Pascoli X Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo ciclo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora la, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al ciclo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest' atomo opaco del Male !
G. Pascoli, Poesie. Garzanti, Milano, 1992

 Domande Invasi

1. Nella poesia X Agosto Pascoli vuole:
a. parlare del fenomeno delle stelle cadenti nelle notti d'agosto
b. raccontare com'è morto il padre
c. esprimere, attraverso il  racconto della morte del padre, la sua
tristezza per  il male che  regna sulla-terra
d. mettere a confronto la morte del padre con la morte di una rondine

2.  Nella prima strofa il poeta fa riferimento al fenomeno delle stelle cadenti che si verifica con particolare intensità la notte di san Lorenzo, cioè il 10 agosto. Tale fenomeno viene indicato con la seguente espressione:

a. sì gran pianto                c. l’aria tranquilla  
b. tanto di stelle                d. nel concavo cielo sfavilla

3. II tema delle stelle cadenti ritorna in un'altra strofa del componimento, e cioè:

 a. la sesta       b. la quarta        c. la quinta             d. la seconda

4. La parte centrale della lirica si fonda sul confronto tra la morte dell'uomo e la morte della rondine. In particolare i v.v. 9-10 nei quali viene descritta la rondine che, con la ali aperte, tende il verme verso il cielo lontano trovano corrispondenza nei versi:
a. 13-14           b. 18-19           c. 19-20            d. 15-16

5. L'aggettivo lontano con cui il poeta definisce il cielo indica:
a. l'immensità e la bellezza dell'universo
b. la distanza che separa il ciclo dalla terra
c. lo sgomento dell'uomo dinanzi alla vastità del cielo
d. l'indifferenza del cielo alle sofferenze degli uomini
6. Usando la parola atomo per indicare la terra, il poeta ha voluto esprimere:
a. la malvagità che regna sulla terra
b. il dominio delle leggi fisiche nell'universo
e. l'oscurità della terra in antitesi alla luce delle stelle
d. la piccolezza della terra di fronte alla vastità del cielo

7. L’aggettivo romita significa:
a. solitaria   b. povera  c. abbandonata    d. isolata

8. L’aggettivo attonito vuol dire:
a. inorridito   b. stupefatto  c. spaventato    d. tormentato

9. L’aggettivo opaco vuol dire:
a. cattivo       b. nero            c.oscuro          d.annebbiato

10. L’ aggettivo concavo è l’opposto di:
a. aguzzo       b. piano         c. convesso      d. rotondo

11. L’espressione pianto di stelle è:
a. un’analogia b. una metafora  c. una similitudine d. una sinistesia