Marketing il portafoglio prodotti

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RICERCHE DI MARKETING

 

INTRODUZIONE:

  1. Cosa sono le ricerche di Marketing:

Il marketing è quella filosofia che riconosce l’importanza del cliente. Il marketing ha a che fare con tutte le attività connesse con lo sviluppo, la produzione, la promozione e la distribuzione dei prodotti sui mercati obiettivo individuati (le famose 4 p product, price, place e promotion). Una buona strategia di marketing consiste nel selezionare un segmento di mercato e disegnare il mix appropriato di prodotto, prezzo, promozione e distribuzione per soddisfare i bisogni.
Per soddisfare i clienti è necessario conoscere e valutare i loro bisogni, a questo scopo sono necessarie indagini sistematiche sui mercati attuali e potenziali e qui entrano in gioco le ricerche di mercato.
Gli ambiti delle ricerche di mercato fanno riferimento alle componenti del marketing mix e dunque riguardano il prodotto, le vendite, la promozione, il consumatore.
_ La ricerca sul prodotto riguarda  lo sviluppo e la verifica di nuovi prodotti, il perfezionamento di prodotti già presenti sul mercato e la previsione delle probabili evoluzioni delle preferenze dei consumatori in relazione allo stile, alla prestazione del prodotto, alla qualità dei materiali.
All’interno della ricerca sul prodotto si possono individuare i seguenti ambiti:
Concept test
Product test 
Brand image
Name test
Pack test
_ La ricerca sulle vendite: riguarda l’esame completo di tutte le attività di vendita di un’azienda. All’interno della ricerca sulle vendite, la cosiddetta princing research verifica l’andamento dei prezzi sui mercati e misura l’elasticità della domanda. La distribution research misura i risultati in termini assoluti e differenziali dei vari canali distributivi di cui si serve l’impresa.
_ La ricerca sulla promozione: riguarda l’analisi e la valutazione dell’efficacia dei vari metodi usati per la promozione dei prodotti e dei servizi di un’azienda. Si tratta di scegliere il mezzo di comunicazione più adeguato per una campagna pubblicitaria, valutare gli effetti di una strategia promozionale, definire il budget necessario per l’attività di comunicazione della marca o del prodotto.
_ La ricerca sul consumatore­: riguarda le indagini condotte sul comportamento del consumatore studiando i fattori sociali, economici e psicologici che influenzano le decisioni di acquisto a livello del consumatore finale, a livello di distribuzione o nel campo industriale.

Finalità delle ricerche di Marketing:
Gli scopi delle ricerche di marketing sono:
_ identificare opportunità e problemi di mercato;
_ elaborare e pianificare le azioni di mercato;
_ monitorare i risultati conseguiti;
_ migliorare la comprensione dei processi di mercato.

Processo delle ricerche di Marketing:
Per la progettazione e la realizzazione delle ricerche di marketing generalmente le imprese ricorrono ad agenzie esterne specializzate, la realizzazione delle ricerche di marketing segue un processo articolato in varie fasi:

I Fase: finalità da perseguire                 - il problema
- le ipotesi sulle cause
- le decisioni possibili

II Fase: verifica delle informazioni disponibili                    - valutare se è opportuno fare la ricerca

III Fase: progettazione                  - obiettivi
- focalizzazione
- tecniche di indagine
- budget

IV Fase: esecuzione                 - questionario
- campionamento
- raccolta ed elaborazione dei dati                                           

V Fase: analisi e interpretazione dei risultati                    - rapporto di ricerca
- valutazione congiunta ricercatore-committente
- follow up della ricerca

 

Modalità per la rilevazione dei dati:
Esistono tre tipologie di ricerche:
Ricerche a tavolino (desk surveys): sono studi di carattere strategico-economico condotti mediante l’elaborazione dei dati già disponibili;
Ricerche di tipo qualitativo: cercano di scoprire quali sono le determinanti di un certo tipo di comportamento e di approfondire la comprensione dei fattori che influenzano le decisioni di acquisto. Sono utili nella fase preliminare di ricerche quantitative per meglio  identificare i fattori in gioco, precisare gli obiettivi, predisporre un questionario calibrato sulle necessità dell’azienda.
_ I Focus group sono interviste non strutturate a un gruppo non numeroso ( da 6 a 12 persone) gestito da un moderatore che guida la discussione. I focus group vengono organizzati quando interessa individuare tutti i possibili punti di vista in relazione ad un determinato tema.
I focus group provvedono la stesura di una traccia di conduzione che tiene conto degli obiettivi della ricerca e di tutti i punti che si vogliono analizzare insieme agli intervistati.
_ Una tecnica spesso usata nei focus group è Brainstorming; in questo caso la traccia dell’incontro è meno strutturata e i partecipanti sono invitati a produrre e selezionare idee.
_ Le Interviste in profondità sono interviste personali e non strutturate tendenti ad ottenere dall’intervistato l’esposizione libera delle proprie sensazioni su un argomento. Questo strumento è utilizzato quando si sente il bisogno di conoscere la totalità degli atteggiamenti del singolo individuo nei confronti di un problema, un prodotto, una marca.
_ Un’altra tecnica spesso utilizzata nelle ricerche qualitative è il metodo Delphi .
_ Le Tecniche proiettive traggono origine dalla psicologia clinica e sono usate per contrastare la riluttanza o l’incapacità dell’individuo ad esprimere le proprie motivazioni; si compongono di test di associazione di parole, completamento di frasi, reazioni ad un immagine, gioco di ruolo, tutte metodologie finalizzate a far emergere il vissuto latente.
_ Le Tecniche creative sono finalizzate alla produzione di nuove idee utilizzando stimoli di varia natura e fasi di lavoro sia verbali che non.
_ Le Tecniche cognitive mirano a rilevare percezioni e valutazioni a livello razionale attraverso mappe analogiche, che schede di valutazioni, scale del differenziale semantico.
Ricerche di tipo quantitativo: Le ricerche di tipo quantitativo si propongono di dare una dimensione numerica al fenomeno indagato per consentire poi delle elaborazioni statistiche con scopi interpretativi. Le ricerche quantitative si adattano bene a problemi o situazioni ben conosciute e definite nella loro struttura. Esempi applicativi:
_Dimensioni del mercato.
_Livelli/frequenza di consumo.
_Segmentazione.
_Modelli di consumo.
_Caratteristiche del mio consumatore.
_Performance di prodotto; etc.
Le tecniche di indagine possono essere classificate in tre gruppi:
Sondaggio: i quali possono essere effettuati mediante interviste postali, interviste dirette, interviste telefoniche, il panel( consiste nell’operare successive rilevazioni sullo stesso campione di soggetti), l’inventario di negozio( il quale registra periodicamente tutte le merci presso un campione di punti vendita).
l’Osservazione: si basa sulla registrazione dei comportamenti senza che vengano poste domande; viene usata, generalmente, le domande rivolte dai clienti al venditore, per controllare il comportamento dei venditori con i clienti. Il vantaggio è che l’intervistatore non influenza i soggetti e le notizie raccolte sono più attendibili.
La Sperimentazione: La ricerca sperimentale richiede la selezione di gruppi correlati di individui, il loro trattamento differenziato e la verifica delle differenze osservate. Lo scopo di questo tipo di ricerca è di individuare le relazioni di causa ed effetto in una determinata situazione; esistono test del concept, test di sviluppo del prodotto, test pre-lancio.

Test di marketing
I test di marketing hanno lo scopo di ottimizzare le fasi di sviluppo del nuovo prodotto. Molti test possono essere effettuati sia in formula quantitativa sia qualitativa. In quest’ultimo caso, le indagini servono per far emergere i problemi non previsti e a focalizzare più efficacemente la successiva fase quantitativa. Difatti, i concept più interessanti, emersi dall’analisi, possono essere sottoposti a un successivo test (quantitativo) per misurare alcuni parametri e la loro potenzialità: comprensione del concept; rilevanza dei benefici; intenzione ad acquistare; unicità del prodotto; credibilità; value for money, quando il prezzo è considerato conveniente rispetto le sue caratteristiche; presenza di aspetti non graditi: “non mi piace l’idea”, “non mi piacciono gli attributi”; coerenza con il brand.
In altri casi, invece, alla fase quantitativa viene fatta seguire un’indagine qualitativa quando sia necessario trovare una migliore chiave di interpretazione dei risultati. È da specificare, comunque, che i test di marketing sono raccomandabili ma non obbligatori.
La possibilità di utilizzare o meno la ricerca dipende dal contesto nel quale avviene il lancio del prodotto. L’impresa può analizzare più in profondità alcuni aspetti dove percepisce maggior rischio. In particolare quando: il concept è “forte”; il mercato è conosciuto; presenza di rischio; il prodotto non ha un’elevata intensità di innovazione; si decide di anticipare l’introduzione del nuovo prodotto sul mercato.
Le fasi di sviluppo del nuovo prodotto si suddividono in tre fasi: analisi del concept, sviluppo del prodotto e pre-lancio.
Analisi del concept
Un concept consiste in una versione elaborata dell’idea tradotta in un concetto di prodotto che esprime le caratteristiche e gli attributi percepibili dal consumatore. Gli elementi principali che determinano il concept sono: il benefit (il vantaggio); la reason why (l’argomento che viene proposto per giustificare la promessa), key elements (descrizione delle caratteristiche che influenzano la percezione del prodotto), consumer insight (il problema che è alla base della soluzione promessa, dimostra la comprensione dei bisogni del consumatore); wrap up (riassunto che rafforza la promessa, ricorda al consumatore come la sua esigenza verrà soddisfatta).
In questa prima fase è importante constatare l’accettabilità del nuovo prodotto presso i potenziali acquirenti prima che esso venga realizzato nella forma di prodotto, consentendo di selezionare il profilo competitivo ottimale.
La ricerca parte da un Brief che serve per dare input all’indagine, fornendo valori rilevanti a ciascun parametro ed effettua una valutazione complessiva del potenziale concept. Le idee che superano la selezione devono essere tradotte in concetti di obiettivo.
In base al brief l’azienda predispone un questionario di valutazione del concept. I giudizi sono ottenuti su diversi parametri e vengono trasformati in un valore potenziale tramite un sistema di punteggi. In questo modo si ottengono dei rating (punteggi di valutazione) e ranking (classificazione dei concept).
Il test permette anche di ottenere informazioni sui target potenziali, ad esempio la loro intenzione d’acquisto che, a sua volta, può essere scomposta secondo i parametri di segmentazione, demografici e comportamentali, ottenuti dalle domande del questionario. Tali informazioni aiuteranno a portare avanti il processo di sviluppo del prodotto testando quantitativamente il concept anche con una stima dei volumi di vendita e della quota di mercato.
Test per lo sviluppo del prodotto
Una volta definito il concept come potenziale di investimenti inizia la seconda fase, lo sviluppo del prodotto. Nel mercato del largo consumo prevede cinque tipologie di ricerche: test di prodotto; package test; test del nome; test di prezzo; advertising pre-test.
Product test. È un’indagine prevalentemente qualitativa che serve a rilevare aspetti (emozionali, razionali, esperienziali) che legano i consumatori all’uso e all’acquisto del prodotto (come i clienti lo giudicano e quali sono le caratteristiche funzionali e prestazioni rilevanti).
Il  prodottoviene valutato attraverso acquisti simulati, dove i consumatori sono consapevoli di partecipare ad una ricerca, per verificare se è in grado di trasferire i benefici stabiliti nel concept e se vengono percepiti ed apprezzati; oppure tramite market test i consumatori comprano realmente i prodotti . Esistono due metodologie di ricerca:
Comparata  prevede un confronto fra i concorrenti, senza l’indicazione della marca per evitare riconoscimenti. In questo caso esiste già un mercato e non è un prodotto particolarmente differenziato. La prova del test generalmente non supera un mese. L’obiettivo è conoscere la frequenza di utilizzazione del prodotto, il giudizio complessivo e le motivazioni all’acquisto.                                                                                                        La sfida tra Cola e Pespi: i risultati dei test di prodotto affermano che la maggioranza dei consumatori preferisce il sapore della Pespi ma i comportamenti di acquisto evidenziano la preferenza per Coca-cola. In quanto, la Pespi ha una reazione più marcata nelle aree celebrali legate alla sensazione di piacere mentre Coca-cola sollecita maggiormente le funzioni superi, come le emozioni e le memorie. Quindi favorisce un vantaggio più decisivo a coca-cola grazie alla potenza del marchio.
Monadica, sottopone all’esame il solo prodotto, senza considerare i consumatori ma il periodo di prova è più lungo. Per comprendere meglio entrambi i contesti si possono utilizzare i due test.
Altre valutazioni del prodotto vengono fatte attraverso :
Tester: prevede che il soggetto consumatore valuta il prodotto con un questionario;
Test-Center: è un centro di valutazione dove si fa valutare il prodotto ad un gruppo di consumatori sempre con un questionario;
Panel: vengono inviati prototipi del prodotto e i questionari direttamente a casa del consumatore.
Package test. In questa fase si inizia da un’analisi qualitativa che va a carpire tutti i valori simbolici e percettivi che i consumatori assegnano alla confezione. Poi, si valuta se quest’ultima è coerente con il posizionamento del concetto, la personalità del brand e se rappresenta un fattore di distinzione rispetto ai concorrenti.
Successivamente, si passa ad un’analisi quantitativa dove viene misurato l’impatto generato tramite una foto o prototipo. Oltre che l’estetica, in questo ultimo caso si valuta anche la Funzionalità, ovvero tutto ciò che riguarda il contenimento, la protezione e la resistenza della confezione. Esistono due strategie per valutare la Funzionalità e sono:
L’utilizzo di un finto prodotto (pseudoprodotto): ha il compito di valutare il livello comunicativo della confezione inoltre serve a capire come tramite la confezione si valuta il prodotto;
Osservazioni dirette dei consumatori: mettono in risalto le esigenze che i consumatori ricercano in una confezione;
L’obiettivo finale del package test è :
misurare l’attenzione che suscita il package (comprendere i fattori positivi e negativi suscitati);
misurare l’effetto del package sulle intenzioni d’acquisto;
evidenziare ciò che il package comunica e stimola ai consumatori;

 

Test del nome. La scelta del nome ha un’importanza notevole in termini comunicativi. Il procedimento consiste nel sottoporre ad  un campione di consumatori una selezione di possibili nomi (non più di dieci) per comprendere gli aspetti evocativi, affettivi e simbolici di ciascuno. Tra questi occorre individuare quelli più rappresentativi del concept e coerenti con le caratteristiche della marca. Poi accanto al nome si inserisce una breve descrizione generica del prodotto, senza indicare i benefici e utilizzare toni persuasivi. Infine, viene svolta una ricerca quantitativa per determinare una classifica sulle preferenze in base all’intenzione e motivazione d’acquisto, inoltre  a seconda di quanto il nome è appropriato alla categoria.
Test di prezzo. In questo test si analizza l’andamento delle intenzioni d’acquisto rispetto alle variazioni del prezzo del prodotto. Per verificare ciò, si ricorre al test di elasticità che consente di  individuare i margini di aggiustamento per evitare contrazioni della domanda; esistono due tipi di test:
elasticità diretta si confrontano tre campioni di consumatori delle stesse dimensioni e caratteristiche, con lo stesso prodotto ma presentando diversi livelli di prezzo. L’obiettivo è osservare come si modifica l’intenzione d’acquisto del solo prodotto, senza confrontarlo con i concorrenti.
elasticità incrociata si crea uno scaffale con il proprio prodotto e quello dei concorrenti (avviene una simulazione di acquisto). 
Johnsons & Johnson è emerso che l’elasticità del prezzo di prodotti venduti nel canale farmacia è tendenzialmente bassissima, nel mercato francese, specialmente se il prodotto offre e mantiene una promessa allettante (caso della crema anti-rughe).

È possibile realizzare test di elasticità della domanda anche dopo il lancio del prodotto. Vengono fatte indagini in un arco temporale lungo, circa un anno, per confrontare i diversi punti vendita che praticano prezzi diversi; oppure vengono fatte  ricerche dette stagionali, perchè più ravvicinate tra loro, che osservano le fluttuazioni dei prezzi nei diversi punti vendita (le fluttuazioni non devono superare il 10%).
Advertising Pre-Test. È la fase in cui si cerca di analizzare un corretto orientamento di scelte comunicative, in relazione al profilo economico e sociale del taget, in merito al rapporto con il prodotto. L’Advertising Pre-Test, sta ad indicare quei messaggi che vengono realizzati nella fase pre-campagna pubblicitaria. Questo genere di test prevede che siano definiti:
la forma di presentazione del materiale da valutare: tv o stampa (un metodo molto diffuso on air test);
il luogo di presentazione: sale ampie come teatri per avere un grande campione o salette con piccoli campioni;
gli strumenti per la misurazione delle reazioni: qualitative come le interviste in profondità o quantitative come questionari;
Il messaggio pubblicitario viene sottoposto a due tipologie di  test :
Test Qualitativo: detto anche copy test, ha il compito di osservare le reazioni dei consumatori e la coerenza degli obiettivi comunicativi; il tutto per acquisire maggiori informazioni per migliorare il messaggio;
Test Quantitativo: ha il compito di misurare delle variabili;
Le variabili misurate dal test quantitativo sono:
Risposta cognitiva: aspetti percettivi suscitati (fiducia, originalità, credibilità), attenzione generata (percezione), chiarezza dei contenuti e ricordo (memorizzazione).
Risposta affettiva: valutazione degli attributi e atteggiamento verso la marca.
Risposta comportamentale: persuasione e stimolo all’acquisto
La fase finale dell’Advertising pre-test prevede che lo spot siaesposto ad un campione di consumatori target l’impatto generato, di solito dopo 24 ore. Una volta lanciata la campagna si effettua il test di controlli a posteriori detti Advertising Post-Test. In questi testi si esegue un’indagine su un mercato ad hoc per evidenziare gli effetti scaturiti da una campagna pubblicitria precedente in maniera tale che si possano apportare correzioni allo svolgimento della campagna (e a quelle successive) in termini d’intensità, modi e tempi. Al pre e post-test si affianca anche il tracking pubblicitario, un’analisi comparativa delle pubblicità concorrenti.     

 

 

Il brand Heineken ha sostituito dalla stagione 2005/2006, nel mercato Italiano, Birra Moretti nella sponsor della "Champions League". Prima dell’evento voleva verificare il potenziale in termini di impatto, distintività e comunicazione valoriale sulla marca. Obiettivi: il gradimento dei due copy; la comprensione, memorabilità, rilevanza del messaggio; l'accettazione del tono scelto per veicolarlo; l'adattabilità dei due copy al Brand;
La ricerca è stata realizzata tramite un questionario strutturato contenente domande aperte e chiuse. Dopo una prima sezione sono stati mostrati due filmati per essere valutati da due campioni identici. I risultati ottenuti hanno evidenziato opportunità diverse in relazione alla memorabilità della sponsorizzazione, al tone of voice e alla coerenza con i codici di Heineken.

Test in fase pre-lancio. In questa ultima fase, si misura il lvello di gradimento dei consumatori nei confronti del prodotto, per giustificare il suo inserimento nel mercato. Il Test prevede un periodo di otto settimane nel quale un campione di grandi dimensioni (almeno 400 famiglie) prova il prodotto. In questa fase si valuta la possibilità di attuare degli aggiustamenti nel marketing mix e si acquistano ulteriori informazioni per migliorare le strategie commerciali.
A prodotto finito vengono definite l’entità degli investimenti di marketing, inoltre si fanno previsioni delle vendite e la quota del mercato (utilizzando i test Bases I e II).

Fiat è convinta che la nuova 500 possa avere successo anche presso il pubblico giapponese, dove il 37% delle vendite è rappresentato proprio dalle minicar. Il lancio del modello era previsto per il 2008, così  prepara con cura dello sbarco, promuovendo  una serie di eventi mondani, culturali, sportivi e istituzionali. Ma il vero obiettivo era quello di far vedere la vettura, prima ancora del lancio ufficiale, su tutto il territorio nazionale portando direttamente tra la gente.

I nuovi prodotti, non sempre soddisfano le previsioni, infatti più del 50% dei nuovi prodotti non ha successo; per evitare questo tipo di situazioni le aziende procedono con  l’Area Test. L’area test prevede di distribuire il prodotto ad un campione di punti vendita di una certa area geografica. L’obiettivo è verificare l’andamento delle vendite e le reazioni dei consumatori, svolgendo anche interviste dirette. I svantaggi dell’area test sono:
costo elevato;
far conoscere alla concorrenza il prodotto prima del lancio.

Caso Tetrapak
Tetrapak nasce nel 1951 in Svezia, grazie all’idea del suo fondatore di rinnovare i metodi di confezionamento del latte, utilizzando il cartone al posto del vetro.
Oggi Tetrapak è una delle più grandi aziende al mondo nelle produzione di packaging per liquidi alimentari non gasati. Opera in più di 160 paesi al mondo e nel 2005 ha prodotto un fatturato netto di 8107 milioni di € con un numero di dipendenti superiori ai 20000.
Tra i punti di forza dell’azienda va senza dubbio inserita la tecnologia asettica (sviluppata all’inizio degli anni ’60), che permette grandi risparmi nelle fasi logistiche e ha un ridotto impatto ambientale.

La linea TPA

All’interno del portafoglio prodotti dell’azienda, la linea Tetra Prisma Aseptic (TPA) occupa un posizionamento di punta, toccando i più alti livelli di performance e funzionalità.
Nel 2001 Tetrapak decide di lanciare un nuovo prodotto, denominato TPA 500 Sq. Si tratta di un package della capienza di mezzo litro, individuato appositamente per il mercato on-the-go, e adatto alla distribuzione in chioschi e stazioni di rifornimento. I consumatori target sono stati individuati nella fascia di età 15-35 anni, e le bevande più in linea con questo nuovo prodotto sono le cosiddette bevande premium (Energy drink, sport drink, ecc.)
L’obiettivo di Tetrapak era quindi quello di formulare un’idea di prodotto che riuscisse a incorporare queste caratteristiche unendole ai bisogni dei consumatori. Per fare ciò è stata avviata una ricerca di mercato, utilizzando la tecnica QFD (Quality function deployment) con lo scopo di tradurre la voce del cliente in caratteristiche del progetto.
Il risultato finale sarebbe dovuto essere un concept di prodotto che racchiudesse i bisogni del cliente, insieme alle alternative migliori per quello che riguarda le caratteristiche del prodotto.

Ricerca di Mercato

La ricerca è stata effettuata su un campione di 120 individui (60 adulti e 60 teen-ager).
In una prima fase sono stati raccolti dati qualitativi attraverso la conduzione di un focus group, all’interno del quale i partecipanti sono stati liberi di discutere dei principali aspetti legati al prodotto.
In seguito, è stato richiesto a ognuno dei partecipanti di esprimere soggettivamente un giudizio (su scala 1-9) su di una serie di caratteristiche del prodotto, ottenendo così un rating dei bisogni dei consumatori.
Una terza fase prevedeva una valutazione da parte dei soggetti di vari campioni di package, con un loro conseguente giudizio delle caratteristiche già viste in precedenza (ottenendo così una valutazione sia del prodotto in sé sia rispetto alla concorrenza).
Al termine della terza fase, il team di progetto aveva chiare le caratteristiche del prodotto maggiormente considerate dai consumatori, e al tempo stesso conosceva i punti di vantaggio e svantaggio del TPA 500 Sq rispetto alla concorrenza.
Da questa analisi era emersa la criticità del sistema Tappo/Apertura, sia in termini positivi (migliore rispetto ai concorrenti in cartone) che in termini negativi (immagine di bassa qualità).
Incrociando i dati ottenuti, è stato così possibile ottenere una serie di benefici chiave (Tenuta totale del package, Facilità di bevuta, Possibilità di vuotare completamente il package e di notare se è stato aperto in precedenza) sui quali focalizzarsi nella progettazione del prodotto.
La soluzione in grado di incrementare la qualità del prodotto è stata individuata nella modifica del sistema di apertura/chiusura, attraverso la progettazione di un nuovo modello di tappo a vite, denominato Stream.
Tutto ciò ha portato alla definizione di un nuovo concept di prodotto, il TPA 500 Sq StreamCap, che viene descritto come “ un nuovo package concepito come nuovo formato per i prodotti premium, nei segmenti di mercato in crescita.”
Concludendo, l’applicazione del metodo di ricerca QFD allo sviluppo del TPA 500 Sq, ha prodotto due importanti risultati:
Ha portato il team di prodotto a tradurre la voce del cliente in una serie di bisogni e attributi in grado di rendere il prodotto coerente con le esigenze dei consumatori;
Ha portato alla traduzione dei bisogni dei consumatori in una serie di specifiche di prodotto.

Fonte: http://www.area-c54.it/public/ricerche%20di%20marketing.doc

Sito web da visitare: http://www.area-c54.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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