Filosofia quaderno

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Filosofia quaderno

 

Uomini e donne da ricordare

A cura di Peppe Sini con integrazioni di Alessandro e Daniele Marescotti.

Uomini e donne da ricordare 1
Presentazione 2
Günther ANDERS (1902-1992) 3
Hannah ARENDT (1906-1975) 3
Ernesto BALDUCCI (1922-1992) 4
Ezio BARTALINI (1894-1962) 4
Don Tonino BELLO 4
Franco BASAGLIA (1924-1980) 4
Heinrich BÖLL (1917-1985) 5
Dietrich BONHOEFFER (1906 -1945) 5
Bertolt BRECHT (1898-1956) 6
Dom Helder CAMARA (1909-1999) 6
Elias CANETTI (1905-1994) 6
Aldo CAPITINI (1899-1968) 7
Albert CAMUS (1913-1960) 7
Antonino CAPONNETTO (1920-2002) 7
Carlo CASSOLA (1917-1987) 8
Laura CONTI (1921-1993) 8
Dorothy DAY (1897-1980) 8
Giuseppe DESSI’ (1909-1977) 9
Danilo DOLCI (1924-1997) 9
Albert EINSTEIN (1899-1955) 10
ERASMO DA ROTTERDAM (1466-1536) 10
Raoul FOLLEREAU (1903-1979) 10
FRANCESCO d’Assisi (1182-1226) 11
Anna FRANK (1929-1944) 11
Paulo FREIRE (1921-1997) 11
Elisabeth FRY (1780-1845) 11
Andrea GAGGERO (1916-1988) 11
Mohandas Karamchand GANDHI (1869-1948) 12
Jean GIONO (1895-1970) 12
Giulio GIRARDI (1926-vivente) 12
Jean e Hildegard GOSS-MAYR 13
Gustavo GUTIERREZ (1928-vivente) 13
Franz JAGERSTATTER (1907-1943) 13
Hans JONAS (1903-1993) 14
Robert JUNGK (1913-1994) 14
Martin Luther KING (1929-1968) 14
Gertrud KURZ (1890-1972) 15
Giorgio LA PIRA (1904-1977) 15
Alexander LANGER (1946-1995) 15
Giuseppe Giovanni LANZA DEL VASTO (1901-1981) 15
John LENNON (1940-1980) 15
Primo LEVI (1919-1987) 16
Alberto LUTHULI (1898-1967) 16
Iqbal MASIH (1983-1995) 16
Josef MAYR – Nusser (1910-1944) 16
Primo MAZZOLARI (1890-1959) 17
Chico MENDES (1944-1988) 17
Max Josef METZGER (1887-1944) 17
Don Lorenzo MILANI (1923-1967) 18
Ernesto Teodoro MONETA (1833-1918) 18
Anna Maria MOZZONI (1837–1920) 18
Florence NIGHTINGALE (1823-1910) 19
Alfred NOBEL (1833-1896) 19
Robert OPPENHEIMER (1904-1967) 19
Carl VON OSSIETZKY (1889-1938) 20
Gianni RODARI (1920 - 1980) 20
Romain ROLLAND (1866-1944) 21
Oscar ROMERO (1917-1980) 21
Bertrand RUSSEL (1872-1970) 22
Albert SCHWEITZER (1875-1965) 22
Herman STOHR (1898-1940) 22
Berta Von SUTTNER (1843-1914) 22
Henry David THOREAU (1817-1862) 23
Leone TOLSTOJ (1828-1910) 23
Marianela Garcia VILLAS (1949-1983) 23
Simone WEIL (1909-1943) 23
Stefan ZWEIG (1881-1942) 24
Altre schede 24

Presentazione

Ecco un piccolo archivio dei "testimoni della pace" e dei "protagonisti della nonviolenza". Partendo dalle loro idee e dalla loro opera si può tracciare un nuovo filo conduttore per lo studio della storia nella scuola. Le informazioni sono tratte per la maggior parte dal lavoro di Hedi Vaccaro, del Movimento Internazionale della Riconciliazione, riportato nelle agende curate dalla casa editrice Qualevita e dall’archivio di Peppe Sini, del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo. E' un elenco ancora da completare... magari con l'aiuto di chi lo legge (si possono inviare messaggi di suggerimento all'indirizzo di posta elettronica: d.marescotti@peacelink.org).
Si segnalano alcuni libri molto importanti per conoscere i promotori degli ideali di pace nel mondo. In primo luogo la collana Timonieri, quattro volumi scritti da Antonio Nanni per le edizioni Emi e dedicati rispettivamente alle Americhe, all’Europa, all’Africa e all’Asia e Oceania.
E’ utile inoltre segnalare questo libro di 180 pagine: Autori Vari, Le periferie della memoria, Profili di testimoni di pace, Coedizione: A.N.P.P.I.A. Torino, Movimento Nonviolento, Verona, Luglio, 1999. Le biografie che vengono presentate in questo libro appartengono a persone che nella loro vita hanno preferito non mettersi al centro, sotto i riflettori, ma agire dalla periferia, fuori dal clamore. Sono persone tra loro diverse per storia, cultura, esperienza, formazione, epoca e accomunate nel rifiuto della guerra:
Ezio Bartalini, Tonino Bello, Andrea Caffi, Umberto Calosso, Aldo Capitini, Carlo Cassola, Remigio Cuminetti, Alexander Langer, Giorgio La Pira, Gabriele Moreno Locatelli, Italo Mancini, Edmondo Marcucci, Joseph Mayr-Nusser, Ernesto Teodoro Moneta, Maria Montessori, Guido Plavan, Domenico Sereno Regis, Gracco Spaziani, Luigi Sturzo, Franz Thaler, Emma Thomas, Tullio Vinay.

Günther ANDERS (1902-1992)
Profilo biografico: Günther Anders (pseudonimo di Günther Stern, "anders" significa "altro" e fu lo pseudonimo assunto quando le riviste su cui scriveva gli chiesero di non comparire col suo vero cognome) nacque a Breslavia nel 1902, fu allievo di Husserl e si laureò in filosofia nel 1925. Costretto all’esilio dall’avvento del nazismo, trasferitosi negli Stati Uniti d’America, visse di disparati mestieri. Tornato in Europa nel 1950, si stabilì a Vienna. E’ scomparso nel 1992. Strenuamente impegnato contro la violenza del potere e particolarmente contro il riarmo atomico, è uno dei maggiori filosofi contemporanei.
Opere di Günther Anders: Essere o non essere, Einaudi, poi Linea d’ombra; La coscienza al bando - Il pilota di Hiroshima, Einaudi, poi Linea d’ombra; L’uomo è antiquato, vol. I edito dal Saggiatore, vol. II edito da Bollati Boringhieri; Discorso sulle tre guerre mondiali, Linea d’ombra; Opinioni di un eretico, Theoria; Noi figli di Eichmann, Giuntina; Stato di necessità e legittima difesa, ECP. Si vedano inoltre: Kafka. Pro e contro, Corbo; Uomo senza mondo, Spazio Libri; Patologia della libertà, Palomar. In rivista testi di Anders sono stati pubblicati negli ultimi anni su "Comunità", "Linea d’ombra", "Micromega". Le Tesi sull’età atomica (già apparse in appendice ad Essere o non essere) sono state anche pubblicate in opuscolo a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Opere su Günther Anders: non ci risulta vi siano volumi monografici in italiano su Anders; singoli saggi su Anders hanno scritto, tra altri, Norberto Bobbio, Goffredo Fofi, Pier Paolo Portinaro.

Hannah ARENDT (1906-1975)
Profilo biografico: Hannah Arendt nacque ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l’ascesa del nazismo la costrinse all’esilio, dapprima fu profuga in Francia, poi esule in America. E’ tra le massime pensatrici politiche del Novecento. Docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualità da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani. Morì a New York nel 1975.
Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano è spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l’anno di pubblicazione dell’edizione italiana, ma solo l’anno dell’edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunità, Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunità, Milano; postumo e incompiuto è apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico è Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985.
Opere su Hannah Arendt: fondamentale è la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L’origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d’Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994.

Ernesto BALDUCCI (1922-1992)
Profilo biografico: Ernesto Balducci è nato a Santa Fiora (in provincia di Grosseto) nel 1922, ed è deceduto a seguito di un incidente stradale nel 1992. Sacerdote, insegnante, scrittore, organizzatore culturale, promotore di numerose iniziative di pace e di solidarietà. Fondatore della rivista "Testimonianze" nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (ECP) nel 1986. Oltre che infaticabile attivista per la pace e i diritti, è stato un pensatore di grande vigore ed originalità, le cui riflessioni ed analisi sono decisive per un’etica della mondialità all’altezza dei drammatici problemi dell’ora presente.
Opere di Ernesto Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri dell’ultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani); La pace. Realismo di un’utopia (Principato), in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri di pace (Cittadella); L’uomo planetario (Camunia, poi ECP); La terra del tramonto (ECP); Montezuma scopre l’Europa (ECP). Si vedano anche l’intervista autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti); la raccolta postuma di scritti autobiografici Il sogno di una cosa (ECP); il manuale di storia della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese), ed il corso di educazione civica Cittadini del mondo (Principato), in collaborazione con Pierluigi Onorato.
Opere su Ernesto Balducci: cfr. i due fondamentali volumi monografici di "Testimonianze" a lui dedicati: Ernesto Balducci, "Testimonianze" nn. 347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga marcia dei diritti umani, "Testimonianze" nn. 373-374, 1995. Un’ottima rassegna bibliografica preceduta da una precisa introduzione biografica è il libro di Andrea Cecconi, Ernesto Balducci: cinquant’anni di attività, Libreria Chiari, Firenze 1996.
Indirizzi utili: Fondazione Ernesto Balducci

Ezio BARTALINI (1894-1962)
Profilo biografico: all'inizio del Novecento Ezio Bartalini, giovane giurista genovese, pubblicò il suo periodico "La Pace" di impostazione socialista rivoluzionaria, a cui collaboreranno i nomi più importanti del pacifismo internazionale.
Quando Teodoro Moneta e la sua Società per la Pace si dichiararono d'accordo con l'occupazione della Libia da parte del governo italiano (1911) Bartalini, con il suo periodico e numerose conferenze, anche all'estero, condannò tale invasione. Nel 1917 si laureò in lettere (era già avvocato) e si trasferì a Piombino chiamato dall'amministrazione comunale a dirigere la nuova scuola tecnica dove insegnò italiano e impostò i programmi didattici ispirandosi ai principi libertari della scuola attiva. Nel 1920 fu eletto consigliere provinciale a Pisa e, dopo il congresso di Livorno, aderì al Partito Comunista d'Italia. Durante la prima guerra mondiale egli non si presentò all'esercito. I carabinieri vennero a prelevarlo in casa sua e lo portarono al fronte dove però non sparò mai un colpo. Durante il fascismo fu costretto all'esilio, prima in Francia, poi in Turchia dove fece amicizia con il Nunzio apostolico, il futuro papa Giovanni XXIII. Dopo la seconda guerra mondiale fece parte della prima costituente, continuò la sua attività per la pace e nel dicembre del 1962 morì durante un'assemblea della Consulta per la Pace.

Don Tonino BELLO
Profilo biografico: Vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. Esempio di umiltà e dedizione ai poveri, è stato uno dei principali protagonisti del movimento per la pace tra gli anni Ottanta e novanta. Disse: "Io sono convinto che chi coltiva la bellezza non userà mai la violenza". Ha guidato nel 1992 la marcia nonviolenta per la pace a Sarajevo parlando della "Onu dei popoli".
Scritti: ha testimoniato il suo impegno scrivendo sul mensile Mosaico di Pace.

Franco BASAGLIA (1924-1980)
Profilo biografico: Franco Basaglia fu la figura di maggiore spicco della psichiatria italiana contemporanea. Promosse la restituzione di diritti e il riconoscimento di dignità umana ai sofferenti psichiatrici precedentemente condannati alla segregazione e a trattamenti disumani e disumanizzanti.
Opere di Franco Basaglia: vi è una pregevole edizione in due volumi degli Scritti, Einaudi, Torino 1981-82. Tra i principali volumi da lui curati (e scritti spesso in collaborazione con la moglie Franca Ongaro Basaglia, e con altri collaboratori) sono fondamentali Che cos’è la psichiatria, L’istituzione negata (sull’esperienza di Gorizia), Morire di classe, Crimini di pace, La maggioranza deviante, tutti editi da Einaudi. Insieme a Paolo Tranchina ha curato Autobiografia di un movimento, editori vari, Firenze 1979 (sull’esperienza del movimento di psichiatria democratica). Una raccolta di sue Conferenze brasiliane è stata pubblicata dal Centro di documentazione di Pistoia nel 1984.
Opere su Franco Basaglia: a Basaglia si ispira tutta la psichiatria democratica italiana e riferimenti a lui sono praticamente in tutte le opere che trattano delle vicende e della riflessione della psichiatria italiana contemporanea. Un fascicolo monografico a lui dedicato è Franco Basaglia: una teoria e una pratica per la trasformazione, "Sapere" n. 851 dell’ottobre-dicembre 1982. Si veda inoltre la collana dei "Fogli di informazione" editi dal Centro di documentazione di Pistoia.

Heinrich BÖLL (1917-1985)
Profilo biografico: Böll nacque a Colonia nel 1917, testimone degli orrori del secolo, uomo di tenace, intransigente impegno morale e civile. Premio Nobel per la letteratura nel 1972. E’ scomparso nel 1985. La sua bontà dovrebbe passare in proverbio.
Opere di Heinrich Böll: tra le opere di narrativa (che sono sempre anche di testimonianza) più volte ristampate: Il treno era in orario (Mondadori), Viandante, se giungi a Spa… (Mondadori), Dov’eri, Adamo? (Bompiani), E non disse nemmeno una parola (Mondadori), Racconti umoristici e satirici (Bompiani), Il nano e la bambola (Einaudi), Opinioni di un clown (Mondadori), Foto di gruppo con signora (Einaudi), L’onore perduto di Katharina Blum (Einaudi), Vai troppo spesso a Heidelberg (Einaudi), Assedio preventivo (Einaudi), Il legato (Einaudi), La ferita (Einaudi), Donne con paesaggio fluviale (Einaudi). Tra le raccolte di saggi e interventi: Rosa e dinamite, Einaudi, Torino 1979; Lezioni francofortesi, Linea d’ombra, Milano 1990; Terreno minato, Bompiani, Milano 1990.
Opere su Heinrich Böll: Italo Alighiero Chiusano, Heinrich Böll, La Nuova Italia, Firenze 1974; Lucia Borghese, Invito alla lettura di Böll, Mursia, Milano 1990.

Dietrich BONHOEFFER (1906 -1945)
Profilo biografico: nato a Breslavia nel 1906, fu teologo luterano tedesco. Oppositore dichiarato di Hitler e del nazismo fin dalla loro ascesa al potere nel 1933, Bonhoeffer si legò alla Chiesa confessante, che lottò contro il tentativo nazista di imporre l'antisemitismo in campo religioso e sociale. fu impiccato dai nazisti a Flossenbürg il 9 aprile del 1945. Non è solo un eroe della Resistenza, è uno dei pensatori fondamentali del Novecento.
Sesto di otto figli, Dietrich era stato destinato dalla famiglia a una brillante carriera nelle professioni liberali, ma aveva voluto studiare teologia e farsi pastore. Ingegno brillante, allievo di Karl Barth, dopo un viaggio in America che lo segnò profondamente ed un soggiorno a Londra, fu tra i promotori di quella "Chiesa confessante" che nel 1934, dopo le prime leggi razziali e l'asservimento al nazismo delle Chiese evangeliche tedesche, aveva coraggiosamente dichiarato la propria fedeltà a Gesù Cristo. Bonhoeffer era già un affermato teologo quando la Chiesa confessante decise di affidargli un seminario di preparazione al pastorato a Finkewalde. Qui nacque una singolare esperienza di vita comune, che riscoprì una dimensione profonda di preghiera, formazione e condivisione comunitaria in vista non di una fuga dal mondo ma di un ritorno nel cuore della storia. Da questa esperienza nacque uno dei libri più noti di Bonhoeffer, letto e apprezzato anche in ambito cattolico, Vita comune. Scrive Bonhoeffer in una delle pagine chiave del libro: "Ogni giorno porta al cristiano molte ore di solitudine in mezzo ad un mondo non cristiano. Questo è il tempo della verifica. Esso è la prova della bontà, della meditazione personale e della comunione cristiana. La comunità ha reso gli individui liberi, forti, adulti, o li ha resi invece dipendenti, non autonomi? Li ha condotti un po’ per mano, per far loro imparare di nuovo a camminare da soli, o li ha resi paurosi e insicuri?… Qui si tratta di decidere se la meditazione personale ha portato il cristiano in un mondo irreale da cui si risveglia con spavento, nel ritornare al mondo terreno del suo lavoro, o se viceversa lo ha fatto entrare nel vero mondo di Dio, che permette di affrontare la giornata dopo aver attinto nuova forza e purezza. Si è trattato di un’estasi spirituale per brevi attimi, cui poi subentra la quotidianità, o di un radicarsi essenziale e profondo della Parola di Dio nel cuore?”
I mesi del carcere furono per Dietrich mesi di profonda riflessione e di dolore. A un prigioniero italiano, che gli chiedeva ragione della sua partecipazione al complotto contro Hitler, lui, pastore e pacifista, ammiratore di Gandhi, confidò: “Se un pazzo per strada lanciasse la sua automobile sul marciapiede, come pastore io non potrei accontentarmi di seppellire i morti e di consolare le famiglie. Se io mi trovassi lì, dovrei lanciarmi all’inseguimento del guidatore e strappargli il volante dalle mani”. Il 9 aprile 1945, nel campo di concentramento di Flossenbürg, vennero appesi nudi ad un gancio e strangolati alcuni prigionieri eccellenti: il capo dei servizi segreti militari, l'ammiraglio Canaris, alti ufficiali del Reich, intellettuali ed un teologo luterano trentanovenne, Dietrich Bonhoeffer. Furono tutti condannati da Hitler per aver organizzato un fallito complotto contro di lui. Il forno crematorio era saturo e i corpi vennnero bruciati su cataste di legna insieme agli oggetti personali.
Opere di Dietrich Bonhoeffer: Il suo insegnamento fu fortemente connotato in senso pacifista; le sue opere più importanti sono: Sequela (1937), Vita comunitaria (1939) e gli scritti, usciti postumi, Etica (1949) e Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere (1951). Resistenza e resa (lettere e scritti dal carcere), Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1988; Etica, Bompiani, Milano 1969; presso la Queriniana di Brescia sono stati pubblicati molti degli scritti di Bonhoeffer (tra cui ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed essere, Sequela, La vita comune).
Opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino 1995; Italo Mancini, Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere Bonhoeffer, "Hermeneutica" 1996, Morcelliana, Brescia 1996; Ruggieri (a cura di), Dietrich Bonhoeffer, la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996.

Bertolt BRECHT (1898-1956)
Profilo biografico: poeta, drammaturgo, comunista libertario. La sua letteratura è una dissacrazione del militarismo e le sue poesie (si pensi a "Generale") sono state il riferimento per molti insegnanti che hanno svolto un'azione di educazione alla pace nella scuola. Scrisse: "Quando è l'ora di marciare contro il nemico molti non sanno che il nemico marcia alla loro testa". In alcuni appunti redatti intorno al 1955, a corredo del dramma Madre Courage e i suoi figli, Bertolt Brecht osservava: “Gli spettatori d'una catastrofe si attendono - ben a torto - che i colpiti ne traggano qualche ammaestramento. Fintantoché le masse saranno oggetto della politica non potranno mai vedere, negli avvenimenti che le toccano, un esperimento ma soltanto una fatalità. Dalle catastrofi non impareranno nulla più di quanto una cavia possa imparare di biologia”. In particolare, era opinione di Brecht che dalla guerra non fosse possibile imparare alcunché di positivo, neanche il ripudio di ogni guerra ulteriore: “La sventura, da sola, è una cattiva maestra; i suoi allievi imparano la fame e la sete ma non altrettanto spesso la fame di verità e la sete di sapere. I mali non bastano a fare del malato un medico. Vedere da lontano, vedere da vicino non basta a fare, d'un testimone oculare, un esperto”.

Dom Helder CAMARA (1909-1999)
Profilo biografico: Vescovo cattolico brasiliano. Dal 1966 ha guidato e animato una serie di azioni nonviolente intraprese dai più poveri per i loro diritti e per la terra. Ha scelto di vivere in povertà lasciando il palazzo vescovile ed è stato spesso minacciato di morte. Alcuni dei suoi più stretti collaboratori (sacerdoti) sono stati uccisi. E’ deceduto il 27 agosto del 1999.
Così si è descritto: "Quando aiuto i poveri dicono che sono un santo, quanto chiedo perché sono poveri dicono che sono un comunista".
Tra i suoi libri: "Rivoluzione nella pace" (Jaka Book).
Link su Internet: http://www.manitese.it/pavar/camara/camara.htm La biografia completa è sul sito: http://www.heldercamara.it/camara/biograf.php3

Elias CANETTI (1905-1994)
Profilo biografico: Canetti nacque nel 1905 a Rustschuk (nel sud dell’impero austro-ungarico, oggi in Bulgaria); visse a Manchester, a Vienna, a Zurigo, a Francoforte, Parigi, Londra, e viaggiò molto. Nel 1981 ottenne il Premio Nobel per la letteratura. Scomparve nel 1994. Per l’intera sua vita ha denunciato la morte e il potere che uccide.
Opere di Elias Canetti: fondamentali sono l’ampio trattato Massa e potere, l’autobiografia in più volumi, la raccolta di saggi La coscienza delle parole. In italiano le opere di Canetti sono apparse presso diversi editori, Adelphi ha in corso la pubblicazione delle opere complete; un’edizione delle Opere in due volumi è apparsa presso Bompiani.
Opere su Elias Canetti: Matteo Galli, Invito alla lettura di Canetti, Mursia, Milano 1986.

Aldo CAPITINI (1899-1968)
Profilo biografico: Aldo Capitini è nato a Perugia nel 1899. E' stato il padre della nonviolenza in Italia. Cattolico, prese però le distanze dalla Chiesa dopo il Concordato. Nel 1933 rifiutò l'iscrizione al Partito Fascista, perdendo così il lavoro di segretario all'Università di Pisa dove nel 1931 aveva divulgato il pensiero di Gandhi fra gli studenti. Il regime fascista lo incarcerò nel '42 e '43. Partecipò da nonviolento alla Resistenza e dopo la Liberazione fondò i COS (Centri di Orientamento Sociale), assemblee di partecipazione popolare in cui si discutevano i problemi alla presenza degli amministratori locali. Docente universitario, fu infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. Nel 1961 organizzò la prima marcia per la pace Perugia-Assisi. Nel 1962 fondò il Movimento Nonviolento e poi la rivista "Azione Nonviolenta".
E’ morto a Perugia nel 1968.
Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti è (a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori), Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977; importante è il saggio Le tecniche della nonviolenza, Linea d’ombra, Milano 1989; una raccolta di scritti autobiografici, Opposizione e liberazione, Linea d’ombra, Milano 1991; e gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996. Altri i suoi libri: Educazione aperta (La Nuova Italia); Antifascismo fra i giovani (Celebes). Presso la redazione di "Azione nonviolenta" sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non più reperibili in libreria (tra cui i fondamentali Elementi di un’esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969).
Opere su Aldo Capitini: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, ECP, S. Domenico di Fiesole 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991. E’ utile anche la lettura dei due libri seguenti: AA. VV., Marxismo e nonviolenza, Lanterna, Genova 1977, e AA. VV., Nonviolenza e marxismo, Libreria Feltrinelli, Milano 1981.
Indirizzi utili: la rivista mensile del Movimento Nonviolento è "Azione Nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, http://www.nonviolenti.org
Associazione Nazionale "Amici di Aldo Capitini" http://www.aldocapitini.it

Albert CAMUS (1913-1960)
Profilo biografico: nato a Mondovi (Algeria) nel 1913, nel 1940 a Parigi, impegnato nella Resistenza con il movimento "Combat" (dopo la liberazione sarà redattore-capo del quotidiano con lo stesso titolo), Premio Nobel per la letteratura nel 1957, morì nel 1960 per un incidente automobilistico. Lo caratterizzò un costante impegno contro il totalitarismo e per i diritti umani, che espresse sia nell’opera letteraria e saggistica, sia nel giornalismo e nelle battaglie civili (oltre che nella partecipazione alla Resistenza).
Opere di Albert Camus: tra le opere di Camus particolarmente significative dal nostro punto di vista ci sembrano Il mito di Sisifo, Caligola, La peste, L’uomo in rivolta, tutti più volte ristampati da Bompiani. Utile anche la lettura dei Taccuini (sempre presso Bompiani). Si veda anche (con Arthur Koestler), La pena di morte, Newton Compton, Roma 1981.
Opere su Albert Camus: numerose sono le monografie su Camus; si vedano almeno la testimonianza di Jean Grenier, Albert Camus, souvenirs, Gallimard, e per una sommaria introduzione Pol Gaillard, Camus, Bordas.

Antonino CAPONNETTO (1920-2002)
Profilo biografico: nato a Caltanissetta nel 1920, dal 1954 in magistratura, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Firenze. Nel novembre 1983 venne inviato, su sua richiesta, presso il Tribunale di Palermo a dirigere l’Ufficio Istruzione prendendo il posto e continuando la lotta di Rocco Chinnici assassinato dalla mafia. Creò e diresse il pool antimafia con Falcone e Borsellino, che faceva luce sulla struttura di Cosa Nostra, e istruì il maxiprocesso alla mafia dando un colpo durissimo ai poteri criminali ed ai loro complici. Nel 1990 è stato collocato a riposo. E’ scomparso il 6 dicembre 2002.
Opere di Antonino Caponnetto: I miei giorni a Palermo, Garzanti, Milano 1992 (con Saverio Lodato); Una vita una speranza, Bonanno, Acireale 1993 (intervista di Pierluigi Diaco e Roberto Pavone). Il discorso funebre pronunciato da Antonino Caponnetto ai funerali di Paolo Borsellino è stato pubblicato da vari quotidiani ed in opuscolo, col titolo Una preghiera laica ma fervente…, dal Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1992. Ovviamente si veda anche la sentenza-ordinanza del pool su cui si fondò il maxiprocesso alla mafia: una edizione in volume è stata pubblicata col titolo Mafia. L’atto d’accusa dei giudici di Palermo, Editori Riuniti, Roma 1986.
Opere su Antonino Caponnetto: ovviamente si vedano i numerosi libri sull’esperienza del pool antimafia di Palermo, e sulle vicende della lotta alla mafia negli anni ’80 e ’90. Link su Internet: http://www.repubblica.it/online/cronaca/caponnetto/caponnetto/caponnetto.html

Carlo CASSOLA (1917-1987)
Profilo biografico: è stato un protagonista della letteratura italiana e si è caratterizzato per il suo forte impegno sociale. Già partigiano contro nazisti e fascisti, dedicò in particolare l'ultima stagione della sua vita alle iniziative ecologiste, contro il militarismo e per la pace. Numerosi i suoi scritti contro gli eserciti e gli armamenti, di grande rilevanza per il mondo del pacifismo italiano il suo contributo sfociato nella nascita, nel 1977, della Lega per il disarmo dell'Italia che due anni più tardi sarebbe diventata - con la prima manifestazione contro gli euromissili e l'unione con la Lega socialista per il disarmo unilaterale dell'Italia - la Lega per il disarmo unilaterale. Quest'ultima sarà uno dei principali movimenti promotori della campagna di obiezione fiscale alle spese militari.
Carlo Cassola riteneva che il rischio totale per l'umanità fosse direttamente connesso alla sua organizzazione militarista e per questo metteva in cima alla scala delle priorità la battaglia per la demilitarizzazione sociale.
Opere di Cassola: ricordiamo il romanzo "La ragazza di Bube", Premio Strega 1960 (e film girato da Comencini); Letteratura e disarmo, 1978.

Laura CONTI (1921-1993)
Profilo biografico: nata a Udine nel 1921, partigiana, deportata e sopravvissuta al lager. Medico, parlamentare, rappresentante autorevole dell’ambientalismo scientifico e del movimento ecologista. E’ scomparsa nel 1993.
Opere di Laura Conti: Assistenza e previdenza sociale, Feltrinelli, Milano 1958; Sesso e educazione, Editori Riuniti, Roma 1975; Visto da Seveso, Feltrinelli, Milano 1978; Una lepre con la faccia di bambina, Editori Riuniti, Roma 1978; Che cos’è l’ecologia, Mazzotta, Milano 1981; Il tormento e lo scudo, Mazzotta, Milano 1981; Ambiente terra, Mondadori, Milano 1988.
Opere su Laura Conti: non conosciamo monografie specifiche, un breve profilo è nel libro di Andrea Poggio, Ambientalismo, Bibliografica, Milano 1996.

Dorothy DAY (1897-1980)
Profilo biografico: pacifista americana, è stata più volte in carcere per le sue lotte nonviolente contro la guerra e le ingiustizie. Ha fondato decine di case di ospitalità urbane e comunità agricole per i più poveri. Ha avviato nel 1933 il mensile "Catholic Worker", tuttora diffuso. Dorothy Day nacque nel 1897 in una famiglia di giornalisti. E’ stata fondatrice del movimento del "Catholic Worker" (e del giornale omonimo) e ha condotto innumerevoli lotte per la pace e la giustizia. Ha fondato decine di case di ospitalità urbane e di comunità agricole per i più poveri. Prima della sua conversione alla fede Cattolica Romana, scrisse degli articoli per vari periodici laici che si occupavano di problemi di giustizia sociale. Nei suoi ultimi anni, Dorothy marciò con Cesar Chavez e i Lavoratori Agricoli Uniti. Il Lavoratore Cattolico scrisse regolarmente delle sofferenze della gente dell'America Centrale. Ella ricevette la Medaglia Laetre dall'Univerità di Notre Dame nel 1975. Morì in quello stesso anno.
Ha detto Judith Malina , un'attivista arrestata nel '55 per aver partecipato ad una manifestazione pacifista: “Dorothy Day era una ispirazione per molti. Nel '55 ci trovammo nella Women's House of Detenction a condividere la stessa cella per un mese; Dorothy aveva fondato il Catholic Workers molti anni prima e si definiva una cattolica anarchica. Aveva rifiutato le forme date dalla Chiesa ma senza uscirne, riusciva a conciliare l'autorità della Chiesa con la libertà dell'anarchia. Grazie a lei imparai a guardare alle altre detenute - circa 900 e quasi tutte prostitute e tossicodipendenti che morivano ogni giorno per astinenza - senza avere la pretesa di cambiare tutto e subito o di 'guidarle'. Mi insegnò a guardare senza la superiorità della compassione, ascoltando ciò che questa donne avevano da dire. La sua lezione è stata incredibile”.
Opere su Dorothy Day: Jim Forest, L'anarchica di Dio, Paoline, Cinisello Balsamo 1994; W. Miller, Dorothy Day e il Catholic Worker Movement, Jaca Book, Milano 1981. Opere di Dorothy Day: Una lunga solitudine. Autobiografia, Jaca Book, Milano 1984.
Vi è poi un film su Dorothy Day: "Entertaining Angels: The Dorothy Day Story". E' un film basato sulla vita e sul viaggio spirituale di Dorothy Day. E’ stato proiettato per la prima volta al "Toronto International Film Festival" del 1996. Racconta della suffragetta radicale e giornalista Dorothy Day che si mescola con le più celebrate intellettuali di quei giorni: Eugene O'Neill, Mike Gold e Floyd Dell. Scossa da un tradimento amoroso e da un abbandono, Dorothy prova una lacerante crisi di identita e di significato. Attraverso un incontro casuale con una suora Cattolica, inizia a cercare le basi spirituali della carità umana. Spinta profondamente dalla povertà e dalla sofferenza della Grande Depressione, Dorothy subisce una profonda trasformazione. Iniziando con una piccola "casa dell'ospitalità" nell'appartamento di suo fratello a Manhattan, Dorothy trova la sua missione nutrendo gli affamati, ricoverando i senzatetto e vestendo i nudi. Al tempo, il movimento dei Lavoratori Cattolici cresce, attirando collaboratori e controversie quando il lavoro di Dorothy sfida il compiacimento della Chiesa e le sue risorse interne.
Link su Internet: un sito utile è www.catholicworker.org

Giuseppe DESSI’ (1909-1977)
Profilo biografico: è nato a Vallacidro (Cagliari) nel 1909. Uomo di scuola, dapprima professore di Lettere e poi Provveditore agli studi in varie sedi della Penisola, esordì come scrittore nel 1939.
Opere di Giuseppe Dessì: del 1961 è "Il disertore", tra le cose migliori scritte da Dessì e tra i migliori racconti della produzione italiana di quegli anni. Ambientato durante la prima guerra mondiale, la storia del soldato Saverio che spara al suo capitano, esasperato dalla sua altezzosa brutalità. Saverio diserta. La madre, Mariangela Eca, che ha già perso un figlio al fronte, è costretta ad assistere impotente alle terribili sofferenze di Saverio che muore di sfinimento nell'ovile in cui si è rifugiato. Don Pietro Coi, che sa tutto, si dibatte tra lo scrupolo di aver aiutato un criminale e l'esigenza di perseguire una giustizia più giusta di quella delle leggi. Mariangela offre i suoi risparmi per la costruzione di un monumento ai caduti: solo lei e don Pietro sanno quanto di quel monumento sia dedicato a Saverio.

Danilo DOLCI (1924-1997)
Profilo biografico: Danilo Dolci nacque a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel ’43 dai nazifascisti riuscì a fuggire. Nel ’50 partecipò all’esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dopo aver vissuto nella comunità cristiana di Nomadelfia, si trasferì nel '52 a Trappeto (PA), "il paese più misero che aveva visto". Lì operò con metodi nonviolenti contro la mafia e in difesa dei più poveri, arrivando a digiuni ad oltranza. Nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) promosse indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignità.
Subì persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, è stato tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. Nel '58 fondò a Partinico il Centro Studi e Iniziative per la piena occupazione. Si è occupato negli ultimi anni di corsi di educazione alla nonviolenza e alla pace per insegnanti.
Opere di Danilo Dolci: una antologia degli scritti di intervento e di analisi è Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di riflessione più recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; La struttura maieutica e l’evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1966;
Inventare il futuro, Laterza.
Opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984; Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, ECP, S. Domenico di Fiesole 1992.
Link su Internet: http://danilo1970.interfree.it

Albert EINSTEIN (1899-1955)
Profilo biografico: ebreo, pacifista, fu un fiero oppositore della guerra. Ha dato il più rilevante contributo alla fisica moderna ma è stato anche un tipico "scienziato etico". All’inizio della Prima guerra mondiale Einstein riteneva che gli scienziati dovessero rifiutarsi di vestire la divisa militare, rischiando di finire in carcere per questo. Tuttavia proprio a lui si rivolsero nel 1939, quando ormai dilagava l'oppressione nazista in Europa, scienziati come Fermi, Szilard e Wigner per chiedergli di sollecitare con la sua autorità l'appoggio del presidente Roosevelt al progetto per la preparazione della bomba atomica. Pur non partecipando al progetto, Einstein scrisse una lettera a Roosvelt mettendolo in guardia e segnalando il fatto che la Germania avrebbe potuto costruire la bomba atomica. Einstein era un fiero avversario del nazismo e provava orrore al solo pensiero che Hitler potesse venire in possesso di tale arma. Il grande scienziato fu poi il più fiero oppositore della bomba atomica quando, sconfitto Hitler, quell'arma di distruzione di massa divenne lo strumento per la conquista della supremazia militare e il potenziale mezzo di annientamento dell'umanità. La firma di Einstein apparve infatti con quella di Russel in un famoso appello per il disarmo nucleare.

ERASMO DA ROTTERDAM (1466-1536)
Profilo biografico: Erasmo fu umanista e teologo olandese che prese spesso posizione a favore della pace. Accusò la Chiesa di corruzione. Tuttavia, quando la Riforma di Lutero impose ai teologi europei una scelta, Erasmo non volle prendere posizione. Rimase pertanto cattolico, ma condivise spesso le ragioni dei protestanti. Criticò infatti gli errori delle autorità ecclesiastiche e la superstizione, soprattutto nei Colloquia (1518). Questi ultimi gli costarono un'accusa di luteranesimo che fu da lui rigettata con fervore.
Approfondimenti: scritti su Erasmo http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/erasmo.htm
Erasmo, padre dei pacifisti di Vittorino Andreoli http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/030118e.htm

Raoul FOLLEREAU (1903-1979)
Profilo biografico: ha dedicato ai malati di lebbra l’intera sua vita lottando contro le politiche di riarmo. Nel 1935 seguendo le orme del missionario Charles de Foucauld incontrò ad Adzopé (Costa d'Avorio) un villaggio di lebbrosi. Questo incontro cambiò la sua vita. Nel 1942 in piena guerra lanciò l'iniziativa di solidarietà L'Ora dei poveri. Ricercato dai Nazisti, per una serie di articoli contro Hitler, fu costretto a nascondersi.
Compì l'equivalente di ben trentadue volte il giro del mondo per raccogliere fondi per curare i malati di lebbra. Si rese conto che questa malattia non sarebbe mai stata vinta fino a quando milioni di persone fossero state colpite dalla povertà, dallo sfruttamento, dalla guerra, allargando il discorso a quelle che lui chiama le "altre lebbre": l'indifferenza, l'egoismo, l'ingiustizia. Scrisse ai capi di stato, propose lo sciopero dell'egoismo, denunciò, senza riguardi per nessuno, l'ingiustizia e l'ipocrisia in decine di scritti e migliaia di conferenze. Istituì nel 1954 la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra celebrata tuttora in 150 paesi. Tra il 1964 e il 1969 animò la campagna finalizzata a convertire il costo di un giorno di guerra in spese per la pace, tale iniziativa, rivolta all'ONU, registrò l'adesione di 4 milioni di giovani in 125 paesi. Morì a Parigi il 6 dicembre del 1977.
Opere di Raoul Follereau: Se Cristo domani; La civiltà dei semafori; Uomini come gli altri; La sola verità è amarsi; Io canterò dopo la mia morte; Il libro d’amore. Sono tutte disponibili presso AIFO.
Indirizzi utili: www.aifo.it

FRANCESCO d’Assisi (1182-1226)
Profilo biografico: fu fondatore dell'ordine francescano. Era figlio di Pietro di Bernardone, un ricco mercante di stoffe, e in gioventù condusse una vita spensierata e mondana. Partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia. Prigioniero, si ammalò e cambiò radicalmente il suo stile di vita, dedicandosi a opere di carità tra i lebbrosi. Il padre di Francesco, adirato per la condotta del figlio, lo diseredò. Francesco si spogliò allora dei suoi ricchi abiti dinanzi al vescovo di Assisi, eletto arbitro della controversia familiare, proclamandosi sposo della povertà. Trasferitosi sul monte Subasio, si dedicò in assoluta povertà alla cura dei poveri e dei lebbrosi. Partecipò alle crociate in modo nonviolento . Nel 1219 infatti si recò in Egitto, dove predicò davanti al sultano con parole di pace. Aldo Capitini ha definito Francesco d'Assisi come "il santo italiano della nonviolenza".

Anna FRANK (1929-1944)
Profilo biografico: nacque a Francoforte da una famiglia di ebrei tedeschi. In seguito alle persecuzioni Anna, sua sorella e i suoi genitori dovettero nascondersi per sfuggire alla deportazione. Vissero così per quasi due anni in una piccola mansarda di una famiglia amica, insieme ad un'altra famiglia ebrea. Nell'agosto del 1944 il nascondiglio venne scoperto e tutti vennero portati nei campi di concentramento. Anna e sua sorella morirono a Bergen Belsen, poco prima della fine della guerra. Al suo tredicesimo compleanno Anna Frank aveva ricevuto in regalo un diario, nel quale scrisse fino al giorno della sua deportazione. E' stato pubblicato in tante lingue ed è uno dei più importanti documenti della storia umana.

Paulo FREIRE (1921-1997)
Profilo biografico: è nato a Recife (Brasile) nel 1921. Nel 1961 fondò il Movimento di cultura popolare, cominciando ad elaborare ed applicare il metodo di alfabetizzazione legato al suo nome. Nel 1964, dopo il colpo di stato militare, venne imprigionato. Successivamente fu costretto all’esilio. Tra i massimi esperti di problematiche educative (con particolar riferimento al Sud del mondo), continuò la ricerca e l’attività di alfabetizzazione in varie parti del pianeta. E’ deceduto nel 1997.
Opere di Paulo Freire: La pedagogia degli oppressi, Mondadori, Milano 1980; L’educazione come pratica della libertà, Mondadori, Milano 1977; Pedagogia in cammino, Mondadori, Milano 1979. Cfr. anche il libro-intervista a cura di Edson Passetti, Conversazioni con Paulo Freire, Elèuthera, Milano 1996.
Opere su Paulo Freire: di Freire si occupano pressoché tutti i manuali recenti di teoria e storia della pedagogia contemporanea.

Elisabeth FRY (1780-1845)
Profilo biografico: quacchera, dopo una tenace lotta nonviolenta riuscì a visitare il carcere femminile di Newgate (Londra) senza protezione armata. Rimase talmente scossa dall'abbandono e dalla sporcizia nella quale erano costrette a vivere queste donne (definite "iene" dalle autorità carcerarie) che continuò a visitarle. Guadagnò la stima delle donne incarcerate ed insegnò loro a studiare e a cucire. Lottò per far conoscere questa situazione all'opinione pubblica provocando una profonda trasformazione del sistema carcerario sia inglese che europeo.

Andrea GAGGERO (1916-1988)
Profilo biografico: sacerdote ridotto dal Sant'Uffizio allo stato laicale per la sua attività in seno al Comitato di Liberazione, lavorò per tutta la vita per il movimento per la pace e per la solidarietà internazionale. Sopravvissuto al campo di sterminio di Mathausen, insignito della medaglia d'argento della Resistenza, partecipò nel 1963 alla costituzione dell'International Confederation for Disarmament and Peace a Oxford e poi alla creazione della Consulta della Pace con Aldo Capitini.
Approfondimenti su Internet: http://www.archiviodiari.it/pubblicazioni/gaggero.htm

Mohandas Karamchand GANDHI (1869-1948)
Profilo biografico: è il fondatore della nonviolenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, compì studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaborò le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 tornò in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guidò grandi lotte politiche e sociali affinando sempre più la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Gandhi infatti lottò contro l'odiosa suddivisione in caste della società indiana. Delle comunità religiose e nonviolente da lui fondate facevano parte anche gli appartenenti all'ultimo gradino sociale, ossia gli "intoccabili". Fu assassinato nel 1948. Sono tanti i meriti ed è tale la grandezza di quest’uomo che una volta di più occorre ricordare che non va mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti negativi -che pure vi sono- della sua figura, della sua riflessione, della sua opera.
Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d’azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verità. In italiano l’antologia migliore è Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: Villaggio e autonomia, LEF; l’autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la libertà, Newton Compton; Civiltà occidentale e rinascita dell’India, Movimento Nonviolento; La cura della natura, LEF. Altri volumi sono stati pubblicati da Comunità: la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verità; da Newton Compton: Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verità. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991.
Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; e il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l’India, Giunti. Una importante testimonianza è quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un’agile introduzione è quella di Ernesto Balducci, Gandhi, ECP.

Jean GIONO (1895-1970)
Profilo biografico: fu scrittore francese. Di umili origini, compì studi irregolari e all'età di diciannove anni combatté nella prima guerra mondiale.
Opere di Jean Giono: Il rifiuto degli orrori della guerra e una forte tensione pacifista animano le pagine di Il grande gregge (1931) e Rifiuto d'obbedienza (1937), Lettera ai contadini sulla povertà e la pace. L’uomo che piantava gli alberi (Edizioni Angolo Manzoni ) è una bella parabola ecologista e pacifista che innalza l'uomo a creatore, capace di salvaguardare la natura e portare la pace.

Giulio GIRARDI (1926-vivente)
Profilo biografico: nato al Cairo nel 1926, filosofo e teologo della liberazione, durante il Concilio partecipò alla stesura dello schema XIII; membro del Tribunale permanente dei popoli, particolarmente impegnato nella solidarietà con i popoli dell’America Latina.
Opere di Giulio Girardi: presso la Cittadella sono usciti: Marxismo e cristianesimo, Credenti e non credenti per un mondo nuovo, Cristianesimo, liberazione umana, lotta di classe, Educare: per quale società?, Il capitalismo contro la speranza, Cristiani per il socialismo: perché?; presso Borla sono usciti: Sandinismo, marxismo, cristianesimo: la confluenza, (a cura di) Le rose non sono borghesi, La tunica lacerata, Fede cristiana e materialismo storico, Dalla dipendenza alla pratica della libertà, Il popolo prende la parola (con J. M. Vigil), La Conquista dell’America, Gli esclusi costruiranno la nuova storia?, Cuba dopo il crollo del comunismo; presso le Edizioni Associate: Rivoluzione popolare e occupazione del tempio; presso le ECP: Il tempio condanna il vangelo.
Opere su Giulio Girardi: non conosciamo monografie in volume su Giulio Girardi, ma la sua riflessione è da decenni un punto di riferimento nell’ambito della teologia della liberazione e dei movimenti cristiani di base.

Jean e Hildegard GOSS-MAYR
Profilo biografico: Jean Goss, combattente nella seconda guerra mondiale (ricevette varie medaglie), venne fatto prigioniero dai tedeschi. Nel campo di concentramento scoprì il cristianesimo e la nonviolenza. La moglie Hildegard rinunciò ad una brillante carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla lotta nonviolenta per la giustizia e la pace. Jean e Hildegard girarono il mondo creando gruppi di azione liberatrice nonviolenta e animando il MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione). Hanno dato un contributo essenziale alla lotta nonviolenta delle Filippine per la caduta del dittatore Marcos. Jean è morto nel 1991.

Gustavo GUTIERREZ (1928-vivente)
Profilo biografico: nato nel 1928 a Lima, studiò a Lovanio e Lione, sacerdote e teologo. Il suo libro Teologia della liberazione all’inizio degli anni ’70 ha avuto il valore di un manifesto.
Opere di Gustavo Gutiérrez: Teologia della liberazione, La forza storica dei poveri, Bere al proprio pozzo, Parlare di Dio a partire dalla sofferenza dell’innocente, La verità vi farà liberi, Dio e l’oro, tutti presso Queriniana, Brescia .
Opere su Gustavo Gutiérrez: ovviamente parlano di Gutiérrez pressoché tutti i libri della e sulla teologia della liberazione. E’ ancora uno dei libri migliori quello di José Ramos Regidor, Gesù e il risveglio degli oppressi, Mondadori, Milano 1981. Cfr. anche José María Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto, Einaudi, Torino (le drammatiche pagine in cui nel suo diario si rivolge a Gustavo Gutiérrez, verso la fine).

Franz JAGERSTATTER (1907-1943)
Profilo biografico: contadino tedesco, padre di tre bambine, fu condannato a morte e ucciso il 9 agosto 1943 per essersi rifiutato di prestare servizio militare nell'esercito nazista. Basava la sua obiezione di coscienza sulla fede cattolica; era uno dei responsabili della sua parrocchia ma il suo gesto fu condannato dal suo parroco e perfino dai vescovi della sua regione. Annota Hedi Vaccaro: “Il suo sacrificio rimase apparentemente inutile fino agli anni '60, allorché un dirigente del Pentagono, letta la sua storia, si adoperò per far cessare la guerra degli USA nel Vietnam”.
La scelta e la vita di Franz, sono riferibili ad una radicalità evangelica che non ammette repliche, anzi provoca ed interroga. Non è senza significato che il suo parroco Josef Karobath, dopo la discussione decisiva nel 1943, pochi giorni prima della chiamata all’arruolamento, abbia scritto: ”Mi ha lasciato ammutolito, perché aveva le argomentazioni migliori. Lo volevamo far desistere ma ci ha sempre sconfitti citando le Scritture”. In Franz c’è una serenità, anche se mediata e sofferta, di adesione al pieno significato del messaggio evangelico: in lui la coerenza diventa fattore distintivo, non per preconcetti ideologici o per un astratto pacifismo, ma perché si lascia condurre dalla concreta e vissuta adesione ai valori, ai significati, alle esigenze di ciò in cui crede. Nella vicenda umana e religiosa di F.Jägerstätter emerge con forza il primato della coscienza, vero faro per il comportamento di un semplice laico cristiano. Senza eccedere a posizioni eterodosse, Franz si pone in fermo ascolto di ciò che “gli sembra giusto”. Lo fa con enorme sofferenza, perché deve andare contro ciò che ha di più caro, la famiglia (la moglie e le tre figlie in tenera età) contro i pastori della Chiesa (ma non tutti), contro i suoi concittadini, di cui “sente” la disapprovazione, lui a cui era stato chiesto di diventare sindaco. Franz studiò la Bibbia, lesse i documenti della Chiesa, si confrontò con persone di cui aveva fiducia, pregò molto, meditò, digiunò. Si sottopose ad un percorso di formazione della coscienza, pur nelle condizioni proibitive di quegli anni. L’atteggiamento etico di Franz fa leva sulle “cose ultime”, le cerca e le desidera. Non le pone sullo sfondo del proprio agire, ma le fa diventare determinanti per decisioni e comportamenti. Anche davanti alla moglie, nei 20 minuti di colloquio concesso in carcere, a Berlino, poche settimane prima dell’epilogo, ricordò che ciò che li attende è il Cielo e “chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me ” (Mt. 8,37). La testimonianza di Franz si fonda su un altissimo senso della dignità della persona, sul valore della coscienza, sull’importanza della responsabilità individuale anche di fronte alle scelte collettive. Essa ricorda inoltre il sacrificio di coloro che hanno lottato contro le barbarie dei regimi totalitari.
Opere su Franz Jagerstatter: si segnala il libro Franz Jagerstatter, un contadino contro Hitler, di Erna Putz, Editrice Berti (2000) e anche Zahn Gordon, Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jägerstätter, Gribaudi, Torino 1968 (traduzione di Dino T. Donadoni).
E’ stato realizzato anche un film su di lui, anch’esso con il titolo Un contadino contro Hitler.
Franziska, la moglie di Jegerstatter, è ancora vivente. In Italia esiste un gruppo impegnato a far conoscere questo testimone di pace; un riferimento è Giampiero Girardi: cell.3474185755, e-mail: franzitalia@infinito.it
Link su Internet: http://digilander.libero.it/giovaniemissione/jagerstatter.htm
http://www.triangoloviola.it/jagersta.html#putz

Hans JONAS (1903-1993)
Profilo biografico: Hans Jonas nacque a Mönchegladbach nel 1903, fu stato allievo di Heidegger e Bultmann, è uno dei massimi specialisti dello gnosticismo. Nel 1933 si trasferì dapprima in Inghilterra e poi in Palestina, dal 1949 insegnò in diverse università nordamericane, dedicandosi a studi di filosofia della natura e di filosofia della tecnica. E’ uno dei punti di riferimento del dibattito bioetico. Al suo "principio responsabilità" si ispirano riflessioni e pratiche ecopacifiste, della solidarietà, dell’etica contemporanea. E’ scomparso nel 1993.
Opere di Hans Jonas: sono fondamentali Il principio responsabilità, Einaudi, Torino 1993; la raccolta di saggi filosofici Dalla fede antica all’uomo tecnologico, Il Mulino, Bologna 1994; Tecnica, medicina ed etica, Einaudi, Torino 1997; una raccolta di tre brevi saggi di autobiografia intellettuale è Scienza come esperienza personale, Morcelliana, Brescia 1992. Si vedano anche Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Il melangolo, Genova 1995, e La filosofia alle soglie del Duemila, Il melangolo, Genova 1994.
Opere su Hans Jonas: si veda la parte su Jonas in AA. VV., Etiche della mondialità, Cittadella, Assisi 1996, e la bibliografia critica lì segnalata.

Robert JUNGK (1913-1994)
Profilo biografico: nato a Berlino nel 1913, abbandonò la Germania nel 1933, andò in esilio prima in Francia, poi in Svizzera, poi in America. Successivamente visse a Vienna. Giornalista e saggista impegnato nella coscientizzazione e nei movimenti ecologisti e pacifisti.
Opere di Robert Jungk: presso Einaudi sono stati pubblicati Il futuro è già cominciato, Gli apprendisti stregoni (storia degli scienziati atomici), Hiroshima il giorno dopo, La grande macchina, L’uomo del millennio, Lo stato atomico; presso Garzanti L’onda pacifista.

Martin Luther KING (1929-1968)
Profilo biografico: nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, si laureò all’Università di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilì, come pastore battista, a Montgomery nell’Alabama. Guidò la lotta delle popolazioni nere per i propri diritti. Ecco un esempio: nel 1955 Rosa Parks, una sarta nera di Montgomery, fu imprigionata per essersi rifiutata di cedere il posto in autobus ad un giovane bianco. King allora organizzò il boicottaggio degli autobus da parte dei neri, che durò 382 giorni, e che si concluse con l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici. Dopo aver promosso nel '63 una manifestazione di 250.000 persone, venne discussa una legge per l'uguaglianza dei diritti civili (approvata l'anno seguente). Nel '64 gli fu assegnato il Premio Nobel per la pace. Fu assassinato a Memphis nel 1968. Tra i suoi libri: "Marcia verso la libertà", "La forza di amare" (ed.SEI). Fu più volte oggetto di attentati e repressione, morì assassinato nel 1968.
Opere di Martin Luther King: tra i testi più noti: La forza di amare, SEI, Torino 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993.
Opere su Martin Luther King: Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono di scarso valore: sarebbe invece assai necessario uno studio critico approfondito della figura, della riflessione e dell’azione di Martin Luther King (anche contestualizzandole e confrontandole con altre contemporanee personalità, riflessioni ed esperienze di resistenza antirazzista in America).

Gertrud KURZ (1890-1972)
Profilo biografico: donna di fede evangelica, nata in Svizzera, è stata per molti anni Presidente del Movimento Cristiano per la Pace, che promuove campi di lavoro e di studio nazionali ed internazionali (Sede italiana: Via Rattazzi 24, 00185 Roma, tel.06-734430). La sua casa fu rifugio per perseguitati, emarginati, profughi. Aiutò in particolar modo gli ebrei a trovare rifugio in Svizzera, dove molte autorità si rifiutavano di ospitarli e che venivano perciò rimandati nella Germania nazista. Ha lavorato inoltre per la riconciliazione fra ebrei ed arabi.

Giorgio LA PIRA (1904-1977)
Profilo biografico: fu sindaco di Firenze per molti anni. Animato da una profonda fede cattolica, fece numerosi viaggi (Vietnam, Palestina, URSS, ecc.) per promuovere la pace e la riconciliazione. Invitò a Firenze i sindaci di tutto il mondo per una collaborazione per la pace. Aiutò i lavoratori della Pignone quando occuparono la fabbrica. Quando in Italia fu proibita la proiezione del film francese di Autant Lara sull'obiezione di coscienza "Non uccidere", La Pira lo fece proiettare a Firenze e per questo fu denunciato al procuratore della repubblica. La causa si trascinò per molto tempo. Ne seguì una nuova legge sulla censura che riconosceva la censurabilità solo degli aspetti relativi al "buoncostume". Così il film potè essere proiettato ovunque nel nostro paese.
Approfondimenti su Internet: http://www.lapira.org/biografia.htm

Alexander LANGER (1946-1995)
Profilo biografico: Alexander Langer nacque a Sterzing (Vipiteno-Bolzano) nel 1946, e si tolse la vita nella campagna fiorentina nel 1995. Promotore di infinite iniziative per la pace, la convivenza, i diritti, l’ambiente. Per una sommaria descrizione della vita così intensa e delle scelte così generose di Langer rimandiamo ad una sua presentazione autobiografica che è stata pubblicata col titolo Minima personalia sulla rivista "Belfagor" nel 1986 (poi ripresa in La scelta della convivenza, vedi sotto).
Opere di Alexander Langer: dopo la sua scomparsa sono state pubblicate due belle raccolte di interventi: La scelta della convivenza, Edizioni e/o, Roma 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, Palermo 1996.
Opere su Alexander Langer: ancora non vi sono, a nostra conoscenza, monografie complessive in volume. Del resto si sta ancora procedendo alla raccolta di tutti gli scritti e gli interventi (Langer non fu scrittore da tavolino, ma generoso suscitatore di iniziative e quindi la grandissima parte dei suoi interventi è assai variamente dispersa).
Indirizzi utili: Associazione Pro Europa, c. p. 396, 39100 Bolzano.

Giuseppe Giovanni LANZA DEL VASTO (1901-1981)
Profilo biografico: nato nel 1901 a San Vito dei Normanni da madre belga e padre siciliano, studiò a Parigi e Pisa. Viaggiò e meditò. Nel 1937 incontrò Gandhi nel suo ashram. Tornato in Europa fondò la "Comunità dell’Arca", un ordine religioso e un’esperienza comunitaria nonviolenta, artigianale, rurale, ecumenica. Partecipò a numerose iniziative per la pace e la giustizia. Morì in Spagna nel 1981.
Opere di Lanza del Vasto: Pellegrinaggio alle sorgenti, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Che cos’è la nonviolenza, tutti presso Jaca Book (che ha pubblicato anche altri libri di Lanza del Vasto); Princìpi e precetti del ritorno all’evidenza, Gribaudi, Torino 1988; Lezioni di vita, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1980.
Opere su Lanza del Vasto: non conosciamo monografie in volume su Lanza del Vasto; un testo utile scritto da uomini e donne che partecipano dell’esperienza della "Comunità dell’Arca" è: Proposte per una società nonviolenta, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982.

John LENNON (1940-1980)
Profilo biografico: nato in Gran Bretagna fu cantante e autore di canzoni dei Beatles. Con la moglie Yoko Ono realizzò il pubblicizzatissimo Bed-in for Peace per protestare contro la guerra del Vietnam, mettendo in pratica lo slogan pacifista "fate l'amore, non la guerra". Lennon compose canzoni di ispirazione pacifista, la più conosciuta delle quali è Imagine.

Primo LEVI (1919-1987)
Profilo biografico: Primo Levi nacque a Torino nel 1919, e qui scomparve tragicamente nel 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei più grandi testimoni della dignità umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l’orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti più alti dell’impegno civile in difesa dell’uomo.
Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo è un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L’altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 è apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilìt, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa".
Opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignità dell’uomo, Cittadella, Assisi 1994; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un’antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo è un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976.

Alberto LUTHULI (1898-1967)
Profilo biografico: sudafricano, capo tribù degli Zulù, insegnante evangelico, fu il presidente dell'ANC (Congresso Nazionale Africano) che, insieme al Congresso Indiano del Sudafrica, negli anni '50 riprese la lotta nonviolenta iniziata da Gandhi alcuni decenni prima nel Sudafrica. Migliaia di persone, anzitutto donne, boicottarono gli autobus in cui vigeva la distinzione razziale, non acquistarono certi prodotti agricoli, disubbidirono alle leggi razziste. "Il Sudafrica appartiene e tutti coloro che vivono in esso, neri e bianchi, e nessun governo può pretendere giustamente l'autorità se non si basa sulla volontà del popolo..."; questa fu la dichiarazione approvata da migliaia di manifestanti nel '56 a Kliptown nonostante le misure di polizia. Come molti nonviolenti anche Luthuli viene più volte incarcerato e processato. Nel 1961 ricevette il Premio Nobel per la pace. Nel 1967 morì in un incidente misterioso, mai chiarito.

Iqbal MASIH (1983-1995)
Profilo biografico: a sei anni venne legato con una catena a un grande telaio per fabbricare tappeti. I suoi genitori non avevano soldi e lo avevano ceduto a un mercante in cambio di un po’ di denaro. Ma un giorno riuscì a uscire dalla sua fabbrica e incontrò Ullah Khan, giornalista e promotore del Fronte di liberazione del lavoro forzato. Iqbal uscì allo scoperto e raccontò le atroci condizioni di lavoro a cui sono sottoposti tanti bambini schiavi come lui. Nel 1994 volò a Stoccolma e raccontò la sua storia in una conferenza mondiale sull’infanzia. Aveva solo 11 anni ma era sveglio e tenace.
“Non ho più paura di lui – dice riferendosi al suo padrone – è lui che ha paura di me, di noi, della nostra ribellione. Voglio studiare, voglio diventare un avvocato, per difendere tutti i bambini”. Sarebbe diventato un avvocato, ne aveva la stoffa.
Ma il 16 aprile 1995, domenica di Pasqua, stramazzò a terra. Due raffiche di proiettili gli tolsero la vita e Iqbal si accasciò sulla bicicletta con cui stava finalmente giocando.
Aveva solo 12 anni. E mentre i suoi assassini erano liberi, il giornalista pachistano che ne aveva raccontato la storia fu accusato di un grave reato, quello di “danneggiare il commercio estero della nazione”.
Link su Internet: http://www.unicef.it/i_masih.htm

Josef MAYR – Nusser (1910-1944)
Profilo biografico: nato a Bolzano da famiglia di contadini, seguì una formazione cattolica e nel 1934 venne eletto presidente della sezione giovani dell’Azione Cattolica.
Nel 1939 Mussolini e Hitler firmarono un trattato detto “accordo di Berlino” che voleva risolvere la “questione sudtirolese” attraverso il cosiddetto documento delle Opzioni. In tale documento si sanciva che i cittadini sudtirolesi o sarebbero rimasti tedeschi (emigrando in Germania) o sarebbero rimasti sul posto italianizzandosi. Mayr-Nusser si oppose alla migrazione forzata ma, quando le truppe tedesche entrarono in Italia, fu arruolato forzatamente nelle SS. Tuttavia, durante il giuramento di obbedienza a Hitler disse al sottufficiale che si occupava dell’arruolamento: “Signor maresciallo maggiore, io non posso prestare giuramento; sono cristiano, la mia fede non mi permette di giurare per un uomo in nome di Dio!”. Il nazista non si scompose. Josef fu arrestato per tradimento e caricato sul treno in direzione Dachau. Morì durante il viaggio a causa dei maltrattamenti subiti in carcere e della dissenteria che lo stava consumando.
Opere su Josef Mayr – Nusser: La Rosa Bianca di Paolo Grezzi, Edizioni Paoline.


Primo MAZZOLARI (1890-1959)
Profilo biografico: nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipò alla prima guerra mondiale. Lì maturò la decisione di lottare tutta la vita contro la guerra e la violenza. Nel 1943, parroco, fu arrestato due volte. Rischiò la deportazione in Germania. Parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza nonviolenta, precursore del Concilio Vaticano II. Nel 1949 fondò la rivista "Adesso", svolse un’intensa attività di pubblicista e scrittore. E’ morto a Cremona nel 1959.
Opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell’ambito che particolarmente ci interessa è fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Una decina di volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia è stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio.
Approfondimenti su Internet: http://www.fondazionemazzolari.it

Chico MENDES (1944-1988)
Profilo biografico: fu sindacalista e ambientalista brasiliano. E' noto per aver organizzato - mettendo a rischio e sacrificando infine la sua vita - vaste proteste nonviolente che contrastarono il disboscamento selvaggio della foresta amazzonica e che salvarono 1.200.000 ettari di foresta pluviale tra il 1976 e il 1988. Figlio di un seringueiro (raccoglitore di caucciù), Mendes iniziò sin da bambino ad aiutare il padre, spostandosi nella foresta amazzonica e sviluppando una diretta conoscenza dei problemi dei lavoratori addetti alla raccolta del caucciù. Imparò a leggere e a scrivere nell'adolescenza da un lavoratore comunista, che lo avviò anche alla politica. A partire dal 1968, egli iniziò la sua lotta contro il sistema di sfruttamento al quale i mercanti del caucciù obbligavano i seringueiros. Negli anni Settanta, lo sviluppo della rete stradale attirò nell'Amazzonia un grosso numero di allevatori che, creando pascoli, causarono una vasta distruzione della foresta e il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei raccoglitori, i quali si organizzarono in sindacati per fronteggiare lo strapotere dei latifondisti e degli allevatori. Nel 1981, Mendes divenne presidente del sindacato dei seringueiros dello Xapuri; più tardi aderì al Movimento democratico brasiliano (forte oppositore dei militari al potere) e quindi al Partito comunista brasiliano. Da sindacalista Mendes collaborò all'istituzione di scuole di base per i lavoratori e di cooperative, nell'intento di ottenere migliori condizioni di vendita del caucciù e subire meno il ricatto dei mercanti. Al successo dell'attività sindacale e politica dei seringueiros, i latifondisti reagirono con il ricorso alle minacce e alla violenza, ma l'impegno di Mendes non venne meno e nel 1985 organizzò un congresso nazionale, con l'intento di rivendicare delle leggi che limitassero la distruzione della foresta e garantissero la possibilità ai raccoglitori e ai contadini di continuare a trarvi sostentamento. Nel 1984, conosciuto ormai in tutto il mondo, si oppose con successo a un progetto del governo per la costruzione di un'autostrada nella foresta pluviale e tre anni più tardi fece pressioni perché fosse bloccato un progetto di trasformare in pascolo un'estesa regione di foresta. Il governo brasiliano istituì una nuova riserva estrattiva sul territorio in questione: il risultato ottenuto dalla lotta dei seringueiros scatenò la reazione dei latifondisti, i cui sicari assassinarono Mendes il 2 dicembre del 1988. Oggi molti parchi brasiliani portano il suo nome e la sua casa di Xapuri è diventata un museo.
Approfondimenti su Internet: http://www.clab.it/gc/chico.htm

Max Josef METZGER (1887-1944)
Profilo biografico: fu cappellano militare tedesco. Quest'esperienza lo trasformò in operatore di pace e di riconciliazione. Nel 1917 scrisse "Pace sulla terra" e partecipò a numerosi congressi contro la guerra. Diventò un animatore del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione). Dopo l'avvento di Hitler fu arrestato più volte. Condannato a morte per un suo scritto sulla pace, nel 1944 fu condotto al patibolo.

Don Lorenzo MILANI (1923-1967)
Profilo biografico: nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Operò dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizzò una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viceparroco di S.Donato, in Toscana, lavorò con gli operai e i più poveri. Ne derivò il libro "Esperienze pastorali", la cui diffusione - in un primo tempo permessa - fu poi vietata dalla Chiesa. Venne trasferito per punizione nello sperduto paesino di Barbiana nel 1954, dove non arrivavano né strade né luce elettrica. Lì fondò una scuola a tempo pieno per i pochi ragazzi del posto che divenne famosa e meta di pellegrinaggio umano e culturale. Nel 1965 scrisse una lettera in difesa di alcuni obiettori di coscienza calunniati da un gruppo di cappellani militari. Per questa lettera fu processato, assolto nel '67 e condannato nel '68 in appello, dopo la sua morte avvenuta il 26 giugno 1967 dopo una lunga malattia. Gli atti del processo sono stati pubblicati nel libro L’obbedienza non è più una virtù (edizioni LEF, Firenze), un classico del pensiero di don Milani, che contiene la lettera incriminata e la sua autodifesa al processo. Dall'impegno sociale e umano della scuola di Barbiana è nata "Lettera ad una professoressa".
L’educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l’opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore.
Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L’obbedienza non è più una virtù, Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (LEF) . Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l’edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma - Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori; segnaliamo particolarmente il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di libertà, supplemento a "Conquiste del lavoro".
Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell’ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L’insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, LEF, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993.
Indirizzi utili: Centro di documentazione Don Milani, c/o biblioteca comunale, Vicchio di Mugello (FI); Centro nuovo modello di sviluppo, via della barra, Vecchiano (PI).
Approfondimenti su Internet: http://www.barbiana.it

Ernesto Teodoro MONETA (1833-1918)
Profilo biografico: è l'unico italiano ad aver ricevuto - nel 1907 - il Premio Nobel per la pace. Partecipò all'insurrezione milanese del 1848 e alle spedizioni di Garibaldi. Svolse attività giornalistica e dal 1889 pubblicò ogni anno l'almanacco "Giù le armi". Creò in tutt'Italia "Società per la pace". Dopo la battaglia di Adua raccolse 130.000 firme per fermare la guerra. Tuttavia la sua coerenza pacifista fu altalenante e non si oppose all'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale.

Anna Maria MOZZONI (1837–1920)
Profilo biografico: cresciuta in una famiglia dell’alta borghesia milanese, ricevette un’istruzione superiore a quella delle altre donne dello stesso periodo. Collaborò alla rivista “La Donna”, nata negli anni ’70, che agitava i problemi dell’emancipazione femminile, delle maestre delle impiegate e delle operaie e fondò la “Lega promotrice degli interessi femminili” nella quale venne affiancata da alcune giornaliste e scrittrici. L’unificazione del regno d’Italia comportò anche l’unificazione dei codici e delle legislazioni degli ex stati italiani; tale unificazione venne effettuata da una Commissione guidata da Pisanelli. La mediazione fu fatta al ribasso, accogliendo nel nuovo codice unitario le norme più repressive, rispetto alle donne, invece che le più avanzate, appartenenti ai codici austriaci in vigore in Toscana, nel Veneto ed in Lombardia. Nel codice austriaco le donne erano: “parificate all’uomo nella facoltà di disporre delle proprie sostanze in ogni contrattazione anche senza tutela maritale nell’esercizio dei diritti di proprietà”, veniva perciò riconosciuta loro piena capacità giuridica. Nell’Ottocento il diritto di voto era legato oltre che al censo, alla capacità giuridica, ossia al pieno esercizio dei diritti allora riconosciuti ai sudditi. Il Codice Albertino negava questa capacità alle donne ed il Codice Pisanelli, adeguandosi a quello Albertino, accoglie le limitazioni alla capacità giuridica delle donne, aprendo così il problema dell’esercizio del diritto di voto. L’opera di Anna Maria Mozzoni è una delle prime e più coerenti impostazioni del movimento per i diritti e l’emancipazione femminile. Cosciente del cambiamento epocale dovuto alla rivoluzione industriale, già nel 1864 notava come la scarsa considerazione delle donne nella società aggravasse la loro condizione di lavoratrici senza alcuna forma di tutela. Nel 1877 presenta al Parlamento Italiano la prima petizione per il voto politico alle donne. Il sasso lanciato dalla Mozzoni viene raccolto da Salvatore Morelli, deputato di Sessa Aurunca che presenta una propria proposta di legge. Morelli (1824-1880) nasce in Puglia a Carovigno e si distingue per la sua disponibilità alla lotta per i diritti della donna. La Mozzoni dovette presentare altre petizioni al Parlamento e il dibattito sul diritto di voto alle donne si trascinò per lunghi anni in Parlamento. Il voto alle donne venne approvato dal Parlamento italiano con votazione segreta il 6 settembre 1919, con una clausola che, a causa degli avvenimenti politici, ne avrebbe impedito di fatto l’attuazione e cioè che le donne avrebbero iniziato a votare non nelle elezioni che si preannunciavano ma in quelle per la successiva legislatura. Alla presenza di una Anna Maria Mozzoni, ormai prossima alla fine, il Parlamento accolse la richiesta da lei avanzata nel 1877. La questione del riconoscimento del diritto di voto alle donne si è risolto solo nel 1946.
La "scoperta" della storia di Anna Maria Mozzoni fu merito delle ricerche di Franca Pieroni Bortolotti (1925-1985), storica italiana del femminismo e del pacifismo. Nelle vedute di Franca Pieroni Bortolotti la mobilitazione delle donne delle classi lavoratrici e medie sul finire del XIX secolo, combinava tre obbiettivi: femminismo, pacifismo e riunificazione politica dell’Europa. Nella sua ricerca scoprì l’esistenza di un movimento popolare per la pace, simbolizzato dall’Associazione Internazionale delle Donne, fondata a Berna da Maria Goegg nel 1868, come affiliata della Lega per la pace e la libertà.

 

Florence NIGHTINGALE (1823-1910)
Profilo biografico: scrittrice, musicista, parlava varie lingue. Fu una donna che andò controcorrente nel suo tempo. Di nobili origini, si inimicò la famiglia respingendo numerose offerte di matrimonio per dedicarsi a missioni umanitarie, spinta dalla sua fede cristiana. Apprese i concetti elementari di infermeria e, nel 1854, mossa da un articolo sulle condizioni in cui vivevano i feriti nella guerra in Crimea, si recò in zona di guerra aiutando migliaia di feriti. La sua opera ispirò Henri Dunant, medico svizzero noto per la fondazione della Croce Rossa e della Convenzione di Ginevra.

Alfred NOBEL (1833-1896)
Profilo biografico: inventore della dinamite, fu uno dei primi scienziati a riflettere criticamente sugli effetti delle invenzioni in campo militare. Decise di istituire un premio per gli usi umanitari della scienza e per la promozione della pace mediante un apposito riconoscimento (il Premio Nobel per la pace).

Robert OPPENHEIMER (1904-1967)
Profilo biografico: è stato il padre della bomba atomica. Tra il 1943 e il 1945 diresse il progetto di costruzione della bomba atomica a Los Alamos. Dopo la sconfitta di Hitler fu favorevole ad abbandonare per sempre l'uso dell'atomica. Fu processato perché si rifiutò di collaborare con il governo statunitense nella strategia della guerra fredda. Nel 1954, infatti, venne sospeso dall'incarico e processato perché sospettato di simpatie comuniste; questo provvedimento del governo rifletteva l'atmosfera maccartista dell'epoca, che si manifestò con la disapprovazione degli ambienti politici e militari nei confronti dell'opposizione di Oppenheimer alla fabbricazione della bomba all'idrogeno e del suo sostegno in favore di una politica di controllo internazionale degli armamenti.

Carl VON OSSIETZKY (1889-1938)
Profilo biografico: giornalista, pacifista tedesco e testimone di Geova. Per Von Ossietzky essere di sinistra significava inequivocabilmente essere pacifisti, altrimenti si era qualcos'altro. La denuncia di questo intellettuale coraggiosissimo non era rivolta solo all'imperialismo delle potenze vincitrici, ma denunciava senza mezze misure il riarmo segreto della Germania dall'elezione presidenziale di Hindenburg nel 1925 in poi, un terreno di coltura di una gioventù destinata a rafforzare le file della destra fino al tragico epilogo nazista.
Gli articoli antimilitaristi che scrisse come direttore del settimanale di sinistra "Weltbühne" gli procurarono un processo e una condanna nel 1931; nel dicembre del 1932 venne rilasciato in seguito a un'amnistia generale. Due mesi dopo venne nuovamente arrestato e imprigionato come nemico del regime nazista. Dopo quattro anni, malato di tubercolosi, fu trasferito in un ospedale ma restò sempre in libertà vigilata. Ecco cosa è stato scritto sulla sua prigionia: “Arrestato alla fine di febbraio, Carl von Ossietzky fu internato nella prigione di Spandau e poi trasferito nei campi di Sonnenburg, Esterwegen e Dachau. A Dachau vinse la sua ultima battaglia morale, rifiutando di rinunciare alla sua fede e di abbracciare il nazismo. Il maresciallo nazista Goering in persona andò a trovare quel prigioniero, per comunicargli che aveva vinto il premio Nobel per la pace. Goering disse che von Ossietzky era libero di recarsi in Svezia per la cerimonia della consegna del premio, a condizione di non pronunciare più critiche contro il nazionalsocialismo. Von Ossietzky ci pensò su e rifiutò la proposta. Non andò mai in Svezia. Restò nel campo di concentramento. Era una vittoria morale: la sua vittoria.
Il discredito che questo caso gettò sulla Germania e le pressioni internazionali a favore di von Ossietzky ebbero l’effetto della sua liberazione, una liberazione pressoché simbolica, perché, già sofferente di tubercolosi, fu portato in un ospedale dove morì il 5 maggio 1938”. Vinse il premio Nobel per la pace nel 1935 ma questo gli fu consegnato solo nel 1936, quando era stato internato in Germania. Alla consegna del Nobel, Adolf Hitler protestò infuriato e, a dimostrazione del suo dissenso, proibì a tutti i cittadini tedeschi, da quel momento in poi, di accettare qualsiasi premio Nobel.

Gianni RODARI (1920 - 1980)
Profilo biografico: Gianni Rodari è nato a Omegna nel 1920; maestro, militante comunista, giornalista, scrittore. Nel 1970 ricevette il Premio Andersen (il massimo riconoscimento per la letteratura per l’infanzia). Ha educato alla pace usando parole semplici e una fantasia illimitata. Nonostante il suo ottimismo e la sua fiducia nell'uomo ebbe modo di inserire in una sua favola questa frase che fa non poco riflettere (anche sui compiti della telematica per la pace): "La salvezza dell'umanità dipende da un messaggio che un muto deve trasmettere per telefono ad un sordo". Fra le sue opere: Il romanzo di Cipollino (1951), Favole al telefono e Filastrocche in cielo e in terra (1960), C'era due volte il barone Lamberto ovvero I misteri dell'isola di San Giulio (1978) ebbero tanto successo da essere utilizzati spesso come libri di testo nella scuola media inferiore italiana. La Grammatica della fantasia (1973) raccoglie le riflessioni su questo tipo di letteratura: il sottotitolo recita infatti Introduzione all'arte di inventare storie. Morì nel 1980.
Opere di Gianni Rodari: di particolar interesse dal nostro punto di vista è la Grammatica della fantasia, Einaudi, Torino, più volte ristampata. Nel 1990 Emme Edizioni ed Einaudi in collaborazione hanno avviato la pubblicazione delle Opere complete di Gianni Rodari.
Opere su Gianni Rodari: Marcello Argilli, Gianni Rodari. Una biografia, Einaudi, Torino 1990; Pino Boero, Una storia, tante storie. Guida all’opera di Gianni Rodari, Einaudi, Torino 1992; Carmine De Luca, Gianni Rodari. La gaia scienza della fantasia, Abramo, Catanzaro 1991; Patrizia Zagni, Gianni Rodari, La Nuova Italia, Firenze 1975.

Romain ROLLAND (1866-1944)
Profilo biografico: scrittore francese, premio Nobel per la letteratura nel 1915, durante la prima guerra mondiale scrisse una serie di articoli contro la guerra sul "Journal de Geneve". Questi scritti antimilitaristi ebbero una vasta eco e furono poi pubblicati come libro sotto il titolo "Al di sopra della mischia". Insieme a sua moglie Madeleine pubblicò la traduzione degli articoli di Gandhi da "Young India". Creò un'arte per il popolo, specialmente in campo teatrale e tra le sue numerose opere scrisse una biografia di Tolstoj.

Oscar ROMERO (1917-1980)
Profilo biografico: nacque a El Salvador nel 1917 e fu ordinato sacerdote nel 1942. Fu consacrato vescovo nel 1970 e divenne Arcivescovo di San Salvador nel 1977. Ci fu un periodo nel quale il vescovo Romero era fortemente conservatore, una persona introversa e seria, non aperta alle aspirazioni del suo popolo. Questa situazione sarebbe radicalmente cambiata con il corso degli eventi. La sua vita fu completamente stravolta dall'assassinio del suo amico, Padre Rutilio Grande, uno di una lunga serie di preti che furono uccisi. Questo fatto gli fece capire la gravità della situazione di ingiustizia e violenza, e fu il catalizzatore che cambiò la sua vita.
Da quel momento in poi, il vescovo Romero organizzò la vita della sua diocesi secondo gli insegnamenti di Giovanni Paolo II, che parlava dell'opzione preferenziale per i poveri, una delle priorità per l'Evangelizzazione avanzate alle varie Conferenze, (Puebla, Medellin...). Egli divenne molto attento al tipo di esperienza di fede desiderata profondamente dai poveri e dai piccoli della sua diocesi. Divenne anche un fermo sostenitore delle comunità di base, unico vescovo nel paese a credere in esse.
Il suo vivo senso dell'Evangelizzazione lo portò a voler trovare i mezzi per inserire la cultura cristiana nella realtà sociale del suo paese, un paese soggetto a uno stato di povertà, alla dittatura e alla violenza causata dai ricchi. Le sue omelie furono trasmesse per radio in tutto il paese. Egli teneva anche un altro programma, nel quale dava un aggiornamento della situazione, come veniva subita dal popolo e dalla Chiesa locale. Ogni volta che predicava, egli parlava chiaramente e con forza contro la violenza e le ingiustizie imposte alla sua gente. La sua presa di posizione radicale era fermamente radicata nel Vangelo e nella dignità della persona.
"La Chiesa asserisce e difende l'eterna verità rivelata da Dio, che l'uomo e la donna sono l'immagine di Dio e che, a causa dell'opera redentrice di Gesù Cristo, sono stati liberati dalla schiavitù del peccato e hanno ricevuto la dignità del Figlio di Dio, liberi di scegliere il proprio destino e partecipare eternamente alla gloria di Dio. Questa è la verità di coloro che difendono la Chiesa, qualunque siano i sistemi o le realtà politiche"(1.1.1980).
Il Vescovo Romero cercò sempre di collocare la Cristianità, nei riguardi della politica, in modo da parlare chiaro contro la corruzione, la mancanza di democrazia, le violazioni dei diritti umani, e di avvertire i Cristiani del pericolo dell'essere troppo pronti a conciliare il Vangelo con la politica, particolarmente nei gruppi che usano la violenza. Il Vangelo ha, sì, una dimensione politica, ma esige anche certi comportamenti specifici.
"...Questa è la ragione per cui dobbiamo garantire il processo di liberazione del nostro paese. la Chiesa non ci abbandonerà, continuerà a camminare con noi, ma con la voce del Vangelo, quella della Trascendenza di Cristo. Continuerà a chiedere che ognuno di coloro che sono coinvolti nella battaglia per la liberazione, se devono essere forti, ripongano la loro fiducia in Gesù Cristo, il più grande di tutti i liberatori, e non distolgano mai lo sguardo da Lui".(1980)
Il Vescovo Romero fu irremovibile nella sua opposizione alla violenza imposta da coloro che detenevano il potere, (politici, ricchi proprietari terrieri, militari, polizia nazionale), come pure a quella esercitata dai rivoluzionari militanti, che dicevano di agire per senso di giustizia. Romero sapeva bene di camminare sul filo del rasoio, ma continuò nella convinzione che il Vangelo non era solo la fonte della giustizia sociale, ma anche la sorgente della pace.
Pochi giorni prima di morire aveva invitato i soldati e le guardie nazionali a disubbidire all'ordine ingiusto di uccidere. Queste furono le sue parole: "Vorrei fare un appello speciale agli uomini dell’esercito, in concreto alla base della Guardia Nazionale, della polizia, delle caserme. Fratelli, siete del nostro stesso popolo, perché uccidete i vostri fratelli campesinos? Davanti all’ordine di uccidere deve prevalere la legge di Dio che dice: non uccidere. Nessun soldato è obbligato a obbedire a un ordine che va contro la legge di Dio. Una legge immorale non ha l’obbligo di essere osservata. È tempo di recuperare la vostra coscienza e di obbedire prima alla vostra coscienza che all’ordine del peccato. La Chiesa, che difende i diritti di Dio, la Legge di Dio, la dignità umana, la persona, non può restare silenziosa davanti a tanta ignominia. Vogliamo che il Governo comprenda che non contano niente le riforme, se sono tinte di sangue. In nome di Dio, dunque, e in nome di questo popolo sofferente, i cui lamenti salgono fino al cielo ogni giorno più clamorosi, vi supplico, vi scongiuro, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione!".
Egli ricevette numerose minacce di morte e fu assassinato il 24 Marzo 1980, mentre presiedeva la celebrazione Eucaristica.
Scritti di O. A. Romero
Diario, ed. La Meridiana, Molfetta 1990.
Romero …y lo mataron. Scritti e discorsi di una vittima della repressione in America Latina, ed. AVE, Roma 1980.
AA.VV.,Il vescovo Romero, martire per la sua fede per il suo popolo. Ed. EMI, Bologna 1980.
LEVI A., Oscar Arnulfo Romero.Un vescovo fatto popolo, Ed. Morcelliana,Brescia 1981.
J.R.Brockman, Oscar Romero. Fedele alla parola, Cittadella Editrice, Assisi 1984.
Ettore Masina, "L'Arcivescovo deve morire. Monsignor Romero e il suo popolo", ed. del Gruppo Abele, 1996.
Film
“Romero” di John Duigan distribuito in home-video da Titanus.

Bertrand RUSSEL (1872-1970)
Profilo biografico: matematico, padre della logica moderna, filosofo del pensiero laico, fu insieme ad Einstein uno degli scienziati che più si impegnò per il bando delle armi atomiche. Russell è una figura pressoché leggendaria, nato nel 1872 da Lord e Lady Amberley e deceduto quasi un secolo dopo nel 1970 dopo una vita straordinariamente intensa, civilmente impegnata e intellettualmente feconda. Filosofo, scrittore, ha subito la prigione per il suo impegno pacifista ed ha avuto il Premio Nobel per la letteratura; ha promosso iniziative contro la guerra e per il disarmo, per i diritti civili e il progresso sociale; tra tante altre iniziative: quelle per l’obiezione di coscienza, la dichiarazione Einstein-Russell, la lettera "ai potenti della terra", la fondazione del movimento Pugwash, la campagna per il disarmo nucleare, la costituzione del Tribunale internazionale per i crimini di guerra nel Vietnam.
Opere di Bertrand Russell: la bibliografia di Russell è sconfinata. Per i temi che maggiormente ci interessano sono particolarmente utili la monumentale Autobiografia, edita da Longanesi ed i numerosissimi saggi di argomento pacifista, politico ed etico. Una utile antologia essenziale con specifici riferimenti bibliografici è nel volume di Mario Alcaro, Bertrand Russell, che citiamo di seguito.
Opere su Bertrand Russell: specifico su Russell pacifista e impegnato per i diritti umani è il libro di Mario Alcaro, Bertrand Russell, ECP, S. Domenico di Fiesole 1990; più centrati sugli aspetti filosofici sono i libri di Alfred J. Ayer, Russell, Mondadori, Milano 1992; Michele Di Francesco, Introduzione a Russell, Laterza, Roma-Bari 1990; Alberto Granese, Che cosa ha veramente detto Russell, Ubaldini, Roma 1971.

Albert SCHWEITZER (1875-1965)
Profilo biografico: protestante, studiò medicina per aiutare i sofferenti. Nel 1913 si trasferì in Africa, nel Gabon, dove fondò un ospedale nella giungla. Negli anni '50 protestò contro le armi atomiche. La sua massima era il rispetto della vita, cioè di ogni essere umano, animale, pianta. Nel 1952 ricevette il Premio Nobel per la pace.
Link su Internet: http://www.societaperta.it/maestri_nonviolenza/schweitzer/biografia.htm

Herman STOHR (1898-1940)
Profilo biografico: luterano, aderì al MIR. Protestò più volte contro il nazismo. Nel 1939 si rifiutò di arruolarsi; chiese di svolgere un servizio civile utile verso gli ebrei, i polacchi, ecc. In prigione si rifiutò di giurare fedeltà ad Hitler. Venne condannato a morte e ucciso il 21 giugno 1940.

Berta Von SUTTNER (1843-1914)
Profilo biografico: figlia di un generale austriaco, pubblicò nel 1889 "Giù le armi", un romanzo di denuncia della guerra, tradotto in tutte le principali lingue (pubblicato in Italia dalle Edizioni Gruppo Abele). Viaggiò e scrisse molto, promuovendo i primi grandi convegni per la pace (importantissimo quello del 1889). Stimolato da lei Alfred Nobel (vedi) istituì il Premio Nobel per la pace. Per l'impegno profuso a favore delle tematiche pacifiste, è considerata un simbolo del desiderio di pace dell'Austria, tanto che sulle monete austriache da due euro vi è la sua immagine.
Henry David THOREAU (1817-1862)
Profilo biografico: scrittore statunitense, profondamente religioso, fu il primo obiettore di coscienza alle spese militari. Infatti per protesta si rifiutò di pagare le tasse che servivano a finanziare la guerra contro il Messico. Scrisse "Disobbedienza civile", un saggio che ebbe grande influenza su Tolstoi e molti altri.

Leone TOLSTOJ (1828-1910)
Profilo biografico: oltre ad essere un gigante della letteratura e un maestro della pedagogia, fu uno dei primi obiettori di coscienza. Riteneva che il modo migliore per evitare le guerre fosse quello di disobbedire alla macchina bellica e al militarismo. Nella Confessione (1882) Tolstoj espresse il crescente tumulto spirituale del suo animo, condannò duramente l'esistenza fatua ed egoista della propria classe e si accinse a una lunga ricerca di certezze morali e sociali. La risposta gli venne da due principi dei Vangeli, che tradusse nel 1880-81: l'amore per gli uomini e la non-resistenza alle forze del male ("ogni resistenza al male non fa che aumentare il male"). Egli approfondì questa ricerca in saggi e trattati, come Il Regno di Dio è in voi (1894). Nella Russia autocratica del tempo, Tolstoj attaccò senza timore l'ineguaglianza sociale, le forme coercitive di governo e l'autorità della Chiesa, invocò la cessazione dell'odio e auspicò per tutti una vita pura in armonia con i dettami della coscienza. Per queste idee le gerarchie ecclesiastiche lo scomunicarono (1901), anche se la fama raggiunta da Tolstoj fece di Jasnaja Poljana una meta per artisti e intellettuali di ogni paese, che si rivolgevano a lui per essere edotti e consigliati. Nel saggio Che cos'è l'arte (1898) egli condannò molti capolavori classici e moderni – comprese le proprie opere, che considerava destinate a una cerchia priviliegiata di persone – perché l'arte, per essere tale, deve essere ispirata moralmente e comunicare sentimenti comprensibili a tutti.

Marianela Garcia VILLAS (1949-1983)
Profilo biografico: donna salvadoregna coraggiosissima, si laureò in legge per difendere i diritti umani dei campesinos e i poveri del suo Paese. Continuò il suo lavoro malgrado arresti e torture. Riarrestata, morì torturata il 13 marzo 1983. Per conoscerne l'opera: Bimbi-La Valle "Marianela e i suoi fratelli" (Feltrinelli).

Simone WEIL (1909-1943)
Profilo biografico: nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosità, abnegazione, sofferenze, morì in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende però conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938).
Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realtà consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte più importanti in edizione italiana segnaliamo: L’ombra e la grazia (Comunità, poi Rusconi), La condizione operaia (Comunità, poi Mondadori), La prima radice (Comunità, SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell’edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta.
Opere su Simone Weil: fondamentale è la grande biografia di Simone Pétrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verità, Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, ECP, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L’esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, EDB, Bologna 1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.

Stefan ZWEIG (1881-1942)
Profilo bibliografico: romanziere, traduttore, acuto biografo e librettista austriaco, Zweig ci ha lasciato una ricca produzione letteraria. Dalle sue novelle sono stati tratti almeno venti film. La mentalità aperta e la formazione internazionale di Zweig che, anticipando i tempi di un secolo, amava definirsi "cittadino europeo", aggravò certamente il suo travaglio per lo scoppio della Prima guerra mondiale. Alla vigilia di tale guerra, poiché era pacifista e fervido sostenitore dell'idea di “Europa”, si scontrò con le autorità austriache così si stabilì a Zurigo, dove la libertà di espressione era maggiore che in Austria, e nella sua prima opera di rilievo, il dramma Geremia (1917), espresse la sua posizione pacifista denunciando con veemenza la follia della guerra. Era amico di Herman Hesse.
Fu perseguitato dai nazisti in quanto ebreo e dovette rifugiarsi in Inghilterra.
Morì suicida a Petropolis, una cittadina a nord di Rio de Janeiro.
Opere di Stefan Zweig: La patria comune del cuore. Considerazioni di un europeo è un’opera dedicata all’Europa e alla convivenza pacifica fra le nazioni europee in un momento così difficile come lo scoppio della Prima guerra mondiale.
Geremia è un dramma di stampo pacifista scritto nel 1917 e andato in scena già l'anno successivo alla sua pubblicazione, a Zurigo nel '18.
Indirizzi utili: http://www.geocities.com/Athens/3221/zweigbiografia.html sito a cura di Giuseppe Fallica

Altre schede
L'elenco degli uomini e delle donne che si sono impegnati per la pace è molto più lungo. Siamo debitori a Peppe Sini di una ricerca minuziosa che è stata pubblicata su Internet e in cui vengono classificate delle brevi presentazioni in ordine alfabetico. Gli indirizzi sono i seguenti:
Uomini di pace - presentazione http://lists.peacelink.it/scuola/msg00102.html
Lettera A http://lists.peacelink.it/scuola/msg00103.html
Lettera B http://lists.peacelink.it/scuola/msg00104.html
Lettera C http://lists.peacelink.it/scuola/msg00105.html
Lettera D http://lists.peacelink.it/scuola/msg00106.html
Lettera E http://lists.peacelink.it/scuola/msg00107.html
Lettera F http://lists.peacelink.it/scuola/msg00108.html
Lettera G http://lists.peacelink.it/scuola/msg00110.html
Lettera H http://lists.peacelink.it/scuola/msg00109.html
Lettere I J K http://lists.peacelink.it/scuola/msg00112.html
Lettera L http://lists.peacelink.it/scuola/msg00111.html
Lettera M http://lists.peacelink.it/scuola/msg00114.html
Lettera N http://lists.peacelink.it/scuola/msg00113.html
Lettera O http://lists.peacelink.it/scuola/msg00115.html
Lettera P http://lists.peacelink.it/scuola/msg00116.html
Lettera Q http://lists.peacelink.it/scuola/msg00117.html
Lettera R http://lists.peacelink.it/scuola/msg00118.html
Lettera S http://lists.peacelink.it/scuola/msg00119.html
Lettera T http://lists.peacelink.it/scuola/msg00120.html
Lettere UWXYZ http://lists.peacelink.it/scuola/msg00121.html

Fonte: http://www.peacelink.it/storia/docs/393.rtf

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