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La biografia di Alessandro Manzoni
1.Data e luogo di nascita, clima culturale Alessandro nasce Milano, 7 marzo 1785 da Pietro Verri e Giulia Beccaria, figlia del famoso giurista del Settecento, Cesare Beccaria autore del saggio Dei delitti e delle pene; muore il 21 maggio 1873, sempre a Milano. La sua vita attraversa più o meno quasi tutto l’Ottocento, ed egli è testimone di importanti trasformazioni storiche che cambiano radicalmente il volto politico dell’Europa e dell’Italia:
a)la breve illusione napoleonica (1799-1814): sull’onda dei successi militari ottenuti in patria, Napoleone “esporta” gli ideali della rivoluzione francese anche oltre i confini della Francia, dando vita in Italia alle cosiddette “repubbliche”, che, per un breve periodo di tempo, si sostituiscono alle monarchie dei vari regni in cui era suddivisa l’Italia, dando vita a una prima forma di governo democratico e repubblicano, che vede anche la partecipazione degli intellettuali e di patrioti come Ugo Foscolo; per Manzoni, come per tanti della sua generazione, Napoleone è una specie di “mito”, di modello di riferimento; non a caso l’autore scriverà un’ode, il 5 Maggio, dedicata a questa importante figura;
b) la restaurazione del Congresso di Vienna (1815); dopo l’euforia della libertà portata da Napoleone, l’orologio della storia torna improvvisamente indietro con il Congresso di Vienna del 1815, che riunisce tutti i monarchi europei spodestati dal comandante francese dai legittimi troni; costoro riprendono il potere e si ritorna, almeno apparentemente alla monarchia assoluta;
c) moti di insurrezione nazionale (1820-21, 1830-31, 1848); i tempi però sono cambiati e le idee progressiste e rivoluzionarie disseminate da Napoleone in tutta Europa hanno lasciato un segno profondo. L’orologio della storia riprende il suo cammino in avanti, verso il cambiamento, con una serie di moti insurrezionali che si succedono rapidamente nel giro di cinquant’anni e che portano alla dissoluzione delle monarchie assolute; in Italia il 1848 è l’anno della Prima Guerra d’Indipendenza, l’inizio del faticoso processo di unificazione nazionale che si compirà nel 1870 con Roma capitale.
La vita di Manzoni si colloca dunque in un periodo storico contrassegnato da continui rivolgimenti e cambiamenti radicali, nel pieno della stagione romantico-risorgimentale.
2.Quali movimenti artistico-letterari caratterizzano l’epoca in cui è vissuto A. Manzoni (1785-1870)?
Manzoni è un autore romantico fortemente ancorato alla cultura e all’ideologia dell’Illuminismo, che egli, per così dire, respira già in famiglia, poiché la madre è figlia del famoso giurista Cesare Beccaria autore del saggio Dei delitti e delle pene, in cui – per la prima volta nella storia dell’umanità – viene condannata la pena capitale in quanto inutile e disumana; l’ansia di giustizia, la fiducia nel potere laico delle leggi, la condanna delle superstizioni e delle ingiustizie sociali, dei soprusi compiuti dai più potenti sui più deboli in nome di privilegi medievali, non a caso, sono tutti riconducibili alla cultura illuministica, che, assieme all’ideale romantico, pervade I promessi sposi. Manzoni tuttavia è anche romantico, fa suoi alcuni tratti distintivi di questo movimento storico-culturale, come vedremo meglio nell’analisi del romanzo.
3.Perché il luogo di nascita, Milano, è importante nella formazione di A. Manzoni? In un’Italia ancora divisa e culturalmente arretrata, Milano è una città viva e moderna, densa di fermenti culturali e polo di attrazione per molti artisti e intellettuali (poeti e letterati come Foscolo e Monti). È inoltre l’unico centro italiano, assieme a Napoli, in cui si diffondono le idee dell’Illuminismo francese.
4.La formazione
culturale Dal 1791 al 1802 Alessandro Manzoni frequenta il collegio dei padri Somaschi e Barnabiti a Milano, un’esperienza di cui egli non serberà mai un ricordo positivo: cucina fetida, insegnanti moralisti e retrogradi, che gli impartiscono una formazione classica e religiosa, materie di studio poco interessanti. Terminati gli studi liceali presso i collegi religiosi, Alessandro vive a Milano con il padre. Qui ha occasione di frequentare figure di intellettuali e scrittori che incideranno molto sulla sua produzione letteraria (per esempio i poeti Ugo Foscolo e Vincenzo Monti). Tra il 1805 e il 1810 abita a Parigi, con la madre – rimasta in seguito vedova alla morte del compagno Carlo Imbonati-, frequenta i salotti intellettuali e stringe alcune amicizie per lui decisive, in particolare con lo storico e critico letterario Claude Fauriel e gli “ideologues”, intellettuali eredi degli illuministi settecenteschi.
Alla formazione culturale del giovane Manzoni contribuiscono dunque in egual misura le idee dell’Illuminismo e del Romanticismo:
- il giovane Manzoni nasce a Milano e ne respira, sin da bambino, il clima culturale dominato dalle idee illuministe di rinnovamento della società civile;
- tali idee vengono trasmesse al giovane anche attraverso la presenza e gli scritti del nonno, il giurista Cesare Beccaria;
- la figura materna rappresenta un modello di libertà (rifiuta le convenzioni sociali per seguire i propri sentimenti = Romanticismo) e di emancipazione (Illuminismo).
- Manzoni vive e opera in due grandi capitali europee, Milano e Parigi. La prima è il fulcro dei moti insurrezionali del 20-21 e 30-31 (Romanticismo = autodeterminazione dei popoli), la seconda è una grande capitale culturale in cui M. ha la possibilità di conoscere intellettuali sia di formazione illuminista (Fauriel) sia di ispirazione romantica (Carlo Imbonati).
5.Il matrimonio con Enrichetta Blondel e la conversione religiosa Tornato a Milano nel 1807 (il padre Pietro è molto malato e morirà di lì a poco), Alessandro si innamora della sedicenne svizzera, Enrichetta Blondel, figlia di un ricco imprenditore ginevrino, protestante. Attraverso la moglie, di fede calvinista (protestante), egli si avvicina alla fede cattolica: il 1810 è l’anno della sua conversione religiosa. La religione è una componente fondamentale dell’opera di A. Manzoni, soprattutto dei Promessi sposi.
6.L’opera letteraria Manzoni approda al romanzo nel 1821 dopo un lungo “apprendistato” poetico: egli è prima di tutto un poeta (autore di poesie di ispirazione religiosa, come gli Inni sacri, e civile come le odi civili Marzo 1821, il 5 Maggio), poi un drammaturgo (autore di due tragedie storiche: Il conte di Carmagnola e l’Adelchi) e infine un “romanziere”; in realtà egli compose un solo romanzo, I promessi sposi, che è il frutto di una lunga gestazione e di una complessa opera di revisione durata vent’anni, dal 1821 all’edizione definitiva del 1840. Alla scrittura letteraria egli affiancò sempre la scrittura saggistica, in particolare la riflessione teorica sul problema della lingua italiana.
7.L’impegno politico L’impegno politico, o meglio l’interesse per i problemi politici dell’Italia risorgimentale, emerge dalla composizione delle odi civili (Maggio 1821, Il 5 maggio) e dei drammi di argomento storico (Adelchi, Il conte di Carmagnola) che testimoniano la sua attenzione alla questione dell’indipendenza e dell’unificazione dello stato italiano.
Anche l’opera principale, I promessi sposi, densa di riferimenti impliciti alla situazione storica e politica contemporanea, sono una testimonianza di tale sensibilità. Manzoni partecipò attivamente alla vita politica dell'Italia appena unificata: fu nominato senatore nel 1860.
Fonte: http://www.liceomedi-senigallia.it/Members/prcesposto/a-s-2015-2016/2ali-2015-2016/educazione-letteraria/i-promessi-sposi/1-introduzione-generale-del-romanzo/la-biografia-e-lopera-di-alessandro-manzoni
Sito web da visitare: http://www.liceomedi-senigallia.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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