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SHOCK CIRCOLATORIO : condizione patologica del sistema circolatorio causata da qualsiasi fattore fisiopatologico in grado di generare un'ipoperfusione generalizzata, conducente, prima ad un fenomeno di compenso circolatorio fisiologico, e dopo, a fenomeni di sofferenza e danno tissutale multisistemico liberando fattori infiammatori in un loop a feedback positivo di peggioramento ipotensivo.
Ipoperfusione : condizione generata dal mismatch tra metabolismo tissutale ed apporto nutritivo perfusorio.
RISPOSTE DEL CORPO ALLO SHOCK CIRCOLATORIO :
Compensazione catecolaminergica ed ortosimpatica : è la prima, anche se poco duratura poiché impegnativa (per il cuore), compensazione degli stati ipotensivi circolatori; essa viene attivata dalla stimolazione immediata dei barocettori carotidei (molto sensibili a piccole variazioni) e da quella ritardata dei chemocettori centrali e periferici (meno sensibili ma più potenti nella segnalazione) con conseguente secrezione di catecolamine dal surrene ed attivazione del sistema ortosimpatico, causando :
Aumento della gittata cardiaca : il cuore subisce una stimolazione inotropa e cronotropa positiva andando ad aumentare la propria contrattilità, mentre, la contrazione delle vene periferiche di grosso calibro, con riduzione della loro compliance, causa un aumento del precarico (e quindi della gittata per la Legge di Starling)
Imp : la stimolazione catecolaminergica del cuore, oltre ad essere poco durevole per l'elevatissimo carico di lavoro che sottopone al cuore, possiede un limite di efficienza, poiché, sopra ad una certa frequenza di battiti la gittata cala per calo del riempimento telediastolico.
Aumento delle resistenze periferiche : il sistema ortosimpatico determina una vasocostrizione della porzione cutanea periferica, con aumento della resistenza e quindi della pressione arteriosa.
Compensazione del sistema RAAS : è la seconda, e più duratura poiché sul medio-lungo termine, compensazione dell'ipotensione generalizzata; essa viene attivata dall'ipotensione nel glomerulo renale che, diminuendo la preurina la quantità di sodio nella macula densa, stimola l'apparato juxtaglomerulare a produrre renina nel circolo sistemico e a modificare il circolo del nefrone .
Aumento della volemia e della natremia - aumento del precarico : sia tramite l'aumentato riassorbimento del sodio nel tubulo collettore per l'aldosterone liberato dall'adenoipofisi in seguito all'angiotensina II, sia per l'aumentato riassorbimento nel tubulo renale per la vasocostrizione dell'arteriola efferente, e quindi, l'aumento della tensione osmolare nei vasa recta.
Aumento della vasocostrizione periferica - aumento del precarico e della resistenza sistemica : la stimolazione die recettori AR1 del muscolo liscio vasale, in quasi tutti i distretti venosi e arteriolari, determina un aumento della resistenza vascolare sistemica e del ritorno venoso al cuore, determinando un aumento della gittata ed un doppio aumento della pressione arteriosa totale.
NOTA ! Anemizzazione transitoria da risposta RAAS
La risposta RAAS aumenta esclusivamente il volume dei liquidi circolatori e non il volume del sangue intero, quindi, siccome l'emopoiesi non va di pari passo con l'aumento del volume del plasma (da parte epatica) allora la conta eritrocitaria diminuisce relativamente, determinando un'anemizzazione transitoria.
Compensazione ADH dipendente : quando si hanno condizioni di ipovolemia, soprattutto per emoconcentrazione, si ha la secrezione di ADH da parte degli osmocettori del nucleo paraventricolare della neuroipofisi, con conseguente aumento del riassorbimento renale di acqua, e quindi, della volemia.
Compensazione intrinseca del glomerulo renale : la diminuzione della pressione arteriosa diminuisce la perfusione del glomerulo renale e quindi la diuresi pressoria, evitando o riducendo la normale perdita di acqua del corpo.
Risposta miogena della tonaca muscolare vasale : quando la condizione ipossica diviene sistemica l'immediata e diretta reazione del muscolo liscio vascolare è la contrazione, con vasocostrizione ed aumento della resistenza, quindi della pressione arteriosa.
Catena di sofferenza cellulare : conseguenze metaboliche --> compensazione metabolica --> scompenso cellulare --> morte cellulare per necrosi o apoptosi
CLASSIFICAZIONE DELLO SHOCK CIRCOLATORIO : lo shock circolatorio si può classificare i base alle cause eziologiche che lo determinano; tutte le cause dello shock circolatorio sono di tipo ipotensivo.
Shock ipovolemico : tipologia di shock con causa ipotensiva nella diminuzione del precarico cardiaco per calo del volume sanguigno circolatorio; questo può avvenire per :
Perdita di sangue intero : fenomeno legato principalmente a grosse emorragie sistemiche esterne, in seguito a danno vascolare acuto, a grosse emorragie interne, per rottura aneurismatica di vasi arteriosi (a causa del processo di aterosclerosi) o a grosse emorragie enteriche, per rottura di vasi nel colon - emorroidari - o nell'esofago - varici esofagee.
Imp : lo stillicidio continuo di sangue all'interno dello stomaco in caso di ulcera peptidica non può essere annoverato tra le cause eziologiche di uno shock circolatorio ipovolemico; la sua intensità, infatti, è molto limitata e può essere benissimo tamponata dai sistemi di controllo volemico renale; tuttavia, tale situazione può essere la causa di anemie citopeniche.
Perdita di liquidi ed emoconcentrazione : fenomeno legato, principalmente, alla disidratazione secondaria all'assunzione non controllata di diuretici dell'ansa, alla diarrea, all'ipersudorazione, alla perdita perspiratoria in caso di abolizione dello schermo cutaneo (ustione), o a stati psichiatrici di assente approvvigionamento idrico.
Spostamento dei liquidi dal torrente circolatorio all'interstizio : in caso di grave ipertensione localizzata, con fenomeni edemigeni di riversamento del plasma all'interno dell'interstizio o di compartimenti sierosi cavi (come l'ascite) si può avere la riduzione della volemia e del precarico cardiaco.
Effetti sul corpo dello shock ipovolemico :
Diminuzione del volume per meno del 20% - compensazione sufficiente : si hanno segni relativi alla compensazione ortosimpatica-catecolaminergica di tipo fisiologico tuttavia con il mantenimento di una costante pressione perfusoria (almeno in clinostatismo)
Diminuzione del volume per più del 20% - compensazione insufficiente : si hanno sia i segni della compensazione sia i segni multisistemici di sofferenza ischemica; da questo punto in poi ad ogni diminuzione della volemia seguirà una diminuzione della pressione arteriosa secondo una relazione lineare.
Shock cardiogeno : situazione patologia nella quale, la diminuita pressione di perfusione sistemica (arteriosa media) è da attribuire ad una ridotta gittata cardiaca; causata da alterazione di ritmo, di efficienza eiettiva o di contrattilità cardiaca o da impedimenti extracardiaci alla funzionalità di pompa.
Classificazione degli shock cardiogeni per causa eziologica : tutte le cause hanno come unico comun denominatore la capacità di ridurre la gittata cardiaca.
Cause cardiache : comprendono tutti i fattori eziologici che scaturiscono dalle modificazioni patologiche della struttura o della fisiologia del cuore stesso, tessuto di conduzione e valvole comprese.
Perdita acuta di miocardiociti : condizioni citotossiche estremamente gravi, come miocarditi infettive e autoimmuni o ischemia miocardiche da infarto cono senza sopra livellamento del tratto ST, mi causano la perdita immediata di cellule funzionali, e quindi di capacità contrattile.
Effetti citotossici sui miocardiociti - shock settico : anche se annoverato tra le cause di shock distributivo, lo shock settico, per la grande liberazione di endotossine e di citochine proinfiammatorie all'interno del circolo sanguigno (oltre all'effetto ipotensivo per vasodilatazione massiva) determina un effetto citotossico per il miocardio con la perdita di forza contrattile.
Rimodellamento del ventricolo - cardiomiopatia dilatativa : un rimodellamento del ventricolo con aumento del raggio cardiaco, e quindi per la legge di Laplace, del postcarico, causa una diminuzione della massima forza contrattile esercitabile dal muscolo cardiaco stesso.
Valvulopatie : sono tutte quante patologie in grado di aumentarmi il lavoro effettuato dal cuore per la medesima gittata cardiaca tramite un aumento del postcarico :
Stenosi aortica : mi aumenta il lavoro che deve fare il cuore per cedere al flusso sanguigno energia cinetica - aumenta il postcarico
Insufficienza mitralica : mi aumenta il lavoro che deve fare il cuore per raggiungere la medesima pressione di eiezione - aumenta il postcarico
Shunt artero-venoso : qualsiasi collegamento idrodinamico tra ventricolo destro e ventricolo sinistro determina un passaggio di sangue tra i due con un aumento della gittata cardiaca effettiva.
Aneurisma della parete ventricolare : vecchi infarti con esiti fibrotici cicatriziali determinano la formazione di assottigliamenti parietali acontrattili, in grado di allargarsi durante la sistole ventricolare, andando ad ammortizzare l'aumento pressorio della camera, riducendo la frazione di eiezione.
Bradicardia : condizione nella quale la singola sistole cardiaca è efficace e completa, tuttavia, la bassa frequenza di contrazione riduce di molto la gittata cardiaca.
Tachicardia : condizione nella quale la frequenza estremamente elevata della contrazione cardiaca compromette sia la singola eiezione, per riduzione del tempo di riempimento diastolico, sia la contrattilità cardiaca, per l'ischemia da riduzione dell'irrorazione diastolica del miocardio subendocardico.
Fibrillazione ventricolare : più che un'alterazione del ritmo è una alterata funzionalità dell'intero miocardio ventricolare che comincerà a contrarsi in modo del tutto causale, senza alcuna geometria di contrazione, determinando una sostanziale asistolia con cessazione del flusso sanguigno.
Cause esxtracardiache : sono tutte cause esterne al cuore che ne vanno a diminuire la frazione di eiezione e la gittata cardiaca attraverso una diminuzione di precarico o un aumento del postcarico.
Tamponamento cardiaco : una costrizione del cuore per emorragia all'interno del sacco pericardico, secondaria alla rottura delle camere cardiache, o infiammazione con fibrosi costrittiva dello stesso pericardio, determinano una minore distensione (ovvero precarico) del cuore a parità di pressione di ritorno venoso, determinando ipotensione da ridotta gittata cardiaca.
Ostruzione polmonare : qualsiasi tromboembolia o fenomeno ipertensivo polmonare che mi aumenti acutamente ed intensamente la resistenza della piccola circolazione (molto bassa normalmente) mi causa un ridotto ritorno al cuore sinistro e quindi una ridotta gittata cardiaca sistemica, con conseguente ipotensione.
Coartazione aortica o stenosi aortica : il restringimento del lume del lume aortico determina un aumento della resistenza al flusso di sangue con conseguente aumento della pressione esercitata dal cuore e quindi aumento del postcarico.
Shock distributivo : situazione patologica nella quale la massiccia vasodilatazione delle arteriole periferiche normalmente collassate, provoca un repentino ampliamento della sezione vascolare di circolazione sanguigna, determinante un crollo delle circolazioni periferiche e, quindi, a fronte di un'invariata gittata cardiaca una fortissima ipotensione con collasso arteriolare e ischemia tissutale generalizzata.
Classificazione per cause eziologiche : lo shock distributivo è causato da qualsiasi fattore che mi causi una vasodilatazione periferica tale da determinarmi il crollo delle resistenze periferiche e la impossibilità di recupero per il sistema neuroumorale (catecolaminergico ed ortosimpatico)
Cause infiammatorie : tutti quei processi flogistici che causano un'incontrollata degranulazione mastocitaria sistemica, con conseguente anomala concentrazione di NO in tutti i distretti circolatori (arteriolari) e vasodilatazione periferica massiva.
Fattori che mi determinano lo shock anafilattico : questa reazione massiva e violenta dei mastociti tissutali è determinata, sempre, dall'ingresso di grosse quantità di antigene nel circolo sanguigno; non è possibile, infatti, contrarre lo shock anafilattico in seguito ad inspirazione o contatto cutaneo con l'allergene (poiché la filtrazione nel angue è assente) ed è molto difficile che si verifichi in seguito ad ingestione degli antigeni (poiché la filtrazione nel plasma è molto lenta)
In questo tipo di reazione il danno imposto ai tessuti dai patogeni si somma a quello imposto dall'ischemia
Cause neuroumorali : sono genericamente di mantenimento ed accentuazione nello shock circolatorio già iniziato, tuttavia possono verificarsi anche come cause eziologiche iniziali; comprendono tutti quei fattori in grado di darmi una mal regolazione della vasocostrizione od una vasodilatazione inopportuna e refrattaria.
Principali segni e sintomi dello shock distributivo : lo shock distributivo, a differenza degli altri, possiede una totale assenza (solamente quando avviato) dei meccanismi di compenso neuroumorale immediati della pressione sistemica; in particolare è presente un cute rosea, se non arrossata, ed un battito cardiaco rallentato.
FASI CLINICHE DELLO SHOCK : lo shock, qualsiasi origine eziologia abbia, evolve sempre attraverso 3 fasi differenti prima di evolversi in morte per danno multiorgano del soggetto.
Segni e sintomi del preshock : sono tutti quanti segni di compensazione neuroumorale della pressione arteriosa.
Ipotensione solo in ortostatismo ma non in clinostatismo
Segni di compensazione catecolaminergica ed ortosimpatica : tachicardia, tachipnea, vasocostrizione periferica
Nessuna sintomatologia da sofferenza ischemica d'organo
Attenzione ! Segni di pre-shock distributivo
Siccome nello shock distributivo la condizione eziologica di vasodilatazione periferica annulla, di fatto, gli unici segni visibili della compensazione neuroumorale del preshock, allora, bisognerà valutare altri parametri :
Aumento della pressione differenziale arteriosa o pressione pulsatoria : il soggetto possiede una circolazione iperdinamica, ossia una gittata e quindi una pressione sistolica cardiaca estremamente marcata, per l'azione massima dei meccanismi di compensazione neuroumorali, unita ad un deflusso diastolico estremamente veloce e poco resistivo, a bassa pressione, per la bassissima resistenza offerta dal circolo sanguigno periferico.
Danno multiorgano progressivo : il primo organo danneggiato è il cervello, successivamente seguito da tutti i tessuti ipoperfusi con più elevato metabolismo basale - polmone, fegato, cuore, rene.
Loop-infiammatorio avviato ma non autosufficiente : nello shock conclamato l'iniziale danno d'organo (per necrosi e sofferenza cellulare) determina la liberazione di DAMPs dentro al torrente sanguigno, causando l'attivazione iniziale dei macrofagi tissutali sistemici con inizio del processo infiammatorio (tramite secrezione di IL1, IL6 e TNFalfa) ed di un progressivo danneggiamento endoteliale in grado di :
Peggiorare l'ipotensione con vasodilatazione (in modo non ancora autosufficiente)
Aumentare il danno citotossico (soprattutto al rene che deve filtrare i fattori infiammatori)
Creare microtrombi amplificanti l'iniziale ipossia tissutale.
Fattori infiammatori :
Macrofagi :
Endotelio :
Plasmatici :
Fattori chemotattici o anafilotossine
Fattori chemotattici del fibrinogeno frammentato
Meccanismo di danneggiamento incrociato : è un meccanismo autosostenuto nel quale, il danno ischemico ad un organo determina la liberazione di fattori o l'avvio di processi che mi possono danneggiare maggiormente lo stesso organo o quelli da esso distanti.
Meccanismo intestinale (molto importante) la lesione ischemica della parete enterica provoca l'esposizione della sottomucosa e la filtrazione dei PAMPs batterici intestinali (prima isolati nel colon) all'interno del circolo plasmatico con conseguente peggioramento del quadro d’infiammazione sistemica e di ipotensione; questo meccanismo è così importante che particolari immunoglobuline monoclonali anti antigeni intestinali somministrati per via parenterale ad un soggetto in preda a shock circolatorio, hanno rallentato e bloccato il loop infiammatorio responsabile della patologia.
Meccanismo muscolare (esempio per il rene) : la liberazione della mioglobina muscolare in circolo, per rabdomiolisi, determina un suo accumulo al livello del filtro glomerulare che, già indebolito com'è dal danno ischemico, non riesce a reggere lo stress ossidativo delle specie reattive prodotte dalla mioglobina autodistruggendosi progressivamente e lasciando passare sempre più filtrato glomerulare in modo da causare ulteriore perdita di liquidi e quindi ipotensione e danno sistemico.
Segni e sintomi dello shock conclamato : saranno caratterizzati da disfunzioni d'organo specifiche, per via dell'ischemia progressiva e della sofferenza dei tessuti, e dai segni dei meccanismi di compensazione (anche se insufficienti) ancora attivi.
Segni di danno d'organo :
Segni della compensazione neuroumorale :
Segni dell'insufficienza dei fenomeni compensatori :
Possibile trattamento per evitare il loop-infiammatorio irreversibile :
Rimozione della causa
Trattamento con antinfiammatori per interrompere all'origine il processo di loop-infiammatorio
E' irreversibile ed autosufficiente : si autoalimento tramite il loop infiammatorio-ipotensivo.
Perde di specificità : trasla la propria causa sempre su un'eziologia di tipo infiammatorio qualsiasi fosse la causa iniziale dell'infiammazione.
Segni clinici (nota) :
Assenza di meccanismi di compenso : siccome lo shock diviene definitivamente distributivo, allora, tutti i meccanismi di compenso sono silenziati ed hanno ceduto definitivamente, facendo scomparire i segni di vasocostrizione, tachicardia e tachipnea.
Meccanismo dello shock distributivo : lo shock distributivo, trattato come causa tipica di shock circolatorio di per se stesso e meta comune dell'evoluzione a d’irreversibilità di tutti gli altri shock, è dato dalla sregolazione della vaso mozione mediante i meccanismi vasocostrittori e vasodilatatori.
Regolazione fisiologica della vasomozione e del calibro dei vasi :
Regolazione esogena : è una regolazione del calibro vascolare, preferenzialmente delle arteriole e delle piccole-grandi vene, in base ad esigenze più generalizzate della semplice perfusione sanguigna della zona periferica (infiammazione, dispersione termica, esercizio fisico), causata dal bilancio in ogni momento tra fattori vasocostrittivi e vasodilatativi.
Ossido nitrico : mi agisce su recettori guanilato ciclasici presenti all'interno delle cellule muscolari lisce, attivando tramite un aumento del cGMP, una PKC eccitante la fosfatasi della catena leggera della miosina o il canale K ATP dipendente iperpolarizzante la membrana muscolare.
Fattori noradrenergici : sono senza alcun dubbio i fattori vasocostrittivi più potenti nel breve termie del corpo; i loro recettori sono, infatti, in una cellula a riposo quelli certamente più numerosi, caratterizzando una via di segnalazione molto veloce e molto intensa; tuttavia, questa segnalazione è soggetta ad una veloce ed immediata dowregulation in caso di stimolazione continuativa (tramite endocitosi dei recettori) neutralizzando velocemente tutta l'attività vasocostrittiva compensatoria del sistema ortosimpatico.
Vasopressina : la vasopressina, o ADH, è un ormone prodotto dai neuroni osmocettori gigantocellulari del nucleo paraventricolare e sopraottico dell'ipotalamo, secreto al livello dei capillari della neuroipofisi (corpuscoli del Growing), e caratterizzato da due azioni differenti a due concentrazioni differenti : a bassa concentrazione stimola l'aumento della volemia (meglio il mantenimento) aumentando il riassorbimento idrico presso il dotto collettore e quindi la ritenzione idrica, tipico nei casi di piccola diminuzione di volemia o aumento di osmolarità, mentre ad alta concentrazione stimola una vasocostrizione generalizzata con aumento della pressione arteriosa, tipico nei casi di grossa diminuzione volemica; agisce allo stesso modo dell'adrenalina, ossia attivando la chinasi della miosina, tuttavia la sua dowregolazione, anch'essa molto veloce, dipende non dall'inibizione del recettore ma dall'esaurimento del secreto da parte dei neuroni vasopressinergici dell'ipotalamo (inizialmente si ha un picco di 300 ug/l di vasopressina, poi limitato ad un picco < 30 ug/l, liberando quella appena sintetizzata.
Regolazione endogena : è una regolazione del calibro vascolare, preferenzialmente delle sole arteriole o sfinteri precapillari, in base alle esigenze metaboliche del tessuto irrorato dal letto capillare ad esse collegato; i particolare è una regolazione tarata sul bilancio di ossigeno e metaboliti del muscolo liscio nel tessuto.
Meccanismi di sregolazione che mi causano o mi mantengono lo shock distributivo :
Supersecrezione di NO da parte dei macrofagi e dell'endotelio :
Downregulation della via adrenergica per endocitosi dei recettori
Esaurimento del segnalatore nella via vasopressinergica
Meccanismi terapeutici possibili per contrastare lo shock distributivo :
Inibitori della NOS : sarebbero dei farmaci risolutivi ma, sfortunatamente, possono solamente agire sulle iNOS (che rappresentano solo una parte della produzione di NO) poiché le eNOS sono indispensabili per la funzionalità circolatoria costitutiva della circolazione coronarica e di altri distretti, non potendo, quindi, essere downregolate.
Inibitori del canale del K ATP dipendente : sono dei farmaci piuttosto efficaci poiché vanno a ridurmi, fondamentalmente, il target arteriolare e precapillare del NO, inibendomene la segnalazione (almeno parzialmente)
Iniezione di vasopressina : questa è certamente la terapia più efficace da sottoporre al soggetto, essendo i recettori della vasopressina, in condizioni di shock distributivo, tutti disponibili e non downregolati (visti i bassi livelli di vasopressina dopo l'immediato esaurimento del fattore) agendo immediatamente e con estremo vigore.
IPOSSIA : è una situazione di ridotta capacità di captazione di ossigeno nelle cellule dei tessuti periferici.
CLASSIFICAZIONE DELLE IPOSSIE PER CAUSA
Ipossia localizzata : ipossia limitata alle cellule di un singolo distretto circolatorio, per via di turbe nella vascolarizzazione dello stesso tessuto.
Ipossia sistemica o generalizzata : sindrome ipossica n grado di colpire tutte le cellule di tutti i tessuti del corpo per la riduzione della quantità di emoglobina saturata circolante.
Meccanismi di compenso dell'ipossia :
Compensi rapidi : sono in grado di aumentare immediatamente (in teoria) l'apporto di ossigeno al tessuto ipossico in modo da prevenirne la sofferenza a breve termine, durano poco.
Aumento della ventilazione : siccome il centro respiratorio rileva una diminuzione vertiginosa della pressione parziale dell'ossigeno nel liquor cerebrale, ed una diminuzione del pH plasmatico per il metabolismo prevalentemente lattacido, si ha un grosso aumento della frequenza e della profondità del respiro con un quadro di iperventilazione.
Complicazioni : l'iperventilazione può proseguire anche se manca fortemente l'anidride carbonica, causando un quadro di ipocapnia.
Aumento della perfusione dei tessuti : l'azione della regolazione ortosimpatico/catecolaminergica e di quella RAAS renale è finalizzata all'aumento della perfusione nella piccola e grande circolazione, raggiunto tramite l'aumento della pressione sistemica arteriosa, l'aumento della gittata cardiaca (e quindi della velocità del flusso) e la diminuzione della dispersione del sangue alle zone non vitali
Diminuzione della dispersione non vitale del flusso : l'azione del sistema ortosimpatico consente di contrarre le arteriole che portano il sangue ai distretti più periferici (cute ed estremità degli arti, distretto mesenterico), ovvero a maggiore flessibilità metabolica, avviando shunt arterovenosi precapillari in grado di deviare una più grande quantità di sangue nei distretti tissutali più sensibili (cervello, polmoni, reni)
Aumento della gittata cardiaca : la stimolazione catecolaminergica/ortosimpatica inotropa e cronotropa positiva e l'aumento del precarico per regolazione renale del sistema RAAS e vasocostrizione venosa simpatica, consentono di innalzare la pressione di perfusione ed il circolo del sangue nella piccola e nella grande circolazione con maggior trasporto di emoglobina (e possibilità di ossigenarla)
Pressione di perfusione : l'aumento della volemia tramite RAAS e ADH, e la diminuzione della compliance dei distretti venosi, aumento di molto la differenza pressoria perfusoria con aumento del flusso sanguigno capillare.
Compensi lenti : sono tutti quei compensi che si esplicano attraverso l'espressione genica indotta (direttamente o meno) tramite stimolazione della Hif1 pathway, finalizzati a ripristinare l'ipossia e ad aumentare la capacità di sopravvivenza delle cellule dei tessuti.
Imp : in ogni fenomeno ipossico, qualsiasi ne sia la causa scatenante di fondo, avrò un aumento della sintesi dell'EPO, e quindi, un aumento dell'eritrogenesi.
Azione dell'eritropoietina - EPO : è un fattore proteico di differenziazione che possiede due azioni differenti sul midollo emopoietico : mi stimola la progressione nella direzione dell'eritrogenesi il progenitore megacariocitico eritroide (la cellula formante colonie eritroidi), trasformandomelo in precursore eritroide, e mi differenzia quest'ultimo in eritroblasto basofilo - amplifica l'ingresso e la progressione dell'eritropoiesi.
Segno principale della sintesi di EPO : quando la causa di ipossia non è anemica, ovvero non mi causa di per se stessa una diminuzione di eritrociti circolanti, la sintesi di EPO mi causa policitemia secondaria compensativa in grado di ristabilirmi, potenzialmente, l'ossigenazione dei tessuti, aumentandomi la possibilità che mi si generi cianosi
Comparazione dei livelli di EPO con quelli di Hb :
Hb- EPO + : denota un ostacolo all'aumento dell'Hb nonostante la produzione di EPO dal rene
Ipossia anemica
Sideropenia (mancanza di fattori trofici)
Mancanza di B12 o folati
Anemia emocateretica
Ipoplasia midollare
Hb- EPO - : denota una perdita di Hb per un ostacolo alla secrezione di EPO
Insufficienza renale cronica
Hb+ EPO- : denota un aumento dell'Hb anche in assenza di EPO
Policitemia primaria in presenza di una neoplasia midollare emopoietica
Hb+ EPO+ : denota un aumento dell'Hb in seguito ad un aumento dell'EPO
Policitemia secondaria : può essere compensativa in seguito ad una ipossia non anemica (circolatoria, istotossica, respiratoria o emoglobinopatica) oppure patologica in seguito a tumori secernenti del parenchima renale.
Meccanismo genetico : viene interamente determinato dall'espressione dell'HIF1 pathway, finalizzata all'aumento dei trasportatori GLUT e degli enzimi glicolitici.
Meccanismo cinetico : avviene tramite un aumento dell'attività della lattato deidrogenasi catalizzato da un aumento del piruvato e da un aumento del NADH ottenuti dalla glicolisi.
Aumento della vasodilatazione costitutiva : avviene per la stimolazione dell'espressione di iNOS tissutale
Aumento della vascolarizzazione : avviene per una neoangiogenesi catalizzata dalla produzione di VEGF da parte delle cellule tissutali sofferenti anossia.
Aumento della contrattilità del miocardio : avviene stimolando l'ipertrofia cardiaca compensativa, principalmente quando l'ipossia è duratura e più facilmente quando il soggetto è giovane.
Segni e sintomi dell'ipossia : sono legati alla stessa ipossia, ed in questo caso sono specifici, o a tutti i fattori secondari di compenso della condizioni ipossica, veloci o lenti.
Sintomi legati all'ipossia :
Ipossia anemica : non presenta cianosi ma, piuttosto, un colore pallido della pelle per via della presenza di meno emoglobina circolante ([Hb] ematica < 12g/100ml) che rende molto difficile la cianosi.
Ipossia istotossica o respiratoria o per shunt : presenta un'elevata tendenza a sviluppare cianosi per l'elevata concentrazione di Hb, aumentando anche in caso di policitemia secondaria.
NOTA ! Differenza dalla debolezza cronica secondaria alla distrofia di Becker
La distrofia di Becker da una debolezza intrinseca dei muscoli scheletrici per una sostanziale fibrosi del tessuto, mentre, il soggetto astenico è dotato di forza normale all'inizio di qualsiasi sforzo ma la sua performance si esaurisce prestissimo.
Sintomi legati al compenso :
CLASSIFICAZIONE DELLE CAUSE DI IPOSSIA :
ANEMIA : riduzione del contenuto complessivo si emoglobina nel sangue che accompagna una ridotta capacità potenziale di trasporto dell'ossigeno per riduzione della quantità totale di emoglobina saturata circolante.
Imp : tutte le sindromi di riduzione di globuli rossi mi determinano una riduzione dell'Hb circolante nel sangue ma non tutte le sindromi da riduzione dell'Hb circolante mi causano una riduzione delle cellule ematiche.
Es : una riduzione del ferro biodisponibile mi causa una riduzione della sintesi di emoglobina ma non una riduzione della formazione di eritrociti circolanti.
Gli esami che mi diagnosticano un'eventuale anemia :
Ematocrito : normalmente 42-52% nell'uomo, 37-48% nella donna.
Conta degli eritrociti : normalmente 4,5-6,3 milioni/uL nell'uomo e 4,2-5,4 milioni/uL nella donna.
Conta dei reticolociti : sono indizio di recente eritropoiesi da perdita di emoglobina e normalmente ammontano a 0,5-2,5 % dell'ematocrito.
Striscio di sangue : consente di evidenziare le alterazioni morfologiche e citologiche degli eritrociti nelle varie anemie.
Concentrazione di Hb nel sangue : normalmente ammonta a 13-18 gr/100ml nell’uomo e a 12-16 gr/100ml nella donna.
Hb > 10gr/100ml si ha una anemia lieve
8<Hb<10 gr/100ml si ha una anemia moderata
Hb<8 gr/100ml si ha una anemia grave
CLASSIFICAZIONE DELLE ANEMIE SULLA BASE DEL MECCANISMO PATOGENETICO :
Anemia da ridotta capacità di produzione degli eritrociti :
Riduzione della proliferazione dei precursori midollari :
Riduzione dell'eritrogenesi ovvero il processo di maturazione :
Riduzione della sintesi di emoglobina :
Aumentata perdita di eritrociti circolanti :
QUINDI :
Anemia da ipoplasia delle cellule staminali multipotenti: è una delle anemie di tipo ipoplastico più comuni (per l'estrema difficoltà che un fattore patologico mi danneggi solamente le cellule staminali della linea eritroide) caratterizzata dalla carente concentrazione circolante di emoglobina ematica unita ad una carenza eritrocitaria piuttosto marcata.
Segni e sintomi : il quadro clinico è sempre caratterizzato da una pancitopenia di tutte gli elementi figurati del sangue, con sviluppo di :
Cause eziologiche : qualsiasi fattore endogeno (genetico somatico o germinale) che mi interferisca con la veloce replicazione dei precursori midollari (e di tutte le cellule a rapido tournover)
Cause non evidenti : mielofibrosi o metaplasia mieloide
Infiammazione infettiva : mieloftisi
Difetti della staminalità delle cellule della linea eritroide (quelle stimolate dalla secrezione di EPO) : è una delle anemie di tipo ipoplastico meno comuni caratterizzata dalla carente concentrazione circolante di emoglobina ematica unita ad una carenza eritrocitaria piuttosto marcata ma, tuttavia, senza la pancitopenia caratteristica delle sindromi di staminalità multipotente.
Cause eziologiche : sono dei rarissimi fattori endogeno o esogeni che mi vanno solamente e specificamente ad intaccare le cellule staminali della linea eritroide.
Ridotta maturazione (eritrogenesi) nella via di produzione degli eritrociti - anemia megaloblastica : i precursori eritroidi midollari effettuano due sole attività durante la differenziazione : ossia la replicazione e l'arricchimento con Hb; tuttavia, essendo quest'ultima rallentata per carenza di sintesi di acidi nucleici e di membrana plasmatica, si avranno meno eritrociti ma con una dimensione più grande e con più citoplasma (e quindi anche con più Hb); la quantità complessiva di emoglobina circolante, tuttavia, è minore rispetto alla normalità poiché, anche se ho eritrociti con più citoplasma, avrò avuto minore "forza lavoro" cellulare nel midollo per la sintesi dell'emoglobina.
Patogenesi della carenza di folato e di vitamina B12 : la carenza di folato e di B12 determina una carente sintesi di DNA (tramite l'effetto limitante della carenza di TMP) mentre la scarsità di solo B12 mi determina solamente una carente sintesi di membrane plasmatiche; assieme, questi due fattori, mi limitano enormemente la capacità moltiplicativa della cellula midollare durante l'eritrogenesi.
Importanza del folato e della B12 nella sintesi del DNA :
Importanza delle vitamina B12 nella produzione delle membrane : la vitamina B12, oltre a fungere da cofattore per il riciclo dell'FH4, è un cofattore essenziale anche per l'enzima metil-malonil-CoA mutasi, in grado di sintetizzare gli acidi grassi e quindi i fosfolipidi e glicolipidi delle membrane plasmatiche (specificamente le membrane delle guaine mieliniche)
Effetti della carenza di folato : mi manca del tutto il cofattore enzimatico (ovvero il motore catalitico) in grado di formare (5,10)-metilene-FH4, quindi :
Effetti della carenza della vitamina B12 :
Rallentamento della replicazione cellulare
Difficoltosa mielinizzazione dell'SNC e SNP
Segni e sintomi :
Carenza di folato :
Carenza di B12 - sindrome neuroanemica :
Meccanismo di assorbimento e patogenesi delle carenze :
Assorbimento del folato : è un assorbimento molto elementare, quindi difficilmente problematico e deficitario : il folato è perfettamente idrosolubile ed acido resistente, è presente in quasi tutti gli alimenti (sia vegetali, sia animali), e viene assorbito immediatamente e completamente già dal primo tratto dell'intestino (lasciando una buona superficie di sicurezza)
Diete fortemente squilibrate (alcolismo cronico)
Aumento del consumo del folato (causa molto comune)
Masse neoplastiche in accrescimento
Crescita e maturazione fetale
Accrescimento corporeo (nei primi 3 mesi di vita e alla pubertà)
Dialisi (distrugge o disperde il folato già presente nel corpo)
Deficit di assorbimento intestinale (raro)
Resezioni intestinali importanti
Diarrea severa
Cause iatrogene
Medicinali tumorali che mi inibiscono la via del riciclo del folato (Es: metrotrexato)
Assorbimento della vitamina B12 : è un processo molto complesso che presenta 5 fasi condizionate da ben determinati fattori che, se mancanti anche singolarmente, causerebbero l'abolizione dell'assorbimento.
Diete fortemente sregolate (normalmente è molto improbabile ma può essere causato nell'alcolismo cronico)
Malassorbimento intestinale
Mancanza di fattore intrinseco :
Anemia perniciosa : malattia autoimmune associata (spesso) alla tiroidite autoimmune, nella quale vengono uccise le cellule ossintiche (o principali)
Resezione dello stomaco (iatrogena) : avviene generalmente nella cura di neoplasie, ma ciò elimina le cellule principali e la produzione di FI
Errato assorbimento intestinale :
Resezione intestinale : come nel caso della terapia iatrogena del morbo di Chron o di neoplasie intestinali.
Diarrea grave
Parassiti intestinali avidi di B12 : come il diphyllobothrium latum
Anemia ridotta produzione di emoglobina (con mantenimento della replicazione ertitrocitaria) : sono delle malattie caratterizzate da una corretta replicazione die globuli rossi, che quindi saranno prodotti in numero corretto (ma non per forza mantenuti sino alla senescenza); unita, tuttavia, ad un erroneo riempimento di emoglobina, che determina ipocromia e ridotte dimensioni; tale carenza di sintesi di emoglobina può determinarsi per errori genetici (nel dosaggio delle catene globiniche funzionali), o per errori nella produzione del gruppo prostetico eme (sia per mutazione della via di sintesi della protoporfirina IX, sia per carenza di ferro)
Anemia da dosaggio genico di globine beta (beta-talassemia) : è una sindrome di ridotto o assente dosaggio genico (generalmente per mutazioni nelle sequenze promotrici o regolatrici dello splicing delle catene globiniche beta) fungente da fattore limitante per la sintesi di HbA e HbA2, e determinante emolisi intravascolare ed emocateretica.
Eritrociti ipocromici : siccome vi è una limitata sintesi di HbA (nella talassemia non grave) allora sarà minore il riempimento eritrocitario, si svilupperanno cellule ipocromiche e poco funzionali per il trasporto di ossigeno.
Emolisi : la formazione di precipitati di HbB4 all'interno della cellula eritrocitaria causa un emolisi intravascolare per danneggiamento stesso della membrana cellulare e per l'azione emoliticha del sistema reticolo endoteliale
Complicazioni cliniche dell'emolisi da talassemia gravis :
Anemia da carenza di ferro (carente sintesi del gruppo eme) : è una delle anemie da ridotta produzione di emoglobina caratterizzata da una normale sintesi di catene globiniche, una normale produzione di protoporfirina IX, ma una sua carente complessazione con il ferro mitocondriale; il midollo, quindi, possiede un rateo di formazione degli eritrociti costante ma un carente riempimento cellulare di Hb, formando un giusto numero di eritrociti di piccole dimensioni - microcitemia - e più chiari della norma - ipocromia.
omeostasi del ferro : il ferro all'interno dell'organismo è un elemento estremamente importante : esso funge da cofattore enzimatico in tutti quelle reazioni di stoccaggio, permutazione e utilizzo dell'ossigeno - citocromi P450, catene di trasporto elettronico, gruppi prostetici, ecc - e quindi anche nella sintesi dell'eme e dell'emoglobina; tuttavia è anche estremamente citotossico; la sua assunzione quotidiana, quindi, deve rispettare efficacemente la sua perdita giornaliera - 1-2 mg/die.
Assorbimento del ferro eme o organico : è l'assorbimento di gran lungo più efficiente, arrivando sino al 25%, e riguarda la captazione del ferro ferroso complessato nella molecola di eme dalla protoporfirina IX :
Assorbimento del ferro inorganico o non eme : è l'assorbimento meno efficiente, arrivando solo all'1-2%, e riguarda la captazione di tutto il ferro di origine salina dissociabile, quindi ferro libero, in forma ferrica o forma ferrosa.
Assorbimento del ferro ferrico : il ferro ferrico non può essere assorbito direttamente dalla membrana luminale dell'enterocita, ma necessita di essere prima trasformato in ferro ferroso da una riduzione catalizzata nel lume duodenale dal citocromo B duodenale transmembrana sugli enterociti; è una reazione, tuttavia, poco efficiente.
Assorbimento del ferro ferroso :
Immissione del ferro in circolo : la fuoriuscita del ferro dai depositi intracellulari è il principale processo che regola la sideremia, esso rappresenta il rubinetto per la regolazione dell'assorbimento, e viene downregolato dalla epcidina di origine epatica; questo processo consente di trasformare il ferro ferroso inerte intrappolato dalla ferritina in ferro ferrico biodisponibile intrappolato dalla transferrina.
Stoccaggio variabile del ferro : è un fenomeno che avviene in tutte le cellule del corpo, preferenzialmente in quelle che maneggiano grosse quantità dell'elemento - macrofagi emocateretici, epatociti, enterociti - serve per 3 fattori fondamentali : inertizza il ferro intracitosolico permettendo di abbassarne la tossicità intracellulare, stocca il ferro per tutte quelle situazioni di ridotta somministrazione alimentare e limita il ferro circolante (sideremia) trattenendolo all'interno delle cellule; questo passaggio del metabolismo del ferro è finemente regolato sia in modo intrinseco, che in modo estrinseco (epcidina) e di basa sulla captazione della transferrina plasmatica, e sul chelaggio (prevalente) della apoferritina.
Apoferritina : è un grosso complesso proteico omomultimerico, formato da 24 subunità associate assieme a formare una sorta di sfera, all'interno della quale viene immagazzinata una grossa quantità di ferro ferrico (sino a 4500 atomi) impedendone qualsiasi relazione con il citoplasma al fine di proteggere la cellula da una reazione di Haber Weiss potenzialmente fatale.
Regolazione della sideremia : la regolazione della concentrazione del ferro nelle cellule e nel torrente ematico, per evitare la tossicità della siderosi, viene imperniata su due regolazioni differenti che modulano il rilascio o l'immagazzinamento del ferro dai/nei depositi cellulari :
Vantaggi di una regolazione post-trascrizionale : una regolazione traduzionale è, di fatto, molto più precisa e molto più diretta di una regolazione di tipo trascrizionale; la trascrizione, infatti, è più lenta da attivare o da downregolare, ed in media, una volta avviata mi produce una quantità di proteina molto superiore a quella che la cellula necessitava.
IRP : è un regolatore post-trascrizionale, di tipo traduzionale, in grado sia di legare il ferro ad alta affinità formando, un complesso IRP-Fe inattivo, sia di legare sequenze IREs sull'mRNA di 2 geni, con un'azione differente in base alla locazione della sequenza sulla catena di RNA :
mRNA dell'apoferritina : possiede una sequenza IRE posizionata al 5' del filamento; essa ha una funzione di inibizione in cis, poiché, se legata dall'IRP attivata, impedisce il rapporto metil-cap con il ribosoma, impedendo la traduzione dell'mRNA.
mRNA del recettore della transferrina : possiede una sequenza IRE posizionata al 3' del filamento; essa ha una funzione di stabilizzatore in cis, poiché, se legata dall'IRP attivata, determina un aumento di stabilità dell'mRNA, aumentandone quindi il dosaggio nelal cellula.
Povertà di ferro nella cellula : si ha l'inibizione della sua inertizzazione, poiché quel poco che c'è deve essere libero per essere utilizzato (anche per risparmiare l'energia spesa per la produzione dell'apoferritina) e di ha un aumento del suo uptake dall'ambiente sanguigno.
Ricchezza di ferro nella cellula : si ha la stimolazione della sua inertizzazione, per evitare un rapporto deleterio del ferro libero con le strutture intracitosoliche, e si ha una diminuzione del suo uptake dall'ambiente sanguigno, per non sovraccaricare la cellula.
Epcidina : è un particolare ormone circolatorio prodotto dalle cellule epatiche sia in seguito alla percezione del ferro circolante, ovvero del livello di transferrina ematico, attraverso un recettore della famiglia delle Ig - beta 2 microglobulina - sia in seguito alla stimolazione degli epatociti con citochine circolanti proinfiammatorie primarie - IL1, IL6, TNF-alfa - in grado di downregolare la ferroportina andando a limitare il rilascio del ferro dalle cellule di stoccaggio :
Ritenzione nei macrofagi del sistema reticolo-endoteliale emocateretico
Ritenzione nelle cellule enteriche con conseguente perdita da desquamazione dell'epitelio
Ritenzione negli epatociti
Meccanismo di downregulation della ferroportina : quando l'epcidina va a legare la ferroportina presente transmembrana nella cellula, avvia un processo di endocitosi recettore mediata della stessa all'interno di vescicole di clatrina endocitosoliche.
Importanza dell'epcidina nella batteriostasi di fase acuta : l'epcidina viene upregolata dalle citochine proinfiammatorie primarie nella fase acuta dell'infezione batterica; questo per privare il torrente ematico della concentrazione di ferro, rendendo più difficile una moltiplicazione batterica di tipo setticemico.
situazioni che possono crearmi carenza di ferro : sono tutte le situazioni che mi alterano il bilancio di assunzione e perdita (o chelaggio) di ferro all'interno del corpo, patologiche o fisiologiche.
Situazioni fisiologiche :
Situazioni patologiche :
Diete estremamente povere di ferro organicato : particolari diete strettamente vegane o molto squilibrate.
Alcalosi metabolica : ostacola intensamente l'uptake del ferro nelle cellule intestinali.
Presenza di molecole che chelino il ferro nell'intestino
Malassorbimento intestinale per diarrea o resezione intestinale
Disfunzione genetica del meccanismo di assorbimento e di immissione del ferro in circolo
Patologie da sovraccarico di ferro :
Emosiderosi : condizione molto simile all'emocromatosi, ma caratterizzata non da un'insufficienza del sistema epcidina, di immagazzinamento del ferro in depositi intracellulari (controllati), ma da una liberazione di ferro plasmatica in grado di superare la massima funzionalità del meccanismo dell'epcidina.
Cause dell'emosiderosi :
Talassemia B major : la continua emolisi intravascolare disseminata, aggravata dal sovraccarico di sangue in seguito alle continue trasfusione, causa un aumento del ferro plasmatico con conseguente ipersideremia.
Cause eziologiche dell'emocromatosi :
Disfunzione della via dell'epcidina :
Disfunzione del meccanismo d'azione dell'epcidina :
Mutazione della via di captazione della transferrina :
Fisiologia patologica dell'emocromatosi : come già detto, per via della tossicità del ferro, un suo accumulo nei tessuti, sia per via extracellulare, che per via intracellulare, determina un progressivo danno ossidativo alle cellule di tutti i tessuti, ma soprattutto delle ghiandole endocrine e dei tessuti che maneggiano costantemente il ferro.
Segni clinici e sintomatologie :
Segni di accumulo tissutale di ferro :
Segni di disfunzione d'organo :
Anemia da flogosi cronica : è patologia nella quale un quadro di flogosi cronica, dato da una malattia autoimmune, da un'infezione difficile o da una neoplasia, mi determina una cronica espressione delle citochine proinfiammatorie - INFgamma, IL1 e TNFalfa - in grado di causare un quadro anemico normocitico o microcitico/ipocromico associato.
Epidemiologia : questo disturbo caratterizza circa il 50% dei soggetti con un'infiammazione di tipo cronico o con una neoplasia maligna, con una gravità direttamente proporzionale alla quantità di citochine proinfiammatorie primarie prodotte dal metabolismo del soggetto; i 2/3 dei soggetti possiedono un'anemia normoblastica, mentre l'1/3 un'anemia microcitica/ipocromica.
Fisiopatogenesi : l'infiammazione cronica, ovvero la produzione cornica di citochine da parte del tessuto infiammato, determina una riduzione della capacità del sangue di trasportare ossigeno tramite la soppressione della replicazione midollare e la soppressione della formazione di emoglobina.
Soppressione della replicazione midollare : avviene, prevalentemente per le cellule della linea eritroide, sia per l'inibizione della secrezione di EPO dal parenchima renale, sia per la diminuzione della sensibilità all'EPO nelle cellule eritropoietiche.
Soppressione della formazione di Hb : essendo l'epcidina una proteina della fase acuta, ed essendo l'infiammazione cronica responsabile della stimolazione della fase acuta per lungo tempo, allora, la secrezione di epcidina viene stimolata per lungo tempo, determinando un calo della transferrina circolante e quindi un calo di apporto ferrico ai precursori midollari, con produzione di meno emoglobina.
Fenotipo a seconda della sovrapposizione nelle disfunzioni :
anemia sideroblastica : forma anemica normoblastica causata dalla contemporanea riduzione della replicazione midollare eritropoietica e della formazione di emoglobina sanguigna, entrambe causate da un problema nella sintesi della porfirina IX e di accumulo di ferro nel mitocondrio.
Patogenesi : tutte queste malattie sono causate da un blocco congenito o acquisito della via di produzione della porfirina IX; siccome nei precursori eritroidi midollari non viene formato protoporfirina IX, non viene più eliminato il ferro dal mitocondrio delle cellule eritroidi (normalmente mediato dalla protoporfirina IX nella formazione dell'eme) questo determina il suo accumulo in una zona molto pericolosa, quindi danno ossidativo cumulativo e morte dei precursori eritroidi.
Patogenesi genetica o acquisita : la patogenesi acquisita comprende molecole velenose che mi inattivino gli enzimi della via, mentre la patogenesi genetica comprende vere e proprie mutazioni dei geni codificanti trasportatori ed enzimi.
Anemie emolitiche : condizioni di bassa quantità di eritrociti circolanti, in genere tutti normoblasti, contemporanea ad uno stato di bilirubinemia, per via di un'aumentata emolisi (intravascolare o extravascolare) a fronte di una invariata eritropoiesi.
Classificazione patogenetica delle emolitiche : possono essere suddivise in due gradi gruppi con cause eziologiche differenti fra loro : corpuscolari o extracorpuscolari.
Alterazioni corpuscolari : condizione nella quale le cause dell'emolisi sono portate dalla stessa struttura morfo-funzionale del globulo rosso; genericamente sono malattie genetiche, sia di tipo ereditario sia di tipo somatico; generalmente causano anemie emolitiche emocateretiche.
Anemia falciforme
Talassemie
Favismo o difetto della G6PD e della via dei pentoso fosfati
Difetti del metabolismo di tipo glicolitico per carenza degli enzimi.
Ellissocitosi ereditaria : è una patologia non molto grave causata dalla mutazione LOF, in eterozigosi, delle proteine citoscheletriche d'interazione verticale; siccome la modificazione morfologica (in genere) non è molto marcata le sindromi emocateretiche emolitiche non sono molto intense.
Sferocitosi ereditaria : è una patologia più grave, con vari livelli di espressività differenti, caratterizzata dalla mutazione LOF in eterozigosi dei geni più importanti regolanti la struttura citoscheletrica dei globuli rossi.
Diagnosi specifica per sferocitosi o ellissocitosi :
Osservazione della forma degli eritrociti nello striscio di sangue
Pink test di emolisi : ossia, si testa la resistenza della membrana eritrocitaria ponendo la soluzione di sangue intero in una seconda soluzione lievemente ipotonica.
Microtrombosi dei vasi distali
Crisi emolitiche durante il sonno
Alterazioni non corpuscolari : condizioni nelle quali la cause che mi determinano emolisi sono portate, non dalla struttura dell'eritrocita, bensì dall'azione di fattori esterni ad esso, che possono suddividersi in immunitari o non immunitari; genericamente causano anemie emolitiche intravascolari.
Cause fisiche : sono tutte le azioni che mi possono ledere intravascolarmente gli eritrociti in modo meccanico o termico.
Effetti termici:
Traumatismi meccanici della loro struttura : sono genericamente fattori che mi causano turbolenze del flusso sanguigno.
Cause tossiche : sono tutti gli agenti che mi degradano le membrane eritrocitarie o il loro citoscheletro, tramite meccanismi diretto o indiretti.
Danno da stress ossidativo : sfruttano la debole risposta antiossidante (glutatione dipendente) dell'eritrocita, visto la sua sostanziale mancanza di nucleo e di sintesi proteica, per andare a degradare le proteine intracitosoliche (di membrana) e le stesse membrane lipidiche.
Danno lipolitico diretto alle membrane eritrocitarie : particolari tossine secrete da parassito o batteri, o contenute nei veleni di serpente o di ragno, possiedono un'elevata quantità di fosfolipasi emolitiche - emolisine - in grado di degradare i globuli rossi nell'emolisi intravascolare.
Cause infettive dirette :
Infezione da plasmodio della malaria : causa un'emolisi diretta del globulo rosso per insediamento del parassita al suo interno e conseguente esplosione litica della propria struttura.
Reazioni allo immunitarie : vengono apportate contro i globuli rossi di origine allogena (provenienti da un altro essere umano) con meccanismo di contatto trasfusionale o per contatto del sangue fetale con quello della madre.
Emolisi IgM-complemento mediata - somministrazione di sangue con gruppo non adatto all'individuo : si ha una rapida opsonizzazione a bassa temperatura degli antigeni glicoproteici ABO della superficie eritrocitaria con IgM naturali, determinando cascata del complemento ed emolisi intravascolare degli eritrociti.
Emolisi IgG-emocateretica - passaggio delle immunoglobuline IgG anti Rh nel circolo fetale : una volta che la donna Rh negativa viene immunizzata contro l'Rh, per contatto perinatale con il sangue del suo primo neonato Rh+, alla sua seconda gravidanza con feto nuovamente Rh+, per il passaggio transplacentare della immunoglobuline IgG anti Rh, si avrà l'opsonizzazione degli eritrociti fetali, con emolisi emocateretica del bambino e grave neurotossicità encefalopatica per iperbilirubinemia a membrana ematoencefalica ancora permeabile.
Reazioni autoimmunitarie : vengono apportate contro i globuli rossi dello stesso individuo con un meccanismo esogeno, via creazione di nuovi complessi aptene-carrier o crossreattività con antigeni di patogeni, o endogeno di tipo idiopatico.
Emolisi IgG-emocateretica :
Emolisi IgM-complemento emolitica intravascolare : siccome le IgM possiedono un'elevata avidità per i propri epitopi a basse temperature, ossia preferibilmente nella circolazione periferica cutanea, si avranno cicli continui caratterizzati dall'opsonizzazione degli eritrociti nella cute (fredda) e la loro successiva lisi complemento mediata una volta penetrati nella circolazione cardiaca (ad alta temperatura).
Sintomatologia : gravi crisi autoimmuni aplastiche con emoglobinurie e anemia marcata, acuite dall'esposizione al freddo del soggetto.
Ittero : concentrazione di bilirubina ematica maggiore di 2 mg/100 ml, ossia ben al di sopra del suo valore standard ematico - 0,3-1 mg/100ml.
Sintomi e segni clinici :
Via metabolica della bilirubina :
Produzione : viene liberata dall'azione del sistema reticolo endoteliale nella degradazione della protoporfirina IX del gruppo eme, ed in seguito liberata nel torrente circolatorio dove lega l'albumina.
Detossificazione : al livello del fegato gli epatociti coniugano la molecola di bilirubina, liposolubile, con l'acido glucuronico - glucuronizzazione - determinando la sua solubilizzazione all'interno del plasma sanguigno.
Escrezione : verrà escreta, una volta salificata, attraverso la bile, nelle feci, o attraverso l'urina come
urobilina (da il colore giallo all'urina)
Cause di accumulo della bilirubina :
Iperbilirubinemia da produzione : si ha una tale azione di emocateresi, con liberazione di bilirubina preepatica, che verrà saturata tutta la capacità detossificante e di escrezione dell'organismo (in paticolare del fegato) determinando un accumulo di bilirubina preepatica nei tessuti.
Difetti di coniugazione epatica : il fegato possiede una bassa cinetica nella reazione di glucuronizzazione della bilirubina preepatica :
Ittero neonatale : sviluppato per poche ore dopo la nascita vista la totale assenza di enzimi detossificanti negli epatociti del neonato.
Sindrome di Gilbert : è una sindrome abbastanza comune caratterizzata da un vario grado d'insufficienza nel meccanismo di glucuronazione.
Patologie istologiche del fegato (intraepatiche) : il fegato possiede un danno proprio e diretto al parenchima, con perdita o inattivazione degli elementi funzionali, e conseguente scarsa captazione e Detossificazione della bilirubina preepatica.
Patologie extraepatiche : qualsiasi blocco della via del deflusso e dell'escrezione della bile dagli acini biliari epatici, determina un accumulo di bile postepatica con un suo travaso nel plasma e, conseguentemente, iperbilirubinemia.
Neoplasia alla testa del pancreas : il primo sintomo di una neoplasia alla testa del pancreas è dovuto allo strozzamento del dotto biliare comune.
Fonte: http://www.unishare.it/download.php?id=476
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