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Tratto da D. Trisciuoglio, LA GESTIONE CENTRALIZZATA DEGLI IMPIANTI IN UN MODERNO EDIFICIO. TEORIA E APPLICAZIONI PRATICHE
Attualmente gli impianti presenti in un moderno edificio sono:
• Impianto di Forza Motrice
• Impianto di Illuminazione (normale ed emergenza)
• Impianto Rilevazione Fumi e Gas
• Impianto Spegnimento Incendi (Idrico - Gas)
• Impianto Vie di Esodo
• Impianto TV a Circuito Chiuso
• Impianto Antintrusione
• Impianto Controllo Accessi
• Impianto Telefonico
• Impianto Trasmissione Dati
• Impianto Audio di Chiamata e di Emergenza
• Impianto Diffusione Sonora
• Impianto Video-Citofonico
• Impianto di Climatizzazione
• Impianti Tecnologici
L'impianto forza motrice ha la funzione di alimentare e disalimentare tutti i carichi elettrici ed è costituito da una fitta rete di conduttori, da apparecchi di manovra e da diverse tipologie di prese a seconda sia dell'ambiente in cui sono installate sia in base al loro utilizzo.
In molti casi si ha una duplice alimentazione; un'alimentazione dal settore normale (rete ENEL) e la seconda alimentazione dal settore continuità (UPS). In altri casi ancora vi è anche un settore emergenza cioè l'alimentazione è garantita da un gruppo elettrogeno che entra in funzione in pochi secondi (da 10 a45 secondi) se dovesse venir meno l'alimentazione principale.
Il compito principale dell'impianto di illuminazione è di realizzare adeguate condizioni di visibilità per le persone, conciliando le esigenze estetiche dell'impianto con quelle funzionali e di risparmio energetico. Il sistema di illuminazione può essere scisso in tre sotto-impianti relativamente al tipo di alimentazione:
• Settore Normale
• Settore Emergenza
• Settore Continuità
Impianto di Illuminazione Normale
L'impianto di illuminazione normale è costituito da organi di comando in genere meccanici, da organi di controllo, dalle relative tubazioni, cavi e apparecchi illuminanti alimentati dalla rete elettrica (rete Enel o di altro gestore).
Impianto di Illuminazione d'Emergenza
L'impianto di illuminazione d'emergenza è costituito da alcuni apparecchi illuminanti alimentati da un gruppo elettrogeno che, in caso di assenza tensione di rete, entra in funzione in breve tempo. Solitamente tale illuminazione consente di proseguire determinate attività, sebbene con ridotte prestazioni.
Impianto di Illuminazione in Continuità
L'impianto di illuminazione in continuità è costituito da alcuni apparecchi illuminanti alimentati da un gruppo statico di continuità UPS che, in caso di assenza di tensione di rete, garantisce un'autonomia di alimentazione di alcune ore. Questa illuminazione viene anche definita "di sicurezza" in quanto essa consente, al mancare della illuminazione normale, di poter disporre di linee in continuità assoluta (cioè senza alcuna interruzione). Per questo essa garantisce la sicurezza delle persone che possono orizzontarsi ed eventualmente evacuare l'edificio.
L'impianto di rivelazione fumi e gas ha lo scopo di monitorare la struttura al fine di segnalare repentinamente il principio di incendio, la presenza di gas o di un focolaio di combustione nella sua fase iniziale così da rendere tempestivo l'intervento di spegnimento aumentandone al massimo l'efficacia per limitarne gli eventuali danni, il tutto per garantire un'adeguata salvaguardia delle persone e degli oggetti presenti nell'ambiente.
L'impianto è solitamente costituito da una centrale a microprocessore a cui sono collegati i rivelatori. Tali rilevatori sono costituiti da un trasmettitore e da un ricevitore, con circuito di protezione contro la polvere e possono essere del tipo:
• a rivelazione ottica di fumo (Infrarossi)
• a rivelazione termovelocimetrica
All'interno degli ambienti sono presenti, in genere, almeno due rivelatori, ognuno dei quali è collegato su un loop diverso. In questo modo si evita da un lato la probabilità di falsi allarmi e dall'altro si ha la possibilità di avere comunque l'allarme in una sala, in caso di mancato funzionamento di uno dei due rivelatori. Alla centrale sono collegati anche i pulsanti d'allarme, situati in prossimità delle porte d'uscita, attivabili in caso d'emergenza.
In diversi punti sono installati dei pannelli ottici acustici dotati di lampade e buzzer piezoelettrico. Tali panelli sono collegati al rivelatore più vicino, per il segnale di attivazione, mentre l'alimentazione viene direttamente dalla centrale rivelazione incendio.
L'impianto antincendio può essere collegato sia a un commutatore telefonico che in caso di allarme incendio avvisi le autorità competenti (WF Vigili del Fuoco) con messaggi preregistrati, sia essere interfacciato all'impianto TV a circuito chiuso che in caso di allarme attiva all'istante la telecamera di zona e il videoregistratore per archiviare le immagini. Può inoltre essere collegato ad altri impianti speciali, come vedremo nel seguito.
Ogni incendio non domato è una catastrofe a volte solo economica, a volte pericolosa per la vita umana e per l'ecosistema. Lo scopo di un efficace impianto di spegnimento è semplice: spegnere l'incendio sul nascere, senza provocare i danni arrecati dalla distruzione del valore protetto e all'ambiente. Risulta quindi fondamentale scegliere l'agente estinguente adatto alla specifica applicazione e alla situazione di rischio. Si pensi ai danni riportati da un impianto di spegnimento ad acqua in un museo o una biblioteca magari scattato anche per falso allarme. Le soluzioni di estinguenti presenti attualmente sono :
• Sistemi ad acqua
• Sistemi a gas
• Sistemi a schiuma
Sistemi ad acqua
L'impianto (idrante o a pioggia sprinkler o diluvio) evita la propagazione ed estingue un focolaio oltre a raffreddare la superficie per evitare ritorni di fiamme avvalendosi di gocce d'acqua.
Sistemi a gas
I gas, utilizzati in questi tipi di impianti (Gas inerti, chimici e anidride carbonica), sono agenti estinguenti privi di impatto ambientali.
L'azione principale di questi estinguenti si basa sull'abbassamento del contenuto di ossigeno presente nell'ambiente fino ad un certo valore, oltre il quale il processo di combustione non può avvenire, ma tale da non costituire pericolo per eventuali persone presenti. Durante la scarica del gas non si registra nessun abbassamento di temperatura, non si ha nessun pericolo per le attrezzature presenti nell'ambiente e non si ha nessuna riduzione della visibilità. Tale impianto è nato per ambienti quali Musei, Biblioteche Chiese e tutti quelli in cui sono presenti oggetti ad alto valore storico ed economico.
Sistemi a schiuma
L'impianto a schiuma evita la propagazione ed estingue un focolaio avvalendosi di schiuma a bassa, media o alta espansione e trovano la loro ideale applicazione in tutti quei casi in cui si debbano proteggere aree produttive e depositi.
L'impianto in oggetto ha proprio lo scopo di fornire, in caso di pericolo, l'esatta indicazione delle uscite di sicurezza ed il percorso per raggiungerle senza creare panico tra le persone mediante l'impiego di plafoniere di sicurezza, complete di etichette adesive.
L'impianto trae la sua origine da una centrale che è in grado di gestire i controlli dei singoli apparecchi e dell'intero impianto; inoltre tale centrale è corredata di un display a cristalli liquidi, che consente la visualizzazione immediata dei test, e eventualmente di una stampante alfanumerica, che ne registra tutti i dati.
Il principio del sistema è basato su un colloquio domanda/risposta tra la centralina e ogni singolo apparecchio, eseguito in modo sequenziale (polling). Il microprocessore della centralina invia, sulla linea di trasmissione dati, un messaggio che raggiunge tutti gli apparecchi, ma che viene riconosciuto di volta in volta solo da uno di essi poiché questi sono codificati al momento dell'installazione. Il microprocessore dell'apparecchio interrogato, a sua volta, invia un messaggio di risposta che viene analizzato dalla centralina.
La centralina controlla non solo lo stato degli apparecchi ma anche l'intero
impianto. Eventuali guasti alla linea dati o ai cavi di alimentazione da rete
vengono immediatamente rilevati e riportati dalla stampante.
Pur avendo un controllo di tipo centralizzato gli apparecchi restano comunque di
tipo autonomo ed eventuali guasti ai cavi o alla centrale non pregiudicano il
funzionamento automatico in emergenza dei corpi illuminanti.
La centralina è dotata inoltre di una batteria incorporata che le consente, anche in
mancanza di rete, di svolgere le proprie funzioni.
Viene eseguita una verifica periodica in seguito ad una programmazione
preordinata per giorni, commutando in emergenza gli apparecchi per circa 1
minuto. In questo intervallo di tempo vengono controllate le seguenti funzioni:
l'avvenuta commutazione in emergenza, il corretto funzionamento del circuito
d'accensione (inverter) e l'accensione del tubo fluorescente. Se il test da esito
positivo, la centralina ripristina lo stato iniziale degli apparecchi e la stampante
riporta giorno, ora e il risultato del controllo. Eventuali anomalie vengono
visualizzate dal display, consentendo così un primo immediato controllo e la
stampante riporta i dati relativi, ovvero giorno, ora, tipologia del guasto e
identificazione dell'apparecchio.
Ulteriore elemento per favorire l'individuazione degli apparecchi difettosi è dato
dall'accensione del LED rosso presente sull'apparecchio interessato.
Le lampade utilizzate per questo tipo di impianto sono, in genere, del tipo
autoalimentato, con batteria incorporata avente autonomia di 3 ore.
II sistema consente, funzionando 24 ore su 24, la visione diretta ed immediata di aree interne e/o esterne rilevanti ai fini della sorveglianza anticrimine e permette una ottimale ricostruzione di qualsiasi evento che si dovesse verificare in dette aree grazie a delle telecamere disposte in modo da riprendere o inquadrare alcune aree dell'edificio. Tali telecamere sono collegate ad una centrale che raccoglie le immagini riprese, le trasmette a dei monitor e le registra su uno o più videoregistratori. In questo modo la sorveglianza è non solo preventiva (individuazione dell'intruso) ma riesce anche a fissare delle immagini e quindi può essere determinante nel riconoscimento dell'intruso anche quando questi dovesse riuscire in ogni caso a penetrare nella zona protetta e a compiere il furto. Il vantaggio di tale applicazione è, senza ombra di dubbio, la possibilità di realizzare una puntualissima archiviazione di immagini in data e in un'ora precise e verificare, successivamente, tutto ciò che è accaduto.
In prossimità di ogni telecamera è possibile installare un faretto o illuminatore per garantire l’illuminazione notturna dei locali in caso di intrusione e favorire la ripresa e la registrazione dell'evento.
A completare l'impianto oltre alle telecamere, illuminatori, monitor e videoregistratori troviamo il cuore dell'impianto cioè la centrale (matrice video).
Tale componente, situate in genere nell'ufficio del personale o guardiola, trasmette le immagini, provenienti dalle telecamere, su dei monitor e controlla eventuali zoom e brandeggi. Su ogni telecamera sono montati obiettivi automatici o manuali con focale adeguata per la messa a fuoco e la funzione di zoom delle immagini.
Naturalmente scopo di un impianto antintrusione è quello di impedire l'ingresso ad
estranei nell'edificio nelle ore in cui quest'ultimo non è presidiato, al fine di
prevenire non solo episodi di furto ma anche atti di puro e semplice vandalismo.
La sorveglianza può avvenire su volumi (locali interni) o su accessi perimetrali
(porte, finestre e così via).
Esso è costituito da una centrale a microprocessore per la segnalazione di
antintrusione tramite rivelatori automatici, la quale controlla e gestisce tutto
l'impianto in modo autonomo, da sensori volumetrici collocati nei vari ambienti, e
da contatti magnetici collocati sulle porte esterne e sulle finestre.
La centrale può gestire vari tipi di segnalazioni in modo autonomo, ossia:
• Rapina
• Intrusione
• Sabotaggio
• Chiusura
• Protezione perimetrale
II collegamento dei sensori è realizzato con cavo schermato avente una coppia di
cavi per l'alimentazione dei sensori e un numero appropriato di coppie di cavi per
il segnale.
Inoltre in un impianto antintrusione ci sono delle sirene elettroniche, sia esterne
che interne all'edificio, autoalimentate e tamponate, dotate di lampeggiante, sirena
e realizzate in cassetta metallica protetta contro lo scassinamento.
La configurazione base di questo tipo di impianto è: una centrale che amministra e
gestisce di tutti gli indirizzi periferici, dai vari tipi di rilevatori, da sirene e da
contatti a chiave codificata per l'inserimento ed il disinserimento dell'impianto.
L'impianto antintrusione è di solito collegato a un commutatore telefonico che in
caso di allarme furto compone automaticamente uno o più numeri telefonici e
avvisa le persone competenti (es. Forze dell'Ordine) con dei messaggi
preregistrati.
Tale impianto può anche essere interfacciato all'impianto TV a circuito chiuso che
in caso di allarme attiva all'istante la telecamera di zona e il videoregistratore per
archiviare le immagini.
L'impianto controlli accessi ha la funzione di rilevare, riconoscere e controllare gli accessi tramite delle chiavi elettroniche (badge, codici PIN, ecc.) e nel contempo abilitarne l'accesso, altrimenti avvertire il personale addetto alla sorveglianza. Il "controllo accessi" non si limita solo al controllo delle persone, ma abbraccia anche altri funzioni, come: rivelazione presenze, riconoscimento persone e controllo con conteggio passaggio.
L'impianto telefonico serve per comunicare dall'esterno all'interno dell'edificio o
viceversa.
L'impianto è costituito da un centralino da cui si riparte la rete di distribuzione
telefonica, costituita da cavi di dorsale multicoppia, che collegano il centro stella
con i vari apparecchi telefonici. Ed è proprio il centralino, il cuore dell'impianto,
che smista le telefonate in entrata ed in uscita con la possibilità di un eventuale
tabulazione delle stesse con l'ausilio di una stampante.
Lo scopo dell'impianto dati è di consentire connessioni, secondo gli standard più diffusi, sulPinfrastnittura di cablaggio. Tra gli obiettivi di un sistema di cablaggio vi è quello di essere un sistema integrato di comunicazione che sia indipendente sia dagli apparati di trasmissione utilizzati (computer, stampanti, apparati di rete, ecc), sia dai protocolli trasmissivi utilizzati (Ethernet, Token Ring, TCP/IP, ecc).
Sono quegli impianti che servono tanto a parlare con un'altra persona in un altro ambiente, tanto a chiamare una persona da un ambiente all'altro (chiamate per interni) o, anche, ad inviare una semplice segnalazione acustica.
Impianto Diffusione Sonora
L'impianto diffusione sonora ha il particolare compito di diffondere negli ambienti dell'edificio messaggi, informazioni o musica di sottofondo. La diffusione sonora è gestita da una stazione master la quale controlla le basi microfoniche, e linee di altoparlanti distribuite nei vari ambienti.
Sono a metà tra quelli telefonici e quelli di segnalazione e chiamata. Essi infatti, in linea di principio consentono di mettere in comunicazione due o più persone che non si trovano in due ambienti dell'edificio ma neanche così lontani al punto da dover ricorrere ad un impianto telefonico; si tratta infatti di comunicare tra una persona che si trova all'interno dell'edificio o di un gruppo di locali ed una persona che si trova all'ingresso dello stesso.
La segnalazione avviene attraverso un segnale acustico inviato, tramite un conduttore, dal posto esterno a quello interno, e dopo la risposta da parte della persona che si trova all'interno ed all'avvenuta comunicazione vocale, può essere attivato un comando di apertura porta da parte della persona che si trova all'interno dell'edificio per consentire l'accesso a quella che proviene dall'esterno. I sistemi più sofisticati oggi presenti sul mercato e già notevolmente diffusi prevedono anche il riconoscimento visivo della persona che proviene dall'esterno, attraverso una piccola telecamera ubicata all'esterno che invia l'immagine al monitor interno. La persona che si trova all'interno, così potrà decidere se aprire la porta o meno in funzione del riconoscimento del visitatore.
Tale impianto ha il compito di riscaldare, raffreddare e ventilare (termoregolazione) l'ambiente o gli ambienti adeguandoli all'organismo umano con una buona qualità dell'aria, con un rinnovo privo di agenti inquinanti e con una corretta temperatura. Nel contesto tiene anche conto della destinazione degli ambienti, adeguandola a salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei presenti.
In questa sezione sono racchiusi tutti quegli impianti non standard che automatizzano i processi.
Fonte: http://www.taed.unifi.it/ernestoiadanza/DOMOTICA/Impianti%20-%20Trisciuoglio.doc
Sito web da visitare: http://www.taed.unifi.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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