Riportiamo qui i materiali più utilizzati nel mondo ciclistico per la realizzazione di telai, evitando di discutere Alluminio, Acciaio e Titanio, per i quali sono state realizzati approfondimenti specifici.
Forniamo innanzitutto una tabella puramente indicativa delle proprietà principali dei materiali descritti.Ovviamente non compaiono le fibre di carbonio in quanto, come discuteremo, le proprietà di un loro manufatto sono fortemente direzionali. Tratteremo più avanti e specificatamente le proprietà di alcune singole leghe utilizzate.
TABELLA DEI MATERIALI |
|||||
Materiale |
E -Nmm2 |
Rs -N/mm2 |
Rm -N/mm2 |
P.Spc. kg/dm3 |
A% |
Acciaio al carbonio |
206000 |
235 |
360 |
7,8 |
8 |
Acciaio al carbonio Mn |
206000 |
350 |
500 |
7,8 |
10 |
Acciaio al Cr-Mb |
206000 |
600 |
900 |
7,8 |
12 |
Acciaio microlegato |
206000 |
820 |
1250 |
7,8 |
12 |
Acciaio Microlegato-temprato |
206000 |
920 |
1400 |
7,8 |
13 |
Lega alluminio |
70000 |
350 |
400 |
2,7 |
10 |
Lega titanio 3Al-2,5V |
103000 |
720 |
860 |
4,5 |
10* |
Lega titanio 6Al-4V |
125000 |
880 |
1100 |
4,5 |
7* |
E = modulo elastico; viene misurato in Newton su millimetro quadrato (N/mm2). Definisce la capacità del materiale di deformarsi, sottoposto ad una forza e tornare nella posizione originaria. Più il valore è elevato e più il materiale è rigido.
Rs = carico di snervamento; rappresenta il limite, il confine fra le deformazioni elastiche (la capacità del materiale di ritornare nella posizione precedente la sollecitazione) e quelle plastiche (permanenti).
Rm = carico di rottura; misurato anch’esso in N/mm2.
P.Spec. = peso specifico
A% = allungamento percentuale; definisce quanto un materiale si deforma prima della rottura.
*allungamento di una semplice cold-worked.Dopo annealing, ragginge anche il 30%!
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ACCIAIO |
|
ALLUMINIO |
|
TITANIO |
|
CARBONIO |
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ALTRI MATERIALI |
Le prime applicazioni dell'alluminio nel campo ciclistico si sono avute nei primi anni 80 grazie ad aziende come Cannondale e Alan, che per prime hanno creduto nelle proprietà delle leghe di alluminio. In genere è stata comunque l'industria d'oltre oceano, legata allo sviluppo negli anni 80 della MTB, a concentrarsi sull'evoluzione di telai basati sull'alluminio: ne sono altri esempi Marin, Klein, Gary Fisher e Trek leader del settore fuoristrada.
L'alluminio è l'elemento più abbondante della crosta terrestre da dove è estratto (Australia, Guinea e Sierra Leone) attraverso le rocce di bauxite, per le quali rappresenta il minerale base. L'industria mondiale dell'alluminio ne produce ogni anno 10 milioni di tonnellate per un giro d'affari stimato intorno ai 70.000 miliardi di lire.
Il processo per l'estrazione dell'alluminio puro (processo Bayer) è molto dispendioso energeticamente (30 KWh/Kg) ed è per questo che, pur essendo presente sulla terra in grandi quantità, il suo costo è abbastanza elevato, specie se paragonato con quello degli acciai. Il 20-30% dei costi di produzione viene assorbito dalla spesa energetica. Le recenti tecnologie dei processi estrattivi stanno però colmando il gap e l'alluminio sta diventando sempre più economico.
Non si deve dimenticare l' impatto ambientale visto che si ha produzione di scorie molto inquinanti e di difficile smaltimento.Per questi motivi il riciclaggio dell’alluminio è molto diffuso. Si calcola infatti che vengono riciclate la totalità degli sfridi di produzione industriale, più della metà dell’alluminio proveniente dal settore civile e meccanico. E’ invece ancora scarsa la quantità di imballaggi per alimentari (perlopiù lattine per bibite) proveniente dai rifiuti solidi urbani che si invia al recupero.Il consumo di energia richiesto per ottenere alluminio riciclato è pari a circa 28.5 : 1 in confronto alla prima produzione e la produzione di scorie è molto limitata.
E' metallo ad alta resistenza, bassa densità ed elevata resistenza a corrosione, così come sono elevate le conducibilità termica ed elettrica; ha inoltre buona tenacità e duttilità, non è magnetico ed è lavorabile agli utensili, con una varietà di finitura che permette di migliorarne le proprietà meccaniche, così come la resistenza a corrosione.
Numero Atomico |
13 |
Peso Atomico |
26.97 |
Struttura Cristallina |
FCC (cubica a facce centrate) |
Densità |
2.7 g/cm3 |
Punto di Fusione |
658°C |
Punto di Ebollizione |
2270°C |
Calore Specifico |
0.90 J/g°C |
Conduttività Termica |
210 W/m°C |
Coefficiente di Espansione Lineare(20-100°C) |
24*10-6/°C |
Calore Latente di Fusione |
386.9 J/g |
Calore Latente di Evaporazione |
9462 J/g |
Conduttività Elettrica |
62-62.9% IACS (Cu100%) |
Modulo di Young |
68.3 GPa |
Tensile Strength |
45 MPa ricotto |
Durezza |
15 DPN ricotto |
Tab. 1 Proprietà Fisiche dell'Alluminio (1)
densità |
|
Materiale |
d kg/dm3 |
Alluminio |
2,70 |
Titanio |
4,50 |
Acciaio |
7,80 |
La bassa densità quindi permette di allestire una struttura molto leggera a vantaggio del rendimento su strada in particolar modo in salita, dove la resistenza al peso diventa il nemico numero uno da combattere.
Molti si chiederanno perché nei telai in alluminio, avendo il materialeuna densità pari alla metà e ad un terzo rispetto a titanio ed acciaio, anche il loro peso non rispecchi la stessa proporzione. Ciò è dovuto prevalentemente all'utilizzo di tubazioni di diametro più grande (oversize) e quindi più pesanti, per garantire ai telai in alluminio una rigidità maggiore.
L'alluminio infatti fa registrare il più basso modulo elastico, con un valore pari ad un terzo di quello dell'acciaio e di due terzi rispetto a quello del titanio.
modulo d'elasticità |
|
Materiale |
E - N/mm2 |
Acciaio |
210.000 |
Titanio |
105.000 |
Alluminio |
70.000 |
Perché allora si parla di telai in alluminio rigidi ? Per capire il concetto che sta alla base di queste affermazioni pensiamo a due sbarre cilindriche in alluminio lunghe 1 metro: una del diametro di 5 cm e l'altra del diametro di 1 cm; potremmo saggiare la rigidità delle due sbarre prendendole per gli estremi e cercando di piegarle.
La sbarra da 5 cm ovviamente risulterà quella più rigida. Infatti la rigidità aumenta proporzionalmente con la terza potenza della variazione di diametro della sezione della tubazione. Infatti se raddoppio il diametro la rigidità incrementa di 8 volte (23), se triplico il diametro la rigidità incrementa di 27 volte (33)!! La nota stonata è che la variazione di peso è funzione quadratica della variazione di diametro, ovvero aumentando il diametro il peso aumenta al quadrato della variazione di diametro. Quindi se raddoppio il diametro il peso aumenta di 4 volte (22), se lo triplico di 9 volte (32).
Da qui si capisce come una struttura in alluminio con tubazioni maggiorate (oversize) risulti più rigida di una allestita in acciaio e, grazie alla sua densità ridotta, mantenga contenuto il suo peso.
resistenza alle rotture |
|
Materiale |
Rm - N/mm2 |
Tubazioni in Lega d'Acciaio |
1200 - 1500 |
Tubazioni in Lega di Titanio |
800 - 900 |
Tubazioni in Lega d'Alluminio |
400 - 470 |
limite di fatica |
|
Materiale |
|
Titanio |
sì |
Acciaio |
sì |
Alluminio |
no |
duttilità |
|
Materiale |
Allung. % |
Titanio |
20 - 30 |
Acciaio |
10 - 15 |
Alluminio |
6 - 12 |
Tracciando un profilo delle proprietà meccaniche delle leghe di alluminio, non possiamo non rimanere un po' perplessi di fronte al gran rumore che spesso viene fatto a proposito delle loro qualità. La grande offerta di telai in alluminio che propone il mercato è quindi da attribuire alla moda del momento ed alla "leggenda metropolitana" creatasi attorno alle proprietà "miracolose" di questo metallo. Ciò non significa comunque che l'alluminio non sia una buona scelta ma che la scelta debba essere ponderata a seconda di che cosa chiediamo al nostro telaio.
Il regno incontrastato dell'alluminio, è quello delle biammortizzate, in cui la rigidità del telaio, permette agli elementi elastici anteriori e posteriori di lavorare al meglio; in più, la struttura è soggetta a minor sforzo meccanico.
Leggerezza e rigidità sono due qualità importanti in un telaio, ma non le uniche. Un buon "assemblatore" di bici riesce a far risparmiare al patito della leggerezza quei 200-400 g di differenza, agendo su componenti non fondamentali, ad esempio utilizzando raggi "sfinati", pedali ultraleggeri, camere d'aria in lattice, portaborraccia in lega, pedivelle "alleggerite" .... in fondo il telaio rappresenta solo un quinto del peso totale della bici !
serie |
caratteristiche |
COLUMBUS |
|
n.d. |
zonal |
n.d. |
aluthron |
n.d. |
altec |
n.d. |
altec 2 plus |
|
starship |
DEDACCIAI |
|
|
U2 |
n.d. |
V107 |
|
SC61.10A |
|
7003 |
|
ENERGY |
|
BASIC |
Come la totalità dei metalli anche l'alluminio non è utilizzato allo stato puro ma legato ad altri componenti a formare leghe Infatti le sue proprietà meccaniche sono modeste e allora si introducono elementi alliganti quali rame, magnesio, manganese, silicio, zinco che da soli o combinati tra loro migliorano le caratteristiche resistenziali:
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il silicio: migliora la colabilità e riduce il coefficiente di dilatazione; |
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il magnesio: aumenta la resistenza alla corrosione in ambiente alcalino e in mare; |
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il manganese: aumenta la resistenza meccanica e alla corrosione; |
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il rame: accresce la resistenza meccanica, soprattutto a caldo; |
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lo zinco: soprattutto se associato al magnesio, conferisce una elevata resistenza meccanica |
Altri elementi quali cromo (resistenza a corrosione), zirconio, vanadio sono usati come correttivi (affinazione grano, bloccaggio di impurità...) ;nichel, titanio e zirconio (p. meccaniche),bismuto, piombo, cadmio e stagno,silicio per scopi particolari. Il ferro, é sempre presente come impurezza.
Queste leghe sono numerose e per indicarle si adottano diversi sistemi. Il più utilizzato in campo ciclistico è quello detto ASTM, organismo americano che si occupa delle prove sui materiali; ogni lega è caratterizzata da un codice di 4 numeri seguiti da una lettera (H o T) più un numero, ad esempio 7020-T6.
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Il primo numero indica il principale componente legante della lega: |
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Il secondo numero indica se è presente anche un secondo legante (in percentuale minore); 0 per indicare assenza di un secondo legante. |
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Le ultime due cifre servono ad identificare le diverse leghe a base dello stesso legante |
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La lettera indica il trattamento subito o non dalla lega: |
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Il numero che segue indica la natura del trattamento termico. |
Nel caso di un tubo identificato come 7020 T6 siamo di fronte ad una lega a base di zinco senza altro legante e classificata al numero 20 nel catalogo ASTM e sottoposto a trattamento termico di tempra e rinvenimento (gettonatissimo in questo ambito!). Quanto ai trattamenti termici, consigliamo di visitarne l' riportiamo un approfondimento:
La classe 2000 è utilizzata per telai più economici, mentre le altre rappresentano praticamente l'intero panorama della telaistica in alluminio attualmente sul mercato. Ovviamente il modulo elastico resta lo stesso dell' alluminio puro, dipendendo infatti solamente dal tipo di cella atomica e vale E=70 (Gpa).
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Alluminio - rame (2xxx). Il rame è un elemento in lega molto importante per l’alluminio, vista la sua apprezzabile solubilità ed il suo effetto rinforzante. Il rame costituisce il principale elemento in lega, in concentrazioni variabili dall’1 al 6% in peso. Le leghe binarie Al-Cu non sono molto usate commercialmente: si aggiungono Mg, Cr, Si, Ti per realizzare,a seconda delle loro percentuali ,diversi tipi di intermetallici:
Si capisce allora l' importanza del Mg come elemento fondamentale nella loro realizzazione. Mn e Zn sono da considerarsi impurezze apportate dall' alluminio stesso. In particolare il Fe deteriora le proprietà meccaniche sequestrando rame per la realizzazione di un intermetallico per cui si raccomanda %Fe < 0,5%. |
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Alluminio - magnesio (5xxx). |
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Alluminio - magnesio - silicio (6xxx).
Proprietà meccaniche: 6%<x<20% e 400(MPa)<s<500(MPa) |
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Alluminio - zinco (7xxx). |
In generale leghe della serie 2000 - 4000 - 6000 - 7000 (in particolare queste ultime) permettono buone prestazioni meccaniche solo dopo trattamenti termici, mentre le leghe della serie 1000 - 3000 - 5000 sono in grado di dare buone prestazioni anche solo mediante deformazioni plastiche.
Per le prime (che presentano % elementi in lega <8% e in generale =6%) descriviamo i TT più utilizzati, T4 e T6:
Tra la fase 2 e la 3 compaiono eventuali trattamenti meccanici.
Il Titanio é stato scoperto nel 1790 da William Gregor ma é stato prodotto commercialmente solo a partire dagli anni '50. Negli anni '60 ha trovato applicazioni in campo aerospaziale.
In campo ciclistico ha fatto comparsa negli anni '70 ma non ha mai conosciuto un periodo di vero splendore, pur avendo proprietà meccaniche di tutto rispetto. Quali sono i motivi di questo mancato successo. Primo fra tutti: il prezzo "salato".
Premettiamo innanzitutto che, a differenza di quanto si possa credere, il titanio non è poi così raro da trovare; risulta infatti il quarto materiale più abbondante nella crosta terrestre.
Perché allora quando si parla di titanio, sia per un qualsiasi componente ciclistico che per un orologio o un paio di occhiali, il prezzo sale alle stelle ?
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Il motivo risiede nella complessa e costosa operazione di estrazione-produzione che il titanio richiede prima di diventare un materiale lavorabile. Un'operazione che quindi determina il prezzo di mercato del titanio e lo rende poco competitivo a confronto di acciaio e alluminio. |
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Costi Toolings - il titanio richiede apparecchiature ed attrezzi molto costosi per essere lavorato nonché una atmosfera libera da ossigeno durante i trattamenti termici a cui é sottoposto. |
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Costi di lavorazione: il titanio é particolarmente sensibile al cold - working per cui deve continuamente essere sottoposto ad annealing durante la sua lavorazione. |
densità |
|
Materiale |
d kg/dm3 |
Alluminio |
2,70 |
Titanio |
4,50 |
Acciaio |
7,80 |
resistenza alle rotture |
|
Materiale |
Rm - N/mm2 |
Tubazioni in Lega d'Acciaio |
1200 - 1500 |
Tubazioni in Lega di Titanio |
800 - 900 |
Tubazioni in Lega d'Alluminio |
400 - 470 |
limite di fatica |
|
Materiale |
|
Titanio |
sì |
Acciaio |
sì |
Alluminio |
no |
allungamento a rottura |
|
Materiale |
x% |
Titanio |
30 |
Acciaio |
8-13 |
Alluminio |
6-12 |
modulo d'elasticità |
|
Materiale |
E - N/mm2 |
Acciaio |
210.000 |
Titanio |
105.000 |
Alluminio |
70.000 |
Un telaio però non deve essere ad ogni costo rigido per soddisfare le esigenze dei ciclisti, sicuramente c'è chi lo preferisce con questa caratteristica che dona al mezzo prontezza allo scatto e minima dispersione della forza impressa sui pedali, c'è però anche chi cerca in una bici la comodità e senz'altro il titanio rappresenta un'ottimo compromesso se pensiamo anche al suo peso contenuto.
Un telaio in titanio quindi si distingue per una resa nel tempo invidiabile accompagnata ad un buon peso e un'ottima comodità che ne fanno il modello da "granturismo" per eccellenza. Un ottimo investimento per l'acquirente che si garantisce con un prodotto che non "invecchia" mai e che si distingue dalle creazioni comuni in acciaio e alluminio; un telaio che defineremmo elitario un vero gioiello da collezione per passionisti. Sicuramente chi cerca un mezzo aggressivo non sceglierà il titanio e, vista la moda del momento, si possono capire le difficoltà che il mercato ciclistico di questo materiale sta passando.
Probabilmente il titanio rimarrà però confinato in una nicchia e, specialmente nel settore delle mountain-bike, non è escluso che la sua diffusione cali ulteriormente. Infatti le caratteristiche di elasticità per le moderne front e full-suspended sono meno importanti
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Sappiamo che il Titanio è presente in forma stabile come a (hcp) e b (ccc) per temperature rispettivamente inferiori e superiori ad 882°C. Anche per il titanio, come accade per l'acciaio e l'alluminio, si utilizzano leghe mirate al miglioramento delle proprietà meccaniche e fisiche del materiale.
Gli elementi che le compongono si distinguono essenzialmente in due gruppi:
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a stabilizzanti: Al, Zr, Sn. Si parla di %Al equivalente. |
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b stabilizzanti : Mo, Ta, Nb, W. Si parla di %Mo equivalente. |
La situazione si può semplificare dicendo che Al, Zr, Sn sono gli unici a stabilizzare a, gli altri stabilizzano b. I diagrammi di stato vengono stravolti!
Le leghe si suddividono a seconda della percentuale di alliganti ed alla loro tipologia in:
1)Titanio commerciale puro (o CP).
E' il raggruppamento che contiene le leghe a maggiore percentuale di titanio, che risulta addizionato a piccole quantità di elementi interstiziali, principalmente ossigeno. Caratterizzato da elevata resistenza a corrosione, il titanio CP possiede caratteristiche meccaniche di valore medio-basso.
2) leghe alfa.
Presentano buona saldabilità e il mantenimento delle caratteristiche meccaniche anche a temperature elevate di esercizio, grazie al contenuto generalmente alto di alluminio; non consentono tuttavia alcun trattamento termico, cosa che ne limita l'impiego nei componenti particolarmente sollecitati.
3) leghe alfa-beta.
E' il gruppo in cui rientrano le leghe di maggior utilizzo ciclistico, come la notissima 3Al-2.5V, utilizzata in tubi trafilati dalla quasi totalità dei telaisti, o la più pregiata 6Al-4V scoperta negli anni '50 e subito utilizzata in talune parti di motori e telai di aerei:
Ti-6al4v
ottima resistenza a trazione - ottimo rapporto resistenza/peso - buona resistenza a fatica - costoso - allungamento sufficiente - scarsa duttilità - modulo d'elasticità sufficiente
Ti-3al2,5v
ottima resistenza a fatica - ottimo rapporto resistenza a fatica/peso - buona resistenza a trazione - meno costoso del Ti-6al4v - ottimo allungamento - buon modulo d'elasticità. E' in genere considerata la migliore per un utilizzo di tipo ciclistico, grazie alle sue qualità migliori di rigidità, di allungamento lavorabilità ed ... economicità.
Queste leghe sono caratterizzate da elevate prestazioni meccaniche, suscettibili di un successivo innalzamento mediante processo di trattamento termico del tipo:
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Solution treatment a temperature prossime a b transus: così facendo, come é facile desumere dalla regola della leva, applicata nell' intervalo a-b, aumenta la percentuale di b(garantisce p meccaniche) per T crescenti. In ogni caso si resta un po' sotto per avere aprimaria per garantire duttilità. |
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Rapid quencing (WQ oppure AC). A seconda della temperatura di annealing e della percentuale in lega e tipologia degli alliganti, si otterranno risultati molto diversi.Prendiamo come riferimento la 6Al4V. b transus in questo caso vale 980°C. Come prima considerazione osserviamo come vari la solubilità di Al e V nelle strutture a (hcp) e b (ccc). Scendendo verso gli 800°C aumenta la solubilità di V in b (ccc) mentre sotto gli 800°C il 6% di Al non ci sta in a (hcp), ovvero la fase b (ccc) diventa sempre più ricca di elementi in lega col risultato che:
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Rinvenimento martensiti.
In ogni caso si utilizzano leghe ad alto tenore di alliganti altrimenti c' è il rischio che la b durante l' invecchiamento ritenuta generi w, una fase fragile su scala macroscopica. |
4) leghe beta.
Sono le leghe che presentano le proprietà meccaniche più elevate. Generalmente non saldabili o a saldabilità molto limitata , vengono usate per la costruzione‚ di bulloni, molle e parti fortemente sollecitate.
Possiamo in generale dire che una fase a promuove buona creep strenght aumentando la resistenza a deformazione, e ciò costituisce un problema per la lavorazione. Inoltre la struttura esagonale presenta limitate capacità di deformazione e comunque fornisce duttilità estremamente dipendente dall' orientazione. Garantisce buona saldabilità.
La fase b invece riduce la resistenza a deformazione ad alte T, ma tutte le proprietà meccaniche di una lega che contiene b dipendono così fortemente dal TT che non é possibile trarre ulteriori conclusioni.
modulo d'elasticità |
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Materiale |
E - N/mm2 |
Acciaio |
210.000 |
Titanio |
105.000 |
Alluminio |
70.000 |
limite di fatica |
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Materiale |
|
Titanio |
sì |
Acciaio |
sì |
Alluminio |
no |
resistenza alle rotture |
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Materiale |
Rm - N/mm2 |
Tubazioni in Lega d'Acciaio |
1200 - 1500 |
Tubazioni in Lega di Titanio |
800 - 900 |
Tubazioni in Lega d'Alluminio |
400 - 470 |
duttilità |
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Materiale |
Allung. % |
Titanio |
20 - 30 |
Acciaio |
10 - 15 |
Alluminio |
6 - 12 |
densità |
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Materiale |
d kg/dm3 |
Alluminio |
2,70 |
Titanio |
4,50 |
Acciaio |
7,80 |
Si tratta di un materiale resistente, elastico, dotato di prezzo competitivo, molto ben conosciuto e tipicamente italiano grazie all'abbondanza di artigiani che lo lavorano e a produttori di tubi di fama mondiale come Columbus o Dedacciai. Detiene il monopolio nella realizzazione di telai per bici multi-ruolo, da passeggio e da città tramite l'utilizzo di leghe non sofisticate e con prezzo contenuto. E' poi utilizzato, con leghe raffinate e molto specializzate, quale l'acciaio Nivacrom, nella maggior parte dei telai delle bici da corsa e in buona parte dei telai da mountain-bike.
Una osservazione importante : la rigidità è ottima tuttavia, non potendo ridurre più di tanto lo spessore della tubazione, non è possibile allestire una struttura allo stesso tempo "oversize" e leggera come per l'alluminio. Il telaio in acciaio non sarà quindi un "mostro" di aggressività e, essendo più elastico causerebbe una piccola dispersione di energia.
I prezzi di vendita di un telaio in acciaio sono in genere i più bassi sul mercato rispetto agli altri materiali. Negli ultimi anni però la ricerca tecnologica sull'acciaio ha fatto passi da gigante per contrastare il dominio dell'alluminio e la crescita di titanio e compositi; i risultati si sono visti: oggi si possono trovare telai in acciaio da 1.350 g e allo stesso tempo resistentissimi, ma la qualità si paga e difficilmente una struttura costruita con tubazioni di altissima gamma in acciaio scende sotto i 2 milioni di lire.
serie |
caratteristiche |
COLUMBUS |
|
n.d |
gara |
|
thron |
|
nemo |
|
zona |
|
foco |
n.d |
ultrafoco |
DEDACCIAI |
|
|
COM 12.5 |
|
SAT 14.5 |
|
EOM 16.5 |
L’acciaio è il materiale più diffuso ed utilizzato per costruire telai, grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo. Fino a non molti anni fa, era l'unico materiale utilizzato nella costruzione di telai per biciclette, naturalmente pesantissimi e completamente diversi dai telai costruiti in acciai speciali che troviamo adesso in circolazione. Il ferro costituisce il 95% circa.
Ci sono acciai al manganese, al cromo, al cromo-molibdeno, al cromo-molibdeno-vanadio, al manganese-cromo-molibdeno-vanadio-niobio.
Che effetto hanno queste sostanze nella lega speciale?
Il manganese è sempre presente e conferisce durezza e tenacità all'acciaio rendendolo più "disponibile" al riscaldamento (per la saldatura) e meno fragile.
Il cromo lo rende duro, tenace, discretamente duttile, resistente all'usura, riduce la sensibilità al riscaldamento. Quindi un buon acciaio al cromo previene anche eventuali errori durante la saldatura.
Il molibdeno migliora le proprietà meccaniche, aumenta la temprabilità, controlla l'ingrossamento dei grani dell'acciaio (nella struttura molecolare, visibile al microscopio) durante il riscaldamento (saldatura), riduce la fragilità.
Il vanadio aumenta la resistenza meccanica a caldo e rallenta l'invecchiamento.
Il niobio influisce sulle caratteristiche meccaniche, permette di ottenere acciai con una struttura a "grano fine", più pregiata.
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Acciai al carbonio: facilmente saldabili; modeste prestazioni meccaniche per telai non specialistici |
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Acciai al carbonio-manganese: modeste prestazioni per telai di medio livello in cui non è esasperata la ricerca della leggerezza |
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Acciai basso legati: Cromo e Molibdeno sono gli elementi della lega in grado di migliorare le prestazioni meccaniche; consentono lavorazioni ad alte temperature e migliorano le prestazioni quando temprati dopo le fasi di saldatura. Sono riservati a telai di alta gamma, anche ad uso agonistico, grazie alla leggerezza. |
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Acciai legati: numerosi i componenti che costituiscono le leghe, ognuno con un compito preciso. Gli acciai legati - i cosiddetti inossidabili - hanno Cromo e Nichel per migliorare resistenza all’ossidazione a caldo, resistenza alla fatica termica, tenacità. Sono adatti a telai di alta gamma. |
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Acciai microlegati: Vanadio, Nichel, Titanio, Cromo e Molibdeno sono i protagonisti di queste leghe, dalle prestazioni eccezionali, perciò riservati a telai per uso agonistico. |
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Nivacrom: brevetto Columbus, progettato per esaltare le prestazione degli acciai microlegati con la sapiente dosatura dei componenti. Il Vanadio e il Niobio, in particolare, riducono il decadimento delle prestazioni meccaniche dopo la delicata fase della saldatura. Nivacrom nasce per telai ad uso agonistico. |
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Cyclex: lega al Cromo Molibdeno con ottime capacità di resistenza al surriscaldo. Il marchio Cyclex indica in Columbus tubi senza saldatura con caratteristiche meccaniche finali ottenute per solo incrudimento. Utilizzata per telai ad alte prestazioni. |
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Thermacrom: è un acciaio con Manganese, Cromo, Molibdeno e Vanadio. Questi elementi conferiscono al materiale lo spiccato aumento della temprabilità, la riduzione della sensibilità al surriscaldo - garanzia di strutture a grano fine, più adatte a sopportare la fatica - migliori caratteristiche di resistenza e tenacità e migliori caratteristiche di resistenza alla corrosione e all’usura. Thermacrom nasce per telai di altissima gamma, a cui sono richieste prestazioni estreme. |
I tubi in Thermacrom vengono sottoposti ad un trattamento termico particolare che consente di esaltarne le caratteristiche meccaniche
I tubi vengono stivati in appositi contenitori termicamente bilanciati e concepiti per evitare qualsiasi contatto tra gli stessi ed allontanare il rischio di dannose deformazioni durante le fasi di riscaldamento. I pezzi entrano poi in un forno verticale a circolazione forzata di endogas (atmosfera a percentuale di CO controllata per evitare fenomeni di decarburazione che diminuirebbero le caratteristiche del materiale) dove sono portati alla temperatura di formazione dell'austenite (soluzione solida del carbonio nel ferro) per un tempo sufficiente all'omogeneizzazione della struttura.
Successivamente il contenitore è fatto precipitare in una vasca contenente il fluido di raffreddamento dove i tubi subiscono una brusca riduzione di temperatura ottenendo la struttura martensitica (soluzione supersatura di carbonio nel ferro). A questo punto si ottiene un materiale con caratteristiche meccaniche elevatissime ma ancora inutilizzabile per l'impiego ciclistico. E' solo dopo il processo di distensione, (i cui tempi di permanenza in vasca e temperature sono stati studiati per ottenere il migliore equilibrio tra carico di rottura ed allungamento), che il tubo raggiunge le condizioni ottimali fissate definitivamente dalla saldatura (ad opera del telaista).
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1. Micrografia di un acciaio trattato termicamente senza circolazione forzata di Endogas. E' ben visibile la zona decarburata, principale causa dell'indebolimento delle caratteristiche meccaniche del materiale. |
2. Micrografia dell'acciaio Thermachrom trattato termicamente a circolazione forzata di Endogas. L'assenza di fenomeni di decarburazione è garanzia di struttura omogenea e di eccellenti caratteristiche meccaniche. |
Quanto più un telaio è rigido, tanto più è scattante e pronto ad assecondare i nostri sforzi. Ogni minima flessione dello stesso, equivale ad un piccolo spreco d'energia durante la pedalata.Allora un telaio molto rigido è meglio?
Dipende, se cerchiamo lo scatto, la guida nervosa e le prestazioni ad ogni costo!
Nel nostro caso (escursionismo, divertimento, cicloturismo), un telaio meno rigido, risulta più riposante ed in definitiva più efficace. Se invece parliamo di biciclette biammortizzate, il discorso cambia: il telaio deve essere rigido! La salvaguardia delle nostre braccia e degli amatissimi deretani, sarà comunque assicurata dalle sospensioni.
Fonte: http://www.ing.unitn.it/~colombo/telai/word/2%20Panoramica%20materiali%20a%20confronto.doc
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