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I veicoli elettrici per uno sviluppo sostenibile
Mauro Rossato, presidente di Vega Engineering, società tra le prime in Italia ad occuparsi della progettazione di impianti per la ricarica dei veicoli elettrici, commenta l’approccio all’innovazione abbinata al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale: «E’ una delle risposte più efficienti per uno sviluppo economico e sociale ecosostenibile. La storia si sa che ha un lieto fine, ma la concretizzazione del racconto della mobilità elettrica nelle città è destinata a rimanere ancora nel limbo della scarsa conoscenza e, probabilmente, anche della diffidenza che accompagna da sempre ogni progetto pionieristico, soprattutto nel nostro Paese. Questo accade anche se a sostenere le nuove tecnologie sono le regole imposte dall’Unione europea”
Le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte del 20 per cento entro il 2020. Ricordando che, per ora, le emissioni prodotte dai trasporti sono responsabili del 12 per cento delle emissioni di anidride carbonica di tutta l’Ue e del 24 per cento di quelle mondiali, le emissioni inquinanti del trasporto su strada negli ultimi dodici anni hanno subito un incremento del 27 per cento. E in Italia la situazione è ancora più grave: il settore dei trasporti è responsabile del 32 per cento dei consumi energetici e del 30 per cento delle emissioni di CO2. Da uno studio comparativo eseguito, per conto della Comunità Europea, dall’Unipede (Unione Internazionale dei Produttori e Distributori di Energia Elettrica), tra le emissioni complessive di veicoli con motore tradizionale muniti di marmitta catalitica e quelle emesse in centrale per la produzione dell’energia elettrica destinata alla ricarica dei veicoli elettrici, la conclusione depone in netto favore dei veicoli elettrici: le emissioni di CO2 dei veicoli elettrici sono quasi la metà di quelle dei veicoli a combustione. Significativamente inferiori anche le emissioni di ossido d’azoto, monossido di carbonio e di composti organici volatili.
Solo i livelli di anidride solforosa risulterebbero più elevati, ma è bene precisare che proprio questo è il solo agente inquinante il cui livello di concentrazione nell'atmosfera è sistematicamente inferiore ai limiti consentiti.
«Per uno sviluppo economico sociale ecosostenibile è più che mai necessario intervenire culturalmente e tecnicamente – prosegue il presidente di Vega Engineering - affinché l’auto elettrica si diffonda e plasmi un irrinunciabile anello mancante nella catena della mobilità sostenibile (treni e tram), soprattutto all’interno dell’area urbana».
Intanto le previsioni di Enexis (azienda olandese di riferimento internazionale nel settore dell’elettricità connessa all’automotive) dicono che dopo un periodo di sperimentazioni pilota in molte città, si assisterà allo sviluppo di massa della mobilità elettrica dal 2017. Parlando di veicoli elettrici, invece, secondo la Pike Research (istituto americano leader nella ricerca del settore delle energie rinnovabili e tecnologie ‘pulite’), nel 2012 saranno 257 mila i veicoli elettrici commercializzati in tutto il mondo, di cui oltre 61 mila in Europa. In Italia - come spesso accade - siamo in ritardo nelle politiche di incentivazione di questa nuova tecnologia. Comunque si stima che nei prossimi anni il mercato potenziale delle automobili elettriche in Italia potrà essere di circa 30/35.000 unità vendute all’anno.
Come intervenire per supportare questo cambiamento? «E’ auspicabile – risponde Mauro Rossato - un maggiore impegno da parte dei costruttori di automobili e dei relativi componenti teso a migliorare ulteriormente le performance di veicoli a propulsione elettrica o ibrida, così da porre in essere, in brevissimo tempo, le condizioni necessarie per sostituire nel mercato l’auto tradizionale».
La premessa fondamentale affinché ciò possa concretizzarsi è che sia assicurato agli utenti l’accesso all’energia elettrica ovunque e in qualsiasi momento. E questo rappresenta senza alcun dubbio il perno attorno al quale ruota e ruoterà il successo dell’auto elettrica.
Intanto gli incentivi per la e-mobility in Italia dovrebbero essere erogati a partire nel 2013. Solo così decollerà un mercato nuovo che consentirà di risollevare il settore automobilistico e quello dell’impiantistica, creando nuovi posti di lavoro e migliorando i livelli di inquinamento delle nostre città. Il tutto all’insegna di uno sviluppo ecosostenibile.
Fonte: http://www.sific.it/articoli/03_01_1180.doc
Sito web da visitare: http://www.sific.it/
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