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ORIGINI DELLA LETTERATURA ANGLOAMERICANA
Epifanio San Juan, un linguista, stabilì la differenza tra anglo-americana e angloamericana: nel primo caso, si vuole accentuare e dare più importanza al primo aggettivo; nel secondo caso, invece, non c’è gerarchia tra letteratura inglese e americana.
NASCITA DELLA LETTERATURA ANGLOAMERICANA, CRISTOFORO COLOMBO, ALTRI VIAGGIATORI E I PRIMISSIMI INSEDIAMENTI
La letteratura angloamericana nasce prima del 1492 con i nativi, con una letteratura basata su racconti orali a sfondo magico-mitico, che sono poi stati trascritti nel tempo da autori americani, il primo di cui fu Benjamin Franklin.
Tuttavia, Cristoforo Colombo fu importantissimo: nel suo diario l’America viene vista come un sogno utopico, una terra promessa, una terra di riscatto e opportunità, un doppio rinnovato dell’Europa . Egli si mosse per ragioni economiche, ma l’intenzione ufficiale era quella di portare la fede tra i nativi. Colombo arriva, colonizza, torna in Spagna, poi farà altri quattro viaggi in America. Nel secondo viaggio decide di portare alcuni nativi della tribù Tahino in Inghilterra, ma questi verranno poi sterminati da Colombo stesso: egli, infatti, viaggiò per ottenere ricchezze che poi si rivelarono essere un’illusione. Durante il terzo viaggio, Colombo si rifiutò di battezzare i nativi in quanto non sarebbe più stato possibile sfruttarli. L’America, quindi, nasce come menzogna.
Colombo scrive il diario durante il viaggio, tuttavia modificato da se stesso: scrivere la verità sull’America sarebbe risultato controproducente perché nessuno l’avrebbe più colonizzata. Il diario di Colombo è l’inizio della menzogna americana perché l’America è vista come Eden: i nativi non conoscono le frecce, usate come bastoni, e le armi in generale; non sono intelligenti; ammirano l’uomo bianco; sono disponibili a barattare ricchezze in cambio di perline e berretti rossi; sono ben messi fisicamente; non sono di carnagione né bianchi né neri; desiderano, infine, convertirsi perché non hanno una loro religione. Di conseguenza, scopo del diario di Colombo e, in generale, di tutta la narrativa di viaggio contemporanea, è quello di vendere l’America. Il suo diario, inoltre, sarà il prototipo del diario di conquista . Il diario verrà poi tradotto, ma ogni traduzione verrà caricata per aumentare lo spirito di conquista coloniale.
Dopo Colombo, Giovanni Caboto va a nome di Enrico VII a colonizzare l’America. Durante il primo viaggio, arriva in Islanda e lì si ferma a causa di una tempesta; durante il secondo viaggio, colonizza Terranova; durante il terzo viaggio, sembra che sia arrivato in Groenlandia, ma le navi si perdono, forze abbattute dalla flotta dell’Invincibile Armada.
I francesi mandano Giovanni da Verrazzano, ma muore ai Caraibi per mano dei Cannibali.
Gli inglesi sono i primi a stanziarsi in America. Fu Elisabetta I, la “virgin queen”, a spronare gli inglesi a colonizzare l’America, e la Virginia venne colonizzata nel 1584 e comprendeva la Virginia attuale, il North Carolina, il South Carolina e il Maryland. Andò all’inizio a colonizzare la Virginia la feccia della società, per evitare la prigione.
Walter Relaig ebbe il compito di individuare il primo stanziamento coloniale, situato in un’isola nel North Carolina, Roanoke Island, nota come la “lost colony”. Arrivarono quindi 150 inglesi “non raccomandabili” in primavera, ma cominciarono gli uragani e avvenne la prima frattura tra l’America ideale e quella reale. Uno dei due a capo dell’insediamento fece ritorno in Inghilterra per trovare dei semi da coltivare, lasciando 15 uomini nella colonia di Ruanoke Island, ma al suo ritorno trovò tutti morti per mano dei nativi, incattivitisi ancora di più per la morte del loro capo Winginia Arrivarono altre persone a Roanoke Island, tra cui John White, il quale portò con sé la figlia incinta che partorì la prima bambina nata sul suolo americano con il nome di Virginia. White andò in seguito alla ricerca di sementi ma quando torna a Roanoke Island nel 1590, non trovò niente e nessuno. A tal proposito, le ipotesi sono molteplici: forse sono stati mangiati; forse queste persone, non potendo combattere i nativi, si unirono a loro (è stato infatti provato che le generazioni successive dei nativi avevano tratti “europei”, come gli occhi chiari); forse spazzati via da un uragano. L’America, da allora, nasce quindi come fallimento e menzogna.
Primo insediamento stabile è quello di Jamestown (1607), sempre nella Virginia. Giacomo I affidò il compito a John Smith di fondare una colonia. Arrivato in America, fondò la colonia di Jamestown e riuscì ad assicurare la sua sopravvivenza facendo arrivare ogni sei mesi persone provenienti dal suolo britannico.
John Smith scrive il primo lavoro su suolo americano, “A true relation of occurencies and accidents in Virginia” (1608); insistere sulla parola “true” vuol dire, in parte, attestare la sua falsità. Il testo diventa un bestseller e da allora molte persone vanno a Jamestown. John Smith, anche nel rapporto con i nativi, inventa la storia di Pocahontas, una bambina di dieci anni che lo avrebbe salvato dalla morte certa a opera del capo tribù e padre di Pocahontas. Tuttavia, questa storia è una finzione, inventata da John Smith, anche se Pocahontas è davvero esistita, si sposò e andò in Inghilterra con John Rolphe, dove cambiò nome in Lady Rebecca. Pocahontas diventò un’icona che cambiò, tuttavia, con le epoche: per i romantici raffigura il mito del buon selvaggio, mentre per i vittoriani è una “selvaggia” che diventa donna pudica.
Purchas, his pillgrimage di Hakluyt e Decades of the New World di Richard Eden sono resoconti di viaggio elaborate alla maniera di Colombo, così come A Brief and True Report of The New Found Land of Virginia di Thomas Henriot (1590) è la copia fotostatica di quello che diceva Colombo.
I PURITANI
Dopo il primo insediamento di origine anglicana, ne segue un altro di puritani.
Nel 1534 nasce in Inghilterra la Chiesa anglicana, fondata da Enrico VIII che, con l’Atto di Supremazia, si separa dalla Chiesa di Roma prevalentemente per motivi economici, che vengono comunque giustificati parlando di un rifiuto nella commistione tra autorità religiosa e potere politico esercitati dal Papa. Enrico VIII, una volta separatosi dalla Chiesa di Roma, diventa automaticamente capo della religione anglicana. Tuttavia, una volta creatasi la Chiesa anglicana, una frangia estrema di religiosi, i puritani, cominciano a evidenziare le sue contraddizioni interne: i puritani, prendendo le distanze da Enrico VIII, vogliono una Chiesa pura, in cui lo spirito fosse separato dal commercio e dalla materia; non vogliono gerarchie all’interno della Chiesa e le manifestazioni esteriori della liturgia. Vogliono, quindi, una Chiesa che imitasse il Cristianesimo primitivo, delle origini.
Tuttavia, cominciano ad essere perseguitati da Giacomo I, sostenuto dall’Arcivescovo di Canterbury William Laud : ciò che li spaventava era che l’abolizione dei vescovi sarebbe stata prossima all’abolizione del re. I puritani cominciano quindi a spostarsi nel nord dell’Inghilterra (Yorkshire e Nottinghamshire), guidati dal reverendo Robinson. Lì fondano la scrooby community, vivendo con i loro principi, ma le persecuzioni continuano. Espatriano allora in Olanda, arrivando ad Amsterdam e a Leida. Il motivo per cui scelgono di andare in Olanda è perché questo è un paese che tollera qualsiasi religione e quella ufficiale era la calvinista, che credeva in particolar modo nella predestinazione . Arrivati quindi in Olanda nel 1608, rimangono lì per 10 anni, ma in assenza di diritti civili decidono di tornare in Inghilterra, dove una piccola delegazione stringe un patto con Giacomo I: sarebbero andati a colonizzare l’America se fossero rimasti cittadini inglesi. Di conseguenza, pur essendo dissidenti religiosi, i puritani colonizzano l’America in nome del re.
Trovato l’accordo, i puritani partono dal porto di Plymouth (in Inghilterra) il 6 settembre 1620 a bordo della Mayflower e arrivano al porto di Plymouth (in America) l’11 novembre 1620. Arrivati lì, creano nel nome del re un nuovo stato chiamato New England, composto da New Hampshire, Road Island, Maine, Vermont, Cunnecticut e Massachusetts. A bordo della Mayflower partono donne rapite, prigionieri, disperati e pazzi insieme ai padri pellegrini, che vivono la traversata dell’oceano in maniera spirituale, come un secondo battesimo . Sulla nave decidono di creare una forma di governo, la Mayflower Compact, firmata dalle 102 persone a bordo, una forma di governo “made of the people, for the people, by the people” .
Hawthorne dice che le prime cose che i puritani crearono furono le prigioni e i cimiteri. Ma la prima importantissima cosa che fecero fu fondare l’università di Harvard (1636) a New Town (oggi Cambridge), la cui unica facoltà era quella di Teologia (Divinity), per così plasmare le future figure di potere. Dopo aver fondato Harvard , nel 1639 viene fondata la prima stamperia, che pubblicava per lo più la Bibbia e i Salmi , per diffondere tutto ciò che doveva essere inculcato nelle menti. Sempre nello stesso periodo vengono pubblicati “Mourt’s Relation” (1622) di George Morton e “Good News from New England” (1624) di Edward Winslow, considerati dei testi di propaganda religiosa. I puritani, così facendo, diventarono persecutori della differenza, razziali e religiosi. Parallelamente si diffonde l’incubo dell’America, il misscegeneation, l’unione/contaminazione razziale, la paura del diverso dal punto di vista religioso, di pelle e di gender: il problema della razza americana diviene, così, un problema nodale.
La vita dei puritani era basata su preghiere, famiglie numerose e agricoltura. Le donne erano vestite di scuro, coperte e relegate in casa e la loro unica funzione era quella biologica; a loro non era nemmeno concessa la lettura individuale della Bibbia, che doveva avvenire attraverso una seconda persona. Sempre per il concetto di predestinazione, avevano diritti e possibilità di assurgere a cariche politiche quelli che erano eletti da Dio e avevano la grazia, che si traduceva, oltre al benessere economico, nel diritto a ricevere l’eucaristia.
Il rapporto con i nativi cambia: essi sono l’immagine del demonio, quindi l’azione “bonificatrice” dei puritani è giustificata nel nome di Dio.
Per i puritani, la scrittura riveste un ruolo molto importante, in quanto viene usato come mezzo di propaganda. I generi più coltivati sono biografia, autobiografia e diario, usati come modelli comportamentali e di riferimento. I puritani inventano il plain style, un linguaggio semplice e comunicativo al massimo intervallato, ogni tanto, da un linguaggio ampolloso, la cui finalità era quella di ipnotizzare e manipolare la massa, facendola sentire peccaminosa.
WILLIAM BRADFORD
E’ stato il primo governatore di Plymouth Plantation. Era un contadino, ma per il suo rigore morale è stato eletto a governatore.
Scrisse “Of Plymouth Plantation”, un testo importante sia perché è un esempio di plain style, sia perché è una registrazione anno per anno di tutto ciò che accade a Plymouth Plantation. Per esaltare il fatto che, nonostante le molte difficoltà riscontratesi durante il viaggio e la loro permanenza, i puritani sono sotto la grazia di Dio, Bradford parla di “vast and furious ocean”, i nativi sono inospitali e pericolosi e l’America è un posto difficile. I puritani vengono qui definiti “poor people ” perché si trovano in un contesto a loro ostico dal momento che i nativi sono pronti a ucciderli con le frecce . Gli ambienti sono distese selvagge e ostili. Tutti questi elementi servono per enfatizzare il fatto che i puritani, nonostante le difficoltà, erano sotto la grazia divina.
JOHN WINTHROP
Ha portato avanti le persecuzioni a tutte le deviazioni dell’ortodossia nel modo più feroce. Era un uomo di Cambridge laureato in giurisprudenza. Su Winthop sono recentemente emerse delle lettere che contengono informazioni private: un po’ come tutti i puritani, aveva un doppio standard di vita, il lato serio, integerrimo, in grado di imporsi come modello comportamentale, e la vita privata, oscura, compromettibile, che non doveva venire fuori. Venne eletto governatore nel 1629, prima di arrivare in America. Arrivato a bordo dell’Arabella, Winthrop pronuncia una famosa orazione, “The Model of Christian Charity”, un testo in cui si davano indicazioni sul comportamento e dove viene enunciata l’assoluta, incondizionata inferiorità della donna rispetto all’uomo. Secondo Winthrop le donne, discendenti della peccaminosa Eva, non erano molto intelligenti e la loro unica funzione era quella di procreare figli, quindi dovevano essere sottomesse. La paura è lo strumento grazie al quale Winthrop, come i puritani in generale, riusciva a tenere a bada la comunità.
ANN HUTCHINSON (1591-1643)
A contrastare Winthrop ci fu Ann Hutchinson , una donna che andò contro qualsiasi tipo di autorità. Il padre la alleva come se fosse un uomo: studia, pensa in modo autonomo e comincia a mettere in discussione l’autorità dei predicatori, cosa che nessuno, prima di lei, aveva osato fare: si rese infatti conto che i predicatori erano ignoranti delle stesse Scritture. Comincia, quindi, a non andare alle funzioni e comincia a creare alcuni gruppi di lettura della Bibbia per donne a casa sua; vedendo, poi, che le donne erano assolutamente entusiaste, decide di aprire queste sue letture anche agli uomini, ma in seguito anche i predicatori vengono attratti da queste riunioni. Winthrop reagisce male: la scredita dicendo che in casa sua opera il Demonio. Anne Hutchinson era una figura scomoda: arrivò in America al seguito del predicatore John Cotton, al quale confessò di sentire la voce di Dio dentro di lei . I motivi per cui Anne Hutchinson andava eliminata è perché lei aggirava, rivolgendosi direttamente a Dio, il senso della gerarchia, considerato un pensiero eretico; sosteneva che non fosse giusto prendere le terre agli indiani, le quali dovevano essere opportunamente retribuite, seguendo il pensiero di Roger Williams , perché i nativi sono figli di Dio e non il Demonio; sosteneva la corresponsabilità di uomini e donne nel peccato originale; contrastava il modo di fare di Winthrop, il quale censurava i costumi morali delle persone, sebbene la grazia fosse indipendente dalle azioni degli uomini. Altro motivo che spinse il suo allontanamento e quello di Mary Dyer dalla comunità è relativo al fatto che aiutò l’amica a partorire un bambino morto, seppellito poi nel giardino di casa. Tuttavia, Winthrop, pur di trovare un motivo per cacciare Anne Hutchinson, va a riesumare il bambino, dicendo che questo fosse figlio di Satana.
Ann Hutchinson venne quindi perseguitata da Winthrop: venne accusata di eresia antinomiana e viene processata e costretta a rimanere in piedi, nonostante fosse alla quindicesima gravidanza (perderà in seguito il bambino). Tuttavia Ann Hutchinson non venne uccisa perché sarebbe diventata un simbolo, un’icona, ma viene allontanata dalla comunità. Parte con il marito, i figli e altre 19 persone che sono suoi seguaci, e fonda una piccola colonia vicino a Road Island pagando la terra agli indiani. Muore suo marito, e a seguito di alcuni contrasti, lascia la colonia e si reca in un insediamento olandese, dove si stanzia nell’attuale Bronx. In un primo tempo la convivenza con gli indiani non crea problemi, ma in seguito i nativi uccidono lei e tutta la comunità, tranne la figlia Susan, venerata quasi come una divinità per i suoi capelli rossi.
MARY DYER (1611-1640)
Mary Dyer è una delle adepte di Anne Hutchinson e la segue nel suo primo esilio a Road Island. Tuttavia, quando la comunità si separa, prende una strada diversa tornando in Inghilterra.. Tornata in Inghilterra, conosce John Fox, quacchero e torna in America per predicare il quaccherismo. Winthrop la caccia dalla comunità. Tuttavia, Mary Dyer ci riprova, crea delle piccole congregazioni, ma viene cacciata ancora una volta. Alla fine Winthrop la impicca senza processo. E’ interessante come le gerarchie americane, fin dall’inizio, franino. Nel 1637 viene indetto un sinodo, ratificato poi nel 1638, in cui vengono elencate 82 eresie da perseguitare in modi diversi, cercando, come possono, di mettere un freno a questa situazione che stava sfuggendo di controllo.
IL CASO DI DUMSTER E MERRY MOUNT
Altri episodi importanti, oltre a quelli della Hutchinson e della Dyer, sono quelli di Dumster, il primo rettore di Harvard, allontanato dall’università perché accusato di essere eretico anabattista , e di Merry Mount, una piccolissima colonia “allegra” che è stata fondata nel 1625 da Morton e Wollastone. Merry Mount viene accusata di essere la colonia di Satana e vengono organizzate alcune operazioni di sterminio per “bonificare” la zona in nome di Dio. I fondatori tornano in Inghilterra prima delle spedizioni. Tornato in Inghilterra, Morton scrive “The New Canaan” per denunciare i modi di fare dei puritani. Oltre all’aspetto morale, l’altro motivo per cui Merry Mount venne eliminata è per motivi economici, perché i coloni avviarono un commercio di pellame con gli indiani che faceva concorrenza allo stesso commercio avviato dai puritani.
SITUAZIONE IN INGHILTERRA DOPO GIACOMO I
In Inghilterra, dopo la morte di Giacomo I, subentra Carlo I, il quale sposa Enrietta di Borbone, cattolica. Con il tempo Carlo I si converte al Cattolicesimo. I puritani allora ne approfittano, depongono il re nel 1640 e per 20 anni a governare è Cromwell, puritano che diventa Lord Protector. Di conseguenza, William Laud viene decapitato nel 1645 e il re nel 1649. La decapitazione di quest’ultimo porta a un cambiamento del concetto di regalità: il re non è più divino, ma diviene uomo comune.
I puritani chiudono i teatri nel 1642 perché questo, oltre ad essere ritenuto pericoloso perché era il luogo in cui circolavano le idee, è considerato finzione: la realtà è creata da Dio, la finzione è creata da Satana.
Cromwell muore nel 1659. Viene proposto al figlio di succedergli, ma questi rifiuta, quindi i puritani richiamano dalla Francia Carlo II, figlio di Carlo I: il re, quindi, non è più nominato da Dio ma dal popolo.
LA PENNSYLVANIA
In America nasce nel 1681 la Pennsylvania in nome di William Penn , che fonda del 1682 Philadelphia, di religione quacchera, il cui significato è “città dell’amore fraterno”: non a caso, infatti, la Pennsylvania e Philadelphia diventano simboli di libertà e fratellanza.
NASCITA DELLA POESIA IN AMERICA
La poesia comincia a nascere nella seconda metà del 1600. I modelli erano i poemi epici, di cui piacevano le idee del viaggio (Odissea ed Eneide) e della fondazione di una nuova città e civiltà voluta dagli dei (Eneide). Nel 1726, con l’opera “Manuductio ad Ministerum”, un prontuario per i futuri ministri di culto, Cotton Mather fu il primo a stabilire quali fossero i modelli da imitare e quelli da escludere: oltre a Catullo, Saffo e Petronio, non doveva essere assolutamente letto Ovidio e la sua “Ars Amandi”.
La prima poesia americana è a sfondo religioso, e il primo autore è Michael Wigglesworth.
MICHAEL WIGGLESWORTH (1631-1705)
Nasce nel 1631 nello Yorkshire e muore nel New England nel 1705. All’età di 7 anni si trasferisce con la sua famiglia nel in America. Studia a Harvard teologia, dove gli viene chiesto di diventare rettore, ma rifiuta perché c’è un senso di colpa e peccato. Decide di studiare da solo medicina e di fare il predicatore, perché crede che un pastore dovesse curare anche il corpo, e non solo l’anima, delle persone. Per motivi di salute, in seguito, si trasferisce alle Bermuda per occuparsi dei nativi.
E’ una persona con un forte senso del peccato, tant’è che sfogava nella scrittura privata la sua omosessualità latente. Nel 1662 viene pubblicato “The Day of Doom”, che diventa un bestseller (vende 1800 copie e verrà ristampato 10 volte). Protagonista è Dio che giudica gli uomini per i loro peccati. Il testo è preceduto da una nota biografica che riassume tutta la logica puritana e ribadisce, attraverso le sue parole, che la sua famiglia ed egli stesso hanno la grazia di Dio.
EDWARD TAYLOR (1642-1729)
E’ un poeta di cui fino a 80 anni fa non si sapeva nulla . Nato in Inghilterra, arriva in America nel 1668 perché si rifiuta di firmare e sottoscrivere l’atto di sottomissione al re. Studia a Harvard, gli viene proposto di diventare rettore ma rifiuta. Diventa governatore di un avamposto di frontiera , Westfield.
Dal punto di vista della scrittura, egli scrive “Preparatory Meditations” e “On God’s Determination Touching The Elect”. Le caratteristiche della sua poesia sono la poesia metafisica e le mystery, miracle and morality plays (tuttavia in Taylor trionfa sempre il male tranne che per gli eletti).
Dal punto di vista storico, combatte la guerra di re Filippo (1665-1666), con la sua vittoria sugli indiani. La figura più importante per gli indiani era quella di Metacom, capo della tribù Wampanoag. Tuttavia egli finge di voler aiutare Taylor a conquistare le zone limitrofe occupate dagli indiani. Scoperto il doppio gioco dall’interprete, Metacom viene ucciso e comincia la guerra di re Filippo, che termina con la vittoria di Taylor e dei suoi.
Gli indiani si lamentavano di essere considerati schiavi, costretti a lavorare per pagare le materie prime inglesi e a convertirsi al puritanesimo.
ANNE BRADSTREET (1612-1672)
È la prima poetessa d’America che scrive una poesia svincolata dalla religione. Nasce in Inghilterra da una famiglia di dissidenti religiosi e il padre, governatore, le permette di studiare da autodidatta le lingue classiche e moderne. Va in America a bordo dell’Arabella e stringe amicizia con John Winthrop fingendosi stupida e sposando un governatore, cose che le permettono di scrivere e pubblicare poesie.
Si ammala di tubercolosi e vaiolo, le muoiono molti figli, ma ha un rapporto fantastico con il marito. Scrive anche un lungo componimento per esaltare la regina Elisabetta, mossa ardita che le permette comunque di aggirare la censura.
La sua biblioteca conteneva circa 800 libri, ma scomparve a causa di un incendio. Da parte di Anne Bradstreet, nel caso di The Tenth Muse, Lately Sprung up in America, la scelta del poema epico si pone in una posizione antagonista rispetto al potere: paragonarsi alla decima Musa è una mossa allo stesso tempo per sfidarlo ma anche per aggirarlo. Tutto il resto è una citazione di opere e autori importanti, quali Ariosto, Shakespeare, Guillaume de Bartas e Demostene, che una donna non avrebbe dovuto conoscere.
LA FAMIGLIA MATHER (RICHARD, INCREASE, COTTON E SAMUEL)
Le origini di questa famiglia cominciano alla fine del 1500 e si estendono fino alla metà del 1700. Tutti hanno scritto la biografia del proprio padre; inoltre Cotton e Samuel scrivono la propria biografia.
RICHARD: grande fautore del congregazionalismo . Fu il primo a introdurre costumi morali rigidi anche all’università. Molto probabilmente è uno degli autori del Bay Psalm Book.
INCREASE: scienziato ma anche religioso. Studia teologia al Trinity College per poi tornare in patria, dove ottiene la laurea Honoris Causa e gli chiedono di diventare rettore di Harvard. Accettata la proposta, egli introduce alcuni cambiamenti, quali rigide regole alimentari (le razioni di cibo vennero addirittura limitate a pane a acqua), sede fissa nel campus fino alla laurea, eliminazione del greco e del latino per la lettura quotidiana della Bibbia e lunghi momenti di preghiera quotidiana. Tuttavia, dopo tre anni, viene allontanato da Harvard per il suo scarso rigore morale. È giudice nel processo di Salem. Fu anche il primo autore di ghost stories americano. Si oppone a Solom Stuttgart, predicatore, perché egli voleva dare l’eucaristia a tutti.
COTTON: il suo nome è in onore di John Cotton essendo suo nipote. Ha scritto più di 450 testi nella sua vita. Era puntiglioso, vanitoso, irascibile e balbettava (tranne quando predicava) ed era un oratore affascinante. Non glie viene data la presidenza di Harvard, quindi fonda Yale nel 1701. Si sposa tre volte (le prime due mogli muoiono, la terza impazzisce); ha 15 figli, 13 dei quali però muoiono. Del 1702 è la sua opera più importante, Magnalia Christi Americana; il titolo dell’opera si rifà alle grandi imprese che Cristo ha fatto in America ed è una sorta di grande poema epico diviso in 7 libri, come i giorni della Creazione. L’opera vuole esaltare il mondo puritano e quello che loro hanno fatto, nello specifico parla del viaggio dei puritani per mare, delle vite dei puritani e dei governatori visti come esempi di virtù da imitare da tutti, della fondazione di Harvard e dell’importanza di essa come baluardo dell’ortodossia puritana e la della lotta alle eresie.
Nei suoi testi dice che le donne devono mostrare bruttezza per non essere tentatrici e che in una famiglia sana questa doveva essere picchiata. Crea inoltre scuole per figli di pastori e altre per figli degli schiavi afroamericani, ma queste ultime apparentemente si mostrarono essere un’opera caritatevole: non a caso, infatti, all’interno di queste veniva insegnato solo a leggere, ma non a scrivere, in modo tale da indottrinare gli afroamericani e togliere loro la libertà di parola.
SALEM
Nel mondo puritano Satana trama sempre nei confronti dell’uomo. Questo viene usato anche per eliminare personaggi che si opponevano alla secolarizzazione che stava avvenendo nell’epoca di quel periodo. Cotton all’inizio del 1692 si trovava a Boston, dove è testimone oculare di uno stranissimo evento: quattro fratellini cominciano a contorcersi e a dire parolacce e bestemmie. Alla vista di questi, Cotton dice che Satana stava operando ed era colpa della lavandaia cattolica Mary Glower, accusata di essere una strega che ha gettato un maleficio sui bambini. La religione viene usata come strumento per eliminare gente scomoda.
A Salem , vicino Boston, cominciano a esserci dei problemi interni alla gestione del paese. Salem era divisa in due parti, Salem Town, più progressista e che tendeva a considerare il commercio e la pesca come attività primarie, e Salem Village, molto chiusa. A Salem Village viene chiamato un altro predicatore, Samuel Parris , incapace di predicare e quindi non visto bene dai fedeli. Parris allora, per catturare l’attenzione dei presenti alle sue prediche, si inventa che Satana stava per sferrare un attacco alla comunità con le sue legioni, conquistando la Terra perché i fedeli stavano perdendo la fede. I fedeli, dunque, impauriti, si cominciano a fomentare con l’arrivo di Satana, interpretando la realtà in maniera perversa. La figlia e la nipote di Parris, Betty e Abigale, cominciano a contorcersi e a dire che il Demonio le aveva possedute, vedendo che la gente gli credeva. Inoltre, queste bambine avevano una bambinaia di nome Tituba, creola, che faceva riti woodoo, leggeva il futuro e il bianco dell’uovo. Subito Tituba venne accusata di essere una strega e le due bambine cominciano ad additare di stregoneria tutti quelli che gli stavano anticipatici (marzo 1692-settembre 1692).
La gente accusata di stregoneria comincia allora a confessare perché confessarsi di essere strega vuol dire affidarsi alle mani di Dio; non confessarsi, invece, vuol dire che è il Demonio a parlare all’interno delle persone. 19 persone vengono quindi impiccate perché si rifiutano di essere streghe e stregoni e una ventesima persona muore schiacciato con delle pietre sul petto. Tituba, per salvarsi, si inventa una serie di particolari inquietanti: dice che il Demonio ogni tanto la andava a trovare con un cinghiale e un cane e per questo motivo, oltre a indicare le 19 persone, furono impiccati anche due cani. Si crea quindi un fenomeno di isteria collettiva, che tra l’altro ha un’origine fisica e medica .
Chi aveva nei esuberanti sul viso, voglie sul corpo, chi mangiava le mele, chi aveva una capigliatura troppo folta o chi aveva pochi capelli, chi parlava francese e chi portava biancheria con il pizzo era additato come strega o stregone. Esistono poi altre prove per capire chi è strega o stregone, quali la prova spettrale e la witch cake .
Tuttavia, all’origine di questa isteria collettiva, ci sono anche motivazioni politiche: è risaputo che l’epidemia si diffuse a Salem Village, e il fatto venne strumentalizzato facendo fuori, dicendo che erano streghe e stregoni, tutti coloro che si opponevano al cambiamento da città a villaggio.
Vennero istituiti anche dei tribunali apposta per giudicare persone potenzialmente considerate streghe e stregoni e resi attivi per parecchi mesi. Cotton, che non ha fatto parte del tribunale, è stato incaricato di raccogliere tutti gli atti dei processi, pubblicati poi in “The Wanders of the Invisible World”.
“Memorable Providences” è un testo che introduce….
BIOGRAFIE, AUTOBIOGRAFIE E DIARI
Samuel Sewall, William Penn e William Byrd elaborano il problema degli indiani e degli indiani nelle loro opere.
Samuel Sewall, puritano, ammette la differenza e la tollera, mostrando come la religione puritana si stia sfaldando. Scrive “The Selling of Joseph” (1700): parla della vendita degli schiavi indiani e afroamericani. In quest’opera dice che la schiavitù non è giustificabile perché se tutti gli uomini derivano da Adamo ed Eva sono tutti fratelli e non è possibile vendere un proprio fratello.
William Penn, quacchero, scrive nel 1682 “Some Fruits of Solitude”, opera in forma diaristica. È un testo nel quale egli esplicita che le persone devono essere in pace le une con le altre.
William Byrd, anglicano, nei suoi diari si fa promotore della commistione razziale attraverso matrimoni caritatevoli: l’unico presupposto vero è che i bianchi sono superiori a tutto, tant’è che possono essere caritatevoli abbastanza da sposare una persona di razza inferiore. Il risultato è una minore segregazione rispetto a prima, ma le premesse sono discutibili.
Unito a questo tipo di letteratura, ci sono i captivity tales, racconti di prigionia rivelatisi poi falsi. Essi nascono come prodotti che servono a confermare la superiorità del bianco nei confronti del nativo: quando il bianco veniva fatto prigioniero, il nativo, rendendosi conto della sua superiorità, gli dà carta e penna per fargli scrivere la sua storia di prigionia. Mary Rowlandson è l’autrice più importante di captivity tales. Venne fatta prigioniera durante la guerra di Re Filippo da Metacom, che le diede carta e penna per scrivere.
Legata a questo senso della finzione ci sono anche i conversion tales, racconti scritti ipoteticamente da afroamericani (in realtà essi vennero scritti dai bianchi) in cui loro scrivevano come si erano convertiti al puritanesimo.
JONATHAN EDWARDS (1703-1758)
Alla sua epoca cambia il diritto al voto: se prima gli aventi diritto erano coloro che avevano la grazia (quindi coloro che potevano partecipare all’eucaristia), adesso hanno la possibilità di esprimere il loro voto le persone di uno strato sociale alto, indipendentemente dalla religione.
Edwards era il nipote (grandson) di Solom Stuttdard, eretico arminiano . Tuttavia, egli va contro quello che disse suo nonno, inasprendo le posizioni dei puritani e superando, così, il rigore morale di Winthrop.
Il Great Awakening è un risveglio dell’ortodossia dei puritani e delle posizioni più austere del puritanesimo. Jonathan Edwards era un uomo colto; aveva letto Platone, Plotino, cercando di coniugare il puritanesimo con il platonismo : all’interno di Sinners In The Hands of An Angry God (1741) spiega cos’è l’essere umano rispetto a Dio usando la metafora di una mano con sopra un ragno sospesa su un fuoco; Dio è la mano, il fuoco è l’Inferno, e Dio quindi ha il potere supremo nei confronti dell’uomo. L’uomo è sospeso sulle fiamme dell’Inferno e solo Dio può salvarlo. L’uomo non ha dignità, non è niente. A proposito della scintilla divina, Edwards ammette sì che l’uomo è un ragno nelle mani di Dio, ma è anche vero che egli ammette la possibilità, da parte dell’uomo, di riscattarsi dalla propria condizione. Il modello che l’uomo deve seguire nel proprio cammino è Cristo, che è l’emanazione più perfetta di Dio.
Jonathan Edwards parla del Self, paragonandolo al vomito di un cane. I suoi sermoni erano talmente paurosi ed efficaci che la gente si suicidava. Il Great Awakening conosce due fasi nelle quali si contarono veri e propri suicidi di massa. Jonathan Edwards venne poi allontanato dalla comunità perché i suoi sermoni risultarono terribili per il destino della comunità. Fonda poi l’università di Princeton e predica presso gli indiani operando anche delle conversioni. Muore per mano del vaccino del vaiolo. Con lui finisce la grande stagione del puritanesimo.
Dopo Jonathan Edwards, la religione al centro della vita dell’uomo viene sostituita dall’idea di libertà, l’idea che i limiti possano essere varcati. Edmund Burke e Thomas Paine, intellettuali inglesi, scrivono due trattati a favore della separazione dell’America dall’Inghilterra; Burke lo fa per motivazioni economiche, Paine, quacchero, scrivendo il pamphlet “Common Sense” (1776), dichiara che l’America e l’Inghilterra si debbano separare perché non hanno più nulla in comune.
BENJAMIN FRANKLIN (1706-1790)
È una figura che rappresenta lo spirito di libertà dell’epoca che squarcia il velo oscuro del puritanesimo.
Egli nasce a Boston (puritanesimo), passa la maggior parte della sua vita a Philadelphia (quaccherismo) e la sua famiglia numerosa e non particolarmente agiata era in origine anglicana. Suo padre era commerciante e voleva avviarlo alla vita clericale, ma Franklin lascia la scuola e studia da autodidatta. Era giornalista e il fratello aveva una stamperia ma non gli faceva pubblicare quello che scriveva. Di conseguenza, Franklin usa lo pseudonimo di Mrs Silence Dogood per scrivere: il ruolo di assurgere un ruolo femminile era al passo con i tempi. Animato dal suo spirito imprenditoriale, decide di farsi finanziare un viaggio in Inghilterra dal governatore Keith. Egli va quindi in Inghilterra nel 1724 e torna in America l’anno successivo. Tornato, crea la Pennsylvania Gazette (1730-1800) e comincia a creare tutte le sue innovazioni; viene preso come modello della Royal Society inglese per quello che aveva creato e i suoi scritti scientifici vengono divulgati in Inghilterra; è il primo a inventare il matrimonio de facto, il matrimonio non sancito da un rito religioso, la convivenza.
DISPENSE → Franklin sostiene che quella dei nativi è la società perfetta: i giovani combattono e gli anziani diventano consiglieri. Se Franklin esalta le qualità degli indiani è per fare in modo che loro si schierino al fianco degli americani nella guerra d’indipendenza. A proposito delle donne indiane, Franklin dice che funzione di tramandare la storia del loro popolo, loro sono storia, in modo tale da conferire loro dignità che fino ad allora non avevano mai avuto.
In Autobiography Franklin dice di arrivare all’essenza delle varie religioni per combattere un giorno tutti insieme per l’indipendenza americana. Gli elementi essenziali di ogni religione sono il fatto che c’è Dio che è provvidenza, che le anime sono immortali. Finora la religione è servita per dividere gli uomini e renderli ostili gli uni agli altri. Franklin apprezzava molto il quaccherismo e disprezzava il puritanesimo.
L’INDIPENDENZA AMERICANA
Le colonie si vogliono separare dalla madre patria per un motivo economico, perché esse erano tassate come se fossero inglesi a tutti gli effetti ma non avevano rappresentanza in parlamento. Di conseguenza, tutte le decisioni prese erano fatte senza la presenza degli americani: NO TAXATION WITHOUT REPRESENTATION.
La guerra d’indipendenza è anticipata con alcune tasse:
1765:
Nasce nello stesso anno il movimento dei Sons of Liberty, club di intellettuali che difendevano e sostenevano l’indipendenza americana. Lo Stamp Act Congress è il primo concilio di intellettuali americani, con lo scopo di stillare una lettera da mandare al re inglese Giorgio III per fare in modo che ritirasse tutti gli atti fino a quel momento. Nel 1766 Giorgio III revoca lo Stamp Act, ma nello stesso giorno in cui venne revocato, egli dichiara il Declaratory Act, secondo il quale il re aveva diritto di emanare qualsiasi legge su qualsiasi argomento.
Nel 1770 avviene il Boston Massacre: gli inglesi conducono una sparatoria, nel quale muoiono 5 americani e ne rimangono feriti 6.
Dispense → We hold these truths to be self-evident that all men are created equal. Sono 3 I diritti inalienabili dell’uomo: la Vita (Life), la Libertà (Liberty)e la Ricerca della Felicità (Pursuit of Happiness). Dopo viene detto che quando un governo si comporta in un modo che lede i tre diritti inalienabili, allora è un diritto e un dovere andare contro quel governo: in questo modo si stanno giustificando le motivazioni contro quali si stanno sollevando contro la madrepatria.
L’indipendenza americana non ha portato solo benefici, ma tanta angoscia e paura dal punto di vista culturale. C’era tanto commercio pirata di testi inglesi. Inoltre, dopo l’indipendenza, contatti e viaggi vengono interrotti o ostacolati. La primissima letteratura post-indipendenza risente dell’ansia di continuare ad acculturare una popolazione che potesse imbarbarirsi.
Gli scrittori allora cominciano a riciclare le forme antiche con contenuti nuovi. The Conquest of Canaan di Thimothy Dwight (1785), ne è un esempio. George Washington, alias Joshua, è il protagonista dell’opera. Si inventano una rivisitazione della poesia cimiteriale inglese . Philip Freneau scrive The Indian Buring Ground (1787). Joel Barlow scrive The Colombiad (1807), tutta la storia di Colombo che è un po’ la storia di Washington. Vengono scritti anche captivity tales, ma adesso sono gli americani a fare prigionieri gli inglesi. In questo periodo, si fa strada il primo scrittore professionista americano, Charles Brockden Brown.
CHARLES BROCKDEN BROWN (1771-1810)
Primo teorico della letteratura in America e interprete del filone oscuro . Soffriva fin da piccolo di tubercolosi e stava da solo in campagna, dove studia tantissimo. I genitori decidono di avviarlo nella carriera di avvocatura, ma non gli piaceva e scopre la sua vocazione di scrittore quando decide di scrivere un discorso di tipo politico, Address to Franklin. Lo porta a stampare, ma lo stampatore prende il suo testo, ne leva il nome e lo sostituisce con il suo, toglie Franklin e mette Washington, pubblicando Address to Washington. Deluso, lascia dopo gli studi per avviarsi alla carriera dello scrittore.
Il primo romanzo che scrive è Dialog to Alquin (1797), il cui testo è incentrato sulla problematica del divorzio, il quale può essere scelto sia da donne che da uomini e quando non c’è più compatibilità spirituale, morale e fisica. Le donne non vengono viste come procreatrici, ma persone che ricercano l’autorealizzazione.
Wieland or The Transformation – An American Tale è un testo che riflette sulla situazione americana e sul suo smarrimento post-indipendenza. È un tentativo, poi accantonato, di scrivere un romanzo che esplorasse le zone oscure dell’animo umano, vedendo fino a che punto una persona può spingersi per motivi futili a commettere del male. Wieland è uno dei nomi del demonio, quindi già si entra in un’atmosfera oscura. L’opera parte dal padre del protagonista, Theodore. Egli decide di andare dalla Germania in America per fondare e diffondere una sua religione. Costruisce quindi un tempio per la sua religione in cima a una montagna, e sta lì a pregare. Questa è una critica alla religione come eccesso, al Puritanesimo e all’idea di religione stessa: ci fa capire che la religione è un’invenzione puramente umana e diventa follia di un individuo. Questo uomo che pregava va in autocombustione e muore, lasciando due figli e una moglie. La storia quindi si incentra su Theodore, la sorella Clara e altri personaggi. La storia prosegue con un intreccio amoroso tra Theodore e Catherine e alla fine si sposano e dalla loro unione nascono quattro figli; Carwin si innamora della sorella di Catherine ma non si sposano perché l’uomo è convinto che Clara sia innamorata di una strana figura che appare, come d’incanto, nella città. Carwin è una figura strana, non si sa da dove venga (forse dall’Irlanda), fisicamente grottesca. Theodore sente delle voci, e molto spesso quando le sente c’è anche Carwin. A un certo punto, Carwin si nasconde nell’armadio di Clara con intenzioni poco nobili; si apre l’armadio, esce Carwin ma non riesce a brutalizzarla perché vede intorno a lei un’aura divina. Clara scappa e va dal fratello ma non sente nulla perché sono morti la moglie Catherine e i figli perché li ha ammazzati Theodore. Viene arrestato, va in prigione, ma evade per uccidere il resto della famiglia; arriva a casa di Clara che sta per essere uccisa, ma quando arriva Carwin che è ventriloquo , Theodore si suicida. Clara va in Inghilterra dove rincontra il fratello di Catherine, mentre Carwin va a coltivare la terra.
Non si sa se Carwin, dall’inizio, intenzionalmente abbia fatto finta di essere Dio oppure se effettivamente ci sia un Dio maligno che spinge un uomo a uccidere o se Theodore sia davvero matto. In tutti i casi, non c’è più giustizia, un senso di moralità. Nell’America di post-dipendenza Dio e la religione non hanno più senso perché sono un gioco, non c’è più un disegno divino e un parametro con cui decodificare il reale. Il senso del romanzo è che non c’è senso nella vita e in quello che uno fa e non c’è scopo nella vita umana: la gente muore senza motivo, Dio diventa la follia e tutto quello in cui si è creduto fino a quel momento diventa nulla.
Dopo questo romanzo, Charles Brockden Brown scrive il suo antefatto, che non è molto chiaro: Carwin the Biloquist. Si parla di quello che Carwin aveva fatto prima di arrivare in America, dove a Toledo aveva probabilmente ucciso una donna.
Charles Brockden Brown è il primo a scrivere del sonnambulismo, a metà tra la veglia e il sogno, e lo fa attraverso Skywalk,: egli vuole esplorare le zone oscure della mente umana.
Wallsteins School of History e The Difference Between History and Romance sono i due testi critici che ha scritto. Il primo parla del ruolo fondamentale che la storia all’interno del romanzo. Per lui la storia è l’elemento cardine di qualsiasi creazione artistica: non esiste un testo letterario che non abbia fondamento nella storia. La base storica è il terreno comune tra scrittore e lettore: se manca questo, il lettore non può capire. Bisogna creare nel testo delle condizioni di stress storico : per far emergere la personalità dei personaggi per renderli capaci di comunicare con il lettore, bisogna metterli in una condizione di stress determinata dalla storia.
Nel secondo testo egli afferma che la Storia è quella ufficiale, fatta di date e avvenimenti, mentre il romance è la storia degli individui e indaga e scava negli atti oscuri della Storia ufficiale: Storia e Romance sono due gradi della stessa cosa.
In entrambi i saggi annuncia un elemento che sarà ripreso da Edgar Allan Poe: per avere un romanzo di successo è necessario inserire la morte di una donna.
JAMES FANNYMORE COOPER (1789-1851)
Scrittore a metà tra una nuova e una vecchia concezione di scrittura. Affronta il tema degli indiani. Americano, era conservatore proveniente da una famiglia di conservatori e ricchi proprietari terrieri. Era molto viziato: non studiava, non aveva bisogno di lavorare, ma era abbastanza vivace. A Yale, facendo un esperimento con la polvere da sparo, dà fuoco a una parte del dormitorio; organizza una rivolta in protesta del cibo pessimo; ruba di notte in mensa; aveva un rapporto conflittuale con i docenti, tant’è che fece trovare dietro la cattedra di un suo professore un asino ragliante per significare che asino e professore ragliano entrambi. In tutti i casi si laurea, ma si arruola in marina. Tuttavia la vita in marina non gli risultò facile, quindi lascia perdere e si sposa con una donna che leggeva Jane Austen. Per scherzo comincia la carriera di scrittore.
Precaution segna il suo esordio. Attraverso questo testo, egli ha colto il succo dei romanzi della Austen, contrassegnati da trame stucchevoli.
The Spy (1821) ha una trama intricata: si parla di un triplo gioco di una persona che si finge venditore ambulante perché è una spia inglese ma in realtà sta facendo il doppio gioco perché è una spia americana. Piace moltissimo al pubblico, tant’è che scrive Lionel Lincoln (1825). Il romanzo parla del dramma di un soldato britannico che deve servire la madrepatria, anche se è nato in America. Anche questo romanzo ha molto successo.
Dopo questi due romanzi, comincia a scrivere un ciclo di romanzi (per la precisione cinque), Il Ciclo delle Calze di Cuoio (Leather Stocking Tales), con lo stesso protagonista, Nathaniel Bumppo. Questo è un tentativo di vedere gli indiani per come effettivamente sono: non c’è né la presa in giro degli indiani a opera di Colombo, né la demonizzazione a opera dei Puritani. Ciò che fa vedere Cooper è come ci siano indiani buoni e cattivi, tribù positive e negative e ostili per l’uomo bianco. Tuttavia il limite di Cooper è l’essere irreale, anche ser cerca di ristabilire un equilibrio: all’interno del singolo individuo e della singola tribù non ci sono sfumature perché sono presenti o solo il bene o solo il male. Cooper è l’erede del Puritanesimo perché è presente un universo manicheo. La doppiezza di Cooper è presente anche nelle figure femminili.
Cooper viene poi inviato come ambasciatore in Francia. Tuttavia quando torna, si trova la casa occupata da altre persone poiché non esistevano all’epoca leggi chiare riguardante la proprietà. Nel 1838 scrive “The American Democrat”, criticando gli eccessi del democratismo americano.
DISPENSE → Nel quadro di Irvin ci sono tutti gli intellettuali dell’epoca. Alcuni di loro, quando questo quadro è stato realizzato nel 1863, erano morti, ma se sono stati rappresentati è perché all’epoca c’era un’unione e una collaborazione continue tra gli scrittori: è il momento, in America, in cui la classe intellettuale instaura un dialogo. Questo è il momento del Trascendentalismo americano.
TRASFORMAZIONI IN AMERICA (1820-1855/60)
La parola d’ordine di questo periodo è espansione. La popolazione aumenta: nel 1820 c’erano cinque milioni di persone, nel 1860 si arriva a trentuno milioni di persone. Il boom demografico non è giustificato tanto dall’emigrazione, che si ferma durante la guerra d’indipendenza, ma dal fatto che cambiano le condizioni di vita e il tasso di mortalità, e dal fatto che gli indiani non costituiscono più tanto un pericolo perché vengono costruite in questo periodo le prime riserve.
Sempre in questo periodo si hanno invenzioni importanti: sfruttamento del petrolio, costruzione delle prime reti ferroviarie, la nascita dell’ascensore e del telegrafo. L’America diventa consapevole della propria individualità e della propria differenza dall’Inghilterra, per preservare la propria individualità linguistica e culturale: nascono quindi il primo dizionario nel 1828 dell’inglese americano, scritto da Webster e la prima storia degli Stati Uniti d’America, pubblicata nel 1834 da Bacroft. Tuttavia la storia è falsa ed elogiativa, sia perché gli eventi imbarazzanti vengono insabbiati ed edulcorati, sia perché l’America è meravigliosa, l’utopia fatta realtà e gli americani sono una popolazione splendida e priva di colpe. Ancora si perpetua il falso americano.
Nascono altre università, tra cui Mount Holy Hoke, università illuminata di sole donne che potevano scegliere cosa studiare.
L’America di questo periodo è di pure utopie, atte a realizzare il sogno americano: Brook Farm (1840-1847) ne è un esempio, ed era un progetto al quale si aderiva consegnando alla comunità tutti i propri beni e vivendo all’interno di questa. All’interno di Brook Farm la gente viveva del proprio lavoro: metà della giornata lavoravano e metà della giornata studiavano qualsiasi cosa, comprese tutte le religioni. Lo scopo di Brook Farm era conoscere tutto per poi scegliere in modo consapevole le proprie tendenze culturali e religiose. Tuttavia questa è un utopia sia perché la realtà è completamente diversa, sia perché non sarà mai possibile leggere e conoscere tutto. Brook Farm finisce a causa di un incendio insieme a tutti gli investimenti economici. L’altro esempio di utopia è la Fruit Lands, esperimento folle che dura solo qualche mese, in quanto le persone si nutrivano solo di frutta (vegani), si vestivano di lino per non sfruttare gli afroamericani.
Il Trascendentalismo è una sorta di club intellettuale, all’interno del quale gli intellettuali dibattevano sui grandi interrogativi dell’essere umano. Inoltre, rappresenta il coronamento e la realizzazione massima degli ideali di Franklin. Legata al Trascendentalismo c’è l’idea della self reliance, cioè l’idea di contare su sé stessi.
Il periodo analizzato finisce con un quinquennio noto come “Rinascimento americano”, coronamento massimo dell’America intellettuale dell’ottocento. In questi cinque anni tutti gli scrittori più importanti (Emerson, Thoreau, Whitman, Hawthorne, Melville e Poe) sono quasi al culmine della loro produttività. Il rapporto strettissimo visto nel ritratto e nel club dei trascendentalisti sta anche nei loro rapporti privati.
WASHINGTON IRVING (1783-1859)
Viene da una famiglia di mercanti e il suo nome è in onore di George Washington che effettivamente incontra all’età di sei anni. Viene avviato inizialmente alla carriera mercantile, ma egli era diverso già dalla scuola: non ci andava, ma andava a vedere le primissime rappresentazioni teatrali messe in scena da compagnie girovaghe. Da giovanissimo comincia a scrivere articoli di giornale per The Morning Chronicle, firmandosi come Jonathan Oldstyle, avendo un successo strepitoso. Si ammala di tubercolosi e la famiglia decide di mandarlo in Europa dal 1804 al 1806, dove peggiorano le sue condizioni di salute ma almeno ha la possibilità di assecondare la sua vena satirica leggendo e importando poi in America i testi di due autori di giornalismo inglesi molto importanti, Addison e Steele, i quali scrivono su The Spectator.
Tornato in America, nel 1807 fonda la rivista satirica Salma Gundi (1807) con i fratelli. Si innamora, ma la fidanzata muore. Alla sua morte scrive l’opera satirica The History of New York (1807). Egli si inventa una trovata pubblicitaria per promuovere il proprio testo: comincia a pubblicare su varie testate giornalistiche annunci tipo “Wanted”, dicendo che si era smarrito o era stato rapito uno storico famosissimo che si chiamava Diedrich Nicherbocher, scritto dal proprietario della casa affittata dallo storico. Il popolo americano, ignorante e timoroso della propria ignoranza, fingono di conoscerlo e cominciano a parlarne. Appena pubblicato, il testo ha un successo immediato. Dopo aver venduto molte copie, afferma che questo era uno scherzo. La gente, divertita, lo apprezza, tant’è che Irving avrà un successo notevole. The History of New York era una storia molto diversa dalle altre, poiché si mostra essere una presa in giro dell’ignoranza degli americani e dei newyorkesi .
Per questioni di tubercolosi e perché voleva andare in un posto culturalmente stimolante, va in Inghilterra dove passerà 17 anni lì. In Inghilterra scrive e conosce Scott, e a partire dal 1819 comincia a scrivere The Sketch Book, offrendo uno schizzo di vita inglese agli americani e uno schizza di vita americana agli inglesi, con l’intento di riaprire un dialogo tra America e Inghilterra. C’è tutto un gioco di parole all’interno del libro: pubblica il libro a nome di Geoffry Crayon, per fare un gioco di parole su lui stesso che sta facendo uno schizzo attraverso un gioco di matita tra America e Inghilterra. Ha scritto anche un sequel pubblicato nel 1822. All’interno di questo è presente anche il racconto Rip Van Vinkle, storia di un olandese prima della guerra d’indipendenza. Questo uomo andava d’accordo con tutti tranne che con la moglie. Un giorno egli va nei boschi dove incontra dei goblin (folletti); iniziano a parlare e i goblin gli offrono da bere e lui accetta. Bevuta la bevanda, si addormenta per venti anni; quando si sveglia, non è consapevole che sia passato tutto questo tempo, e torna a casa dove trova la moglie morta. Rip Van Vinkle rimane così sospeso nel tempo. Lo stato che viene descritto è lo stato di inconsapevolezza dell’America: tutto quello che era avvenuto era successo senza che i protagonisti dell’Indipendenza americana se ne rendessero davvero conto. Rip Van Vinkle vuol dire che l’America e gli americani stanno facendo delle cose senza saperlo e senza sapere le conseguenze.
Da questa storia Hawthorne trae spunto per la stesura di Wakefield. La storia è molto simile perché incentrato su un rapporto conflittuale uomo-donna, con la differenza che l’uomo sparisce consapevolmente per venti anni per spiarla e vedere cosa lei faccia e come faccia a fronteggiare la situazione in cui si trova. Quello che Hawthorne fa capire rispetto a Irving è non solo la consapevolezza del primo, ma anche il rifiuto della responsabilità e la perversione di quest’ultimo. La libertà americana non è accompagnata da una crescita interiore dell’uomo.
Poe porta alle estreme conseguenze questo discorso con The Man of the Crowd: il protagonista ogni giorno si alza, esce di casa e inizia a seguire per tutto il giorno una persona che incontra casualmente per strada. L’uomo della folla vive senza senso.
Va anche in Italia (1823-1824), dove rimane affascinato dalla brutale ignoranza degli italiani. Scrive quindi The Tales of the Traveller (1824), firmato sempre a nome di Geoffry Crayon. Una parte di essa è ambientata tra Fondi e Terracina (per lui gli Abruzzi), zona per lui delle più pericolose da attraversare.
Dopo l’Italia si reca in Spagna, dove scrive una storia del viaggi di Colombo per confermare il suo essere americano e rimanere nel cuore dei lettori, e The Tales of Alahambra, una controparte di The Tales of a Traveller, per compiacere un pubblico che cercava la novità.
Tornato in America, dal 1855 al 1859 è impegnato alla stesura di una monumentale biografia di Washington, sotto la quale muore.
RALPH WALDO EMERSON (1803-1882)
Non c’è nessun autore del Rinascimento americano che non si sia misurato con Emerson. Emerson è il cuore del Trascendentalismo ed è lui a plasmare l’identità americana.
Il contesto culturale in cui egli opera è un contesto religioso che vive un cambiamento epocale, operato da William Channing, pastore, dal concetto di Trinità al concetto di Unità, che vuol dire riconoscere come figura divina solo il Padre. Di conseguenza l’uomo non nasce con il peccato perché con l’eliminazione di Cristo e del suo ruolo di salvatore, si riconosce che l’umanità non è peccatrice; Cristo è solo un uomo che più di tutti gli altri ha saputo mettere a frutto la scintilla divina che aveva dentro per diventare Dio; lo Spirito Santo diventa l’anima che fa vivere tutto l’universo, superando l’uguaglianza tra tutti gli uomini. Di conseguenza, chiunque può diventare una figura simile a Dio perché ha Dio dentro di sé. Ciò implica uno sviluppo economico, in modo tale che la società, libera dal peso e dal freno del peccato, si apre al mercato.
Emerson nasce nel Massachusetts ma non ha una vita felice. Il padre, pastore unitario, muore quando il bambino aveva otto anni; la madre decide di sostituire il padre per far studiare tutti i figli maschi. Emerson si laurea a Harvard senza brillare particolarmente e gli viene chiesto di aprire una scuola, cominciando la carriera di insegnante. Viene assunto in un college femminile, dove non riesce a impostare un rigore. Comincia quindi a predicare dal 1826 nella seconda chiesa di Boston, dove avevano predicato anche i Mather. Le sue prediche erano particolarmente affascinanti, ma mentre predicava si comincia a rendere conto che ci sono delle incongruenze all’interno del tessuto della Chiesa, passata da Trinità a Unità: la Chiesa costituita era forse troppo umana e imperfetta nelle sue macchinazioni (un conto è lo spirito religioso, un conto è la Chiesa che lo gestisce). Lascia di conseguenza l’attività di predicatore.
Lascia l’America per andare in Inghilterra, dove c’è la massima espansione del Romanticismo. Conosce Wordsworth, Coleridge, da cui rimane affascinato, e gli scritti del filosofo Berkley . Da Coleridge apprende l’importanza del simbolo e della natura vista come insieme di simboli, da Berkley la centralità dell’individuo e da Wordsworth il rapporto e la comunanza tra uomo e natura. Dopo questo viaggio, Emerson torna in America e pubblica Nature (1836), opera divisa in otto parti. Non c’è differenza tra uomo, natura e Dio perché la scintilla divina è infusa nel creato. Non c’è gerarchia, tutto partecipa della stessa sostanza divina.
Il saggio più importante che scrive è Divinity School Address (15 luglio 1838), il cui compito è rivelare la scintilla divina all’interno dell’uomo, distruggendo l’impalcatura vacillante del Puritanesimo già compromessa da Franklin. Emerson è stato interdetto da Harvard per trenta anni dopo questo suo saggio.
Altro saggio è The American Scholar (1837), che definisce quello che dovrebbe essere lo studioso americano per eccellenza: l’intellettuale è colui che deve saper fare tutto, come l’uomo rinascimentale e quello di Blake. L’intellettuale esce dalla biblioteca per leggere il Grande Libro della Natura. Se Dio avesse voluto che gli uomini si concentrassero su quello che è stato detto e fatto prima di loro, ci avrebbe messo gli occhi dietro la testa. Gli occhi sono davanti perché il passato possa essere visto ma per andare sempre avanti. Sono importanti non le paure del passato, ma le sue esperienze.
La vita di Emerson è stata costernata da momenti bui della sua esistenza, ma egli ha notato che anche quando la vita toglie e tutti i punti di riferimento tendono a svanire, c’è sempre qualcosa che riporta all’equilibrio. Law of compensation, attingendo elementi dall’induismo: tutto quello che l’uomo fa torna indietro perché l’universo è sempre in costante equilibrio.
HENRY DAVID THOREAU (1817-1862)
Nasce a Concord, Massachusetts. Il suo nome è David Henry Thoreau, ma nella sua vita decide di invertire i nomi. Passa la maggior parte della sua vita in solitudine in quanto aveva il terrore delle persone: le uniche amicizie che aveva erano con Emerson e il fratello. Era poco attraente e non si sposò mai (scappò inorridito da una proposta di matrimonio). Studia a Harvard e si laurea a 20 anni, nel 1837 e decide di intraprendere la carriera di insegnante, ma si trova in una situazione strana perché aveva un grossissimo problema nell’infliggere punizioni corporali agli studenti. Lascia quindi la carriera di insegnante, ma prima di andare via raduna tutti gli studenti e li ammazza di botte, per dimostrare l’inutilità delle punizioni corporali. In seguito tenta di aprire una sua scuola con il fratello, ma quest’ultimo muore e nessuno frequentava questa scuola. L’eccesso è caratteristico di Thoreau. Viaggia poco, sia per colpa della tubercolosi sia perché si sentiva legato al Massachusetts, ma legge molta letteratura di viaggio, Wordsworth, Coleridge e Thomas Carlisle . Per Thoreau è importantissimo il contatto con il mondo naturale. Egli si propone, attraverso la sua scrittura e il suo esempio di vita, di riportare l’uomo alla sua condizione più giusta, quella del contatto della natura. Laddove Emerson teorizza il rapporto uomo-natura-Dio, Thoreau lo mette in pratica.
Thoreau comincia a dedicarsi alla scrittura una volta fallito il suo progetto di insegnante. Nel 1849 pubblica la sua prima opera importante, A Week on the Concord and Merrymack River. Il testo parla di una settimana che l’autore ha passato sulla canoa con il fratello lungo i fiumi Concord e Merrymack, scrivendo in modo molto prolisso la flora e la fauna, incorporando anche all’interno della narrazione tutto il riciclabile, operando un plagio da classici greci e latini e narrazioni degli indiani . Ne vengono stampate 1000 copie a sue spese, ma non ne viene venduta nessuna. Il suo primo lavoro letterario è un fallimento totale.
Sostenuto dall’ideale che non crollava, decide di insegnare comunque al mondo che si può vivere s tare bene e anche meglio se ci si allontana dalla società civile, motivo di corruzione dell’uomo. Quindi, tenta un esperimento , cominciato il 4 luglio 1845 e finito nella primavera successiva : lasciare la società civile per due anni e vivere contando solo sulle proprie capacità. Si ritira sulle sponde del lago Walden, lavora la terra e incontra gli altri solo per questioni di scambio e vive in assoluta autosufficienza, dimostrando alla società civile che non solo si può vivere senza la modernità e il contatto con gli altri, ma in fondo attraverso il contatto con la natura si può raggiungere il contatto con sé e con Dio che rende l’uomo felice. Egli cerca di mettere in realtà la stessa Dichiarazione d’Indipendenza, dichiarando appunto la sua indipendenza dalla società in cui ha vissuto fino ad allora: l’individuo deve riprendere possesso della propria vita, del proprio tempo e del proprio spazio. Non è solo un diritto, ma è anche un dovere, separarsi dalla società da cui non ci si sente più rappresentati. L’uomo perde una quantità infinita di tempo dietro a cosa che non portano né bellezza né felicità. Bisogna distaccarsi dalla società civile per ascoltare il proprio tempo, il proprio ritmo e spazio. Lo scrittore si propone come chantecleer (gallo) che sveglia le persone attorno a lui. La casa non viene vista come qualcosa su cui si è costruito sopra, ma un’integrazione all’interno del contesto naturale: la casa è viva e trasuda resina. Il vento è il respiro e la musica della Terra che lo cura con la sua armonia. Dio può essere e conosciuto guardando e osservando la natura e sé stessi. La sua esperienza viene tradotta nell’opera Walden or Life in the Woods (1854), opera che Thoreau riscrive 7 volte prima di pubblicarla. L’opera diventa una compensazione per tutte le opere senza successo che ha pubblicato prima di questa.
On the Duty of the Civil Disobedience (1848)è un testo che ha un eco importantissimo nella storia, influenzando Martin Luther King e Gandhi. Thoreau si trovava a dover pagare, come qualsiasi cittadino americano, una tassa che doveva finanziare l’espansione dell’America verso il Messico; tuttavia egli si rifiuta di pagare la tassa appellandosi alla Dichiarazione di Indipendenza: è un diritto e un dovere disobbedire a una legge ingiusta. Viene imprigionato, felice di essere imprigionato, essendo una persona coerente e responsabile. Per Thoreau è fondamentale nella vita rimanere coerenti con sé stessi, indipendentemente dalle conseguenze.
In A Plea for Captain John Brown (1859) Thoreau difende il capitano John Brown, abolizionista , che aveva incitato gli schiavi afroamericani alla ribellione. Brown attaccò insieme ai suoi seguaci un forte che custodiva delle armi; le prese per darle agli afroamericani, per ribellarsi, combattere e difendere la propria dignità. Tuttavia gli afroamericani si rifiutarono in quanto non si fidarono delle intenzioni di John Brown, il quale venne catturato e impiccato nel 1859. L’opera quindi è una sorta di appello scritto da Thoreau prima che l’esecuzione avvenisse, per cercare di risparmiare la sua vita. Il testo è carico di pathos ed enfasi, ma poco efficace nell’incisività verso l’autorità.
Diventa segretario a vita di Emerson, oltre a essere grandi amici.
WALT WHITMAN (1819-1892)
La sua famiglia era quacchera abbastanza particolare: padre alcolista, madre con problemi di depressione, 10 figli di cui due muiono e gli altri sono costretti ad avere un’educazione forzata. Walt Whitman lascia l’istruzione formale all’età di 11 anni e comincia a lavorare come stampatore, dove ha la possiblità di lavorare come apprendista giornalista per varie testate; tuttavia i suoi articoli hanno vita breve, perché con il tempo la pubblicazione diventa difficile, essendo un fervente abolizionista. Nel 1850 finisce la sua carriera giornalistica, in quanto viene ufficializzata Fugitive Slave Act, una legge contro gli schiavi che fuggivano: l’atto ordinava a chiunque avesse saputo l’esistenza di uno schiavo fuggitivo di denunciarlo per fare in modo che tornasse alla piantagione di provenienza. Al Nord, se una persona si rifiutava di denunciare lo schiavo fuggitivo, si beccava o 1000 dollari di multa oppure mesi e mesi di prigione. C’era un crimine di terrore e spionaggio al punto che finirono in galera persone che non c’entravano nulla. Qualsiasi cosa Whitman scrivesse, veniva denunciato e sottoposto al giudizio degli altri. Whitman allora persegue il suo sogno, ovvero quello di scrivere poesia epica americana: egli vuole diventare il cantore d’America. Lui stesso dice di aver avuto l’idea di una poesia americana da Emerson, che nel 1845 pubblica un saggio intitolato The Poet nel quale Emerson afferma l’assoluta urgenza di avere un poeta che rappresenti nei suoi versi l’America. Nel 1855 Whitman pubblica una sua raccolta di poesie, Leaves of Grass; tuttavia passerà tutta la vita a modificarla, aggiungendo e rivedendo. Nel titolo della raccolta si vuole affermare un’ideale di uguaglianza, perciò la sua non è solo poesia americana, ma anche poesia mondiale: egli è il primo poeta a parlare di World Poetry. Il poeta è un uomo come tutti gli altri . La sezione dedicata all’omosessualità si chiama Calamus. Egli porta alle conseguenze massime e completa il Trascendentalismo.
DISPENSE: Whitman recupera dai sermoni il plain style, reinventandolo. La sua poesia è semplicissima dal punto di vista della scelta lessicale, ma ha degli effetti sonori e una cadenza che ricorda il sermone biblico, con l’unica differenza che non si vuole celebrare Dio ma l’uomo. In Son of Myself egli dice che l’individuo non è un insetto immondo, ma è Dio: le parole celebrate e sing sono usate per celebrare e cantare l’individuo. I soldi e i beni materiali non sono essenziali. Quello che conta è la Terra, è lo here and now, sottolineando l’aspetto corporeo della vita umana: il corpo viene visto come fondamentale, non è più peccato, ma celebrazione di Dio così come l’anima e l’intelletto, perché non c’è distinzione gerarchica tra mente, corpo e anima. L’idea di fondo è legato all’esistenza di terrena, importante quanto quella ultraterrena perché è legata sempre e comunque a Dio. Ogni giorno fare il massimo è collegato a cercare Dio.
Open road rappresenta l’insieme di possibilità che l’uomo ha nella sua vita. Quello di Whitman è un invito ad assumersi le proprie responsabilità nella vita. Se c’è una open road, allora ogni cosa può essere realizzata: se si vuole, si può realizzare. La fortuna non esiste, l’individuo deve appellarsi solo a sé stesso. Per Whitman il fardello che lui si porta sono uomini e donne: il cammino va scelto anche pensando agli altri. Il suo inno è alla responsabilità e alla condivisione.
HERMAN MELVILLE (1819-1891)
Melville, Hawthorne e Poe fanno parte del filone oscuro. È una figura stranissima. Passa buona parte della sua vita a New York. Nasce da una famiglia agiata che vantava natali illustri (i due nonni erano stati eroi della guerra d’Indipendenza). Dopo un’infanzia abbastanza felice, Melville perde il padre per un eccesso di pazzia all’età di dodici anni. Nel 1830 la famiglia è costretta a chiedere aiuto ai parenti per mancanza di soldi, ma non verranno aiutati, di conseguenza avviene il cambiamento del cognome per distinguersi dal resto della famiglia: da Melvill diventano Melville. Il giovane Herman quindi è costretto a lavorare, facendo i lavori più disparati. Si imbarca piuttosto giovane su una nave mercantile in rotta verso Liverpool: gli piace talmente tanto la vita sul mare che decide che quella sarebbe stata la sua vita. Tornato da Liverpool, decide di imbarcarsi verso il Perù su una baleniera; quando arriva nelle isole Marquesas (Polinesia) diserta la nave e rimane lì a vivere con gli indigeni. Quando si stanca di questa vita, tramite un passaggio da una baleniera australiana va a Tahiti, ma va in prigione in seguito a un ammutinamento. Uscito di prigione, prende un passaggio da un’altra baleniera per andare a Honolulu, ma dopo qualche mese torna a casa.
Comincia a riflettere le sue esperienze, e decide di metterle per iscritto: dal 1844 comincia il suo periodo di scrittura, raccogliendo tutti i suoi appunti di viaggio. Nel 1846 pubblica in Inghilterra presso lo stampatore Burray Tiytee, che parla dell’omonima tribù presso la quale egli aveva vissuto. Nonostante egli abbia passato solo un mese nella tribù, aumenta il periodo di permanenza; parla molto dell’ambientazione e dei paesaggi; il testo rappresenta lo stato di disagio e di sospensione dell’uomo moderno. Quello che scrive Melville è un testo in cui c’è la consapevolezza che l’uomo moderno non sappia più quale sia la sua condizione di viaggio: egli dimostra che l’uomo non può stare bene sempre al contatto con la natura, ma nello stesso tempo la vita che l’uomo moderno vive è in realtà invivibile. L’uomo, alla fine, non ha più uno stato di felicità e non la potrà mai raggiungere perché gli mancherà sempre qualcosa. Il testo viene censurato in America; nella precisione, vengono tolte 30 pagine, all’interno delle quali erano contenute dettagli sessuali relativi ai nativi e parti in cui Melville parlava malissimo dei missionari che si erano recati in queste terre per convertire i nativi attraverso la violenza.
Nel 1847 pubblica Omoo, il sequel di Tipee ambientato in contesto tahitiano.
Martedì comincia come diario di viaggio, ma sfocia nel dramma personale. La critica bocciò l’opera. Scrisse anche Redburn, che parla della sua esperienza nella nave mercantile verso Liverpool in termini molto dickensiani, e The White Jacket, nella quale denuncia la pratica del flogging (la pratica delle frustate). Il protagonista si caccia nei guai sempre per la giacca bianca: questo elemento è sovversivo perché di solito il bianco è associato alla purezza e alla candidezza. Con quest’opera Melville comincia ad annunciare che la realtà è complessa perché non è possibile distinguere facilmente cosa è buono da ciò che è cattivo.
In Moby Dick, or The White Whale(1851) non è possibile capire dove sono il bene e il male, perchè fondamentalmente non esistono e spesso uno diventa l’altro. Viene pubblicato parallelamente sia in Inghilterra sia in America ed è dedicato a Hawthorne. Ciò che Melville vuole dire è che Dio, se c’è , non si cura dell’uomo perché non dà la possibilità di distinguere tra bene e male. Nell’opera viene teorizzato un doppio modello di lettura: Melville dice che qualsiasi testo letterario, soprattutto i suoi, sono soggetti a un duplice di lettura. Ci sono un livello definito the mob (la massa), e un livello più profondo, eagle-eyed, un occhio più attento per penetrare gli avvenimenti e capire il significato allegorico. Le fonti di Moby Dick sono reali e letterarie. Per quanto riguarda le fonti reali, c’è quella della baleniera Essex affondata per mano di una balena bianca; l’avvistamento di una balena bianca al largo delle coste del Cile, chiamata affettuosamente Mocha Dick. Per quanto riguarda le fonti letterarie, ci sono The Rime of the Ancient Marinerdi Coleridge, Melmoth The Wandererdi Charles Maturin. Tuttavia la fonte più importante di Moby Dick è la Bibbia. Pensando alla Bibbia, viene ricordato Giona , per il fatto che è presente la redenzione divina: Giona ha peccato, si è pentito, e viene ristabilito un ordine. Tuttavia in Moby Dick non viene ripristinato nessun ordine, pertanto l’utilizzo della Bibbia a opera di Melville è puramente sarcastico, rovesciando i suoi episodi: non sono presenti un ordine divina e una giustizia divina. Il riferimento a Giona non è l’unico; il capitano, Ahab , è un altro personaggio biblico. C’è un parallelismo tra la morte dell’Ahab della Bibbia e quella del romanzo, perché il primo muore a causa di una freccia, il secondo muore attaccato a un arpione, alla cui fine era presente una freccia. Il tema dell’acqua è importantissimo, perché è presente sia nel racconto biblico come redenzione, sia nel romanzo perché questo è totalmente svolto in acqua. Ishmael è il narratore e simbolo dell’umanità rinnegata. All’interno del romanzo non ci sono coordinate spazio-temporali: la narrazione si presenta sospesa, e questo stato di sospensione è dovuto al fatto che Melville non voleva legarla a una realtà individuabile nel tempo, ma a un’eterna lotta tra il bene e il male.
Pierre or the Ambiguities (1852) è stato guardato con grande sospetto all’epoca perché affrontava tematiche scabrose come triangoli amorosi con tanto di incesto. Melville oscilla tra trame che ricordano le sue esperienze sulle baleniere e pensieri più oscuri e reconditi della mente umana.
NATHANIEL HAWTHORNE (1804-1864)
Nasce a Salem il 4 luglio 1804. La sua famiglia non era particolarmente abbiente: il padre era marinaio, morto di febbre gialla, di conseguenza l’autore ha vissuto in un ambiente prettamente femminile. La famiglia ha deciso di aggiungere “w” al cognome per distinguersi dal parente partecipe del processo di Salem. Dopo la morte del padre, da piccolo, si rompe una gamba, fatto fondamentale per lui perché rimane per un anno e mezzo al letto. Durante questo periodo, legge qualsiasi cosa, soprattutto romanzi settecenteschi inglesi, Fielding, Smallet e autori più vicini a lui per tematiche e cronologia, come Walpole (autore di The Castle of Otranto) e Godwin. Questo lo aiuta non solo a concepire un proprio stile, ma anche matura fin da giovanissimo l’idea di quello che vuole realizzare nella sua vita: egli vuole la fama letteraria.
Una volta cresciuto, va al Bowdoin College nel Maine, dove conduce una vita universitaria dissoluta, bevendo, fumando e giocando d’azzardo. Era uno studente molto timido, evitando di fare discorsi pubblici. Nell’ambiente universitario conosce principalmente il futuro quattordicesimo presidente degli Stati Uniti, Franklin Pierce, con il quale stringe un’amicizia che durerà pe tutta la vita di Hawthorne. Si laurea senza brillare particolarmente, e dal 1825 al 1837 Hawthorne si inventa un’immagine di sé come lui l’avrebbe voluta creare pensando a un intellettuale oscuro, cupo e tenebroso, mandando in giro voci secondo le quali per 13 anni sarebbe uscito di casa solo di notte indossando un lungo mantello nero, cosa non vera perché in quel periodo viaggiò molto.
Il suo primo romanzo viene pubblicato nel 1828 a sue spese, chiamato Fanshawe. È ambientato in un’università fittizia, che in realtà è la sua, sul cui sfondo crea un triangolo amoroso. Anche se ha qualche recensione positiva, il testo risulta essere un flop. La sua figura che desiderava ardentemente la fama letteraria, in un gesto di stizza prende tutte le copie e dà fuoco al romanzo, assistendo al rogo di questo, anche se ne sopravvive solo a una copia.
Sempre in questo periodo, fino al 1837, pubblica una serie di racconti pubblicati anonimi sulle riviste, cosa non accettata. Mette insieme una prima raccolta, The Storyteller, rivelatosi un flop e bruciato da lui stesso in seguito. Tuttavia un insieme di racconti presenti nella raccolta verranno riciclati da Hawthorne stesso. In seguito scrive un’altra raccolta, Twice Told Tales, il cui titolo è una citazione di un verso del King John di Shakespeare: a livello individuale e di storia collettiva, l’idea del peccato, della dannazione e dell’impossibilità di progredire sono impossibili da dimenticare. Il passato si ripeterà sempre. Questa raccolta avrà molto successo.
Nel 1837 Hawthorne si innamora di Sofia Peabody, sorella di una nota trascendentalista esperta in campo educativo, Elizabeth Peabody. Elizabeth era bella, brillante, intelligente, affermata da un punto di vista della carriera, scriveva, viaggiava ed era indipendente, mentre Sofia era invalida, avendo invalidità di tipo psicosomatica, peggiorate dopo il matrimonio. I due si sposano nel 1842 dopo un fidanzamento di cinque anni e vanno a vivere a Concord. Grazie a Franklin Piers, Hawthorne ottiene l’incarico di misuratore di sale e carbone alla dogana di Salem; ottenuto il denaro, lo investe in Brook Farm , investimento che non si rivelerà molto proficuo. Dopo questa mansione alla dogana, diventa sovrintendente, ma i Whig prendono potere al governo e Hawthorne perde il posto alla dogana. Egli deve fare della scrittura lo strumento atto per fargli guadagnare soldi per sopravvivere. Ripubblica Twice Told Tales, poi, spinto dal suo editore, abbandona per un momento la produzione di racconti, per scrivere The Scarlet Letter (1850). Nel 1851 pubblica The House of The Seven Gables, un romanzo di tipo gotico. Nel 1860 pubblica il suo ultimo romanzo importante, The Marble Faun , ambientato in Italia perché prima del 1860, grazie a Franklin Piers, Hawthorne diventa rappresentante diplomatico a Liverpool e da lì ha modo di viaggiare per l’Europa, viaggiando per l’Italia. Alla vista di Roma, la città diventa l’emblema di un passato che schiaccia l’uomo, tant’è che qui elabora la frase ogni generazione dovrebbe distruggere ogni cosa che la generazione precedente ha costruito, perché se non riuscirà a farlo, rimarrà schiacciato da essa.
Alla fine della sua vita, Hawthorne ha in progetto di scrivere altri quattro romanzi, ma alla fine muore. La produzione più importante è quella dei racconti, tra cui Muskes From an Old Mans.
TEMATICHE DELLA LETTERA SCARLATTA:
La prima sezione di racconti riguarda la figura dell’artista. Hawthorne era ossessionato dall’arte, tant’è che egli diceva che l’artista era in grado di capire la realtà meglio della realtà stessa. L’opera d’arte rivela, a proposito della persona stessa, ciò che la persona non sa di sé. L’arte è rivelatrice, idea affrontata in The Prophetic Pictures. Una coppia che si sta per sposare va da un pittore per farsi fare un ritratto. Il pittore opera una scelta: fa due ritratti separati, piano piano passano le sedute e i tratti del viso di lui diventano sempre più crudeli e i tratti del viso di lei sempre più spaventati. Alla fine del racconto il marito tenta di uccidere la moglie. È come se attraverso la contemplazione dell’arte l’individuo prendesse coscienza di sé.L’arte è anche al confine tra il divino e il demoniaco. Il racconto si chiama The Devil in The Manuscript. Si parla di uno scrittore che scrive un testo al quale quasi dona l’anima. Il romanzo viene pubblicato ma non ha successo; di conseguenza lo scrittore prende il manoscritto e lo getta nelle fiamme del camino. Tuttavia nelle fiamme vede i suoi personaggi che si contorcono come se fossero nelle fiamme dell’inferno, poi le ceneri si spargono nel camino e vengono sparse nella città che comincia a prendere fuoco. È come se il Demonio si vendica di tutte quelle persone che non ne hanno saputo apprezzare l’arte. I romanzi di Hawthorne sono scritti per essere vissuti.
L’altra sezione di racconti scritti da Hawthorne riguarda la concezione della donna, vista come subordinata all’uomo per i puritani. Dal 1850 al 1855 si comincia a diffondere un’ideale di donna molto simile all’ideale vittoriano che viene codificato come True Womanhood, la quale doveva essere: casta, pia, domestica e sottomessa all’uomo . Winthrop diceva che il rapporto uomo-donna era paragonabile a quello di legge-ministro: l’uomo dettava legge e la donna doveva ubbidire. Fisicamente, la true woman doveva essere magra ed esile . Opposto all’ideale della true woman, è presente l’ideale della real woman, la donna emancipata, moderna, che non ha necessità dell’uomo per poter sopravvivere. L’ideale della real woman aveva una traduzione in atto attraverso la figura intellettuale della trascendentalista Margareth Fuller (1810-1850) , amata dai trascendentalisti. La donna è un problema all’epoca. Il primo racconto si intitola Rapaccini’s Daughter, ambientato a Padova e vede come protagonista una giovane donna di nome Beatrice. L’obiettivo del padre di Beatrice è non far peccare la ragazza. Di fronte al giardino di casa c’è uno studente, il quale si innamora di Beatrice, anche se nota in lei una nocività che avvelenava qualsiasi cosa le si avvicinasse, escluso il padre. Lo studente non demorde e non sa che lei è stata avvelenata; va da un medico, il quale gli da un antidoto. Lui va, le lascia la bottiglietta con un biglietto, lei sa benissimo che se prende quell’antidoto muore, ma pur essendo consapevole lo prende e muore. Questo racconto vuol dire che innanzitutto c’è un’ossessione nei confronti del peccato, centro del racconto; altro centro del racconto è la sottomissione della donna: le donne si sacrificano e devono morire. Il secondo racconto di chiama Birth Mark. Un giovane ha appena sposato una ragazza bellissima, con un unico difetto: una piccola voglia fatta a forma di mano sul viso, che sembra ricordare qualcuno che l’avesse toccata prima di lui. Il marito, medico, si inventa una pozione per far sparire la voglia. La donna si sottopone passivamente, mano mano che le viene infuso, la voglia comincia a sparire; quando la voglia è scomparsa completamente, lei muore. Se la voglia rappresenta il peccato, significa che il peccato è connaturato nell’uomo: l’uomo è costantemente macchiato dal peccato. L’ultimo racconto riporta al Puritanesimo, e si chiama Young Goodman Brown. Parla di un novello sposo che ha una moglie chiamata Faith. Un giorno le dice che vuole andare nella foresta, luogo dove normalmente si consumavano i Sabbath , ma lei si oppone. In ogni caso lui va nella foresta, ma mano mano che si addentra vede tutte le persone che pensava essere raccomandabili (Faith stessa, il predicatore e il vicino di casa). Quando vede sua moglie nella forestra, esclama I’ve lost my Faith e sviene. Al suo risveglio non vede più nessuno; torna a casa e trovo Faith intenta a sbrigare le faccende di casa. Il racconto rimane sospeso: non si sa Young Goodman Brown ha visto davvero Faith o se ha sognato tutto. Hawthorne vuole far capire che la realtà è ambigua e non si può dare una spiegazione univoca a ciò che si vede.
La Lettera Scarlatta è stata interpretata da molti come un romanzo a chiave , nel senso che all’interno del testo si adombrano figure reali. Il personaggio di Roger Chillingworth è stato identificato dalla critica come un possibile simulacro della figura di Emerson. Hawthorne aveva un rapporto apparentemente sereno con Emerson, ma l’opinione che Hawthorne aveva di Emerson era pessima. Forse Hawthorne aveva visto di Emerson ciò che sfuggiva a tutti: una sanguisuga di una vanità sconfinata. A tal proposito, egli dice che Emerson si circondava di discepoli perché sfruttava le loro idee e le loro intuizioni; metteva in ogni stanza la copia della Trasfigurazione di Raffaello perché lui e Cristo erano la stessa cosa.
La storia della Lettera Scarlatta è ambientata a Salem, luogo decadente abitata da gente che sonnecchia con una società in decadenza e un commercio che non produce più nulla. È presente una storia doppiamente raccontata: la storia vera è raccontata da un vecchio sovrintendente Pue e riscritta dal narratore con alcuni elementi di finzione. La storia si apre sulla porta della prigione dove stava Hester Prynne, possente e giunonica, la quale aveva commesso adulterio. La sua condanna è quella di portare una A di adultera rossa sul petto. Lei non è una vera adultera: era sposata con un vecchio medico, Chillingworth, sparito durante gli anni mentre lei risiedeva in America, dove si era invaghita del predicatore. Il predicatore sa di essere il padre della bambina, ma non dice niente, e sta sempre con la mano sul petto come se portasse anche lui l’infamia. Arriva Chillingworth in America, si insinua nella comunità, diventa medico del predicatore e capisce che lui è il padre della bambina, chiamata Pearl. Hester Prynne passa la vita cucendo, tant’è che ricama lei stessa la lettera A con l’oro. Dopo 7 anni, Hester Prynne e il predicatore si rincontrano nella foresta, dove dichiarano il loro amore e hanno l’intenzione di fuggire in Europa. Questo non accadrà mai: il predicatore confessa di essere il padre della bambina, poi muore (morirà anche Chillingworth). Esther va in Europa, poi torna in America. Il romanzo finisce in modo ambiguo, perché viene detto che viene sepolta accanto al suo uomo (è il marito o il predicatore?). L’opera è un romance e non un novel . La porta che si presenta all’inizio del testo è simbolica: si può scegliere se affrontare il romanzo ed entrare a far parte delle vicende di Hester oppure se rimanerne fuori abbandonando il libro. Hawthorne anticipa il romanzo psicologico.
VISIONE AMBIGUA DELLA CUSTOM HOUSE, VISIONE AMBIGUA DELL’AMERICA:
Hawthorne aveva un rapporto ambiguo con l’America. Da una parte la amava, ma da un altro lato non si sente rappresentato da essa, in quanto l’America tradisce l’uomo. La visione ambigua è presente nel racconto-cornice. La Custom House è dominata dalla figura dell’aquila americana, la quale dovrebbe tenere da una parte un ramoscello d’ulivo (segno della pace) e dall’altra delle saette (segno della possibilità della guerra quando non ci si comporta bene nei confronti della dichiarazione d’Indipendenza). L’aquila viene descritta avere le frecce in entrambi gli artigli, mancando ogni segno di pace. La sua visione dell’America non è una visione giusta, ma una visione di un paese che in tutti i casi castiga gli uomini. L’America è pronta a scagliare frecce contro gli americani, rinnegando i suoi cittadini. Non si esce dall’America puritana. E pluribus unum (da tanti uno) è l’idea di un’America che da tante etnie che si fondono per creare un unico individuo. Tuttavia questo motto viene ironizzato da Hawthorne.
La visione che Hawhtorne dà delle persone che lavorano nella dogana è terribile: sono vecchie, grasse, mezze addormentate e non si sa se quando parlano dicono cose sensate o no perché sonnecchiano.
RAPPORTO CONFLITTUALE TRA HAWTHORNE E LA SCRITTURA:
Se da un lato egli desidera emergere nel campo letterario, dall’altro lato il suo emergere dall’agone letterario fa sì che si senta in colpa perché egli non è l’uomo in voga del suo periodo. Quando Hawthorne scrive del suo rapporto con la scrittura, lo fa con un grosso senso di colpa: sente di essere giudicato dalla società, che prende la forma dei suoi antenati. Sente che il passato non lo abbandona. Descrive l’antenato essere arrivato con la spada e la Bibbia; perseguitò i quaccheri, fu presente al processo di Salem e afferma che i suoi antenati, se fossero vissuti al suo tempo, lo avrebbero giudicato un fallito. Nei confronti della scrittura sente di essere giudicato e di non confermarsi con i modelli maschili dell’epoca. Scrivere per lui è la lettera scarlatta: il suo peccato è voler perseguire la carriera di artista. È come se nella figura di Esther si proiettasse Hawthorne.
IL SIMBOLISMO DELLA “A”:
Il fagotto ritrovato viene definito misterioso, fatto di un tessuto rosso sottile/raffinato, mangiato da una tarma sacrilega, di conseguenza l’oggetto che è stato mangiato è sacro. Altrove la A è definita una reliquia. Quindi la figura di peccatrice diventa progressivamente nella storia e subito nella visione della lettera quella di una santa. Guardando la lettera, il narratore vede che è d’oro: l’idea del ricamo viene percorsa in tutto il testo: Hester Prynne ricama per vivere, ricama i vestiti per i puritani, cosa strana sia perché loro sono visti come vanitosi sia perché ricamare la “A” vuol dire farsi beffe dei puritani, poiché questo diventa elemento di bellezza, scardinando la punizione che le si voleva infliggere. Ricamare, quindi, è sia un atto femminile, sia un atto di volitività, perché Hester Prynne ricama la “A” di Able e di Angel, riscrivendo la sua storia, dando alla lettera un nuovo significato. La “A” sta anche per America, storia di un paese che si macchia di peccato da cui non ne esce più.
IL RAPPORTO CON GLI INDIANI:
Da un lato gli indiani vengono visti come oscuri, pericolosi e rappresentanti di un pericolo misterioso, ma dall’altro lato viene fatta una critica al trattamento che gli americani hanno riservato a loro, vittime dell’uomo bianco.
IL RITRATTO DEI PURITANI:
I puritani sono barbuti, quindi restano nell’anonimato. Sono anonimi (tutti uguali), vecchi, restii al cambiamento e passivi perché sottomessi alla religione, hanno il colore della tristezza. Sulle donne puritane viene detto che alcune portano il cappuccio e altre no. I puritani vengono descritti solo per come sono vestiti, per evidenziare il loro anonimato. Viene fatta una critica ai bianchi non solo per il trattamento che avevano riservato agli indiani (vedi acquavite), ma anche per ciò che era successo a Salem.
LA PORTA:
La porta è fondamentale, in quanto il lettore può scegliere se entrare al suo interno e vivere la storia, oppure rimanerne al di fuori e chiudere il libro. Non a caso la porta è di quercia, simbolo di saggezza, usata per fare una prigione , e forza. La porta ha iron spikes, simbolo della Crocifissione. La prigione che dovrebbe essere un luogo in cui la persona dovrebbe essere riformato, è in realtà un luogo di chiusura e tortura, in quanto gli stessi puritani non sono giusti. Viene poi detto che l’America è nata come utopia, e la prima cosa che viene creata è la prigione . L’idea di stain (la macchia) e di rust (ruggine) vuole far intuire che c’è un meccanismo che non funziona, quello dei puritani funziona solo con il terrore. Di fronte alla porta c’è un appezzamento dove cresce erbaccia: Hawthorne crea un antagonismo tra l’erbaccia che cresce di fronte alla prigione e l’unico cespuglio di rose che cresce accanto alla porta della prigione. I nomi scientifici scelti dall’autore sono erbe non autoctone dell’America, ma sono provenienti dall’Europa, questo per dimostrare che il peccato è stato portato dagli europei nel suolo americano. Il male non era della terra, i puritani hanno inventato la questione che stavano bonificando il territorio dal Demonio, il peccato risiede in Europa. Il cespuglio di rose era nato dai passi di una Ann Hutchinson, santa e martire. La rosa non solo è simbolo di purezza, ma anche di Maria. Sulla soglia della prigione c’è il cespuglio di rose, sulla soglia della narrazione Hawthorne coglie una rosa per darla al lettore, gesto che rievoca la liturgia: sta al lettore decidere se accettare la rosa e seguire il narratore attivamente nel romance oppure se rifiutarla rimanendo fuori dalla storia.
ASPETTO TEATRALE DELL’OPERA:
Il teatro è catarsi del lettore ed è usata come forma antagonista ai puritani. Il romanzo è strutturato come se fosse un’opera teatrale. Ci sono alcune scene che si svolgono su un palco: il pulpito, il patibolo su cui sta Hester e così via. Hester è definita come attrice della sua storia.
I PERSONAGGI PRINCIPALI E LA LORO CARATTERIZZAZIONE:
EDGAR ALLAN POE (1809-1849)
Era considerato eccentrico rispetto alla produzione letteraria dell’epoca, tant’è che Emerson lo prendeva in giro chiamandolo “Jingle Man”, perché per Poe la cosa più importante della creazione poetica è la musicalità del verso. A scoprire Poe è Baudelaire, considerandolo europeo, perché completamente staccato dal contesto americano.
Quando si parla di Poe si parla di una persona legata al filone oscuro, ma in realtà egli si distacca da questo perché per lui essere artista e un poeta è un mestiere, una scienza: l’arte è concepita come scienza.
Lui stesso amava diffondere l’idea che fosse nato dopo, nel 1813. Nasce a Boston da due attori girovaghi, cosa di vitale importanza: essere figli di attori era un fattore negativo. La madre era stata già sposata una volta, poi con il secondo marito ha tre figli: Henry, Edgar e Rosalie. Il padre abbandona la famiglia per poi morire due anni dopo di tubercolosi, ma muore anche la madre per la stessa malattia. I bambini vengono quindi adottati: Edgar viene affiliato dalla famiglia Allan . Allan era un commerciante fedifrago, finché un giorno la famiglia si deve trasferire in Inghilterra per motivi economici, e lì rimangono per cinque anni. Poe comincia la sua formazione prima in Inghilterra, poi in Scozia. Arrivato in Inghilterra, studia molto e legge tutto il possibile immaginabile, si innamora letterariamente di Lord Byron, considerato da lui il suo primo modello letterario. Dopo cinque anni la famiglia Allan torna in America, dove ha le prime esperienze di innamoramento. Lui si innamorerà sempre di donne o molto più grandi di lui o molto più piccole di lui: innamorarsi di una donna molto più grandi vuol dire innamorarsi di una figura materna, quindi equivale a non innamorarsi veramente; innamorarsi di donne troppo giovani voleva dire non innamorarsi veramente. Si innamora della vicina di casa Sarah Elmira Royster: il rapporto era epistolare, ma finisce male perché la donna era promessa a un altro uomo. Questo fa capire perché tutte le donne di Poe muoiono.
Si scrive all’università nel 1826, dove (non) studia Lingue. Proprio qui conosce l’uso dell’oppio . Lasciata l’università, si arruola come militare con il nome di Edgar Allan Perry, andando a fare il militare in una piccola isoletta al largo della Carolina del Sud. Qui comincia a scrivere le prime poesie: la prima poesia importante si chiama Al Araaf. Poe vede in questa stella l’emblema della creatività poetica. Decide di lasciare la carriera militare, cosa non facile perché per potersi congedare si doveva pagare una cifra allo Stato oppure trovare un sostituto. Alla, mosso dal dolore della scomparsa della moglie, concede i soldi a Poe che riesce così a congedarsi. Poe, quindi, raccoglie tutte le poesie che ha scritto e pubblica sotto l’anonimato Tamerlane and Other Poems by a Bostonian. Il libro non ha grande successo, sia perché era uno scrittore esordiente, sia perché i temi che lui trattava non erano presi molto in considerazione. Decide così di diventare ufficiale all’Accademia Militare di Westpoint, dove entra nel 1831 ed è subito espulso. Una volta espulso, decide di andare a trovare il fratello Henry che si trovava dalla zia Maria Klemm, e lì a casa della zia conosce l’amore della sua vita, Virginia, tredicenne sua cugina . Lei era la sua musa ispiratrice, ma si ammala di tubercolosi nel 1842 e poi muore nel 1846, gettando Poe nel dolore più infinito.
In questo periodo Poe acquisisce una certa fama perché non solo pubblica le sue poesie, ma anche racconti, con il quale raggiunge la fama: scrive su riviste, ma l’elemento che gli farà guadagnare soldi per vivere è la lettura pubblica di poesie. Le poesie di Poe sono nate per essere recitate. Nel 1846-47 scrive due saggi che teorizzano la poesia, The Poetic Principle e The Philosophy of Composition. Negli ultimi mesi della sua vita, Poe riallaccia i rapporti con Sarah Royster e si sarebbero dovuti sposare, ma dieci giorni prima del matrimonio lui muore. Viene trovato in preda al delirium tremens, ma non si sa perché sia morto. Un’ipotesi formulata è che all’epoca, quando c’erano le elezioni, Poe sia stato preso e gli sia stato somministrato dell’alcol o della droga, cose che gli causarono la morte.
Nei due saggi Poe afferma che per scrivere una poesia che possa affascinare il lettore bisogna innanzitutto stabilire l’argomento: l’amore è l’argomento più importante per Poe, ma questo, per catturare, deve essere tra due persone giovani e deve essere un amore tragico, con la donna giovane e bella a morire. Una poesia, inoltre, per essere efficace sul lettore/ascoltatore, deve essere letta in una seduta (100 versi): se si prende la cera (l’ascoltatore), il sigillo (la poesia), se impresso troppo leggermente, non lascia un’impressione; una poesia troppo lunga, al contrario, quando letto, la cera, se premuta troppo, si squaglia, lasciando un’impressione che devasta. Per spiegare ancora meglio come comporre, Poe prende come esempio la sua poesia The Raven: quasi come un medico, egli dice che la poesia si compone partendo dal punto di maggiore pathos per poi costruire tutto il resto. Nel caso di The Raven, Poe comincia dal fatto che lo studente non rivedrà più Leanore per poi proseguire. Con questa poesia si entra nel concetto di scrittura di Poe: per lui la realtà non è all’esterno dell’uomo, ma al suo interno. Il mondo, per Poe, non esiste se non nella mente dell’individuo. Poe riprende il concetto di self per modificarlo: ognuno crea la propria realtà. Per Poe, della poesia è importante la capacità evocativa, perché questa non è solo cervello ma coinvolge tutto il corpo, dimostrandosi un’esperienza a tutto tondo nella quale l’uomo è immerso. È importante che la poesia abbia un ritornello, in modo tale che possa essere ricordato meglio.
IDEA DI FRONTIERA E FRAMMENTAZIONE DELL’INDIVIDUO:
Poe è perfettamente consapevole della situazione americana, tant’è che interpreta in modo diverso gli stessi concetti tipici dell’America di quel periodo. Uno dei concetti più importanti è quello di frontiera. Poe reintepreta il concetto di frontiera: per lui non è l’aspetto fisico di un limite geografico, ma un’esperienza sensoriale come superamento i limiti. Una frontiera di Poe è il superamento tra la vita e la morte. Spostandosi il limite della frontiera umana, Dio non è più al centro e perde il suo significato; gli uomini hanno l’illusione di avere Dio al centro, ma la loro mente tende a varcare i limiti, di conseguenza non esiste più un centro e una figura: l’uomo è una serie di pezzi, una figura che tende a espandersi in tutte le parti. La frammentazione dell’individuo fa sì che , anche in amore, si sviluppano quelle che Poe chiama monomanie. Tutto ciò che si legge nei racconti di Poe passa attraverso la mente malata del narratore.
L’Oriente rappresenta la diversità. Poe si sentiva molto diverso rispetto al contesto in cui si trovava, quindi c’è un’associazione costante tra quello che viene visto e paesaggi orientali, come attrazione e repulsione allo stesso tempo.
IDEA DELL’ARTE PER L’ARTE: per Poe è eresia che l’arte insegni qualcosa, l’arte è svincolata dalla didattica. L’arte deve inebriare l’uomo, per sviluppare nell’uomo la sensibilità e la ricettività al decadentismo. L’arte è superiore alla vita e si sostituisce a questa perché non muore. L’immortalità dell’uomo non passa attraverso le preghiere; l’unica cosa che rimane è il prodotto artistico che ognuno lascia di sé. All’interno delle forme artistiche, Poe crea una gerarchia: l’arte più perfetta di tutte è la musica perché è l’unica forma d’arte che si emancipa dalla materia.
Un esempio: Colombo dice di essere sbarcato di venerdì e di aver visto un uomo stupido e ben messo fisicamente; questo ricorda Friday di Robinson Crusoe
Sembrerebbe che la Virginia prenda il nome o dalla “virgin queen” o dal capo Winginia.
Ai vertici di Oxford, era una persona molto influente nella cultura dell’epoca.
Secondo questo principio, alcuni individui sono predestinati ad avere successo nella vita perché hanno la grazia divina, a prescindere dalle loro azioni; questa si vede dal benessere economico dell’individuo. Di conseguenza le persone, per provare che hanno la grazia divina, sono spinte a lavorare sempre di più.
Se qualsiasi religione era lì tollerata, è pur vero che chi nasceva dagli inglesi in Olanda, non era considerato cittadino olandese. Queste comunità non avevano quindi diritti civili in Olanda (diritto al voto e a integrarsi nel tessuto sociale).
E’ per loro una purificazione che li porta a vivere una nuova vita nel nuovo continente, un po’ come l’attraversamento delle acque a opera di Mosè.
La forma di governo è fondamentale perché essa stabilì una gerarchia che portò i puritani in contraddizione con le loro stesse idee.
Il nome dell’università viene da John Harvard, il quale, al momento della sua morte, donò la sua biblioteca –composta da circa 400 libri- all’università.
Il primo libro pubblicato dalla stamperia fu “Bay Psalm Book” (1640), un testo anonimo che raccoglieva tutti i salmi tradotti dal latino all’inglese. William Bredford ed Edward Winslow sono dietro alla pubblicazione di questo testo.
Il termine “wasp” significa “white anglosaxon protestant”, modo in cui si identificavano i veri americani, che dovevano essere bianchi, anglosassoni (di origine inglese) e protestanti (puritani).
Lo stesso aggettivo venne usato da Colombo: “poor” sono i nativi che non hanno i vestiti.
I puritani sono paragonati al martire San Sebastiano, il quale venne ucciso con le frecce. Tuttavia, mentre San Sebastiano viene ucciso, i puritani si salvano grazie alla grazia di Dio.
Considerata la protagonista di “The Scarlet Letter” di Hawthorne.
A livello di gerarchia, se ognuno può sentire dentro di sé la voce divina, vuol dire che le gerarchie rischiano di essere scardinate.
Intellettuale allontanato dal New England.
Nata al tempo di Lutero con Giovanni Agricola, vuol dire “contro la regola”. Per lui l’uomo parla direttamente con Dio e non attraverso intermediari.
Forma religiosa codificata da John Fox. “Quacchero” proviene da quake, “tremare”. Si riunivano, leggevano i passi della Bibbia, andando in estasi mistica, tremando. E’ un nome dispregiativo, ma vedevano questo tremore come un modo per avvicinare Dio. Non c’erano gerarchie e non conoscono gerarchie.
Gli anabattisti dicevano che il battesimo doveva essere ripetuto da adulto, quando l’individuo riceve quella religione.
“Allegra” perché c’è una viva partecipazione e unione con gli indiani. All’interno di questa colonia ogni 1° maggio c’era la festa chiamata “The May Pole of Merry Mount”, una festa per la fertilità.
Il nome viene da William Penn (“Penn-“) e dal fatto che fosse un luogo con molti boschi (“-sylvania”).
Era un mercante inglese il quale prestò alla corona 16.000£. Alla sua morte, non potendo il re ripagare il figlio William Penn junior, gli donò una terra in America, la Pennsylvania.
I suoi testi vengono infatti trovati nel 1937 nella biblioteca di Yale e pubblicati nel 1939.
Allora la frontiera era la linea immaginaria che si spostava man mano che nuove terre venivano scoperte.
John Donne fu capostipite della poesia metafisica. La sua caratteristica peculiare era l’uso di metafore inaspettate.
Tema delle mystery, miracle and morality plays era la lotta continua tra bene e il male che si contendono l’anima dell’uomo.
Questo era il nome dato a Metacom, capo della tribù di Wampanoag, perché egli si comportava e aveva movenze di un bianco, a tal punto che venne chiamato “re Filippo” in ricordo del re di Spagna.
Tutte le congregazioni sono sorelle e non ordinate gerarchicamente tra di loro.
E’ una parte del nome Jerusalem.
Proprietario terriero nelle Barbados che si era reinventato predicatore.
Sul raccolto di quell’anno piove molto e sulla segale si sviluppa un fungo da cui si ricava l’LSD. Quando finisce quella segale, finisce l’isteria. L’origine fisica prende il nome di ergotismo, dal nome del fungo Ergot.
In realtà, chi sognava persone, sognava il Diavolo parlare e manifestarsi.
Se qualcuno sospetta che sia sospetto di stregoneria, deve fare una torta a base di orina e darla ai cani. Quando i cani mangiavano questa torta, si pensava che la persona che avesse gettato il maleficio dovessero morire.
Il tribunale si chiamava Oyeur and Terminer, del quale faceva parte anche un antenato di Hawthorne.
Gli eretici arminiani dicevano che si può decadere dalla grazia, ma anche acquisirla.
Il platonismo affermava che l’uomo avesse la scintilla divina al suo interno.
Selezione di episodi che la persona vuole ricordare di lui.
Re che censurò qualsiasi cosa. E’ colui che gestisce, da parte inglese, la rivoluzione americana.
La poesia cimiteriale aveva come scopo la contemplazione della morte come liberazione dagli affanni della vita.
Scrittore che scrive per vivere.
Si rifà al Puritanesimo. Dall’altra parte c’è il filone ottimista, il cui iniziatore è Benjamin Franklin.
Ironicamente, è la scintilla a fargli prendere fuoco. Inoltre, è una dimostrazione che Dio non esiste.
Citazione inversa di Anne Hutchinson.
Uno dei suoi romanzi è ambientato nel periodo della febbre gialla di Philadelphia.
Quando uno non conosce qualcosa, la associa a qualcosa che conosce. Di conseguenza, indiani e asiatici sono identici perché sono diversi dall’uomo bianco. Tutto ciò che altro viene catalogato come la stessa cosa.
La definizione di Rinascimento venne data nel 1841 da Otto Mathissen, critico olandese. Con “Rinascimento” si intende l’apice culturale raggiunto dall’America, periodo che va dal 1850 al 1855.
La città veniva chiamata Gotham City, da “goat”, capra, per sottolineare l’ignoranza e l’incapacità di pensiero autonomo dei newyorkesi e degli americani.
Egli studia la percezione della realtà: ognuno ha una percezione soggettiva dell’esistenza. Se essa esiste perché qualcuno la osserva, il centro della realtà è l’individuo.
Filosofo vittoriano. Lo apprezza perché si trova in armonia con il suo pensiero per quanto riguarda l’idea del danno enorme che l’industrializzazione, mercantilismo e l’espansionismo hanno causato l’allontanamento dell’uomo dalla natura.
Grazie a Thoreau sono sopravvissute alcune narrazioni degli indiani.
“Esperimento” perché viene dalla Preface of the Lyrical Ballads di Wordsworth. Per lui l’esperimento sul lago Walden è l’esperimento per trovare una cura a una società (e a un lettore) mentalmente malata, troppo attaccata ai beni materiali.
Primavera come rinascita.
A favore dell’abolizione della schiavitù.
All’epoca di Whitman andava in voga la pseudo scienza della fronologia: a seconda della conformazione del cranio di una persona, si può individuare il suo destino. Whitman è stato studiato dai frenologi, i quali hanno individuato in lui un qualcosa che poi avrebbe contaminato la sua fama e avrebbe fatto sì che la sua amicizia con Emerson si interrompesse: la sua omosessualità. Saputa la sua omosessualità, la sua fama comincia sempre più a calare.
Non a caso, il capitano della nave è quacchero ed è mosso da una vendetta passionale. L’uomo è un piccolo atomo di mare.
Profeta al quale venne detto di predicare a Ninive. Tuttavia si rifiuta e si imbarca, ma durante la traversata ci sono alcune disavventure. Egli viene gettato in mare e mangiato da una balena. All’interno del ventre della balena si pente e prega, la balena lo risputa e va a predicare.
Re di Israele, si sposa la pagana Jetzabel, la quale adorava il dio dell’acqua Baal. Dio punisce Ahab con la siccità. Tuttavia la questione si sana attraverso le preghiere e le persecuzioni dei pagani.
Nella Bibbia è anche figlio di Abramo e della serva Agar.
Erano presenti anche alcuni racconti sulle streghe di Salem.
All’interno dell’opera viene detto che la vita è una tedious tale told twice. Mentre i trascendentalisti tagliano con il passato per andare avanti, Hawthorne fa capire come dal passato non si esce.
In The House of Seven Gables, Hawthorne paragona il passato a un cadavere che ognuno si trascina dietro.
Questa esperienza gli darà l’idea per comporre The Blithedale Romance, romanzo nel quale Hawthorne fa una satira abbastanza pungente nei confronti di Brook Farm.
Usato dai turisti americani come guida turistica dei luoghi di Roma.
Questo ideale si riflette nella moglie di Hawthorne, Sophia Peabody.
Esther Prynne, la protagonista de La Lettera Scarlatta, è esattamente l’opposto della true woman: alta, giunonica, possente e non è minuta e dimessa. C’è una sorta di provocazione da parte di Hawthorne, anche se il suo atteggiamento è ambiguo nei confronti delle donne.
Amica di Hawthorne, c’è chi pensa che Esther Prynne sia in realtà Margareth Fuller. Tuttavia c’è anche chi pensa che Esther Prynne sia Ann Hutchinson. Margareth Fuller viene inviata come giornalista in Italia, dove conosce il conte Ossoli, con il quale ha avuto il figlio Angelino. In seguito è costretta a tornare in America a bordo della nave Elizabeth, ma questa affonda al largo di New York. I corpi di Ossoli e della Fuller non sono mai stati ritrovati. Scrisse Women in the Nineteenth Century.
Cerimone di evocazioni sataniche. Andare nella foresta significava varcare il limite.
Questa tecnica serve sia all’autore per attaccare coloro che lo avevano mandato via dalla dogana, sia per permettere il ritrovamento del manoscritto. La storia è stata scritta, raccontata da Pew e poi narrata nuovamente dal narratore (forse Hawthorne?). è usato per allontanarsi dal realismo per entrare nell’idea dell’immaginazione del romance. Lo scopo del romanzo è quello di far sì che il lettore intraprenda lo stesso cammino di purificazione intrapreso anche dalla protagonista Hester Prynne. Il peccato diventa positivo non solo quando insegna qualcosa, ma anche quando, essendo il lettore consapevole, viene accettato e non viene più commesso.
Il novel è verosimile, è quello di Defoe per esempio. Il novel ha la pretesa di rappresentare la realtà, come se fosse una sua fotografia. Il lettore ha una funzione passiva all’interno del novel. Nel romance invece ci sono elementi di immaginazione, che Hawthorne definisce certain latitude. La distanza consente di inserire elementi di immaginazione che invece sono negati al novel. Scegliere di scrivere un romance al posto del novel vuol dire coinvolgere il lettore nel processo della creazione artistica. Il romanzo è un processo di purificazione.
Inizio del prologo di Anne Bradstreet.
Ironia da parte di Hawthorne: il simbolo della saggezza è usato per fare la porta di una prigione.
Ironia.
La sposa di un re di Persia che non sa però che lei è ebrea. Era stata presentata da suo zio Mantocheo, il servitore del re, ebreo. Il re rimane talmente estasiato dalla bellezza di Ester che la sposa. Un altro servitore del re è geloso, e fa in modo che gli ebrei vengano perseguitati. Vengono perseguitati, quindi Ester digiuna e poi, indossando il suo vestito più bello, chiede al re la grazia per gli ebrei. Il re gliela concede, e da allora viene festeggiata la festa del Purin, festa della misericordia, dell’abbondanza e della misericordia.
L’unico riscatto per Hawthorne è la presa di coscienza del peccato.
La Transfiguration è l’ascensione di Cristo al cielo, l’elemento di più alta gratitudine che l’uomo possa raggiungere.
Il muschio è molto presente nel testo. Il muschio vive sugli altri, perpetuando nell’ombra e nell’oscurità.
Poe nasce come poeta.
Il suo cognome viene da questa famiglia.
Poe era dipsomane: si curava la dipendenza dall’oppio con l’alcol e la dipendenza da alcol con l’oppio.
Una stella apparsa all’epoca dell’astronomo Tito Brahe. Questa stella luminosissima a un certo punto scompare.
La sposa prima nel 1835 e successivamente nel 1836.
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