Verga I Malavoglia analisi del testo

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Verga I Malavoglia analisi del testo

Tipologia A: Analisi del testo
La presentazione della famiglia Malavoglia – G. Verga

1. Comprensione complessiva
Perché l'autore sceglie come protagonisti del suo romanzo questi poveri pescatori siciliani?
Le condizioni dei pescatori siciliani, negli anni del racconto, erano miserrime: Verga, che vuole raccontare la storia delle classi sociali più povere (sta scrivendo il "Ciclo dei Vinti"), dedica un romanzo alla loro condizione.

Padron 'Ntoni rappresenta l'antica civiltà contadina destinata ad essere distrutta da…
Secondo Verga, ogni tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita, di inseguire il progresso, non porterà ad altro che al fallimento (filosofia dell'ostrica). Allo stesso modo, Padron 'Ntoni, quando tenterà di migliorare le condizioni di vita della propria famiglia (iniziando un commercio di lupini comprati a credito), verrà umiliato e distrutto. Non solo il suo commercio fallirà, ma avrà inizio anche una serie di sventure e lutti per tutta la sua famiglia.

2. Analisi e commento del testo
Perché la tecnica narrativa utilizzata dal Verga viene definita o come "eclissi del narratore" o come "artificio della regressione"?
Utilizzando questa tecnica, l'autore non è più colui che racconta le vicende, conoscendone a priori l'esito finale; non è più colui che giudica i propri personaggi in modo populista (come faceva De Amicis) o paternalista (come Manzoni).
L'autore entra all'interno della propria storia, il suo pensiero e il suo linguaggio deve essere uguale a quello dei personaggi di cui narra. Deve assumere il punto di vista, la scala di valori ed il linguaggio dei propri personaggi.
Non deve trasparire la propria personale opinione. Per questo motivo l'autore viene regredito a livello dei propri personaggi, mentre il suo proprio pensiero deve essere eclissato, non deve trasparire.
Il racconto deve essere scritto in modo imparziale, oggettivo e distaccato (canone dell'impersonalità), senza giudizi esterni od opinioni personali dell'autore: deve sembrare che "il racconto si sia scritto da solo".

Come riesce ad ottenere il "sapore del dialetto siciliano"?
Il sapore del dialetto è ottenuto mediante l'utilizzo di un linguaggio ricco di modi tipici del parlato (sintassi del parlato, come "s'era tolta in moglie", "una piccina che badava a tessere") e l'enorme presenza di dialoghi, proverbi e similitudini tipici del dialetto siciliano.
Inoltre, Verga scrive le sue storie allo stesso modo in cui si racconterebbero a voce: le frasi non sono subordinate, ma coordinate, non c'è più distinzione tra discorso diretto ed indiretto (indiretto libero, come "quando gli avevano detto 'pigliatela'") e si utilizzano espressioni tipiche del linguaggio parlato.

Quale funzione assumono le similitudini, i proverbi e la pittoresca frequenza dei soprannomi?
Servono per rendere l'effetto della regressione dell'autore e a far trasparire il dialetto siciliano: infatti, tutti questi elementi contribuiscono a rendere nel lettore l'idea che lo scrittore sia insito al racconto, come un vicino di casa. Il vicino di casa conosce tutti i modi di dire ed i proverbi del suo paese, ma conosce anche i soprannomi e molti dettagli intimi della famiglia vicino alla quale abita.

3. Riflessioni e approfondimenti
Il romanzo, nelle intenzioni dell'Autore, doveva far parte di un "ciclo". Quale e perché?
Il romanzo doveva far parte de "Il ciclo dei Vinti".
Verga ha come intento primario quello di descrivere la società, analizzando ogni strato sociale.  Vuole imitare il comportamento di un proprietario, che, dopo aver acquistato un appartamento, lo gira completamente, dalla soffitta alla taverna.
Vuole parlare, appunto, dei "vinti", coloro che soccombono sotto la potenza dei "forti" e, anzi, nello speranzoso ed ottimistico tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita, non ottengono alcun beneficio, ma, anzi, si riducono in condizioni ancora più miserabili.
Siccome deve descrivere tutta la società, non è sufficiente un singolo romanzo: è, invece, necessario un ciclo, una raccolta.
Con questo ciclo, Verga avrebbe dovuto illustrare che il progresso, descritto in modo ottimistico dal Naturalismo francese, in realtà è una fiumana che travolge tutti, causando più danni che benefici.
Dei cinque romanzi previsti inizialmente, solo i primi due furono completati.

Accenna al rapporto fra Verismo verghiano e Naturalismo francese.
Il Naturalismo, corrente letteraria nata in Francia nella seconda metà dell'Ottocento, utilizza la tecnica del canone dell'impersonalità per descrivere fedelmente la società, allo stesso modo in cui fa Verga in Italia.
Tuttavia, in Francia si pensa che questa particolare tecnica possa servire anche, e soprattutto, come denuncia sociale, che può nascere anche dal solo fatto di raccontare le condizioni di vita dei ceti più poveri della società. Inoltre, se il racconto è completo ed esaustivo, è possibile individuare le cause del problema e, conseguentemente, trovarne le soluzioni. Si tratta, in sostanza, di una visione ottimistica dell'arte, poiché essa è in grado di migliorare le condizioni della società.
Il Verismo verghiano, oltre ad avere origini differenti dal Naturalismo francese, ha anche intenti e idee totalmente differenti: Verga utilizza il canone dell'impersonalità quasi come un "esperimento", egli non ha alcuna intenzione di denunciare una particolare condizione di miseria e, anzi, ritiene che il progresso causi più disastri che benefici. Ciò che vuole tentare è, semplicemente, portare il canone dell'impersonalità nella letteratura italiana. Secondo i veristi italiani, infatti, l'arte non può avere alcuna funzione sociale, non può modificare la realtà, ma solo riprodurla fedelmente.
I veristi italiani, inoltre, ebbero come esito (e grande merito) quello di far conoscere lo stile e le condizioni di vita delle popolazioni delle proprie regioni (Verga e Capuana per la Sicilia, Matilde Serao per la Campania, Grazia Deledda per la Sardegna) a tutta la nazione. L'Italia, infatti, negli anni del Verismo (seconda metà dell'Ottocento) era da poco una nazione unita: nessuno conosceva il modo di vivere degli abitanti di tutta la penisola, ma solo quelli della propria Regione.

 

Fonte: http://dreuzzo.altervista.org/TIPA_-_Verga_Malavoglia.doc

Sito web da visitare: http://dreuzzo.altervista.org

Autore del testo: Andrea Asta

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