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Il sintagma aggettivale
1. Caratteristiche generali
1.1. Le funzioni del sintagma aggettivale
Distinguiamo gli aggettivi (A) in due grandi classi: i) gli A qualificativi, come duro, inglese, cittadino (distinti in sottoclassi, per caratteristiche varie, cfr. sotto 2.3-4); e ii) gli A correlati alla funzione determinativa come i possessivi, i numerali, gli aggettivi di quantità e gli ordinali.
Il sintagma aggettivale (sintagma aggettivale) è il costituente formato da un A (la testa del sintagma) e dai suoi eventuali modificatori e complementi. Un sintagma aggettivale è detto complesso quando l’A che ha funzione di testa (e come tale è l’unico elemento necessario per costituirlo), ha dei modificatori e/o regge dei complementi.
Il sintagma aggettivale può avere funzione di predicato della frase oppure trovarsi all’interno di un SN. In questo caso può avere funzione predicativa (corrispondente ad una frase relativa implicita) o funzione attributiva. La funzione attributiva (che è quella di modificatore del N) può essere ulteriormente distinta in funzione appositiva e funzione restrittiva (cfr. più avanti 2.1).
I sintagma aggettivale con funzione di predicato di frase possono essere introdotti dal verbo essere o da altri verbi copulativi come parere, sembrare, rimanere, ecc. (1), o costituire una predicazione secondaria (2) (cfr. cap. 4, 2.1):
(1) a. E non ti sbigottire né abbi paura perché ti paiano ora duri i loro ammonimenti, perché molte cose paiono agre nel cominciamento [difficili all’inizio]… (Bono Giamboni, cap. 76, par. 11)
b. Maestro, questa mi sembra più bella e di maggiore valuta [valore]. (Novellino,2, rr. 33-34)
c. …poscia non essendo chi li sotterrasse, le grandi case vuote de’ vivi, e piene de’ morti, erano rimase. (Bono Giamboni, Orosio, libro 5, cap. 3, p. 276, rr. 11-13)
(2) Addivegna che ’l sole quando si colca [per quanto il sole quando tramonta] ci lasci iscura notte, la mattina torna chiaro e lucente. (Tesoro volgarizzato (ed. Gaiter), vol. 4, libro 8, cap. 12, p. 49, rr. 6-8)
Il predicato può anche essere riferito all’oggetto diretto: in tal caso può essere retto da verbi come giudicare, fare nel senso di ‘rendere’, ecc. (3), o costituire una predicazione secondaria (4) (cfr. cap. 4, 2.2):
(3) a. …l’antico uso di tutte le genti trovò in che modo quello che solo il Signore giudicasse utile, per segni tutta l’oste [esercito] conoscesse, e seguitasse. (Bono Giamboni, Vegezio, libro 3, cap. 5, p. 86, rr. 25-27)
b. Ma questa generazione [maniera] di combattere non giudicano ottima coloro che sono d’arme scaltriti… (Bono Giamboni, Vegezio, libro 3, cap. 20, p. 126, rr. 10-12)
c. I· riso fa l’uomo isgraziato e odiato [odioso]…(Fiori e vita di filosafi, cap. 24, rr. 67-68)
d. Perciò sia il dittatore [lo scrittore] accorto et adveduto in fare la salutazione avenante [nel comporre il saluto conveniente] e convenevole d’ogne canto… (Brunetto Latini, Rettorica, p. 157, rr. 13-14)
(4) a. …e se la truovano chiara [(acqua) limpida] la intorbidano co’ pie’ se possono. (Tesoro volgarizzato (ed. Battelli), libro 5, cap. 46, p. 157, rr. 5-6)
b. …[‘la gloria mondana’] lascia e abandona l’uomo molto dolente. (Bono Giamboni, Libro, cap. 10, par. 8)
All’interno del SN non è sempre possibile distinguere la funzione predicativa dalla funzione attributiva restrittiva (che può essere anch’essa postnominale, come vedremo subito). Come in it. mod., se il SN è complesso, possiamo distinguere la funzione predicativa da quella attributiva restrittiva per il fatto che nella funzione predicativa il sintagma aggettivale segue tutti gli eventuali modificatori e complementi del nome che si trovano in posizione postnominale, mentre nella funzione attributiva restrittiva li precede. Ad es., in (5a) troviamo la coordinazione di tre aggettivi sicuramente con funzione predicativa, dato che seguono una frase relativa, che a sua volta segue il costituente nominale, mentre in (5b) l’interpretazione è ambigua tra la funzione predicativa e la funzione attributiva restrittiva, dato che il sintagma aggettivale è l’unico elemento che segue il nome. Il valore di l’uomo giusto in (5b) è l’equivalente di l’uomo che è giusto in (5c):
(5) a. Egli avea nella terra di Hus uno uomo che avea nome Iob, semplice, diritto giusto e temente Iddio. (Tesoro volgarizzato (ed. Gaiter), vol. 4, libro 8, cap. 14, p. 59, rr. 11-13)
b. …sì che l’uomo giusto è quegli che osserva le leggi, e la natura dell’eguaglianza…(Tesoro volgarizzato (ed. Gaiter), vol. 3, libro 6, cap. 25, p. 87, rr. 11-12)
c. E ciascuno uomo il quale è giusto o reo, si è cotale però che egli vuole essere [esserlo]. (Tesoro volgarizzato (ed.Gaiter), vol. 3, libro 6, cap. 16, p. 57, r. 20-p. 58, r. 2)
I SN attributivi possono essere restrittivi o appositivi. La funzione restrittiva crea un’intersezione tra il riferimento del nome (ad es. natura e bagno in (6)) e tutti gli elementi che hanno la proprietà espressa dall’aggettivo (ad es. calda/o in (6)). A differenza dell’it. mod., che ammette solo la posizione postnominale, un sintagma aggettivale con funzione restrittiva può trovarsi sia prima sia dopo il nome, come nel caso di calda/caldo, rispettivamente in (6a) e (6b):
(6) a. E sappiate che egli [‘il serpente scitalis’] è di calda natura, che eziandio di verno [persino in inverno] si spoglia la sua pelle, per la calura ch’è in lui. (Tesoro volgarizzato (ed. Battelli), libro 5, cap. 5, p. 88, rr. 7-8)
b. …Seneca chiese di farsi aprire tutte le vene in un bagno caldo. (Novellino, 71, rr. 33-34)
In funzione non-restrittiva, o appositiva,un sintagma aggettivale non crea un’intersezione, ma attribuisce al nome una proprietà considerata saliente o intrinseca ad esso. Di solito questi aggettivi si trovano in posizione prenominale, come verdi in (7a). Ma non è esclusa la posizione postnominale dell’A, come per es. in (7b), dove bionde dovrebbe essere appositivo rispetto a treccie (non esistono capelli femminili bruni nella lirica medievale):
(7) a. …e cantinne gli auselli / ciascuno in suo latino [linguaggio] / da sera e da matino / su li verdi arbuscelli. (Guido Cavalcanti, Rime,1, vv. 10-13)
b. Allor la Vecchia la ghirlanda prese, / e ’n su le treccie bionde a la pulcella / la puose… (Fiore, 143, vv. 9-11)
In molti casi non è possibile stabilire se l’interpretazione è appositiva o restrittiva. Nel par. 2 approfondiremo le proprietà di alcune classi di aggettivi rispetto alle posizioni interne al SN.
L’A può reggere dei complementi che possono essere SP, come negli ess. in (8), o frasi, come negli ess. in (9):
(8) a. E questo è male, però che [perché] ciascuno dee desiderare onore e beneficio convenevole a lui. (Tesoro volgarizzato (ed. Gaiter), vol. 3, libro 6, cap. 20(b), p. 77, rr. 14-16)
b. Andavan nella battaglia forti del corpo come due tori, e arditi del cuore come leoni. (Bono Giamboni, Fiore di rettorica (red. beta), cap. 44, par. 4)
(9) a. Et se intervenisse che alcuno morisse, che non lasciasse le dette candele ala Compagnia, o altri no le desse per lui, essendo agiato di [in condizioni finanziarie da] poterle dare, non si faccia spesa per lui. (Compagnia di San Gilio, p. 38, rr. 22-25)
b. …e gli fedeli cristiani sono in ogne modo sicuri che o in vita eterna, o in questo mondo, ne sono meritati [ricompensati], e vivono in pace… (Bono Giamboni, Orosio, libro 7, cap. 1, p. 426, rr. 14-16)
I SA complessi che hanno un complemento si trovano in posizione predicativa, nel SN (8a) o nella frase (8b)/(9). Nel par. 3 osserveremo alcune proprietà relative alla selezione di complementi e alla relazione tra l’A e il soggetto della predicazione.
Fonte: http://gps.web.elte.hu/konyv/17aggettivi.doc
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