Organizzazione aziendale

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L’ORGANIZZAZIONE E IL SISTEMA INFORMATIVO

 

26. Evoluzione dell’organizzazione aziendale dalla struttura elementare alla struttura matrice.

I vari modelli organizzativi si sono evoluti in base alle conoscenze, alla cultura e al periodo storico in cui sono stati concepiti.
La struttura elementare è quella utilizzata dalle imprese di piccolissime dimensioni operanti in un solo mercato o che producono un solo tipo di prodotto o servizio (es. imprese artigianali). Le varie decisioni vengono prese dal titolare che si avvale della collaborazione di un ristretto numero di lavoratori dipendenti.
In seguito si è capito che per soddisfare meglio le esigenze del cliente e per minimizzare i costi occorreva una diversa struttura organizzativa che desse più autonomia decisionale alle diverse aree funzionali. Si passa così ad una struttura per funzioni e una struttura divisionale.
Quella per funzioni, che ha come linee guida la divisione del lavoro e la specializzazione, è adottata generalmente dalle imprese che attuano una produzione standardizzata, cioè che non hanno prodotti molto differenziati.
Con questo tipo di organizzazione il lavoro viene diviso in aree (es. direzione personale, direzione produzione, direzione marketing) e ogni area è sotto il controllo di dirigenti intermedi. Viene seguita una linea gerarchica, il potere viene suddiviso fra i vari responsabili di funzione, dipendenti dello stesso vertice e aventi tutti lo stesso grado.
Successivamente troviamo una struttura per divisioni che è tipica delle imprese di grandi dimensione che operano su una pluralità di mercati, servendo talvolta soltanto alcuni segmenti, offrendo un mix qualitativamente e quantitativamente differenziato di prodotti.

  • A un primo livello la struttura dell’impresa è articolata per divisioni, che possono corrispondere per esempio alle linee di prodotti(es PIRELLI divisione pneumatici, divisione cavi, divisione telefonia) , ai diversi processi produttivi (es.divisione farmaceutica, divisione dietetica, divisione cosmetica), alle aree geografiche(es……… ……………………………………….) o il tipo  di clientela servito(es……………………….

………………………………………………………);

  • A un secondo livello ogni divisione è organizzata per funzioni aziendali.

La struttura divisionale ha quindi il pregio del decentramento e della specializzazione.
Si ha un ulteriore passo avanti con la struttura a matrice che però viene utilizzata solo da aziende che si occupano di attività di respiro internazionale, di tecnologia avanzata oppure dalle grandi imprese di costruzioni che realizzano contemporaneamente più progetti  (es diga in Veneto, autostrada nel Lazio, villaggio turistico a Gallipoli). Questo perché è una struttura molto complessa.
Essa coniuga elemento dell’organizzazione per divisioni e elementi dell’organizzazione per funzioni. È una struttura particolare nella quale si intrecciano autorità, competenze, responsabilità sia in senso verticale sia in senso orizzontale. (vedere i relativi  organigrammi sul testo)

 

 

 

DOMANDA N. 27: COS’E’ L’OUTSOURCING? DIFFERENZA TRA SUB-FORNITURA DI CAPACITA’ E DI SPECIALITA’

Dagli anni  ’90 le imprese industriali hanno cercato un’organizzazione che le rendesse flessibili, cioè capaci di adeguarsi con prontezza alle mutate richieste del mercato.
L’outsourcing è il processo di esternalizzazione dalla propria impresa di quei servizi ed attività che non costituiscono l’aspetto fondamentale e strategico del loro business, cioè il loro “core business”.
Quasi tutte le imprese di una certa dimensione ricorrono all’esternalizzazione; l’obbiettivo di tali imprese è quello di raggiungere risultati di eccellenza nelle attività che costituiscono la loro area strategica, delegando a imprese esterne tutti quei servizi che non sono strettamente connessi a tale area, come per esempio il centro elaborazione dati, la gestione degli immobili, l’assistenza tecnica.
Molto spesso le imprese, specie di alcuni settori come quello dell’abbigliamento o del l’auto, devono scegliere se produrre direttamente o acquistare all’esterno ( make or buy ).
Il ricorso ad altre imprese per la sub-fornitura può riguardare diverse fasi del processo produttivo.
E’ necessario distinguere tra ricorso alla:

  • FORNITURA: consiste nell’acquisto di un prodotto o di un servizio concepito, progettato e realizzato dal fornitore;
  • SUB-FORNITURA: consiste nell’acquisto di un prodotto o di un servizio concepito e ordinato dal committente, ma realizzato dall’impresa sub-fornitrice secondo le indicazioni ricevute.

Più precisamente, la sub-fornitura può essere:

  • SUB-FORNITURA DI CAPACITA’ nel caso in cui l’impresa committente, per far fronte a incrementi di produzione a cui non è in grado di provvedere direttamente, ricorre ad un’impresa esterna; spesso si tratta di rapporti saltuari.
  • SUB-FORNITURA DI SPECIALITA’: la committente ricorre all’impresa sub-fornitrice perché questa è dotata di particolari conoscenze specifiche e della tecnologia per eseguire una determinata lavorazione; in questi casi i rapporti sono spesso permanenti e non è raro che l’impresa sub-fornitrice partecipi con l’impresa committente alla progettazione dei prodotti da realizzare.

La sub-fornitura ha creato il fenomeno dell’indotto, cioè di una serie di piccole imprese che gravitano intorno a una grande impresa.

 

 

28) COS’E’ L’ORGANIZZAZIONE A RETE?

Negli anni successivi al 1980 vi è stata una forte inversione di tendenza riguardante l’organizzazione delle imprese industriali in quanto è stata introdotta una nuova tipologia di organizzazione: l’organizzazione a rete (vedi organigramma sul testo). L’organizzazione a rete si basa su stretti rapporti tra imprese committenti e imprese sub-fornitrici. Le grandi imprese  si concentrano sull’ideazione del prodotto, su pochi stadi del processo produttivo, sulla vendita e sull’assistenza alla clientela e affidano alle imprese sub-fornitrici a essa fortemente integrate la realizzazione delle parti componenti in base a contratti di lunga durata. In alcuni settori, come quello dell’abbigliamento,  anche la distribuzione è attuata con forme di collaborazione con intermediari commerciali (franchising).

 

DOMANDA NUMERO 29: Spiega i seguenti termini: reengineering, empowerment e lean organization.

 

Le imprese che operano in un contesto estremamente concorrenziale sono impegnate a soddisfare una domanda sempre più dinamica ed esigente con prodotti molto differenziati e nel contempo a ridurre i costi e non perdere di vista il problema dell’economicità dei processi produttivi che devono essere effettuati con efficienza.
Per combinare entrambe le esigenze le imprese industriali hanno attuato i seguenti processi:

  • Reengineering (riprogettazione); le esigenze organizzative sono in stretta relazione con le strategie adottate, quindi mutano nel tempo in relazione all’evoluzione del mercato. Una struttura orientata alla creazione di valore presuppone una riduzione dei livelli gerarchici (specializzazione) e un’elevata competenza del personale. Le strutture organizzative devono essere flessibili ossia l’articolazione non può più essere per funzioni, ma per processi che sono svolti da gruppi di lavoro dotati di un’elevata professionalità, disponibili al cambiamento e all’innovazione al fine di offrire prodotti più graditi ai consumatori.
  • Empowerment (riorganizzazione);processo di riorganizzazione che coinvolge i quadri intermedi, i quali, per gestire i gruppi di lavoro di cui sono pienamente responsabili, devono: acquisire competenze interfunzionali, sviluppare capacità di risoluzione dei problemi e assumere decisioni. I quadri intermedi devono essere adeguatamente incentivati in re4lazione al merito.
  • Lean organization (organizzazione snella); la riduzione dei livelli gerarchici (reengineering) e la maggiore responsabilizzazione del personale (ottenuta con l’empowerment) hanno consentito l’attuazione di un nuovo modello di organizzazione orizzontale, più snello, (vedi organigramma sul testo) dove il lavoro viene svolto da gruppi di operatori specializzati per processi produttivi. L’obiettivo è quello di fornire e potenziare il lavoro del gruppo, cosicché sia più veloce la circolazione e la diffusione delle informazioni e sia stimolato l’apporto di creatività del personale alla produzione.

 

  • Le forme di lavoro di gruppo: le UTE e i circoli di qualità.

Nei moderni modelli organizzativi, più flessibili, assume notevole importanza il gruppo di lavoro che funziona come una piccola impresa, composta da dirigenti e personale addetto alla produzione.
Le 2 forme di lavoro di gruppo più diffuse nelle imprese industriali sono:

  • Le unità tecnologiche elementari (UTE)
  • I circoli di qualità

Le UTE, responsabili della produzione di una parte compiuta di prodotto finale, sono formate da operai generici e specializzati che possono svolgere autonomamente il compito loro assegnato, segnalando ai vertici aziendali errori e eventuali migliorie.
I circoli di qualità sono formati invece da piccoli gruppi di lavoratori dipendenti che svolgono ogni giorno la stessa attività e hanno il compito di analizzare, attraverso delle riunioni periodiche, i problemi inerenti al loro lavoro e presentare alle direzione aziendale,  se necessario, delle proposte di cambiamento o miglioramento, nel senso di riduzione dei costi o snellimento e rapidità delle procedure. o alle direzione aziendale. 

 

DOMANDA 31: Cos’è e quali sono gli obiettivi del sistema informativo?

Nelle organizzazioni snelle è di primaria importanza per gli organi del vertice strategico, per quelli della linea intermedia e per il nucleo operativo accedere tempestivamente alle informazioni per prendere le opportune decisioni.
Dal  sistema informativo vengono prodotte le informazioni che poi verranno utilizzate sia dai soggetti interni che da quelli esterni.

Il sistema informativo è costituito da due componenti:

  • Il sub-sistema informatico, che rappresenta la componente materiale (software, hardware) utilizzata per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione dei dati informatici
  • L’insieme delle informazioni che vengono trasmesse per soddisfare le esigenze di chi ne deve usufruire per prendere decisioni

Gli obiettivi del sistema informativo sono:

  • Documentare i fatti amministrativi ( es. ai fini fiscali)
  • Fornire il supporto decisionale per le scelte degli organi operativi
  • Fornire gli strumenti per la pianificazione e il controllo di gestione
  • Produzione di rendiconti dell’attività aziendale imposti dalla legge (bilancio) e richiesti da terzi portatori di interessi (stakeholders) nei confronti dell’azienda

 

 

Domanda n 32 : commenta lo schema di pag. 57

Il sistema informativo aziendale può essere idealmente suddiviso in due sottosistemi:

  • Sistema informativo contabile, che è costituito da informazioni di natura quantitativa che riguardano sia fatti interni sia fatti esterni di gestione.

      In esso sono contenuti quei documenti originari ( fatture, assegni, cambiali ecc), espressi generalmente in termini  monetari, e comprende

  • gli inventari,
  • le scritture elementari ( cioè quelle scritture che servono di preparazione, di analisi e di completamento ad altre scritture; es: prima nota),
  • le contabilità sezionali ( cioè un insieme di scritture analitiche collegate e integrate con scritture complesse; es: contabilità delle banche),
  • la contabilità generale ( cioè le scritture complesse che hanno come scopo di controllare le variazioni finanziare ed economiche per determinare  periodicamente il risultato economico d’esercizio e il patrimonio di funzionamento; es: le scritture che fanno da supporto alla redazione del bilancio),
  • la contabilità analitico-gestionale ( cioè quelle scritture che rilevano i fatti interni e ha lo scopo di determinare i costi  d’esercizio),
  • il budget ( cioè quello strumento che permette di determinare la programmazione annuale nel quale sono determinati le risorse da impiegare e gli obbiettivi da raggiungere ).
  • Sistema informativo non contabile che e’ costituito da informazioni di natura qualitativa e quantitativa, monetarie e non monetarie riguardanti l’azienda e il mercato.

In esso sono contenuti:

  • statistiche interne aziendali,
  • statistiche e informazioni economiche,
  • acceso a banche dati,
  • pubblicistica tecnica,
  • analisi di mercato, socio-economiche , tecniche, di settore etc.

I due sistemi informativi forniscono tutte le informazioni utili per la redazione del Bilancio d’Esercizio, cioè Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota integrativa, e dei suoi documenti accompagnatori (Relazione sulla gestione).
Il Sistema Informativo non Contabile viene anche utilizzato per redazione del Reporting, documento destinato a fornire informazioni a soggetti interni che devono prendere decisioni ( contabilità per la direzione).

 

 

Fonte: http://itcgramsci.altervista.org/download/ecoaziendale/06_Organizzazione_e_il_sistema_informat.doc

Sito web da visitare: http://itcgramsci.altervista.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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