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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
L’INDIA
*GEOGRAFIA FISICA
Dati demografici e sociali e altri dati principali
localizzazione: Asia peninsulare
confini: confina a nord con il Pakistan,a est con Myanmar e Oceano Indiano ,a sud con l’Oceano Indiano e a ovest con il Mar Arabico (Oceano Indiano).
Orografia: Himalaya ,Ghati orientale e occidentale ,altopiano del Deccan a nord, Bassopiano Indogangetico (valle del Gange).
idrografia: Gange ,Indo , Kamahaputra.
arcipelaghi: Laccadive, Andamane, Nicobare.
Golfi: Golfo del Bengala.
Clima: monsonico , pluviale nella fascia equatoriale.
Lingue :inglese, sanscrito, indi e circa altre 21 lingue regionali.
Popolazione :più di un miliardo di abitanti.
La forma di stato
In base alla Costituzione del 1950, l’India ha l’ordinamento dei repubblica federale, amministrativamente suddivisa in 28 Stati e 7 Territori.
Il territorio indiano può essere impartito nelle cinque macroregioni del Nord-ovest, della Regione gangetica, del Deccan centrale, del Sud e della Regione di nord-est, che presentano alcune caratteristiche comuni.
La popolazione
Con una popolazione superiore al miliardo, L'India è al secondo posto nel mondo, per numero di abitanti, dopo la Cina. La sua crescita demografica costante, ma oggi assai inferiore a quella raggiunta nel XX secolo, che richiese drastiche misure di pianificazione familiare.
L'India costituisce tuttora un immenso paese rurale, punteggiato di villaggi, dove il fenomeno dell'esodo dei contadini verso i centri urbani - caratteristico del mondo in via di sviluppo - ha rilievo modesto: oltre 760 milioni di Indiani vivono fuori dalle città e oltre 660 milioni i vivono di agricoltura. Pertanto, le regioni più popolate sono soprattutto quelle lungo il corso inferiore dei fiumi e nelle aree monsoniche, più favorevoli alle coltivazioni per natura del suolo e condizioni climatiche. Alla caratterizzazione "rurale" del paese si deve anche il permanere del sistema delle caste: nella realtà delle campagne, meno dinamica e più legata alla tradizione rispetto a quella cittadina, esso risulta infatti determinante, creando problemi di convivenza civile e di sviluppo economico, tali da pesare sull'intera società indiana.
*RELIGIONE
Le religioni dell'India sono la famiglia di religioni originate nel subcontinente indiano. Tra queste, vi sono l'antica religione, Induismo e Buddhismo,
Secondo il censimento del 2001, l'induismo costituisce 80,5% della popolazione totale.
L'Induismo è, tra le principali religioni del mondo, quella con le origini più antiche; conta circa 1 miliardo di fedeli, di cui circa 828 milioni in India
Il Gange
Secondo gli indù il fiume Gange è sacro. È adorato dagli indù ed è personificato come una dea che detiene un posto importante nella religione indù. Per gli Indù c'è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume (in particolare in alcune occasioni) si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Le abluzioni mattutine e serali sono normalmente effettuate presso alcune strutture dedicate costituite da scalinate che terminano nel fiume, dette ghats. Molte persone compiono lunghi viaggi per immergere le ceneri della cremazione dei loro familiari nelle acque del Gange; si crede che questa immersione possa far salire l'anima al cielo. Numerosi luoghi sacri indù si trovano lungo le sponde del fiume Gange, tra cui Haridwar e Varanasi, la città più importante dell'induismo. Si ritiene che bere l'acqua del Gange farà sì che dopo l'ultimo respiro l'anima salirà al cielo.
Gli induisti credono anche che la vita sia incompleta senza la balneazione nel Gange almeno una volta nella propria esistenza. Una buona parte delle famiglie indù tiene un flaconcino di acqua del Gange nella propria casa. Viene considerato prestigioso detenere l'acqua della Santa Ganga in casa, e in tal modo, se qualcuno sta morendo, sarà sempre in grado di bere la sua acqua. Molti indù credono che l'acqua della Ganga possa ripulire l'anima di una persona da tutti i peccati passati, e che possa anche curare i malati. Le antiche scritture ricordano che l'acqua del Gange porta le benedizioni dei piedi del Signore Vishnu "
Alcune delle più importanti festività indù e raduni religiosi (intesi come culti) si celebrano qui. Varanasi ha centinaia di templi lungo le rive del fiume che vengono spesso inondati durante le piogge. Questa città, specialmente lungo le rive, è un importante luogo di culto indù e sede per la cremazione.
La mitologia indiana afferma che Ganga, figlia di Himavan, re della montagna, aveva il potere di purificare tutto ciò che toccava. Ganga veniva dal cielo e purificava il popolo indiano. Anche dopo il funerale, gli indiani spesso immergono i corpi dei loro morti nel fiume, ritenendo così di purificarli dai loro peccati.
Gli dei Hindù
Viṣṇu (il conservatore)Inizialmente Vishnu era una divinità minore Nei Purana Vishnu assume maggiore importanza: fedele al suo ruolo di conservatore, si dice intervenga nel mondo quando l'ordine universale è minacciato per ristabilire il dharma (l'ordine delle cose) e salvare i propri devoti manifestandosi nelle sue incarnazioni o "discese" (avatara) che secondo la tradizione possono essere quattro, sei, dieci, ventidue o teoricamente infinite. Si pensa attualmente che esse siano dieci: Matsya (pesce), Kurma (tartaruga), Varaha (cinghiale), Narasimha (uomo-leone), Vamana (nano), Parashurama (Rama con l'ascia), Rama, Krishna, Buddha e Kalki (l'incarnazione ventura)
Le quattro teste di Brahma (il creatore)
All'inizio di tutti i tempi Brahma creò oltre all'universo, anche l'aspetto femminile identificabile nella divinità di Shatarupa. Brahma immediatamente se ne innamorò. Shatarupa si mosse in varie direzioni per evitare l'intensa attenzione di Brahma. Ma ogni volta che si muoveva, Brahma sviluppava una nuova testa. Così, Brahma sviluppò cinque teste, le une opposte alle altre. Allo scopo di controllare Brahma, Shiva gli tagliò la testa più alta; si rese conto che Shatarupa era figlia di Brahma, essendo stata creata da lui, e che Shatarupa stessa era un errore dello stesso Brahma ormai ossessionato dalla sua avvenenza. Così Shiva decise di raffreddare il culto, la venerazione di Brahma a causa del suo "empio" comportamento. Per questo solo Vishnu e Shiva continuano ad essere venerati mentre Brahma è quasi sempre ignorato. A causa di questo incidente, Brahma viene declamato nei quattro Veda nei suoi tentativi di pentimento.
Shiva (il distruttore)
Presso la religione induista, Śiva (anglicizzato in shiva) è uno degli aspetti di Dio, nonché la terza Persona della Trimurti (chiamata anche Trinità indù, composta da Brahma, Viṣṇu e Śiva), all'interno della quale è conosciuto come il Distruttore. È inoltre il supremo aspetto di Dio presso lo Śivaismo, una delle due principali confessioni devozionali monoteiste contemporanee
La raffigurazione di Śiva Naṭarāja si fonda su un antico mito che vuole i Ṛṣi della foresta di Tāraka (Himālaya) nel tentativo di uccidere la divinità per mezzo di canti magici. Śiva si mise dunque a ballare trasformando le maledizioni di questi canti in energia creativa
Ganesh(a)
Presso la religione induista, Ganesha o Ganesh è una delle rappresentazioni di dio più conosciute e venerate; figlio primogenito di Shiva e Parvati, viene raffigurato con una testa di elefante provvista di una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia, mentre cavalca o viene servito da un topo, suo veicolo. Spesso è rappresentato seduto, con una gamba sollevata da terra e ripiegata sull'altra, nella posizione dell'alitasana.
Ogni elemento del corpo di Ganesha ha una sua valenza ed un suo proprio significato:
Gandhi
Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma è stato un politico e filosofo indiano.
Importante guida spirituale per il suo paese, lo si conosce soprattutto col nome di Mahatma, appellativo che gli fu conferito per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore. Un altro suo soprannome è Bapu, che in hindi significa "padre". Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela, e Aung San Suu Kyi.
In India Gandhi è stato riconosciuto come Padre della nazione e il giorno della sua nascita (2 ottobre) è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata «Giornata internazionale della nonviolenza» dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La Marcia del sale
Gandhi annuncia la ripresa della campagna satyagraha. Nel marzo del 1930 intraprende una campagna contro la tassa del sale. Inizia così la celebre Marcia del sale che parte con settantotto satyagrahi dall'ashram Sabarmati di Ahmedabad il 12 marzo e termina a Dandi il6 aprile 1930 dopo 380 km di marcia. Arrivati sulle coste dell'Oceano indiano Gandhi ed i suoi sostenitori estraggono il sale in aperta violazione del monopolio reale e vengono imitati dalle migliaia di indiani unitisi durante la marcia.
Questa campagna, una delle più riuscite della storia dell'indipendenza non-violenta dell'India, viene brutalmente repressa dall'impero britannico, che reagisce imprigionando più di 60 000 persone.[14] Anche Gandhi e molti membri del Congresso vengono arrestati. Diversi satyagrahi vengono inoltre picchiati dalle autorità durante i loro tentativi di razzia non-violenta di saline e di depositi di sale.
Il viaggio attraverso l'India
Dopo aver lasciato definitivamente il Sud Africa nel 1914, giunge in Inghilterra al momento dello scoppio della guerra contro la Germania: offre il suo aiuto nel servizio di ambulanza, ma una pleurite mal curata lo costringe a ritornare in India. Vi giunge il 9 gennaio1915: sbarca nel porto di Mumbai dove viene festeggiato come un eroe nazionale. Il leader del Congresso indiano Gokhale gli suggerisce un anno di "silenzio politico", nel corso del quale è invitato a viaggiare in treno per conoscere la vera India: Gandhi accetta e decide di percorrere il paese in lungo e in largo, di villaggio in villaggio, per incontrare l'anima indiana e conoscerne i bisogni. Così per tutto il 1915, Gandhi viaggia per conoscere la condizione dei villaggi indiani il cui numero si eleva a 700.000.
Nel maggio 1915 fonda un âshram nella periferia di Ahmedabad vicino al fiume Sabarmati, con i membri della comunità di Phoenix ed altri amici. Questa viene chiamata Satyagraha Ashram. Qui alloggiano 25 uomini e donne che hanno fatto il voto di verità, di celibato, d'ahimsa, di povertà e di servire il popolo indiano.
Nel 1918 partecipa alla Conferenza di Delhi per il reclutamento di truppe indiane ed appoggia la proposta per aiutare i britannici nello sforzo bellico. Il suo ragionamento, rifiutato da molti, è che se si desidera la cittadinanza, la libertà e la pace nell'Impero, bisogna anche partecipare alla sua difesa
La società indiana e le caste
La società indiana si basava su rigide regole gerarchiche, la maggior parte delle quali prendeva forma dal ruolo ricoperto dalla religione e dalle diverse divinità nella vita quotidiana.
*LA SOCIETA’
Le caste
L'antica società indiana era suddivisa nelle seguenti caste:
Casta sacerdotale (brahmani). A loro era affidata l'interpretazione dei libri sacri, una funzione che consentiva ai sacerdoti di avere il vero e proprio potere assoluto. Erano infatti questi a scegliere il re, tra gli appartenenti alla classe dei guerrieri e ad educarlo alle funzioni governative.
Casta dei guerrieri (satriya). I guerrieri avevano il compito di proteggere la classe sacerdotale. All'interno della classe dei guerrieri i sacerdoti nominavano il sovrano assoluto.
Casta degli artigiani e mercanti (vaishya). All'interno di questa classe vi erano gli agricoltori, gli artigiani e i mercanti. Questa classe infatti, aveva il potere economico ma era completamente asservita al volere dei brahmani e dei satriya.
Casta dei servi (shudra). La casta degli shudra era composta dai servi e dai contadini.
Casta degli schiavi (paria). L'ultima casta era formata dagli schiavi e dai popoli assoggettati. Erano quelli che svolgevano tutti i lavori considerati massimamente impuri come la pulizia dei bagni o la sepoltura dei morti e per questo erano anche chiamati intoccabili.
Ogni casta (salvo l’ultima) aveva interesse a mantenere lo status quo, impedendo alle persone della casta sottostante di accedere alla propria. La rigidità delle classi costituiva un sistema quasi perfetto di conservazione del potere infatti erano consentiti matrimoni soltanto tra persone della stessa casta ed inoltre i figli dovevano ereditare per legge il mestiere del padre. Tutto questo provocava però anche uno scarso stimolo all'innovazione e allo sviluppo civile della società.
Nonostante le caste siano state formalmente abolite, il loro ruolo nella società continua ad essere estremamente rilevante.
*LE TRADIZIONI
Danza
In India ha da sempre una grande importanza l'arte della danza. Nātyaśāstra (scienza della danza) e Abhinaya Darpana (specchio di gesti) sono due documenti in sanscrito, entrambi stimati risalire a circa 2000 anni fa.
L'antica arte indiana della danza, insegnata in questi due libri, è l'espressione della bellezza interiore e della parte di divino contenuta nell'uomo. Si tratta di un'arte in cui nulla è lasciato al caso, ogni gesto cerca di comunicare le idee, ogni espressione facciale narra delle emozioni.
Le danze dell'India comprendono otto forme classiche, molte delle quali narrano episodi della mitologia indù. Tra queste, la più importante e la più antica è sicuramente il Bharatanatyam. Oltre alla danza classica, nella regione indiana è diffuso anche un gran numero di danze folkloristiche e popolari.
Negli ultimi anni in India hanno iniziato a diffondersi anche alcune forme di danza internazionali, in particolar modo nei centri urbani più estesi ed economicamente sviluppati. Un’alta novità è l’adozione di una forma di danza classica recitativa anche all’interno della comunità cristiana, in cui però le rappresentazioni raccontano gli episodi della Bibbia.
In India, danza e cinema sono strettamente legati. In una cinematografia che non ammette la rappresentazione esplicita della sessualità, le scene ballate sono un elemento per esprimere maggiormente il lato erotico, altre volte possono rappresentare una modalità per conoscere più a fondo l'universo emozionale di un personaggio.
Cinema
Bollywood è il nome informale dato alla popolare industria cinematografica di Mumbai. Esistono poi anche altri grandi centri di rilievo in questo ambito, che, insieme alla stessa Bollywood, costituiscono la più ampia industria cinematografica indiana, che realizza la maggior produzione mondiale sia per numero di film girati sia per numero di biglietti venduti.
Abbigliamento
Un altro aspetto determinante della cultura indiana è l’abbigliamento. L'abbigliamento tradizionale in India varia notevolmente tra le diverse parti del paese ed è influenzato dalla cultura locale e dalle caratteristiche geografiche del territorio. Stili popolari di abbigliamento comprendono indumenti drappeggiati come sari per le donne e dhoti per gli uomini. Esistono numerosi tipi di abiti femminili, sia aderenti al corpo sia più larghi. Per gli uomini, invece, oltre all’abbigliamento tradizionale è anche utilizzato uno stile europeo, composto da giacche e pantaloni. Nei centri urbani, la gente può essere spesso vista in jeans, pantaloni, camicie e con indosso i più svariati indumenti: l’abbigliamento tradizionale è importante per la cultura indiana, ma negli ultimi decenni è sovrastato da una globalizzazione sempre più significativa dell’area.
In luoghi pubblici e religiosi, l'etichetta dell'abbigliamento indiano proibisce l'esposizione eccessiva della pelle e l'indossare abiti trasparenti o attillati.
La maggior parte dei tessuti indiani sono fatti di cotone, fibra ideale per le elevate temperature presenti per gran parte dell'anno a quelle latitudini. Poiché il clima dell'India è per la maggior parte caldo e piovoso, la maggior parte degli indiani calza i sandali.
Il Bindi è spesso una componente essenziale del trucco di una donna indiana. E’ il pallino portato sulla fronte, che è considerato da alcuni come segno di buon auspicio. Tradizionalmente, il Bindi rosso è stato portato solo da donne sposate indù, e quello colorato da donne nubili, ma ora tutti i colori sono diventati parte della moda femminile.
Alcune correzioni
Fonti:
oppure
BONIFAZI E., RIZZO S., LONDRILLO A., PETRUCCI C., Geostoria, 1, Bulgarini, Firenze, 2011, p. xx.
Fonte: https://dianadragoni.files.wordpress.com/2013/01/india-iv-e-2012-13.docx
Sito web da visitare: https://dianadragoni.files.wordpress.com
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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