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COMPARTIMENTO LIQUIDO CORPOREO E COMPOSIZIONE : il compartimento liquido corporeo compone circa il 60 % del peso di un individuo adulto standard (30anni, 70kg per 1,70m), ossia 42 litri, suddivisi in 2 compartimenti :
Compartimento intracellulare: compone la maggioranza del compartimento liquido dell’organismo - in tutto 28 litri - ed è rappresentato da tutti i liquidi contenuti nelle cellule dell’organismo (compreso l’ematocrito)
Compartimento extracellulare : comprende tutto il liquido posto all’esterno delle cellule del corpo (compreso l’ematocrito) - circa 14 litri - suddiviso in liquido plasmatico e liquido interstiziale.
Compartimento interstiziale : è uno dei compartimenti più importanti in clinica poiché direttamente interessato sia nei processi di ultrafiltrazione o edemigeni, sia nei processi di scambio fluido o gassoso tissutali; esso viene mantenuto costantemente, dal bilancio costante delle 4 forze di Starling, ad un volume di 10,5 litri (in media)
Compartimento plasmatico : è il minore dei compartimenti liquidi del corpo, composto da un fluido ricco di proteine ed elettroliti entro al quale sono dispersi gli elementi figurati del sangue; esso è importante nella veicolazione di tutti i componenti sanguigni (da fluidità ed idrofilicità al sangue) ed ammonta ad un volume di 3,5 litri.
Vplas = Vsan - MCV
Composizione delle soluzioni e principio della neutralità : cationi ed anioni sono disciolti all’interno dei liquidi dei vari compartimenti tendendo ad abbassare il più possibile la loro carica netta, ovvero a raggiungere la neutralità; questo principio permette di ridurre al minimo gradienti chemo-elettrici tra differenti compartimenti, ad eccezione della concentrazione oncotica proteica.
Compartimento intracellulare : è caratterizzato, in modo grossolano, dalla più alta concentrazione di potassio e magnesio, entrambi tamponati (prevalentemente) dalle cariche negative delle proteine e dei nucleotidi (come ATP), bicarbonati e solfati, molto più concentrati in ambiente intracellulare, mentre solo in minima parte dal coro.
Cationi intracellulari :
Anioni intracellulari :
Compartimento extracellulare - interstizio : è caratterizzato, in assoluto, dalla più bassa concentrazione di macromolecole (in generale) dei vari compartimenti, ma da una concentrazione di elettroliti molto simili al quelli del plasma; tale composizione viene mantenuta costante tramite numerosi processi per permetterel'omeostasi del corpo ed evitare l’edema.
Cationi interstiziali :
Anioni interstiziali :
Compartimento extracellulare – plasmatico : è caratterizzato da una composizione tipica, costante e molto simile a quella del comparto interstiziale con l’unica differenza di un gran contenuto in proteine.
Cationi plasmatici :
Anioni plasmatici :
DINAMICA E CONTROLLO DEL FLUSSO DI SANGUE NEI VASI : la portata del sangue in uscita dalla pompa cardiaca è pressoché costante - 5 litri/minuto - e come tale dovrà uscire per poi rientrare perfettamente nel cuore; tuttavia, siccome l'area totale dei vasi sanguigni aumenta progressivamente dal cuore ai capillari, pur con la diminuzione dell'area del singolo vaso, la velocità del flusso (5m/s aorta - 1 mm/s capillare) e quindi la pressione di perfusione (100 mmHg aorta - 17 mmHg capillare) tenderanno a diminuire progressivamente sino ai capillari; vi saranno dispositivi vascolo/valvolari di resistenza in grado di smistare il flusso sanguigno solamente alle reti capillari che ne avranno veramente bisogno, limitandolo nelle altre, risparmiando molta fatica al cuore.
Vasi prearteriolari di regolazione pressoria - risposta di miogena : sono dei vasi situati subito prima delle arteriole che rispondono in modo miogeno, ovvero con una contrazione od un rilasciamento diretto delle cellule muscolari lisce, solo in risposta da un aumento o ad una diminuzione della pressione arteriosa di perfusione; esse agiscono per mantenere costante la pressione arteriolare e capillare in modo da non ledere i vasi con parete più sottile e fragile.
Vasi arteriolari di regolazione metabolica - risposta metabolica : sono dei vasi posti subito prima del letto capillare regolanti il flusso continuo di sangue in una serie di piccoli impulsi molto frequenti, tramite una determinata frequenza di contrazione e rilasciamento della tonaca liscia - vasomozione - in base alle esigenze metaboliche del tessuto, in modo di aggiustare l'apporto metabolico per i soli tessuti che ne hanno bisogno realmente, senza sprechi.
CAPILLARE COME ELEMENTO DI SCAMBIO INTERSTIZIO-PLASMA : è un vaso estremamente corto, fino e dalla parete estremamente sottile, composto solo da uno strato endoteliale, a varia fenestratura, e da alcuni periciti per la neoangiogenesi, dal quale le cellule non distano più di 20 o 30 um (si può dire che lo spazio interstiziale tra due capillari sia pari al volume delle cellule) e con una caduta pressoria abbastanza costante (anche negli ipertesi per opera dei vasi di resistenza) - da 30 mmHg a 17 mmHg - caratterizzato dalla capacità di scambiare liquidi e soluti tra interstizio e plasma :
Motore dello scambio di tipo passivo - ultrafiltrazione : fenomeno di scambio di soluti dal plasma all'interstizio essenzialmente per filtrazione pressoria del solvente, e dei soluti in esso disciolti, tramite le porosità dell'endotelio, caratterizzato dalla scorrimento, in ogni istante, dello 0,1% del plasma nell'interstizio dall'estremità arteriolare del capillare, dal quale esce per pressione netta di filtrazione, alla sua estremità venosa, nella quale viene riassorbito per pressione netta di filtrazione, permettendo il passaggio plasma - interstizio- plasma di 80 volte il volume di plasmatico ogni minuto.
Coefficiente di filtrazione : è il prodotto dell'area superficiale di capillarità per la conduttanza idraulica della parete capillare.
Coefficiente di riflessione : è un fattore correttivo, dal valore da 0 nullo a 1 massimo, che mi consente di valutare la possibilità di passaggio delle proteine attraverso la membrana endoteliale del capillare.
Capillari glomerulari è 0
Capillari epatici è vicino a 1
Pressione idrostatica del capillare : considerando la pressione interstiziale praticamente costante è l'unica pressione importante per il processo di filtrazione; il suo valore ammonta a 25-30 mmHg, rimanendo pressoché fissa in tutti i soggetti (a meno di patologie gravi)
EDEMA : transizione ed accumulo patologico di fluido dal plasma all'interstizio, con suo aumento di volume e di pressione, causato da qualsiasi fattore che mi modifichi l'equilibrio delle forze di Starling e/o la costante di filtrazione endoteliale.
Struttura dell'interstizio : l'interstizio è uno spazio tissutale di separazione fra cellule e capillari e fra cellule e cellule, caratterizzato da una struttura composta da collagene fine, disperso in una matrice extracellulare di glicosamminoglicani e proteoglicani, tesi tra le cellule ed i vasi o dispersi in modo libero, in grado di trattenere l'acqua per la propria forte idrofilicità, determinando la formazione di un gel - gel interstiziale - di mediazione ed ammortizzazione strutturale.
Segno del dito : in caso di un tessuto edematoso non grave si può imprimere un dito sulla cute ed osservare come, per la consistenza gelifica dell'interstizio ipodermico, l'impronta tende a permanere ritornando normale in molto più tempo del solito.
Fattori discordi di mantenimento neutralizzazione dell'edema : quando la pressione dell'ambiente extracellulare aumenta di molto si ha un incremento del riassorbimento edematoso da parte dei capillari linfatici, tuttavia ostacolato dalla compressione e riduzione del lume dei capillari sanguigni, i quali non riescono più a drenare bene l'accumulo, prolungando (di fatto) l'edema.
Effetti avversi degli edemi : le conseguenze dello sviluppo di forti edemi tissutali sono sempre le stesse :
Edemi localizzati : sono edemi formati in particolari e circoscritti compartimenti tissutali corporei, tramite disfunzioni essenzialmente emolinfodinamiche che non comprendono meccanismi renali di mantenimento dell'edema.
Trasudato : liquido extravasato dai capillari o dalle vene all'interno dell'interstizio, formante edema, determinato da fenomeni fisiologici o patologici correlati all'aumento della pressione netta di filtrazione dello stesso capillare, alla riduzione della pressione netta di riassorbimento venulare o all'aumento della costante di filtrazione del vaso (mantenendosi sempre al di sotto della permeabilità proteica), caratterizzato da una composizione povera di proteine ma molto simile a quella del plasma sanguigno (del quale è solo un ultrafiltrato); quindi sempre limpido, alcalino, senza mucopolisaccaridi e negativo alla reazione di Rivalta.
NOTA MEDICA ! Diagnosi di trasudato o essudato, differenziale, per fenomeno di Rivalta
Reazione di medicina di laboratorio in grado di differenziare un essudato, ovvero ricco di proteine e glicoproteine, da un trasudato (povero di queste due) tramite la sua centellinazione all'interno di una soluzione acquosa acidulata allo 0,1 % di acido acetico e l'osservazione di un'eventuale precipitazione delle proteine a formare una nuvoletta simile a fumo di sigaretta (discendente)
Tipiche localizzazioni : tutti gli organi possedenti un drenaggio venoso ad elevate pressioni idrostatiche o poveri di vasi linfatici di drenaggio.
Edemi declivi degli arti inferiori
Edemi dei plessi mesenterici e della cavità pelvica
Edema cerebrale : nella maggior parte dei casi viene determinato da squilibri idroelettrici, interruzioni compressive delle vie di deflusso del liquor, e compressione di vasi venosi di drenaggio cerebrale.
Tipiche cause :
Trombi rossi delle vene, soprattutto a circolo lento
Fibrosi tissutale o masse tumorali che mi alterino la citoarchitettonica tissutale
Cause iatrogene : fasciature, ingessature
Tipiche cause :
Masse neoplastiche compressive
Filariosi
Cause iatrogene : rimozione dei linfonodi regionali
Essudato : liquido extravasato dai capillari o dalle vene all'interno dell'interstizio, formante edema, determinato da fenomeni sempre patologici correlati all'aumento della fenestratura (e quindi permeabilità) vascolare ben al di sopra del limite di passaggio delle proteine, con fuoriuscita delle proteine nell'interstizio, aumento della tensione colloido-osmotica di quest'ultimo e richiamo osmolare di ulteriore plasma dal torrente circolatorio, che va a determinare il volume dell'essudato; tale liquido è caratterizzato da una composizione ricca di proteine extravasate e da elettroliti dissimili dal plasma; quindi quasi sempre acido (poiché acidificato dall'azione del sistema immunitario), torbido (poiché fibrinoso), ricco di mucopolisaccaridi, e positivo alla reazione di Rivalta.
Edemi generalizzati : sono edemi estesi e formati potenzialmente nei tessuti di tutti i distretti corporei - polmone, fegato, milza, sotto cute, cavità sierose, organi mesenterici - causati inizialmente dalla traslazione del volume plasmatico nell'interstizio e successivamente sempre mantenuti o acuiti da una disfunzione di tipo renale tramite meccanismo RAAS.
Meccanismo comune renale di peggioramento dell'edema generalizzato : in tutti gli edemi generalizzati viene determinata, ad un certo punto, un'ipovolemia plasmatica riflessa in un peggioramento della pressione e dell'irrorazione del glomerulo renale; avviene quindi un calo nella VGF e una diminuzione della quantità di sodio al livello della macula densa, la stimolazione del sistema juxtaglomerulare a produrre renina attivando la cascata renina, angiotensina II ed aldosterone e quindi, l'aumento sia della pressione arteriosa media (tramite azione vasocostrittrice dell'angiotensina) sia della volemia (tramite azione dell'aldosterone) con un peggioramento ed un mantenimento dell'edema; inoltre, il più lento flusso di sangue nel tubulo distale determina un'aumentata pressione di riassorbimento nel tubulo renale e quindi un'ulteriore aumento del riassorbimento idrico e della volemia.
Imp : senza il loop renale di mantenimento edematoso di tipo ipertensivo ogni forma di edema generalizzato sarebbe tendente, per nuovo equilibrio di filtrazione pressoria renale, ad un bilanciamento autolimitante.
Particolarità della risposta RAAS : nel caso di un edema per disfunzione cardiogena l'aumento del precarico nell'atrio peggiora l'edema direttamente, ma l'aumento del postcarico nel ventricolo, peggiora l'insufficienza cardiaca e quindi l'edema stesso sul lungo termine.
Blocco della circolazione venosa portale : tale situazione, determinata dalla stenosi dei vasi per la modifica fibrotica della citoarchitettura parenchimale, produce un aumento della congestione e della pressione nel circolo portale (che dovrà avere un maggiore gap pressorio per passare nel filtro epatico scaricandosi nella grande circolazione) con un aumento della pressione dei capillari mesenterici e formazione di edemi viscerali, epatici, splenici e peritoneali (ascite sino a circa 15 litri di trasudato)
Secondario effetto d'impoverimento proteico : la maggiore pressione interstiziale determina l'ingresso delle proteine neosintetizzate dal fegato nella circolazione linfatica, con la loro demolizione e diluizione progressiva del plasma, peggiorando l'edema per aumento della pressione netta di filtrazione.
Imp : inizialmente il sistema linfatico epatico permette di prevenire l'edema, fintanto che il flusso in uscita è minore o uguale al flusso linfatico, per poi cedere definitivamente causando l'aumento relativo dell'extravasazione.
Blocco delle funzioni epatiche : questo fenomeno mi peggiora la situazione tramite 2 azioni differenti :
Diminuzione della produzione di proteine : siccome il fegato è danneggiato esso produce e riversa nel plasma una minore componente di proteine plasmatiche che, unendosi alla maggiore loro deplezione nel sistema linfatico, produce una forte diluizione del plasma con aumento dell'extravasazione.
Diminuzione del catabolismo dell'aldosterone : la diminuzione del catabolismo dell'aldosterone, per disfunzione epatica, causa l'aumento dell'effetto RAAS con conseguente peggioramento della volemia e dell'edema.
Aumento della secrezione di ADH : determina, come per l'aldosterone, un aumento del riassorbimento tubulare di acqua e sodio, con l'aumento della volemia ed il peggioramento dell'edema.
MECCANISMI DI REOGLAZIONE DEL BILANCIO IDROELETTROLITRICO E PATOLOGIE : il volume e soprattutto l'osmolarità del plasma sono due fattori molto importanti, che devono permanere i più costanti possibili qualsiasi disfunzione dell'apparato cardiocircolatorio o, più semplicemente, delle membrane cellulari.
OMEOSTASI DELL'OSMOLARITA' E DEL VOLUME DEL PLASMA : l'osmolarità ed il volume del plasma, e quindi del liquido interstiziale, vengono mantenute costantemente a 275-290 mosm/L poiché dal suo valore, determinato per la maggioranza dai soli ioni sodio e dalla quantità del solvente nei quali sono disciolti, vengono determinati i flussi osmotici tra citosol ed interstizio; tale omeostasi è basata sull'adattamento dell'escrezione di soluti e acqua nella misura esatta della loro assunzione, tramite un meccanismo essenzialmente renale.
Bevande : 500-1700 ml
Cibi : 800-1000 ml
Acqua di ossidazione : 250 ml
Urina (principale regolazione attiva) : 600 - 1500 ml / 3,5-8 g (ovvero 1200 mosm/L)
Perspiratio insensibilis (non regolabile e passiva) : 850 -1200 ml / 0,4-0,8 g
Respirazione e feci (scarsamente regolabile) : 50 - 300 ml / 0,2-0,3 g
Regolazione intrinseca del rene non neuroumorale :
Aumento della clearence dell'acqua libera in presenza di bassa osmolarità : quando si ha una bassa osmolarità ma una volemia mantenuta, il filtrato glomerulare dovrebbe diminuire la concentrazione di sodio, in questo modo, a fronte di un invariato assorbimento del sodio nel tubulo distale e nell'ansa di Henle, si avrà la quasi totale privazione di Na nella preurina, con un basso assorbimento di acqua libera, che rimarrà segregata nei tubuli collettori, impermeabili all'acqua.(anche visto il rapido flusso del sangue nei capillari tubulari)
Regolazione estrinseca del rene neuroumorale : siccome il volume dei liquidi extracellulari va di pari passo con la concentrazione del sodio, regolando quest'ultima si può regolare anche la prima.
Riduzione della clearence di sodio nella risposta ipovolemica : quando si ha un'ipovolemia abbastanza spinta - 15 - 20% in mendo di pressione arteriosa - si ha la riduzione della filtrazione glomerulare, e quindi, della quantità di sodio e di filtrato nel tubulo renale nel tubulo distale; questo determina l'attivazione dell'apparato juxtaglomerulare (tramite macula densa) che sia aumenta emodinamicamente la velocità di filtrazione glomerulare e di riassorbimento tubulare, vasocostringendo l'arteriola efferente, sia agisce neuroumoralmente attivando la cascata RAAS mediante secrezione di renina, responsabile della vasocostrizione ipertensiva generalizzata e del senso di sete (per l'angiotensina II) e dell'aumento di riassorbimento di sodio e acqua dalle cellule principali (per l'aldosterone)
Aumento della clearence del sodio nella risposta iperosmotica : quando l'osmolarità plasmatica, e quindi del liquor cerebrospinale, aumenta anche solo dell'1-2%, si ha il raggrinzimento ed eccitazione di speciali neuroni osmocettori del nucleo sovraottico o paraventricolare dell'ipotalamo, i quali riversano immediatamente vasopressina all'interno del circolo neuroipofisario, e quindi sistemico, la quale aumenta il riassorbimento di acqua per trasporto retrogrado nella midollare del rene e nel tubulo collettore, tuttavia mantenendo costante la quantità di soluti della preurina glomerulare (concentrando l'urina); questo consente di diluire il plasma producendo urine molto concentrate, che possono arrivare a 500 ml di volume con 1200-1400 mosm/L di soluti.
Imp : il controllo della pressione plasmatica, e quindi del semplice volume di liquido extracellulare, non è essenziale per la vitalità dell'individuo, a meno che tale valore non vari per grosse percentuali; si avrà, quinidi, una regolazione basata su basse sensibilità dei sensori omeostatici (variazioni di 15-20% per attivare secrezione di renina)
Il controllo dell'osmolarità, invece, soprattutto per quanto riguarda concentrazioni di ioni come calcio o potassio, è essenziale per la vita anche in piccole variazioni percentili dai valori standard; tale regolazione si baserà, quindi, su recettori osmocettivi molto sensibili, capaci di rilevare variazioni anche solo dell'1-2 %.
MODIFICAZIONI PATOLOGICHE DELL'EQUILIBRIO IDROELETTROLITICO DEL CORPO :
Ipovolemia : condizione nella quale il volume di liquido presente all'interno del corpo non è sufficiente a riempire, a pressione fisiologica, l'intero sistema extracellulare (albero vascolare ed interstizio) ovvero, dipendente sia dal volume di liquidi, sia dal volume del sistema extracellulare.
Diminuzione del volume totale d liquidi extracellulari : si verifica sempre per una perdita sia di acqua, sia di elettroliti al di fuori del torrente circolatorio o dell'interstizio con due meccanismi :
Meccanismo extrarenale : tramite vomito, ipersudorazione, perspiratio, diarrea o grossa emorragia.
Meccanismo renale :
Translazione dei fluidi plasmatici in compartimenti corporei isolati : fenomeno che avviene in caso di edema generalizzato o di ascite, ovvero quando il plasma transla all'interno del comparto interstiziale.
Aumentato volume del comparto vascolare (in particolare venoso) : tramite shock di tipo anafilattico o shock tossico/settico può avvenire una dilatazione massiva del comparto venoso con conseguente ipotensione refrattaria.
Ipernatremia : aumento della concentrazione degli ioni sodio all'interno del comparto extracellulare ad un livello superiore a 145-160 mM e degli anioni cloro sopra a 125 mM, ovvero al suo normale valore fisiologico, comportante numerosi effetti sui traportatori e sui canali delle cellule eccitabili.
Diminuzione della quantità di solvente : si ha un aumento relativo della concentrazione di sodio per la maggiore perdita di acqua pura dal corpo stesso in confronto alla sua acquisizione via alimentare.
Meccanismo extrarenale : tramite sudorazione, vomito profuso, diarrea.
Meccanismo renale :
Aumentata quantità netta di sodio in circolo :
Meccanismo extrarenale : essenzialmente per diete ipersodiche.
Meccanismo renale : caratterizzato da un aumentato riassorbimento renale del sodio e da una diminuita sua escrezione.
Iponatremia : sindrome ad elevata mortalità, caratterizzata da una diluizione della concentrazione di sodio nel comparto extracellulare ad un livello inferiore da quello limite - 125 mM - comportando effetti sui flussi osmolari di liquido e sulla funzione delle cellule eccitabili.
Aumentato riassorbimento dell'acqua (ritenzione idrica) :
Meccanismo renale :
Meccanismo extrarenale :
Aumentata escrezione di sodio con il medesimo riassorbimento di acqua :
Meccanismo renale :
Meccanismo extrarenale :
Iperidratazione : rara sindrome causata da un aumentata volemia accompagnata da iponatremia, fondamentalmente causata da un'aumentata assunzione alimentare di acqua, in assenza di stimolo (causata, spesso, da comorbilità psichiche)
Disidratazione : sindrome decisamente più comune, causata dalla perdita elevata di liquidi con diminuzione maggiore del 2% del peso corporeo, associata ad ipovolemia ed ipernatremia.
Diabete insipido : malattia non mortale caratterizzata da un'insufficienza del tubulo renale nel riassorbire l'acqua dalla preurina e nel concentrare le urine stesse, sviluppando una sostanziale e continua perdita di acqua, con espulsione di urine voluminose - poliuria - ed ipotoniche - peso specifico simile all'acqua di 1004-1007 - caratteristiche che danno il nome alla malattia.
Regolazione fisiologica della diuresi mediante ADH :
Degranulazione via PKA delle vescicole di vasopressina : la stimolazione dell'adenilato ciclasi determina un aumento della concentrazione di cAMP intracitosolico, causando l'attivazione della PKA e la conseguente stimolazione di tutto quel macchinario responsabile del trasporto e della fusione con la membrana plasmatica cellulare delle vescicole di vasopressina neurotrasmettitoriali.
Stimolazione della via della Beta-arrestina e della trascrizione genica : la subunità alfa della Gs attivata dal legame vasopressina-recettore 7TM va ad attivare anche una GCRK (Gprotein-coupled-receptor-kinase) i grado di fosforilare lo stesso recettore e di farlo riconoscere alle beta-arrestine citosoliche inattiva; queste, una volta che interagiscono con il recettore V2, causano 2 fenomeni differenti :
Meccanismo di sicurezza intrinseco del complesso PKA/AKAp18delta/fosfodiesterasi 4D3/PDE4D3 : la PKA, per volgere la propria attività pro secretiva, deve essere agganciata sulla membrana della vescicola di vasopressina tramite un adattatore - AKAp18delta - in grado di legarsi ad una proteina integrale di membrana della stessa - PDE4D3; tuttavia, questo complesso, non possiede solamente la PKA come enzima attivo, ma possiede un inibitore della cAMP - PDE 4D3 - in grado di limitare l'attività della PKA (distruggendo il cAMP) mantenendo sempre un margine di sicurezza.
Meccanismo di riciclo del recettore : alcune specifiche fosfatasi presenti nel citoplasma della cellula permettono la defosforilazione del recettore, una volta endocitato assieme alla beta-arrestina, consentendone un ritorno in membrana come complesso nuovamente attivo.
Pneumociti di II tipo : determinano l'idratazione del surfactante polmonare.
Astrociti
Cristallino : più del 50% delle proteine transmembrana del cristallino sono acquaporine, per consentire la trasparenza del cristallino stesso.
Cause neurogene : corolla di patologie causate alla insufficiente sintesi di vasopressina direttamente dalla neuroipofisi
Fattori genetici o idiopatici :
Mutazione del gene per la neurofisina : determinano la produzione di una vasopressina estremamente instabile; la LOF della neurofisina determina la degradazione dell'ormone immediatamente prima del suo ingresso nelle vescicole di secrezione.
Mutazione del folding : se per una mutazione delle apposite chaperonine o della molecola di vasopressina stessa non ne avviene il corretto folding nell'ER, si avrà una risposta da misfolding - stress response - in grado di degradare la proteina senza che raggiunga la superficie di secrezione.
Fattori acquisiti : sono tutti quei fattori che mi vanno a ledere la struttura dell'ipofisi, o le strutture funzionalmente correlate, impedendomi la secrezione di vasopressina.
Cause nefrogene : corolla di patologia causate dall'incapacità delle cellule target di rispondere alla vasopressina, o per inattività del pathway del recettore V2 o per incapacità nel secernere aquaporina 2.
Cause genetiche o idiopatiche :
Mutazione dell'arginina in posizione 137 in istidina nel gene della vasopressina : questa mutazione porta ad un'iperstimolazione della via delle beta-arrestine, che riconoscono quasi tutto il recettore come attivato anche a cellula a riposo, con suo sequestro intracellulare permanente; quando un segnale basato sulla vasopressina, quindi, si lega ai pochi recettori cellulari permasti sulla superficie membranaria, questi vengono endocitati, limitando definitivamente l'eccitabilità della cellula.
Mutazione del folding del recettori : determina la produzione di un recettore mal ripiegato che viene subito degradato per autofagia e non raggiunge mai la superficie cellulare esterna.
Mutazione del complesso di adattamento AKAp18delta : la mutazione di questo adattatore porta alla non associazione della PKA con la vescicola, inibendone ogni attività nella via della vasopressina.
Mutazione (ipotetica) della PDE4D3 : il professor Mongillo afferma l'esistenza di una mutazione della PDE4D3 in grado di disattivare la sua capacità d'inibizione della PKA; a sua detta, questo dovrebbe iperattivare l'enzima che, dopo aver provocato una massiva secrezione di aquaporina all'inizio della segnalazione, entrerebbe in una fase di latenza disattivando la pathway; controllando numerose pubblicazioni in internet ciò non risulta possibile, anzi, sembra avvenga proprio il contrario, tanto che numerose terapie per l'ipoattività della via vasopressinergica sono basate sulla disattivazione della PDE4D3, incrementando i livello intracellulari di PKA. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3362000/#!po=1.78571
Mutazione del gene della AQP-2 : sono mutazione che non fanno giungere nelle vescicole neurosecretorie AQP-2 funzionale; si avrà una segnalazione perfettamente corretta con l'ultimo step carente.
Mutazione nei motori di miosina 5 e dinamina : non permettono la segregazione delle vescicole con AQP-2 funzionale al livello dei bottoni presinaptici dei corpuscoli del Growing.
Cause acquisite :
Litio : sminuisce di molto la permeabilità dei canali dell'aquaporina-2 determinando una riduzione del riassorbimento di acqua.
Nefrosclerosi e l'insufficienza renale cronica.
Fonte: http://www.unishare.it/download.php?id=476
Sito web da visitare: http://www.unishare.it/
Autore del testo: F.Benvenuti
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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