I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Prevenzione : quale via percorribile
Stefano Miele –Pietro Iacobelli
Il Problema
L’incontinenza urinaria femminile mina la qualità della vita e spesso si associa a disfunzioni intestinali e sessuali causando notevoli sofferenze.
La donna incontinente , se non informata delle attuali risorse terapeutiche ,sia essa anziana od ancora giovane , si isola abbandonandosi alla tristezza , alla depressione .
Ritenendosi condannata per sempre , limita la sua vita relazionale sociale per timore di emanare cattivi odori . Si nega l’attività sessuale temendo incresciose fughe d’urina , non dorme risvegliata da improvvise sensazioni di urgenza ,evita gli itinerari che non le offrano l’opportunità dell’uso di toilette per le sue quotidiane incombenze .Si priva sempre più della propria libertà ed evita di uscire di casa .Col tempo diventa insicura , ansiosa , irascibile ed ostile al mondo. Perde sempre più l’autostima , regredisce e visualizza immagini di sporcizia e rancore verso se stessa provando indicibile vergogna.
Convinta della ineluttabilità della sua condizione si chiude in un mondo di riservatezza , per pudore non confida neanche al suo medico di base i suoi problemi e questi , per eccessiva delicatezza , non indaga in merito .
Le capacità cognitive stesse ne risentono realizzandosi un monoideismo di malessere esistenziale , un vissuto di anedonia , una incapacità a programmare con fiducia il domani . L’urgenza minzionale se accompagnata da limitata capacità motoria da patologie ossee degenerative , è causa di inconsulte rincorse verso il bagno con rischio di cadute e fratture .
La medicina un tempo tesa ad allungare gli anni di vita ,oggi è rivolta a migliorarne la qualità.
LA REALTA’ SANITARIA
Tutti gli sforzi rivolti alla PREVENZIONE all’Educazione Socio-Sanitaria ,al miglioramento della diagnosi precoce producono un RISPARMIO della Spesa Sanitaria e soprattutto un miglioramento della qualità della vita.
Da dati ISTAT si rileva che il 39,9 % della popolazione femminile italiana è ultracinquantenne. Il S.S.N. italiano eroga per la sola incontinenza urinaria 320 miliardi di lire ,6 miliardi per traverse assorbenti ,46 miliardi per cateteri vescicali . A questi si aggiungano i costi per circa 20.000 interventi di isterectomia vaginale e circa 2.000 interventi nel 2004 per incontinenza urinaria. Dal Bollettino Ufficiale della Regione Campania del febbraio 2006, si evince che nella seduta del 28\12\2005 la Giunta ha approvato il “Progetto sperimentale Menopausa –Studio di fattibilità “ elaborato dalla A.S.L.Napoli 1 destinato alle Aziende Sanitarie Locali Avellino 2 , Napoli 1 e Salerno 2 con delibera N° 2043 rifacendosi alle normative del Piano Sanitario Nazionale con l’obiettivo di raggiungere almeno il 10 % della popolazione femminile per un totale di 16.944 pazienti rispetto alle 166.944 donne di età tra 49-59 anni afferenti alle suddette ASL allocando risorse per 150.000,00 Euro.
Il Progetto intende sostenere la donna ed informarla dall’età evolutiva fino alla terza età.
E’ previsto un piano articolato tra Servizi territoriali,Ospedalieri , ed Universitari che crei percorsi di accompagnamento , dalla sensibilizzazione, l’informazione , l’ascolto ,al ricorso corretto di prescrizioni diagnostiche ed interventi terapeutici che la Medicina dell’Evidenza offre.
Sulla scorta di quanto legiferato è auspicabile che si concretizzi ,per una efficace prevenzione del problema incontinenza , l’attuazione dei seguenti obiettivi :
1 ) FORNIRE INFORMAZIONI
E’ necessario attivare e mantenenere nel tempo campagne educative già in età scolare .
Realizzare Video che ripropongano le caratteristiche positive e propositive del programma di prevenzione soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita .
Distribuire brochure e materiale didattico nei consultori , nei locali dove afferiscono gravide .
Divulgare sui media quanto risulta dalla medicina dell’evidenza per prevenire i disturbi del pavimento pelvico
Sensibilizzare e coinvolgere i medici di base a partecipare al programma di prevenzione organizzando Convegni –meeting plurispecialistici formativi.
Inviare alle donne di 50-52 anni una lettera di invito poco formale e di immediata comprensione a rivolgersi ,con fiducia e gratuitamente , al S.S.N. ad esporre i propri problemi .
2 ) INDIVIDUARE STRUTTURE DEDICATE che attuino uniformità di prestazioni diagnostiche e strumentali eliminando il mancato raccordo tra strutture con il rischio di sovrapposizioni di interventi e dispendio della spesa sanitaria.
3) ORGANIZZARE un SISTEMA di :
a ) FORMAZIONE ed AGGIORNAMENTO continuo del personale addetto .
b) CONTROLLO DI QUALITA’
CONSIDERAZIONI
La Prevenzione ed un fattibile programma di screening dei soggetti a Rischio, si basa sulla conoscenza dei Fattori di Rischio dei disturbi funzionali\organici della statica pelvica.
La VALUTAZIONE del Grado di Rischio per ogni singolo soggetto esaminato ed il peso da attribuire ad ogni singolo fattore di rischio permetterà di programmare un piano di prevenzione e trattamento graduato a seconda della GRAVITA’ del RISCHIO.
Come per altre patologie va distinta :
La PREVENZIONE PRIMARIA :finalizzata a correggere i comportamenti ed errate abitudini .
Fin dall’età scolare , è necessario che venga insegnato che è necessario automatizzare corrette abitudini minzionali , senza eccessivi ritardi tra le minzioni , mantenere una corretta igiene intima . Così pure verrà insegnata una idonea postura per la defecazione onde facilitare il rilasciamento muscolare del pavimento pelvico . Si consiglierà una alimentazione ricca in fibre per evitare la stipsi ed i conseguenti incongrui ponzamenti .Si promuoverà una cultura tesa a mantenere il peso ideale , informando delle conseguenze , non solo estetiche ,dell’obesità causa di disturbi metabolici ,ormonali e cofattore di oncogenesi.
E’ altresì auspicabile una precoce diagnosi e trattamento dei difetti ossei vertebrali stante il costante sinergismo tra funzione muscolofasciale del pavimento pelvico e struttura ,inclinazione ,del bacino osseo .
Si informerà altresì delle sequele respiratorie dei danni da fumo e gli effetti della tosse persistente sulla statica pelvica .
La PREVENZIONE SECONDARIA è diretta alle donne asintomatiche in puerperio , alle donne in menopausa , alle donne che abbiano subito isterectomia .
Compito del chirurgo in caso di isterectomia è di RICOSTRUIRE LA CONTINUITA’ FASCIALE .
Compito del medico di base dei medici del consultorio e dei ginecologi
è di individuare i soggetti a Rischio .
La PREVENZIONE TERZIARIA comprende le strategie da attuare perché non si abbia RECIDIVA dei disturbi trattati .
Nella ns.Unità operativa adottiamo, alla visita di controllo dopo il parto una semplice Scheda di Valutazione del RISCHIO PERINEALE la cui compilazione permette uno screening delle donne da sottoporre a maggiore attenzione in un programma di prevenzione.
La scheda elaborata sulla scorta di quanto emerge dalla letteratura scientifica ,necessita di poco tempo per la sua compilazione, fornisce indirizzo comportamentale ed è basata su punteggio .
Il punteggio varia da 0 a 3 per ogni Fattore di Rischio considerato
Alcuni Fattori hanno valenza 0 \3 per l’alta significanza della sua presenza
La somma dei punteggi individua TRE FASCE DI PUERPERE:
1 ) Score fino a 5 - Puerpere a Basso Rischio ( sono sufficienti consigli e raccomandazioni sullo stile di vita )
2 ) Score da 5 a 10 -Puerpere a Medio Rischio ( Consigli-Raccomandazioni - Rivalutazione delle condizioni cliniche a tre mesi presso Ambulatorio Dedicato.
3 ) Score oltre 10 -Puerpere ad Alto Rischio ( Consigli sullo stile di vita-Raccomandazioni-Sensibilizzazione a valutare la opportunità di interventi Riabilitativi personalizzati .
SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI
DISFUNZIONE PERINEALE
FATTORE DI RISCHIO |
SCORE |
Età 20-35 |
0 |
Familiarità Assenza |
0 |
B.M.I. Normopeso |
0 |
Aumento del peso in gravidanza entro i 13 Kg. |
0 |
Allettamento Meno di 1 mese |
0 |
Parità I para |
0 |
Bronchiti-Tosse Assenza |
0 |
Fumo Assenza |
0 |
Diabete Assenza |
0 |
Sciatalgia Assenza |
0 |
Scoliosi-Lordosi Assenza |
0 |
Vaginismo Assenza |
0 |
IUS in gravidanza Assenza |
0 |
Infezioni urinarie ricorrenti Assenza |
0 |
Stipsi Assenza |
0 |
Durata periodo espulsivo entro 45’ |
0 |
Peso neonatale meno di 3,5 Kg. |
0 |
Kristeller Assenza |
0 |
Taglio cesareo Elettivo |
0 |
Discontinuità perineale Assenza |
0 |
TOTALE …….
I previsti Centri della Menopausa oltre alle valutazioni anamnestiche e cliniche dei singoli organi ed apparati troverebbero nella descritta Scheda uno strumento di valutazione idoneo alla Prevenzione dei disturbi del pavimento pelvico.
Fonte: http://www.stefanomiele.it/public/FileDoc_15_Copia%20di%20congresso%20napoli%202007.doc
Sito web da visitare: http://www.stefanomiele.it
Autore del testo: sopra indicati nel documento di origine
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