Poesia cavalleresca

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Poesia cavalleresca

                            LETTERATURA ITALIANA

CANZONI DI GESTA: (Imprese cavalleresche) appartengono a questo filone le opere del ciclo carolingio legate alle lggendarie imprese di Carlo Magno e i paladini di Francia impegnati nella lotta contro gli infedeli.

  • genere austero i cui temi erano guerra e religione e in cui l’amore aveva un ruolo marginale .
  • avevano delle basi storiche
  • è presente un elemento sovrannaturale
  • i cavalieri dimostravano il loro valore conbattendo per fini ben precisi ; la difesa della fede cristiana , la fedeltà al sovrano.

 
LINGUA E STILE
La canzone usa un vrso lungo e solenne, il decasillabe, raggruppati in strofe di lunghezze diseguale, le lasse. I versi non avevano rime ma assonanze.
Gli elementi costituiti dall’ideale cavallerescho sono: PRODEZZA-ONORE- LEALTA’- FEDELTA’.
Oltre a questi si aggiungono altre virtù per così dire civili:

  • LIBERALITA’=  disprezzo del denaro e di ogni meschino attaccamento ll’interesse materiale, la generosità disinteressata nel donare. La vera liberalità consiste nel donare prima ancora di essere richiesti da qualcuno.
  • MAGNANIMITA’= collegata strettamente con la liberalita’ è la capacità di compiere gesti sublimi di generosità, di rinuncia.

ROMANZO CORTESE (imprese cavalleresche)

  • l’amore ha un ruolo preponderante e assume le forme dell’amor cortese.
  • privo di ogni referente storico e tratta materie puramente leggendarie.
  • domina un gusto del meraviglioso di tipo fantastico e fiabesco.
  • i cavalieri partivano a caso in cerca di avventure; l’avventura li allontana continuamente dal sovrano e li spinge verso luoghi remoti e fantastici. L’avventura serve al cavaliere per mettere alla prova se stesso e il suo valore.

LINGUA E STILE

  • Il romanzo cortese usa l’ottonario a rima baciata. L’ideale cortese è lo sviluppo e il compimento di quello cavallerescho e rappresenta la visione più matura della civiltà feudale.

Gli elementi caratterizzanti sono:

  • culto della donna = visto dall’amante come un essere sublime
  • inferiorità dell’uomo = rispetto alla donna amata. L’amante si presenta come suo umile servitore
  • l’amore è perpetuamente inappagato = l’amante non chiede nulla in cambio dei suoi servigi
  • l’amore impossibile genera sofferenza.
  • l’esercizio di devozione alla donna ingentilisce l’uomo = la purifica da ogni viltà o rozzezza.

Gli autori di romanzi cavallereschi sono chierici colti che vivono nelle corti feudali sotto la protezione del signore.
Il termine ROMANZO deriva da ROMANZE che in origine valeva a significare ogni discorso discorso in lingua volgare. La materia del romanzo cavallerescho è tratta prevalentemente da antiche leggende bretoni legate soprattutto al mito di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.
Altri elimenti sono:

  • l’amore e una passione esclusiva e totale, dinanzi a cui tutto si svaluta tanto che si parla di culto della donna e di religione dell’amore: così un conflitto tra amore e religione nasce e si sviluppa, tra culto per la donna e culto per dio; la dedizione totale alla donna esculde qualunue altra dedizione. È significativo che la chiesa condanni l’amor cortese come fonte di peccato e di perdizione.

Anche l’amor cortese, come la guerra, è un valore laico, espressione della società profana.

interpretazione politica = l’amor cortese non sarebbe che la trascrizione metaforica, nel rapporto amoroso con la donna, del rapporto che lega vassallo e signore. Viene riprodotto perfino il linguaggio. Il trovatore si rivolge all’amata con l’appellativo MIDONS che significa MIO SIGNORE al maschile.

 

Fonte: http://www.luigisaito.it/appunti/poesia_cavalleresca.doc

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