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Capitan Trinchetto (Francesco Sciaraffa)
1
Quando in Comune l’ebbi, ahimè, sposata, feci l’atto formale di abbracciarla
ma si difese, con una spallata!
Poiché non l’ebbi vinta, di piantarla (altro che sostenerla!) allor giurai… Ed a tradirla, intanto, cominciai.
2
Pronta all’attacco, già in “linea di fila” una squadra di legni si profila
nel golfo. Allora, “Pezzi in batteria!” egli ordina. E, al suo piano dando il via, per batterla sul tempo, alza il segnale
di “attacco generale”.
3
La costiera, laggiù, fra gli albereti, e, a dritta, le alte mura del quartiere, il castello col ponte, i giardinetti… e cime, tutt’in giro… Al belvedere,
sotto un sole che scotta, s’offre agli occhi una vision davvero con i fiocchi!
4
Talor ce l’ho di paglia anch’io, lo ammetto, se, per disgrazia, mi trovo in difetto.
“Fra le gambe”, al contrario, me la metto, se lei mi affronta e mi prende di petto.
E lei?… Lei sì che ne potrebbe avere attaccata una vera, al suo sedere!
5
Di ferro, certo: quando fu di leva (di terra e, anche, di mare) la misura del tuo valore in prima linea diede! E nelle “croci” che portiam si vede.
1) la causa - 2) il direttore d’orchestra – 3) il veliero – 4) la sedia – 5) il braccio
1
Coi “saltimbocca” quotidianamente lui ti può dare qualche fregatura, ma una cosa sicura
è che la pasta te la serve al dente!
2
Per le molte e sofferte “puntatine” (nota la smorfia!) cresce la tensione: finirà, il… giramento di palline, solo con l’attesissima estrazione.
3
È cotto, ormai: da chi ha le mani in pasta fu già messo alla frusta, ed è tra quelli nel filone di certe “bustarelle”.
Purché si levi presto dai corbelli…
4
Da una donna di mondo affascinato, quel violone alla mente mi ritorna… Di una gran cotta lo scotto ho pagato: mi frega assai, se poi… mi fa le corna!
5
“E’ una battona!” mi hanno confidato, eppur le ho fatto il filo. Però adesso
che l’ho piantata in tronco, ho constatato che era buona soltanto a… farmi fesso.
1) il dentifricio – 2) il gioco del lotto – 3) il pane – 4) il riso – 5) l’accetta
1
Ci vuoi metter i piedi? Ma sei matto! Quelli davver si mostrano maneschi: anche se sono amici per la pelle
se ti sfuggon di man c’è da star freschi!
2
All’inizio del caldo essa s’intesta e comincia un noioso borbottio ché le salgon i fumi per la testa.
(Un dì per lei presi la cotta anch’io!)
3
Benché d’un ferreo cerchio in prigionia, non sta sempre legata alla catena.
Chissà se incontrerà poi chi la frena quando, raggiante, segue la sua via!
4
L’ho comprato a prezzo altissimo: certo è d’oro e vale assai;
pur, se i tempi ce lo esigono tu alla fin lo romperai!
5
A lui ricorro per un buon consiglio: cosa pubblica ognuno egli lo sa.
Direi anzi, per giunta, funziona per il ben della città.
6
Mi basta appena un goccio: proprio quello per cui, volta per volta, mi rivelo.
Mi domandate: “E dopo?” Oh, santo cielo!
Ma dopo viene il bello!
7
Il solito incidente ha procurato ch’essa scoppiasse con rapidità. La cosa ha fatto colpo. Il risultato: se non si cambia, avanti non si va!
8
Siamo piombati su una linea rigida e andiamo avanti molto lentamente. Pur comprendendo noi tanti gravami,
ci girano… le ruote veramente!
9
In testa i grigi avanzano compatti, mentre tra i bianchi qualcheduno cede col tempo, distaccandosi via via…
E' l’arrivo: la piazza s’intravede…
10
Costui, agitator di professione, tiene banco e ne fa d’ogni colore: e con i versi suoi, pieni di spirito, girare fa la testa alle persone
1) i guanti – 2) la pentola – 3) la ruota – 4) il silenzio – 5) il comune 6) l’arcobaleno – 7) la camera d’aria – 8) i carri ferroviari – 9) i capelli – 10) il barista
1
Magnifica parata! Ecco che partono, da fulgori di gloria illuminate,
per la crociera, come in rito mistico, le maestose navi incolonnate.
2
Certe volte si assiste a questa tavola alle più rimarchevoli bevute...
Se le bocce alle bocce si susseguono cadranno certi “ometti”, e che cadute!
3
Non c’è signora che ce l’abbia. Ma guardi che taglio! Il pizzo è una bellezza.
Lei se la faccia e si convincerà che il raso ha un’indicibil morbidezza.
4
A lungo l’ho osservato e mi son detto: “Come han potuto farlo tanto stretto?”.
E non potendo fare io altrimenti ho finito per romperlo... coi denti.
5
Se le famose “macchie” un gran fervore polemico hanno mosso,
che senso luminoso del colore
si prova nel guardare il “Carro rosso”.
6
Chi lo fa per mestiere e cerca un utile, è giusto che le coppe in mostra metta:
ma spesso c’è anche quello che lo pratica per la pancetta.
7
Se questi mezzi sono vessatori è con difficoltà che si va avanti.
Non sono giuste: ed ecco che per tanti, quando sono affibbiate, son dolori.
8
Di sangue, è ver, si arrossano le fronti al rapido richiamo, ma direi
che i giovani di oggi non son pronti a morire per lei.
9
Dolce è talvolta. Ma solitamente mi pesa assai, seppur non possa dire ch’essa manchi di sale. E va a finire
che io la inganno sovente...
10
Che in principio sia stato originale nessuno può negarlo, anche se brutto lo voglion veder. Ma soprattutto
il suo nome è legato al “Capitale”.
1) la chiesa – 2) il biliardo – 3) la barba – 4) il digiuno – 5) il Sole
6) il salumiere – 7) le scarpe – 8) la vergogna – 9) l’attesa – 10) il peccato
11
Mi piacerebbe ridere di questo: è buono od è cattivo? Dico quello
che sento con la punta della lingua. Levarselo sarebbe proprio bello.
12
Ha scarpe un po’ scadenti e di frequente completamente trovasi all’asciutto.
In quanto alla sua vita questo è tutto: un lettuccio ed un po’ d’acqua corrente.
13
L’ho preso, è ver0, ma duro è valutato e voglion dir talor che sia agitato.
E’anche alto e non sarebbe bello che dovessi cadere giù da quello.
14
C’è chi le ha troppo gonfie e questo è male… Mentre è bene che sempre sian curate.
Ma c’è da preveder qualche disastro per quelli che le tengono bucate.
15
Egli di certo non ha mai pensato di atteggiarsi dell’alma a salvatore,
ed è convinto il povero curato che sia un ricettatore.
16
Qualche volta si guasta e certamente non è buono, se stabile non è:
ma si sa bene che
se qualcuno lo perde non fa niente.
17
A Roma è la sua piazza, ed è famosa. Al suo volere anche ogni Re si inchina, e la sua voce, è cosa
proverbialmente nota ch’è divina.
18
Si vedon turbinare nel girone color che giunti al desiato passo, in un vortice presi di passione,
le leggi seguiran del contrappasso.
19
Non certo è fatto per la piazza, eppure io pel corno ammirare lo dovetti.
E che sia autor di belle partiture talor lo riconosco, a denti stretti.
20
Tutta curve è la sua caratteristica che pur nel movimento appar studiata;
guardando la sua linea interessante viene fatto di dir: “Che cannonata!”.
11) il gusto – 12) il torrente – 13) il sonno – 14) le mani – 15) il medico 16) il tempo – 17) il popolo – 18) i ballerini – 19) il pettine – 20) la parabola
21
Decrepita e rugosa, benchè talor sia ricca e generosa, divien grassa se qualche poveretto
a capitar sotto di lei è costretto.
Chi non conosce la sua lingua? Credi, è meglio assai tenerla sotto i piedi. c’è da pensare che rimanga secco.
22
Questo che nelle piume è sempre stato e non ne può far senza senza,
non sa ch’è destinato
a finire in un canto l’esistenza.
23
Dicon che piace anche così grinzoso ed è gentile cavaliere. Ecco,
a vederlo sì molle e lacrimoso,
24
Avrà pure il suo peso ed è ben noto che di alzare la cresta anche si vanta, ma siccome sa far la banderuola bisogna stare svegli quando canta.
25
Pur se vecchia è famosa, ed è sicuro che, coperta di gloria, non si arrende… Qualcuno vuole che sia un po’ montata, ma il suo corpo assai bene si difende.
21) la terra – 22) il cigno – 23) il fico – 24) il gallo – 25) la guardia
Fonte: http://www.enignet.it/uploads/documenti/Fama_Antologia%20indovinelli%20da%20Achab%20a%20Z.pdf
Sito web da visitare: http://www.enignet.it/
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