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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
GABON
Repubblica Gabonese, o più semplicemente Gabon; République Gabonaise
stato dell'Africa Centrale, Confina a nord con la Guinea Equatoriale e il Camerun, a nord-est, est e sud con la Repubblica del Congo, a occidente si affaccia sul Golfo di Guinea.
La bandiera del Gabon è stata adottata il 5 marzo 1960.
La bandiera è composta da tre bande orizzontali di uguali dimensioni. I colori delle bande sono (dall'alto in basso): verde, rappresentante le foreste, giallo, il sole, e blu, il mare.
267.667 km², percentuale delle acque trascurabile
Totale: 1.424.6.906 ab. (stima 2006)
Densità: 5.3 ab./Km²
Vengono definiti gabonesi
Pur essendo suddivisi in dieci grandi gruppi etnici, il maggiore dei quali, il Fang, proviene da nord e nord-est, i gabonesi sono quasi esclusivamente di ascendenza bantu. I Mbédé (che comprendono anche i Téké e i Mbété) arrivano invece da sud-est, mentre gli Eshira provengono dalla zona sud-occidentale. La maggior parte delle regioni costiere è abitata dall'etnia Myéné.
Nel Gabon si parla francese come lingua di comunicazione fra le varie etnie, mentre la lingua più diffusa è quella dei Fang parlata da oltre il 30% della popolazione
franco centro-africano (CFA).
Repubblica presidenziale
Tra il 65 e il 75% della popolazione dichiara, sulla carta, di appartenere alla chiesa cattolica, ma le religioni tradizionali e animiste continuano a influenzare in maniera consistente la vita della gente; la pratica del cattolicesimo in Gabon è quindi più una questione di sensibilità locale che non un'imposizione dall'alto. Circa l'1% della popolazione è di religione musulmana, una percentuale estremamente bassa per un paese africano.
UTC +1
Il momento migliore per un viaggio in Gabon è durante la stagione secca (da maggio a settembre); nel resto dell'anno si susseguono giornate caldissime e afose con piogge consistenti dalla sera al mattino.
La striscia costiera sale gradualmente con una serie di altipiani verso l'interno del paese fino a raggiungere la quota massima di oltre 1500 m. Quasi tre quarti del Gabon (una delle percentuali più alte del continente africano) sono ricoperti da foreste tropicali pluviali, mentre solo un minuscolo un per cento della superficie totale è riservato a terreno agricolo. L'abbondanza di vegetazione che cresce libera da vincoli o impedimenti e le profonde valli fluviali che sezionano il paese rendono gli spostamenti alquanto problematici. Il fiume Ogooué, il principale corso d'acqua, nella sua corsa verso l'Oceano Atlantico divide il Gabon praticamente in due parti nel punto in cui attraversa Franceville e Lambaréné. Port-Gentil, il cuore pulsante della molto remunerativa industria petrolifera gabonese, è situata alla foce del fiume che si apre nell'intricata filigrana della linea costiera e si sviluppa in chilometri e chilometri di estuari di grande bellezza, purtroppo pressoché inaccessibili. Dalla costa si stende verso l'interno una vasta area di acquitrini e di lagune.
Il Gabon è noto soprattutto per le sue foreste pluviali tropicali, ma anche per le macchie costiere e le vaste praterie e savane che si aprono nei punti in cui le pianure litoranee incontrano le foreste. La flora delle foreste fluviali comprende una varietà enciclopedica di specie, dalle palme rampicanti, i filari di alberi della gomma e le liane da giungla dei cartoni animati agli alberi ad alto fusto di legno duro come il purpleheart (il legno amaranto), l'ebano e il mogano. Gli alberi di legno duro, come l'okoumé (reperibile unicamente nell'Africa centrale) e l'ozigo, sono prodotti di grande valore destinati alla vendita.
Le foreste pluviali brulicano di vita animale dalle radici alle cime degli alberi: serpenti, vipere e pitoni strisciano alla caccia di topi, insetti e piccoli animali che si trovino per loro sfortuna nel raggio d'azione dei terribili rettili; ricci, porcospini e tartarughe si muovono rumorosamente sul fondo della foresta; scoiattoli, scimmie, babbuini, lemuri, tucani e pappagalli africani occupano i rami degli alberi; coccodrilli e ippopotami rivendicano per sé le sponde dei fiumi, mentre i grandi animali selvatici - antilopi, bufali ed elefanti - si aggirano per le vaste praterie e persino i gorilla, specie in pericolo di estinzione in diverse altre parti dell'Africa, sono talmente numerosi in Gabon da essere diventati nocivi per l'ambiente. Ma nonostante la ricchezza della fauna locale, riuscire a vedere anche solo alcuni esemplari è tutto un altro affare perché la foresta è talmente fitta da essere per grandi tratti inaccessibile.
Il clima è decisamente caldo - la media giornaliera arriva a 31°C in aprile e scende raramente sotto i 27°C nel resto dell'anno; inoltre le alte temperature sono quasi sempre accompagnate da grande umidità. La stagione secca va da maggio a settembre, cui si aggiunge un ulteriore breve periodo verso la metà di dicembre.
Il Gabon è noto soprattutto per le sculture in legno e le maschere. Le prime si dice abbiano fatto venire il cardiopalma ai missionari che per la prima volta posavano gli occhi sulle forme squisite e sensuali di quelle particolari figure, che enfatizzano le aree più paffute del corpo umano, un realismo certamente in contrasto con la virtù della castità propugnata da protestanti e cattolici e non c'è da stupirsi che siano state immediatamente messe all'indice come idoli pagani dai rappresentanti di queste religioni.
Le maschere fang, come tutte quelle africane in genere, hanno un significato di estrema rilevanza nei rituali destinati a mantenere il contatto con il mondo dei trapassati. Secondo la tradizione ogni passaggio della creazione della maschera, dalla scelta del legno alla sua realizzazione, era un tempo sovrinteso da un sacerdote. Tutti questi rituali rivestivano un'enorme importanza; una volta completata, la maschera, oltre a sviluppare immensi poteri occulti, diventava un'espressione concreta del regno astratto degli spiriti. La trascuratezza dei rituali poteva significare morte e distruzione. Oggi le maschere sono apprezzate per il loro valore artistico - Picasso e Matisse furono entrambi influenzati dalle maschere fang - sebbene l'aura dei poteri occulti non le abbia abbandonate. Purtroppo l'arte gabonese della fabbricazione delle maschere è ormai andata perduta e gli unici luoghi in cui questi oggetti artigianali possono ancora essere ammirati sono i musei.
Non è sempre facile riuscire a gustare la cucina tipica del Gabon; la maggior parte dei ristoranti propone piatti generici e non tipici del luogo, ma riconoscerete le specialità locali dalla presenza della pasta di manioca (o del riso) accompagnata da una salsa piccante e da un assortimento di carne di selvaggina come antilope, porpic (porcospino), singe (scimmia), sanglier (cinghiale) e boa (serpente).
Il livello qualitativo e quantitativo delle strutture sanitarie pubbliche locali è molto inferiore agli standard europei. L’ospedale generale di Libreville è inadeguato sia dal punto di vista assistenziale sia da quello delle infrastrutture. Vi è scarsità di farmaci e di plasma nelle strutture pubbliche. Nelle cliniche private il livello di affidabilità medico-sanitario é discreto, ma con costi elevatissimi. In caso di emergenza è consigliabile il rimpatrio sanitario aereo. La locale compagnia aerea “Air Affaires” dispone di un jet attrezzato per rimpatrio sanitario con attrezzature di rianimazione.
Si consiglia di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre la copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario d’emergenza o il trasferimento in altro Paese.
E’ consigliabile iniziare una terapia antimalarica 3 settimane prima di recarsi nel Paese, e di continuarla durante tutto il soggiorno e per 4-5 settimane dopo il rientro in Italia.
Si consigliano le seguenti vaccinazioni: antitetanica, tifo, epatite (A e B) e poliomielite.
Avvertenze
Si consiglia di:
· fare attenzione a rischi potenziali quali “malattia del sonno’’, virus "Ebola’’ e
‘’Meningite’’;
· bere acqua filtrata o minerale in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio;
· evitare cibi crudi.
Nel Paese sono stati segnalati numerosi casi di febbre Chikungunya e di Dengue.
Il contagio avviene tramite puntura di zanzara (Aedes Albopictus).
Si consiglia pertanto di adottare, durante la permanenza nel Paese, misure preventive contro le punture di zanzara indicate.
La capitale è Libreville, altre città notabili sono Lambaréné, Port Gentil, Lastoursville,
La vita notturna non manca. I quartieri africani sono zeppi di bar e ristoranti abbastanza economici; si tratta di luoghi facilmente accessibili, molto meno pericolosi o primitivi di quelli di altre capitali africane e i frequentatori locali, sempre disposti a festeggiare, si lasciano facilmente tentare da un paio di birre. Ma fate attenzione: i gabonesi si piazzano al ventesimo posto a livello mondiale per consumo di champagne francese, amano smodatamente i liquori e hanno un'enorme capacità di resistenza e quella che per voi può essere una notte di baldoria eccezionale, per loro è probabilmente una serata come tutte le altre.
Il Musée des Arts et Traditions è uno dei migliori dell'Africa centrale e merita senz'altro una visita, sempre che riusciate a trovarlo. È male indicato, ma tenete presente che si trova accanto all'edificio dell'Elf Gabon. Le maschere fang, téké e mitsogho sono tra i migliori esempi di arte locale che sia dato vedere, insieme alla splendida collezione di piccole arpe intagliate, di cestini e all'autentico tempio mitsogho. La simpatica guida aggiunge pregio alla visita, ma si aspetta sostanziose e mance dai visitatori.
L'interesse dell'Eglise St-Michel sta soprattutto nelle trentuno insolite colonne di legno, su ognuna delle quali un artigiano gabonese cieco ha scolpito una diversa scena biblica. Ugualmente notevole è il coro, accompagnato da tamburi e balafons. L'animato Marché du Mont-Bouët, circa un chilometro a est del centro cittadino, non è da meno dei più importanti mercati della regione.
Il Palais Présidentiel, che domina il cuore della città, è allo stesso tempo un omaggio del presidente Bongo alla cultura occidentale e una testimonianza della potenza del Gabon. Il grandioso edificio fu costruito durante gli esaltanti giorni del boom economico degli anni '70 del XX secolo al prezzo di 800 milioni di dollari: tanto infatti costò l'importazione di marmo italiano e di colonne greche. Purtroppo è vietato scattare fotografie e il pubblico non è ammesso all'interno.
Se siete alla ricerca di spiagge deserte la scelta si limita a due sole possibilità, Pointe-Dénis ed Ekwata Beach, entrambe situate all'estremità settentrionale della penisola che si protende nel mare sul lato meridionale dell'Estuaire du Gabon. Ad eccezione di qualche pescatore, le spiagge sono di solito meravigliosamente deserte e l'atmosfera che le pervade è simile a quella di grande tranquillità e pace che si respira in una sonnolenta laguna. Quando se ne ha abbastanza della spiaggia ci si può dedicare all'esplorazione delle foreste circostanti o mangiare un boccone, ascoltare un po' di musica e bere un bicchiere nei bar dei vicini villaggi di pescatori. È possibile campeggiare o pernottare negli chalet di Pointe-Dénis. Canoe a motore fanno servizio per le due spiagge da Port Môle con partenze a orari irregolari.
Nelle foreste di questa regione del Gabon vive un gran numero di elefanti e una miriade di altre specie animali, ma si tratta di un'area non ancora protetta e raggiungibile solo in canoa. Per un'avventura memorabile e degna di questo nome, noleggiate una piroga e delle guide per risalire verso nord il corso del fiume Nouna. Gli elefanti delle foreste gremiscono il letto del fiume nel senso letterale del termine, mentre scimmie molto sfrontate e loquaci accompagneranno il vostro viaggio saltando tra le cime degli alberi e la sera sarete certamente intrattenuti da una moltitudine di pappagalli. Se siete fortunati potreste anche avvistare gruppi di gorilla delle pianure.
Makokou si trova 610 km a est di Libreville. Il modo più facile e veloce per arrivarci è per via aerea oppure con i minibus in servizio quotidiano tra Makokou e Booué, quest'ultima raggiungibile con la ferrovia Transgabonais.
Fonte: https://travelsdaily.files.wordpress.com/2013/04/gabon-_valeria-barreiro.docx
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