I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
La globalizzazione dei mercati, la velocita’ con cui evolve la domanda di nuovi beni e servizi, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e l’abbreviarsi del ciclo di vita dei prodotti, sono all’origine dei continui cambiamenti nelle strategie competitive aziendali; l’acquisizione di vantaggio competitivo sostenibile, dipende oggi sempre più dalla capacità dell’azienda di organizzarsi in maniera da immettere sul mercato al momento giusto prodotti che soddisfino, al meglio, le esigenze dei propri clienti.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) , ha elaborato una tavola di dodici “regole d’oro” per le imprese che intendono perseguire competitivita’ nei nuovi scenari:
Queste “regole d’oro” trovano riscontro nei paradigmi del business reengineering proposti da Hammer e Champy sulla base della trilogia clienti, concorrenza, cambiamento.
L’ambito competitivo si e’ arricchito di nuovi fattori concorrenziali. Se prima degli anni ‘80 costo e prestazioni del prodotto erano i fattori determinanti il livello di competitività di un’impresa, e durante gli anni ‘80 la qualità ha costituito un ulteriore fattore cui far riferimento, la turbolenza e la mutevolezza dei mercati attuali ha posto in evidenza il valore strategico del tempo necessario per lo sviluppo e l’introduzione sul mercato delle nuove produzioni (time to market) .
Il cambiamento e’ divenuto un fattore pervasivo e permanente per le imprese. Le metodologie del business reengineering offrono un modello di cambiamento che consente all’azienda di superare i limiti dei tradizionali modelli organizzativi per funzioni e di posizionarsi sui nuovi fattori di competitivita’ .
La reingegnerizzazione dei processi aziendali aiuta infatti a trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica ed innovazione organizzativa, con tendenze verso la innovazione di sistema. Da questo punto di vista il business reengineering, categoria propria degli economisti aziendali, tende ad identificarsi, in termini di equivalenza, con i significati dell’innovazione di sistema, categoria propria degli economisti dell’innovazione. La valutazione dell’importanza dell’equilibrio tra innovazione tecnologica e innovazione organizzativa per il vantaggio competitivo aziendale e’ oggetto di studi e ricerche empiriche. Horte introduce tre paradigmi per classificare i pesi relativi dell’innovazione tecnologica e dell’innovazione organizzativa all’interno delle aziende manifatturiere:
Una recente ricerca su un campione di piccole e medie imprese danesi e norvegesi operanti nei settori della meccanica e dell’elettro-meccanica, ha evidenziato che le imprese evolventi verso il paradigma CIM, cioe’ imprese nelle quali l’innovazione tecnologica e’ dominante nella catena del valore dell’azienda, presentano le piu’ basse performances e quindi tendono ad imboccare il sentiero che le porti verso il paradigma CHIM che, equilibrando innovazione tecnologica ed innovazione organizzativa, da’ luogo alle migliori performance aziendali. L’assetto organizzativo proprio del paradigma CHIM e’ caratterizzato dai seguenti elementi: high education training, buona cooperazione con i fornitori, uso di matrici e di teams integrati, diffusa comunicazione di obiettivi e partecipazione dei dipendenti.
In conclusione le metodologie del business reengineering -o in maniera equivalente l’innovazione di sistema- spostano l’interesse dell’impresa sulla ricerca dei processi fondamentali generatori di valore per i clienti.
Tra i processi che caratterizzano un’azienda, acquista rilevanza il processo di sviluppo di un nuovo prodotto, che e’ lo specifico oggetto del presente lavoro.
La particolare attenzione rivolta a tale processo e’ giustificata dal fatto che per la competitivita’ di un’azienda esso presenta la massima criticita’, in quanto per effetto dei nuovi fattori competitivi, non sono i prodotti, ma i processi che li creano ad assicurare il successo a lungo termine di un’azienda. “I buoni prodotti non fanno i vincitori, sono i vincitori che fanno i buoni prodotti” .
Nel processo di sviluppo di un nuovo prodotto convergono una molteplicita’ di attivita’, che, nell’organizzazione tradizionale dell’impresa per funzioni, sono gestite in maniera separata.
In figura 1 sono schematicamente indicate le attivita’ concorrenti a caratterizzare il processo di sviluppo di un nuovo prodotto. L’organizzazione aziendale per funzioni rende difficile e talora impraticabile il loro coordinamento, con effetti di ritardi, di costi eccessivi e talora di mancato successo del prodotto.
M. Hammer, J. Champy : “Ripensare l’azienda”, Sperling & Kupfer Editori, 1994
P.G.Smith,D.G.Reinertsen: “Mercato a cronometro” Ed. Il Sole 24 Ore, 1994
Si veda a tal proposito:
M. Hammer, J. Champy : “Ripensare l’azienda”,op. cit.
S.Sommadossi, G. Oriani: “Riprogettare l’azienda”, “Economia e Management” n.5/1994 pp. 109-123
E. Bartezzaghi, G. Spina, R. Verganti: “Tecnologie piu’ flessibili per i nuovi modelli d’impresa” “L’Impresa “ n.3/1994 pp. 32-40
S.A. Horte: “On the choice between human oriented and technology oriented manufacturing system”, Proc. 3rd Int. Production Management Conf. on Management and New Production Systems, Gothemberg, Sweden, May 26-29, pp. 354-360
H. Sun: “Patterns of organizational changes and technological innovation”, Int. J. Technology Management, vol. 9, No 2, 1994
M. Hammer, J. Champy : “Ripensare l’azienda”,op. cit.
Fig. 1
IL PROCESSO DI SVILUPPO DI UN NUOVO PRODOTTO
Marketing R&S/Progettazione Produzione
Fonte: T.H.Davenport
In particolare le attivita’ piu’ critiche riguardano la definizione delle “specifiche del prodotto”, ossia la stesura del documento che illustra le caratteristiche tecnico-economiche del prodotto e che costituisce un input fondamentale per la progettazione del processo produttivo. Le specifiche infatti rappresentano il vero momento della nascita del prodotto; in particolare le scelte fatte durante la progettazione del prodotto influenzano in maniera determinante il grado di complessita’ ed il livello di qualita’ del processo produttivo.
La fase di progettazione del ciclo di sviluppo si e' tradizionalmente incentrata sulle caratteristiche e prestazioni del prodotto piuttosto che sui processi che lo realizzano. “Prima si progettava un prodotto e poi ci si preoccupava di come produrlo. Ma il costo e la qualita' del prodotto sono imprescindibili dal come lo si produce. Se un prodotto e' di facile fabbricazione il suo costo sara' basso e, molto probabilmente, la sua qualita' sara' alta” . Qui e’ dato peraltro di cogliere i nessi forti tra innovazione di prodotto ed innovazione di processo.
La preparazione delle specifiche e’ un processo dinamico e non sequenzializzabile; gli addetti al processo di sviluppo del nuovo prodotto devono conoscere il tipo di cliente previsto ed i suoi bisogni, e costruire le soluzioni tecnologiche appropriate a costi sopportabili. La non sequenzialita’ comporta l’integrazione tra funzione di marketing, di progettazione e di pianificazione del processo produttivo. L’integrazione delle attivita’ di marketing e di progettazione e’ in perfetta sintonia con la strategia competitiva del “custom satisfaction” e recupera contemporaneamente le condizioni di efficienza economica dell’impresa. Inoltre l’integrazione delle attivita’ di progettazione e sviluppo del prodotto con quelle di pianificazione del processo produttivo facilita in maniera determinante la riduzione dei tempi di risposta al mercato in due modi diversi:
Le precedenti considerazioni sulle opportunita’ che l’integrazione interfunzionale dei processi di marketing, progettazione e produzione puo’ offrire, trovano conferma in recenti ricerche empiriche sui fattori che determinano il grado di competitivita’ di un’azienda. In particolare i risultati di un’indagine condotta da Sashittal e Wilemon su un campione di 40 managers di imprese high-tech statunitensi , oltre che confermare l’obsolescenza delle tecniche manageriali tradizionali, basate sulla divisione funzionale delle attivita’, evidenziano che, in caso di sviluppo di nuovi prodotti, sono efficaci principalmente due strategie:
Sulla base di tali considerazioni si evincono i vantaggi di uno strumento che supporti il processo di sviluppo del nuovo prodotto, in un’azienda organizzata per processi.
I modelli e gli strumenti per la gestione della complessita’ del processo di sviluppo di un prodotto devono possedere almeno due caratteristiche:
Il modello proposto in questo lavoro valorizza i precedenti fatti stilizzati e si identifica con la “matrice prodotto-sistema”.
Intendendo il prodotto come un “sistema”, ossia come un aggregato di elementi ordinati per realizzare un obiettivo preliminarmente definito, il modello consente di individuare la totalita’ sia delle tecnologie costitutive il prodotto che delle funzioni che quest’ultimo deve svolgere per soddisfare i bisogni del cliente.
L’individuazione della totalita’ delle tecnologie costitutive il prodotto aiuta a costruire una sua rappresentazione come vettore di tecnologie, cioe’ P = P(T1.......Tn), dove P indica il prodotto sistema e T1.......Tn l’insieme delle tecnologie presenti nel prodotto.
Tale rappresentazione e’ una base di riferimento per gli addetti alle attivita’ di sviluppo, progettazione e produzione nell’azienda. Essi infatti concepiscono il prodotto come un mixing di tecnologie; i pesi relativi di queste ultime sono generalmente definiti sulla base di criteri legati alle prestazioni ed ai costi.
L’individuazione della totalita’ delle funzioni che il prodotto realizza, consente a sua volta di rappresentare il prodotto come vettore di funzioni P = P(F1.......Fm), dove P indica il prodotto-sistema e F1.......Fm le sue funzioni, ciascuna delle quali concorre a soddisfare i bisogni del cliente. Tale rappresentazione interessa prevalentemente gli addetti alle funzioni di marketing e vendite dell’azienda.
Le aziende posizionate su strategie “product-oriented” privilegiano la concezione del prodotto come vettore di tecnologie, e conseguentemente considerano l’innovazione di prodotto secondo la logica del “technology push”.
Per aziende che intendono posizionarsi su strategie “market driven”, recuperando pero’ i benefici rivenienti dai quattro fattori di competitivita’ -costo, prestazioni, qualita’ e tempi di realizzazione del prodotto- l’approccio della rappresentazione vettoriale dei prodotti risulta essere inadeguato. Per queste aziende puo’ risultare piu’ efficace il ricorso a strumenti formali che integrano le due distinte modalita’ di vettorializzazione del prodotto.
Tenuto conto che ogni funzione Fi del prodotto e’ solitamente realizzata da un componente fisico Ci, costituito da un mixing di tecnologie T1.......Tn, e’ possibile stabilire una corrispondenza tra gli elementi del vettore delle tecnologie e gli elementi del vettore delle funzioni. Tale corrispondenza puo’ essere tradotta nella “matrice prodotto-sistema” rappresentata in figura 2.
MATRICE PRODOTTO-SISTEMA
|
|
|
TECNOLOGIE |
|
||
|
|
T1 |
T2 |
................ |
Tn |
|
|
F1≡C1 |
a1,1 |
a1,2 |
............... |
a1,n |
|
COMPONENTI |
a2,1 |
a2,2 |
............... |
a2,n |
||
|
. |
. |
. |
. |
. |
|
|
Fm≡Cm |
am,1 |
am,2 |
................ |
am,n |
Fonte: R. Le Duff, A. Maisseu: “Management technologique”, Ed. Sirey, 1991
Sulle righe di tale matrice sono indicate le componenti fisiche del prodotto, cui e’ associata una ben precisa funzione, sulle colonne sono rappresentate tutte le tecnologie che costituiscono i vari componenti del prodotto. Gli elementi della “matrice prodotto-sistema” aij, denominabili coefficienti tecnici, esprimono il peso della tecnologia Tj sul componente Ci≡Fi . Cio’ significa che il generico componente del prodotto Ci, che realizza la funzione Fi , dedicata a soddisfare una tipologia di bisogni del cliente, e’ un mixing di tecnologie T1.......Tn, aventi ognuna un proprio peso espresso dai coefficienti tecnici della riga i-esima.
Il ricorso in azienda a tale strumento offre una molteplicita’ di vantaggi:
Cio’ consente la riconfigurazione della matrice, nella quale ciascun elemento assomma il valore economico del coefficiente tecnico e la relativa incidenza economica dei costi di produzione e di assemblaggio. Ne consegue che il costo del componente Ci≡Fi e’ dato dalla somma degli elementi della riga i-esima della matrice riconfigurata, e che il costo totale del prodotto e’ dato dalla somma di tutti gli elementi di tale matrice.
In tal modo la matrice fornisce indicazioni sulle prestazioni rivenienti dalle varie tecnologie, sul loro impatto sulla qualita’ del prodotto e sulla loro incidenza economica nella realizzazione del prodotto.
Sulla base di queste premesse se l’azienda persegue una strategia di leadership di costo privilegiera’ un mixing di tecnologie costitutive del prodotto che ne riduca l’incidenza dei costi, e scegliera’ tecnologie di processo produttivo che abbattano i costi della logistica, che migliorino le economie di scala e che enfatizzino gli effetti della curva dell’esperienza sulle economie di scala.
Se l’azienda persegue una strategia di differenziazione essa operera’ sulla matrice ricercando un mixing di tecnologie costitutive che rinforzino le performance e la qualita’ delle funzioni del prodotto, e ricerchera’ nella progettazione del processo produttivo tecnologie di processo compatibili con tolleranze piu’ elevate, maggior controllo di qualita’, tempi piu’ rapidi di risposta agli ordini.
La figura 3 prospetta la situazione di un’impresa che per effetto di tali analisi registra una condizione di vulnerabilita’.
Fonte: R. Le Duff, A. Maisseu: “Management technologique”, Ed. Sirey, 1991
Per evitare il rischio della vulnerabilita’ tecnologica, l’impresa dovra’ operare cambiamenti sulla matrice prodotto di guisa che il suo patrimonio tecnologico risulti equilibrato, assumendo quindi la configurazione illustrata nella figura 4.
Cio’ significa che la matrice prodotto puo’ diventare un utile strumento per guidare le strategie tecnologiche dell’impresa e per fornire una base informativa sulle scelte riguardanti l’attivazione di progetti innovativi;
Integrando opportunamente queste applicazioni si puo’ realizzare un “cruscotto aziendale”, strutturato in funzione delle caratteristiche dell’azienda, delle caratteristiche delle matrici prodotto che essa sviluppa e delle particolari correlazioni esistenti tra le matrici e il sistema di tecnologie associato al sistema produttivo.
Tale cruscotto, costituito da un sistema esperto dotato di un opportuno data-base delle tecnologie presenti sul mercato, rende possibile, in funzione dei cambiamenti simulati sulla matrice prodotto e/o sul sistema di tecnologie, previsioni on line sulla totalita’ degli effetti che una innovazione radicale e/o incrementale puo’ avere sull’azienda, ponendo il top management in grado di valutare la totalita’ dei rischi di ogni scelta di cambiamento.
L’automazione delle correlazioni esistenti tra la matrice prodotto ed il sistema delle tecnologie rende possibile infatti prevedere immediatamente gli effetti che il cambiamento in una tecnologia costitutiva del prodotto ha non solo sulla struttura del prodotto, ma anche sulle tecnologie di processo impiegate per realizzarlo, permettendo di effettuare una corretta valutazione della totalita’ dei costi che l’azienda dovra’ sostenere per introdurre tale innovazione, e dei benefici che ne puo’ trarre.
Analogamente e’ possibile valutare on line le conseguenze che un cambiamento in una tecnologia di processo puo’ avere non solo sulle altre attivita’ aziendali, ma anche sulle caratteristiche del prodotto finale.
Cio’ e’ di massima utilita’ per il top management, poiche’ gli consente di acquisire in maniera automatica tutte le informazioni necessarie per decidere e pianificare processi innovativi in azienda, fornendogli l’opportunita’ di simulare in tempo reale l’adozione delle varie soluzioni tecnologiche e/o organizzative, e di valutarne gli effetti, sia economici che tecnologici.
P.G.Smith,D.G.Reinertsen: “Mercato a cronometro”, op. cit.
H.C.Sashittal, D. Wilemon “Integrating technology and marketing: implications for improving customer responsiveness”,”Int.J. Technology Management”, vol.9, Nos5/6/7, 1994
T.H.Davenport: “Innovazione dei processi”, Franco Angeli, 1994
T. Levitt: “Production on-line approach to service” Harvard Business Review, sept.-oct. 1972
R.B. Chase, D.A. Tausik: “The customer contact model for organizational design”, Management Science, n.9, 1983
R.W. Schmemer: “How can service business survive and prosper?”, Sloan Management Review, n. 3, 1986
Nelle righe della matrice sono indicati le componenti funzionali previste per soddisfare i bisogni del cliente; naturalmente processi di personalizzazione più sofisticati concorrono ad arricchire il numero delle righe della matrice.
Nelle colonne sono rappresentate le tecnologie (vettori di comunicazione) con le quali si prevede di realizzare le funzioni e più in generale il servizio. Il coefficiente superiore aij dell’elemento generico della matrice esprime in unità di misura temporali, il peso che ha la tecnologia j-esima all’interno della funzione i-esima.
Il coefficiente inferiore bij dell’lemento generico della matrice indica il valore economico del coefficiente tecnico aij al lordo del costo di assemblaggio e di progettazione.
I valori dei coefficienti tecnici dipendono dal grado di personalizzazione e di interazione che il servizio intende realizzare (prestazioni e qualità del servizio) e dal costo relativo delle diverse tecnologie, determinante per i vantaggi competitivi da prezzo dell’azienda.
La figura 6 indica un’applicazione della matrice prodotto-sistema rappresentato in figura 5 al corso di un prodotto multimediale utilizzato, nella formazione continua, per l’apprendimento della lingua inglese, della durata complessiva di 40 ore.
L’illustrazione della applicabilita’ della matrice prodotto, al caso di un’azienda produttrice di servizi multimediali per la formazione continua, evidenzia il potenziale d’uso di tale strumento nell’area dei servizi ed i vantaggi che comporta il suo uso in imprese che intendono praticare le metodologie di business reengineering, ed in particolare l’integrazione interfunzionale (marketing, progettazione, pianificazione del processo produttivo) nel processo di sviluppo di un nuovo prodotto/servizio.
Fonte: http://www.uniroma2.it/didattica/EIN/deposito/Matrice_prodotto.doc
Sito web da visitare: http://www.uniroma2.it
Autore del testo: G.Passiante
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