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LUIGI PIRANDELLO
(Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936)
VITA
Nasce in una casa di campagna, affacciata sul mar di Sicilia, "Località Caos" non lontana da Agrigento (prima del 1927 si chiamava Girgenti), vivevano in campagna a causa di un'epidemia. In un testo racconta la sua nascita ( testo autobiografico). Il padre Stefano di origini ligure (luogo ripreso nel "Il fu Mattia Pascal ambientato a Miragno), aveva partecipato alla spedizione dei mille. Era una famiglia agiata, il padre aveva un carattere duro, forte, invece la madre all'apposto era affettuosa e tenera. Elementari a casa, chè è un itinerario delle famiglie agiata. Il padre possedeva delle miniere e voleva che il figlio studiasse per diventare commerciante, ma Luigi frequenta la scuola per 2 anni poi si vuole spostare al liceo. Inizialmente lo nasconde al padre ma successivamente il padre accetta la sua decisione. Si trasferisce a Palermo tra i 13 e 20 anni e dopo aver scoperto tradimento del padre verso la madre decide di non parlargli più. Va a vivere da uno zio, dove lavorerà in una zolfara e conoscerà sua cugina, con cui avrà una storia. Successivamente però non avendo le competenze da commerciante lascia il lavoro e il padre lo rimanda prima a Palermo e poi a Roma per continuare gli studi. Ha già composto "Malngiocondo", raccolta di poesie. A Roma si iscrive alla facoltà di lettere, ma dopo una lite con un insegnante di letteratura latina, Monaci un prof, lo invita a trasferirsi in Germani a Bon. Pirandello accetta la proposto e si trasferisce e si laurea con la tesi sulla lingua "Sugli usi linguistici della parlata di Girgenti". Successivamente compone nel 1891 "Pasqua di Gea", dedicato a Jenny Schulz-Lander. Frequenta capuana che lo incita a scrivere il suo primo romanzo "Marta Ajala" che poi si chimaerà "L'esclusa". Collabora con alcune riviste, Il Marzocco. Nel 1894 si sposa con Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre. Avrà 3 figli Stefano, Fausto e Rosalia. La moglie sprofonda in una malattia psicologica. Prima raccolta di novella è "Amori senza amore", il secondo romanzo "Il turno" (1902). Fu anche un insegnante di letteratura italiana. Primo testo teatrale fu "L'epilogo" nel 1898 in una rivista. La zolfara del padre si allaga e Luigi perde sostegno economico, questo porta ad una caduta psicologica di Pirandello ma soprattutto sulla moglie. Secondo Gaspare Giudice (critico) significa perdere "la roba", il suo ruolo sociale, la sicurezza. Pirandello ha bisogno di più soldi e allora inizia a fare delle lezioni private e traduzioni. La moglie lo costringe a vegliarla per la malattia e scrive "Il fu Mattia Pascal" sulla rivista "La nuova antologia" e poi successivamente in volumi. Avrà un successo notevole per il romanzo, e riceve un invito da Treves. Con Treves pubblica altre novelle, ripubblica "L'esclusa" e "Il fu Mattia Pascal". Successivamente pubblica il 4° romanzo di argomento risorgimentale (risorgimento -> processo che porterà alla piena realizzazione chiamato unità d'Italia) chiamato "I vecchi e i giovani". Nel 1911 pubblica il 5° romanzo "Suo marito" e un saggio "L'umorismo" per capire la produzione Pirandelliana, fissa punti nodali della sua produzione letteraria. L'assurdo è l'elemento fondamentale della vita: 1. La vita richiude al suo interno la componente assurdo 2. L'individuo porta a una o più maschere che lo accompagnano durante la vita. Per dare la definizione di umorismo si deve partire da un gradino sotto la comicità. Umorismo --> sentimento del contrario
Comico --> avvertimento del contrario.
Per spiegarli Pirandello fa un esempio: immaginiamo che mentre siamo per strada incontriamo una signora anziana, truccata e con abiti giovanili, questa vista ci provoca il sorriso e questo è derivato dall'avvertimento del contrario (la signora è diversa da come dovrebbe essere). Mettiamo che questa signora vedendoci ridere si avvicini a noi e ci dice "Tu stai ridendo di me, ma io mi visto così per piacere ancora a mio marito pur sapendo di vendermi ridicola", con questa affermazione siamo passai al sentimento del contrario.
Pirandello lavorerà col corriere della sera fino alla morte. Egli sostanzialmente scrive novelle, che raccoglierà con il nome di "Novelle per un anno", scrivendone una ogni giorno. Nella guerra vede il segno della pazzia umana, mentre il figlio viene fatto prigioniero. La malattia della moglie si aggrava, l'unico momentò di libertà che ha è il rifugiarsi nella scrittura.
"la vita è una triste buffoneria" perchè noi senza sapere le ragioni siamo portati a ingannare continuamente noi stessi, creandoci una realtà di volta in volta diversa. Nasce un interessa per la scrittura teatrale inizia nel 1910 con un atto unico (breve che presenta un'unità spazio-temporale unica chiusa) --> Giacomino, la Giara. Dal 1917 fino alla morte è il periodo più teatrale. Nel 1921 scrive la sua opera più importante per quanto riguarda il teatro " sei personaggi in cerca d'autore". L'ultimo romanzo si intitola " uno, nessuno e centomila". Ci sarà anche spazio per le novelle che lo accompagneranno per tutta la vita, non riuscendo però a scriverne un per ogni giorno.
1922 Enrico IV opera teatrale più famosa
1924 La vita che chi chiede e sei personaggi in cerca d'autore, e aderisce al fascismo
1925 ha un teatro a Roma, dove da consigli di regia e suggerisce agli attori di immedesimarsi.
1926 L'uomo col fiore in bocca
Conoscerà Marta Abba, protagonista delle sue opere teatrali, tra i due ci sarà un legame affettivo ma non si sa se ebbero una storia d'amore. Gli ultimi suoi anni di vita lo vedono come un uomo di successo, il padre vive con lui in casa (1924 muore) e la moglie viene ricoverata in una casa di cura per malattie mentali, intanto Fausto si trasferì a Parigi e la figlia in Cile, si definisce orrendamente solo. Nel 1934 premio Nobel per la letteratura, comincia ad avere problemi di salute, intanto lavora per una ripresa cinematografica di "Il fu Mattia Pascal". Muore nel 1936, si desiderio era quello di essere bruciato e che le sue ceneri venissero raccolte in una urna e sepolte in Sicilia.Pirandello seguiva il movimento fascista ma le sue opere non riguardavano il movimento fascista.
Romanzi:
1901 l'esclusa
1902 Il Turno
1904 Il fu Mattia Pascal
1909 I vecchi e i giovani
1911 Suo Marito
1915 Quaderni di ...
1925-26 Uno, nessuno e centomila
Il teatro diventa oggetto di rappresentazione nel teatro ( il teatro nel teatro)
IL FU MATTIA PASCAL
È il suo 5° romanzo, esce a puntate nel 1904 sulla "Nuova Antologia" e successivamente a volumi. L'editore Treves lo ripubblica nel 1910 e 1918, invece nel 1921 con l'editore Bemporad. Viene anche tradotto nel 1905 in tedesco, 1910 in francese e nel 1923 in inglese. L'edizione più importante è quella del 1921, perchè aggiunge una nota alla fine del libro "avvertenze sugli scrupoli della fantasia", questa nota è una risposta a tutti coloro che hanno scritto che il romanzo era inverosimile, così Pirandello cita un articolo di cronaca comparso sul corriere della sera, il quale riguardava un avvenimento molto simile a quello scritto nel romanzo. Aggiungendo che è la vita ad essere assurda, dicendo che loro lo hanno accusato di scrivere cose assurde, perchè l'assurdità è componente essenziale della vita, concludendo dicendo che la vita è più assurda della fantasia.
La trama: ambientato a Miragno, immaginario paese ligure, scelto o per onorare il padre che era di origini ligure o tutto fa pensare di essere a Girgenti (lo si capisce dalla descrizione di una biblioteca che assomigli a quella di Girgenti). Al centro del romanzo c'è Mattia Pascal, il fratello Roberto, abbastanza ricco ma nulla facente. Battimalagna, amministratore dei beni della famiglia, che a causa della sua perfidia li porterà alla rovina, diventando lui ricco. Mattia si trattiene con una ragazza di nome Romilda ed è costretto a sposarla, andando a vivere con la suocera a casa Pescatori. Trova impiego in una biblioteca ubicata in una piccola chiesa. La suocera lo insulta sempre, lui avvilito si trasferisce a Monte Carlo, dove un giorno in un casinò diventa ricco. Ritrovandosi pieno di soldi vorrebbe tornare a Miragno andando contro la suocera. Tornando a Miragno sul treno trova un giornale e sfogliandolo legge una notizia, la quale diceva che in uno stagno venne trovato un cadavere, che hanno riconosciuto come Mattia Pascal. All'inizio ci rimane male, ma poi pensa che è un uomo libero. Inizia a viaggiare, trasferendosi definitivamente a Roma con il nuovo nome Adriano Meis. Approda in una stranissima pensione di nome "Pensione Aleari". Nella famiglia Aleari c'era una donna dolcissima di nome Adriana, i due si conoscono i nasce un sentimento d'amore, ma lei è nelle grinfie di un altro uomo. Durante il periodo Romano gli rubano dei soldi che aveva vinto al casino, ma dato che lui non esisteva per la legge non poté sporgere denuncia e neanche sposare Adriana. Allora decide di fingere un altro suicidio al ponte Tevere, decidendo poi di tornare a Miragno. Prima di ritornare a casa passa dal fratello e scopre che la moglie si è risposata e ha una figlia, così decide di ritornare in paese e di andare a vivere con sua zia, continuando ad andare in biblioteca, dove scrive le sue memorie e decide che escano solo dopo cinquant'anni dalla sua terza morte.
il romanzo è in prima persona e retrospettivo (racconta le storie andando indietro nel tempo), il romanzo soliloquio (parliamo da soli ad alta voce senza interlocutore).
Temi del romanzo: romanzo di anti-formazione, cioè che la vita non è dato nulla senza quella serie di norme che regolano la persona all'interno della società, non si avvita senza una carta d'identità è come se avessimo una maschera. Il succedersi di maschere che noi ci portiamo in continuazione una dietro l'altra, senza le quali non saremmo niente. È un romanzo di famiglia, cioè parla molto di famiglie e di varie condizioni, mostra gli aspetti terribili delle famiglie, che ha un ritorno nella biografia di Pirandello.
Al centro del pensiero filosofico: c'è il contrasto tra vita e forma, la vita è caos, disordine e desiderio. La forma è la gabbia, cerco di uscire dalla forma per andare verso la vita. La vita diventa forma attraverso una maschera. Si può uscire dal dissidio vita/forma. (pag 295)
SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE (1921 prima edizione)
Mentre un gruppo di attori stanno provando un'opera di Pirandello, compaiono sei stranissimi personaggi, si trattava di una famiglia (padre, madre, la figliastra di diciott'anni, un giovincello di 14 anni, una bambina di 4 anni e un figlio di 22 anni). Il padre che si fa portavoce racconta di essere sottoposti a una dramma e di essere in cerca d'autore. Chiedono al capocomico di dare vita a una commedia per raccontare il loro dramma " dramma da fare". Il padre la madre sposi aveva un figlio, ma il padre sospettoso di un tradimento da parte della moglie con il segretario, ne incoraggia la loro unione e nascono la figliastra, il giovinetto e la bambina. Il padre s'interessa la nuova famiglia e si trasferisce senza la figliastra. Morto il compagno della madre, torno al paese d'origine con i tre figli e inizia a lavorare per Madame Pace, il cui atelier era in realtà un casa di piacere. La figliastra viene costretta da Madame a concedersi, un giorno mentre il patrigno e la figliastra erano in una camera, irrompe con un grido la madre. La famiglia si ricongiunge, il primo figlio considera gli altri figli intrusi. Alla fine il regista decise di interpretare la scena. Teatro nel teatro.
Fonte: http://colodownload.altervista.org/LUIGI_PIRANDELLO.docx
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Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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