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Le parti del discorso sono nove, divisibili in due gruppi a seconda della loro funzione; cinque sono variabili, le altre quattro sono invariabili.
Fanno parte del primo gruppo :
Fanno parte del secondo gruppo :
NOME (O SOSTANTIVO)
Esistono vari tipi di nomi :
Se analizziamo i nomi secondo la loro formazione, invece, possiamo distinguere :
accrescitivi (es.omone)
diminutivi (es. ometto, omino)
vezzeggiativi (es. ometto)
dispregiativi (es. omaccio).
ARTICOLO
Esistono due tipi di articoli : determinativi (il, lo, la / i, gli, le) e indeterminativi (un, uno, una / dei, degli, delle); nell'analisi logica della proposizione essi fanno corpo unico con il sostantivo a cui si riferiscono.
AGGETTIVO
L'aggettivo può essere di vari tipi a seconda della sua funzione :
Aggettivo qualificativo, che indica una qualità del sostantivo a cui si riferisce e che può essere espresso in diversi gradi :
Sui gradi di comparazione bisogna precisare che, mentre il grado positivo è unico, il grado comparativo può essere di maggioranza (es. più bello), di minoranza (es. meno bello) o di uguaglianza (es. tanto bello, così bello) a seconda del livello al quale avviene la comparazione e può essere inoltre comparativo relativo (es. più bello di..., meno bello di..., tanto bello quanto... / così bello come...) se viene espresso il cosiddetto "secondo termine di paragone", cioè la persona o cosa con la quale si effettua il paragone, oppure comparativo assoluto se non viene espresso alcun termine di confronto (es. alquanto bello, piuttosto bello, troppo bello).
Il superlativo, invece, che indica una qualità posseduta al massimo grado, si distingue soltanto in superlativo relativo (es. il più bello tra...) se troviamo formalmente espresso il cosiddetto "complemento partitivo" e superlativo assoluto se non viene posto alcun limite all'affermazione (es. bellissimo, molto bello, assai bello).
Aggettivo determinativo, che si distingue in :
PRONOME
Il pronome è, per definizione, "ciò che sta al posto del nome", perciò, a differenza dell'aggettivo, non accompagna un nome, ma lo sostituisce. Esso può essere di vari tipi :
Come si può ben notare, alcuni sono nomi veri e propri, altri possono avere la funzione sia di aggettivi che di pronomi, a seconda che siano accompagnati o meno dai sostantivi.
VERBO
La funzione essenziale del verbo è quella di esprimere un'azione, per cui esso rappresenta l'elemento necessario di qualsiasi proposizione, nella quale può mancare il soggetto, ma mai potrebbe mancare il verbo (posso dire : "Marco mangia" e anche "Piove", ma non soltanto "Lucia").
Esistono vari tipi di verbi :
Ricordiamo, però, che il verbo "essere" ha valore predicativo e non di copula quando significa "stare, trovarsi, esistere, appartenere, essere originario di, vivere a, essere destinato a, essere composto di…" :
es. la mamma non è in casa / il libro è sul tavolo /il libro è di Carlo/il tavolo è di legno/ questo regalo è per te/ Dio è.
MODI DEI VERBI
I verbi possono essere espressi in forma esplicita (se si tratta di forme coniugate, cioè indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo) o in forma implicita (se si tratta di forme non coniugate, cioè infinito, participio, gerundio).
NATURE DEI VERBI
I verbi possono essere transitivi se l'azione "transita", cioè passa direttamente sul complemento oggetto (es. mangiare una mela, leggere un libro, comprare del pane...), intransitivi se l'azione resta sul soggetto oppure passa su un complemento indiretto (es. morire, nascere, arrivare, uscire con gli amici, partire con il treno...).
Le forme del verbo transitivo sono : attiva, passiva, riflessiva.
Si dice attiva una forma verbale la cui azione ricade sul complemento oggetto (es. mangio una mela);
si dice passiva una forma verbale la cui azione viene subita dal soggetto (es. la mela viene mangiata da me);
si dice riflessiva una forma verbale la cui azione si riflette sul soggetto (es. mi lavo). Esistono vari tipi di riflessivo :
Il verbo intransitivo, invece, ha soltanto forma attiva
VERBI IMPERSONALI
Sono impersonali quei verbi che non hanno un soggetto logico.
Ne esistono di due tipi :
AVVERBIO
L'avverbio è una parte invariabile del discorso, che determina e modifica il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio (es. studia molto, molto bello, molto velocemente).
Dicesi locuzione avverbiale un insieme di parole aventi unità di significato avverbiale, come: di sicuro, in un baleno, per nulla, di fuori, senza dubbio, di soppiatto...
Esistono vari tipi di avverbio, determinati dalla loro natura e significato:
PREPOSIZIONE
Le preposizioni sono delle paroline che servono a collegare tra loro le parole: sono esse che determinano i vari complementi dell’analisi logica.
Esistono le preposizioni proprie e le preposizioni improprie.
Le preposizioni proprie possono essere semplici ( di, a da, in, con, su, per, tra, fra) o articolate (formate dall’unione delle preposizioni semplici con gli articoli determinativi, come: del, della, degli, delle, al, alla, agli, alle...).
Le preposizioni improprie sono quelle preposizioni che, in altri contesti, possono fungere da avverbi o da aggettivi:
es. Secondo me : prep. secondo premio : agg.
Sopra il tavolo : prep. Tornate sopra : avv.
Esiste infine la cosiddetta locuzione prepositiva, che è l’unione di due o più parole che nel loro complesso fungono da preposizione. Sono formate dall’unione di una preposizione propria e una impropria o da una preposizione propria ed un sostantivo o avverbio (es. Insieme a, per mezzo di, di fronte a, in mezzo a, allo scopo di, in seguito a...)
CONGIUNZIONE
Le congiunzioni sono parole che servono a collegare le varie parti del discorso (sia gli elementi diversi di una proposizione che le varie proposizioni tra loro nell’ambito di un periodo).
A seconda che la congiunzione introduca una proposizione che ha la stessa importanza della principale (coordinata) o una proposizione che è meno importante della principale (subordinata) si parla di congiunzioni coordinanti o congiunzioni subordinanti.
Avremo modo di trattarle in modo più approfondito nella sezione dedicata all’analisi logica del periodo.
INTERIEZIONE
Le interiezioni sono delle paroline che servono ad esprimere meraviglia, sdegno, ira, gioia, dolore, rammarico, stupore. Anch’esse possono essere divise in vari tipi:
naturalmente non tutti gli aggettivi qualificativi hanno vari gradi di espressione: quelli indicanti origine o provenienza, per esempio, hanno solo il grado zero (es. Italiano, cinese, vulcanico, bellico...)
Naturalmente tutti i verbi possono essere usati impersonalmente usando la particella impersonale si e la terza persona singolare del verbo
L'impersonale dei verbi usati in forma riflessiva o pronominale si ottiene con la particella pronominale ci (es. ci si annoia, ci si è incamminati, ci si accorge...)
Fonte: http://scuolaeculturaoggi.myblog.it/media/01/02/2697720521.doc
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Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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