Repubblica di Gibuti

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Repubblica di Gibuti

GIBUTI

  • Nome esatto in Italiano e Inglese

Repubblica di Gibuti (arabo: جيبوتي‎), Djibouti alla francese

  • Dove si trova (continente e confini)

Stato dell'Africa Orientale, posta all'estremità meridionale del Mar Rosso, presso lo stretto di Bab el-Mandeb ed è situata nel Corno d'Africa. Gibuti confina con l'Eritrea a nord, l'Etiopia ad ovest e a sud e con la Somalia a sud-est. Il resto dei confini è bagnato dal Mar Rosso e dal Golfo di Aden. Lo Yemen, nella penisola araba, è a soli 20 km dalla costa di Gibuti.

  • Bandiera

125px-Flag_of_Djibouti.svg.png La bandiera di Gibuti presenta due bande orizzontali di uguali dimensioni, di colore blu (sopra) e verde (sotto), con un triangolo isoscele bianco sul lato del pennone, che reca al centro una stella a cinque punte rossa. I colori usati possono essere visti come simboli della terra (verde), del mare e del cielo (blu) e della pace (bianco), mentre la stella rossa rappresenta l'unione. La bandiera venne issata la prima volta nel giorno dell'indipendenza di Gibuti, il 27 giugno 1977.

  • Superficie

23.000 Km² percentuale delle acqua 0%

  • Popolazione ( e come si chiamano gli abitanti)

Totale: 888.716 ab.
Densità: 33ab./Km²
Gli abitanti vengono definiti gibutiani.
Secondo una stima del 2013 Gibuti ha una popolazione totale di 792,198 abitanti, di cui il 76% vive in centri urbani ed il resto si dedica alla pastorizia. La popolazione è in costante e pronunciato aumento, con un tasso di crescita superiore al 2% annuo. Inoltre la popolazione è concentrata soprattutto nella capitale, che nel 2012 ha raggiunto i 600,000 abitanti, circa i tre quarti di quelli complessivi. La bassa densità di popolazione (37,2 ab. kmq.) è quindi da considerare lontana dalla realtà, vista la concentrazione di abitanti nella capitale.
I due principali gruppi etnici del paese sono gli i somali (60%), quasi tutti del clan degli Issa, e gli Afar (35%). Il resto della popolazione è composto da esigue minoranze di origine araba, etiope ed europea, quest'ultima per lo più francese ed italiana. La popolazione è suddivisa piuttosto equamente fra issa, legati alla Somalia, e afar, legati all'Eritrea e all'Etiopia. Vi sono inoltre circa 150.000 profughi etiopi e somali e una piccola comunità di yemeniti. La stragrande maggioranza della popolazione è di religione musulmana e le due lingue ufficiali sono l'arabo e il francese. Gli uomini e le donne che indossano i calzoncini corti sono francesi; gli uomini del posto, al contrario, indossano tutti o i pantaloni lunghi o un 'futa', la versione locale del 'sarong'. Le donne indossano modesti vestiti o gonne lunghe e un velo dai colori sgargianti chiamato 'shalma'.

  • Lingua

Le lingue ufficiali del Gibuti sono l'arabo e il francese. L'arabo ha grande importanza sociale, culturale e religiosa dato che il paese ha una consolidata tradizione islamica; il francese, prodotto del periodo coloniale, è soprattutto la lingua utilizzata nell'istruzione. Diffusi, ed anzi parlati come prima lingua dalle rispettive etnie, sono anche il somalo presso gli Issa e l'Afar presso l'omonima popolazione; entrambe sono lingue cuscite.

  • Moneta

Franco di Gibuti (DFr).

  • Forma di governo

Repubblica di tipo semipresidenziale in cui il potere esecutivo è conferito al governo, guidato dal Presidente della Repubblica. Il Presidente è il Capo dello Stato ed il Comandante in Capo delle Forze Armate, e condivide il potere esecutivo con il Primo Ministro da lui nominato, che presiede il Consiglio dei Ministri.
Il potere legislativo è attribuito ad un Parlamento monocamerale, l'Assemblea Nazionale (prima denominata Camera dei deputati), composta da 65 membri che sono eletti a suffragio universale diretto.

  • Religione

Il 94% della popolazione è di religione islamica, mentre il restante 6% professa il Cristianesimo nelle sue varie forme; i cattolici sono circa 7,000. La divisione religiosa della popolazione ha origine in quella etnica. Infatti a praticare l'islam sono i somali, gli Afar e la minoranza araba, invece la religione cristiana è professata quasi soltanto da etiopi ed europei, il cui ammontare sulla popolazione totale è infatti di poco inferiore al 6% di cristiani gibutiani.
La Costituzione dichiara l'islam religione di Stato, ma al contempo riconosce espressamente la libertà religiosa e l'uguaglianza dei cittadini indipendentemente dalla loro confessione religiosa. La professione di fedi diverse da quella islamica è tollerata ed i rapporti tra le comunità religiose sono pacifici. Tuttavia l'opera di proselitismo cristiano verso i musulmani non è consentita, ed il Codice del diritto di famiglia vieta alle donne di sposare uomini che non siano musulmani. Legalmente, i musulmani hanno il diritto di sposare donne di altre fedi e convertirsi ad altre religioni, ma non lo fanno quasi mai. In particolare gli islamici on si convertono o hanno paura di farlo per paura delle possibili reazioni delle proprie famiglie o clan, o comunque di essere perseguitati. Le pressioni sui conversi per tornare all'islam spesso sono forti.

  • Fuso orario

UTC +3

  • Clima e quando è meglio andare

I primi aggettivi che vengono in mente pensando al clima di Gibuti sono 'secco' e 'torrido'. Nel complesso fa troppo caldo e c'è troppo poca acqua perché possano sopravvivere molte altre specie viventi oltre agli strani cammelli dei nomadi. Durante la stagione più fresca, quando talvolta piove, la temperatura media è di 25°C, ma nel pieno della stagione calda la colonnina di mercurio arriva fino a 45°C.

  • Fiumi, Laghi e monti

Gibuti è un po' più grande di El Salvador, ma molto meno verde; il paesaggio è quasi completamente desertico e privo di terre coltivabili. Dal punto di vista geografico il paese, la cui forma ricorda vagamente quella di un feto, può essere diviso in tre regioni: la pianura costiera, i pianori vulcanici a sud e al centro e le catene montuose a nord. Gibuti confina con l'Eritrea, l'Etiopia e la Somalia, tutte nel Corno d'Africa; al di là del Mar Rosso si scorge la costa dello Yemen.

  • Prodotti tipici e cucina

Nei ristoranti si sente l'influenza francese, ma il cibo venduto per le strade è tipicamente nordafricano. Gli ingredienti più comuni della cucina locale sono le lenticchie, il pane azzimo, il pollo, la carne fritta e il pesce. In particolare, il pesce del Mar Rosso al forno o alla griglia con salsa speziata è una vera prelibatezza. Come in molti altri paesi musulmani gli alcolici sono poco diffusi, ma la gente del posto fa ampio uso del 'qat', un leggero eccitante coltivato sugli altipiani. Una delle poche cose garantite a Gibuti è proprio la fornitura quotidiana di 'qat', che arriva puntuale alle 13 con un aereo da carico della Ethiopian Airlines. Il prodotto si trova fresco per le strade dopo neppure un'ora; al mercato ne vedrete delle pile protette da tele inumidite.

  • Sanità, malattie e vaccinazioni

Il sistema sanitario gibutiano è in condizioni precarie, benché abbia registrato negli ultimi anni alcuni significativi progressi. Il Gibuti spende in media ogni anno il 7% del PIL nella sanità.L'aspettativa di vita è di 62 anni, 59 per gli uomini 64 per le donne; la mortalità infantile, in costante decrescita, si attesta al 2010 sui 53 morti ogni 1,000 nati vivi. La malaria e la tubercolosi sono endemiche ed il contrasto a queste malattie è il primo obiettivo del governo in materia sanitaria. L'AIDS non è diffuso in misura allarmante, ma comunque è un problema abbastanza serio, in quanto colpisce più del 2% della popolazione adulta. Si registrano nel corso dell’anno casi di dengue, leishmaniosi cutanea, filariosi e poliomielite. Il vero problema è la scarsa diffusione del sistema sanitario sul territorio: il Gibuti ha meno di un medico e un solo letto negli ospedali ogni 1,000 abitanti. Ciò è dovuto al fatto che la sanità non è riuscita a svilupparsi tenendosi al passo con la tumultuosa e continua crescita della popolazione.
AVVERTENZE
Si consiglia di
- bere solo acqua minerale,
- verificare che le bottiglie siano sigillate,
- non aggiungere ghiaccio nelle bevande;
- non mangiare carne cruda, frutta e verdure non disinfettate.

Si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro: l’epatite A e B (malattie diffuse nel Paese) e contro tifo, difterite, tetano, poliomielite, morbillo, rabbia e meningite. La profilassi antimalarica (previo parere medico) è consigliata. La vaccinazione contro il colera, da effettuarsi comunque previo parere medico, resta raccomandabile.

Non essendoci vaccini contro dengue e leishmaniosi, è opportuno adottare le misure di cautela del caso, quali: usare insetticidi e prodotti repellenti contro gli insetti; alloggiare in locali dotati di zanzariere; vestire con abiti che coprano braccia e gambe.

  • Capitale e città più importanti

L'unica città di grandi dimensioni è la capitale Gibuti, che con i suoi oltre 600,000 abitanti assorbe circa i 3/4 della popolazione totale del paese. Le uniche altre città degne di nota sono i capoluoghi omonimi delle 5 regioni (Ali Sabieh, Arta, Dikhil, Obock, Tagiura), tutti comunque ben al di sotto dei 100,000 abitanti. Di una certa dimensione è Ali Sabieh, seconda città del paese con più di 70,000 abitanti.

  • Dove andare e cosa fare
  • Gibuti: Nella capitale, fondata appena un secolo fa, vivono due terzi della popolazione della Repubblica di Gibuti. Il centro della città, situata sulla costa occidentale di un istmo nel Golfo di Tagiura, è abbastanza piccolo da poterlo visitare completamente in un solo pomeriggio. Nel suo piccolo porticciolo sono ormeggiati sambuchi, skiff da pesca e barche da diporto. Vale la pena di vedere anche il mercato centrale (Le Marché Central), immediatamente a sud del centro città, soprattutto per i suoi freschi ramoscelli di 'qat', un leggero eccitante importato quotidianamente dall'Etiopia.

Se non volete fare il bagno ma desiderate vedere le bellezze sottomarine del Mar Rosso, visitate l'Aquarium Tropical de Djibouti, aperto tutti i giorni, fuorché durante il Ramadan, dalle 16 alle 18.30. Per vedere le barche da vicino, oltrepassate il Palazzo Presidenziale e seguite la strada rialzata fino a L'Escale. Le migliori spiagge nelle vicinanze della capitale sono Doralé e la meno accessibile Khor-Ambado. Con la barca si possono raggiungere Maskali e Moucha, due isole situate nel vicino Golfo di Tagiura, dov'è possibile campeggiare in tutta tranquillità.
I bar e gli alberghi del Quartier Africain sono i più economici, ma anche i più squallidi. In genere fungono anche da bordelli. Negli alberghi, dove non esistono camere singole, si paga per ogni posto letto. Troverete altri alberghi sparsi per la città a non più di 1 km dal centro. Così come gli alberghi non sono ciò che sembrano, anche alcuni bar e ristoranti possono trarre in inganno. Se vi sembra che la maggior parte dei clienti stia flirtando, siete probabilmente finiti in un bordello anche se il locale porta il nome di 'ristorante'. Dopo i ristoranti, il posto migliore dove andare a mangiare è la zona del 'souq' (mercato). Il pesce speziato al forno o alla griglia è una specialità del posto che non vi potete perdere.

  • Ali Sabieh: a strada che va da Gibuti ad Ali Sabieh attraversa due spettacolari pianure desertiche, Petit Bara e Grand Bara, alla cui estremità orientale si può praticare il windsurf su ruote. In città vi sono uno o due alberghi, mentre nei suoi dintorni potrete vedere diverse capanne Afar. Ali Sabieh, 95 km a sud-ovest di Gibuti, si può raggiungere in autobus o in treno.
  • Tagiura: La posizione di Tagiura è spettacolare, soprattutto se vista dal mare. A non più di 10 km dalla città si ergono diverse vette che raggiungono oltre 1300 m d'altezza e non lontano dalla costa vi sono superbe barriere coralline accessibili tanto agli amanti delle immersioni quanto a quelli dello snorkelling. Tagiura si trova 35 km a nord-ovest della capitale e il miglior modo per raggiungerla è via mare attraverso il golfo; l'alternativa è quella di percorrere la strada asfaltata Route de l'Unité, proveniente da Gibuti, che è stata costruita subito dopo gli accordi di pace; sappiate, però, che non è percorsa da autobus.
  • I laghi: Il Lac Assal è un grande lago che si trova a 150 m sotto il livello del mare, circondato da vulcani inattivi e nere distese di lava. Lo si può visitare in giornata dalla capitale. Lungo la strada asfaltata che porta al lago, verso ovest, incontrerete il Lac Coubet, un lago salato noto come 'la fossa dei demoni', e un apocalittico colletto vulcanico interposto tra i due laghi.
    Il Lac Abbé, all'estremità sud-occidentale del paese, sul confine con l'Etiopia, è raggiungibile solo con un fuoristrada, ma dovrete comunque assumere una guida e riservare all'escursione almeno due giorni. La battigia del lago, dove all'alba si riuniscono i fenicotteri, è punteggiata di bizzarre ciminiere (o 'fumaroles') naturali formate dal vapore che fuoriesce da sottoterra. Il villaggio di Dikhil, dove termina la strada asfaltata, è un buon punto di partenza per le escursioni con i fuoristrada.

 

 

Fonte: https://travelsdaily.files.wordpress.com/2013/04/gibuti-_valeria-barreiro.docx

Sito web da visitare: https://travelsdaily.files.wordpress.com

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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