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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
IN BREVE
Abitanti : Haitiani
Capitale : Port-au-Prince
Denominazione ufficiale : Repiblik Dayiti, Republique d’Haïti
Lingua : Creolo, Francese
Moneta : Gourde haitiana (HTG)
Popolazione : 7 milioni
Superficie : 27.750 kmq.
Le piogge torrenziali che caratterizzano la stagione degli uragani (luglio-settembre) possono peggiorare le condizioni delle strade, sommergendole di fango.
I primi abitanti conosciuti di Hispaniola giunsero sull’isola attorno al 2600 a.C. a bordo di enormi canoe ricavate da tronchi d’albero.
Questi primi coloni si chiamavano arawacos, dell’etnia dei taìnos e quando Cristoforo Colombo sbarcò a Hispaniola, nel 1492, il loro numero ammontava a circa 400.000. Nell’arco dei trent’anni successivi saranno decimati da malattie e maltrattamenti inflitti dagli europei.
La scomparsa dei taìnos indusse gli spagnoli a recarsi in Africa alla ricerca di schiavi.
La prima ondata di schiavi raggiunse Hispaniola nel 1520.
Dalla metà occidentale dell’isola arrivarono nuovi coloni francesi. In realtà con il Trattato di Ryswick del 20 settembre 1697 gli spagnoli riconobbero la colonia francese, chiamata Saint-Dominigue, e tracciarono un confine lungo il corso di due fiumi.
Nel 1791 ci fu la prima insurrezione di schiavi, guidati da Toussaint Louverture, che costituì un esercito organizzato e ottenne nel 1794 dalla Francia l’abolizione della schiavitù. Addirittura riunì il suo esercito a quello coloniale per difendere l’isola dai tentativi d’invasione da parte dei britannici e degli spagnoli. Ma Napoleone Bonaparte fece catturare Toussaint Louverture, che fu deportato in Francia, dove morì nel 1803.
Nel maggio del 1803, quando Haiti si trovava ancora sotto il dominio francese. L’ex schiavo e capo ribelle Jean-Jacques Dessalines guidò la rivolta contro i francesi ottenendo una vittoria significativa nella battaglia di Vertières, che accellerò la resa di Cap-Haitien.
Il 1 gennaio 1804 Dessalines proclamò l’indipendenza di Saint-Dominigue e le ridiede l’originario nome taino di Haiti, che significa “terra montuosa”.
Dessalines si incoronò imperatore e il suo comportamento tirannico, spinse vari strati della popolazione alla rivolta e alla sua uccisione in un’imboscata presso Pont Rouge il 17 ottobre del 1806. Alla morte di Dessalines seguì una guerra civile e diverse rivolte che proseguirono per i successivi due secoli.
Gli anni dal 1915 al 1934 furono quelli dell’occupazione USA.
Dal 1957 al 1986 ci fu la feroce dittatura dei Duvalier: François «Papa Doc» e Jean Claude «Baby Doc», che fu costretto alla fuga da un sollevamento popolare.
Dopo un periodo instabile di giunte militari, il 16 dicembre 1990 vinse le elezioni il movimento Lavalas: Jean-Bertrand Aristide venne eletto presidente con il 67% dei voti, ma dopo soli 7 mesi fu destituito da colpo di stato militare.
Nel 1994 i marines Usa riconducono Aristide in Haiti, mettendo fine alla dittatura militare. Gli succede René Préval, mentre Aristide viene rieletto nel 2001. Ma a causa delle forti pressioni interne ed internazionali (Francia, Usa, Canada), Aristide lascia il potere nel 2004. Dopo una breve instabilità, le elezioni del 2006 permettono a René Préval di essere rieletto.
L’instabilità politica e le catastrofi naturali hanno ulteriormente messo in ginocchio un paese che è tra i più poveri dell’emisfero occidentale. Il tasso di disoccupazione è dell’80% mentre quello di alfabetizzazione è minore del 50%. La speranza media di vita è di 52 anni.
La popolazione di Haiti è composta in prevalenza da contadini che nelle aree rurali tirano avanti soltanto con il necessario per la propria sussistenza.
Si ritiene comunemente che la popolazione di Haiti sia per l’80% cattolica e per il 20% protestante: in realtà tutti o quasi praticano il vudù.
Considerate le sue dimensioni e la sua popolazione, Haiti vanta un gran numero di artisti.
Si tratta in prevalenza di pittori, ma vanno segnalati anche gli artigiani che lavorano i metalli e i bandierai vudù.
Haiti occupa il montuoso territorio occidentale corrispondente a un terzo di Hispaniola, condividendo un confine di 388 Km con la Repubblica Dominicana.
Il paese che è poco più grande della Sicilia è solcato da centinaia di fiumi e torrenti, molti dei quali trasportano acque di piena e suolo eroso durante la stagione degli uragani.
Al di sopra delle valli fluviali si ergono quattro catene montuose; la montagna più alta di Haiti è il Pic La Selle, che svetta con i suoi 2674 m nel sud-est del paese.
Il fiume Artibonite, il più ampio emissario di Haiti, scorre per 400 Km attraverso la parte centrale del paese.
Il paese è ormai uno dei soggetti più trattati negli studi analitici universitari sul degrado e sui disastri ambientali, forse uguagliato soltanto dal Madagascar e dalle aree più devastate della foresta pluviale amazzonica.Il disboscamento incontrollato, compiuto per lasciare spazio ai terreni da coltivare e per ricavare legna da ardere per cucinare, ha depauperato vaste distese di foreste di latifoglie.
Fonti :
EDT – Lonely Placet ed. 2002EDT - Lonely Planet ed. 2006
Fonte: http://www.comune.torino.it/cocopa/documenti/haiti/scheda_paese_haiti.doc
Sito web da visitare: http://www.comune.torino.it/cocopa/
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