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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
In una fase come quella attuale, caratterizzata da alti livelli di disoccupazione, da un’economia che mostra segni di recessione e da uno sviluppo tecnologico che va avanti con ritmo inarrestabile, è logico guardare al telelavoro soprattuttocome strumento per promuovere la crescita economica e generare nuova occupazione. Non sempre però il telelavoro è fonte di nuova occupazione perché talvolta viene impiegato dalle imprese per trasformare posti di lavoro tradizionali in posti di telelavoro, con gli incrementi di efficienza che ne derivano a livello economico. Ne sono esempi i casi di alcune grandi aziende che abbiamo già citato. Altre volte le imprese attingono a nuova manodopera sul mercato del lavoro proprio grazie ai vantaggi di ordine geografico e di flessibilità della manodopera che il telelavoro può garantire. E’ il caso delle imprese che ricorrono al lavoro transfrontaliero, delle imprese che operano 24 ore al giorno sfruttando il turn over possibile con il telelavoro domestico, delle imprese che utilizzano il lavoro dei detenuti, delle imprese operanti nel campo delle tecnologie informatiche, delle imprese che delocalizzano alcune fasi del ciclo produttivo e attingono ai servizi in outsourcing.
Come già accennato, la tendenza delle imprese a concentrarsi sul proprio core business,delegando in outsourcing a terzi tutte le altre attività, sta portando alla creazione di tante realtà microimprenditoriali ad alta specializzazione, le quali sono legate tra loro da relazioni di tipo cooperativo, a cavallo tra le relazioni di puro mercato e le relazioni di tipo gerarchico. Si tratta di relazioni che tendono ad essere governate sempre meno attraverso l’impiego dello strumento del controllo proprietario e sempre più attraverso lo scambio di conoscenza e la gestione delle informazioni. Le imprese manifatturiere minori si confermano come leader in termini occupazionali e fanno registrare in Italia tassi di natalità molto elevati sia a Nord, sia a Sud. Inoltre, tendono ad adottare rapporti di sub-fornitura piuttosto stabili nel tempo, comportandosi tra di loro quasi fossero singoli reparti di una grande azienda integrata. L’importanza acquisita dal settore dei servizi fa si’ che accanto a queste piccole imprese manifatturiere stiano sorgendo anche nuove piccole imprese del terziario, legate alle prime da relazioni di tipo cooperativo tipiche dei “sistemi settoriali” e dei “distretti industriali” italiani. Poiché i rapporti tra piccole imprese del settore manifatturiero e piccole imprese del terziario sono destinati a svilupparsi parallelamente alla crescita di nuova imprenditorialità, è proprio nell’ambito di queste relazioni che il telelavoro ha le potenzialità per raggiungere i maggiori tassi di crescita. Di seguito è riportato un elenco delle possibili attività suddivise per aree operative che le imprese possono gestire attraverso il telelavoro nelle sue diverse forme: telelavoro domiciliare, telelavoro mobile, telelavoro nei telecentri e impresa virtuale.
Attività Telelavorabili
Specializzazioni informatiche |
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Programmazione software |
Analisi di sistema |
Assistenza computer |
Realizzazione di pagine Web |
Gestione siti internet |
Gestione sevizi via Internet |
Consulenza software |
Sviluppo software |
Progettazione software |
Assistenza software |
Recupero salvataggio dati |
Conversione tra sistemi |
Libere professioni |
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Legale |
Statistico |
Consulente del lavoro |
Commercialista |
Matematico |
Ragioniere |
Architetto |
Ingegnere |
Fisico |
Psicologo |
Sociologo |
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Vendite |
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Televendite |
Rappresentanti |
Vendite all'asta |
Ordinazioni postali |
Vendite dirette |
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Formazione |
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Addestramento vendite |
Formazione a distanza |
Addestramento sistemi di qualità |
Ricerca |
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Elaborazioni informazioni |
Ricerca ed analisi |
Ricerca di dati On-Line |
Agenzia informativa |
Ricerche operative |
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Interviste telefoniche |
Consulenze di ricerca |
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Progettazione |
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Progettazione grafica |
Elaborazione dati CAD/CAM |
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Consulenze |
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Consulenza pubblicitaria |
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Lavoro sociale |
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Counselling telefonico |
Counselling lavorativo |
Rapporti con i clienti |
Contatti e assistenza clienti |
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Elaborazione dati |
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Inserimento dati |
Sviluppo database |
Presentations |
Gestioni pratiche assicurative |
Gestione Mailing list |
Elaborazione paghe e pensioni |
Informazioni telefoniche |
Gestione pratiche assicurative |
Liquidazioni assicurative |
Trascrizioni dati medici |
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Gestione |
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Gestione banche dati |
Gestione Abbonamenti |
Gestione Risorse umane |
Gestione affari esterni |
Gestione Progetti |
Supervisione |
Marketing |
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Ricerche di mercato |
Telemarketing |
Analisi di mercato |
Programmazione di mercato |
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Produzione e compilazione |
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Elaborazione testi |
Giornalismo |
Correzione bozze |
Compilazione testi |
Compilazione pubblicazioni |
Controllo ortografico |
Pubblicazioni tecniche |
Desktop Publishing |
Elaborazione videotext |
Presentazioni multimediali |
Preparazione giornali |
Composizione tecnica |
Traduzioni |
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Ingegneria |
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Progettazione e sviluppo |
Assistenza tecnica |
Controllo telecomunicazioni |
Servizi di segreteria |
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Spedizione fax/copie/stampe |
Servizi ufficio |
Servizi informativi locali |
Raccolta messaggi telefonici |
Prenotazione servizi |
Battitura lettere |
Varie |
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Programmazione aziendale |
Controllo personale |
Sicurezza pubblica |
Tutor |
Recupero crediti |
Informazioni telefoniche |
Consulenza aziendale |
Fotocomposizione |
Prenotazioni aeree |
Servizio di previsione |
Sicurezza del luogo di lavoro |
Relazioni pubbliche |
Agenzie assicurative |
Intermediazioni finanziarie |
Consulenza finanziaria |
Ispezioni |
Ricerca personale |
Progettazione |
Programmazione produzione |
Programmazione investimenti |
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Fonte: Nostra rielaborazione dati della Banca dati Job On Line http://www.jobonline.it/telejob/attiv.html
Il telelavoratore ideale è un soggetto che presenta le seguenti tre caratteristiche:
Si tratta di un profilo che si avvicina molto a quello dell’imprenditore, del libero professionista e del top manager. Sembra opportuno guardare a queste tre categorie come ai target principali delle attività di promozione del telelavoro per dar vita ad un’azione efficace in termini di diffusione e di utilizzo dello strumento del telelavoro. L’imprenditore è un soggetto che, soprattutto nelle realtà di minori dimensioni, tende a definire l’organigramma di impresa in maniera centralizzata. Ciò lo porta inevitabilmente ad attribuirsi carichi di lavoro che in termini temporali eccedono l’arco di una normale giornata lavorativa. E’ frequente che costui smaltisca il lavoro residuo a casa a fine giornata o nei week-end e proprio per questo motivo può apprezzare le potenzialità offerte dal telelavoro domiciliare.
Il libero professionista fornisce servizi alle aziende e per il suo ruolo di consulente aziendale deve avere un profilo molto attento nei confronti dell’innovazione. Questa caratteristica professionale lo rende idoneo a sperimentare soluzioni innovative di telelavoro ed eventualmente a consigliare l’imprenditore su quale soluzione tecnologico-organizzativa meglio si adatti alle esigenze dell’impresa. L’alto dirigente è una persona di cultura medio alta, anch’egli, al pari del libero professionista, segue le evoluzioni tecnologiche con un certo interesse e le sperimenta personalmente. Il ruolo rivestito nell’ambito della gerarchia ed il suo potere di influenzare la politica aziendale possono costituire la rampa di lancio per diffondere la cultura del telelavoro nelle aziende medio grandi.
Se è vero che il telelavoro si è diffuso in alcune grandi realtà aziendali nell’ambito del lavoro dipendente, va anche detto che si è trattato spesso di soluzioni di second best nell’ambito delle politiche di gestione del personale miranti a conferire maggiore flessibilità all’organigramma aziendale. Il terreno più idoneo per favorire la diffusione del telelavoro sembra essere quello del lavoro parasubordinato. In questo campo, infatti, sono più frequenti i rapporti che prevedono forme di presenza saltuaria in azienda e flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro. L’area della collaborazione e della parasubordinazione in generale presenta al momento minori vincoli contrattuali per il datore di lavoro rispetto all’area del lavoro subordinato. In condizioni di incertezza sul quadro macroeconomico futuro e sull’andamento del mercato l’imprenditore tende ad orientarsi sul mercato del lavoro verso formule contrattuali flessibili. Se questa tendenza caratterizzerà il prossimo futuro, allora il telelavoro andrebbe presentato sin da oggi all’imprenditore come strumento per ottenere la flessibilità sul mercato del lavoro ed accedere ad un’offerta di lavoro senza vincoli geografico-temporali e con minori vincoli contrattuali. Ciò detto, però, va annotato che in un mercato del lavoro caratterizzato da grande flessibilità le aziende non sarebbero più disposte ad accollarsi i costi di formazione dei lavoratori parasubordinati. In un contesto ambientale di questo tipo il collaboratore diviene un free rider che, una volta acquisite le competenze in azienda, può andare a rivendere le stesse competenze in altre aziende. Si tratta di un tipico fallimento del mercato descritto nei manuali di economia politica, cui soltanto organismi collettivi (Stato, Enti Pubblici Locali o Sovranazionali, Enti No Profit, Associazioni di Volontariato) possono far fronte accollandosi il costo della formazione dei lavoratori. La realtà dei fatti presenta, però, anche casi di aziende in cui la politica del personale privilegia rapporti tra datore di lavoro e lavoratori stabili nel tempo e basati sulla fiducia reciproca. In questi casi (tipici delle grandi multinazionali dell’high tech) la formazione del dipendente viene curata internamente dall’azienda stessa e custodita gelosamente da ingerenze esterne, perché la perdita del dipendente rappresenterebbe un investimento senza ritorno economico. Si tratta di situazioni in cui il telelavoro può fornire flessibilità dal punto di vista geografico e temporale ma non dal punto di vista contrattuale perché quest’ultimo tipo di flessibilità è controproducente per la stessa impresa.
Sui concetti di sistema settoriale e distretto industriale si veda G. Garofoli, Modelli locali di sviluppo, NIS, Milano, 1991.
Fonte: http://www.galileo.it/crypto/dg5/html/ricerca/download/cap08.doc
Sito web da visitare: http://www.galileo.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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