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Norme per il disegno tecnico
Corso di Tec. E Tecn. Di rapp. Grafica
Prof. Nunzio Barone
ISIS EUROPA
Pomigliano d’Arco
Norme per il disegno tecnico
Normazione e Unificazione
Il Disegno tecnico è regolato da “norme”.
Una norma è un documento, elaborato con il consenso degli interessati ed approvato da un organismo ufficialmente riconosciuto, che fornisce regole, indicazioni e caratteristiche, relative a determinate attività ed ai loro risultati allo scopo di ottenere il miglior ordine in un determinato contesto, per usi comuni e ripetuti.
In particolare, secondo la Direttiva Europea 98/34/CE, “norma” è una specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa, la cui osservanza non sia obbligatoria.
Le norme sono il risultato dell’attività di normazione.
L’attività di normazione è appunto un’attività che porta a stabilire specifiche, cioè indicazioni precise su insiemi di condizioni che devono essere soddisfatte da un determinato prodotto, sistema o processo, comprendenti i metodi di verifica delle stesse.
Oggetti tipici di normazione sono i termini (definizioni e terminologia) e i simboli che devono essere utilizzati nei diversi campi applicativi, le unità di misura, i metodi e le procedure di misura e di prova, i prodotti, la sicurezza delle persone e delle cose, la qualità, ecc.
Una particolare forma di normazione è l’unificazione, che stabilisce, per prodotti con la stessa funzione e con riferimento alle loro dimensioni o ad altre caratteristiche, i tipi disponibili, in modo da soddisfare le esigenze prevalenti e da definire prodotti intercambiabili od accoppiabili (fig. 1), creando, attraverso la limitazione della molteplicità di tipi di prodotti, le premesse per la produzione in grande serie, la collaborazione fra le varie aziende e l’abbattimento dei costi.
Le norme sono emanate dagli Enti di normazione, stabiliti a livello mondiale, europeo (continentale) e nazionale, e costituiti da Comitati di esperti.
Norme tecniche
La tabella 1 elenca i principali Enti di normazione, a livello tecnico, stabiliti a livello mondiale, europeo e nazionale.
Tabella 1 – Enti di normazione a livello mondiale, europeo e nazionale
In campo meccanico, gli Enti di normazione di riferimento sono:
In campo navale, l’Ente nazionale di normazione (standardizzazione e controllo), che non appartiene all’UNI, è il RINA (Registro Italiano Navale).
A seconda dell’Ente di normazione che l’ha emessa, una norma può essere internazionale (ISO), europea (EN) o nazionale (UNI, per l’Italia).
La Comunità Europea ha individuato, fra le barriere da eliminare come ostacoli all’integrazione continentale, quelle “tecniche”, dovute a norme e regolamentazioni diverse nei vari stati.
Di conseguenza, gli stati europei sono impegnati ad armonizzare le norme esistenti, facendo riferimento ad una normazione internazionale elaborata in particolare dal CEN.
Le norme sono identificate da numeri e da sigle. Queste ultime indicano l’ente che ha elaborato la norma e, per quanto riguarda l’Italia, sono:
Una norma tecnica:
Il processo di elaborazione di una norma può essere schematizzato in quattro fasi: messa allo studio, stesura, inchiesta pubblica e ratifica.
La messa allo studio di un progetto di norma può nascere da proposte dei settori produttivi interessati o nascere all’interno degli stessi enti di normazione nell’ambito di una revisione critica della documentazione esistente.
La stesura del documento avviene nell’ambito dell’organo tecnico incaricato dello studio, strutturato in gruppi di lavoro costituiti da esperti che rappresentano le parti economiche e sociali interessate (produttori, utilizzatori, commercianti, centri di ricerca, consumatori, pubblica amministrazione, ... ). In genere, una Commissione tecnica dell’ente normatore svolge una funzione di pianificazione e di controllo, mentre la parte più “creativa” viene affidata a un Gruppo di lavoro incaricato della redazione del progetto.
Il progetto di norma approvato viene reso pubblico a tutte le parti economico/sociali interessate, al fine di raccogliere commenti ed ottenere il massimo consenso possibile: è la fase di inchiesta pubblica.
La pubblicazione della norma corrisponde infine alla sua entrata in vigore.
Una norma fornisce riferimenti certi agli operatori e perciò può assumere una chiara rilevanza a fini contrattuali; la conformità dei prodotti alle norme, se certificata da specifici organismi, garantisce anche i consumatori sul rispetto di determinate caratteristiche e funzionalità.
A questo riguardo le norme, pur restando di applicazione volontaria (a parte il caso di norme tecniche divenute provvedimenti legislativi o regolamenti), si distinguono anche per un diverso livello di cogenza (si pensi al differente significato se in una norma è scritto “si deve” o “si dovrebbe”).
Non esiste una classificazione codificata delle norme sotto questo aspetto, ma nelle pubblicazioni UNI si può distinguere tra norme tecniche, specifiche tecniche e rapporti tecnici.
Si tratta in tutti e tre i casi di documenti ad applicazione volontaria elaborati e pubblicati sulla base di specifiche procedure UNI, ma:
Si ricorre quindi alle norme tecniche quando non ci sono difficoltà di rappresentare all’unanimità e univocamente lo stato dell’arte; si preferirà una specifica tecnica al fine di consentire un periodo di applicazione e di verifica delle conoscenze; si opterà per un rapporto tecnico per descrivere diversi approcci e prassi in uso.
È infine opportuno precisare la differenza fra:
e
Norme per il disegno tecnico
Scrittura
La scrittura sui disegni tecnici è normata dalla UNI EN ISO 3098, che, nelle sue varie parti, prescrive alcuni requisiti generali e successivamente esemplifica i caratteri dell’alfabeto latino, ma anche greco e cirillico, nonché i vari segni particolari in uso nelle varie lingue europee.
Il riferimento è alla scrittura a mano libera, con normografi, con caratteri trasferibili, ma anche con computer.
Per tutte le scritture (dritte o inclinate di 15° verso destra) sono previsti:
Oggi, nei programmi di disegno automatizzato, si trovano serie numerosissime di caratteri (fonts), per cui è prevedibile che anche la normativa liberalizzi l’uso di diversi caratteri nei disegni tecnici, fatte salve chiarezza ed univocità di interpretazione.
Possono tuttavia valere ancora alcune regole:
Linee
Il disegno è costituito da un insieme di linee ed è possibile affidare alle linee stesse il compito di trasmettere particolari informazioni, oltre che delineare il contorno di un oggetto.
La ISO prevede una norma (UNI EN ISO 128-20), dedicata alle linee da usare in ogni tipo di disegno e comunicazione tecnica, e una norma (UNI IS0 128‑24) per le linee da usare nei disegni di ingegneria meccanica ed industriale. Un’altra norma, la UNI ISO 128‑21 precisa i procedimenti per la preparazione di linee con sistemi CAD.
Le linee previste dall’unificazione secondo la norma UNI EN ISO 128-20 si distinguono per spessore e tipo di tratto e sono indicate nella tabella 2.
Tabella 2 – Tipi fondamentali di linee da impiegare nei disegni tecnici secondo la norma UNI EN ISO 128-20
Altre tipi di linea sono raffigurate nella tabella 3, come variazioni dei tipi fondamentali.
Tabella 3– Altri tipi di linee normalizzate
Sono anche possibili combinazioni fra linee differenti (tab. 4) e linee con elementi pittoriali che interrompono la linea continua o sovrapposti ad essa (tab. 5).
Tabella 4 – Linee ottenute con l’accoppiamento di linee fondamentali
Tabella 5 – Linee ottenute con inserzione o sovrapposizione di segni sulle linee fondamentali
Gli spessori (o grossezze) di linea unificati variano da 0,13 a 2 mm (tab. 6).
Spessori di linea unificati (mm) |
||||||||
0,13 |
0,18 |
0,25 |
0,35 |
0,50 |
0,70 |
1,00 |
1,40 |
2,00 |
Tabella 6
Nei disegni tecnici si usano due spessori, definiti grosso e fine, in rapporto 2:1 fra loro e in valore assoluto proporzionati alle dimensioni del disegno.
Lo spessore base per le linee grosse è 1 mm.
Lo spessore base per le linee fini è < 0,5 mm.
Le linee per i disegni di ingegneria industriale, scelte fra i tipi della tabella 2, con un’ulteriore distinzione che tiene conto dello spessore di linea, sono indicate nella tabella 7, con i relativi campi di applicazione.
Tabella 7 – Linee in uso nei disegni tecnici, con alcuni esempi di impiego. Il tipo di linea è indicato, oltre che secondo la norma UNI ISO 124-24 (ad es.: 01.2), anche con le lettere di riferimento previste dalla precedente norma UNI 3968 (ad es.: A).
Nell’impiego delle linee unificate vige una specie di ordine gerarchico, per cui, nel caso in cui risultino sovrapposte, la linea più significativa prevale sulle altre, secondo il seguente ordine:
La distanza minima fra due linee parallele in un disegno non dovrebbe essere inferiore al doppio dello spessore della linea più grossa usata e comunque non minore di 0,7 mm.
Quando due linee a tratti si incontrano, l’intersezione è evidenziata come incrocio di tratti.
Scale di disegno
Sarebbe conveniente rappresentare gli oggetti nel disegno con le loro dimensioni vere, per meglio valutarli nei loro rapporti di forma e dimensione. E’ tuttavia evidente che oggetti di grandi dimensioni devono essere riprodotti con dimensioni inferiori a quelle reali per poter essere contenuti nel foglio, e viceversa oggetti di piccole dimensioni devono essere ingranditi per poterne comprendere le reali relazioni formali.
Il rapporto fra le dimensioni reali di un oggetto e le dimensioni con cui viene riprodotto sul disegno si dice scala del disegno.
L’indicazione sul disegno si fa generalmente scrivendo, per le scale di riduzione, scala 1:k, dove k indica il fattore di scala, cioè di quanto si deve dividere la dimensione reale per ottenere quella da riportare sul disegno (ad esempio, nella scala 1:10, 100 mm nella realtà divengono sul disegno 100:10 = 10 mm).
Nel caso delle scale di ingrandimento, l’indicazione diviene scala k:1,dove k è il fattore per cui bisogna moltiplicare la dimensione reale per avere quella da riportare sul disegno (ad esempio, scala 5:1 significa che un segmento lungo 2 mm nella realtà sul disegno sarà lungo 2x5=10 mm).
Le scale previste dall’unificazione sono riportate nella tabella 8.
Tabella 8
Si noti che una riduzione in scala 1:2 comporta una riduzione delle superfici ad 1/4 del reale e dei volumi ad 1/8.
Nel disegno industriale in genere non si usano scale di riduzione inferiori a 1:20.
Riduzioni maggiori si usano invece nei disegni di impianti, in edilizia e nelle carte topografiche.
Una regola per scegliere la scala si basa sull’assumere 2 mm sul disegno come dimensione minima per elementi significativi.
Dettagli che apparissero troppo piccoli nella rappresentazione principale devono essere rappresentati accanto ad essa in opportuna scala maggiorata.
Come si vedrà nel capitolo dedicato alla quotatura, l’indicazione delle misure dovrà sempre essere effettuata scrivendone il valore reale, indipendentemente dal fattore di scala.
Talora si fa uso (e ciò avveniva anche in disegni tecnici antichi) di una scala di riferimento grafica, cioè un segmento su cui sono riportate lunghezze con l’indicazione del loro valore reale.
Fogli da disegno
Anche per quanto riguarda il formato dei fogli da usare per il disegno esistono regole precise. La norma UNI EN ISO 5457 riguarda esclusivamente i fogli per il disegno tecnico.
Il formato base è un foglio di area pari a 1 m2, di forma rettangolare, con lato maggiore di 1.189 mm e lato minore di 841 mm.
Il rapporto fra le dimensioni dei lati è perciò , il che consente il dimezzamento dell’area dimezzando il lato più lungo, mantenendo invariato il rapporto fra i lati (fig. 2).
Figura 2 – Relazioni tra i formati dei fogli
In pratica, ogni formato unificato si ottiene dal precedente dividendo per 2 il lato maggiore.
Nella tabella 9 sono indicati i formati unificati contraddistinti dalla lettera A, seguita dal numero di dimezzamenti effettuati per giungere al formato considerato, partendo dal formato base indicato ovviamente con A0.
Tabella 9
Oltre a quelli indicati, sono in pratica usati anche formati corrispondenti ad A5 ed A6, ma non per il disegno tecnico, per cui il formato A4 costituisce il formato minimo di riferimento.
Sulle dimensioni dei fogli si ha una tolleranza di ± 2 mm (± 3 mm per misure > 600 mm).
Se il foglio viene usato tenendo come base il lato maggiore si dirà usato in orizzontale, se ha come base il lato minore si dirà in verticale.
In genere i disegni tecnici riportano, in corrispondenza dell’angolo inferiore destro, un riquadro per iscrizioni. Tale riquadro, che non è unificato, fornisce l’indicazione per il senso di lettura del disegno.
I fogli vengono squadrati con una incorniciatura tracciata con linea continua di grossezza minima 0,7 mm, posta almeno a 10 mm dal bordo del foglio (a 20 mm per il bordo sinistro, quando devono essere effettuati fori per la fascicolazione o l’archiviazione
I formati precedentemente visti devono essere piegati secondo precise regole.
Il formato A4 non va piegato e deve essere letto ponendo il lato corto di 210 mm in posizione orizzontale.
Tutti gli altri formati devono essere piegati in modo da ridursi a un formato A4 ancora con il lato corto di 210 mm in posizione orizzontale e con il riquadro delle iscrizioni in facciata, con evidente comodità di archiviazione.
I tipi di piegatura sono sintetizzati in figura 4 (sui fogli possono essere posti appositi segni per indicare le linee di piegatura).
Figura 4 – Esempi di piegature normalizzate dei fogli da disegno (quella a sinistra, per il formato A0, e quelle a destra, per i formati A2 e A3, consentono l’inserimento nei raccoglitori a fori o la rilegatura)
Norme di riferimento
UNI EN ISO 3098 |
Documentazione tecnica di prodotto - Scrittura |
UNI EN ISO 128-20:2002 |
Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Convenzioni di base delle linee |
UNI ISO 128-21:2002 |
Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Preparazione delle linee con sistemi CAD |
UNI ISO 128-22:2006 |
Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Parte 22: Convenzioni fondamentali e applicazioni per le linee di richiamo e le linee di riferimento |
UNI ISO 128-24:2006 |
Disegni tecnici - Principi generali di rappresentazione - Parte 24: Linee utilizzate nei disegni di meccanica e di ingegneria industriale |
UNI EN ISO 5457:2002 |
Documentazione tecnica di prodotto - Formati e disposizione degli elementi grafici dei fogli da disegno |
Normazione ed unificazione:
U1, UNI 2016 Numeri normali
U1, UNI 936 Disegni tecnici. Formati e disposizione degli elementi
grafici dei fogli da disegno
U1, UNI 938 Disegni tecnici. Piegatura dei fogli
Metodi di rappresentazione:
U1, UNI 3969 Disegni tecnici. Metodi di proiezione
Proiezioni ortogonali:
U1, UNI 3970 Disegni tecnici. Proiezioni ortogonali. Viste
U1, UNI 3977 Disegni tecnici. Convenzioni particolari di
rappresentazione
Sezioni:
U1, UNI 3971 Disegni tecnici. Proiezioni ortogonali. Sezioni
U1, UNI 3972 Disegni tecnici. Tratteggi per la rappresentazione dei
materiali nelle sezioni
Disegno Tecnico:
U1, UNI 8187 Disegni tecnici. Riquadro delle iscrizioni
U1, UNI ISO 7573 Disegni tecnici. Distinta componenti
U1, UNI ISO 10209/1 Documentazione tecnica di prodotto. Vocabolario.
Termini relativi ai disegni tecnici: generalità e tipi di disegno
U1, UNI 3967 Disegni tecnici. Scale
U1, UNI 3968 Disegni tecnici. Tipi, grossezza ed applicazione delle linee
U1, UNI 8411 Disegni tecnici. Numeri di posizione
Quotatura:
U1, UNI 157 Conicità ed angoli di cono
U1, UNI ISO 3040 Disegni tecnici. Quotatura ed indicazione delle tolleranze.
Elementi conici
U1, UNI 3973 Disegni tecnici. Quotatura. Linee di misura e di
riferimento e criteri di indicazione delle quote
U1, UNI 3974 Disegni tecnici. Sistemi di quotatura
U1, UNI 3975 Disegni tecnici. Convenzioni particolari di quotatura
U1, UNI 4820 Disegni tecnici. Definizioni e principi di quotatura
Rugosità:.
U1, UNI ISO 468 Rugosità delle superfici. Parametri, loro valori e regole per la descrizione delle caratteristiche
U1, UNI ISO 4287/1 Rugosità delle superfici. Terminologia. Superficie e suoi parametri
U1, UNI 4600 Disegni tecnici. Indicazione dello stato delle superficie
M2, Tabella 1 Relazione tra metodo di fabbricazione e rugosità Ra
Materiali:
M2, Tavola 9.3 Classificazione dei tipi di acciaio (da UNI EN 10020)
M2, Tavola 9.4 Designazione convenzionale degli acciai (da UNI EU 27)
M2, Tavola 9.6 Prospetto generale delle norme qualitative
M2, Tavola 9.7 Prospetto generale delle norme dimensionali
M2, Tavola 9.8 Materiali metallici. Indicazione sui disegni
M2, Tavola 9.10 Prodotti di acciaio (da UNI 7272)
M2, Tabelle da M1 a M48 Esempi di norme dimensionali e qualitative
M3, Tavola da 5.1 a 5.5 Guida alla scelta dei materiali
Tolleranze Dimensionali:
U1, UNI ISO 8015 Disegni tecnici. Principi fondamentali per l'attribuzione
delle tolleranze
U1, UNI 3976 Disegni tecnici. Indicazioni delle tolleranze lineari ed
Angolari
U1, UNI EN 20286/1 Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Principi
fondamentali per tolleranze, scostamenti ed accoppiamenti
U2, UNI 7218 Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti. Zone di
tolleranza per accoppiamenti raccomandati
U1, UNI EN 22768/1 Tolleranze generali. Tolleranze per dimensioni lineari ed
angolari prive di indicazione di tolleranze specifiche
Tolleranze Geometriche e Principio del Massimo Materiale:
U1, UNI 7226/1:ISO 1101 Disegni tecnici. Indicazione delle tolleranze geometriche. Indicazione delle tolleranze di forma, orientamento, posizione e oscillazione
U1, UNI 7226/1:ISO 1101 All. Disegni tecnici. Tolleranze geometriche. Caratteristiche oggetto di tolleranza e segni grafici, esempi di indicazione ed interpretazione. Quadro sinottico
U1, UNI 7226/2:ISO 2692 Disegni tecnici. Indicazione delle tolleranze geometriche. Principio del massimo materiale
U1, UNI 7226/4 Disegni tecnici. Tolleranze di forma e posizione. Esempi di indicazione
U1, UNI EN 22768/2 Tolleranze generali. Tolleranze geometriche per elementi privi di indicazione di tolleranze specifiche
Filettature e organi filettati:
U1, UNI 3978 Disegni tecnici. Rappresentazione convenzionale delle filettature
U2, UNI 3979 Disegni tecnici. Rappresentazione di elementi di bulloneria
U2, UNI 4534 Filettature metriche ISO a profilo triangolare. Generalità, serie diametri e passi
U2, UNI ISO 7/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento a tenuta sul filetto. Designazione, dimensioni e tolleranze
U2, UNI ISO 228/1 Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto. Designazione, dimensioni e tolleranze
M2, Tabella 23 Categoria e classi di resistenza per bulloneria in acciaio (da UNI 3740)
M2, Tabelle 25, 26, 27, 28 Filettature metriche ISO. Prospetto delle unificazioni relative alla bulloneria
M2, Tabella 29 Viti a testa esagonale con gambo parzialmente filettato (da UNI 5737 e UNI 5738)
M2, Tabella 31 Viti prigioniere a radice corta e radice media (da UNI 5909 a UNI 5913)
M2, Tabella 39 Rosette e piastrine per bulloneria. Prospetto dei tipi unificati
M2, Tabella 41 Rosette per bulloni ad alta resistenza per carpenteria (da UNI 5714)
M2, Tabella 42 Dispositivi contro lo svitamento spontaneo. Prospetto generale
M2, Tabella 43 Rosette elastiche spaccate (da UNI 1751 e UNI 9195)
M2, Tabella 44-a Copiglie (da UNI 1336)
Collegamenti Albero - Mozzo:
U2, UNI ISO 775 Estremità d'albero cilindriche e coniche con conicità 1:10
M2, Tabella 51 Chiavette e chiavette con nasello (da UNI 6607 e UNI 6608)
M2, Tavella 52 Linguette (da UNI 6604 e UNI 6605)
Collegamenti Permanenti ed Elastici:
U2, UNI 1310 Disegni tecnici. Rappresentazione schematica delle saldature
U2, UNI 7281 Disegni tecnici. Rappresentazione delle molle
Guide ed Articolazioni:
U2, UNI EN ISO 8826/1 Disegni tecnici. Cuscinetti volventi. Rappresentazione semplificata generale
M2, Tabella 86 Articolazioni cilindriche. Perni senza testa (da UNI ISO 2340)
M2, Tabella 87 Articolazioni cilindriche. Perni con testa (da UNI ISO 2341)
M2, Tabella 88 Articolazioni cilindriche. Rosette piane per perni (da UNI ISO 8738 e UNI 1750)
M2, Tabella 89 Articolazioni cilindriche. Forcella forma G (da DIN 71752)
M3, Tavole 1.2 e 1.3 Cuscinetti volventi. Prospetto dei tipi unificati
Trasmissioni Meccaniche:
U2, UNI 7282 Disegni tecnici. Rappresentazione degli ingranaggi
U2, UNI 7462 Ruote dentate cilindriche. Dati da indicare sui disegni
U2, UNI 7463 Ruote dentate coniche a dentatura dritta. Dati da indicare sui disegno
Fonte: http://www.dipmec.univpm.it/disegno/WG/Didattica/materiale/elenco_norme.doc
Norme per il disegno tecnico
Fonte: http://www.europadigitalschool.it/filegator/archivio/MATERIE/TTRG/BARONE/1CTG/Norme%20per%20il%20Disegno%20Tecnico%20-%20Testo.docx
Sito web da visitare: http://www.europadigitalschool.it
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve