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PREMESSA
L’analisi degli elementi costitutivi degli edifici dell’ambito ha messo in evidenza la presenza delle seguenti tipologie di materiali per le quali si descrivono sommariamente le caratteristiche generali d’uso specificando che per ciascuno di essi, all’atto pratico, l’operatore potrà fare riferimento ai numerosi trattati esistenti sulla materia ed alle specifiche di produzione:
Murature in pietrame con inserimenti sporadici di laterizio, intonacate, salvo alcuni limitati basamenti in pietra a vista sulla Calata Doria.
Due soli casi di fronti in pietra artificiale, risalenti al primo periodo del secolo scorso;
Gli intonaci, tranne rare eccezioni, sono stati ricostruiti nell’arco degli ultimi 60/70 anni.
Materiali lapidei limitati generalmente a portali d’epoca, generalmente cinque/settecentesca.
Assenza di zoccolature e basamenti in materiale lapideo.
Uso di marmi e pietre in semplici lastre sottili per i riquadri delle finestre.
Coperture pressoché totali in ardesia.
Pitturazioni generalmente unitarie dei fondi con 3 casi di decorazioni d’epoca di tipo semplice.
Persiane in legno ed alluminio
Opere in ferro limitate a sopraluce di accessi, ringhiere balconi e rare inferriate
Le modalità d’interventosono limitate alla specifica situazione di Porto Venere
Di seguito vengono indicate le tipologie dei materiali, le possibili cause di degrado e le modalità esecutive degli interventi di recupero.
1) MURATURE
Le murature considerate originarie debbono mantenere le loro caratteriche tradizionali tipologiche nei materiali e nella costruzioni.
Le parti a faccia vista, ove non diversamente indicato nelle schede, non dovranno essere intonacate o stuccate nei giunti. I giunti stuccati impropriamente saranno ripristinati con azione manuale e successivo idrolavaggio con approfondimento del giunto almeno di 2 cm.
L’esecuzione di intonaci dovrà utilizzare materiali a base di calce, pozzolana, coccio pesto, per ottenere un adeguato grado di idraulicità, con esclusione di cementi ed altri leganti e/o additivi, negativi per la traspirazione delle murature e degli ambienti; possibilmente sabbia di fiume di adatta granulometria, diversa per i vari strati.
Calci aeree: induriscono all’aria e sono caratteristiche dell’uso antico tradizionale. Sono grasse o magre a seconda della percentuale di impurità contennute rispetto al limite del 6%. Ottenute dalla cottura del calcare (CaO) si ottengono nel prodotto finale mediante addizionamento d’acqua ottenendo il grassello.
Oggi sono adottate tecniche di spegnimento non più in cantiere ma generalmente in sede di produzione idustriale.
Attualmente, da sole, sono di raro utilizzo per la lentezza di presa, e riservate a particolari interventi di restauro.
Il mercato produce: calce grassa, calce magra, calce idrata in polvere( fior di calce e calce da costruzione):
Calci Idrauliche: induriscono oltre che all’aria in presenza di acqua per la presenza nelle rocce marnose di provenienza di silicati, alluminati e ferriti di calcio. Il grado di idraulicità dipende dalla percentuale di tenore di argilla contenuto.
La produzione fornisce Calci idrauliche naturali e calci idrauliche artificiali che riferite ai requisiti di idraulicità sono classificate:
l’idraulicità e permette la maturazione della malta anche sott’acqua.
Le norme di accettazione sono fissate dal R.D. 16/11/39 n.2230.
Prodotto nella metà dell‘800, è materiale evidentemente non riscontrabile negli intonaci d’epoca. Utilizzato nelle parti strutturali (malte,c.a.) ha avuto un notevole utilizzo ai fini decoravi tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 per la realizzazione di decorazioni liberty e facciate in “pietra artificiale” in sostituzione dei troppo costosi materiali lapidei. Il cemento è sconsigliato nell’esecuzione di intonaci.
compatte ad opera di agenti atmosferici, acque, onde.
Di natura silicea, quarzosa e calcarea può avere origine fluviale, marina o artificiale da frantumazione meccanica di rocce silicee o calcaree.
La marina necessita di trattamenti di lavaggio per l’eliminazione dei sali che possono causare efflorescenze e di sostanze terrose che limitano l’aderenza con le particelle di legante.
Le malte sono composti di leganti, sabbia, graniglie, con l’eventuale aggiunta di additivi a base di resine o prodotti di origine chimica con funzioni fluidificanti, di indurimento e di plasticizzazione. Le malte sono generalmente predisposte in cantiere secondo dosaggi appropriati, ma il mercato produce malte già confezionate di varia tipologia ed uso.
In funzione del legante si hanno:
Con prevalenza di calce idrata; presentano facile lavorabilità ma indurimento lento e ridotta resistenza, possono presentare all’interno granuli bianchi di ossido di calcio non spento costituenti elementare, prova visiva della natura dell’impasto e della sua antichità.
Sono opportuni impasti con sabbie non troppo sottili per consentire una certa porosità atta a renderla permeabile al passaggio dell’area. Oggi vengono spesso additivate per diminuirne il periodo di presa che, tradizionalmente, può durare anche un anno. Debbono essere evitati sovradosaggi che generano fessurazioni per eccesso di ritiro.
Malta confezionata con leganti idraulici che danno al prodotto di indurire all’aria, in luoghi umidi o in ambiente sommerso a segonda del legante usato. S distinguono in malte:
a base di calce idraulica o idraulicizzata:
Malta con caratteristiche di alta pastosità coesione ed alto potere adesivo. Presenta porosità che aiuta la ritenzione d’acqua per la presa. Ha resistenza a compressione superiore alla malta di calce aerea;
a base di calce idraulica con pozzolana:
da utilizzare in presenza di ambienti aggressivi per la maggior resistenza chimica;
Confezionate con legante cementizio sono da usare nella costruzione quando sia necessaria una elevata resistenza meccanica ma sono da evitare per l’esecuzione di intonaci per la loro elevata impermeabilità che impedisce la traspirazione delle murature e per la possibilità di formazione di fessurazioni in conseguenza del maggior dosaggio d’acqua nell’impasto. Particolare attenzione va posta nella quantità di preparazione che deve essere proporzionata all’uso immediato in quanto non è possibile utilizzare la malta dopo che questa ha iniziato la presa.
Confezionate con due o più leganti (calce aerea e cemento, calce aerea più calce idraulica e cemento ). Si utilizzano per migliorare la resistenza meccanica e chimica della calce.
I dosaggi dei diversi materiali componenti le malte con determinazione della precisa percentuale in relazione al tipo di lavoro sono:
Calce spenta mc. 0,25 – 0,40
Sabbia mc. 0,85 – 1,00
Calce spenta in pasta mc. 0,20 – 0,40
Sabbia mc. 0,90 – 1,00
Calce spenta in pasta mc. 0,35 – 0,45
Sabbia mc. 0,80
d) Malta grassa di pozzolana
Calce spenta in pasta mc. 0,22
Sabbia mc. 1,10
e) Malta mezzana di pozzolana
Calce spenta in pasta mc. 0,25
Sabbia mc. 1,10
f) Malta fina di pozzolana
Calce spenta in pasta mc. 0,28
Sabbia mc. 1,05
g) Malta idraulica
Calce idraulica da 3 a 5 q.li in funzione dell’impiego
Sabbia mc. 0,90
h) Malta bastarda
Malta di cui alle lettere a)e)g) mc. 1,00
Agglomerante cementizio a lenta presa q.li 1,50
Cemento idraulico normale da 3 a 6 q.li in funzione dell’uso
Sabbia mc. 1.00
Agglomerante cementizio a lenta presa da 2,5 a46 q.li
Sabbia mc. 1.00
m) Malta cementizia per intonaci
Agglomerante cementizio a lenta presa q.li 6,00
Sabbia mc. 1.00
Malta di cui alle lettere c)f)g) vagliata al setaccio fino
Calce spenta in pasta mc. 0,45
Sabbia mc. 0,90
I parziali rifacimenti di intonaco dovranno essere eseguiti con malte che contengono componenti in rapporti simili alle originarie e con medesime caratteristiche chimico fisiche a seguito di esame mineralogico e petrografico de campione.
L’applicazione della malta avverrà per stratificazioni successive con diversi granulati dal profondo verso l’esterno, curando che essa assuma, in funzione dell’uso appropriato dei materiali, le stesse colorazioni dell’esistente tenuto conto delle modificazioni dovute alla presa. Per riprese su elementi di particolare pregio e valore potrà essere richiesto che l’i’ntonaco rimanga sotto livello per rendere evidente l’intervento. A presa non completata, se richiesto dal progetto, sarà eseguito il lavaggio o la tamponatura della superficie con spugne ed acqua demonizzata in modo da porre in evidenza dimensione e colorazione dell’aggregato.
Sono quelle alle quali vengono aggiunte modeste quantità di sostanze chimiche per migliorarne lavorabilità, ridurre l’acqua d’impasto ed aumentarne le caratteristiche meccaniche.
Malte a dosaggio controllato da usare in mancanza di idonee attrezzature di dosaggio in cantiere, in grado di garantire il rispetto dei dosaggi e dei rapporti additivi/cementi, cemento /aggregati, malta additivi ad effetti differenziati, granulometria.
Da usarsi in casi di specifica richiesta capitolare. Ottenuti da miscelazione di resine, indurenti, sabbie di quarzo a granulometria variata ed sostanze tixotropiche pper ottenere elevata adesione, resistenza meccanica e chimica, dilatazione congruente con il supporto di applicazione.
L’indirizzo preminente negli interventi di risanamento dei fronti edilizi è quello di privilegiare la conservazione degli intonaci antichi esistenti. la valutazione è legata all’importanza storica, sociale e d’uso dell’edificio, all’esistenza di decorazioni, alla valutazione dell’entità del degrado e del suo processo futuro, alla individuazione della soglia rapporto costi- benefici, all’esistenza di contributo pubblico.
Tale azione comporta, ove non sia stata già eseguita in sede di progetto :
a)Sostituzione di parti
Le parti ammalorate andranno eliminate e ricostruite con malte analoghe alle originarie, previa spazzolatura e pulizia da ogni residuo, intervenendo anche sui giunti delle murature e bagnando abbondantemente il sottofondo.
I dosaggi della sabbia in cantiere che non dovrebbe contenere parti terrose dovrà tenere conto delle condizioni di umidità della stessa per adeguare i rapporti con i valori indicativi delle norme.
Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna
E’ norma tenere riparate dal sole ed umide le superfici dei vari strati per eliminare il pericolo di fessurazioni da ritiro, così come è opportuno eviatare l’esecuzione in presenza di vento forte e continuo. ad evitare un eccesso di disidratazionee co conseguenti fessurazioni.
E vietato l’uso di leganti cementizi anche per l’esecuzione di bugnati, zoccoli, fasce a rilievo ecc.
La stesura dovrà avvenire a strati di diverso spessore a diminuire verso l’esterno, senza eccessiva regolarizzazione e seguendo l’andamento della muratura.
Quando si verifichi il distacco dell’intonaco dalla muratura ma questo sia in buone condizioni si consoliderà in profondità mediante iniezioni di malta di calce fluidificata unita a polvere di coccio o marmo previa pulizia delle superfici da ancorare. Nel caso di ampie zone di distacco o di forti spessori di separazione potranno essere usati perni di acciaio inox o vetroresina per assicurare l’aggancio.
b) Sostituzione totale
In questa ipotesi, possibile quando non si verifichino le condizioni precedenti e quando il fronte sia stato rifatto con l’intera sostituzione dell’intonaco originario si procederà con l’uso di malte di calce o bastarde, prive di cemento, con finitura a frattazzo medio e fine per la buona traspirabilità delle murature.
E fatto obbligo di seguire con l’intonaco le irregolarità più sensibili della muratura evitando l’uso di punti e fasce.
11) TIPOLOGIE DI INTONACI
a) Intonaco grezzo o arricciatura
Predisposte le fasce verticali , se necessarie, verrà applicato a forza un primo strato di malta comune , detto rinzaffo, in modo che possa riempire i giunti della muratura.
Dopo che questo strato, molto irregolare o rugoso, sarà sufficientemente asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato della stessa malta (1 cm). steso a cazzuola o con il frattone, stuccando ogni fessura per dare ad esso sufficiente regolarità.
Eventuali vacui della muratura andranno riempiti con argilla espansa mista a malta.
E’ consigliabile l’uso di malta di calce idraulica.
Appena l’arricciatura avrà preso consistenza sui stenderà su di esso un terzo strato (1 cm.) di malta fina che rappresenterà il livello finale il quale seguirà le murature o le fasce.
Sarà eseguito in malta di calce aerea, sabbia piccola ed eventuale coccio pesto.
c) Intonaco colorato
Lo strato di finitura può essere additivato di colori minerali in modo da sostituire la pitturazione.
d) Intonaco a stucco (non presente negli edifici del Piano Colore)
Ad avvenuta presa dell’intonaco grezzo si sovrapporrà uno spessore di mm.4 circa di malta per stucchi costituita da grassello di calce e polvere di marmo eventualmente colorato, di adeguata granulometria, spianata con regolo e sistemata a cazzuola. Successivamente si applicheranno più rasature dello stesso materiale ma con aggregati finissimi. Ad esso potranno esser aggiunti coloranti. Si userà la lisciatura con ferro a freddo quando la malta avrà in parte evaporato l’acqua d’impasto.
e) Intonaco di cemento
sarà eseguito come quello a) impiegando malta di cemento. L’ultimo strato sarà trattato con fratazzino di spugna.
La pietra artificiale, ad imitazione della naturale, per il rivestimento di paramenti estesi è costituita rinzaffo ed arricciatura in malta cementizia opportunamente dosata in peso nei componenti mediante prove pratiche di cantiere e successivo stato finale di malta di cemento mista a graniglia e colore, dosati a secco, che non devono agire chimicamente sulla miscela e quindi in assenza di acidi, anilina e gesso. La superficie finale potrà essere rigata o lavorata con martellina e gradina come la pietra naturale. Gli elementi decorativi sono eseguiti in casseforme, fuori opera. E’ tecnica di difficile esecuzione di cui oggi è difficile trovare esperti applicatori. Nel Piano Colore esistono 2 esempi di cui uno in cattive condizioni.
Le antiche ossature di cornicioni, cornici, lesene e decorazioni a rilievo, pitturate, hanno generalmente struttura muraria in mattoni e/o pietra che viene rivestita da grosso spessore di malta. Segue l’abbozzo più preciso delle sagome con la guida di regoli sagomati; esso sarà poi rifinito con malta di stucco da tirare e lisciare opportunamente. A seconda della nobiltà degli edifici lo stucco è sostituito da lisciatura di malta di calce fina pronta per la pitturazione.
Per limitati spessori di aggetto si usano ringrossi di malta che ad evitare distacchi per diversa dilatazione delle masse vengono ancorati al fondo con chiodi o spine di acciaio inox (anticamente ferro ed ottone) collegati da rete sottile o fili d’acciaio collegati a maglia.
L’esecuzione o sostituzione di elementi sagomati presuppone sempre da parte dell’esecutore la predisposizione di modello in gesso al naturale.
13) INTONACI E DECORAZIONI – OPERE DI CONSERVAZIONE E RIPRISTINO
Il principio generale è quello della conservazione e del ripristino degli strati esistenti con l’utilizzo nei limiti del possibile di materiali e tecniche tradizionali.
Le situazioni che possono verificarsi sono: Eliminazione di muffe e depositi, distacco degli intonaci, distacco decorazioni, lacune, necessità di protezione dagli agenti atmosferici.
- Applicazione di prodotto battericida/antivegetativo ad ampio spettro, nelle zone con formazione di muffe/muschio.
Verificate la condizione di consistenza dell’intonaco e l’estensione dei distacchi si procederà con il seguente ciclo di operazioni:
E’ possibile l’uso di adesivi polimerici a buona fluidità con iniezioni ravvicinate ogni 30/50 cm.
Si seguirà il seguente ciclo:
Verificare la consistenza dell'intonaco ed abbattere le parti eventualmente ammalorate.
- Idrolavaggio per eliminare sporco, polvere e parti incoerenti.
- Ripristino delle parti di intonaco abbattute a pareggio con malte delle carattteristiche di composizione e colore di quele esistenti, additivate con legante specifico additivo per malte che ne migliora la lavorabilità riducendo il rapporto a/c e le caratteristiche di aderenza e resistenza meccanica nel tempo. La ricostruzione dovrà avvenire secondo tre fasi distinte: rinzaffo, pareggio, lisciatura eventualmenete a livello inferiore delle esistenti perconsentire la visibilità dell’intervento; ad ogni fase si dovrà utilizzare una diversa composizione della malta e un diverso rapporto con acqua dell’additivo. A conclusione eseguire lavatura e tamponatura con spugna ed acuadeionizzata.
- Lavaggio per eliminare sporco e polvere e parti incoerenti.
- A supporto ben asciutto, applicare un prodotto di fondo trasparente acrilico, in fase solvente, incolore, a penetrazione, per impregnazione e consolidamento, per tutti i supporti minerali anche sfarinanti, prediluito in rapporti dipendenti dallo stato dell’intonaco con solvente nitro antinebbia.
impregnazione e consolidamento, specifico per intonaci ricchi di calce, anche in presenza di pitture minerali.
- Dopo opportuna stagionatura delle riparazioni eseguite sull’intonaco, applicare uno strato di almeno mm 2,0 di prodotto minerale in polvere, premiscelato, con caratteristiche di aderenza e plasticità migliorate, ed a strato fresco allettare una rete in fibra di vetro con appretto antialcalino, sormontando i lembi di almeno cm 10,0. Quindi rasare per ricoprire perfettamente la rete di armatura sempre con lo stesso prodotto.
su legni esterni si opererà come segue:
- spolveratura E raschiatura
-carteggiatura
-imprimitura con applicazione di vernice Oleoalchidica in una mano
-finitura a due mani incolore o colorata e coprente semilucida.
Si riferisce ad ogni oggetto esterno che subisca l’azione degli agenti atmosferici.
-Pulitura con spatole e raschietti od eventuale tratto alla fiamma
-carteggiatura e spolveratura
-asportazione ruggine con tela smeriglio
-eventuale sabbiatura
-applicazione di convertitore
-applicazione due mani di fondo antiruggine
-applicazione di due mani a finire a smalto ad effetto lucido o semilucido. Può utilizzarsi la pigmentazione ferro micacea.
16 RISANAMENTO CALCESTRUZZO
- Asportazione delle parti di calcestruzzo degradato a causa del processo di carbonatazione e conseguente ossidazione dei ferri di armatura che, aumentando di volume, provocano lesioni e crepe nello strato di calcestruzzo di copertura e i successivi distacchi.
- Risarcimento di dette parti con procedimento così come segue:
-Applicazione sui ferri stessi di prodotto formulato con polimeri e agenti anticorrosione, per la protezione antiruggine dei ferri di armatura, esente da piombo e da cromo6, due riprese.
-Ripristino delle parti demolite in calcestruzzo con malta cementizia fibrorinforzata ad alta resistenza e elevato modulo elastico, tixotropica a ritiro compensato, non contenente parti metalliche ed esente da cloruri, per il risarcimento in spessore e per la riparazione o costruzione di profili; il prodotto deve sviluppare alte resistenze meccaniche iniziali e finali, deve essere impermeabile, e deve garantire elevata adesione all’acciaio ed al calcestruzzo.
-Per piccole riparazioni è possibile utilizzare una malta cementizia a presa rapida, pronta all’uso, per risarcimenti a spessore, direttamente sulle superfici del c.a. da risarcire. La malta deve sviluppare alte resistenze meccaniche iniziali e finali, deve essere impermeabile, garantire elevata adesione all’acciaio ed al calcestruzzo. L’impasto deve avere caratteristiche tixotropiche elevate, non contenere metalli ed essere esente da cloruri.
-Eventuale rasatura uniformante con malta cementizia di rasatura per spessori da 1 a 3 mm su riparazioni effettuate e su superfici sane in cemento, per uniformarle e migliorarle. La malta deve sviluppare alta resistenza chimica contro gli inquinanti atmosferici e consentire rasature di basso spessore sulla superficie di qualsiasi materiale da costruzione.
17 RICOSTRUZIONE ELEMENTI IN CEMENTO DECORATIVO
Ricostruzione di profili di facciata in cemento o intonaco decorativo quali cornicioni, profili di contorno di porte e finestre e bugne, mediante l’impiego di malte specifiche, in funzione dell’elemento da ricostruire e del materiale di cui è composto.
La ricostruzione dovrà avvenire utilizzando additivi specifici atti a migliorare l’aderenza delle nuove parti sull’esistente, limitando i fenomeni di ritiro plastico.
Le schede di progetto riportano le colorazioni da riproporre per gli elementi architettonici delle “unità di fronte”
E’ prescritto per la tinteggiatura e la realizzazione di partiture decorate l’uso dei seguenti prodotti :
tinte inorganiche, silicati opportunamente diluiti, polisilicati, tinte a calce di tipo tradizionale e non purché il contenuto di sostanze organiche risulti entro i limiti della norma DIN 18363, tinte organiche a basso peso molecolare o comuni, tinte silossaniche, purché ad effetto trasparente.
Per gli edifici che a seguito di indagini mineralogiche sono stati riconosciuti come realizzati a calce è prevista la possibilità di seguire il metodo conservativo previa ulteriore verifica delle condizioni d’intonaco dell’intero fronte.
In sede di progetto possono essere previste applicazioni della tinta stesa a più mani di velatura per una maggior trasparenza finale.
Le campionature delle velature, verificate in cantiere su campioni debbono essere autorizzate del responsabile dell’ufficio comunale o da suo delegato.
L’applicazione delle velature deve essere monitorata durante l’esecuzione ad evitare eccessivi contrasti con effetto “macchiato”
Sono proibite le tinte polimeriche e con tratto superficiale spatolato o graffiato.
Il Piano presenta materiali lapidei in elementi specifici e definiti: Portali che si presentano trattati con olio (quelli di ardesia) e mensole spesso intonacate.
I trattamenti da eseguire possono essere:
-Il preconsolidamento si realizza con prodotti organici (resina acrilica e resina siliconica diluite in clorotene con stesura Spray, seguta da impregnazione a pennello per più volte (4-5).
Utilizzando consolidanti inorganici (silicato di potassio , silicato di etile , idrossido di bario) si potrà procedere a seconda dei casi per
-capillarità
-immersione
-pennello
-spruzzo
-impacco
La pulitura dovrà essere applicata con attenzione a non perdere patine o segni del tempo che testimoniano l’età.
Ogni valutazione sui tipi di intervento è da definire precisamente in corso d’opera.
Sono sconsigliati perché con effetti troppo aggressivi metodi quali la sabbiatura, l’idrosabbiatura, acqua a pressione, pulitura meccanica.
Nei casi in essere nell’ambito di Portovenere, in relazione alle condizioni generali dei manufatti si ritengono convenienti i seguenti cicli:
-Spray d’acqua a media pressione che elimina sporco e sali solubili.
-pulizia manuale con spazzole di nylon.
-Impacchi assorbenti co acqua deionizzata ,argille con l’aggiunta di di sostanze solventi organiche per l’assorbimento di olii e grassi.
-rimozione di muschi e funghi con trattamento biocida e successivrimozione meccanica e lavaggio.
Fonte: https://www.halleyweb.com/c011022/images/progetto_colore/Manuale_descrittivo_materiali.doc
Sito web da visitare: https://www.halleyweb.com/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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