché non si accontentano mai di ciò che viene loro offerto: le identità degne di questo nome riconoscono la pericolosità delle ideologie presenti e passate e ricercano esclusivamente una propria verità interiore, lontana dai dogmi fallaci e ridicoli; mai si lasceranno assorbire e corrompere da ciò che è comune e che quindi non rispetta il concetto di unicità.

Fonte: http://filosofiahelp.forumfree.it/?act=Attach&type=post&id=393426168

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