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Il fiume è un lungo corso d'acqua continuo, che forma un unico ambiente di collegamento tra la montagna, la pianura, il lago e il mare. L'acqua del fiume proviene, infatti, dalle acque di scioglimento di nevi o ghiacciai e dai ruscelli che raccolgono l'acqua piovana. Quando piove o il caldo scioglie i ghiacci e le nevi, una parte dell’acqua viene assorbita dal terreno, ma se trova strati di rocce impermeabili torna in superficie, creando le sorgenti ( sorgente: punto in cui nasce il fiume). Man mano che riceve nuova acqua, la sua portata (portata: quantità d'acqua trasportata da un fiume) aumenta. Dalla sorgente nasce un ruscello che, unendosi ad altri, si ingrossa e diventa un torrente e poi un fiume vero e proprio. Nel suo primo tratto, quando è ancora vicino alla sorgente, il fiume scorre in forte pendenza, tra le rocce di monti e colline; il suo corso è veloce e irruento e le sue acque sono fredde e ricche di ossigeno.
Dirigendosi verso valle il fiume scava un solco sempre più ampio: il letto o alveo, delimitato da due sponde o rive.
Scorrendo più a valle, la pendenza del terreno diminuisce, il fiume rallenta, le acque si fanno più calme e più calde.
Durante il suo viaggio, raccoglie a volte le acque di altri torrenti o fiumi, gli affluenti (affluente: corso d'acqua che si unisce ad un altro fiume di portata maggiore o più lungo), oppure si allarga a riempire un ampio spazio tra le colline, formando un lago.
Giunto in pianura scorre sempre più lento in un grande letto, può formare ampie curve, le anse, fino a gettarsi nel mare in un punto chiamato foce.
Quando il fiume ha una eccessiva abbondanza d’acqua si dice che è in piena. Allora esce dal proprio letto, cioè dal solco in cui scorre abitualmente, e allaga il territorio intorno. Per evitarlo, gli uomini hanno costruito gli argini, grandi accumuli di terra lungo le sponde del fiume.
IL FIUME E L’AMBIENTE
L'acqua di un fiume è in continuo movimento: scava il suolo, raccoglie terra, sabbia, ghiaia, ciottoli e corrode le rocce, tracciando un solco nel terreno sempre più ampio e profondo: il letto o àlveo.
La quantità d'acqua che scorre nel fiume aumenta nei periodi di piena, quando piove molto o si sciolgono i ghiacciai; diminuisce nei periodi di magra, quando cioè piove poco.
I detriti (terra e sassi) trascinati a valle si depositano lungo le sponde (il margine del letto) del fiume o sul fondo.
FOCE A DELTA E FOCE AD ESTUARIO
Il fiume non si getta nel mare sempre alla stessa maniera.
Quando il fiume si getta nel mare, può incontrare correnti veloci e acque profonde, che portano via rapidamente i detriti (detriti: frammenti di roccia e altri materiali depositati sul fondo del fiume o trasportati dalla corrente), allora il fiume resta incanalato fra gli argini e la sua foce (il punto in cui il fiume confluisce nel mare). Questo tipo di foce si chiama a estuario (il fiume entra direttamente nel mare con un unico corso). Quando invece il mare è poco profondo, il fiume deposita pian piano i detriti che trasporta e si suddivide in tanti rami, formando una foce a delta.
VALLE FLUVIALE E VALLE GLACIALE
L'azione erosiva dei ghiaccio e dell'acqua modifica il paesaggio: l'hai già visto a proposito della montagna e del suo ambiente.
II geografo osservando la forma di una valle è in grado di riconoscere se essa sia stata scavata dalla lingua di un ghiacciaio oppure dal corso di un fiume.
Le valli fluviali, invece, sono strette, chiuse tra fianchi ripidi e aspri; la loro forma è simile a quella di una V. |
Le valli glaciali (originate dallo scioglimento di un ghiacciaio), sono infatti più larghe, con li fondo piatto, e hanno una caratteristica forma a U. |
ACQUE PERICOLOSE
Molti Paesi, tra cui l'Italia, negli ultimi anni sono stati colpiti da disastrose alluvioni. In periodi molto piovosi (di solito in autunno) le acque di alcuni fiumi sono uscite dal loro letto abituale e hanno invaso i terreni circostanti. In brevissimo tempo, hanno causato danni ai terreni agricoli, hanno distrutto edifici e, a volte, hanno provocato la morte di persone e animali. L'uomo è in parte responsabile di tutto ciò. Per esempio, le rive dei fiumi, che un tempo erano lasciate libere proprio per evitare danni a cose e persone nel caso di piene più abbondanti, sono oggi abitate e vi si svolgono molte attività permanenti. Anche il diboscamento e l'eccessiva costruzione di strade e aree asfaltate hanno contribuito, in ambienti fluviali, alla creazione di una situazione di dissesto idrogeologico (situazione in cui si rompe l’equilibrio esistente in un territorio e, in particolare, tra le acque –fiumi, pioggia- e il suolo) pericoloso per il territorio e per la popolazione che lo abita.
I danni provocati dalle alluvioni sono spesso molto gravi sia per le persone sia per gli animali.
I fiumi italiani nascono dalle Alpi o dagli Appennini e si distribuiscono su quattro versanti,portando le acque al Mare Adriatico,al Mare Ionio, al Tirreno e al Mar Ligure.
L'Italia è molto ricca di fiumi. Ci sono fiumi lunghi e tranquilli e altri che hanno un corso breve e ripido. I fiumi del primo tipo nascono di solito dalle Alpi, anche se ci sono alcuni fiumi appenninici (come l'Arno o il Tevere) che hanno un percorso lungo e pieno di curve prima di arrivare al Mar Tirreno. Quelli che si gettano nel Mar Adriatico sono invece brevissimi perché su quel versante le montagne giungono quasi sulla costa.
La maggior parte dei fiumi italiani si trova nell'Italia del Nord. I fiumi dell’Italia settentrionale discendono, in gran parte, dalle Alpi e hanno un regime più abbondante e stabile di quelli appenninici. In autunno, inverno e primavera li alimentano le piogge che cadono in abbondanza mentre in estate la fusione dei ghiacciai determina spesso periodi di piena.
II Po è il più lungo fiume italiano e quasi tutti gli altri fiumi dell'Italia settentrionale sono suoi affluenti. Percorre tutta la parte settentrionale della penisola, partendo dalle Alpi piemontesi a ovest, dove ha la sorgente, e arrivando a est, dove sfocia nel Mar Adriatico con un'ampia foce a delta. Nel suo lungo percorso accoglie le acque degli affluenti alpini che provengono da nord e di quelli appenninici che giungono da sud.
I fiumi dell'Italia centrale e meridionale hanno un percorso più breve poiché le montagne da cui nascono sono abbastanza vicine al mare: i più lunghi sono l'Arno e il Tevere.
Questi fiumi, inoltre hanno una minore portata d'acqua perché nascono dagli Appennini dove non esistono ghiacciai e sono più irregolari: d'estate la quantità d'acqua diminuisce molto per la mancanza di piogge, mentre in autunno e in primavera i frequenti temporali provocano spesso piene e straripamenti.
Gli affluenti di sinistra del Po, che provengono dalle Alpi sono: Dora Riparia, Dora Baltea, Sesia, Ticino, Adda, Oglio e Mincio.
Gli affluenti di destra del Po, che provengono dagli Appennini sono: Tanaro, Trebbia, Taro, Secchia e Panaro.
Gli affluenti di sinistra, poiché provengono dalle Alpi hanno dimensioni più grandi, portate maggiori e più regolari di quelli di destra che invece provengono dagli Appennini.
Il secondo fiume alpino è anche il secondo fra tutti i fiumi italiani: l’Adige.
Il principale fiume veneto è il Piave.
Ricordiamo inoltre l’Arno che nasce in Toscana e bagna Firenze e Pisa e il Tevere che nasce anch’esso in Toscana e che bagna Roma.
VIVERE SUL FIUME
Come sai, le rive dei fiumi sono sempre state luoghi ideali per costruire villaggi o città.
Infatti, vivere su un fiume permette un buon rifornimento d'acqua sia per i bisogni della gente sia per irrigare i campi e gli orti.
Inoltre il fiume è sempre stato utilizzato come facile via di comunicazione per trasportare le persone o i prodotti da commerciare.
Oggi tutto ciò ha meno importanza perché con gli acquedotti l'acqua si può portare anche molto lontano e le vie d'acqua sono spesso meno usate delle strade o delle ferrovie.
Fin dall'antichità molte città sono sorte sulle sponde dei fiumi: Roma sul Tevere, Firenze sull'Arno, Pavia sul Ticino, Mantova sul Mincio ecc. E questo non solo in Italia ma in tutto il mondo.
LE CHIATTE
Le chiatte sono barconi a fondo piatto, molto adatte a navigare con carichi pesanti sulle lente acque di un fiume.
SCIENZE
Gli animali dell'ambiente fluviale sono soprattutto i pesci d'acqua dolce, più sani e numerosi dove minore è l'inquinamento: sono, partendo dalla montagna e andando verso il mare, le trote, i salmoni, i lucci, le carpe, le tinche, le anguille e tanti altri. Sulle sponde vivono roditori, rettili, insetti e, nelle zone dove il fiume rallenta il suo corso, molte specie di uccelli acquatici, come i bellissimi aironi.
CURIOSITA’
Il fiume più lungo del mondo è il Nilo, in Egitto. Scorre per 6670 chilometri.
Fonte: http://digidownload.libero.it/Kim74x/Download/Le_acque.doc
Sito web da visitare: http://digidownload.libero.it/Kim74x/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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