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I pronomi personali
4.1.1. I pronomi personali complemento
In italiano, come in romeno, i pronomi personali complemento hanno due forme, ben distinte tra loro: una forma tonica o forte, fortemente accentata, che dà al pronome un particolare rilievo (pronomi tonici), e una forma atona o debole, non accentata, che nel discorso si appoggia al verbo (pronomi atoni).
a) Le forme toniche dei pronomi personali complemento sono:
persona |
singolare |
plurale |
I persona |
me |
noi |
Nella funzione di complemento oggetto le forme toniche dei pronomi personali complemento si collegano direttamente al verbo. In quella di complemento di termine (che in romeno ha come corrispondente il complemento indiretto in dativo) sono introdotte dalla preposizione a, mentre in quella di complemento indiretto sono introdotte da qualsiasi preposizione o locuzione preposizionale: Il dottore cura noi; Devi dirlo a me.
b) Le forme atone dei pronomi personali complemento sono:
|
complemento oggetto |
complemento di termine |
I pers. sg. |
mi |
mi |
Quando si incontrano, le forme atone dei pronomi personali danno origine a forme composte, le cosiddette coppie di pronomi. Le particelle mi, ti, gli, le, ci, vi (con funzione di complemento di termine)possono essere seguite da lo, la, li, le (con funzione di complemento oggetto) o da ne (con funzione di complemento indiretto o di avverbio di luogo). In questo caso mi, ti, ci, vi diventano me, te, ce, ve e le forme gli e le diventano glie-, e si scrivono sempre attaccate al pronome seguente:
|
lo |
la |
li |
le |
ne |
mi |
me lo |
me la |
me li |
me le |
me ne |
I pronomi personali riflessivi
I pronomi personali riflessivi si usano quando l’azione compiuta dal soggetto “si riflette”, cioè ricade sul soggetto stesso, quindi quando il verbo è alla forma riflessiva.
I pronomi riflessivi sono:
|
pronomi tonici |
pronomi atoni |
I pers. sg. |
me |
mi |
Quando è seguito da uno dei pronomi lo, la, li, le il pronome riflessivo si diventa se, e risultano le coppie: se lo, se la, se li, se le: La barba, se la fa ogni due giorni.
4.1.3.1. “Si” impersonale e “si” passivante
a) “Si” impersonaleè la particella pronominale che equivale a soggetti come “uno”, “qualcuno”, “la gente”, “tutti”, “un tale”: In questo treno si viaggia più comodamente.
Nel caso dei verbi riflessivi e dei verbi pronominali, nei quali è già presente la particella si, si ricorre alla particella ci: ci si lava, ci si sveglia, ci si scrive ecc.: Ci si lava con acqua e sapone; Nel mondo non ci si ama abbastanza.
b) “Si” passivante è la particella pronominale che si premette alla terza persona singolare o plurale di un verbo transitivo attivo in un tempo semplice per renderlo passivo: Non si fa (= non viene fatto) credito; Qui si vendono(= sono venduti) libri usati.
4.1.4. Forme atone polifunzionali: ci, vi, ne
Ci, e meno comunemente vi, possono avere le funzioni di: pronome dimostrativo e avverbio di luogo. Si usano poi con valore rafforzativo e in alcune locuzioni fisse.
Si elidono obbligatoriamente davanti alle voci del verbo essere inizianti per -e e, facoltativamente, davanti a forme verbali inizianti per -i: Non c’era più nulla da fare; Non v’è dubbio che sia così; Non c’interessa nulla.
Per quanto riguarda la collocazione di cie vi, essa può essere sia proclitica che enclitica: Pensa alle mie parole. Pensaci bene!; Vado dal medico. Ci vado ogni settimana.
Quando sono seguite da un pronome forma atona (lo, la, li, le, ne), ci e vi diventano ce, ve: - Tu hai messo il libro nella cartella? - Sì, io ce (ve) l’ho messo.
Tra ci e vi non esiste nessuna differenza di significato. La particella ci, però, è oggi di uso molto più frequente e molto più comune di vi, che suona piuttosto libresca e di norma viene utilizzata solo in testi di registro letterario, per sottolineare l’idea di lontananza: Non sono ancora andato al supermercato, ma vi (= là) andrò fra poco.
La particella ne può essere usata nelle funzioni di: pronome personale o dimostrativo e avverbio di luogo.
Si usa poi con valore rafforzativo e in alcune locuzioni fisse.
Per quanto riguarda la sua collocazione, ne, come le altre particelle pronominali, può essere tanto proclitica quanto enclitica: È una persona in gamba, tutti ne parlano bene; Se hai troppi libri, regalane qualcuno alla biblioteca.
Con le forme di imperativo da’, sta’, fa’, di’, va’, anche nesubisce il raddoppiamento della consonante iniziale: Quanti pacchi! Danne qualcuno a me.
Fonte: http://cis01.central.ucv.ro/litere/idd/cursuri/an_1/limba_straina/italiana/lb_it_an1.doc
Sito web da visitare: http://cis01.central.ucv.ro
Autore del testo: E. PÎRVU
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