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Situato in Veneto, a pochi km da Venezia, Padova e Treviso, provincia di Venezia, Mirano è un piccolo comune di circa 25.000 abitanti che conserva in gran parte l’aspetto di antico borgo fortificato. A fare da cornice è il paesaggio pianeggiante della zona nota come “Miranese”, di cui fanno parte anche altri centri abitati. Del territorio di Mirano fanno parte anche le frazioni di Zianigo, Campocroce, Scaltenigo, Ballò e Vetrego.
Mirano è nota in particolar modo per i parchi e le 36ville nobiliari che vennero fatte costruire dagli esponenti della nobiltà durante il periodo della Repubblica veneziana (XVII-XVIII sec).
Mirano, Piazza Martiri della Libertà
La storia di Mirano ha inizio con l’Impero Romano, quando Miranum (mira o specola), che faceva parte del Municipium di Padova, aveva la funzione di punto di avvistamento, grazie all’osservatorio militare che qui si trovava.
Dopo la caduta dell’Impero Romano e le invasioni longobarde, il territorio di Mirano divenne possedimento dei signori longobardi Collalto.
Nel 1117 Mirano passò come gli altri comuni del miranese ai veneziani, divenendo dominio della Repubblica di San Marco fino al 1797.
Fu in questo periodo che si attuò un periodo di prosperità economica e si definì la fisionomia architettonica del centro abitato, con l’edificazione di eleganti ville aristocratiche che costituiscono ancora vanto del borgo.
Dal 1606, con la costruzione del Taglio, il canale che metteva in collegamento il Muson con la Riviera del Brenta, Mirano divenne un’ importante tappa dei percorsi fluviali veneti, conoscendo dopo l’Unità d’Italia un nuovo periodo di sviluppo industriale e commerciale.
Piazza Martiri della libertà
La piazza costituisce il centro della vita sociale del borgo; qui si trovano anche i principali edifici e monumenti, come la Villa Corner-Renier, attuale sede del Municipio, la palazzina Bonvecchiato, che ospita la trattoria “Al Genio”, e il Duomo di San Michele Arcangelo.
Duomo di San Michele Arcangelo
Duomo di San Michele Arcangelo
Il duomo di Mirano, dedicato a San Michele Arcangelo, risale al’500.
Nato come chiesa in stile rinascimentale annessa ad un convento, l’edificio sacro conobbe nel XVII secolo una ristrutturazione il cui frutto è l’attuale costruzione(1684).
All’interno, ad un’unica navata, notevole l’affresco del soffitto, raffigurante il “Giudizio Universale” di Giovanni De Min, la pala del Miracolo di Sant’Antonio opera di Giambattista Tiepolo e la statua di San Michele Arcangelo dello scultore Giuseppe Torretto.
Villa Corner-Renier
Edificata nel XVIII secolo come Villa Patrizia Veneta di proprietà della contessa Renier Elena, l’attuale sede del Municipio di Mirano presenta una bianca facciata con un’iscrizione dedicata a coloro che sacrificarono la vita alla conquista della Libertà della città.
Da segnalare le lapidi presenti all’interno e all’esterno della Villa, tra cui quella che Giacomo Dardani, figlio di uno dei combattenti per la difesa del Castello di Mirano.
Il monumento di Augusto Murer
Il monumento, situato nella Piazza dei Martiri, venne scolpito da Augusto Murer ed è dedicato al ricordo del martirio dei giovani Miranesi.
Parchi e ville
Nei pressi del centro storico di Merano sono da visitare la Villa Errera, Villa Belvedere, attuale sede di uffici comunali e la Villa Morosini, ex biblioteca comunale, con i rispettivi parchi.
Il Belvedere di Mirano
Villa Belvedere
Si tratta del complesso comprendente Villa Belvedere, l’ annessa Barchessa, sede del teatro comunale, il Castelletto e le grotte del Belvedere.
Il Castelletto, edificato in stile tardo romantico nella seconda metà dell’800 per volere del nobile veneziano Barzizza, si trova nel parco. Si tratta di un complesso composto da quattro locali e una Torre ottagonale a cinque piani, all’interno della quale una scala a chiocciola in pietra permette di salire fino alla stanza del Belvedere. Qui è possibile ammirare dalla bifora neogotica un ampio panorama.
Sotto al Castelletto si trova una grotta collegata alla Villa tramite cunicoli murati.
Il Castelletto
Tra le manifestazioni gastronomiche è da ricordare la Festa del Radicchio, una
mostra-mercato che si svolge a Gennaio ed ha per protagonista il radicchio rosso di Treviso, esposto su bancarelle allestite in piazza Martiri.
La seconda domenica di novembre si svolge invece Il gioco dell’oca: si tratta di una manifestazione tesa a ricreare l’atmosfera ricostruzione storica che si respirava nel borgo di cento anni fa nel momento della Fiera, appunto la Fiera de l’oca.
A quel tempo bancarelle in legno coperte da grandi teli bianchi venivano allestite per vendere prodotti gastronomici a base d’oca od oggetti raffiguranti l’immagine dell’oca. E’ quello che accade ogni anno in occasione del Gioco dell’Oca: figuranti in costume animano le vie del centro storico, dove bancarelle con specialità gastronomiche a base d’oca, giochi, abiti, soprammobili ed oggetti da cucina raffiguranti l’animale vengono esposti per essere venduti sia da donne, che uomini e bambini.
Tra le specialità che è possibile gustare in questa occasione ricordiamo il petto d’oca, lo speck affumicato, il patè d’oca, il salame d’oca di Mortara, salame cotto nel grasso di suino, e il salame della pace, un salame crudo magro tutto.
Fonte: http://thinktag.it/system/files/10771/Mirano_Vill.doc?1329833799
Sito web da visitare: http://thinktag.it/
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