I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Per pezzi di dimensioni medio – piccole e che possono essere agevolmente posti in rotazione.
Alla mola sono dati:
Al pezzo sono dati:
Sono macchine che richiedono elevate energie e potenze quindi il motore deve essere molto potente.
La macchina deve possedere organi atti ad assicurare i seguenti movimenti:
Ci sono poi tre motori:
I componenti principali sono: bancale o basamento, tavola portapezzo, testa a comando idraulico, contropunta.
Sono macchine con a disposizione mole sia per interni che per esterni.
In figura si può vedere come, grazie all’inclinazione della slitta portapezzi, si possa eseguire una rettificatura conica di interni.
Vi sono due tipi di rettificatrici per piani:
La mola agisce con la sua fascia cilindrica
Sono costituite da un basamento sul quale scorre un gruppo di due slitte. La slitta inferiore, comandata mediante vite, scorre parallelamente all’asse della mola; la slitta superiore, comandata da rocchetto e dentiera, si muove in direzione perpendicolare all’asse della mola.
La mola è portata di sbalzo ed è mobile verticalmente mediante vite e riduttore micrometrico a 0.01mm.
La mola agisce su tutta la lunghezza del pezzo e a fine corsa il pezzo si sposta di circa 2/3 della larghezza della mola per rettificare una seconda fascia. Così si prosegue finché tutta la superficie viene lavorata, dopo di che si avvicina la mola al pezzo per la successiva passata.
La mola lavora con la sua faccia piana (sono dette anche mole a tazza)
Il moto alternativo di alimentazione avviene nella direzione ortogonale all’asse della mola, ma non avviene nella direzione in cui lavorano i granuli abrasivi, che ruotano, compiendo circonferenze (come mostrato in figura).
Mola frontale e rettificatrice frontale per piani (costruita con tasselli)
Le mole a tazza possono essere costruite anche con tasselli.
Notiamo che il bloccaggio del pezzo per entrambe le mole può essere effettuato attraverso un campo magnetico.
Le rettificatrici a CN con dispositivi di controllo in linea si definiscono calibratori.
Fresatura in battuta
Fresatura in passata
E’ di due tipi:
Nella rettifica in passata i valori che seguono sono indicativi e possono essere approssimativamente adottai per acciai non legati e non trattati su pezzi di diametro 15mm circa:
Naturalmente occorre tenere ben presente che la profondità di passata è strettamente dipendente dalla potenza disponibile, dalla velocità d’uscita e dal tipo di materiale.
In linea generale, per la sgrossatura, si adotta un’inclinazione piuttosto forte della mola conduttrice con una velocità di rotazione tendenzialmente bassa, mentre, per la finitura, si adottano velocità più elevate con angoli di inclinazione minori.
I diagrammi che seguono danno i valori della velocità d’uscita per mole conduttrici di Φ 200, 250 e 300mm.
Difetti e rimedi |
|||
Difetti |
Cause |
Difetti |
Cause |
Strappamenti di metallo |
|
Sfaccettature |
|
Bruciature e cricche |
|
Pezzi incavati o bombati |
|
Conicità dei pezzi |
|
Pezzi con poligonalità |
|
Ovalizzazione dei pezzi |
|
Spirali |
|
Non vi sono spostamenti assiali né della mola né del pezzo; la mola ha una larghezza uguale a quella da rettificare ed è dotata di un moto di avanzamento radiale contro il pezzo; il pezzo è dotato solo di moto rotatorio per portare le varie generatrici a contatto della mola.
E’ molto importante perché consente la sgrossatura diretta di pezzi stampati, con grande asportazione di materiale.
E’ conveniente eseguire l’affilatura in due tempi distinti: di sgrossatura e di finitura. Si tenga presente che, per la finitura, si può adoperare un abrasivo di grana più fine. Il diametro della mola a razza, in ogni caso è scelto a piacere.
Il senso di rotazione della mola deve essere diretto contro il filo tagliente della fresa, onde ridurre la formazione di bave. Nel caso di affilatura a mano è necessario garantire una pressione continua che mantenga il contatto del dente della fresa con la linguetta.
Esistono infine mole per la rettifica di profili scanalati e ruote dentate → mole di forme particolare.Per affilare le frese si utilizzano di solito delle mole a tazza.
Per la sua struttura e per il materiale di cui è costituita, la mola rigida è certamente un utensile assai fragile, facilmente lesionabile e perciò il suo impiego non è esente da pericoli; la mola che si frantuma mentre gira ad elevatissima velocità di lavoro causa infortuni spesso gravi. Vari tipi di montaggio:
Importantissima, in tutti i casi, l’operazione di equilibratura.
Le mole sono composte di:
La distribuzione dell’abrasivo e dell’agglomerante conferisce alla mola caratteristiche definite, indicate col nome di struttura.
Nella fabbricazione di mole materiali frequentemente utilizzati sono:
L’abrasivo ideale per una operazione di molatura è quello che possiede le seguenti proprietà:
Per esempio l’alundum può essere usato per la molatura degli acciai in genere e delle ghise ad elevata resistenza alla trazione. Può essere usato anche su bronzi duri e su talune leghe di alluminio.
E’ ovvio che un abrasivo con grana grossa sarà utilizzato nelle operazioni di sgrossatura; un abrasivo a gran fine sarà usato per operazioni di finitura.
In tutte le operazioni di molatura, la grossezza della grana influenza notevolmente il grado di finitura. La dimensione media dei granuli viene definita come segue:
Indica la forza con la quale l’agglomerante trattiene i granuli abrasivi.
In generale, e per un tipo determinato di agglomerante, è la quantità di quest’ultimo che determina la durezza della mola. Quando la quantità di agglomerante ↑, la dimensione dei sostegni che legano ciascun granulo a quelli adiacenti ↑ in proporzione. Più tali sostegni sono grossi, più sono resistenti e di conseguenza ne risulta ↑ la durezza della mola.
Una mola funziona correttamente quando i grani si distaccano in conseguenza dell’usura dei taglienti che perdono il filo di taglio. All’↑ dell’usura ↑ la forza di taglio che tende ad espellere il grano usurato.
Occorre scegliere la durezza opportuna per una mola in funzione del tipo di lavorazione che si deve effettuare.
Da quanto visto, alterando lo spessore di truciolo si modificano i valori delle forze di taglio e quindi le forze che agiscono sul grezzo stesso; ↑ lo spessore del truciolo porta ad un distacco più facile dall’agglomerante. La durezza di una mola sarà quindi influenzabile dallo spessore del truciolo.
Si può quindi distinguere una:
Il numero di struttura è l’indice della spaziatura dei granuli. Per ogni grana e durezza esistono una o più strutture standard stabilite in base all’esperienza.
Un effetto da tenere in considerazione è che nei pori si possono inserire trucioli (negativo).
Per la fabbricazione delle mole possono essere usati vari tipi di agglomeranti:
Il sistema di marcatura Norton è stato adottato internazionalmente come sistema di marcatura unificato.
La prima cosa da considerare è l’abrasivo più appropriato da usare. Quindi si deve passare a esaminare quale grossezza di grana è necessaria e poi quale grado di durezza sarebbe adatto. Infine, in base alla velocità di impiego, al grado di finitura richiesto e ad altre considerazioni, si sceglie il tipo di agglomerante.
Le cinque caratteristiche d’una data mola Norton, secondo la sequenza che appare nella marcatura, sono quindi:
Si esegue quando gli interstizi fra i granuli di abrasivo si sono intasati di trucioli asportati durante l’operazione di molatura, e la mola ha perso il suo potere abrasivo.
La ravvivatura ha lo scopo di rimuovere i granuli di abrasivo periferici smussati, e con essi anche il materiale estraneo incorporato: l’apparecchietto a rotelle, impiegato come mostrato in figura, serve per ravvivare le mole di un certo diametro, mentre per le piccole mole (del tipo per affilatura) si ricorre a bastoncini di carburo di silicio.
La mola va posta in rotazione alla velocità normale di lavoro e l’apparecchio a rotelle si porta in azione a mano
Con la lisciatura non si correggono errori di forma ma si ottengono elevate finiture superficiali; l’utensile si adatta alla geometria senza modificarla.
Funziona tramite grani molto fini dispersi in paste di materiale fluido. L’azione abrasiva sarà data dal moto relativo tra grano abrasivo e pezzo. Si dovranno combinare i moti delle varie parti in gioco.
Fonte: https://www.universibo.unibo.it/file/1421/download/
Sito web da visitare: https://www.universibo.unibo.it/
Autore del testo: G. Tani - L. Orazi
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve