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AFRICA
La natura
L’Africa ha una forma triangolare e compatta, vastissimo ed è tre volte l’Europa. Collegata all’Asia dall’Istmo di Suez, è bagnata a nord dal Mar Mediterraneo, a ovest dall’Oceano Atlantico e a dall’Oceano Indiano e il Mar Rosso. Il territorio è formato prevalente da altipiani con un’altitudine media piuttosto elevata e le catene montuose sono rare. Vicino alle coste c’è una stretta fascia di pianura. AD est gli altopiani sono interrotti da una spaccatura delle crosta terrestre: la Rift Valley. Questa è una zona con intensi fenomeni vulcanici, ed ad alto rischio sismico.
Fiumi
In Africa scorrono alcuni fiumi più importanti del mondo, molti dei quali nascono nella regione equatoriale, dove le piogge sono abbondanti. Il Nilo, il corso d’acqua più lungo della terra, nasce dal Lago Vittoria e sfocia nel Mediterraneo con un ampio delta, dopo aver attraversato il deserto. Nel suo corso è composto da due rami: il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro che si uniscono nel Khartoum.
Il Congo è in secondo fiume al mondo per l’ampiezza del bacino.
Le coste
Le coste sono poco articolate, a parte la gran rientranza del Golfo di Guinea e la sporgenza della penisola somala. In Mauritania, Libia, Egitto, Somalia e Namibia il deserto si estende fino al mare con coste basse e sabbiose.
Nel Golfo di Guinea e nel Canale di Monzambico la costa è bassa e paludosa e orlata da cordoni sabbiosi che rendono difficile l’approdo.
I laghi
Sono di grandi dimensioni, dalla forma stretta e allungata e piuttosto profondi: sono il Lago Manganica, Turkana e il Lago Alberto. Non fa parte di questo sistema il lago Vittoria, poco profondo e dalla forma arrotondata. A sud del Sahara si estende il lago Ciad che si sta restringendo a causa dell’evaporazione.
In Egitto la costruzione della diga di Assuan ha dato origine al Lago Nasser.
Isole
La più grande è il Madagascar situata nell’Oceano Indiano così come Pemba, Riunione e gli Arcipelaghi delle Maurizio, delle Seychelles e delle Comore. Nell’Atlantico Settentrionale si trovano le isole di Capo Verde, le Canarie e Madeira (Spagna e Portogallo); l’Arcipelago di Sao Tomè e Principe è situato nel Golfo di Guinea; mentre Ascensione e Sant’Elena, sono colonie Inglesi.
Montagne
Nel territorio africano dominano gli altopiani, che arrivano a ridosso della costa o ne sono separati da una strettissima pianura. L’unico sistema montuoso di tipo alpino è la catena dell’Atlante, che si estende dal Marocco fino alla Tunisia. Nel Sahara i massicci dell’Hoggar e del Tibesti; a occidente il gruppo vulcanico del monte Camerun e all'estrema punto sud-orientale i monti dei Draghi. A sud dell’Acroro Etiopico, un vasto altopiano, s’incontrano alte cime vulcaniche: Il Kilimangiaro, Il Kenya e il Ruwenzori.
Clima e ambienti
Le uniche zone a clima temperato (inverni miti e umidi, estati caldi e secche) sono: la fascia costiera del Marocco, Algeria e Tunisia e la zona di città del Capo. La vegetazione tipica è quella della macchia mediterranea.
Un terzo del continente è formato da regioni desertiche, caratterizzate dall’assenza di pioggia e dalla forte escursione termica. Nell’Africa sahariana si estende il Deserto del Sahara, il più vasto del mondo. I deserti della Dancalia e della Somalia si trovano nell’Africa orientale, che include sia la penisola del Corno d’Africa, sia la verde regione dei Grandi Laghi, caratterizzata dalla ricchezza d’acqua e dominata dalle più alte cime africane. I deserti sfumano gradualmente in una dal manto vegetale rado e spinoso che man mano lascia il posto alla savana arborea.
La vegetazione diventa più fitta avvicinandosi all’equatore, dove il clima è caldo e le piogge sono molto abbondanti: l’Africa centrale è il regno della fitta foresta pluviale.
Popoli, lingue e religioni
Gruppi etnici e lingue
Possiamo distinguere l’Africa in due grandi aree di popolamento: l’Africa settentrionale, che comprende anche il deserto del Sahara e l’Africa subsahariana. La prima è abitata da popolazioni di pelle chiara. A sud del Sahara predominano le popolazioni di pelle scura. In Africa vivono cinque milioni di discendenti degli europei e numerosi asiatici. In Africa si parlano circa mille lingue diverse, anche se chiamati dialetti. Le lingue indigene più importanti sono quelle del gruppo linguistico sudanese e bantu. Molti africani sono bilingui, ovvero parlano sia la propria lingua sia quella degli europei che hanno colonizzato il loro Paese, mentre la popolazione bianca del Sudafrica parla l’afrikaans.
Religioni
Le religioni più praticate sono: il cristianesimo e l’islamismo. Molti africani seguono forme religiose tradizionali: i culti animisti, che attribuiscono virtù ad animali, cose. Spesso queste derivano dal cristianesimo o dall’islam dando origine a forme religiose sincretiche.
L’Africa bianca
Le popolazioni dell’Africa settentrionale sono costituite dagli arabi, dai berberi del Maghreb e dai tuaregh del Sahara.
L’Africa nera
Tra i gruppi etnici sudanesi è diffusa la lingua hausa. I popoli cantu utilizzano spesso lo swahili, un lingua “mista” per facilitare i commerci.
Le minoranze
La popolazione dell’Africa centro-orientale comprende i masai e i turkana del Kenya, i tutsi, i watussi, gli etiopi. Nel bacino del Congo i pigmei. Nelle zone desertiche i khoisan e i koi-koi, in Madagascar popolazione africane e asiatiche che parlano il malgascio.
Il Cristianesimo
Il cattolicesimo e le varie confessioni protestanti, furono introdotte dai missionari nel secolo scorso; è diffuso nei paesi dell’Africa centrale e meridionale.
L’ Islam
La religione musulmana è stata introdotta dai conquistatori arabi nel VII secolo, si è poi diffusa lungo il Nilo, sulla costa orientale e nei Paesi dell’Africa occidentale.
Le tracce del passato
La diffusione dell’islam
A partire dal VII secolo l’Egitto e poi la fascia costiera settentrionale furono invasi dagli arabi, che formarono un grande imperi diffondendo l’islam. In seguito l’impero lasciò indipendenti il nucleo delle nazioni attuali. L’islam si diffuse anche nell’Africa subsahariana grazie ai commerci.
Le vie carovaniere
Dopo la conquista araba, il Mediterraneo passò sotto il controllo dei mercanti musulmani che aprirono nuove vie commerciali e intensificarono gli scambi con i regni dell’Africa centrale; i più fiorenti furono quelli del Ghana e del Mali. Nel deserto furono tracciate varie piste, costellate di pozzi, di oasi, e di stazioni di posta.
La tratta degli schiavi
Nel XVI i mercanti islamici cominciavano a cederli ai cosiddetti “negrieri” europei che imbarcavano sulle navi e li rivendevano ai coloni in America Latina e poi anche in quella settentrionale. Questo, spopolò vaste aree dell’Africa occidentale e centrale. Mentre in America la popolazione nera cresceva.
Esploratori, missionari e soldati
Dal 1880 potenze europee si lanciarono in una corsa sfrenata per spartirsi il continente africano. La conquista militare dell’Africa avvenne in modo pacifico, senza resistenza da parte delle popolazioni locali. La conquista fu preceduta dai missionari e esploratori. Gli esploratori si addentrarono in terre mai toccate e i missionari diffondevano il cristianesimo.
Gli Stati artificiali
Le potenze europee si spartirono l’Africa senza tenere conto delle tradizione e delle caratteristiche etniche. Questa divisione realizzata sulle carte geografiche aveva creato Stati artificiali, in cui erano costrette a vivere insieme popolazioni nemiche, o la divisione di popoli con la stessa lingua e tradizioni.
Le conseguenze si risentono ancora oggi: gran parte delle guerre che devastano gli Stati africani hanno le radici nella divisione europea.
Razzismo e apartheid
Un’altra conseguenza della colonizzazione è stato il regime di segregazione razziale adottato in Sudafrica. L’ apartheid proibiva le unioni miste e proibivano ai neri di frequentare le stesse scuole e gli stessi servizi e luoghi pubblici dei bianchi. A partire dal 60’ si sono susseguite rivolte anti-apartheid, sempre brutalmente represse. Nel 1990 è stato riconosciuto legalmente il maggior partito di opposizione e liberato il suo leader Nelson Mandela che successivamente diventò il I presidente nero nella storia del Sudafrica.
I segni del presente
Decolonizzazione e neocolonialismo
In Africa il processo di decolonizzazione, ha avuto inizio negli anni 50’ fino ai gli anni 70’. Comunque le imprese multinazionali europee continuano a impossessarsi delle risorse agricole e minerarie dell’Africa. Questa nuova forma di sfruttamento economico, condanna la maggior parte dei Paesi africani al progressivo impoverimento.
I punti “caldi”
Dopo la fine del colonialismo l’Africa è stata teatro di numerose guerre civili, scatenate da motivi sia religiosi sia etnici. In Algeria i gruppi islamici fanno strage di civili e il governo risponde con la violenza. La guerra civile in Liberia, ha fatto migliaia di morti e un milione e mezzo di profughi; si combatte anche nella Siera Leone per il controllo delle miniere di diamanti. Il Sudan, è sconvolto da molti anni dalla guerra religiosa tra islamici e cristiani. In Somalia, “i signori della guerra“ si sono divisi il paese. In Ruanda si fronteggiano da secoli le etnie dei tutsi e degli hutu e alcune aree petrolifere dell’Angola. E anche in Senegal, Marocco, in Uganda, Congo si continua a morire per rivendicazioni autonomiste.
Una popolazione in continua crescita
La popolazione africana è in continuo aumento, infatti le nascite sono molte numerose e la mortalità è diminuita grazie ai progressi in campo sanitario. Questo comunque non cambia la durata massima della vita, bassissima e che in molti Paesi vi è una grande povertà e addirittura scarsità di cibo.
Fame e malattie
Oggi, la fame colpisce gli Stati subsahariani, i più afflitti da siccità e carestie e quelli dell’Africa centrale. In questa area sono molto diffuse anche malattie infettive come la malaria, la malattia del sonno e la febbre gialla. Di recente ci sono state epidemie di ebola e l’AIDS.
Missionari e cooperatori
Oltre a diffondere la religione, i missionari gestiscono scuole, ospedali, centri sociali e realizzano progetti di sviluppo agricolo. Nel continente Africano operano numerosi organismi governativi e non governativi di cooperazione internazionale.
La desertificazione
Dalla fine degli anni ’60 fino ai primi ’80 la regione del Sahel, è stata colpita da una lunghissima siccità. In quest’area la vegetazione è diventata sempre più rada e ha ceduto il passo al deserto che in pochi decenni ha conquistato un territorio più vasto dell’Italia. Gli effetti della siccità sono stati aggravati dall’uomo, che ha sfruttato quei terreni poveri impiantando monocolture varie.
L’ Economia
In Africa vi sono sia tradizionali economie di sussistenza, sia moderne economie di scambio. L’arrivo degli europei ha determinato grandi cambiamenti nelle società africane: le potenze coloniali hanno introdotto nuove tecnologie per sfruttare a loro esclusivo vantaggio le ricche risorse minerarie del continente e hanno impiantato colture industriali destinate all’esportazione. E’ perciò cresciuto a ritmi vertiginosi l’indebitamento con l’estero. Questa situazione dipende dal fatto che l’Africa esporta materie prime e prodotti agricoli, è costretta a venderli a basso prezzo, mentre deve importare prodotti lavorati a prezzi molto alti.
Servizi e turismo
Il Sudafrica è l’unica nazione con un settore terziario paragonabile a quello dei paesi più sviluppati. Le scarse vie di comunicazione rappresentano un grave problema per gli scambi interni. Negli ultimi anni il turismo è diventato un importante fonte per diversi Paesi africani
Risorse energetiche
Nigeria, Libia, Algeria e Angola sono i principali produttori di petrolio; dall’Algeria si estrae anche il gas metano. Le risorse idroelettriche sono sfruttate solo in parte (Assuan, Nilo, Congo).
Agricoltura
L’agricoltura di sussistenza produce soprattutto cereali: Africa settentrionale frumento e orzo, a ridosso del deserto e in Africa centrale miglio e sorgo; nei pressi delle foreste pluviali granoturco e riso; sulla costa mediterranea olivi e agrumi; nelle oasi datteri; nelle piantagioni cacao, chiodi di garofano, caucciù, cotone, caffè, arachidi, ananas e tè, zucchero, olio di palma e tabacco.
Risorse minerarie
Oltre che in Sudafrica, le miniere d’oro e di diamanti si trovano in Africa centrale e meridionale. Gran parte della ricchezza africana è gestita da multinazionali straniere, a cui vanno quasi tutti i profitti dell’esportazione. Le risorse del suolo sono esportate grezze per la mancanza di industrie di trasformazione.
Allevamento e pesca
Capre, pecore e cammelli sono i più importanti animali d’allevamento, praticato da pastori nomadi. I bovini poco presenti per la scarsità d’acqua e la varie mosche velenose. La pesca ha una certa importanza solo in Marocco, Tunisia e in Sudafrica.
Industria e artigianato
L’unico stato che possiede un apparato industriale vero e proprio è il Sudafrica. Nei Paesi dell’Africa settentrionale lo sfruttamento delle risorse ha determinato la nascita di industrie chimiche, siderurgiche e di raffinerie (Egitto). L’industria estrattiva, che è il settore più importante dell’economia sudafricana, è presente in tutti i paesi ricchi di minerali, mentre quella di trasformazione delle risorse del suolo è limitata al Sudafrica, Zambia, Zambabwe e alla Nigeria. Fiorente l’artigianato.
Insediamenti e collegamenti
Struttura urbana e insediamenti
L’Africa ha una densità media molto bassa (23ab/km2).
La distribuzione della popolazione varia molto a seconda della zone. La popolazione africana vive prevalentemente in villaggi e i centri. Negli ultimi decenni però c’è un trasferimento dalle campagne alle periferie delle grandi città. La siccità, le carestie e guerre civili sono la causa di grandi spostamenti di popolazione.
Collegamenti
In Africa le strade asfaltate sono presenti solo lungo le coste settentrionali e in Sudafrica. Il resto è formato solo da piste sterrate. Le ferrovie sono poco sviluppate con l’eccezione del Kenya e del Sudafrica.
La navigazione fluviale è praticata sul Nilo e nel bacino del Congo. Hanno avuto una notevole espansione i collegamenti aerei internazionali e interni.
Algeri
La capitale dell’Algeria è uno dei porti più attivi del continente. Costruita dai francesi, moderna con ampi viali. Oggi teatro di nuove violenze, compiute dai terroristi islamici sulla popolazione civile.
Nairobi
Principale centro amministrativo, economico e culturale del Kenya.
Lagos
La città più grande della Nigeria, sorge nel golfo di Guinea, è il porto maggiore dell’Africa occidentale. E’ il maggior centro economico del paese e deve gran parte alla sua produzione di petrolio.
Kinshasa
La capitale del Congo, è il principale centro politico del paese centroafricano e una popolosa città industriale.
Addis Abeba
La capitale dell’Etiopia, è la città più popolosa del Corno d’Africa e il centro industriale, commerciale e culturale più importante dell’Etiopia.
Il Cairo
La capitale dell’Egitto è la più grande metropoli del continente africano. Sorge sulla sponda destra del Nilo a pochi km dall’inizio del delta. Il Cairo è uno dei maggiori centri culturali del mondo arabo, dove ha sede la più antica università islamica. La città è anche un importante centro turistico: ha conservato testimonianze come le Piramidi e la Sfinge.
Johannesburg
La capitale economica del Sudafrica è la città più popolata dell’Africa meridionale, è un centro minerario per l’estrazione d’oro, diamanti e uranio; inoltre è un importante polo industriale e finanziario.
Fonte: http://www.europadigitalschool.it/filegator/archivio/MATERIE/GEOGRAFIA/ROMANOF/Appunti%20relativi%20ai%20continenti/AFRICA.docx
Sito web da visitare: http://www.europadigitalschool.it
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