SENOFANE

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

SENOFANE

La filosofia eleatica
L’eleatismo (da Elea città della Campania), a differenza degli ionici che avevano ricercato il principio o la sostanza fisica delle cose, pretende di andare oltre la superficie, per giungere a un essere unico, eterno e immutabile.

Senofane
Senofane di Colofone fu l’iniziatore dell’eleatismo, compose opere di poesia, dirette soprattutto contro Omero e contro Esiodo, e intramezzò i propri versi con riflessioni teologiche e filosofiche. Il punto di partenza di Senofane è una critica risoluta contro l’antropomorfismo religioso (credere che gli dei abbiamo un corpo e un carattere umano) del quale accusa Omero e Esiodo.
Per Senofane, c’è una sola divinità ed essa “non somiglia agli uomini né per il corpo né per il pensiero” e si identifica con tutto l’universo, è quindi un Dio-Tutto che è eterno.

Parmenide
Parmenide scrisse un opera “sulla natura” e fu il fondatore della scuola eleatica.
Secondo Parmenide, di fronte all’uomo si aprono due vie:

Il sentiero della verità, basato sulla ragione, che porta a conoscere l’essere vero.
Il sentiero dell’opinione, basato sui sensi, che porta a conoscere l’essere apparente.

Parmenide pensa che la ragione ci dice fondamentalmente una cosa: l’essere è e non può non essere, mentre il non essere è e non può essere. Con Parmenide il termine essere, da semplice forma verbale diviene un sostantivo neutro che allude a un concetto astratto (to eivai), ed egli riferisce l’espressioni l’essente o l’essere non a una realtà particolare, bensì a una realtà in generale. Parmenide dà quindi avvio al pensiero filosofico dell’ ontologia, cioè il discorso e lo studio dell’essere nelle sue caratteristiche universali.

Il mondo dell’essere e della ragione

Ingenerato e imperituro perché se morisse o nascesse ci sarebbe il non-essere.
Eterno poiché se fosse nel tempo implicherebbe il non-essere nel passato.
Immutabile e immobile perché se mutasse o si muovesse implicherebbe di nuovo il non-essere.
Unico e omogeneo perché se fosse molteplice o differenziato implicherebbe il non-essere.
Finito perché la finitudine è sinonimo di compiutezza e perfezione.

Risulta chiaro di come Parmenide abbia costruito gli attributi filosofici di un essere ontologicamente perfetto, che si configura come una realtà necessaria.

Il mondo dell’apparenza e dell’opinione
Parmenide afferma che il mondo che vediamo con i sensi, in quanto implica il non-essere, risulta pura apparenza e illusione. Nella seconda parte del suo poema, dopo una prima parte dedicata alla verità (atheleia) il filosofo espone l’opinione (doxa), una teoria verosimile del mondo dell’esperienza e dell’apparenza: esprime così una dottrina dualistica, secondo la quale il mondo è governato da due principi opposti in perenne contrasto tra loro: la luce e la notte.

Essere, pensiero, linguaggio
Parmenide fonda la sua intera dottrina sull’affermazione che l’essere si può pensare e dire, mentre il non essere non si può né pensare né dire: questo significa che per lui la sfera dell’essere e quella del pensiero formano un tutt’uno con quella linguistica. Ma poi, Parmenide aggiunge che le molteplici cose del mondo a cui gli uomini hanno attribuito un nome sono in realtà cose insussistenti, suoni a cui non corrisponde nulla di reale(“tutte soltanto parole”). In questo senso il linguaggio appare come una costruzione artificiosa dell’uomo, una convenzione priva di spessore ontologico(dell’essere).

La problematica “terza via“ di Parmenide
A questo punto giungiamo alla conclusione che le vie prospettate da Parmenide siano tre:

La via della verità assoluta che dice che l’essere è.
La via dell’opinione ingannevole che nei suoi ragionamenti include il non-essere, violando il principio di non-contraddizione.
La via dell’opinione plausibile che nei suoi ragionamenti esclude il non-essere e include gli opposti(dualismo) luce-notte nella superiore unità dell’essere.

Fonte: http://classe1e.altervista.org/download/FILOSOFIA%20-%20La%20filosofia%20eleatica,%20Parmenide.doc

Sito web da visitare: http://classe1e.altervista.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

SENOFANE

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve