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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
La Medicina Osteopatica, comunemente conosciuta come Osteopatia, nasce in america intorno al 1900, per mano dell’americano del Missouri A.T. Still il quale si interessò alla materia perché spinto da motivazioni che immediatamente vi illustrerò.
Studiò medicina insieme a suo padre che era già medico e con l’andare degli anni si rese conto che la scienza ufficiale aveva molte lacune, che gli confermarono questa sua convinzione dopo che, a causa di meningite spinale, perse ben quattro membri della sua famiglia, fra cui due figli.
Iniziò a studiare in modo approfondito la struttura del corpo umano, aiutandosi con la vivisezione di cadaveri che a quel tempo abbondavano a causa della guerra civile e si rese ben presto conto di aspetti nuovi e illuminanti legati alla struttura del corpo umano, che fino ad allora erano completamente sconosciuti. Scoprì che un corpo umano non poteva prescindere da alcune considerazioni che fondamentalmente avevano da sempre accompagnato la pratica medica sin dai tempi di Paracelso, Ermete Trismegisto e Ippocrate. Il fatto che lo stesso giuramento di Ippocrate per la laurea in medicina menzioni l’opportunità da parte del medico, di prendersi a cuore un paziente nella sua totalità di: Mente, Anima e corpo (che rappresentano la triplice manifestazione dell’uomo sulla terra), determina l’importanza che si dovrebbe dare in fase di anamnesi a queste componenti imprescindibili fra loro.
In fondo questo concetto di triplicità lo ritroviamo spesso espresso in natura sotto varie forme e concetti.
Il numero tre rappresenta la perfezione in ogni manifestazione dell’esistenza e non c’è bisogno di ricordarlo.
Still approfondì i suoi studi e arrivò a questa considerazione, che definirei proprio Sahaja: “ Quando tutte le parti del corpo umano sono in ordine, stiamo bene, quando non lo sono, la conseguenza è la malattia. Quando tutte le parti vengono normalizzate, la malattia lascia il posto alla salute. Il lavoro dell’Osteopata consiste nel normalizzare il corpo; dopodichè la condizione anomala lascia il posto alla normalità e la salute è il risultato finale. L’Osteopatia si basa sulla perfezione del lavoro della natura. Il Dio della natura è la fonte dell’abilità e della saggezza e il lavoro meccanico compiuto in tutti i corpi naturali è il risultato della conoscenza assoluta. Attribuiamo a Dio la saggezza e l’abilità per eseguire lavori perfetti nella casa della vita nella quale l’uomo abita”. E ancora: “ Mentre non propongo di seguire i vecchi binari della medicina, ora voglio esprimere il mio affetto e rendere omaggio sia a quei medici che giacciono nella tomba, sia quelli ancora viventi che hanno provato onestamente ad alleviare le sofferenze dell’umanità. Sono d’accordo con quella che è stata ed è ora l’opinione di molti di loro, che il mondo starebbe altrettanto bene, o anche meglio se non fosse mai esistito un sistema di cura farmacologico …..molti farmaci sono inaffidabili e pericolosi”. Citato in “Osteopatia, ricerca e pratica” Castello Editore.
Una posizione del genere veniva espressa oltre cento anni fa ed è di mera attualità. Il concetto di malattia oggi si è ulteriormente ampliato considerando il coinvolgimento di altri fattori che, consapevolmente o meno, incidono sul vissuto dell’uomo.
Affrontare un paziente oggi richiede certamente preparazione, capacità e convinzione da parte del medico. La medicina classica, a detta anche di scienziati di ogni tipo, è rimasta molto indietro nel tempo; se è vero che in alcuni ambiti ha fatto passi da giganti, per esempio in chirurgia e microchirurgia, in altri è rimasta indietro di decenni, e mi riferisco all’ambito farmacologico già espresso da Still, ma ampiamente condiviso da un crescente numero di medici oggi.
Oggi al farmaco viene attribuito un’importanza eccessiva e, in questa ottica la scelta del paziente è condizionata da un prodotto che, forse guarisce il sintomo, ma certamente non la causa. Ed è invece sulla causa, che innesca il sintomo, su cui si dovrebbe porre l’attenzione; ma questo è dispendioso e difficile, ed oggi il tempo è denaro, come si dice, ma l’accorciamento del tempo per risolvere un problema o trovare una causa non dovrebbe avere il ruolo primario per la risoluzione di una patologia, poiché è molto facile che un altro sintomo, dovuto da una stessa causa irrisolta, compaia e porti il paziente a manifestare un’altra patologia.
Il cerchio in questo modo non si chiude mai.
In alcune Nuove Medicine, o Medicine Complementari, che comunque di nuovo hanno poco, vedi l’Osteopatia (esiste da oltre cento anni), l’Omeopatia (esiste da oltre cento anni), la Medicina cinese (esiste da migliaia di anni), la Fitoterapia (esiste da centinaia di anni), gli approcci al paziente rispecchiano appieno il giuramento classico d’Ippocrate.
Secondo queste “nuove Medicine” il paziente viene considerato sotto ogni aspetto ed è questo l’unico approccio valido, poiché un essere umano non è fatto solo di un corpo , ma di qualcosa di ancora più importante. Delegare ad un farmaco la risoluzione di una patologia è come chiedere ad un amico di andare a lavorare al posto nostro e, a fine mese, di farci pervenire lo stipendio.
Questo non deve sembrare strano, soprattutto per chi come noi è in Sahaja Yoga; noi sappiamo attraverso Shri Mataji che il lavoro su noi stessi è lungo e difficile e richiede forza di abnegazione e coraggio per affrontare sé stessi. Voi credete che per risolvere un problema fisico basti un farmaco e tutto finisce lì?
Sarebbe troppo stupido credere questo e non ci porterebbe a crescere e comprendere. Quindi poniamo l’attenzione su queste Medicine Complementari, affinché vengano riconosciute in Italia come succede in gran parte del mondo e d’Europa.
L’Osteopatia è riconosciuta in Francia, in Inghilterra, In Belgio, in Svizzera e in moltissimi altri paesi dell’unione europea, poniamo la nostra attenzione, affinché venga riconosciuta anche in Italia.
In Medicina Osteopatica la cosa molto interessante è l’importanza che si dà all’Osso Sacro. Quale coincidenza illuminante per noi Sahaja Yogis.
Per i Medici Osteopati l’Osso Sacro è il punto di partenza per ogni approccio al paziente. Questo vuol dire che un paziente con un problema alla Colonna Vertebrale, quale, ernia, protrusione discale, atteggiamento scoliotico, scoliosi, oppure: dolori di testa, dolori mestruali e tutto, dico tutto quello che riguarda un corpo umano, dalla punta dei capelli in giù fino ai piedi, non può prescindere da una Diagnostica dell’Osso Sacro.
Quest’osso, tanto caro ai Greci, ricordate, tanto caro a noi Sahaja Yogis è prezioso anche per la Medicina Osteopatica.
Come già ho detto allo stupendo Welness di Cabella Ligure, all’Osso Sacro sono attribuite, secondo l’Osteopatia, molte cause di patologie strutturali e viscerali (dolori mestruali, problemi all’intestino, problemi ai muscoli respiratori, problemi alle anche, alla colonna e, udite udite, anche problemi alla testa). Molte patologie legate ai dolori di testa sono le conseguenze di problemi all’Osso Sacro. Molto interessante questo; però cosa ci dice il medico in genere, quando abbiamo dolori alla testa? Prenditi un antidolorifico e tutto passa. Passi anche che l’antidolorifico faccia effetto, e quando serve serve per carità, ma se il dolore persiste, probabilmente le cause saranno da ricercare altrove.
La medicina classica e’ spesso molto semplicistica nell’approccio al paziente, poiché non tiene conto di moltissimi fattori che potrebbero aver causato la patologia. In molte di queste “nuove Medicine” l’approccio al paziente, l’Anamnesi, richiede tempo, competenza e preparazione. In Osteopatia in fase Diagnostica si fanno molte domande per comprendere un’eventuale causa che possa aver innescato la patologia. Questo fa onore alla Medicina Osteopatica, che però non viene riconosciuta, mancando di rispetto non tanto a chi l’ha studiata con amore per anni, ma al paziente che la incontra sulla propria strada, al quale viene sconsigliato, da medici incompetenti e ignoranti nei riguardi della materia, l’approccio che non è né invasivo né pericoloso, ma dolce e molto spesso, risolutivo. Un buon medico, e grazie a Dio ce ne sono tanti, prima di parlare e giudicare dovrebbe avere le competenze per farlo. Potrei mai pensare di giudicare il lavoro di un professionista qualsiasi se non ho le conoscenze e le competenze per farlo?
Eppure questo in questo paese è permesso. Molte volte vengono da me pazienti ai quali è stato detto che l’Osteopatia e, ancora più spesso l’Omeopatia, non servono a niente è tutto un bluff. Allora io dico di dire, a coloro che hanno avuto il coraggio di giudicare qualcosa che non conoscono, esattamente questo: “ Gentilissimo dottore, lei mi parla di queste medicine in modo poco positivo, sono molto contento che mi dica questo, perché evidentemente lei ha le competenze e le conoscenze per giudicare Medicine così poco sconosciute e così poco risolutive”. Bene vedete cosa vi rispondono.
Spesso se si ricorre all’Osteopata chi ne trae giovamento è il paziente, che non deve incorrere in operazioni chirurgiche o in cure farmacologiche che non danno la risoluzione del problema. Quante presunte ernie discali sono state operate e sono tornate, hanno fatto le recidive si dice in gergo, dopo pochi mesi? Quante protrusioni discali sono state scambiate per ernie ed operate come tali senza risolvere il problema. Quante ernie iatali sono state operate, quando con una o due sedute di Osteopatia vengono, spesso, facilmente normalizzate. Quante scoliosi e atteggiamenti scoliotici sono stati normalizzati con l’apporto dell’Osteopatia? Certo non sono il primo né l’ultimo Osteopata che racconta queste cose. A molti bambini oggi vengono consigliati busti per una colonna in scoliosi o in procinto di arrivarci; voi pensate che sia simpatico portare un busto di questo tipo, specialmente per le bambine in età adolescenziale? Quale trauma vivranno a causa di questo presidio “freddo” e amorfo? Per questi bambini sarà un trauma che si porteranno avanti per tutta la vita. Non si potrebbe pensare di trovare una soluzione indolore e antitraumatica?
Se la classe medica avesse davvero a cuore la risoluzione di qualsiasi problema dell’essere umano, forse anche il paziente acquisterebbe più fiducia e otterrebbe la risoluzione dei propri problemi in modi più calzanti alle necessità obiettive e non a quelle ipotetiche o virtuali.
Tornando all’Osso Sacro ricordiamo che è la sede della Kundalini, la parte femminile di Dio dentro di noi, e ricordiamo che la Kundalini , come ci ha detto Madre è intelligente e registra ogni nostra sensazione. Il Sacro in Osteopatia, registra molte informazioni, al punto tale che attraverso la sua “palpazione” (termine di medicina manuale per ascoltare il tessuto dell’osso) ci può dare molte informazioni sulla situazione generale di un paziente. Attraverso l’ascolto del Sacro si può individuare un trauma sia vicino che lontano da esso; si può individuare una densità o una rigidità che ci darà la situazione strutturale del paziente. Attraverso un esame attento si possono individuare zone di minima attività o di blocco di tale struttura. Si possono individuare zone, anche dietro la testa del paziente (Osso Occipitale) in cui si possono essere verificati traumi che hanno condizionato la mobilità del Sacro. La cosa importante che c’è da dire è che il Sacro insieme all’Osso Occipitale del cranio, partecipa alla Respirazione Primaria dell’essere umano. Il Meccanismo di Respirazione Primaria è quel meccanismo di respirazione intrinseca che gioca il ruolo chiave della funzione del nostro Sistema Nervoso Centrale. Certo, il Sacro insieme all’Occipite, prendono parte a quella che è la Respirazione del Sistema Nervoso Centrale. Questa è stata una delle scoperte incredibili di Still, il quale intuì che il Sistema Nervoso Centrale con tutte le sue strutture o fasce endocraniche, aveva una respirazione e il ritmo di questa respirazione lo si poteva sentire mettendo una mano sotto l’Osso Sacro oppure sul cranio. Le fasce all’interno del cranio, le tre membrane meningee, partendo dal cranio, arrivano sino all’Osso Sacro, condizionando molto tutta la colonna vertebrale e lo stesso Sacro durante l’atto di Respirazione Primaria. Un Sacro incidentato o un cranio traumatizzato, possono influire per tutta la vita sulla fisiologia di un essere umano. Un colpo in testa da bambino, può condizionare per sempre la fisiologia; e questo colpo porterà il corpo ad adattarsi a quella nuova “posizione” chiamiamola così, che si è instaurata dopo il trauma. Nella natura del corpo umano ogni struttura può condizionarne un’altra e non importa quanto lontano sia dalla fonte del trauma. Una caduta dalle scale può portare ad una disfunzione di tutto il sistema corpo, con ripercussioni a distanza che non trovano una causa verificabile con la diagnostica medica classica.
La cosa stupefacente è che ogni trauma è registrato nel corpo come in un registratore e l’abilità della Medicina Osteopatica è quella di riportare a galla quel trauma per risolverlo definitivamente.
E’ giusto spiegare che ogni trauma non si registra solo sul corpo fisico, quindi sulle strutture, ma anche sul Sistema Nervoso Centrale e vi spiego come.
Immaginate di avere una casa con diverse stanze dove si ha un sistema elettrico che funzioni a meraviglia. Nel momento in cui decidiamo di inserire un altro interruttore, basterà procurarsi del filo e nuovi elementi per realizzare lo scopo e fin qui tutto ok. Se improvvisamente in un punto del sistema c’è un cortocircuito, tutto il sistema ne risentirà e ne subirà le conseguenze. Il cortocircuito non permetterà più al sistema di funzionare come prima, almeno fino a quando noi non ripristiniamo la normalità e non riportiamo corrente al sistema.
Nel corpo umano succede la stessa cosa. In una struttura fisiologica o normale, possiamo inserire tante variabili, per esempio ad un muscolo possiamo dare potenza attraverso un lavoro fatto di pesi e velocità, si può instaurare però anche un altro fattore che può essere non voluto, un colpo forte che lesioni le fibre del muscolo. Bene, la lesione viene “codificata” dal nostro Sistema Nervoso e questo codice rimarrà fino a che non venga disinserito e ripristinata la norma, come nel caso dell’elettricità.
L’Osteopatia lavora in tal senso. I bambini appena nati per esempio subiscono forti traumi al Sacro prima di venire alla luce, proprio perché la spinta che l’Ostetrica effettua sulla pancia della madre, va ad incidere sul Sacro del bimbo, provocando traumi definiti solo in Osteopatia come Traumi Intraossei, che porteranno il sistema a lavorare in funzione del trauma, e quindi in adattamento e non in fisiologia.
Credo di avervi dato spiegazioni sufficienti riguardo alla Medicina Osteopatica ; le tecniche di normalizzazione o di ripristino della fisiologia corporea, sono dolci e molto rilassanti e il paziente sente immediatamente la differenza tra prima e dopo, a seconda dei casi chiaramente.
Per informazioni su questo argomento ci si può rivolgere al Dott. Masella Antonio, prima di tutto Sahaja Yoga e poi Osteopata, esperto di Omeopatia, Medicina Omeosinergetica, Omotossicologia iocibernetica, Elettro agopuntura e Astrologia Medica Psicologica
http://www.sahajayogaabruzzo.it/
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Fonte: http://www.sahajayogaabruzzo.it/documenti/MEDICINA_OSTEOPATICA.doc
Sito web da visitare: http://www.sahajayogaabruzzo.it
Autore del testo: sopra indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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