I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
IL CUORE
Organo muscolare cavo propulsore del circolo
E' situato nella parte centrale della cavità toracica tra i due polmoni: occupa la parte anteriore del mediastino inferiore; in particolare:
E' mantenuto in situ grazie a:
L'asse maggiore → asse obliquo che si porta da destra verso sinistra dall'alto verso il basso e dall'indietro verso l'avanti.
L'orientamento del cuore varia a seconda della costituzione dell'individuo:
Inferiormente il cuore sta appoggiato sul centro frenico del diaframma e ne segue i movimenti a seconda delle fasi inspiratorie:
Rispetto al piano sagittale mediano è spostato per due terzi a sinistra e solo per un terzo a destra
(prende un rapporto più esteso con il polmone di sinistra dove crea a livello della faccia mediale una profonda fossa dettafossa cardiaca; per questo rapporto il polmone di sinistra è più piccolo del polmone di destra con un rapporto di 10/11).
Classicamente si dice che il cuore ha le dimensione del pugno del soggetto a cui appartiene:
La grandezza del cuore comunque varia in funzione del sesso, dell'età e delle condizioni del soggetto.
Nell'adulto il cuore pesa (misure da me molto approssimate):
300-350 gr nel maschio
250-300 gr nella femmina
Il cuore ha un colorito rossastro simile a quello dei muscoli scheletrici, ma presenta delle macchie giallastre dovute ad accumuli di grasso lungo il decorso dei vasi coronarici.
Può essere assimilato come forma a:
La faccia sterno costale o anteriore
Convessa sia in senso trasversale che in senso longitudinale → in particolare la convessità è più evidente in corrispondenza del ventricolo destro e ancora di più a livello dell'origine dell'arteria polmonare.
Il punto di emergenza di quest'arteria prende il nome di cono arterioso o cono della polmonare.
Su questa faccia è presente →solco atrio ventricolare o solco coronario
La porzione ventricolare
E' percorsa da un solco longitudinale → solco longitudinale anteriore o inter-ventricolare anteriore
La porzione atriale
E' coperta dall'emergenza delle due grosse arterie:
Inizialmente il tronco polmonare è anteriore e l'aorta è posteriore; poi il tronco polmonare tende a girare intorno all'aorta per cui più in alto il tronco polmonare si porta dietro rispetto all'arco aortico proprio nel punto in cui il tronco polmonare si divide in un ramo di destra e in un ramo di sinistra.
Di questa superficie l'unica cosa che apprezziamo sono le auricole:
Per poter osservare questa parte della faccia dobbiamo recidere i due vasi →
dopo l'asportazione →
Risulta concava verso l'alto e verso l'avanti;
non è presente nessun solco inter-atriale, sembra una parete unica.
La faccia diaframmatica o postero-inferiore
Risulta più pianeggiante (sta appoggiata sul diaframma)
Ha una forma grossomodo triangolare.
Il solco atrio-ventricolare o coronarico
La porzione atriale
in questo caso è una sottile striscia corrispondente solo alla parte postero-inferiore degli atri:
La porzione ventricolare
è percorsa longitudinalmente da un profondo solco detto → solco longitudinale posteriore o inter-ventricolare posteriore:
Il punto nel quale il solco inter-ventricolare posteriore lascia il solco atrio-ventricolare corrisponde al punto nel quale la linea di divisione fra atrio destro e sinistro incrocia il solco atrio-ventricolare.
Questa linea, non sempre marcata in superficie da un leggero solco, prosegue sulla base del cuore e corrisponde in profondità al setto inter-atriale che separa l'atrio destro dal sinistro; il punto di incrocio è denominato crux cordis.
La base
A forma di cupola con la convessità rivolta in alto, a destra e all'indietro.
Si stacca dalla faccia diaframmatica formando una specie di angolo retto. Corrisponde alle pareti postero-superiori degli atri.
In particolare posteriormente distinguiamo, spostandoci sempre da destra verso sinistra:
L'apice
Il margine ottuso
Il margine acuto
RAPPORTI
La faccia sterno costale
è in rapporto con lo sterno e con le cartilagine costali 3 → 5-6;
il rapporto con il piano osseo è diretto solo in corrispondenza di un'area triangolare a base inferiore spettante al ventricolo destro
(anche se al davanti del sacco pericardico c'è sempre:
→ proprio diretto quindi non è).
Per il resto tra il sacco pericardico e il piano osseo sono interposto i seni pleurali costo-mediastinici di destra e di sinistra → margine anteriore del polmone.
Anteriormente il cuore è coperto in buona parte dalle logge pleuro-polmonari.
La faccia diaframmatica o postero-inferiore
è in diretto rapporto con il diaframma in particolare con il così detto centro frenico o porzione tendinea. Attraverso il quale contrae rapporto con con:
I due margini
entrano in rapporto con le facce mediali o mediastiniche dei rispettivi polmoni.
Tra pleura e pericardio, a livello delle porzioni laterali, è presente un sottile spazio (il chirurgo ci fa passare le dita) a livello del quale decorrono:
* Secondo l'Anastasi il margine acuto corrisponde per tutta la sua lunghezza alla cupola diaframmatica.
La base
Prosegue in alto con il peduncolo vascolare costituito da:
Inoltre ha rapporti a distanza con:
tutti organi e formazioni che, insieme con i primi, occupano il mediastino posteriore
L'apice
guarda in avanti in basso e verso sinistra.
Appare quasi circondata dall'incisura cardiaca del margine anteriore del polmone sinistro che termina con la lingula.
E' la parte che sporge più si avvicina alla parete anteriore del torace → quando il cuore batte può essere osservato sulla superficie del torace → itto della punta. Corrisponde sulla parete del torace → 5° spazio intercostale di sinistra, sulla linea emi-claveare sempre di sinistra, 1 cm medialmente rispetto a questa linea
(oppure 6-8 cm dalla linea medio-sternale).
CAVITA' INTERNE
Il cuore è costituito da quattro cavità:
Ciascun atrio è collegato al sottostante ventricolo mediante l'orifizio o ostio atrio-ventricolare, rispettivamente destro e sinistro, provvisto di un apparato valvolare:
che consente il deflusso di sangue solo dall'atrio al rispettivo ventricolo.
Negli atri sboccano le vene e dai ventricoli partono le arterie alla cui origine esistono le valvole arteriose o semilunari che permettono il passaggio di sangue dai ventricoli alle rispettive arterie e non viceversa.
ATRIO DESTRO
Ha uno sviluppo prevalentemente verticale;
rispetto al sinistro, è spostato più avanti e anche un po' più a destra.
La superficie interna dell'atrio destra non è omogenea, ma presenta:
Questa diversa configurazione interna ha motivi ontogenetici:
Queste due porzioni sono delimitate da una cresta a decorso verticale che prende il nome di cresta terminale corrispondente sulla superficie esterna dell'atrio al solco terminale. La cresta terminale origina in alto al davanti dello sbocco della vena cava superiore, cioè in vicinanza della parete settale, circonda lateralmente l'orifizio stesso e scende in basso verso il margine laterale dell'orifizio della vena cava inferiore per giungere nei pressi dell'orifizio atrio-ventricolare passando al di sotto dello sbocco del seno coronario.
Dalla cresta terminale originano ad angolo retto dei rilievi muscolari paralleli (muscoli pettinati) che si spingono verso l'auricola.
La faccia postero-superiore
dell'atrio destro corrisponde al seno delle vene cave (quella porzione rilevata che si sviluppa in senso verticale). Questo seno, compreso tra l'orifizio della vena cava superiore e l'orifizio della vena cava inferiore, internamente risulta liscio.
Medialmente alla cresta terminale, cioè nel seno venoso, si trovano gli sbocchi delle grosse vene:
La Valvola di Eustachio dopo la nascita...
La parete postero-inferiore
appartiene alla faccia diaframmatica del cuore;
è una parete piuttosto ridotta, una sottile striscia,
presenta un orifizio, l'orifizio di sbocco del seno coronario, munito anche questo di un dispositivo valvolare di forma semilunare chiamato Valvola di Tebesio.
I due lembi semilunari, quello della valvola di Eustachio e quello della valvola di Tebesio, sono in intimo rapporto tra di loro e nel punto in cui si uniscono origina → una piega dell'endocardio dovuta alla presenza internamente di un cordoncino fibroso detto tendine di Todaro che si porta a terminare in prossimità del setto inter-atriale.
Il tendine di Todaro entra nella delimitazione di un'area triangolare (osservabile in corrispondenza della parete postero-inferiore dell'atrio destro) indicata comeTriangolo di Kock:
Il triangolo di Kock è un'area topograficamente importante perchè all'apice del triangolo, corrispondete parte inferiore del setto inter-atriale ritrovo il nodo atrio-ventricolare.
La parete antero-superiore
corrisponde alla faccia sterno costale del cuore.
E' una parete discontinua, aperta, data la presenza dell'orifizio atrio-ventricolare destro.
La parete mediale
La faccia laterale
Nella parete dell'atrio destro inoltre esistono degli orifizi puntiformi corrispondenti allo sbocco delle vene minime (di Tebesio), come pure orifizi di dimensioni leggermente maggiori che rappresentano lo sbocco delle vene cardiache anteriori.
VENTRICOLO DESTRO
La superficie interna del ventricolo destro non è omogenea, INFATTI, all'interno del ventricolo destro, seguendo il flusso sanguigno, si distinguono due parti:
TRABECOLE
Nei ventricoli, in base alla loro morfologia e in base alla loro modalità di attacco nel ventricolo, si distinguono tre tipi di trabecole.
L'ORIFIZIO ATRIO-VENTRICOLARE di DESTRA → tricuspidale
LE CUSPIDI
In ogni cuspide distinguiamo:
la faccia parietale o ventricolare
la faccia assiale o atriale
Un margine superiore detto aderente → aderisce, all'anello fibroso che contorno l'ostio atrio-ventricolare; nella parte esterna invece si applicano i fasci muscolari del miocardio comune, atriale e ventricolare
Due margini liberi → prospettano nella cavità del ventricolo.
LE CORDE TENDINEE
originano dall'apice dei muscoli papillari
si portano verso l'alto irradiandosi:
raggiungono innanzitutto i margini liberi (che risultano infatti dentellati) per proseguire poi sulla faccia parietale o ventricolare (in certi casi possono raggiungere anche l'anello fibroso).
I dispositivi valvolari del cuore garantiscono l'unidirezionalità del sangue.
In seguito alla sistole atriale il sangue viene spinto dall'atrio al corrispondente ventricolo: in questo momento le cuspidi sono libere, non sono accollate tra di loro; mano a mano che il sangue entra nella cavità ventricolare, questi lembi cominciano a sollevarsi. Successivamente si ha la sistole ventricolare: all'interno del ventricolo si esercita una notevole pressione che porterebbe i lembi valvolari che già si sono sollevati, a ribaltarsi verso l'atrio; fortunatamente esiste un apparato di tensione costituito dai muscoli papillari e dalle corde tendinee.
Le cuspidi non possono ribaltarsi perchè tenute dalla tensione delle corde tendinee.
Fra l'altro i muscoli papillari rispetto a tutta la parete del ventricolo si contraggono un tempuscolo prima della sistole, proprio all'inizio di questa, mettendo in tensione, preparano le corde tendinee.
Al momento della sistole il sangue non potendo tornare in dietro prende la via del cono polmonare e dell'arteria polmonare.
ORIFIZIO dell'ARTERIA POLMONARE
Al momento della sistole ventricolare questi tre lembi si sollevano, vengono spinti verso l'alto dalla forte pressione che viene esercitata a livello di questa cavità, consentendo così al sangue di fluire nell'arteria polmonare; successivamente però, sia a causa della caduta di pressione successiva alla diastole ventricolare, sia a causa della forza di gravità, il sangue tende a tornare in dietro all'interno del ventricolo. Fortunatamente a mano a mano che entra all'interno dell'arteria questo sangue riempie le saccoccette e quindi questi lembi semilunari piano piano si abbassano fino ad accollarsi l'uno con l'altro, chiudendo in questo modo l'orifizio. Nella porzione centrale però, essendo questi lembi semilunari, potrebbero lasciare un piccolo spazio triangolare e quindi il sangue, se pur in piccola parte, potrebbe tornare in dietro; al centro di ogni margine libero però è presente il nodulo di Morgagni il quale entrerà in contatto con i noduli degli altri due lembi. Si ha quindi la perfetta chiusura del dispositivo.
ATRIO SINISTRO
E' la cavità disposta più posteriormente delle quattro cavità del cuore.
ha una forma globosa → per comodità didattica venga descritto come cuboide.
Offre pertanto a considerare sei facce:
La faccia antero-superiore
La faccia antero-inferiore
La faccia postero-superiore
La parete postero-inferiore
La parete mediale
La parete laterale
Anche l'interno dell'atrio sinistro in parte liscio (parete mediale e posteriore) e in parte (la rimanente parte, soprattutto a livello della parete laterale) trabecolato, sempre a causa dei muscoli pettinati. Nell'atrio sinistro non esiste un vero e proprio limite tra la porzione liscia e la porzione trabecolata (a destra c'è la cresta terminale).
VENTRICOLO DI SINISTRA
La parete anteriore
La parete laterale
La parete posteriore
La parete mediale
La base
presenta, in corrispondenza del piano atrio-ventricolare, due orifizi:
Sul contorno di questi orifizi si trovano gli anelli fibrosi appartenenti allo scheletro fibroso del cuore. Questi anelli sono molto vicini tra di loro e sono uniti tramite un ispessimento fibroso di connettivo che prende il nome di trigono fibroso sinistro (in sezione ha una forma triangolare).
La valvola atrio ventricolare o valvola bicuspide
è caratterizzata da due cuspidi
grossomodo triangolari → che non hanno un uguale morfologia.
sono orientate un po' ruotate:
In ogni cuspide è presente:
In corrispondenza invece dell'anello fibroso arterioso sono applicati i tre lembi semilunari che caratterizzano il dispositivo valvolare.
LO SCHELETRO FIBROSO
E' rappresentato da un insieme di robuste formazioni connettivali (connettivo fibroso denso con scarse fibre collagene);
Ha due importanti funzioni:
E' situato in massima parte in corrispondenza del piano valvolare, a livello del limite atrio-ventricolare
E' costituito da:
Gli anelli atrio ventricolari nel punto di contatto con questo trigono fibroso destro risultano più spessi mentre lateralmente sono più sottili.
MUSCOLATURA CARDIACA
La parete del cuore è costituita da due tipi di miocardio:
NEGI ATRI
La muscolatura atriale, assai sottile, è costituita da:
I fasci propri
si dispongono per lo più circolarmente in corrispondenza delle grosse vene, prolungandosi per un certo tratto sulla loro parete.
I fasci comuni
NEI VENTRICOLI
Nei ventricoli ritroviamo:
I fasci propri
così chiamati perchè sono "propri di ogni ventricoli"
formano due sacchi muscolari conoidi incompleti inferiormente, con apice tronco;
questi fasci originano e terminano in corrispondenza degli anelli fibrosi;
sono fibre arcuate, formano della anse con la convessità rivolta verso il margine del corrispondente ventricolo.
I fasci comuni
situati esternamente rispetto ai fasci propri
distinti in:
I fasci comuni anteriori
originano dalla porzione anteriore degli anelli atrio-ventricolari (e anche dagli anelli arteriosi), si portano verso il basso lungo la faccia sterno costale dei ventricoli fino all'apice del cuore dove assumono un decorso spiraliforme; proseguono quindi all'interno della cavità del ventricolo sinistro; questi fasci si trovano in posizione sub endocardica ed entrano nella costituzione delle trabecole carnee.
I fasci comuni posteriori
originano dalla parte posteriore degli anelli atrio-ventricolari; da qui le fibre si portano in basso sempre in posizione sub-epicardica lungo la faccia diaframmatica dei ventricoli, raggiungendo il margine acuto del cuore, in vicinanza dell'apice; qui di nuovo piegano, formano un vortice, e si continuano sulla superficie interna del ventricolo destro, costituendo lo strato più interno di questa muscolatura ventricolare entrando al solito nella costituzione delle trabecole carnee in questo caso del ventricolo destro.
I fasci suturali
passando da un ventricolo all'altro collegano e mantengono unite le due tasche muscolari formate da muscolatura propria.
Per lo più originano dall'anello fibroso della valvola tricuspide e, decorrendo profondamente nella parete ventricolare destra, oltrepassando il setto inter-ventricolare; quindi, mescolandosi ai fasci propri del ventricolo sinistro, vanno a fissarsi sull'anello fibroso della valvola mitrale.
Gli strati della muscolatura ventricolare sono tre:
SISTEMA DI CONDUZIONE DEL CUORE
Il miocardio specifico presenta caratteristiche strutturali diverse rispetto al miocardio comune → diversa funzione.
Ha la funzione di dare inizio agli impulsi che controllano la contrazione ritmica del cuore e di condurre questi impulsi dagli atri ai ventricoli
→ costituisce il così detto sistema di conduzione del cuore.
Il cuore genera gli impulsi indipendentemente dal sistema nervoso → ha un'attivazione endogena, per essere più precisi miogena
(il sistema nervoso autonomo avrà la funzione di regolare la frequenza dei battiti: quello simpatico la farà accelerare mentre quello parasimpatico la farà rallentare).
Il sistema di conduzione è costituito da due parti:
Il nodo seno atriale o di Kate e Flack:
E' situato nell'atrio destro lungo il solco terminale →
in particolare è localizzato nell'estremità superiore del solco più precisamente nel punto in cui questa estremità incontra la parete laterale, il contorno laterale dell'orifizio della vena cava superiore.
E' percorso assialmente al centro dall'arteria nodale, o arteria del nodo seno atriale ramo atriale anteriore della coronaria di destra
(nella maggior parte dei casi, nel 55% dei casi, perchè nelle coronarie c'è un'estrema variabilità, per il rimanente 45% dei casi questa arteria nodale deriva dalla coronaria di sinistra, in particolare da un ramo della coronaria di sinistra che è l'arteria circonflessa).
Intorno all'avventizia dell'arteria nodale si forma una trama di fibre connettivali nelle cui maglie sono inserite le cellule del nodo.
Queste cellule sono di due tipi:
Le cellule P o cellule nodali
Le cellule o miocardiociti di transizione
TRATTI INTER-NODALI
L'anteriore e il medio → decorrono lungo il lato destro del setto inter-atriale;
Il tratto internodale posteriore decorre nello spessore della cresta terminale.
Ilnodo atrio-ventricolare o di Ascio Tauara
Situato nella parte inferiore dell'atrio destro → si trova in corrispondenza dell'apice del triangolo di Kock
E' attraversato da un arteriola chiamata arteria del nodo atrio-ventricolare → origina dalla coronaria destra in corrispondenza della croce del cuore.
Intorno all'avventizia dell'arteriola abbiamo una trama meno fitta di fibre connettivali, nelle cui maglie troviamo:
Dalla porzione antero-inferiore del nodo atrio-ventricolare ha origine un breve fascio chiamato
ll fascio atrio-ventricolare comune o di Hiss
Per raggiungere il ventricolo destro attraversa il trigono fibroso destro → si pone subito in stretto rapporto con quella dipendenza del trigono fibroso destro che è il setto membranaceo → per portarsi in basso in stretto rapporto sulla destra del setto inter-ventricolare membranoso
è lungo solo 1-2 cm
Questo fascio di Hiss, proprio nel momento in cui raggiunge l'origine della parte carnosa muscolare del setto, da comune → si divide in due branche:
Si dice che queste due branche si pongono a cavallo, a cavaliere, della parte membranosa del setto
La branca destra
Rappresenta quasi la diretta continuazione del fascio di Hiss
ha la forma di un cordoncino, dello spessore circa di 2 mm;
decorre lungo il lato destro del setto carnoso inter-ventricolare in posizione sub-endocardica,
si porta verso il basso → a un certo punto si infila all'interno di una trabecola di secondo ordine a ponte: la trabecola setto marginale o fascio moderatore del Leonardo da Vinci.
All'interno di questa trabecola la branca comincia a suddividersi in numerose ramificazioni costituite da fibre di Purkinje
Le fibre del Purkinje
La branca di sinistra
Origina sulla destra del setto membranaceo, al confine tra questo e il setto carnoso;
per portarsi verso la cavità del ventricolo di sinistra deve attraversare il setto inter-ventricolare membranoso;
si dispone poi lungo la faccia sinistra del setto inter-ventricolare carnoso.
Ha un aspetto diverso rispetto alla destra, è nastriforme, e ben presto si divide in due rami → i quali, suddividendosi in reti sub endocardiche di Purkinje, si distribuiscono →
Ricapitolando la parete del cuore è costituita da:
L'epicardio è il foglietto viscerale del pericardio sieroso.
IL PERICARDIO
E' un rivestimento fibro-sieroso che si distribuisce intorno al cuore;
E' costituito da due porzioni:
La faccia anteriore
Fra lo sterno e il sacco pericardico si interpone il tessuto adiposo con i linfonodi e nel bambino i lobi timici (che con l'età tendono a regredire).
Tra il sacco pericardico e la pleura mediastinica rimane un sottile spazio in cui decorrono vasi e nervi: i vasi pericardico fremici e il nervo fremico.
La faccia posteriore
MEZZI DI FISSITA'
Il sacco pericardico è mantenuto in situ dalla presenza di legamenti che collegano il sacco alle strutture circostanti.
legamenti sterno pericardici
Situati anteriormente; sono due:
collega il manubrio dello sterno alla porzione antero-superiore del sacco pericardico.
collega il processo xifoideo dello sterno con la porzione antero-inferiore del sacco pericardico.
legamento vertebro pericardico
legamenti freno-pericardici
Tra i due foglietti che costituiscono il pericardio sieroso (parietale e viscerale) rimane → lo spazioocavità pericardica
In realtà i due foglietti si continuano l'uno nell'altro, non sono proprio indipendenti ma in alto a livello del peduncolo vascolare il foglietto viscerale cioè l'epicardio raggiunge i vasi si riflette continuandosi nel foglietto parietale.
L'epicardio risalendo comprende:
Proprio nel momento della riflessione da epicardio nel foglietto parietale, si vengono a formare due seni:
Questa fessura comunica sui lati con la cavità pericardica.
La linea di riflessione tra i due foglietti avviene in corrispondenza della base del cuore ed è resa complessa dalla presenza in questa sede dei grossi vasi.
Infatti, ANTERIORMENTE, il foglietto viscerale forma due distinte guaine:
Fra le due guaine si interpone una fessura → seno trasverso del pericardio
che separa, perciò, le grosse arterie dalla parete anteriore degli atri.
Dopo aver avvolto l'aorta e l'arteria polmonare, il foglietto viscerale continua in quello parietale.
POSTERIORMENTE il foglietto viscerale nel rivestire la parete posteriore degli atri si prolunga a ricoprire parzialmente le grosse vene per riflettersi poi nel foglietto parietale.
Più precisamente il foglietto viscerale si suddivide in due guaine:
le due guaine sono separate da un profondo recesso della cavità pericardica, il diverticolo di Haller.
STRUTTURA DELLA PARETE DEL CUORE
Il cuore è un organo cavo, quindi è costituito dalla sovrapposizione di tre tonache:
L'ENDOCARDIO
E' una lamina sottile e biancastra, dall'aspetto lucente che tappezza la superficie interna delle cavità cardiache adattandosi alle irregolarità che incontra; riveste infatti:
Questa tonaca è formata da:
Al di sotto della tonaca propria c'è uno strato detto SUB ENDOCARDIO costituito da tessuto connettivo lasso (e anche un po' adiposo?) ricco di:
L'endocardio entra nella costituzione delle VALVOLE cardiache formando una piega che diventerà una cuspide nel momento in cui al suo interna si svilupperà una lamina fibro-elastica.
In sezione longitudinale in ogni cuspide si distingue:
che a loro volta possono essere divise in:
Lo strato più importante è lo strato profondo della lamina parietale poiché termina nell'anello fibroso che contorna l'orifizi e nella parte esterna riceve l'attacco delle corde tendinee.
Nella zona basale possono essere presenti fascetti di muscolatura striata cardiaca; più evidenti nel periodo fetale e collegati a capillarizzazione.
In genere, però, sono poco rappresentati e le valvole, che non sono vascolarizzate, ricevono nutrimento dal sangue di afflusso.
Fonte: http://infermpisa2010.altervista.org/anatomia/cuore.doc
Sito web da visitare: http://infermpisa2010.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve