Letteratura Italiana dal Fascismo al II dopoguerra
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Letteratura Italiana dal Fascismo al II dopoguerra
Letteratura Italiana dal Fascismo al II dopoguerra
(1925-1956)
- Fase caratterizzata da un’ ulteriore e progressiva massificazione della società
- Grande diffusione della radio,del cinema e dei giornali. Dagli anni ‘40 e ’50 (inizialmente negli U.S.A) ebbe grande diffusione la TV. I mass media ebbero grande importanza nella propaganda.
- ’25-’45 grande problema di come porsi davanti al fascismo in Italia, le reazioni degli intellettuali furono diverse: dall’accettazione e collaborazione al rifiuto, con opposizione netta.
- In Italia si ebbero due tipologie di letterato:
- Il letterato che vive isolato, in una torre d’avorio, che agisce separatamente dalla politica e si chiude in allontanamento;
- Il letterato ideologo o militante, che si impegna politicamente e si mette in gioco come sostenitore o oppositore del fascismo (dopo il ’45 questi ultimi trovarono una tendenza comune nel Neorealismo)
- I generi letterari che ormai si impongono sono:
- Il romanzo, per quanto riguarda la prosa. Il romanzo conosce una grande fioritura, l’ansia di raccontare ed esprimere porta all’espansione delle opere narrative (Levi, Pavese..)
- La lirica, breve poesia, inserita in genere in una raccolta divisa in sezioni, pubblicato con un titolo in un anno preciso, a volte ha un tema, altre no.
- Negli anni ’20 e ’30 si diffondono la Riviste. Tra gli antifascisti ci furono Gobetti e Gramsci ma pagarono cruentamente la loro decisione.
- Riviste ( politiche, culturali), alcune riviste facevano recensioni di opere provenienti dall’estero. Alcune riviste furono censurate perché antifasciste.
- “Ronda” (1919-1923), fiancheggiò il fascismo, propose il “Ritorno all’Ordine), attaccando soprattutto i futuristi e Pascoli, rifacendosi ai classici moderni della letteratura italiana, come Verga e poi Svevo (modello di letteratura molto classica). La critica a Pascoli e ai futuristi deriva dal fatto che questi non avevano nulla di classico e tradizionale.
Il fascismo,negli anni ’30, divenne specialmente borghese, in letteratura si iniziò così “Il ritorno all’Ordine”. Gli intellettuali vicini alla “Ronda” erano i rondisti.
- Il “Baretti” (la “Frusta letteraria” di Giuseppe Baretti)
La rivista fu fondata da P. Godetti nel 1924 e fu sciolta nel 1928, era il manifesto dell’antifascismo piemontese
- “Solaria” (1926-1936), rivista letteraria e culturale, proponeva il classicismo della “Ronda” ma non fu espressamente filofascista. Valorizzò soprattutto autori stranieri di romanzi, specialmente statunitensi, (il fascismo invece proponeva l’autarchia e respingeva ciò che proveniva dall’estero, orrore delle cose straniere)
- Il “ritorno all’ordine” si consolidò verso la fine degli anni ’20 e negli anni ’30, voleva proporre un ritorno al classicismo.
- Due tendenze letterarie:
- Strapaese, (àrivista “Il Selvaggio”), ritorno alle tradizioni contadine, rurali (>Verga), scrittori fascisti delusi dalla svolta borghese, anche il fascismo sottolineò la tradizione rurale e contadina.
- Stracittà, (àrivista “Novecento” fondata da Bontempelli), tendenza alla modernità, sottolineando la modernità a cui si era avviata l’Italia, questa tendenza è più complessa; Bontempelli propose anche un’ideologia letteraria, quella del “Realismo magico”, significato magico delle cose, e anche degli elementi moderni, questa diventerà autonoma della “Stracittà”.
- Ogni scrittore attraversa fasi diverse e successive, quindi non faranno parte di un’unica tendenza o di un unico movimento.
- Due movimenti precisi furono:
- L’ Ermetismo Quasimodo, anni ‘30
- Il Frammentismo tendenza tipica della poesia, già Pascoli si poteva considerare frammentista. Si evitavano opere lunghe, ci si limitava ad isolare alcuni aspetti della realtà in liriche molto brevi, senza dare una visione complessiva. Talvolta si sconfina dal Frammentismo all’Ermetismo, in questo caso le difficoltà di interpretazione sono simbolo della difficoltà nel descrivere la realtà, dura e sfuggente, se ne possono esprimere solo dei flash non facili da comprendere (àMontale, Ungaretti).
- Dino Campana (1885-1932) fu un esponente del “Frammentismo”, autore dei “Canti Orfici”, elementi mitologici nella realtà, spesso la poesia di Campana è ostica e difficile da interpretare.
Fonte: http://firemusic.altervista.org/appunti/lett/20-fascismo_dopoguerra.doc
Sito web da visitare: http://firemusic.altervista.org
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