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Frasi ed enunciati
I pirati di Gianni Rodari
Perché non ci sono più
i corsari del tempo che fu?
Ah, i bei pirati
dei secoli passati,
con una benda sull'occhio,
con una gamba di legno
fino al ginocchio,
con un uncino al posto della mano....
Gridava il capitano
appena a distanza giusta:
'Fratelli della filibusta,
balzate con coraggio
all'arrembaggio!...'
Uno, due, tre:
ecco preso il galeone del re!
Facevano presto i corsari
di quei tempi straordinari...
Io, per me...
altro che un galeone!
Se vado all'arrembaggio della lezione
di grammatica e di storia,
ci metto tutta la sera
per catturarla con la mia memoria:
e poi, chissà dove va,
in testa non mi ci sta....
(G. Rodari, Filastrocche lunghe e corte, illustrate da E. Luzzati, Editori Riuniti 19992)
Frase: chiamiamo propriamente frase un'espressione linguistica costruita secondo le regole generali della lingua, tale da avere un significato compiuto (per quanto generico) anche senza collegamenti ad altre frasi e senza riferimenti a una situazione comunicativa o ad altri segni che la affianchino (Sabatini, Sistema e testo, p. 116).
e ancora:
La frase è un'espressione che "si regge da sola" senza l'appoggio di altre frasi o la creazione intorno ad essa di un contesto o "situazione" particolare (id., p. 117).
Enunciato: chiamiamo propriamente enunciato un'espressione linguistica comunque formata, compresa tra due stacchi forti (fonetici o grafici), che sia parte di un testo o da sola lo costituisca, e che abbia senso compiuto perché collegata ad altri enunciati o legata a una determinata situazione comunicativa (id., p. 116).
e ancora:
L'enunciato è un'espressione di per sé incompleta linguisticamente, che diventa pienamente significativa perché si integra con le altre espressioni vicine o anche con il solo contesto di cose e fatti presenti nell'ambiente (id., p. 117).
Il verbo è sempre presente nelle frasi: evidentemente è questo il vero punto d'appoggio di ogni tipo di frase (id., p. 117).
Perché? Cosa "comunica" il verbo?
Da far ricavare induttivamente ==>
Il verbo fornisce:
il significato dell'azione/stato d'animo/condizione ecc.
l'indicazione della persona (sing. o plur., maschile o femminile)
l'indicazione del tempo, il modo, l'aspetto, la diatesi
Tra tutte le "parti del discorso" il verbo è quella che fornisce la maggiore quantità di informazioni sull'evento che vogliamo descrivere.
E' il verbo che descrive il cuore dell'evento e perciò regola i rapporti sintattici tra i pezzi principali della frase (id., p. 118).
Da un punto di vista didattico, come colleghiamo, come mettiamo in relazione questa parte di sintassi, che confluirà nella trattazione sulla valenza e sulla frase minima, con la morfologia del verbo che, di solito, viene affrontata nel primo anno della secondaria di primo grado?
Come sviluppare in modo coerente, senza ripetizioni e con economia di tempo, la trattazione morfologica del verbo e quella sintattica?
ATTIVITA' 1
Esercizi sulla distinzione tra frase ed enunciato.
Da Sabatini, Conosco la mia lingua, p. 275
Inserisci in ciascun enunciato il verbo o i verbi necessari a precisarne il significato e a trasformarlo in una frase.
Due etti di salame e quattro uova. > Mi dia due etti di salame e quattro uova.
a) Mola folla nelle piazze, grande illuminazione e bandiere ai balconi.
b) Sempre pioggia.
c) Una nave di grandi dimensioni, attrezzata per lunghi e comodi viavvi, per almen mille passeggeri.
Distingui gli enunciati e le frasi presenti in questo dialogo.
Cliente Buongiorno
Cameriere Buongiorno. Prego?
Cliente Un caffè, per favore.
Cameriere: Al banco o al tavolo?
Cliente Al banco, grazie. E un bicchiere d'acqua
Cameriere Naturale o gasata?
Cliente Naturale, grazie
Cameriere Caffè normale, ristretto o lungo?
Cliente Vorrei un ristretto, grazie.
......
Gli argomenti del verbo
Istruzioni per coltivare la poesia di Tony Mitton
Chiudi gli occhi.
Apri la mente.
Che cosa scopri, se guardi attentamente?
Un po' di tristezza?
Un po' di allegria?
Mistero, bellezza,
un po' di follia?
Drizza le orecchie.
Stai bene attento.
C'è una parola,
una frase in fermento?
Seguine il ritmo.
Afferra il rumore
e gustane, poi,
lentamente il sapore.
E' divertente?
Impertinente?
Senti che mette
radici alla svelta?
Ormai la poesia
ti sta sbocciando in testa.
T. Mitton, Prugna, Einaudi Ragazzi
Da ricavare induttivamente ==>
Gli elementi che si aggiungono al verbo, quelli necessari e sufficienti per ottenere frasi minime di senso compiuto, sono gli argomenti del verbo.
Chiudi gli occhi.
Apri la mente.
Drizza le orecchie.
Gli argomenti sono gli elementi necessari e sufficienti che un verbo vuole accanto a sé per ottenere frasi minime di senso compiuto (Sabatini, cit., p. 130).
Il verbo funziona come "motore della frase"
Gli argomenti completando il significato del verbo.
Gli argomenti possono collegarsi al verbo direttamente (Chiudi gli occhi) oppure indirettamente, mediante una preposizione.
Il nucleo, o frase minima, è l'insieme del verbo e dei suoi argomenti. Il nucleo è la struttura portante della frase.
Verbi copulativi e predicativi
Solleviamo un ulteriore problema didattico: inseriamo a questo punto del nostro percorso la distinzione tra verbi copulativi e predicativi? Oppure la anticipiamo?
O ancora, come viene proposto da alcuni manuali, affrontiamo l'argomento in seconda battuta, ovvero dopo aver offerto una panoramica completa sulla valenza, reggenza ecc. dei verbi predicativi e dopo aver indicato la rappresentazione grafica del nucleo? Se optiamo per questa scelta didattica il rischio è di raddoppiare la trattazione sulla valenza (cfr. successivo schema di Sabatini).
Sabatini inquadra così la distinzione tra predicativi e copulativi (cit., p. 119):
"Considerata l'importanza dei verbi nel funzionamento del sistema della lingua, è bene fare una prima conoscenza complessiva della loro foltissima schiera. Qui non si tratta di classificarli in coniugazioni o di descriverne le forme (tempi, modi ecc.), ma di distinguerli in base al loro significato , che determina anche le loro funzioni.
Tutti i verbi della lingua italiana (e di moltissime altre lingue) si dividono innanzitutto in due grandi famiglie: i verbi predicativi e i verbi copulativi."
I verbi predicativi sono quelli che "predicano", cioè comunicano azioni, fenomeni, comportamenti, azioni, atteggiamenti, eventi sensazioni, condizioni ecc.
I verbi copulativi sono verbi con un significato molto generico e servono solo ad "accoppiare" un nome con un aggettivo o con un altro nome e creare così un'unità verbale che ugualmente predica, ma piuttosto attraverso questo aggettivo o nome anziché grazie al verbo. Sono verbi copulativi "essere", "sembrare", "divenire/ diventare", "apparire", ecc.
Vale la pena di inserire a questo punto anche un'osservazione fondamentale nella trattazione sul verbo, cioè quella sui valori fondamentali del verbo essere? Il manuale di Sabatini la posticipa (pp. 259 ss.). E' una scelta di programmazione didattica da valutare attentamente. Il rischio, anche qui, è quello di frammentare troppo le conoscenze e di disperdere la spiegazione.
I valori fondamentali del verbo "essere" rappresentano, del resto, una conoscenza fondamentale che occorre ben consolidare nel percorso grammaticale proprio della secondaria di primo grado.
I osservazione: i valori fondamentali del verbo "essere" (Sabatini, cit., p. 177):
- ausiliare
- predicativo nella forma con -ci o -vi (esserci, c'è...) e quando significa "esistere";
- predicativo quando significa "trovarsi", "essere situato";
- predicativo in espressioni come"così è", "è così", "così sia";
- copulativo quando si unisce a un aggettivo o nome per esprimere un preciso significato.
II osservazione: didattica plurilingue
Il nostro "c'è" si esprime in altre lingue con altri verbi:
- francese: Il y a....
-spagnolo: hay .....
Anche nell'italiano antico troviamo la costruzione con il verbo "avere", oggi caduta in disuso : Non vi ha dubbio che.....
tedesco: Es gibt ....
ATTIVITA' 2
Esercizi sugli argomenti e sul nucleo della frase, da Sabatini, Sistema e testo pp. 133ss.
Queste espressioni linguistiche sono composte solo di argomenti. Inserisci un verbo che, collegandosi opportunamente agli argomenti, formi delle frasi di senso compiuto.
a. Il preside agli studenti un'assemblea ha concesso
b. Il gatto.......
c. Gli studenti il libro ......
d. Giovanna una spiegazione al capufficio. ........
e. Il professore gli esercizi........
........
Inserisci nelle frasi l'argomento mancante (preceduto dall'articolo e dall'adeguata preposizione, se serve), scegliendo fra quelli proposti:
ti- squadra - bene- riunione -male
a. Il direttore ha convocato.....
b. I tifosi sostennero .....
c. Alessio non sa distinguere ...... da ......
d. Maria ..... pensa spesso.
..........
Individuate tra queste espressioni le frasi minime, cioè quelle autosufficienti dal punto di vista del significato.
a. Antonio tossisce.
b. Marco rispetta.
c. Io abito.
d. Il treno raggiunge.
e. Mi hanno pregato.
f. Sta tuonando.
.......
Individua solo gli elementi che formano il nucleo, cioè la struttura portante dell'intera frase.
a. Marta scrive con passione.
b. Paolo rise di gusto per una barzelletta di Giacomo.
c. Walter, il mio amico di Milano, ha acquistato un bellissimo appartamento in centro.
d. Francesco pulisce la sua auto tutti i giorni.
........
La valenza
Nevicata di Giovanni Pascoli
Nevica: l'aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve:
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettìo di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
G. Pascoli, Myricae
Da ricavare induttivamente ==>
Il verbo nevica è un verbo predicativo che non richiede nessun nome aggiunto per rappresentare la neve che cade. E' un verbo con valenza zero, zerovalente.
è bianca è un' unità verbale nominale che per aver senso compiuto ha bisogno solo di un solo elemento, "chi" è bianca, cioè la terra.
Allo stesso modo si comportano i verbi predicativi gemono, cade, soffiano, mulina, passano, passa (tutti intransitivi) che richiedono accanto a sé un elemento per avere senso compiuto:
l'aria <> brulica
gli olmi <> gemono
del bianco <> cade
le ventate <> soffiano
la bufera <> mulina
bimbi <> passano
una madre/ una preghiera <> passa
Questi verbi (predicativi) sono detti con valenza 1, monovalenti.
Gli olmi, le ventate, la bufera ecc. sono argomenti del verbo.
La valenza del verbo è la proprietà che esso ha, in base al proprio significato, di chiamare a sé gli elementi necessari e sufficienti con i quali può costruire una frase di senso compiuto.
Nella struttura della frase si identificano, e si definiscono argomenti, gli elementi strettamente necessari e sufficienti per saturare le valenze del verbo.
Complessivamente si hanno, dunque, le seguenti classi di verbi predicativi rappresentabili nel seguente quadro (da Sabatini, Grammatica dell'italiano, secondo il modello valenziale, UE, MIUR AS, 2007-2013, PDF):
zerovalenti |
senza alcun argomento |
esempio: nevica |
monovalenti |
con solo argomento soggetto |
esempio: Piero sbadiglia |
bivalenti |
con argomento soggetto e 1 con argomento soggetto e 1 |
esempio: Piero pulisce i vetri esempio: Lo sport giova alla salute |
trivalenti |
con argomento soggetto, 1 argomento diretto e 1 indiretto
con argomento soggetto e 2 |
esempio: Ugo da un fiore a Giulia esempio: Il fiume scende dai monti al |
tetravalenti |
con argomento soggetto, 1 argomento diretto e 2 indiretti |
esempio: Ada traduce un romanzo dal |
Notiamo che nella tabella proposta da Sabatini si parla di verbi predicativi e gli esempi fanno riferimento solo a questa famiglia di verbi, con esclusione dei copulativi. Questa scelta didattica è quella che si ritrova di solito anche nei manuali di grammatica valenziale. Si ripropone, quindi, il problema didattico, già sollevato in precedenza.
Uno stesso verbo può avere più valenze: es. andare.
Il motore va. monovalente
Giovanni va a Roma. bivalente
L'intercity va da Genova a Roma. trivalente
Mio figlio legge. monovalente
Mio figlio legge un romanzo. bivalente
Mio figlio legge un romanzo al suo amico. trivalente
Valenza si riferisce al rapporto tra il verbo e tutti i suoi argomenti (soggetto compreso)
Reggenza si riferisce al rapporto tra il verbo e i suoi argomenti diversi dal soggetto (Sabatini, Sistema e testo, pp. 146-7). Questa può essere diretta o indiretta.
ATTIVITA' 3
La grammatica della valenza impiega un suo sistema grafico per esemplificare questi concetti grammaticali, che Sabatini nel suo manuale (cit.) spiega a p. 132, con questa premessa:
"In fisica e in chimica si utilizzano gli schemi grafici per descrivere la struttura della materia partendo dall'atomo. Allo stesso modo rappresenteremo con schemi la struttura della frase partendo dal nucleo, per poi aggiungere attorno a questo tutti gli ampliamenti possibili."
Secondo la convenzione della grammatica della valenza, il verbo è inserito in in una sfera in rosso pieno, da cui dipartono dei raggi a seconda del numero di argomenti presenti. Il tutto è inserito in un cerchio (o ellisse) rosso che rappresenta appunto il nucleo. Si tratta di uno schema radiale.
Se compaiono dei circostanti, questi vengono inseriti al di fuori dal nucleo, che presenterà la linea del cerchio rosso spezzettata, e saranno inseriti all'interno di un'ellisse disegnata con una linea nera continua. Le espansioni saranno contenute in un ovale ancora più esterno, delimitato da una linea continua gialla.
E' funzionale questa rappresentazione?
Quali vantaggi presenta rispetto a un modello tradizionale di analisi logica?
Il fatto che le funzioni non siano specificate, aiuta?
Da Sabatini, Conosco la mia lingua, p. 282 e p. 284
Ora tocca a te! Inserisci ciascuna frase nello schema grafico più adatto, scegliendo tra i modelli proposti nella pagina precedente
a. I ragazzi sono andati al mare.
b. Il vento ha abbattuto gli alberi.
c. Il mio cane abbaiava.
d. L'arbitro ha inflitto una punizione ai rossoblù.
e. Tuonava.
......
Scrivi una frase per ciascun verbo con il numero di elementi indicato tra parentesi.
a. regalano (3 elementi).
b. Ha bruciato (2 elementi)
c. Dormiva (1 elemento)
d. Trasporterà (4 elementi)
e. Avete mostrato (3 elementi)
Il soggetto
Nella poesia Nevicata, i verbi monovalenti sottolineati presentano un solo argomento che dà l'appoggio necessario al significato del verbo.
l'aria <> brulica
la terra <> è bianca
gli olmi <> gemono
del bianco <> cade
le ventate <> soffiano
la bufera <> mulina
bimbi <> passano
una madre/ una preghiera <> passa
Questo elemento di appoggio si chiama soggetto (dal latino subiectum, che sta sotto, che fa da base, che sostiene).
Sabatini, cit., p. 138: Il soggetto è l'argomento che indica un qualsiasi elemento (persona, animale, cosa, entità astratta ecc.) che fa da primo riferimento a ciò che enuncia il verbo.
Questo argomento è caratterizzato dalla concordanza morfologica con il verbo.
Di norma nell'ordine lineare della frase precede il verbo.
Serianni, Grammatica italiana, p. 76: Il soggetto è l'elemento della frase cui si riferisce il predicato. Esso può indicare:
a) nelle frasi con verbo attivo, chi o cosa compie l'azione espressa dal predicato
b) nelle frasi con verbo passivo o riflessivo, chi o che cosa subisce l'azione espressa dal predicato
c) nelle frasi con predicato nominale, chi o che cosa è attribuita una qualità o stato.
[+ distinzione tra soggetto grammaticale e logico]
Sensini, La lingua e i testi, p. 364: Il soggetto è l'elemento di cui il predicato, con il quale esso concorda nel numero, nella persona e talora nel genere, dice qualcosa.
Il soggetto è per lo più costituito da un nome, da un pronome, ma può anche essere costituito da qualsiasi altra parte del discorso usata come nome.
Degani-Mandelli-Viberti, Dilla giusta!, p. 386: Il soggetto è l'elemento della frase di cui parla il predicato, con il quale concorda ne numero, nella persona e talvolta nel genere.
Nei verbi bivalenti, es. Maria legge un fumetto, quale tra Maria e un fumetto è soggetto? Entrambi i nomi sono infatti legati al verbo direttamente, senza preposizione.
Ci aiuta a stabilirlo (sempre con le dovute cautele!):
- l'ordo verborum
- l'accordo nel numero
In genere il soggetto si riconosce (sempre con le dovute cautele!):
-perché è l'argomento che impone al verbo persona, numero e in alcuni casi il genere (con eccezioni, es. Un centinaio arrivano domani; Vendesi appartamenti, Sabatini, cit. p. 139);
-di norma nell'ordine lineare della frase precede il verbo (ma spesso non nella poesia, cfr. Nevicata di Pascoli, non in latino, greco, ecc. e, per ragioni comunicative, in italiano, es. Ora si tuffano Cagnotto e Dallapé o con verbi monovalenti E' nato un bambino; C'è posta per te! Sino le 10, ecc.))
-non è preceduto da preposizione (a meno che non sia partitivo es. "cade del bianco")
Nelle frasi con valenza superiore a zero il soggetto è l'argomento che noi scegliamo per dare al verbo il sostegno, unico e principale, di cui ha bisogno per esprimere appieno il suo significato.
L'argomento oggetto è un elemento, aggiuntivo al soggetto, presente nel nucleo dei verbi bivalenti, trivalenti e tetravalenti: può stabilire con il verbo due tipi di legame: diretto, cioè senza preposizione (Maria mangia la mela) o indiretto mediante preposizione (Mario va a Roma). (Sabatini, cit., p. 141)
ATTIVITA' 3
Da Sabatini, Conosco la mia lingua, pp. 292-3.
Disegna gli schemi per le seguenti frasi individuando il soggetto e il secondo argomento.
a. Mio fratello suona il violino.
b. Un rumore ha svegliato il bambino.
c. I genitori hanno conosciuto gli insegnanti
....
Individua l'argomento soggetto.
a. Un po' di vino ha macchiato la tovaglia
b. Il treno collega Arezzo a Roma.
c. Marta ha ragione
....
Fonte: https://pas.aulaweb.unige.it/pluginfile.php/6812/mod_resource/content/1/Lezione%202%20LA%20VALENZA.doc?forcedownload=1
Sito web da visitare: https://pas.aulaweb.unige.it
Autore del testo: N.Marini
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