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Il Romanticismo.
Il Romanticismo è quella grande corrente, la quale abbraccia quasi tutto il 1800. Tra l’illuminismo ed il Romanticismo si pone un’altra corrente che ha carattere prettamente artistico e letterario: il neoclassicismo, che abbraccia il periodo meglio conosciuto come napoleonico. Il Romanticismo che affonda le sue primissime radici in Inghilterra trova il suo epicentro in Germania e da questa passa velocemente in tutta Europa. Il termine Romanticismo deriva da Romance e che significa lingua romanza, ovvero francese antico. A differenza dell’Illuminismo, di cui tra l’altro il Romanticismo tiene stretto il concetto di pensiero, si dilata in nuove istanze che adottano dell’uomo il pensiero alto, ovvero le grandi idealità, i sentimenti e le passioni. Il moto tedesco è “Sturm und drang” ossia impeto e assalto o impeto e passione. Il primo Romanticismo si tinge di colorazioni passionali e perciò gli eroi romantici sono coloro che si allontanano dalla realtà attraverso la lontananza, l’abbandono o la morte. Il secondo Romanticismo avverte soprattutto la creatività dello spirito e di conseguenza a questo si porrà, come dice nel ’900 Max Weber come forza dello “stato nascente”. Il mondo alto degli ideali porterà alla creazione di nuovi stati e quindi a tutto un fenomeno di risorgimento che tocca diversi paesi europei, come Germania, Italia, Ungheria ed altri. Il Romanticismo rivaluta la storia e tra l’altro riprende gli studi sul Medioevo nel quale si riconoscono paesi nati e formatisi quando invece l’impero romano si è dissolto. Questo evo che divenne oscuro per i popoli latini diventerà invece fondamentale e alto per i popoli di stirpe germanica e finnica.
Il Romanticismo svilupperà inoltre grandi sentimenti che si concretizzeranno in un profondo amore per la patria, per la famiglia, per la propria religione oltrechè fra le persone.
Il Romanticismo tedesco.
Il Romanticismo tedesco avrà i suoi maggiori esponenti in Goethè, Hoederlin, in Novalis che si esprimono attraverso la rivista “Athenaeum”. Il maggiore è Wolfang Goethè, nato a Francoforte sulle rive del fiume Meno nel 1749 e morto a Weimar nel 1832. Fu uno degli uomini più geniali dell’ ‘800 si espresse infatti oltrechè in letteratura, in pittura, in politica, nelle scienze e in filosofia. Alla base del suo pensiero è la ricerca della natura e dello spirito di questa. Egli considerava la natura come la fase cosmica in perenne trasformazione. Dal pensiero aristotelico estrapolò l’idea divina della natura come motore immobile che origina un universo in rotazione e quindi in trasformazione. Questa dottrina non è altro che il Panteismo Greco.
Goethè fonda il suo modello ideale sul mondo classico e nel classicismo ricerca soprattutto l’armonia, la quale è anche libertà come accettazione del limite, che impedisce all’impulso vitale di perdersi in una distruttiva azione anarchica ma raggiunge una concretezza storica.
Al primo Romanticismo appartiene l’opera “Il Werther” ovvero i dolori del giovane Werther, romanzo molto vicino allo Sturm und drang ovvero alle passioni del primo Romanticismo. Werther si era innamorato di una fanciulla, promessa sposa ad un altro e sentendosi chiuso fra le maglie di un mondo piccolo borghese e paternalistico si trova nell’incapacità di superare la situazione e si suicida in seguito alla sua delusione amorosa. Nella vicenda si ritrova ciò che i greci esprimevano nel legame tra Eros e Thanatos, ovvero l’amore e la morte. Questa diade rappresenta in assoluto l’accezione dell’amore romantico. Nell’altra sua grandissima opera “il Faust” Goethè vuole andare oltre e superare lo stesso concetto greco dell’amore per arrivare al sentimento universale che unisce uomo e natura a Dio. La proposta del titolo è scarna e semplicissima, nome semplice che rappresenta un uomo. Chi è Faust? Faust è un vecchio scienziato, che si sente prossimo alla morte. Da ricercatore curioso si domanda come la scienza lo abbia aiutato fino a quel momento a conoscere ed indagare l’inconoscibile, o meglio Dio e il mondo delle idee. Non sa darsi alcuna risposta che non sia la medesima che si proponeva durante la giovinezza agli esordi del suo cammino scientifico. Il suo grande turbamento viene colto da una forza che domina il mondo che è il male. Mefistofele gli si presenta davanti e con lui inizia un’opera subdola di adulazione (anche gli uomini grandi sono attratti e si lasciano trascinare dall’adulazione) fino a farlo capitolare. Gli propone, in cambio dell’anima di ridargli un’altra vita e di conseguenza un’altra giovinezza. A ciò si addizionano tutti i piaceri possibili del mondo. Faust, dunque, pensa che il mondo del piacere gli possa dare più di quanto gli non abbia riservato fino ad allora, l’amore per la scienza ed accetta. Si fa tra i due il famoso patto di sangue e da quell'istante Faust ridiventa giovane, conosce l’amore di molte donne, fra cui quello di una giovane ed integra fanciulla di nome Margherita. Costei si assume per amore la responsabilità di un delitto non suo e Faust che conosce tutto non riesce a liberarla. La ragazza viene condannata a morte. Il diavolo, che capisce quanto Faust sia turbato e come vorrebbe tornare indietro, gli fa conoscere la donna più bella del mondo: Elena.
Nonostante ciò Faust non trova nel piacere la felicità. La vita scorre veloce così come quella precedente, Faust invecchia e il diavolo pensa che oramai quell’anima sarà sua, ma non capisce quanto è grande la curiosità e il pensiero dello scienziato. In dono dall’imperatore Faust aveva ricevuto un grande territorio che alla vastità coniugava l’aridità del suolo. Lo scienziato è quasi cieco ma il suo sogno ricorrente è vedere ondeggiare a perdita d’occhio il verde tenero del grano in quell’arida estensione. Progetta come dissalare l’acqua del mare e creare dei canali d’irrigazione, la sua mente è un vero e proprio vulcano di creazioni. Dopo aver messo a dura prova il suo pensiero, così simile a quel creatore che aveva originato la natura. Finalmente, per un attimo aveva trovato la felicità e sconfitta l’aridità che c’era dentro di lui e che lo aveva portato nella prima vita a dubitare. Con l’essere felice arriva la sua morte ed il diavolo, ingordamente, voleva per sempre l’anima ma l’angelo fu più veloce di lui poiché Faust morente aveva capito quanto grande era stata la sua fragilità di uomo e quanto altrettanto era stato grande il suo pensiero creatore che lo aveva unito a Dio, artefice di tutto il creato. Ecco dunque che nella storia e nell’epilogo del Faust Goethè propone il suo panteismo.
In Italia.
La novità della letteratura romantica in Italia la troviamo in Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi. Alessandro Manzoni scriverà il romanzo “Promessi Sposi” e si conquisterà un posto dominante non solo nella cultura italiana ma anche in quella europea. Il Manzoni ha prodotto tantissimo sia in poesia che in opere teatrali. Famose sono le sue tragedie, tra le più importanti “Il Conte di Carmagnola” e “L’Adelchi”. Nella prima prevale il senso di giustizia e l’eroe (il conte di Carmagnola) muore per essere stato accusato di aver tramato contro il suo stato. Il conte è dunque un eroe romantico così come diventa tale il principe Adelchi. In quest’ultima che tragedia che vede la lotta per il potere in Italia fra longobardi e franchi, l’eroe per eccellenza è Adelchi perché perdente e non il vincitore Carlo Magno. Al fascino di Adelchi, l’autore nel coso dell’atto IV aggiunge la condizione del popolo italico, ridotto a “volgo senza nome”, che viene incitato alla rivolta contro i signori stranieri, che non solo distruggono il suolo italiano con le loro guerre ma si impossessano dell’Italia. Questo coro di Adelchi è dunque un coro risorgimentale che vorrebbe una rivoluzione contro gli stranieri, nell’obiettivo dell’unità dell’Italia. Evidente che attraverso il messaggio della tragedia, Manzoni si rivolge all’Italia del suo tempo perché finalmente gli italiani si uniscano e combattano contro gli austriaci che direttamente o indirettamente, con le politiche matrimoniali occupano e governano il suolo dell’Italia. Adelchi morirà e in esso si sviluppa in pieno il sentimento romantico dell’eroe.
Fonte: http://magikbox.altervista.org/sito/archivio/Il_Romanticismo.doc
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